Anatomia e fisiologia della cute

 

 

 

Anatomia e fisiologia della cute

 

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Anatomia e fisiologia della cute

 

  • ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLA CUTE

Struttura macroscopica della pelle
(stato della pelle – colorito – trama superficiale – peli – temperatura – odore)

 

Stato della pelle                 La pelle normale presenta un aspetto luminoso. E’ elastica, liscia al tatto e bene nutrita a seguito di una buona circolazione sanguigna. Il regolare funzionamento delle ghiandole sebacee e sudoripare la mantiene lontana sia dalla secchezza che dall’ingrassamento.           

  • Normale
  • Secca
  • Grassa
  • Sciupata
  • Sensibile
  • Invecchiata

 

Colorito                               

  • Razza         
  • Età                           bianco-rosata nel neonato, più scuro nell’adulto, giallastro nell’anziano
  • Regioni corporee
  • Stile di vita
  • Patologie                 pallido nell’anemico, cianotico nel cardiopatico, gialla in caso di epatite virale, grigiastra  nei casi di sofferenze renali.
  • Melanina          sviluppata sotto lo stimolo dai raggi solari, quindi più d’estate che d’inverno
  • Sangue           dal flusso sanguigno dei capillari più superficiali attraverso la pelle  conferisce un colorito rosso-bluastro.
  • Altri pigmenti (melanoide, flavonoidi, carotene) localizzati nello strato più superficiale  dell’epidermide conferisce tonalità olivastre o giallastre.

 

Trama superficiale

  • Creste cutanee         rilievi  sulla pianta dei piedi e il palmo delle mani
  • Solchi superficiali   pur non essendo vere creste formano reticoli visibili in caso di pelle  secca
  • Orifizi                        ghiandole sudoripare e sebacee, ben visibili su naso e fronte
  • Pieghe
    1. pieghe articolari dovute alle articolazioni
    2. pieghe muscolari dovute ai muscoli sottostanti
    3. pieghe senili o rughe dovute alla diminuzione dell’elasticità cutanea

 

Peli
A volte appena percettibili, a volte vistosi. Una distribuzione anomala di peli può indirizzare l’estetista al sospetto di squilibri ormonali.

 

Temperatura
La pelle ha la sua temperatura ideale. Questa è associata al corretto funzionamento del circolo sanguigno.

Cute fredda = anemia, scarsa attività ormonale, deficit del circolo sanguigno:
pelle pallida, secca e eccessivamente sottile.

Cute calda = aumento della circolazione, vasodilatazione, ipertiroidismo:
eccessivo rossore

 

Odore
Dipende dalla sudorazione, quindi dalla corretta attività delle ghiandole sudoripare e anche sebacee, dalla flora microbica superficiale e dall’uso di profumi e cosmetici vari.
Nella pelle normale l’odore deve essere appena percettibile. L’assunzione di odori poco gradevoli prende il nome di bromidrosi.

 

Questi dati sono i primi elementi da osservare in una cliente per compilare la diagnosi estetica della pelle e per creare al meglio la cura di bellezza personalizzata.

Esistono comunque segni o formazioni cutanee che rappresentano invece variazioni anomale rispetto alla pelle ideale. Ad esempio

  • Macchie e pigmentazioni

 

  • Capillari dilatati  nel viso e nel collo
  • Varici  cioè la dilatazione di vasi di maggior calibro nelle gambe
  • Fibromi, cisti, verruche

 

  • Acne, cellulite, smagliature  sono gli in estetismi più frequenti.

Struttura microscopica della pelle
La cute è costituita da uno strato superficiale epiteliale, l’epidermide e da uno strato profondo che comprende il derma ed il tessuto sottocutaneo.
L’epidermide è costituita da 5 strati che sono, procedendo dal basso in alto:

  1. strato basale o germinativo (è il livello in cui avviene la moltiplicazione delle cellule, le quali poi si spostano verso la superficie per sostituire le cellule morte che si sfaldano); costituito da cellule a palizzata cilindriche con scarso citoplasma, grande quantità di acido ribonucleico (RNA), nucleo ovoidale ricco di cromatina; si nota la presenza di melanociti, cellule deputate alla formazione della melanina.
  2. strato spinoso; con cellule coniche, nucleo tondo od ovale, citoplasma con dei prolungamenti intercellulari che formano tra una cellula e l’altra spazi in cui scorre la linfa epiteliale.
  3. strato granuloso; le cellule appaiono appiattite perché cominciano a disidratarsi, la membrana è ispessita; il nucleo è appiattito, diminuisce di volume, si condensa la cromatina e spesso scompare il nucleolo.
  4. strato lucido; si nota la scomparsa del nucleo.
  5. strato corneo (costituito da cellule inattive sul piano metabolico, cioè cellule morte destinate a sfaldarsi); le cellule sono piatte, disidratate e prive di organizzazione endocellulare. La membrana è molto resistente e ricca di cheratina.

Le cellule cornee svolgono funzione di difesa proprio grazie alla cheratina formando una barriera contro le radiazioni provenienti dall’esterno e impedendo la dispersione del calore corporeo.


Fig.3 – Sezione dell’epidermide
Lo strato corneo superficiale è rivestito da un microscopico film idrolipidico formato da una fase lipidica che contiene sebo, squalene, acidi grassi insaturi (colesterolo) e i suoi esteri, e da una fase acquosa formata dal sudore. Rappresenta una barriera contro batteri e miceti e impedisce la disidratazione dello strato corneo. Il pH del film idrolipidico varia da 4,2 a 5,6 e talvolta a 6,5.
Le cellule epidermiche con nucleo sono dette cheratinociti, quelle più superficiali cheratinizzate sono invece dette corneociti.
I cheratinociti (90%) sono disposti in strati multipli alquanto compatti. Si rinnovano senza interruzione e vanno incontro a una differenziazione finale o cheratinizzazione. I melanociti (1%) sono specializzati nella produzione e nella distribuzione di melanina (che permette la protezione dei cheratinociti dai raggi ultravioletti). Le cellule di Langerhans (2-7%) hanno una funzione di difesa immunitaria. Le cellule di Merkel sono cellule neuroepiteliali coinvolte nel tatto.
La sintesi delle proteine dell’ epidermide
La cheratina
La cheratinogenesi avviene nel citoplasma delle cellule dello strato basale dell’epidermide sulla superficie dei ribosomi. Man mano che le cellule salgono negli strati più alti dell’epidermide si modifica l’orientamento di questi filamenti di cheratine che si dispongono parallelamente alla superficie cellulare mentre gli organuli cellulari come il nucleo, i mitocondri, i ribosomi sono distrutti.
La melanina
La melanogenesi avviene nei melanociti, cellule dello strato basale dell’epidermide. La funzione della melanina è variabile: negli animali più piccoli ha una funzione protettiva, nei mammiferi ha funzione di mimetizzazione e richiamo sessuale negli animali provvisti di pelo e di regolazione della temperatura corporea. Nelle regioni soggette a radiazioni solari ad alta incidenza la melanina ha un’azione protettiva.
Tra l’epidermide ed il derma c’è una membrana di giunzione detta membrana basale (detta anche giunzione dermo-epidermica) costituita da complessi glicido-lipido-proteici.
Fig.4 – Un melanocita


Fig.5 – Schema della melanogenesi
Il derma è costituito da fibre (collagene, reticolari ed elastiche) alcuni tipi di cellule (fibroblasti, istiociti), sostanza fondamentale, vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi. Lo spessore del derma varia da 0,5 a 3 mm. E’ organizzato in 2 strati: superficiale o papillare e profondo o reticolare.

  • derma papillare, adiacente alla membrana basale epidermica, comprende papille, capillari, terminazioni nervose, cellule dermiche e tessuto connettivo fibroso.
  • derma reticolare, ricco di fibre collagene ed elastiche immerse nella sostanza fondamentale. Contiene vasi sanguigni, fibre nervose, corpuscoli sensoriali, follicoli piliferi e ghiandole sudoripare.

Tra le cellule del derma sono da ricordare i fibroblasti che producono tutti i tipi di fibre del derma, gli istiociti dotati di capacità fagocitaria, quindi capaci di inglobare sostanze estranee, i mastociti, cellule aventi funzione difensiva e le plasmacellule, in cui vengono prodotti gli anticorpi.
La sostanza fondamentale serve ad assemblare le fibre tra di loro. E’ una sostanza gelatinosa contenente acqua, ioni, proteine, glucosio e glicosaminoglicani. Tra i glicosaminoglicani è da ricordare l’acido jaluronico, in grado di trattenere acqua e conferisce la giusta idratazione al tessuto
La vascolarizzazione è organizzata sotto forma di due reti arteriose e venose disposte parallelamente alla superficie (una profonda e una superficiale), ambedue disposte nel derma. Le due reti sono collegate da vasi perpendicolari alla superficie, tra i quali sono presenti anastomosi antero-venose a gomitolo (glomi), necessarie per il mantenimento del circolo quando i vasi più superficiali si chiudono. Quest’ultimo dispositivo vasale può essere temporaneamente chiuso, e allora la cute diventa pallida oppure può dilatarsi, e allora la cute arrossisce, a seconda delle situazioni.
Il derma è provvisto di una ricca innervazione con fibre di origine cerebro-spinale, prevalentemente sensitive. Si possono suddividere in: terminazioni libere, filamentose e arborizzate e terminazioni corpuscolari, recettori della sensibilità (corpuscoli di Messner, di Krause, di Pacini, di Golgi e di Ruffini). Ogni recettore è potenzialmente in grado di evocare qualunque tipo di sensazione, semplicemente in rapporto alla natura, durata e intensità dello stimolo.
Fanno parte del derma gli annessi cutanei, costituiti, principalmente, da: peli, ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare.
Le ghiandole sebacee sono costituite da uno o più alveoli che si riuniscono in un dotto escretore; le ghiandole sudoripare si distinguono in eccrine e apocrine a seconda se il dotto escretore riversi il suo prodotto o meno sulla superficie.
Il sebo, costituito da acidi grassi, secreto dalle ghiandole sebacee ed il sudore contribuiscono alla formazione del cosiddetto film idrolipidico che svolge un’azione protettiva mantenendo il corpo caldo impedendo la dispersione del calore, lubrificando la pelle impedendo che questa si screpoli in caso di eccessiva evaporazione.
Il tessuto sottocutaneo (ipoderma) è un tessuto connettivo specializzato nella formazione del grasso. Questo  svolge una funzione di riserva, di deposito ed è una importante forma di energia. La sua presenza è fondamentale per il controllo della temperatura corporea in quanto è un ottimo isolante, oltre ad avere anche una funzione di protezione da traumi per le zone sottostanti del corpo.
La cute quindi non è un semplice rivestimento ma presenta numerose funzioni quali:

  • difesa dagli agenti meccanici grazie alla struttura caratteristica e alla presenza di fibre collagene ed elastiche che le conferiscono resistenza ed elasticità;
  • difesa da agenti infettivi (batteri e funghi); questa funzione è dovuta all’acidità del film idrolipidico, per la presenza di acidi grassi, e al sudore, che creano un ambiente sfavorevole allo sviluppo di germi;
  • azione di termoregolazione, cioè di regolazione della temperatura. Tale funzione viene svolta attraverso due meccanismi: uno che determina la dispersione del calore attraverso la sudorazione e l’altro, la perspiratio insensibilis, che regola la dispersione del calore, aumentandola o riducendola, attraverso il fenomeno, rispettivamente, della vasodilatazione o della vasocostrizione, in altre parole, aumentando o diminuendo il calibro dei vasi sanguigni a seconda della temperatura esterna;
  • azione tamponante, cioè di neutralizzazione delle soluzioni diluite di acidi o di alcali;
  • azione di depurazione, attraverso una vera e propria funzione escretoria.

COMPOSIZIONE DELL’EPIDERMIDE

1.  Strato basale o germinativo

  • cellule a palizzata o irregolarmente cilindriche
  • citoplasma scarso
  • grande quantità di acido ribonucleico
  • nucleo ovoidale ricco di cromatina
  • presenza di melanociti

2.  Strato spinoso

  • cellule coniche
  • nucleo tondo o ovale
  • citoplasma con prolungamenti intercellulari che formano tra una cellula e l’altra spazi in cui scorre la linfa epiteliale

3.  Strato granuloso

  • cellule appiattite perché comincia la disidratazione
  • membrana ispessita
  • nucleo appiattito che diminuisce di volume

4.  Strato lucido

  • scompare il nucleo

5.  Strato corneo

  • cellula piatta e disidratata
  • membrana molto resistente e ricca di cheratina

 

COMPOSIZIONE DEL DERMA

1.  Derma papillare

  • comprende papille, capillari, terminazioni nervose e tessuto connettivo fibroso

2.  Derma reticolare

  • fibre collagene ed elastiche immerse nella sostanza fondamentale. Contiene vasi sanguigni, fibre nervose, follicoli piliferi e ghiandole sudoripare

 

COMPOSIZIONE DELL’IPODERMA

1.  Tessuto adiposo

  • comprende cellule adipose immerse in fibre di collagene. Contiene corpuscoli nervosi e vasi sanguigni.

 

 VARI TIPI DI CUTE
La pelle è a contatto con l'ambiente e da questo subisce azioni diverse che possono determinare delle modificazioni che ne alterano la normale funzionalità e l'aspetto. Oltre all'intervento dell'ambiente esterno, altri fattori interni intervengono nella determinazione dei vari tipi di pelle. Le modificazioni strutturali e secretive alle quali va soggetta la cute sono a livello dei tessuti o apparati cutanei, nel derma, nell'epidermide e nel sistema circolatorio, a livello delle ghiandole sudoripare e sebacee; inoltre riguardano la zona papillare e un suo eventuale appiattimento, l'aumentata fragilità dei capillari sottoepidermici, uno sviluppo eccessivo dello strato corneo e anomalie melanogenetiche.
I tipi cutanei essenziali sono:

  • pelle secca
  • pelle grassa
  • pelle mista
  • pelle copparosica e ipersensibile

PELLE SECCA
La pelle può essere secca o per mancanza d'acqua, e quindi essere disidratata, oppure per una scarsa produzione di sebo e si parla in questo caso di pelle alipica. Queste due situazioni possono anche presentarsi insieme sulla stessa pelle. Quando la pelle è disidratata è in genere più sottile, facile alle screpolature e alle fessurazioni e quando viene premuta presenta piccole increspature, caratteristica questa dei tessuti poveri di acqua. E' una pelle piuttosto fragile, da detergersi delicatamente per poter evitare il senso di stiramento che sostanze troppo forti potrebbero procurare; inoltre deve essere idratata in modo appropriato, con prodotti che contengano quelle sostanze che compongono il fattore idratante naturale, come amminoacidi, piroglutamato sodico, lattato sodico, urea e zuccheri, che generalmente scarseggiano in questo tipo di pelle. Nella pelle alipica è insufficiente oppure manca del tutto il mantello lipidico che ha la funzione di proteggerla, perciò è particolarmente sensibile agli agenti esterni. Esteriormente si presenta opaca, sottile, delicata e si arrossa con facilità. Su questo tipo di pelle si deve intervenire con un trattamento sebo-restitutivo a base di acidi grassi insaturi, trigliceridi e simili.

 

PELLE GRASSA

Ci sono due tipi di pelle grassa: la pelle grassa che si presenta con un aspetto ceroso, con il prodotto sebaceo stagnante nel follicolo, viene definita asfittica; mentre quella con un sebo fluente viene denominata oleosa.
Cute asfittica
La pelle asfittica, caratteristica dell'adolescente, è data dalla combinazione di una modificazione a livello secretorio con una strutturale: infatti si presenta con un'ipersecrezione sebacea che invade il follicolo e con una ipercheratosi dello strato corneo. Su questo tipo di pelle sono presenti punti neri  inoltre l'ammasso del sebo nei sacchi follicolari impedisce la normale lubrificazione cutanea e rende questo tipo di pelle particolarmente sensibile alle infezioni, piuttosto spessa ed esteriormente secca. Su questa pelle spesso si manifesta l'acne. La pelle asfittica grassa ha bisogno di prodotti emollienti, sebo-normalizzanti e di interventi igienici e purificanti.
Cute oleosa
La cute oleosa è visivamente lucida, è untuosa al tatto, i follicoli sono dilatati e assumono un caratteristico aspetto a buccia d'arancia e quando il sebo è abbondante viene definita seborroica. L'aumento della secrezione del sebo e la modifica della sua qualità hanno origine da cause endogene, endocrine, digestive e nervose. Questo tipo di inestetismo cutaneo è spesso accompagnato da un'abbondante sudorazione ed è proprio l'associazione dei due tipi di ipersecrezione che determina l'aspetto untuoso e sudato della pelle, la dilatazione dei pori e dei follicoli. Le ghiandole sono ipertrofiche, più attive della normalità e producono un sebo di composizione diversa dalla norma.
Il sebo normale è composto da una miscela di acidi grassi liberi, (alcuni dei quali sono detti skin proprio per la loro specificità) da trigliceridi, da colesterolo libero ed esterificato e da squalene. Il rapporto tra i componenti deve rimanere entro certi limiti; infatti se si modifica la percentuale di acidi grassi insaturi a favore di quelli saturi o se diminuisce la quantità di colesterolo libero a favore di quello esterificato il sebo perde le sue caratteristiche e le sue funzioni di autosterilizzazione e di idrofilia. Sulla pelle seborroica si rileva quindi un alto tasso di microrganismi ed inoltre, essendo il sebo della pelle grassa carente della frazione di colesterolo libero, questo perde la sua caratteristica idrofilia per divenire idrofobo. Viene rotto l'equilibrio esistente fra grassi ed acqua e le conseguenze si manifestano esteriormente sulla pelle: quello strato lipidico che si trova sulla pelle diventa inerte proprio a causa della mancanza di affinità verso l'acqua.

 

PELLE MISTA
In genere una persona non presenta una pelle solo secca o solo grassa, ma facilmente ha sul viso zone più grasse e altre piuttosto secche. Intorno al naso, sulla fronte, sul mento o dove c'è maggior presenza di ghiandole sebacee la pelle si presenta con le caratteristiche della grassa; mentre sulle guance, sul contorno del viso, intorno agli occhi , dove il numero delle ghiandole è minore, la pelle è secca. E' la percentuale delle zone secche e delle zone grasse che rende la pelle tendente al secco, tendente al grasso o mista.

 

PELLE COPPAROSICA E IPERSENSIBILE
La pelle con couperose si manifesta con eritrosi e con teleangectasie, cioè con la dilatazione dei capillari sottoepidermici che si sfibrano e formano una fitta rete violacea, visibile esternamente specialmente sulle guance. Generalmente questa situazione si manifesta in soggetti emotivi, facili al rossore (che può essere transitorio, con vampate, oppure prolungato nel tempo, con una eritrosi) e che soffrono di fragilità capillare. La couperose è presente sulla pelle sottile, secca, delicata, piuttosto sensibile, irritabile, reattiva e allergica. Questo danno estetico peggiora in occasione di sbalzi di temperatura, di esposizione ai raggi ultravioletti e di massaggi troppo violenti; occorre invece intervenire sulla couperose con trattamenti protettivi e con sostanze astringenti vasali.

 

Fonte: http://www.massimoparisi.it/docs/Dermatologia%20(elementi%20base%20-%20Corsi%20professionali%20per%20Parrucchiere%20ed%20Estetiste)/Dermatologia%20(elementi%20base).doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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