Muscoli dell' arto superiore

 

 

 

Muscoli dell' arto superiore

 

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Muscoli dell’arto superiore

 

Si distinguono in intrinseci ed estrinseci. I muscoli estrinseci prendono inserzione sullo scheletro dell’arto superiore, ma hanno la loro origine al di fuori di questo; sono i muscoli spinoappendicolari e toracoappendicolari.
I muscoli intrinseci presentano sia l’origine che l’inserzione sullo scheletro dell’arto. Si distinguono in muscoli della spalla, muscoli del braccio,muscoli dell’avambraccio e muscoli della mano.

 

Muscoli della spalla

 

Nome

Origine

Inserzione

Funzione

Particolarità

Deltoide

Terzo laterale del margine anteriore della clavicola, dall’apice e dal margine laterale dell’acromion e dal labbro inferiore del margine posteriore della scapola

Tuberosità deltoidea dell’omero

Abduce il braccio di 90°
Il fascio anteriore ha azione di flessione, leggera adduzione e intrarotazione
Il fascio posteriore ha azione di estensione, abduzione ed extrarotazione

Presenta una faccia superficiale e una profonda.
La prima è  in rapporto con il foglietto superficiale della fascia deltoidea
La fascia profonda copre l’articolazione della spalla.
Il margine anteriore è diviso dal margine superolaterale del grande pettorale da uno spazio triangolare il triangolo deltoidopettorale

Sovraspinato

2/3 mediali della fossa sovraspinata e dalla fascia omonima

Passando sotto all’acromion e al legamento coracoacromiale nella faccetta superiore della grande tuberosità dell’omero

Abduce e ruota all’esterno il braccio in sinergismo con il deltoide
Stabilizza inoltre l’articolazione della spalla.

La faccia superiore è in rapporto con i muscoli trapezio e deltoide

Infraspinato

¾ mediali della fossa infraspinata, dalla fascia infraspinata e dal setto che lo separa dal piccolo rotondo

Passando sotto l’acromion, nella faccetta media della grande tuberosità dell’omero

Ruota all’esterno il braccio e stabilizza l’articolazione scapoloomerale

È in rapporto con i muscoli trapezio e deltoide e con la cute

Piccolo rotondo

Fossa infraspinata  a livello della metà superiore che decorre vicino al margine ascellare

Faccetta inferiore della grande tuberosità dell’omero

Ruota all’esterno il braccio e stabilizza l’articolazione scapoloomerale

La faccia posteriore è in rapporto con deltoide e grande rotondo
La faccia anteriore entra in contatto con il sottoscapolare, con il capo lungo del tricipite e con la capsula articolare della spalla

Grande rotondo

Al di sotto del piccolo rotondo dalla faccia dorsale dell’angolo inferiore della scapola

Labbro posteriore e fondo del solco bicipitale dell’omero

Adduce estende e intraruota l’omero

È in rapporto con il grande dorsale e con il capo lungo del tricipite, con i muscoli sottoscapolari, coracobrachiale
Il margine inferiore insieme al grande dorsale forma la parete posteriore della cavità ascellare

Sottosacapolare

Fondo della fossa sottoscapolare

Passando sotto al processo coracoideo sulla piccola tuberosità dell’omero

Adduce e ruota internamente il braccio e stabilizza l’articolazione scapoloomerale

La faccia posteriore appoggia sulla fossa sottoscapolare
La faccia anteriore è in rapporto con il muscolo dentato anteriore e con il fascio pascolonervoso dell’ascella

 

Muscolo posteriore dell’avambraccio

 

Nome

Origine

Inserzione

Funzione

Particolarità

Tricipite brachiale:
-capo lungo

 

 

-capo laterale

 

 

-capo mediale

 

Tuberosità sottoglenoidea della scapola e dal labbro glenoideo

Faccia posteriore dell’omero lateralmente al solco radiale

Faccia posteriore dell’omero, inferiormente al solco del nervo radiale

Facce posteriore e superiore e margini dell’olecrano

È il muscolo estensore dell’avambraccio e  promuove l’adduzione dell’omero.

Si mette in rapporto con il deltoide e con la fascia brachiale, in avanti è in contatto con omero e articolazione del gomito

 

Muscoli anteriori del braccio

 

Nome

Origine

Inserzione

Funzione

Particolarità

Bicipite brachiale:
-capo lungo

 

 

-capo breve

 

Tuberosità sovraglenoidea della scapola e dal labbro glenoideo

Apice del processo coracoideo

Tuberosità bicipitale del radio.

Agisce sia sul braccio che sul avambraccio.
Svolge un’azione stabilizzante a livello dell’articolazione scapoloomerale, contribuendo a mantenere la testa dell’omero a contatto con la cavità glenoidea della scapola.
È il principale muscolo flessore.

I due capi si uniscono a livello del terzo medio del braccio.
È in rapporto con deltoide, grande pettorale ed è avvolto in superficie dalla fascia brachiale

Coracobrachiale

Apice del processo coracoideo della scapola

Terzo medio della faccia anteromediale dell’omero

Flette e adduce il braccio

Si trova medialmente e profondamente al capo breve del tricipite
È in rapporto con il deltoide, con la parte laterale del grande pettorale e con il capo breve del bicipite

Brachiale

Sotto al deltoide, dalle facce anteromediale e anterolaterale dell’omero

Tuberosità dell’ulna

Flette l’avambraccio

Si trova dietro al bicipite.
Si mette in rapporto con il bicipite, con il brachioradiale e con il pronatore rotondo

 

http://offlimitsmonello.altervista.org/Nuova%20cartella/Muscoli%20dell%27arto%20superiore.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Muscoli dell' arto superiore anatomia

MUSCOLI DELL’ARTO SUPERIORE

 

I muscoli dell’arto superiore possono essere suddivisi in:

muscoli estrinseci

muscoli intrinseci.

 

I muscoli estrinseci sono già stati descritti con la muscolatura del tronco, comprendono:

muscoli spinoappendicolari

muscoli toracoappendicolari.

 

I muscoli intrinseci hanno origine e inserzione in prossimità dell’arto superiore e si distinguono in:

muscoli della spalla.

Muscoli del braccio.

Muscoli dell’avambraccio.

Muscoli della mano.

 

 

MUSCOLI DELLA SPALLA

 

I muscoli della spalla hanno tutti origine a livello della cintura pettorale (scapola + clavicola) e si inseriscono sull’omero.

 

Comprendono i muscoli:

deltoide

sottoscapolare

sopraspinato

infraspinato

piccolo rotondo

grande rotondo.

 


MUSCOLO DELTOIDE

 

Il muscolo deltoide è un robusto muscolo di forma triangolare:

base in alto, a livello della scapola e della clavicola

apice in basso, a livello dell’omero.

 

Ricopre la parte laterale dell’articolazione scapolomerale e determina la rotondità della spalla:

origine: origina a differenti livelli, sebbene la linea d’inserzione non presenti interruzioni:

    con la parte clavicolare dal terzo laterale del margine anteriore della clavicola,

    con la parte acromiale dall’apice e dal margine laterale dell’acromion,

    con la parte spinosa dal margine posteriore della spina della scapola.

Inserzione: con un tendine robusto che si inserisce sulla tuberosità deltoidea dell’omero.

 

Azione. L’azione del muscolo deltoide prevede differenti casi di contrazione:

si contrae l’intero muscolo >> abduzione di 90°

si contrae solo la parte clavicolare >> rotazione interna e flessione dell’omero.

Si contrae la sola parte spinosa >> rotazione esterna e estensione dell’omero.

Se l’omero è fisso >> sollevamento del tronco (come nell’atto di arrampicarsi).

 

MUSCOLO SOTTOSCAPOLARE (generale).

 

Il muscolo sottoscapolare origina dalla fossa sottoscapolare della scapola e si porta in avanti inserendosi all’estremità prossimale dell’omero (tubercolo minore):

Profondamente al deltoide, al grande pettorale e al grande dorsale

azione: adduce e ruota internamente l’omero. Stabilizza l’articolazione della spalla.

 

MUSCOLO SOPRASPINATO (generale)

 

Il muscolo sopraspinato è un muscolo di forma piramidale che dalla parte dorsale della scapola si porta all’estremità prossimale dell’omero:

origine: fossa sopraspinata della scapola

possiede un tendine lungo che passa al di sopra della cavità glenoidea e della capsula articolare glenomerale.

inserzione: faccetta superiore del tubercolo maggiore dell’omero.

Azione: abduce e ruota esternamente l’omero. Stabilizza la spalla.

 

MUSCOLO INFRASPINATO (generale)

 

Il muscolo infraspinato ha una forma triangolare e dalla faccia posteriore della scapola si porta all’estremità posteriore dell’omero:

origine: fossa infraspinata della scapola

direzione: prosegue con un tendine che aderisce all’articolazione della spalla.

Inserzione: faccetta media del tubercolo maggiore dell’omero.

Azione: ruota esternamente l’omero. Stabilizza l’articolazione della spalla.

 

MUSCOLO PICCOLO ROTONDO (generale)

 

IL muscolo piccolo rotondo è un muscolo cilindrico che dalla parte inferiore della faccia dorsale della scapola si porta all’estremità prossimale dell’omero:

è posto inferiormente al muscolo infraspinato

origine: parte inferiore e marginale della fossa infraspinata della scapola

direzione: in alto e lateralmente

inserzione: faccetta inferiore del tubercolo maggiore dell’omero.

Azione: ruota esternamente, estende, adduce l’omero. Stabilizza l’articolazione della spalla.

 

MUSCOLO GRANDE ROTONDO (generale).

 

Il muscolo grande rotondo è un muscolo di forma appiattita e allungata che, dalla parte posteriore della scapola, si dirige sul corpo dell’omero:

origine: inferiormente al muscolo piccolo rotondo, sull’angolo inferiore della scapola e parte del margine laterale.

Direzione: si dirige in alto e lateralmente.

Inserzione: sulla cresta de tubercolo minore dell’omero e sul solco intertubercolare.

Azione: adduce, estende e ruota internamente l’omero.

 

Tra il margine inferiore del muscolo piccolo rotondo e quello superiore del rande rotondo si forma il triangolo dei muscoli rotondi, diviso dal capo lungo del tricipite brachiale in:

spazio omerotricipitale laterale,

spazio omerotricipitale mediale.

 

Rif. anatomico-clinico. La cuffia dei rotatori è di estrema importanza nel rinforzo della capsula fibrosa e nella stabilizzazione dell’articolazione scapolomerale.

 

È formata dai muscoli:

sottoscapolare

sopraspinato

infraspinato

piccolo rotondo.


MUSCOLI DEL BRACCIO

 

Il braccio, inteso come porzione prossimale dell’arto superiore, vede la distinzione di due logge, anteriore e posteriore, che sono separate dai setti intermuscolari brachiali mediale e laterale.

 

Si distinguono pertanto:

Muscoli della loggia anteriore:

    bicipite brachiale

    coracobrachiale

    Brachiale

Muscoli della loggia posteriore:

    Tricipite brachiale

    anconeo.

 


 

MUSCOLI DELLA LOGGIA ANTERIORE.

 

BICIPITE BRACHIALE

 

Il muscolo bicipite brachialeha una forma allungata che origina con due capi (lungo e breve) dalla scapola e si inserisce nel radio:

origine: l’origine è doppia, formata dai due capi.

    Capo lungo: origina dal tubercolo sopraglenoideo con un lungo tendine e entra a far parte del labbro glenoideo. Decorre nel solco intertubercolare dell’omero.

    Capo breve: origina dal processo coracoideo della scapola.

Direzione: i capi si uniscono a metà braccio, con un voluminoso ventre che continua in un robusto tendine che, a livello del gomito, sprofonda tra i supinatori e il brachiale.

Inserzione: sulla tuberosità del radio.

 

Dal lato mediale del tendine distale d’inserzione si distacca una lamina fibrosa detta lacerto fibroso, medalmente, che si inserisce nella fascia antibrachiale.

 

Azione. Il bicipite brachiale è un muscolo bi articolare, agisce cioè su due articolazioni differenti:

scapolomerale

del gomito.

 

Sull’articolazione scapolomerale:

stabilizza i rapporti tra omero e scapola

coadiuva la flessione, l’abduzione e l’adduzione del braccio.

 

Sull’articolazione del gomito:

è il principale responsabile della flessione dell’avambraccio sul braccio.

Con l’avambraccio prono, è un muscolo supinatore.

 

 

MUSCOLO CORACOBRACHIALE.

 

Il muscolo coracobrachiale è lungo e cilindrico. È posto profondamente al muscolo bicipite brachiale e decorre dalla scapola all’omero:

origine: processo coracoideo della scapola.

Direzione: discende anteromedialmente.

Inserzione: terzo medio della faccia anteromediale dell’omero.

 

Azione. Flette e adduce l’omero.

 

MUSCOLO BRACHIALE  (generale).

 

Il muscolo brachiale è posto profondamente al bicipite brachiale:

muscolo piatto e largo

unisce l’omero all’ulna.

    Origine: faccia anteromediale e anterolaterale dell’omero, sotto la tuberosità deltoidea.

    Direzione: continua con un tendine nell’articolazione del gomito.

    Inserzione: tuberosità del’ulna

    Azione: flette l’avambraccio sul braccio.

 


MUSCOLI POSTERIORI DEL BRACCIO.

 

MUSCOLO TRICIPITE BRACHIALE

 

Il muscolo tricipite brachiale è molto robusto e ha  forma allungata con i suoi tre capi d’origine. Si porta dalla scapola e dall’omero all’ulna:

origine: l’origine è differente a seconda del capo considerato

    capo lungo: tubercolo sottoglenoideo della scapola

    capo mediale: faccia mediale posteriore dell’omero, sotto il solco per il nervo radiale.

    Capo laterale: origina dalla faccia posteriore dell’omero, sopra il solco del nervo radiale.

Direzione: i capi si uniscono in un ventre unico, che si dirige distalmente continuando con un robusto tendine.

Inserzione: olecrano dell’ulna.

 

Azione. Il tricipite b. è un muscolo bi articolare, ovvero agisce su due articolazioni:

articolazione scapolomerale: adduzione e estensione omero.

Articolazione gomito: estende l’avambraccio sul braccio.

 

MUSCOLO ANCONEO.

 

Il muscolo anconeo è u piccolo muscolo triangolare e appiattito che è in continuità con la parte infero laterale del tricipite brachiale:

origine: epicondilo mediale dell’omero.

Inserzione:margine laterale olecrano.

Azione: estensore molto modesto dell’avambraccio.

 


CAVITA’ ASCELLARE.

 

La cavità ascellare è uno spazio piramidale situato tra il torace e la porzione prossimale dell’articolazione del braccio.

 

Si possono individuare quattro pareti, una base e un apice:

Parete anteriore: è formata da:

    Muscoli: grande pettorale, più profondamente succlavio e piccolo pettorale.

    Fascia clavipettorale: riveste i muscoli succitati. Origina sulla parte superiore della clavicola, cranialmente, e si dirige laterocaudalmente per inserirsi sulla fascia ascellare. Costituisce il legamento ascellare.

Parete posteriore: formata da:

    Muscoli: grande pettorale, grande rotondo e grande dorsale.

Parete laterale: capo breve del bicipite e dal muscolo coracobrachiale.

Parete mediale: formata dal muscolo dentato anteriore e dalla parete toracica.

Apice: formato da spazio compreso tra la prima costa, la base del processo coracoideo e la clavicola.

    Sono presenti a questo livello i vasi succlavi che trapassano negli ascellari.

    Sono riscontrabili inoltre i rami del plesso brachiale.

Base: formata dalla fascia ascellare, che origina dai margini inferiori del grande pettorale e grande dorsale.

 

All’interno della cavità ascellare è presente:

Massa di tessuto adiposo

Numerosi linfonodi ascellari.

 


MUSCOLI DELL’AVAMBRACCIO (generale)

 

 

I muscoli dell’avambraccio sono rivestiti dalla fascia antibrachiale, che invia internamente dei setti intermuscolari dell’avambraccio che dividono i muscoli in differenti gruppi.

 

I muscoli sono divisi principalmente dalla membrana interossea, che suddivide le logge in:

loggia anteriore: contiene i muscoli anteriori dell’avambraccio

loggia posteriore: muscoli posteriori dell’avambraccio

loggia laterale (non suddivisa da tale membrana, ma comprensiva nella classificazione): muscoli laterali dell’avambraccio.

 


MUSCOLI ANTERIORI DELL’AVAMBRACCIO.

 

Muscoli anteriori dell’avambraccio sono formati da quattro strati divisi da setti intramuscolari che dipartono dalla fascia antibrachiale.

 

Il primo strato (superficiale) è formato, in senso lateromediale, da:

muscolo pronatore rotondo

muscolo flessore radiale del carpo

muscolo palmare lungo

muscolo flessore ulnare del carpo.

 

Il secondo strato (medio) è formato dai muscoli:

flessore superficiale delle dita.

 

Il terzo strato è formato dai muscoli:

flessore profondo delle dita

flessore lungo del pollice.

 

Il quarto strato è formato da:

muscolo pronatore quadrato.

 

Per semplicità di trattazione, si formulano delle tabelle, volte alla migliore comprensione mnemonico-schematica.

 

STRATO SUPERFICIALE

 

I muscoli del primo strato hanno tutti origine dall’epicondilo mediale dell’omero.

 

Muscolo pronatore rotondo

Note

È il più laterale, decorre obliquamente nell’avambraccio.

Origine

Epicondilo mediale omero e processo coronoideo dell’ulna

Inserzione

Metà faccia laterale radio

Azione

Ruota internamente l’avambraccio (pronazione)

Flessore radiale del carpo

Note

Posto medialmente al pronatore rotondo.

Origine

Epicondilo mediale omero

Inserzione

Alla base del 2° metacarpale (con lungo tendine)

Azione

Flette la mano e l’avambraccio. Partecipa alla pronazione, adduce la mano.

Muscolo palmare lungo

Note

Tra il flessore radiale del carpo e il flessore ulnare del carpo. In alcuni soggetti può essere assente.

Origine

Epicondilo mediale dell’omero.

Inserzione

Aponeurosi palmare (breve ventre, lungo tendine)

Azione

Tende l’aponeurosi palmare. Flette la mano sull’avambraccio.

Muscolo flessore ulnare del carpo

Note

È il più mediale dei muscoli superficiali

Origine

Capo omerale: epicondilo mediale

Capo ulnare: olecrano e 2/3 inferiori ulna

Inserzione

Lungo tendine che passa nel tunnel carpale e nel retinacolo dei m. flessori. Si inserisce all’osso pisiforme, uncinato, 5° metacarpale.

Azione

Flette e adduce la mano. Supinazione.

 


SECONDO STRATO

 

Il secondo strato è dato soltanto dal muscolo flessore superficiale delle dita:

forma da solo il 2° strato dei muscoli anteriori avambraccio.

 

La sistematica di tale muscolo prevede:

origine: ha una doppia origine

    capo omeroulnare: epicondilo mediale dell’omero e processo coronoideo dell’ulna.

    Capo radiale: parte prossimale della faccia anteriore del radio.

Decorso:

    I due capi sono uniti da un arco tendineo che da origine al fascio muscolare.

    A metà avambraccio il muscolo si divide in 4 ventri che proseguono con 4 tendini.

    I tendini passano nel tunnel carpale

Inserzione: si dividono distalmente in due fasci tendinei che si inseriscono nelle facce palmari, sui lati, della falange media del 2° 3° 4° 5° dito.

 

Azione. Flette le falangi delle dita da 2 a 5.

 


TERZO STRATO.

 

Muscolo flessore profondo delle dita

Note

Posto medialmente al flessore lungo del pollice

Origine

Facce anteriore e mediale dell’ulna, membrana interossea margine interosseo del radio.

Inserzione

Si divide in 4 tendini che si inseriscono sulla faccia palmare della falange distale

Azione

Flette la falange distale di 2° 3° 4° 5° dito. Aiuta la flessione delle altre tre falangi. 

Flessore lungo del pollice

Note

Posto lateralmente al flessore profondo

Origine

Faccia anteriore del radio, membrana interossea, processo coronoideo dell’ulna

Inserzione

Faccia palmare della falange distale del pollice

Azione

Flette la falange distale del pollice.

 

QUARTO STRATO

 

Il quarto strato dei muscoli anteriori dell’avambraccio (per alcuni ancora solamente il terzo) contiene appena il muscolo pronatore quadrato.

 

Muscolo pronatore quadrato

Note

Muscolo piatto e quadrilatero. Posto nella parte distale dell’avambraccio, a ridosso della membrana interossea.

Origine

Faccia e margine anteriore del quarto distale dell’ulna.

Inserzione

Quarto distale della faccia e dal margine anteriore del radio.

Azione

Ruota internamente l’avambraccio (pronazione).

 


MUSCOLI LATERALI DELL’AVAMBRACCIO.

 

I muscoli laterali dell’avambraccio sono situati nella parte anterolaterale dell’avambraccio, e sono (dall’avanti all’indietro):

muscolo brachioradiale

muscolo estensore radiale lungo del carpo.

muscolo estensore radiale breve del carpo.

 

Muscolo brachioradiale

Note

È il muscolo più anteriore dei laterali e il più lungo

Origine

Cresta sopracondiloidea del radio e epicondilo laterale dell’omero

Inserzione

Processo stiloideo del radio

Azione

Flette l’avambraccio sul braccio. Mantiene la posizione intermedia tra pronazione e supinazione.

Estensore radiale lungo del carpo

Note

Posto in posizione intermedia tra i laterali, dorsalmente al brachioradiale.

Origine

Origina dall’epicondilo laterale dell’omero.

Inserzione

Da metà avambraccio ha un grosso tendine che si inserisce sulla base del 2° osso metacarpale.

Azione

Estende la mano e la abduce.

estensore radiale breve del carpo

Note

È il più dorsale dei muscoli del carpo. Muscolo fusiforme

Origine

Epicondilo laterale omero, fascia antibrachiale, capsula dell’articolazione del gomito.

Inserzione

Lungo tendine da metà avambraccio. Si inserisce alla faccia dorsale della base del terzo osso metacarpale.

Azione

Estende e abduce la mano.

 


MUSCOLI POSTERIORI AVAMBRACCIO.

 

I muscoli posteriori del braccio sono otto muscoli disposti su due piani sovrapposti (superficiale e profondo) e hanno tutti origine dall’epicondilo laterale dell’omero.

 

I muscoli del piano superficiale sono (lateromediale):

estensore delle dita

estensore del mignolo

estensore ulnare del carpo

 

Il piano profondo è composto dai muscoli (lateromediale):

supinatore

abduttore lungo del pollice

estensore breve del pollice

estensore lungo del pollice

estensore dell’indice

 

MUSCOLI DEL PIANO SUPERFICIALE

 

Muscolo estensore delle dita

Note

Più laterale dei muscoli profondi superficiali.

Origine

Faccia posteriore dell’epicondilo laterale omero, fascia antibrachiale e legamento collaterale radiale

Inserzione

Si divide in 4 tendini che s’inseriscono con tre capi sulle falangi media e distale (dita 2-5)

Azione

Estende le ultime 4 dita e la mano.

Estensore del mignolo

Note

Medialmente all’estensore delle dita

Origine

Epicondilo laterale dell’omero.

Inserzione

5° osso metacarpale

Azione

Estende il mignolo indipendentemente.

Estensore ulnare del carpo

Note

È il più mediale dello strato superficiale.

Origine

Epicondilo laterale dell’omero.

Inserzione

Lungo tendine si inserisce alla facia mediale del 5° osso metacarpale.

Azione

Estende e adduce la mano

 

 

STRATO PROFONDO

 

Muscolo supinatore

Note

Muscolo più breve dello strato profondo.

Origine

Epicondilo laterale omero

Inserzione

A metà radio, sulla faccia anteriore.

Azione

Ruota est. l’avambraccio (supinazione)

Abduttore lungo del pollice

Note

Più laterale dei muscoli post. Profondi.

Origine

Facce posteriori di ulna e radio

Inserzione

Con un tendine lungo sulla base del 1° metacarpale.

Azione

Abduce il pollice e la mano

Estensore breve del pollice

Note

Medialmente al muscolo abduttore lungo.

Origine

Faccia posteriore del radio e memb. Interossea

Inserzione

Faccia dorsale falange prossimale del pollice.

Azione

Estende falange prossimale, abduce il pollice.

Estensore lungo del pollice

Note

Posto lateralmente all’estensore dell’indice.

Origine

Terzo medio della faccia posteriore dell’ulna.

Inserzione

Base della falange distale del pollice.

Azione

Estende la falange distale del pollice e lo abduce.

Estensore dell’indice

Note

Muscolo più mediale dello strato profondo.

Origine

Faccia dorsale ulna e membrana interossea

Inserzione

Si unisce al tendine dell’estensore delle dita in prossimità dell’art. metacarpofalangea.

Azione

Estende l’indice.

 


MUSCOLI DELLA MANO

 

I muscoli della mano sono presenti solamente a livello della superficie palmare e sono distinti in tre gruppi:

eminenza tenar: in corrispondenza del 1° metacarpale

Eminenza ipotenar: in corrispondenza del mignolo.

Gruppo dei m. palmari: nella parte intermedia della mano.

 

MUSCOLI DELL’EMINENZA TENAR

I muscoli dell’eminenza tenar sono quattro muscoli destinati al pollice:

adduttore breve del pollice

opponente del pollice

flessore breve del pollice

adduttore del pollice.

 

Adduttore breve del pollice.

Note

Muscolo più superficiale dell’eminenza tenar.

Origine

Tubercolo dello scafoide, retinacolo dei flessori

Inserzione

Superficie laterale falange prossimale.

Azione

Flette e abduce il pollice

Oppositore del pollice

Note

Muscolo triangolare profondamente all’abduttore breve.

Origine

Tubercolo del trapezio e retinacolo dei flessori

Inserzione

Margine laterale 1° metacarpale

Azione

Sposta in anteromedialmente e ruota internamente il pollice.

Muscolo palmare lungo

Note

Muscolo bicipite posto profondamente all’abduttore breve.

Origine

Capo superficiale: retinacolo dei flessori e trapezio. Capo profondo: trapezoide, capitato

Inserzione

Falange prossimale del pollice.

Azione

Flette, oppone e adduce il pollice.

Muscolo flessore ulnare del carpo

Note

È il più profondo dell’eminenza tenar. Muscolo bicipite con forma triangolare.

Origine

Capo obliquo: trapezoide, capitato, uncinato

Capo trasverso: margine anteriore 3° metacarpale.

Inserzione

Superficie mediale della base della falange prossimale

Azione

Adduce il pollice.

MUSCOLI EMINENZA IPOTENAR.

 

I muscoli dell’eminenza ipotenar, complessi legati al movimento del 5° metacarpale (mignolo), sono:

palmare breve (cutaneo)

abduttore del mignolo

flessore breve del mignolo

opponente del mignolo.

 

Palmare breve

Note

Piccolo muscolo cutaneo quadrilatero

Origine

Margine mediale dell’aponeurosi palmare.

Inserzione

Strato profondo della cute del margine mediale dell’eminenza ipotenar.

Azione

Corruga la cute.

Abduttore del mignolo

Note

Superficialmente e medialmente nell’eminenza ipotenar

Origine

Osso pisiforme, retinacolo dei muscoli flessori e legamento pisiouncinato

Inserzione

Margine mediale  della falange prossimale mignolo

Azione

Abduce e flette il mignolo

Flessore breve del mignolo

Note

Superficialmente e lateralmente nell’eminenza ipotenar

Origine

Uncino dell’osso uncinato e retinacolo dei muscoli flessori.

Inserzione

Superficie mediale della base della falange prossimale del mignolo

Azione

Flette il mignolo

Opponente del mignolo

Note

Forma triangolare. Nello strato profondo dell’eminenza ipotenar.

Origine

Uncino dell’osso uncinato e retinacolo flessori

Inserzione

Margine mediale 5° metacarpale

Azione

Flette e adduce il mignolo.

 


MUSCOLI PALMARI

 

I muscoli palmari sono situati nella parte media della palma della mano e sono:

muscoli lombricali

muscoli interossei palmari

muscoli interossei dorsali.

 

Muscoli lombricali

Note

Sono quattro piccoli muscoli fusati che si interpongono al flessore profondo delle dita e lo collegano – mediante tendini – al muscolo estensore delle dita.

Origine

Margine laterale dei 4 tendini del flessore profondo delle dita

Inserzione

Passano sul contorno delle articolazioni metacarpofalangee e si portano sulla superficie dorsale.

Si uniscono ad un tendine che si collega a quello del muscolo estensore delle dita.

Azione

Flettono la falange prossimale. Estendono la falange media e distale delle dita da 2 a 5.

Muscoli interossei palmari

Note

Sono tre piccoli muscoli situati negli ultimi tre spazi interossei della mano, tra le ossa metacarpali.

Origine

Faccia anteromediale del 2° metacarpale (il primo) e facce anterolaterali del 4° 5° metacarpale (secondo e terzo).

Inserzione

Si portano dorsalmente e si fondono con i tendini del muscolo estensore delle dita.

Azione

Flettono la falange prossimale e estendono le medie e distali delle ultime 3 dita.

Muscoli interossei dorsali

Note

4 piccoli muscoli appiattiti. Interessano l’indice, il medio e l’anulare.

Origine

Facce opposte che delimitano lo spazio interosseo.

Inserzione

Falange prossimale del dito e tendine dell’estensore delle dita.

Azione

Flettono la falange prossimale e estendono la media e distale di indice, medio e anulare.

 


FASCE DELL’ARTO SUPERIORE

 

La parte libera dell’arto superiore è rivestita da una fascia, situata in profondità del tessuto cutaneo, che origina da:

fascia deltoidea

fascia ascellare.

 

A livello del braccio si ravvede la fascia brachiale, che avvolge completamente i muscoli:

dalla sua faccia profonda da origine a setti intermuscolari laterale e mediale, che raggiungono l’omero

i setti intermuscolari dividono il braccio in due logge:

    loggia anteriore: loggia dei muscoli flessori

    loggia posteriore: loggia dei muscoli estensori.

 

A livello del avambraccio è presente la fascia antibrachiale, dispositivo fibroso che avvolge tutti i fasci muscolari dell’avambraccio. Presenta delle espansioni che suddividono l’avambraccio in tre logge:

loggia anteriore: loggia dei muscoli flessori (3/4 strati di profondità)

loggia posteriore: loggia dei mm estensori (2 strati di profondità)

loggia laterale: loggia dei muscoli laterali.

 

Nel polso la fascia antibrachiale è rinforzata da fibre connettivali disposte trasversalmente che formano:

dorsalmente il retinacolo dei muscoli estensori,

volarmente il retinacolo dei muscoli flessori.

 

RETINACOLO DEI MUSCOLI ESTENSORI

 

Il retinacolo dei muscoli estensori è situato dorsalmente ed emana dei setti che si inseriscono allo scheletro e formano 6 canali tendinei, percorsi dai tendini dei muscoli estensori:

i muscoli estensori sono rivestiti da 9 differenti guaine tendinee sinoviali

 

RETINACOLO DEI MUSCOLI FLESSORI

 

Il retinacolo dei muscoli flessori è una guaina fibrosa che è posta sulla superficie volare del polso:

origina

    medialmente dall’osso pisiforme e all’uncino dell’osso uncinato

    lateralmente origina dal processo stiloideo del radio e dall’osso pisiforme

con il solco delle cavità ossee della mano forma il canale del carpo o tunnel carpale, in cui passano:

    tendini dei muscoli flessori, avvolti dalle loro guaine sinoviali

 

FASCE DELLA MANO

 

A livello della mano, la fascia antibrachiale continua:

dorsalmente: con la fascia dorsale della mano,

superficie palmare: con l’aponeurosi palmare.

 

L’aponeurosi palmare ha forma triangolare, con apice prossimale:

rinforzata dal tendine del muscolo palmare lungo

aderisce profondamente al retinacolo dei muscoli flessori.

Formata da fasci:

    Longitudinali >> terminano a livello delle articolazioni metacarpofalangee.

    Trasversali >> disposti in corrispondenza della base (distalmente).

 

DISPOSITIVI DELLE DITA

 

Le fasce della mano continuano con guaine fibrose, che:

presentano fibre a differente orientamento:

    fibre crociate

    fibre anulari

rivestono le guaine tendinee sinoviali, dei tendini che si inseriscono in prossimità delle dita.


 

Fonte: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/Medicina_files/ANATOMIA%20UMANA%20-%20locomotore%202.doc

Sito web: http://www.bluejayway.it/Enrico_Colombos_Page/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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