Articolazioni dell’arto superiore
Articolazioni dell’arto superiore
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Articolazioni dell’arto superiore
Le articolazioni dell’arto superiore comprendono:
quelle della cintura pettorale
quelle della porzione libera dell’arto superiore.
Le articolazioni della cintura pettorale comprendono:
Articolazione sternoclavicolare
Articolazione acromioclavicolare.
Le articolazioni proprie dell’arto superiore comprendono:
Articolazione glenomerale.
articolazione del gomito.
Articolazione radioulnare distale.
Articolazione della mano.
ARTICOLAZIONE STERNOCLAVICOLARE
L’articolazione sternoclavicolare unisce l’estremità mediale della clavicola con il manubrio dello sterno e la prima cartilagine costale:
è una articolazione a sella.
considerata doppia per la presenza di un disco articolare.
Le superfici articolari non concordano:
la faccia articolare a squadra della clavicola ha convessità in senso verticale molto accentuata e poca in orizzontale.
La superficie articolare dello sterno è costituita dalla incisura clavicolare che continua in basso e in avanti con la faccia superiore della 1° cartilagine costale.
Tra le due superfici è presente un disco articolare fibrocartilagineo che è convesso in basso e concavo in alto, che divide in due porzioni la cavità articolare.
La capsula articolare s’inserisce nelle vicinanze delle facce articolari ed è rinforzata da:
Legamenti sternoclavicolari anteriore e posteriore, che da corpo della clavicola si adagiano allo sterno
Legamento interclavicolare, unisce le due clavicole, passando cranialmente all’incisura giugulare.
Legamento costoclavicolare, è un legamento a distanza, che unisce la faccia superiore della 1° cartilagine costale con la faccia inferiore della clavicola.
I movimenti permessi all’articolazione sternoclavicolare sono:
proiezione anteriore e posteriore
innalzamento e abbassamento
circumduzione della clavicola.
ARTICOLAZIONE ACROMIOCLAVICOLARE
L’articolazione acromioclavicolare unisce l’acromion della scapola con l’estremità laterale della clavicola:
è considerata una artrodia, talvolta doppia per la presenza di un disco fibrocartilagineo.
La capsula articolare si inserisce ad una certa distanza dalle superfici articolari ed è rinforzata da:
legamento acromioclavicolare, riveste l’articolazione
legamento coracoclavicolare, è un robusto legamento a distanza, formato da due fasci:
legamento trapezoide, teso tra la faccia superiore del processo coracoideo e la linea trapezoidea della faccia inferiore della clavicola
legamento conoide, teso tra la base del processo coracoideo e il tubercolo conoide della clavicola.
I movimenti concessi da questa articolazione sono propri di una artrodia:
piccoli movimenti di scivolamento che permettono di modificare l’angolo tra la clavicola e l’acromion
rotazione della scapola nei 2 sensi.
LEGAMENTI PROPRI DELLA SCAPOLA
I legamenti propri della scapola costituiscono sindesmosi della cintura pettorale sono:
Legamento coracoacromiale
Legamento trasverso superiore della scapola
Legamento trasverso inferiore della scapola.
Il legamento coracoacromiale unisce il margine laterale del processo coracoideo all’estremità libera dell’acromion:
Completa la volta osteofibrosa sopra la spalla
La faccia superficiale è ricoperta dal muscolo deltoide.
La faccia profonda è in rapporto con la capsula dell’articolazione glenomerale.
Il legamento trasverso superiore della scapola trasforma in foro l’incisura del margine superiore della scapola in cui passa il nervo soprascapolare.
Il legamento trasverso inferiore della scapola unisce:
Margine laterale della spina della scapola
Collo della scapola
Delimita un foro.
ARTICOLAZIONE GLENOMERALE.
L’articolazione glenomerale unisce la cintura pettorale alla parte libera dell’arto superiore:
La cavità glenoidea della scapola accoglie la testa dell’omero.
La cavità glenoidea della scapola è una superficie ovalare:
Ha dimensioni minori rispetto alla testa del’omero
È completata sul bordo dal labbro glenoideo, un contorno fibrocartilagineo che permette di ampliare la cavità articolare e farla concordare con la testa dell’omero.
La testa dell’omero è una superficie rivestita da cartilagine ialina che forma quasi un terzo di sfera.
La capsula articolare riveste i due capi articolari:
Nella parte prossimale s’inserisce su:
Contorno della cavità glenoidea
Superficie esterna del labbro glenoideo
in alto si estende fino alla base del processo coracoideo della scapola.
in alto raggiunge il tubercolo infraglenoideo.
Nella parte distale si inserisce:
Anteriormente sul collo chirurgico dell’omero
Posteriormente sul collo anatomico.
La membrana fibrosa della capsula è rinforzata esternamente dai legamenti coracomerale, glenomerali superiore, medio e inferiore.
Il legamento coracomerale è un fascio fibroso che:
origina dalla base e da margine laterale del processo coracoideo.
Si inserisce sul tubercolo maggiore dell’omero, sopra la cavità articolare.
I legamenti glenomerali uniscono il contorno della cavità glenoidea e il labbro glenoideo all’estremità prossimale dell’omero.
Il legamento glenomerale superiore:
origina dalla parte superiore del labbro glenoideo
si inserisce al collo anatomico dell’omero, superiormente alla piccola tuberosità
Il legamento glenomerale medio è teso tra:
il contorno anteriore della cavità glenoidea
base della piccola tuberosità.
Il legamento glenomerale inferioreè teso tra:
Parte anteroinferiore della cavità glenoidea
Collo chirurgico dell’omero.
Alcuni fasci del legamento glenomerale superiore si uniscono a quelli del legamento coracomerale, passando sul solco intertubercolare per formare il legamento trasverso dell’omero (tra i due tubercoli).
In alcuni punti, la capsula articolare è molto sottile, quindi possono essere presenti numerose borse sinoviali, in cui la membrana sinoviale si estroflette tra i tendini a formare un diverticolo.
L’articolazione glenomerale, sebbene sia formata da una capsula e da numerosi legamenti, non sarebbe stabile senza il complesso tendineo dei muscoli della spalla, detto cuffia dei rotatori:
sottoscapolare
sovra spinato
sottospinato
piccolo rotondo.
La faccia interna della capsula articolare è rivestita dalla membrana sinoviale, che produce sinovia.
Movimenti. L’articolazione della spalla è un’enartrosi, ciononostante permette ampi movimenti:
flesso-estensione
abduzione-adduzione
rotazione interna e esterna
circonduzione.
ARTICOLAZIONE DEL GOMITO
L’articolazione del gomito è un’articolazione complessa formata da tre articolazioni rivestite da una sola capsula articolare:
articolazione omero ulnare.
articolazione omero radiale.
articolazione radioulnare prossimale.
L’articolazione omeroulnare:
tipo: troclea (giglimo angolare)
stabilita tra: troclea omerale e incisura trocleare dell’ulna.
Movimenti: flesso-estensione dell’avambraccio sul braccio.
L’articolazione omeroradiale:
tipo: condiloartrosi
stabilita tra: condilo omerale e fossa articolare sulla testa del radio.
Movimenti: partecipa alla flessoestensione del braccio sull’avambraccio e consente la rotazione del radio per permettere la pronosupinazione.
L’articolazione radioulnare prossimale:
tipo: trocoide (giglimo laterale).
Formata tra: incisura radiale dell’ulna e circonferenza articolare della testa del radio.
Movimenti: rotazione del radio sull’ulna che consente la pronosupinazione dell’avambraccio.
I mezzi di unione dell’articolazione del gomito sono:
capsula articolare.
Legamenti di rinforzo
Membrana interossea.
La capsula articolare è una membrana fibrosa che riveste l’intera articolazione e si inserisce:
sull’omero:
anteriormente >> sopra la fossa coronoidea e radiale
lateralmente e medialmente >> vicino alle superfici articolari.
Posteriormente >> ai limiti della fossa olecranica.
Sull’ulna:
Sul contorno delle incisure trocleare e radiale
Sul radio:
Fino al collo del radio.
La membrana sinoviale si inserisce su tutti i capi articolari attorno alla cartilagine articolare:
inferiormente, tra radio e ulna, forma il recesso sacciforme superiore.
I legamenti che rinforzano l’articolazione del gomito sono:
legamento collaterale ulnare: formato da fibre che dall’epicondilo mediale dell’omero si allargano a ventaglio per inserirsi sul margine mediale dell’incisura trocleare dell’ulna (dal processo coronoideo all’olecrano)
legamento collaterale radiale: origina dall’epicondilo laterale dell’omero e si inserisce con tre fasci
anteriore >> si inserisce sull’ulna, ventralmente all’incisura radiale
medio >> dietro all’incisura radiale
posteriore >> raggiunge la faccia laterale dell’olecrano.
Legamento anulare del radio: è un fascio fibroso che circonda la circonferenza articolare del radio.
si fissa anteriormente e posteriormente all’incisura radiale dell’ulna.
Internamente è rivestito da cartilagine
Assieme all’incisura radiale forma un anello osteofibroso che permette alla testa del radio la rotazione.
Legamento quadrato: è un fascio fibroso che connette:
Collo del radio
Incisura radiale dell’ulna.
La membrana interossea è una lamina fibrosa che è posta legata ai due margini interossei di ulna e radio:
separa i muscoli anteriori da quelli posteriori.
Il margine inferiore si lega alla capsula articolare della articolazione radioulnare distale.
Il margine superiore della membrana interossea si attesta qualche centimetro prima dell’articolazione del gomito.
Da questo margine origina un fascio fibroso che si porta alla base del processo coronoideo dell’ulna, la corda fibrosa.
Movimenti. I movimenti concessi sono:
flessoestensionedell’avambraccio sul braccio
pronosupinazione a livello dell’articolazione radioulnare prossimale.
ARTICOLAZIONE RADIOULNARE DISTALE
L’articolazione radioulnare distale è un giglimo laterale che si stabilisce tra:
incisura ulnare del radio
circonferenza articolare della testa distale dell’ulna.
Nell’articolazione è presente un disco articolare che è necessario a rendere complementari le superfici dell’articolazione radiocarpica; si inserisce:
alla faccia laterale del processo stiloideo dell’ulna,
margine inferiore dell’incisura ulnare.
Il disco articolare è interposto tra:
la faccia inferiore della testa dell’ulna.
Le ossa semilunare e piramidale del carpo.
I mezzi di unione dell’articolazione radioulnare distale sono:
capsula articolare: manicotto fibroso che si inserisce in prossimità delle superfici articolari.
Membrana interossea: termina nell’articolazione e si fonde con la capsula.
Disco articolare.
Movimenti. L’articolazione radioulnare distale partecipa ai movimenti di pronazione e supinazione dell’avambraccio, assieme alla radioulnare prossimale:
pronazione: l’estremità distale del radio si sposta ventralmente e medialmente a quella dell’ulna
supinazione: l’estremità distale del radio ritorna in posizione laterale.
Fonte: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/Medicina_files/ANATOMIA%20UMANA%20-%20locomotore%202.doc
Sito web: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Parola chiave google : Articolazioni dell’arto superiore tipo file : doc
Articolazioni dell’arto superiore
Visita la nostra pagina principale
Articolazioni dell’arto superiore
Termini d' uso e privacy