Dermatosi pigmentarie professionali
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Dermatosi pigmentarie professionali
DERMATOSI PIGMENTARIE PROFESSIONALI
- LEUCODERMA PROFESSIONALE (Vitiligo professionale)
Il leucoderma professionale consiste in una pigmentazione o ipopigmentazione della pelle dovuta ad una esposizione a sostanze con riconosciuto effetto distruttivo sui melanociti dell’epidermide. Naturalmente le ipopigmentazioni secondarie a lesioni della cute dovute a ustioni, causticazioni o dermatiti allergiche sono escluse dalla seguente trattazione.
Di interesse storico è l’insorgenza di leucoderma nei lavoratori del settore concia (Chicago, 1939) che risultò essere causato dalla presenza di residui di idrochinone monobenziletere presenti nei guanti di gomma di quell’epoca: attualmente tale sostanza è stata eliminata.
Tra le sostanze in grado di distruggere i melanociti dell’epidermide causando depigmentazione permanente della cute come nella vitiligo, si ricordano:
- Idrochinone
- Idrochinone monobenziletere
- Idrochinone monoetiletere
- Idrochinone monometiletere
- p-cresolo
- p-isopropilcatecolo
- p-metilcatecolo
- p-nonilfenolo
- p-octilfenolo
- p-fenilfenolo
- p-ter-amilfenolo
- p-ter-butilcatecolo
- p-ter-butilfenolo
- N,N’,N”-trietilenetiofosforamide (Thio-TEPA)
- N-2-mercaptoetildimetilamina idrocloruro (MEDA)
L’Idrochinone (tra l’altro è un potente sensibilizzante da contatto) è un prodotto intermedio nella sintesi di svariate sostanze chimiche; è usato come stabilizzante degli idrocarburi alogenatie come inibitore della polimerizzazione dei monomeri acrilici. Era anche utilizzato in passato come stabilizzante in manufatti di PVC (guanti).
Il p-Cresolo, è ampiamente utilizzato in disinfettanti e nella produzione di derivati fenolici.
Il P-ter-butilfenolo ha causato leucoderma nei lavoratori addetti alla produzione di resine p-ter butilfenol-formaldeidiche e in lavoratori dell’industria calzaturiera.
Il P-ter-butilcatecolo ha causato leucoderma in lavoratori addetti alla produzione di un olio lubrificante per antiruggine.
Aspetti clinici
La vitiligo idopatica è più comune di quella professionale sebbene le due forme non possano essere distinte sulla base del loro aspetto clinico; la forma idiopatica colpisce l’1-2% della popolazione generale e si presenta con aspetti di depigmantazione simmetrici a livello di mani e avambracci (superfici dorsali), nelle aree periorbitarie o circumorali o sul tronco. Insorge classicamente nella seconda decade di vita ed è presente una familiarità nel 30% dei casi potendo essere associata con la prtesenza di anticorpi anti-tiroide o contro altri tessuti.
Nella forma professionale le lesioni sono prevalentemente localizzate nelle sedi esposte all’agente chimico responsabile, di solito mani e avambracci, ma nei casi riportati in letteratura le zone leucodermiche sono più estese e distanti dalle zone in cui ci si aspettava il contatto diretto. Per questo motivo alcuni autori sostengono la tesi che la depigmentazione sia dovuta ad un intossicazione sistemica le cui vie di assorbimento risulterebbero sia la percutanea, sia l’inalatoria che l’ingestiva. Questa tesi è supportata dal riscontro di anomalie dei test di funzionalità epatica in soggetti con leucoderma professionale da p-ter-butilfenolo.
Il tempo necessario all’insorgere del leucoderma è in genere di 2-4 settimane, tuttavia risulta tuttora inspiegabile come non tutti gli esposti sviluppino il leucoderma.
Attività con potenziale esposizione a sostanze depigmentanti
Produzione o esposizione a:
- insetticidi
- vernici
- plastiche
- gomma
- oli lubrificanti
- sostanze chimiche per lo sviluppo fotografico
- antimicrobici e disinfettanti
- detergenti e deodoranti
- inchiostri
Variazioni cromatiche della cute per esposizione a sostanze chimiche
Colore |
Sostanza |
Mansione |
Blu/grigia |
Osmio triossido Argento/sali di Ag |
Tecnici di laboratorio, tempra del platino, produzione di lampade |
Marrone |
p-Fenilendiamina |
Parrucchiere, sviluppatori fotografici |
Verde |
Polveri di rame |
Elettricisti, motoristi, fonditori di rame |
Giallo |
Antracene Acido picrico |
Distillazione del catrame |
Fonte: http://www.medicocompetente.it/files/documenti/67-Dermatosi-Professionali.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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