Apparato scheletrico umano
Apparato scheletrico umano
APPARATO SCHELETRICO
Introduzione
Lo scheletro è costituito da due parti: lo scheletro assile, che forma l’asse longitudinale del corpo, e lo scheletro appendicolare, dato dall’insieme delle ossa degli arti e delle cinture. L’apparato scheletrico è costituito dalle ossa, dalle articolazioni, da segmenti cartilaginei e da legamenti.
Funzioni
Le funzioni principali dello scheletro sono:
- sostegno. Le ossa formano l’impalcatura interna del corpo fornendo sostegno e attacco a tutti i tessuti molli.
- Protezione. Alcune ossa proteggono organi interni.
- Movimento. I muscoli scheletrici che s’inseriscono sulle ossa, tramite i tendini usano le ossa come leve per spostare l’intero corpo o muovere alcune sue parti.
- Riserva. Nelle cavità contenute all’interno delle ossa si accumula del grasso e l’osso, di per sé costituisce un deposito di minerali, i più importanti dei quali sono il calcio e il fosforo. L’osso costituisce la riserva dalla quale attingere ioni calcio per immetterli nel sangue.
- Emopoiesi. La formazione delle cellule del sangue o emopoiesi si svolge all’interno delle cavità midollari di alcune ossa.
Classificazione delle ossa
Lo scheletro di un adulto è composto di 206 ossa. Esistono due tipi di architettura ossea: l’osso compatto, che appare omogeneo e denso come l’avorio; l’osso spugnoso, composto da una rete di sbarrette e lamine ossee che racchiudono cavità più o meno ampie. In base alla forma si distinguono quattro tipi di ossa:
- le ossa lunghe sono più lunghe che larghe. Sono formate di un corpo, dialisi, e di due estremità. Epifisi, e sono costituite in gran parte da osso compatto. Tutte le ossa degli arti sono ossa lunghe.
- Le ossa brevi sono generalmente cuboidali e sono costituite per lo più da osso spugnoso. Sono ossa brevi quelle del polso e della caviglia.
- Le ossa piatte sono laminari, sottili e generalmente incurvate. Sono formate di due strati sottili di osso compatto tra i quali è compreso uno strato di osso spugnoso. Sono ossa piatte quelle del cranio, della scapola, dello sterno e delle coste.
- Le ossa irregolari sono diverse da tutte le altre e comprendono le vertebre e l’osso dell’anca.
Struttura delle ossa lunghe
La maggior parte dell’osso è formata dalla dialisi, che è composta di osso compatto. La dialisi è rivestita da una membrana di tessuto connettivo fibroso, il periostio, che è ancorato all’osso da fibre connettivali. Le epifisi sono le estremità delle ossa lunghe e sono formate da un sottile strato di osso compatto che racchiude una massa di osso spugnoso. La superficie articolare delle epifisi non è rivestita da periostio. Nei soggetti adulti la cavità presente all’interno della dialisi contiene il midollo osseo giallo che è un deposito di tessuto adiposo; nei soggetti giovani contiene, invece, midollo osseo rosso, che produce le cellule del sangue. Le cellule mature dell’osso, gli osteociti, stanno all’interno di microscopiche lacune situate dentro la matrice ossea. Nell’osso lamellare le lacune sono situate entro lamine connettivali, dette lamelle, attorno a un canale centrale. La formazione microscopica, costituita dal canale centrale e dagli strati concentrici che lo circondano, viene detta osteone. I canali centrali contengono vasi sanguigni e nervi e, nelle ossa lunghe, decorrono secondo l’asse longitudinale della dialisi.
Formazione, accrescimento e rimodellamento dell’osso
Il processo di formazione dell’osso, o ossificazione, si svolge secondo due fasi principali. Dapprima il modello di cartilagine ialina viene avvolto da un manicotto di matrice ossea deposta da cellule che producono osseo, denominate osteoblasti. Successivamente la porzione interna del modella cartilagineo viene rimossa e si crea la cavità midollare nella dialisi del nuovo segmento osseo neoformato. Quando la calcemia (livello del calcio nel sangue) scende sotto un certo limite, le ghiandole paratiroidi vengono stimolate a immettere nel sangue ormone paratirodeo (PTH), che attiva gli osteoclasti a erodere la matrice ossea, liberando da questo ioni di calcio che entrano nel sangue. Nella condizione opposta, quando la calcemia è troppo elevata, il calcio viene depositato nella matrice ossea sotto forma di cristalli di Sali di calcio. Il rimodellamento osseo è essenziale affinché le ossa mantengono le loro proprietà e robustezza mentre, durante lo sviluppo, si accrescono in parallelo all’aumento delle dimensioni e del peso del corpo. Grazie al rimodellamento le ossa si ingrossano e sulla loro superficie si formano protuberanze che aumentano la resistenza dei segmenti scheletrici nelle zone in cui si inseriscono masse muscolari voluminose. In tali sedi gli osteoblasti depongono nuova matrice nella quale restano intrappolati, diventando così osteociti, vale a dire le cellule mature dell’osso. Al contrario, lo scheletro di soggetti immobilizzati a letto, o inattivi da un punto di vista motorio, tende a perdere massa ossea e ad atrofizzarsi, dal momento che non è più sollecitato meccanicamente.
Fratture ossee
Nonostante la loro notevole robustezza, le ossa possono subire, nel corso della vita, rotture o fratture. Una frattura viene trattata con la riduzione, che è il riallineamento delle estremità fratturate dell’osso. Nella riduzione chiusa i monconi di frattura vengono rimessi in asse, cioè nella posizione normale, dal medico con manovre manuali. Nella riduzione aperta si ricorre alla chirurgia e i monconi fratturati dell’osso sono saldati assieme tramite chiodi o fili metallici.
Nella riparazione di una frattura si susseguono quattro fasi principali:
1) formazione dell’ematoma. Quando un osso si frattura, alcuni vasi sanguigni si rompono dando origine a un accumulo di sangue, detto ematoma.
2) formazione del callo fibrocartilagineo. I primi processi che si manifestano nella riparazione di un qualsiasi tessuto sono la neoformazione di capillari sanguiferi nel coagulo ematico della sede del danno e la rimozione del tessuto morto ad opera dei macrofagi.
3) formazione del callo osseo. Via via che nell’area di frattura migrano e si moltiplicano osteoblasti e osteoclasti, la fibrocartilaginee viene gradualmente rimpiazzata da osso ad architettura spugnosa, il callo osseo.
4) rimodellamento osseo. Nei pochi mesi successivi, il callo osseo viene rimodellato in risposta al carico meccanico che agisce su di esso, finché nella zona fratturata si forma “rattoppo” stabile e robusto.
SCHELETRO ASSILE
Il cranio
Il cranio è formato da due gruppi di ossa: il neurocranio, che racchiude e protegge l’encefalo, e lo splacnocranio, che contiene i globi oculari e che fornisce inserzione alla muscolatura della faccia, in particolare ai muscoli mimici che esprimono i nostri sentimenti. Tutte le ossa del cranio sono collegate da suture, che sono articolazioni immobili, solo la mandibola è connessa al resto del cranio tramite un’articolazione mobile.
Neurocranio. Il neurocranio, simile a una scatola, è formato da otto ossa piatte, delle quali due sono pari e laterali e le altre sono impari e mediane.
Splacnocranio. Lo scheletro della faccia è formato da quattordici ossa, delle quali dodici sono pari e due sono impari.
L’osso ioide. L’osso ioide è correlato alla mandibola e alle ossa temporali. È un osso impari e mediano del tutto particolare, in quanto i è l’unico segmento scheletrico che non si articola direttamente con un latro. Si trova sospeso nel collo. È a forma di ferro di cavallo e presenta un corpo e due coppie di corna. Funziona da base mobile per la lingua e offre inserzione ai muscoli della faringe e del collo che innalzano e abbassano la laringe durante la deglutizione e la fonazione.
Cranio fetale. Nel neonato lo splacnocranio è meno sviluppato rispetto al neurocranio, mentre il cranio in toto è più voluminoso relativamente alla dimensione corporea. Alla nascita lo scheletro non è ancora completamente formato; anche il cranio, presenta regioni non ancora ossificate, denominate fontanelle, che sono formate da membrane fibrose interposte tra le ossa craniche. La fontanella anteriore è quella più ampia; la fontanella posteriore è la più piccola. Grazie alla loro cedevolezza le fontanelle conferiscono al cranio fetale un certo di grado plasticità al momento del parto.
Colonna vertebrale
La colonna vertebrale costituisce l’asse portante del corpo e si estende dal cranio, da essa sorretto, alla pelvi, tramite la quale scarica il peso del corpo sugli arti inferiori. Nella cavità centrale della colonna vertebrale trova alloggio e protezione il midollo spinale. Prima della nascita la colonna vertebrale è formata da 33 ossa separate, chiamate vertebre ma successivamente nove di queste vertebre si fondono, formando due ossa composite, l’osso sacro e il coccige. Le singole vertebre sono separate da cuscinetti flessibili di fibrocartilagine, i dischi intervertebrali, che ammortizzano gli urti. Ci sono diversi tipi di curvature anormali della colonna vertebrale: scogliosi, cifosi e lordosi. Alcune curvature patologiche possono essere congenite o possono conseguire a malattie o a scorretto atteggiamento posturale. Tutte le vertebre hanno in comune le seguenti caratteristiche morfologiche:
- corpo: cilindroide e situato anteriormente nella colonna vertebrale;
- arco vertebrale: è formato dall’unione di tutte le sporgenze che emergono posteriormente al corpo vertebrale, le lamine e i peduncoli;
- foro vertebrale: canale circoscritto dal corpo e dall’arco;
- processi traversi, processo spinoso e processi articolari superiori e inferiori.
Vertebre cervicali. Le 7 vertebre cervicali formano la regione della colonna vertebrale che costituisce lo scheletro del collo.
Vertebre toraciche .Le 12 vertebre toraciche sono tutte simili. Sono più grandi di quelle cervicali, hanno il corpo cilindroide e possiedono due faccette costali che si articolano con la testa delle coste.
Vertebre lombari. Le 5 vertebre lombari hanno un corpo voluminoso e massiccio. Sono le vertebre più robuste, dal momento che sulla regione lombare della colonna si scarica la maggior parte delle sollecitazioni meccaniche.
Osso sacro. L’osso sacro è formato dalla fusione di cinque vertebre. Le sue parti a forma di ali si articolano lateralmente con l’osso dell’anca.
Coccige. Il coccige è consta della fusione di 3-5 piccole vertebre di forma irregolare. Rappresenta il residuo della coda dei vertebrati inferiori.
Gabbia toracica
La gabbia toracica consta dello sterno, delle coste e delle vertebre toraciche. La gabbia toracica, oltre a proteggere organi vitali come il cuore, i grossi vasi e i polmoni, svolge un ruolo determinante nella respirazione.
Sterno. Lo sterno è un tipico osso piatto che deriva dalla fusione di tre ossa: il manubrio, il corpo e il processo xifoideo. Esso si articola con le prime sette coppie di cartilagini costali.
Coste. Le coste sono dodici paia e concorrono alla formazione delle pareti della gabbia toracica. Le coste vere sono le prime sette paia che si articolano direttamente con lo sterno tramite le cartilagini costali. Le coste false sono le successive tre paia che si congiungono con lo sterno indirettamente tramite la costa sovrastante. Le coste fluttuanti sono le ultime due paia che terminano libere, cioè non si attaccano allo sterno.
SCHELETRO APPENDICOLARE
Ossa della cintura toracica
La cintura toracica è formata da 2 ossa: la clavicola e la scapola. La clavicola è un osso sottile e incurvato a ’S’; si articola medialmente con il manubrio dello sterno e lateralmente con la scapola, assieme alla quale forma l’articolazione della spalla. La clavicola agisce da puntello che mantiene il braccio in posizione laterale. La scapola è un osso piatto triangolare, che soprattutto nei soggetti magri sporge come un ala dal dorso quando il braccio si muove all’indietro. La cintura toracica è molto leggera e consente all’arto superiore di compiere movimenti molto ampi.
Scheletro dell’arto superiore
Lo scheletro dell’arto superiore è fo4rmato da 26 ossa ed è suddiviso in 3 regioni:
- braccio = lo scheletro del braccio è formato dall’omero, che è l’osso lungo. Presenta alla sua estremità prossimale la testa. Al livello del centro della dialisi si trova un’area rugosa, la tuberosità deltoidea, dove si inserisce il deltoide, un voluminoso muscolo della spalla.
- avambraccio = è formato da due ossa: il radio e l’ulna. Nella posizione anatomica il radio è posto lateralmente (pollice). Quando l’arto superiore nella posizione anatomica, l’ulna è posta medialmente, vale a dire dove prospetta il dito mignolo.
- mano = lo scheletro della mano è costituito dalle 8 ossa carpali disposte in due file irregolari, formano quella parte della mano chiamato carpo (polso). Le ossa carpali sono tenute assieme da legamenti che ne limitano i movimenti. Il palmo della mano è formato dalle ossa metacarpali; dalle falangi ovvero lo scheletro delle dita (ciascuno formato da 3 falangi, a parte il pollice che ne contiene 2).
Ossa della cintura pelvica
La cintura pelvica è formata dall’osso dell’anca. L’osso dell’anca dei 2 lati assieme all’osso sacro e al coccige forma la pelvi, o bacino osseo. La funzione più importante della cintura pelvica è di sopportare il carico meccanico dovuto a tutto il peso del corpo. L’osso dell’anca deriva dalla fusione di 3 ossa:
- ileo = è particolarmente formato in superficie e forma la maggior parte dell’osso dell’anca;
- ischio = è l’osso sul quale ci si siede, dato che costituisce l’elemento inferiore dell’osso dell’anca;
- pube = è l’osso più anteriore dell’anca. Dalla fusione del ramo del pube con il ramo dell’ischio si forma una barra ossea che delimita il foro otturato (canale di passaggio per vasi e nervi). Le ossa del pube dei due lati si uniscono tra di loro tramite la sinfisi pubica, un’articolazione fibrocartilaginea.
Le differenze più vistose del bacino si riscontrano tra sesso maschile e femminile;nel sesso femminile sono: 1) lo stretto superiore è più ampio 2) il bacino è complessivamente più basso 3) le ali iliache sono più sviluppate in larghezza 4) il sacro è più breve e meno incurvato 5) l’arcata del pube è più arrotondata perché l’angolo che sottende è maggiore.
Scheletro dell’arto inferiore
- coscia = il femore costituisce lo scheletro della scoscia ed il più pesante e robusto osso del corpo. La sua estremità prossimale presenta la testa di forma sferica. La testa del femore si articola saldamente con la profonda cavità articolare dell’acetabolo dell’anca. Nel soggetto in posizione anatomica il femore è inclinato dall’alto verso il basso.
- Gamba = lo scheletro della gamba è formato da due ossa: la tibia e la fibula. La tibia è più grande e sta medialmente. Distalmente il malleolo mediale forma la protuberanza mediale della caviglia. Lungo il versante anteriore della tibia decorre la tagliente cresta anteriore che, risulta facilmente palpabile al di sotto della cute. La fibula (perone) è posta di fianco alla tibia; è sottile come un bastoncino e non prende parte all’articolazione del ginocchio.
- Piede = lo scheletro del piede è composto dalle ossa del tarso, dai metatarsi e dalle falangi. Il tarso volgarmente chiamato caviglia, è composto da 7 ossa tarsali. Il peso corporeo grava principalmente sulle due ossa più grandi: il calcagno (tallone) e il talo. I 5 metatarsi formano la pianta del piede, mentre le 14 falangi formano le dita del piede.
ARTICOLAZIONI
Le ossa sono tutte articolate tra di loro almeno con un altro osso, ad eccezione dell’osso ioide, situato nel collo. Le articolazioni hanno due funzioni: collegano saldamente le ossa e nel contempo conferiscono mobilità a una formazione rigida come lo scheletro. La funzione delle articolazioni di congiungere le ossa è importante quanto quella di sentire il movimento. Le articolazioni vengono classificate secondo due criteri: funzionale e strutturale. La classificazione funzionale le suddivide in articolazioni sinartrosi (immobili), anfiartrosi (semiboli), e diartrosi (mobili). La classificazione strutturale le distingue in fibrose, cartilaginee e sinoviali.
Articolazioni fibrose
Nelle articolazioni fibrose le ossa sono unite da tessuto fibroso un esempio sono le suture del cranio. Nelle suture i margini irregolari delle ossa si congiungono e vengono tenuti saldamente assieme da fibre connettivali.
Articolazioni cartilaginee
Nelle articolazioni cartilaginee i segmenti ossei sono connessi da tessuto cartilagineo. Esempi sono la sinfisi pubica e le articolazioni intervertebrali (semiboli).
Articolazioni sinoviali
Nelle articolazioni sinoviali i capi articolari delle ossa sono separati da una cavità articolare contenente liquido sinoviale. Tutte le articolazioni sinoviali hanno in comune la seguenti 4 formazioni: 1) cartilagine articolare: è una cartilagine ialina che ricopre le superfici articolari delle ossa. 2) capsula articolare fibrosa: i capi articolari sono racchiusi da una capsula, che è rivestita internamente da una membrana sinoviale liscia. 3) cavità articolare: è delimitata dalla capsula articolare e dai capi articolari; contiene il liquido sinoviale che funge da lubrificante. 4 )legamenti: rinforzano esternamente la capsula articolare; tra i legamenti e le ossa si interpongono delle borse sinoviali. Le articolazioni sinoviali sono assai più mobili. Quelle non assiali consentono solamente movimenti di scivolamento; quelle uniassiali consentono le ossa di spostarsi attorno ad un singolo asse; altre articolazioni consentono movimenti secondo due assi, e sono pertanto dette articolazioni biasciali. La dislocazione di un segmento scheletrico dalla sua posizione articolare normale è detta lussazione. La manovra che viene eseguita per riportare l’osso in posizione corretta è detta riduzione.
Processi infiammatori delle articolazioni
Nelle distorsioni i legamenti o i tendini che rinforzano le articolazioni vengono danneggiati da uno stiramento eccessivo o addirittura disinseriti dall’osso.
La patologia articolare più dolorosa è l’infiammazione dell’articolazione detta artrite. Tutte le forme di artrite esordiscono con gli stessi sintomi: dolore, rigidità e gonfiore articolare. Tra le forme croniche di artrite si comprendono l’osteoartrite, l’artrite reumatoide e l’artrite gottosa.
- l’osteoartrite (OA) è la forma più frequente di artrite che si manifesta tipicamente in età avanzata. Nell’OA la cartilagine articolare si rammollisce, si logora e si rompe. Con il progredire della malattia l’osso prolifera attorno ai margine della cartilagine erosa dando origine a “spicole ossee” le articolazioni interessate sono quelle delle dita delle mani, della colonna cervicale e lombare.
- L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica. La sua insorgenza è subdola e generalmente avviene tra i 30 e i 40 anni. Risultano interessate più articolazioni contemporaneamente e in maniere simmetrica (es. ginocchio sinistroàginocchio destro). L’AR è una malattia autoimmune nella quale il sistema immunitario del corpo tenta di autodistruggere i proprio tessuti. La malattia insorge con l’infiammazione delle membrane sinoviali. La malattia comporta una limitazione dei movimenti articolari.
- L’artrite gottosa, o gotta, è una malattia nella quale l’acido urico si accumula nel sangue e si può depositare sottoforma di cristalli nei tessuti molli delle articolazioni; ciò causa attacchi di dolore lancinante che interessano tipicamente una sola articolazione, quella dell’alluce. La gotta può essere estremamente devastante perché esita nella fusione dei capi ossei delle articolazioni affette e loro conseguente immobilità.
SVILUPPO E SENESCENZA DELLO SCHELETRO
Negli stadi iniziali dello sviluppo le ossa lunghe sono formate da cartilagine ialina, e le ossa piatte del cranio sono in realtà membrane fibrose. Lo scheletro muta nel corso di tutta la vita ma i cambiamenti più drastici avvengono nell’infanzia. La maggior parte delle curvature anormali della colonna vertebrale come la scoliosi o lordosi sono di natura congenita. Nella scogliosi avviene uno spostamento della colonna vertebrale verso destra o verso sinistra; nella cifosi la curva toracica cambia da convessa a concava (la cosiddetta gobba); nella lordosi la curva lombare da concava cambia in convessa. Lo scheletro risponde all’esercizio fisico all’azione dei muscoli e alla forza di gravità; viceversa, in condizioni di inattività le ossa diventano più sottili e fragili. L’osteoporosi è la perdita della massa ossea che comporta assottigliamento e fragilità dei segmenti scheletrici. L’avanzare degli anni richiede un prezzo anche alle articolazioni. In particolare cominciano a degenerare le articolazioni sottoposte a pesi e quindi è comune l’osteoartrite.
Fonte: http://www.studenti.it/download/scuole_medie/Apparato%20scheletrico%20e%20sistema%20nervoso.doc
Apparato scheletrico umano
CAPO
ARTO
INFERIORE
ARTO
SUPERIORE
TRONCO
Nell'adulto il tessuto cartilagineo lo troviamo solo in alcune parti del corpo come il padiglione auricolare e la punta del naso, e in minima parte nelle ossa.
VARI TIPI DI OSSA
In base alla forma, le ossa del corpo umano si distinguono in:
1. Ossa piatte, sviluppate più in superficie che in spessore. sono piatte quelle del cranio, del bacino, dello sterno, della scapola ecc.
2. Ossa corte, sviluppate in modo presso che uguali in lunghezza larghezza e spessore. Sono ossa corte le vertebre, il calcagno, le falangi, ecc.
3. Ossa lunghe, nelle quali prevale lo sviluppo in lunghezza. Sono ossa lunghe quelle degli arti, quali l'omero, il femore e la tibia.
Funzioni e strutture dello scheletro
Il nostro scheletro svolge delle funzioni importantissime:
- Sostiene le varie parti del corpo, assicurando il mantenimento della posizione eretta e permettendo, assieme ai muscoli, il movimento;
- Protegge gli organi più delicati quali il cervello, il cuore, i polmoni, e il midollo spinale;
- Costituisce una riserva di sali minerali (soprattutto calcio) indispensabile all’organismo;
- Produce, attraverso il midollo rosso, le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine)
Lo scheletro viene suddiviso in tre parti:
- Scheletro del capo
- Scheletro del tronco
- Scheletro degli arti
Lo scheletro del capo
Lo scheletro del capo è costituito dalle ossa del cranio e dalle ossa della faccia.
Il cranio, che contiene e protegge il cervello, è formato da 8 ossa piatte unite saldamente tra loro.
La faccia è formata da 14 ossa, anch’esse unite fermamente tra loro con l’eccezione della mandibola, che è l’unico osso mobile di tutto il capo.
Lo scheletro del tronco
Lo scheletro del tronco è costituito dalla colonna vertebrale e dalla gabbia toracica.
- La colonna vertebrale è formata da 33-34 ossa sovrapposte, le vertebre, ciascuna delle quali presenta un foro nella parte centrale; la colonna vertebrale è quindi attraversata da una specie di canale, il canale vertebrale, che contiene e protegge il midollo spinale lunga circa 70 cm, la colonna vertebrale viene suddivisa in cinque regioni:la cervicale, la dorsale o toracica, la lombare, la sacrale.
Ogni vertebra è collegata all’altra da un disco intervertebrale di cartilagine; ciò conferisce alla colonna vertebrale una certa flessibilità e consente di attutire gli urti.
- La gabbia toracica è formata da 12 paia di ossa piatte e nastriformi, le costole, e da un osso piatto situato nella parte centrale del petto, lo sterno.
Le costole sono collegate posteriormente alle vertebre e, anteriormente, si uniscono allo sterno mediante dei prolungamenti cartilaginei; le ultime due paia di costole anteriormente non raggiungono lo sterno perciò vengono dette costole fluttuanti.
Lo scheletro degli arti
Lo scheletro degli arti è costituito dallo scheletro degli arti superiori e dallo scheletro degli arti inferiori.
- Lo scheletro degli arti superiori comprende: l’osso del braccio, l’omero; le ossa dell’avambraccio, l’ulna e il radio; le ossa della mano, costituite dal carpo, dal metacarpo e dalle falangi.
Lo scheletro degli arti superiori si attacca e si articola allo scheletro del tronco mediante le scapole e le clavicole.
- Lo scheletro degli arti inferiori comprende: l’osso della coscia, il femore (l’osso più lungo del corpo); le ossa della gamba, la tibia e il perone; le ossa del piede, costituite dal calcagno, dal tarso, dal metatarso e dalle falangi.
Nella parte interiore del ginocchio si trova inoltre la rotula, osso che permette il movimento della gamba unicamente all’indietro.
Lo scheletro degli arti inferiori si attacca e si articola allo scheletro del tronco mediante tre ossa: l’ileo, l’ischio, e il pube, e nel loro insieme formano il cinto pelvico o bacino.
Le articolazioni
Le varie ossa che formano lo scheletro sono collegate fra loro dalle articolazioni che, in base al movimento che le ossa stesse devono compiere, possono essere di tre tipi.
- Le articolazioni mobili: consentono ampi movimenti, come quelli del ginocchio, del gomito, della spalla.
- Le articolazioni semimobili: consentono solo movimenti limitati, come quelli della colonna vertebrale e delle costole.
- Le articolazioni fisse: non permettono alcun movimento; esse sono, ad esempio, quelle che si trovano nella scatola cranica.
LE MALATTIE DELLO SCHELETRO
La sinovite
La sinovite è dovuta al mal funzionamento del liquido sinoviale ( liquido lubrificante)
L’ernia
L’ernia è dovuta al rovinarsi dei cuscinetti intervertebrali posti nelle articolazioni, questo procedimento provoca un contatto fra le ossa e si hanno dolori.
Osteoporosi
E' stato affermato che l'osteoporosi è una malattia che si evidenzia generalmente nella terza età, ma che affonda le sue radici nell'età dello sviluppo: una mancata "saturazione" del tessuto osseo ( cause: disturbi ormonali, carenze alimentari, forme ereditarie e all’assunzione cronica di alcuni farmaci ) nei primi venti anni di vita condizionerà l'evoluzione della patologia negli anni della vecchiaia. Si manifesta con:
- I traumi fisici possono causare: le fratture delle ossa, le distorsioni a carico dei legami delle articolazioni, le lussazioni, ovvero gli spostamenti delle ossa di un’articolazione.
-
I processi infiammatori dovuti a germi patogeni possono causare osteiti a carico del tessuto osseo e artriti a carico delle articolazioni.
fonte: http://scuolefuoridise.cervia.com/2003-2004/CORPO%20UMANO/APPARATO%20SCHELETRICO.doc
Apparato scheletrico umano
APPARATO SCHELETRICO
Lo scheletro è costituito dalle ossa, dalle cartilagini e dalle connessioni articolari che si stabiliscono tra le varie ossa.
Le ossa hanno una consistenza dura, consistenza data dalla presenza di Sali di calcio nel contesto della sostanza fondamentale.
Ogni osso possiede una propria vascolarizzazione sanguigna ed una propria innervazione
Le ossa sono importanti anche perché al livello dell’osso, soprattutto nelle ossa lunghe è contenuto il midollo osseo.
I vasi all’osso arrivano dal periostio, nel concetto del periostio si trovano i vasi sanguigni che terminano all’interno dell’osso che poi vanno a nutrire il midollo che si trova all’interno dell’osso stesso.
Le funzioni delle ossa sono diverse, costituisce la struttura di sostegno del nostro corpo, formano cavità di protezione per delle strutture molto importanti per il nostro organismo (cranio, cavità toracica), ed è importante per il metabolismo del calcio (le ossa costituiscono un deposito di calcio).
Le ossa vengono classificate in vari modi, per la forma in quanto si hanno ossa di forma diverse, ossa lunghe corrispondono prevalentemente agli arti(femore)posseggono due estremità detta epifisi(provvista di superficie ariticolare) ed una parte centrale detta diafisi (contenente midollo osseo), ossa piatte prevale il diametro trasversale su quello longitudinale (osso parietale,scapola)hanno uno spessore molto ridotto e sono formate da due lamine di tessuto compatto all’esterno e da una zona di tessuto spugnoso detto diploe all’interno,ossa corte (vertebre) i vari diametri traversale e longitudinale tendono ad equivalersi, ossa irregolari (esempio:sfenoide), ossa pneumatiche ossa che all’interno contengono aria (ossa mascellari, ossa del cranio), ossa sesamoidi (tendini di struttura muscolare, rotula)sono dei noduli di tessuti osseo che sviluppano all’interno dei tendini dei muscoli.
La superficie delle ossa non è liscia è una superficie irregolare presenta dei tubercoli, delle protuberanze, dei fori, dei canali, sono tutte irregolarità importanti che servono per l’inserzione dei muscoli, dei legamenti, dei tendini, per l’ingresso dei vasi all’interno dell’osso stesso (vasi che vanno a nutrire il tessuto omoproietico dell’osso, cioè il midollo osseo).
Struttura delle ossa
Se sezionassimo un osso, vedremo che l’osso è costituito da vari strati:
lo strato più esterno è il periostio che è una membrana del tessuto connettivo che circonda l’osso,il ruolo fondamentale del periostio è quello di assicurare l’accrescimento dello spessore delle ossa ed “inviare” al tessuto osseo sottostante i vasi sanguigni.
Il tessuto osseo si può presentare sotto due forme il tessuto osseo compatto e il tessuto osseo spugnoso
Tutte le ossa contengono tessuto osseo compatto nella parte più superficiale (al di sotto del periostio) e tessuto osseo spugnoso subito dopo lo strato del tessuto compatto.
Il tessuto osseo compatto è particolarmente rappresentato, (è più spesso) nelle ossa lunghe e tende ad essere sempre più sottile in corrispondenza dell’epifisi.
Il tessuto osseo spugnoso si trova soprattutto a livello epifisario cioè è più rappresentato in corrispondenza dell’epifisi delle ossa piatte e delle ossa brevi, l'osso spugnoso è formato da piccole lamine che si combinano in modi vari a costituire piccole celle simili a quelle di una spugna.
Il midollo osseo è contenuto all’interno di tutte le ossa, ma a differenza delle ossa lunghe che rappresenta un vero e proprio canale dove all’interno vi è costituito il midollo, nelle altre tipologie di ossa il midollo è contenuto all’interno delle lamine che sostituiscono il tessuto osseo spugnoso.
Il tessuto osseo è costituito da tutte le varie componenti del tessuto connettivo : sostanza fondamentale, le cellule ossee (osteociti) e le fibre collagene.
Le cellula ossee (osteociti) sono accolte in alcune cavità che prendono nome di osteoblasti.
Nel tessuto osseo compatto le lamelle vengono organizzate in strati concentrici (da 4 a 20) intorno a un canale, detto canale di Havers, contenente vasi sanguiferi e nervi. Si realizzano così complessi cilindrici ,chiamati osteoni.
Lo spazio tra gli osteoni sono occupati da lamelle di vario orientamento dette lamelle interstiziali.
osteoni
Il tessuto osseo spugnoso è caratteristico dell’ epifisi e di gran parte delle ossa corte e dello stato diploico delle ossa piatte.
L’apparato scheletrico si può dividere in
- scheletro assile
- scheletro appendicolare
lo scheletrico assile è costituito dall’asse del nostro organismo, forma l’asse longitudinale del nostro corpo. Le ossa dello scheletro assile sono: le ossa della testa o cranio, le ossa del torace e della colonna vertebrale.
Lo scheletro appendicolare è costituito dalle ossa degli arti inferiori e superiore e dalle ossa così detti del cingolo toracico e cingolo pelvico.
Il cingolo pelvico e il cingolo toracico sono costituiti dalle ossa che in pratica collegano gli arti al tronco, il cingolo toracico è costituito dalla clavicola e dalla scapola, il cingolo pelvico è costituito dalle ossa dell’anca.
Le ossa del cranio
Il cranio si divide in :
- neurocranio
- splancnoscranio
il neuro cranio è costituito dalle ossa che delimitano la scatola cranica cioè che circonda e protegge l’encefalo;
lo splancnocranio è costituito dalle ossa della faccia, queste ossa della faccia formano il sostegno delle prime vie aeree e delle prime vie digestive.
Nel neurocranio, distinto in base e volta, si riconoscono ossa (8 ossa, 2 pari e 4 impari) prevalentemente piatte e in parti brevi:l’osso occipitale, l’osso temporale(pari),l’ossa etmoide,l’osso frontale,l’osso parietale(pari),essa si divide a sua volta in una base frontale ed una base cranica.
L’etmoide e lo sfenoide formano la base del cranio e fanno sempre parte del cranio
La volta cranica è costituita principalmente dalle ossa parietali, d’avanti dal frontale e posteriormente dall’osso occipitale
Nella base troviamo sia il frontale che l’occipitale, quindi queste due ossa concorrono sia a formare la base che a formare la volta, quindi l’etmoide e lo sfenoide concorrono solo a formare la base della scatola cranica, tutte le altre formano sia la volta che la base.
Tutte queste ossa che compongono la base del cranio vanno a formare delle ossa, e sono la fossa cranica anteriore una fossa cranica media ed una fossa cranica posteriore. Nella fossa cranica anteriore sono contenuti i lobi frontali dell’encefalo, nella fossa cranica media sono contenuti i lobi temporali dell’encefalo e nella fossa cranica posteriore sono contenuti i lobi cerebellari.
L’osso occipitale è costituito da una parte verticale o squama che chiude posteriormente la volta cranica e da una parte basilare, questa parte basilare presenta un grosso foro (fig. 5.8 – 6) questo grande foro occipitale importantissimo si va a sovrapporre ai fori delle vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo) di conseguenza va a sovrapporsi al canale vertebrale, quindi si stabilisce una continuità tra ciò che è contenuto all’interno della scatola cranica e ciò che sarà all’interno del canale vertebrale, e precisamente il midollo allungato (che è l’ultima parte di ciò che è contenuto all’interno della scatola cranica) oltrepassato questo foro diventa midollo spinale, questo ultimo è contenuto all’interno del canale vertebrale.
L’osso frontale è un osso impari mediano è costituita da una squama che delimita anteriormente la scatola cranica e da una parte orizzontale che forma il tetto delle cavità orbitarie.
Le ossa frontali concorrono a formare la base e implicitamente la fossa cranica anteriore.
Fossa cranica anteriore chiude anteriormente la volta cranica e la parte orizzontale forma il tetto delle cavita orbitarie.
Tra la squama e la parte orizzontale di trovano le arcate sopracciliare che sono ricoperte dalle sopracciglia.
Nell’interno sono contenuti i seni paranasali.
Le ossa temporali delimitano lateralmente la scatola cranica e sono costituiti da una prima parte detta squama(delimita lateralmente e in basso la scatola cranica), questa squama presenta un processo detto processo zigomatico che si lega con il processo temporale dell’osso zigomatico questi due processi costituiscono l’arcata zigomatica.
Un’altra parte importante di quest’osso è la rocca petrosa, ha la forma di una piramide e si trova alla base del cranio tra lo sfenoide e l’osso occipitale, al suo interno sono ricavate una serie di cavità che fanno parte dell’orecchio interno, inferiormente alla rocca petrosa si trova la fossa mandibolare che accoglie il condilo mandibolare
Il condilo mandibolare si articola con questa depressione che si trova scavata all’interno dell’osso temporale.
Le ossa temporali presenta inoltre un processo detto apofisi mastoideo, si distingue una parte timpanica che delimita esteriormente il canale uditivo ed il processo stiloideo che permette l’attaco ai muscoli della lingua e della faringe.
Fonte: http://www.webalice.it/abonadd/anatomia1.doc
Apparato scheletrico umano
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