Malattie dei cani
Malattie dei cani
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Malattie dei cani
LE MALATTIE DEI NOSTRI AMICI
Le malattie degli animali sono numerose e complesse, tanto che esistono dei trattati specialistici di dimensioni ragguardevoli. Non è nostra intenzione addentrarci in particolari tecnici o scientifici; il nostro scopo è semplicemente quello di segnalare le malattie più pericolose e descriverle nei loro aspetti più vistosi in modo che il proprietario di un animale ammalato possa individuare lo stato di malessere e ricorrere tempestivamente al veterinario.
MALATTIE INFETTIVE
Leptospirosi
È una malattia comune all'uomo e a molte specie animali. Nel cane ritroviamo due tipi di leptospira: la canicola e la itteroemorragica. La fonte più comune di contagio è rappresentata da topi e ratti che inquinano con le loro urine le acque STAGNANTI in cui i cani vanno a bere o l'ambiente. I sintomi clinici sono molteplici: i più comuni sono astenia con debolezza estrema del treno posteriore, interessamento renale spiccato, gastrite con vomito, diarrea talora emorragica, dolorabilità dorso-lombare diffusa e ittero nel corso della forma itteroemorragica. Dopo una fase iniziale con temperatura molto elevata può comparire addirittura ipotermia. La mortalità è bassa nelle forme di leptospirosi canicola, mentre è molto elevata nella forma itteroemorragica .Una profilassi indiretta si attua impedendo ai cani da caccia di bere nelle pozzanghere ed effettuando un'accurata derattizzazione della zona in cui vive l'animale. La vaccinazione, ripetuta ad intervalli di 6-8 mesi, offre le migliori garanzie di prevenzione, specialmente in zone dove la malattia è frequente. La terapia antibiotica è efficace se la malattia è colta nella fase iniziale; molto più rare sono le guarigioni nelle forme già avanzate.
Leishmaniosi
Questa malattia è causata da un protozoo, Leishmania Infantum, che penetra nell'organismo animale tramite un moscerino (flebotomo) ed in breve tempo raggiunge i diversi organi interni: il periodo di incubazione può arrivare a due anni. Può presentarsi in due forme:
- Acuta: si manifesta con febbre, tremori muscolari e porta alla morte nel giro di pochi giorni. E' comunque una forma rara che colpisce soprattutto i cani giovani.
- Cronica: più frequente della prima, interessa solo gli adulti ed associa sintomi che interessano la pelle, le mucose, le ghiandole, gli occhi, le viscere, il sistema nervoso e le articolazioni
I sintomi generali sono dati da prostrazione, dimagrimento, atrofia muscolare e ipertermia. I sintomi che interessano la pelle sono dati da lesioni cutanee, perdita della lucentezza del pelo e caduta di questo in zone localizzate (dita, dorso, coda, gomiti) e intorno agli occhi. A volte il tartufo diventa secco e screpolato e si può anche assistere ad una crescita smisurata delle unghie ( "unghie da grifone") . Si possono notare, inoltre, ulcerazioni alla bocca ed alle mucose respiratorie. Vi possono essere ingrossamenti delle ghiandole linfatiche, nonché dissenteria ed insufficienza renale. E' una malattia trasmissibile all'uomo (non dal cane, ma sempre tramite flebotomo) ma fino ad oggi non esiste un vaccino. La prevenzione in questo caso è basata sulla lotta ai propagatori (vedi prodotti utilizzati contro le zanzare ) e sulla distruzione dell'habitat a loro propizio.
Tubercolosi
Fortunatamente poco diffusa, questa malattia richiede attenta considerazione perché trasmissibile all'uomo. Ne sono vittime cani in cattive condizioni di nutrizione. Responsabili del contagio sono altri animali, anche di specie diverse, e talora l'uomo. La localizzazione più diffusa è quella polmonare. I sintomi più caratteristici sono tosse, febbre, respiro difficoltoso, dimagrimento.
Per una diagnosi precisa si ricorre a specifici accertamenti di laboratorio (esami radiologici ecc.).La pericolosità di questa malattia ne sconsiglia la cura: la legge impone giustamente l'abbattimento dell'animale.
Piroplasmosi
È una malattia che potremmo definire stagionale in quanto compare per lo più nei mesi primaverili-estivi quando compaiono le zecche che ne sono il veicolo.
MALATTIE VIRALI
Adenovirus
Il responsabile di questa malattia è l' "Adenovirus canino" (CAV 1), un virus che contagia il cane attraverso la via orale quando questo viene a contatto con sostanze infette (escrementi, saliva) e colpendo il fegato (epatite virale); se contratto respirando, il virus porta ad infezione delle prime vie respiratorie (laringo -tracheite virale). La sintomatologia, nel primo caso, si evidenzia nell'astenia, aumento eccessivo della temperatura corporea , vomito, diarrea e spesso ittero. Nel secondo caso il virus causa scolo dalle narici, tosse, arrossamento degli occhi e lacrimazione. Entrambe le forme, se si interviene prontamente, possono essere curate. La forma di prevenzione consigliata è la vaccinazione da ripetersi annualmente.
Cimurro
È la malattia che miete più vittime tra i cani. Il responsabile è un virus veicolato per varie vie, soprattutto quella aerogena. La sintomatologia può essere abbastanza varia, a seconda dell'apparato colpito. Nei cuccioli è frequente la localizzazione intestinale: compaiono inappetenza, disidratazione, diarrea emorragica. La forma nervosa è la più subdola e pericolosa poiché appare talvolta quando il cane sembra già guarito. È caratterizzata da depressione, movimenti non coordinati, convulsioni di tipo epilettiforme. L'esito è in genere infausto; se l'animale sopravvive può restare menomato da tremori spastici (specie di tic nervosi) localizzati. Un'altra localizzazione frequente è quella a carico del sistema respiratorio, responsabile di bronchiti o broncopolmoniti, e a carico delle congiuntive e della mucosa nasale che appaiono arrossate e ricoperte di muco. La terapia, a base di antibiotici, serve soltanto a bloccare i germi di irruzione secondaria, non il virus del cimurro. Perciò si raccomanda la vaccinazione preventiva, che stimola la produzione, da parte dell'organismo animale, di particolari sostanze dette anticorpi in grado di neutralizzare l'azione del virus. Va tenuto presente che la comparsa di un tasso sufficiente di anticorpi avviene a 7-10 giorni di distanza dall'intervento vaccinale. Esistono numerosi preparati commerciali in cui il vaccino per il cimurro è associato a quello dell'epatite infettiva, talora a quello della leptospirosi.
Gastroenterite infettiva del cane
È una malattia comparsa recentemente nel nostro paese: le prime segnalazioni risalgono al1979.Come tutte le forme morbose di nuova introduzione ha causato, nella fase iniziale, numerose vittime soprattutto nei giovani. Ne è responsabile un virus che colpisce l'apparato digerente: il sintomo prevalente è il vomito, seguito da diarrea emorragica. L'animale si disidrata rapidamente e presenta intensa dolorabilità alla palpazione a livello gastrico. Il periodo di incubazione varia da 3 a 10 giorni; l'esordio è brusco, con i sintomi descritti sopra; nei casi favorevoli la malattia si risolve nell'arco di 4-7 giorni. La mortalità si verifica soprattutto nei cuccioli e cuccioloni, più raramente negli adulti. Le condizioni generali del soggetto giocano un ruolo importante ai fini della guarigione: animali debilitati da parassitosi o in scadente stato di nutrizione hanno minori possibilità di sopravvivenza .La tempestività nell'intervento terapeutico può contribuire notevolmente alla guarigione: è indispensabile l'opera del veterinario. Negli ultimi tempi si è assistito ad una diminuzione dell'incidenza dei casi di gastroenterite infettiva. Attualmente sono disponibili vaccini specifici mediante i quali i cuccioli possono essere immunizzati.
Epatite infettiva
Malattia a decorso acutissimo nel cucciolo, talvolta è non appare nell'adulto e nel cucciolone. I sintomi sono in parte sovrapponibili a quelli del cimurro con manifestazioni più attenuate. Compare, come residuo della malattia, l'opacamento corneale che guarisce dopo qualche tempo. Nei canili è tipica la morte improvvisa dei cuccioli, mentre rara è la mortalità nell'adulto. Anche per questa malattia è opportuno ricorrere alla vaccinazione profilattica, associata a quella del cimurro.
Malattia di Rubarth
E' un'epatite di origine virale (Adenovirus di tipo CAV 1). L'urina rappresenta la principale forma di contaminazione: dopo un'incubazione di 2 o 3 giorni la malattia si manifesta con problemi digestivi (vomito, diarrea). Da 10 a 15 giorni dopo l'infezione possono apparire disturbi agli occhi: la cornea si colora di blu ( edema corneale chiamato "cheratite blu"): questa malattia provoca in oltre gravi lesioni epatiche. Il virus, comunque, può generare manifestazioni cliniche indipendenti del fegato : turbe respiratorie (rino-tracheo-bronchite). Nella forma iperacuta colpisce maggiormente i cuccioli, i quali muoiono nel giro di poche ore senza aver presentato sintomi evidenti. La prevenzione, anche in questo caso, si basa sulla vaccinazione, a partire dai 2 mesi, con richiamo annuale.
Tosse dei canili
Colpisce di preferenza i cani degli allevamenti o quelli tenuti in pensione. È una tosse stizzosa, afona, secca, che qualche volta provoca il vomito. In genere la forma è febbrile, a decorso benigno. esiste il vaccino (la tosse dei canili è causata da virus -sprt adenovirus- e batteri);i vaccini danno buoni risultati.
Rabbia
Malattia infettiva contagiosa sostenuta da un virus neurotropo, trasmissibile tramite la saliva infetta. Può colpire anche l'uomo. Il cane è sempre stato considerato il maggior responsabile della trasmissione della malattia. Tuttavia molti animali di altre specie possono veicolarlo. La difficoltà nel debellarla è data dal fatto che numerosi animali selvatici, prima fra tutti la volpe, sono un serbatoio della malattia. Inizialmente i sintomi sono piuttosto vaghi, consistendo in una modificazione del carattere con 'tristezza o allegria improvvisa. Subentra poi una tendenza ad abbaiare o mordere qualsiasi cosa. Alcuni soggetti non presentano questi sintomi, sono insensibili e stanno a bocca aperta. AI culmine della malattia il cane presenta alluci nazioni e inghiotte gli oggetti più svariati. Una paralisi progressiva, che inizia dagli arti posteriori, lo porta infine a morte. Il veterinario e gli uffici sanitari debbono attenersi in caso di cane morsicatore o morsicato a particolari disposizioni legislative al fine di adempiere ad Una efficace azione di profilassi.
MALATTIE PARASSITARIE
Parassitosi intestinale
Le verminosi del cane sono imputabili a numerosi tipi di parassiti: li suddivideremo in due categorie, a ciclo diretto, che passano cioè direttamente da animale ad animale, e a ciclo indiretto, quando prima di infestare nuovamente il cane avviene un passaggio su un cosiddetto 'ospite intermedio (coniglio, pecora, pulce ecc.) su cui compiono una parte
del loro ciclo vitale. Tra i più diffusi si annoverano gli ascaridi che sono grossi vermi bianchi che vivono nell'intestino tenue. Esistono due vie di infestazione: una è rappresentata dall'uovo del parassita che si trova nel terreno, l'altra dalla larva migrante attraverso la cute.
Parassiti a ciclo indiretto. Tra i vermi detti piatti si annoverano le tenie. Va premesso che non si trasmettono direttamente da cane a cane, poiché possiedono un ciclo indiretto passando attraverso un ospite intermedio. Il parassita adulto vive nell'intestino del Cane ed emette delle proglottidi (segmenti ben visibili nelle feci) che contengono delle uova. Se queste sono ingerite dall'ospite si sviluppano su di esso, diventano larve e a questo punto possono infestare il cane. I cani sono infestati principalmente dalle tenie pisiforme, cucumerina ed eccezionalmente dall'echinococco. Mentre per le prime due il ciclo è rappresentato rispettiva mente da coniglio-cane e da pulce-cane, per l'echinocco si realizza attraverso l'ingestione di carni bovine e ovine infestate. Anche l'uomo può essere colpito da echinococcosi con gravi conseguenze. La prevenzione delle teniasi può essere attuata evitando di somministrare al cane visceri di coniglio o lepre (tenia pisiforme),disinfestandolo periodicamente dalle pulci (tenia cucumerina), utilizzando carni cotte (tenia echinococco).A proposito di quest’ultima, stante la sua pericolosità per l'uomo, sarà opportuno, nelle zone infette, anche una profilassi diretta sull'animale con la periodica somministrazione di farmaci.
Parassiti a ciclo diretto. L'uovo ha un guscio resistente che gli consente di sopravvivere per anni; inoltre aderisce, perché appiccicoso, al pelo e alle zampe del cane che 10 assume leccandosi. Le larve che nascono dalle uova ingerite migrano attraverso i tessuti e come tali rimangono così somatizzate. Se una femmina infestata è gravida, le larve migranti raggiungono il cucciolo per via placentare alla quarta settimana di gravidanza. Dopo la nascita gli ascaridi maturano nell'intestino del neonato e successivamente iniziano a deporre le uova .Poiché non tutte le larve migrano da una cagna, questa può infettare cucciolate successive con la stessa modalità Finche dispone di larve infestanti. Alcune di esse migrano attraverso le ghiandole mammarie e di qui infestano nuovamente i cuccioli che vengono allattati. I vermi sono innocui se si trovano in numero limitato, ma infestazioni numerose producono effetti generali notevoli quali diarrea, addome gonfio, inappetenza.abbastanza facile eliminare i parassiti dell'intestino del cane mentre è ancora impossibile distruggere le larve somatizzate; per questa ragione una cagna potrà trasmettere ascaridi ai propri cuccioli anche se l'esame delle feci risulta negativo. Esistono dei parassiti molto più pericolosi questi e cioè gli ancilostomi e le uncinarie Piccoli e brevi, possiedono dei tenticoli coi quali tranciano i villi intestinali per nutrirsi ( del sangue dell'ospite, portando a morte talvolta intere cucciolate a causa della notevole anemizzazione e delle emorragie prodotte nei soggetti colpiti. L'infestazione da tricocefali avviene per via orale e i soggetti adulti vivono nel cieco e nel colon. In caso di massicce infestazioni si manifestano gravi disturbi intestinali con diarrea emorragica, anemia, apatia, dimagrimento nonché scarso rendimento nei cani da caccia e da lavoro. La razza più sensibile a questa parassitosi è l'epagneul breton e non sono infrequenti decessi provocati da infestazioni massicce. Per la prevenzione delle infestazioni da parassiti a ciclo diretto è essenziale l'igiene ambientale poiché l'animale assume le uova disseminate con le feci. Uno dei mezzi più efficaci per distruggerle è il calore. L'impiego di lanciafiamme è indicato sui pavimenti di cemento o di mattone, sulla terreno è poco efficace. Per i cani che vivono in parchi, giardini o appartamenti si consiglia un esame periodico delle feci (due-tre volte l'anno) in modo da poter intervenire prima che la parassitosi provochi seri danni.
Ascaridi
Sono i parassiti intestinali che maggiormente colpiscono i cani. Vivono nell'intestino privando l'animale di nutrimento e dando luogo a coliche, vomito e diarrea. Possono essere osservati nelle feci (vermi biancastri lunghi in media da 5 a 10 centimetri a forma di spaghetto rotondi) che ne rappresentano il veicolo di trasmissione: le uova ingerite raggiungono l'intestino e passando nel fegato; da qui, per via circolatoria, raggiungono i polmoni e la faringe ritornando, da vermi adulti, nell'intestino. E' molto importante "sverminare" il cane il prima possibile e sottoporlo poi a periodici controlli delle feci, nonché raccogliere e distruggere queste ultime onde evitare la trasmissione all'uomo e ad altri animali.
Ancilostomi
Parassiti intestinali filiformi, bianco-rossastri , più piccoli degli ascaridi, succhiatori di sangue che causano anemie. I sintomi sono: vomito, nausea, dolori addominali, diarrea (questa può essere nerastra per la presenza di sangue digerito). Le larve, che nascono da uova eliminate tramite le feci, possono essere ingerite o penetrare attraverso la pelle dell'addome e dei cuscinetti plantari. Anche in questo caso è bene sverminare l'animale da cucciolo ed effettuare controlli periodici; distruggere le feci appena evacuate costituisce inoltre un sistema per evitare la trasmissione.
Tenie
Parassiti intestinali conosciute come "verme solitario", di colore rosa-biancastro, piatte, con lunghezza da pochi centimetri a 1-2 metri. Vivono sulla superficie dell'intestino liberando le proglottidi (frammenti del verme che contengono le uova) tramite le feci che si presentano come chicchi di riso. La tenia che più frequentemente colpisce il cane è la "Diphylidium Caninum" che ha nella pulce il suo vettore intermedio. I sintomi, talora siano visibili, sono : appetito smisurato e dimagrimento; disappetenza, nausea, dolori addominali, diarrea. L'animale colpito tende a sfregare l'ano per terra, a leccarsi, a girarsi di scatto. La diagnosi viene emessa dopo un esame delle feci.
Tricocefali
Parassiti intestinali lunghi dai 4 ai 7 centimetri filiformi, difficili da vedere nelle feci, che si insediano nell'intestino cieco e nel colon cibandosi di sangue. Le uova, eliminate tramite le feci, possono essere attive per periodi molto lunghi. Le larve possono subito reinfestare l'animale irritando ed infiammando il lume intestinale, causando diarrea mucosa mista a sangue. Anche in questo caso è consigliato un controllo periodico delle feci dal medico veterinario nonché la distruzione immediata di queste.
Parassitosi dell'apparato circolatorio
Filariosi. Le filarie colpiscono soprattutto l'apparato cardiocircolatorio determinando affezioni a volte mortali. La loro azione è particolarmente nefasta sugli animali che pratica no sport o lavoro. Essi dimostrano scarso rendimento, tosse e respirazione difficoltosa. Nei casi più gravi, dopo un breve tratto di corsa, si fermano esausti e devono essere ricondotti in canile. I parassiti adulti, localizzandosi a livello cardiaco, determinano uno sfiancamento del cuore che non è più in grado di assicurare un'adeguata propulsione del sangue verso i vari organi. Responsabile dell'infestazione è la zanzara che la diffonde mediante puntura dell'animale. La si constata con maggior frequenza nelle zone palustri, umide o coltivate a riso. La prevenzione della malattia può essere attuata con farmaci filaricidi; somministrati nella stagione adatta, impediscono alle larve di diventare parassiti adulti. Altro rimedio è l'eliminazione delle zanzare o l'allontanamento del cane dalle zone infette. La terapia è particolarmente difficile, poiché spesso si verificano recidive; inoltre le lesioni cardiache possono già essere talmente gravi che l'eliminazione del parassita non produce i benefici sperati .
MALATTIE DELLA PELLE
Rappresentano, statisticamente, una quota importante di tutte le malattie che colpiscono i cani: alcune come la scabbia e le micosi possono trasmettersi anche all'uomo.
Pulci
Sono insetti succhiatori di sangue che vivono sull'animale. Possono vivere dai 6 agli 8 mesi depositando, le femmine, alcune centinaia di uova, non sull'animale ma nell'ambiente. La loro presenza, anche se la permanenza sull'animale è di 4-5 ore al giorno, è caratterizzata dagli escrementi simili a granelli di sabbia, situati alla base del pelo sulla testa, sul collo e sul dorso dell'animale. Il soggetto tende a d essere nervoso, si morde, si gratta. La saliva della pulce può causare allergia con sintomi tipici a quelli dell'orticaria : il pelo inizia così a cadere e compaiono croste sul dorso, sulla schiena e alla base della coda.
L'azione per debellarle deve essere duplice:
a) verso l'animale: con bagni, spugnature, shampoo, spray, gocce, compresse etc;
b) verso l'ambiente: con disinfezione dei luoghi dove l'animale vive (cuccia, poltrone) nonché
tappeti, zerbini, pattumiere ,etc.
Pidocchi
Parassiti succhiatori di sangue, biancastri, che si nutrono di detriti e materiali vari che si trovano sulla cute dell'animale. Non possono attaccare l'uomo. Misurano circa 1-2 millimetri e producono uova che aderiscono l pelo dell'animale, il quale presenta prurito, untuosità del pelo, crosticine sulla pelle.
Zecche
Parassiti succhiatori di sangue esistenti in diverse specie. Si localizzano soprattutto sulla testa (fronte, orecchie, labbra, palpebre), sul collo e negli spazi interdigitali. Principalmente si trovano due tipi di zecche: il primo e rappresentato da parassiti che compaiono dai mesi primaverili a quelli estivi con maschi di colore rosso-marrone scuro, lunghi 2-3 millimetri con corpo piatto e 8 piccole zampe mentre le femmine sono più grandi (4-10 millimetri), grigiastre. Il secondo tipo, mene frequente, con parassiti molto piccoli (1-2 millimetri al massimo), di colore violaceo. Ogni femmina può deporre da 3000 a 5000 uova che dopo l'incubazione si trasformano in larve che possono svilupparsi solo su un ospite ntermedio: dopo un pasto di sangue, che va di 3 ai 6 giorni, la larva cade e diventa una ninfa octopode. Un altro ospite intermedio è necessario perché si trasformi in adulto sessuato dove avverrà anche l'accoppiamento. Per staccare le zecche dal corpo dell'animale bisogna prima anestetizzarle con un batufolo di cotone imbevuto di alcool per alcuni secondi, quindi con una pinzetta estrarla girandola in senso antiorario. Quando estratta è opportuno bruciarla subito, non schiacciarla per terra perché questo consentirebbe alla zecca di continuare il suo ciclo naturale. La profilassi sanitaria necessita di un'azione antiparassitaria sull'animale (spray, polveri, bagni antiparassitari, ecc.) e nei luoghi contaminati.
La zecca trasmette diverse malattie tra le quali: la Babesiosi o Piroplasmosi, malattia del sangue dovuta alla "Babesia Canis", protozoo parassita dei globuli rossi che li distrugge per moltiplicarsi, causando anemie , in alcuni casi, porta alla morte. I sintomi della malattia sono caratterizzati anche da difficoltà nella coagulazione, insufficienza renale e turbe nervose, nonché grande spossatezza, febbre, urine cure, turbe visive.
Rogna rossa
Con manifestazioni analoghe, ma non pruriginose, colpisce prevalentemente soggetti a pelo raso. Le lesioni sono localizzate soprattutto alla testa e agli arti anteriori. La malattia non si trasmette come la rogna sarcoptica, tende però a essere particolarmente ostinata, ribelle alle terapie mediche. In alcuni casi evolve in forma pustolosa conferendo all'animale un aspetto sgradevole.
Rogna sarcoptica
è dovuta a un parassita, Sarcoptes scabiei, che produce alterazioni pruriginose alla cute nella zona delle ascelle, delle orecchie e delle zampe. Il prurito aumenta se il cane si avvicina a una fonte di calore. L'affezione è molto contagiosa per altri cani creando seri problemi per coloro che possiedono dei canili. Le persone che vengono a contatto troppo stretto con gli animali affetti da questa malattia possono contraria: essa si presenta con piccole lesioni pruriginose sull'addome e sugli arti, la guarigione è più rapida di quella del cane. La diagnosi sul cane si effettua con la dimostrazione del parassita che si evidenzia microscopicamente. La terapia non è difficile e si attua con dei bagni medicati associati a scrupolose norme di igiene. La cuccia e l'ambiente frequentati dal cane vanno puliti e disinfettati periodicamente.
Micosi
Più frequentemente nel gatto che nel cane compaiono affezioni dovute a funghi della pelle. Le lesioni sono in genere caratterizzate da aree alopeciche con rottura dei peli e aspetto squamoso. Esami di laboratorio e microscopici confermano il sospetto diagnostico offrendo così l'opportunità di suggerire una terapia locale o generale. I casi di micosi sono sempre più numerosi e richiedono attenzione per la possibilità di contagio alle persone. La prevenzione delle malattie cutanee dovute a parassiti o funghi avviene in due modi: evitando il contatto con soggetti colpiti, curando le condizioni igieniche dell'ambiente e della cute dell'animale.
Tumori della pelle
Esistono numerosi tu mori della pelle: verruche, papillomi, lipomi, fibromi, eccetera. Dopo l'asportazione sarebbe consigliabile far praticare l’esame istologico per avere la certezza di non trovarsi di fronte a neoplasie maligne chew hanno la tendenza a disseminarsi in altre sedi.
Dermatiti
Nel cane sono dovute a infezioni locali provocate da germi o virus. Le più frequenti sono l'acne, le foruncolosi, le ulcere cutanee, le piodermiti, gli ascessi interdigitali e l'intertrigine Sono particolarmente penosi per i cani da caccia; compaiono in seguito a penetrazioni di piccoli corpi estranei nel piede o ad affezioni batteriche e micotiche dello spazio interditale. Il cane si dimostra riluttante alla corsa soprattutto su terreni accidentati. al di là di questo inconveniente l'animale non presenta disturbi di carattere generale. La guarigione incompleta e le recidive costringono talora a rinunciare all'utilizzazione venatoria dell'animale.
LE MALATTIE DELL'ORECCHIO
Tutte le razze vengono colpite da otiti (infiammazione delle orecchie); alcune però sono più predisposte a motivo della particolare conformazione dell'orecchio o per la presenza di peli.
Otiti da corpo estraneo
Cani ad orecchie flesse e pelose quali cocker e setter subiscono spesso, in periodo estivo, la penetrazione di spighe d'erba. Infiggendosi nel canale auricolare, esse provocano un fastidioso disturbo e creano i presupposti per una successiva infezione. Il proprietario che ha portato a correre uno di questi cani in un prato 10 vede tornare improvvisamente indietro con la testa reclinata dal lato colpito. L'animale scuote il capo e cerca di grattarsi l'orecchio con l'arto posteriore. In poco tempo il veterinario con l'aiuto di otoscopio e pinza estrarrà la spiga sollevando l'animale da tanto fastidio. Se l'asportazione non avviene nel giro di pochi giorni, dal condotto auricolare inizierà a fuoriuscire un liquido purulento e maleodorante che certamente renderà più lunga e problematica la guarigione. I suggerimenti profilattici in questi casi consistono nel rasare in estate l'interno del padiglione auricolare per diminuire le probabilità di penetrazione delle spighe e nell'evitare di far scorrazzare il proprio cane nei prati pullulanti di queste ariste selvatiche, che possono penetrare anche negli spazi interdigitali
Otoematoma
Gli scuotimenti ripetuti del capo provocati da parassiti nel canale auricolare o da corpi estranei facilitano la rottura dei capillari sanguigni al di sotto della cute dell'orecchio. Ne consegue un versa mento emorragico, detto ematoma, visibile all'esterno come rigonfiamento. Questa affezione, che ancora una volta colpisce con maggiore frequenza i cani a orecchie lunghe e flesse, necessita della correzione chirurgica. Il semplice svuotamento dell'ematoma è seguito da recidive che provocano una retrazione della cartilagine auricolare con conseguenti danni estetici. I parassiti che regnano nel condotto auricolare di parecchi cani vanno perciò combattuti con molta perseveranza; sarà questa la migliore profilassi contro il verificarsi dell'otoematoma.
Otite parassitaria
Il nome è di per se esplicativo: è dovuta cioè ad un piccolo parassita che si annida e prolifica all'interno dell'orecchio. L'infestazione avviene per lo più per contatto con altri animali, cani o gatti, ammalati. L'acaro responsabile provoca prurito e fastidio al cane che scuote e si gratta le orecchie. Dal padiglione fuoriesce cerume scuro. Per la guarigione dell'otite parassitaria non è sufficiente l'applicazione degli appositi medicamenti, è necessaria una pulizia continua dell'orecchio. La prevenzione è possibile evitando il contatto con animali colpiti, controllando e pulendo periodicamente le orecchie dei propri animali.
MALATTIE DELL'OCCHIO
Gli occhi sono organi sensibili, sede di frequenti processi infiammatori. Tra i più comuni sono le congiuntiviti riconoscibili da un'abbondante secrezione che imbratta la cute circostante e da arrossamento delle congiuntive. Le cause sono innumerevoli; se l'insorgenza è brusca, è probabile si tratti di un fatto traumatico o di un corpo estraneo. In quest’ultimo caso è opportuno un ribaltamento della terza palpebra per rimuoverlo. Alcune razze a cute abbondante e lassa (mastini napoletani, boxer, bracchi) sono predisposte al ribaltamento verso il globo oculare delle palpebre che diventano loro stesse corpo estraneo per l'occhio irritandolo continuamente (entropion).Nel caso opposto (ectropion), l'eccessivo ribaltamento verso l'esterno delle palpebre favorisce la penetrazione di corpi estranei.
Entrambi i difetti sono per lo più di origine genetica e trovano soluzione con un intervento di chirurgia plastica. Nei cani anziani è abbastanza frequente la cataratta. Il cristallino si opacizza e l'occhio appare come appannato. La capacità visiva a poco a poco si affievolisce fino a completa cecità Il peggioramento è lento ma inesorabile. Le terapie mediche non sono molto efficaci: nei casi gravi si interviene chirurgicamente. La prevenzione delle malattie che colpiscono l'occhio è di difficile attuazione, in pratica si riduce alle infezioni da corpo estraneo. Dopo una battuta di caccia o una passeggiata in campagna si esamina l'occhio abbassando la palpebra inferiore; gli eventuali corpuscoli presenti saranno asportati con cotone inumidito, con acqua borica o, in mancanza d'altro, con il lembo di un fazzoletto inumidito. A volte il corpo estraneo penetra al di sotto della terza palpebra e non è visibile dall'esterno; per asportarlo è necessario l'impiego di una pinza con la quale si ribalta la terza palpebra. Non disponendo di sufficiente esperienza è meglio ricorrere al veterinario senza aspettare troppo perché il continuo sfregamento sulla cornea può causare gravi lesioni.
LE MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO
L 'apparato respiratorio del cane a differenza di quello di altri mammiferi presenta una caratteristica singolare. Il cane possiede sul corpo poche ghiandole sudoripare, che normalmente eliminano acqua e sali, per cui il fenomeno traspiratorio cutaneo è irrilevante. Si verifica perciò un'eliminazione di compenso attraverso la via respiratoria. Le variazioni termiche ambientali, le condizioni di umidità i fatti emotivi condizionano in maniera sensibile il ritmo e la frequenza degli atti respiratori .È molto comune vedere d'estate cani che con la lingua pendula respirano a mantice lasciando cadere al suolo gocce di saliva. Questo meccanismo serve a mantenere costante la temperatura interna dell'organismo. Se il cane viene lasciato in un'automobile completamente chiusa, l'appannamento dei vetri del veicolo si verifica in pochi minuti per la gran massa di vapore che viene eliminata dall'animale. In estate lasciare un cane con il veicolo al sole e i finestrini chiusi vuoi dire esporre l'animale al colpo di calore. Accade spesso che le affezioni dell'apparato polmonare si manifestino o coesistano con affezioni dell'apparato cardiocircolatorio.Non sempre la tosse è di origine polmonare e nei cani anziani, ad esempio, è collegata spesso ad alterazioni funzionali del cuore. Le affezioni più comuni riguardano le prime vie respiratorie, laringiti e tracheiti, cui fanno seguito bronchiti e broncopolmoniti. I componenti essenziali nella genesi di queste affezioni sono l'esposizione al freddo, alle correnti d'aria, specie per cani non abituati a vivere all'aperto. Il fenomeno è dovuto alla virulenza di germi saprofiti o al contagio ad opera di altri cani, come nel caso della cosiddetta tosse dei canili, simile alla pertosse dei bambini per il suo carattere insistente e stizzoso. Altre volte la tosse è accompagnata da alterazioni del ritmo respiratorio a causa di neoplasie. Esistono attualmente mezzi diagnostici, come esami del sangue, radiografie, esami colturali dei secreti, che permettono al veterinario di curare meglio certe affezioni e di emettere con maggiore certezza una prognosi.
MALATTIE DELL' APPARATO RIPRODUTTORE
L'incidenza delle malattie è molto più elevata nelle femmine che nei maschi: l'apparato genitale femminile sopporta d'altronde il maggior onere della funzione riproduttiva. Le parti più frequentemente colpite sono le mammelle e l'utero. A carico delle prime rileviamo soprattutto mastiti e tumori; a carico del secondo infezioni di solito purulente. Le mastiti sono infiammazioni delle ghiandole mammarie che intervengono durante la lattazione, in seguito a mancata suzione da parte dei cuccioli o a gravidanze immaginarie. Le mammelle colpite appaiono calde e dolenti; alla compressione cola un liquido di colore variabile dal rosso al verdastro a seconda dei germi che hanno provocato l'affezione. La febbre è elevata e permane sino che le mammelle non si sono svuotate e decongestionate. Le mastiti rendono difficoltoso l'allattamento dei cuccioli e talvolta è necessario ricorrere all'allattamento artificiale.
Ad una certa età sia le cagne che hanno partorito sia le nullipare presentano non infrequentemente tumori mammari benigni, maligni, talvolta misti. I tumori maligni tendono ad aumentare di volume rapidamente, ulcerarsi e soprattutto andare metastasi agli organi interni. È chiaro che l'asportazione precoce e l'esame istopatologico offrono l'opportunità di emettere la prognosi ed eventualmente iniziare un'opportuna terapia. L'utero può essere affetto da endometrite o da piometra. La prima, determinata di solito da un'infezione da parto, comporta continue perdite di materiale purulento che imbratta i genitali esterni e le aree circostanti. È accompagnata da febbre, appetito scarso, notevole aumento della sete. La piometra consegue spesso a turbe ovariche e compare nella cagna in genere dal 6° anno in avanti, eccezionalmente anche prima. Dopo una saltuaria perdita di muco purulento e successiva chiusura del collo uterino, si determina una raccolta tale da simulare a volte la gravidanza. Questo materiale purulento provoca un quadro tossico dovuto al riassorbimento nel torrente circolatorio. Compare quindi sete intensa, dimagrimento e, nei casi più gravi, diminuzione e scomparsa dell'appetito. Poiché le terapie mediche non danno risultati degni di considerazione, l'intervento chirurgico resta il rimedio più efficace e risolutivo. L 'apparato genitale maschile è raramente colpito da affezioni di rilevanza clinica. Da ricordare una malattia detta sarcoma venereo di Stricker, di genesi virale, e quindi trasmissibile da soggetto a soggetto. Rari invece i tumori. Più frequenti i traumi provocati dal coito.
Fonte: http://www.ballaconilupi.org/pdf/esperto/malattie_amici.doc
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