Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale C parte 2

 

Callìsto (astronomia) Satellite di Giove, venne scoperto da Galileo nel 1610; ha un raggio di 2.450 km, un periodo orbitale di 16,69 giorni e dista 1.880.000 km.

Callìsto (papi) Nome di papi.
Callisto I
(Roma 155?-222) Santo; fu papa dal 217 al 222.
Callisto II
(1060 ca.-Roma 1124) Guido di Borgogna, nel 1109 fu eletto papa e depose l'antipapa di parte imperiale Gregorio VIII; riformò il clero e strinse con Enrico V il concordato di Worms (1112).
Callisto III
(J´tiva 1378-Roma 1458) Alfonso Borgia. Fu eletto papa nel 1455, e tentò di bandire la crociata contro i turchi che avevano conquistato Costantinopoli nel 1453.

Callitricàcee Famiglia di piante acquatiche dell'ordine delle Tricocche, diffusa in tutto il mondo.

callìtrice, sf. Genere di Scimmie Platirrine della famiglia dei Callitricidi, note con il nome di uistitì, diffuse nell'America meridionale.

callìtriche Genere di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Callitricacee che crescono in acque stagnanti e in zone marittime.

Callitrìcidi Famiglia di Scimmie Platirrine dell'America meridionale, di piccola taglia, con pelame molto folto, orecchie pelose, coda lunga e non prensile.

callitrìs, sf. invar. Genere di piante arboree o arbustive appartenenti alla famiglia delle Cupressacee, comunemente chiamate cipressi australiani.

càllo, sm. 1 Indurimento della pelle. ~ durone. 2 Abitudine. ~ consuetudine.
 sm. callus, corn.
 lat. callum (-us).
In medicina è un ispessimento circoscritto della parte più superficiale della pelle. Viene prodotto dallo strofinamento ripetuto e prolungato di superfici dure o ruvide, soprattutto sull'epidermide delle mani e dei piedi.
Callo osseo
Tessuto osseo che si forma nel punto di frattura per ricongiungere in modo solido e duraturo le due parti. Il processo ha luogo naturalmente se i due segmenti dell'osso fratturato sono adeguatamente vicini e allineati e la parte è sufficientemente irrorata dal sangue. Il tempo impiegato dal callo osseo prima di formarsi può variare da venti giorni a sei mesi e dipende dall'età del paziente e dal tipo di frattura.

Callorìnchidi Famiglia di Pesci Olocefali.

callorìnco, sm. (pl.-chi) Genere di Pesci della famiglia dei Callorinchidi, detti anche pesci elefante per la loro prominenza cartilaginea a forma di proboscide.

callòsi, sf. Carboidrato, la cui natura chimica non è ancora certa, che si deposita in grande quantità sulle piastre dei tubi cribrosi delle piante prima dell'inverno.

callosità, sf. Qualità di ciò che è calloso.

callóso, agg. 1 Pieno di calli. 2 Che presenta una durezza simile a quella dei calli. ~ indurito. <> liscio.

Callot, Jacques (Nancy 1592-1635) Incisore francese. Tra le opere Serie dei Capricci (1617) e Serie degli Zingari (1621, Nancy, Biblioteca).

calloviàno, agg. e sm. Di piano inferiore del giurassico superiore, compreso tra il batoniano e l'oxfordiano.

callùna, sf. Genere di piante di brughiera della famiglia delle Ericacee, di cui il brugo, Calluna Vulgaris, è l'unica specie.

càlma, sf. 1 Mancanza di vento. ~ bonaccia. <> tempesta. calma tropicale, zona priva di venti e umidità che caratterizza i tropici. 2 Silenzio, tranquillità. ~ quiete. <> tumulto. calma politica, periodo in cui non accadono fatti di grande rilievo. 3 Stato di serenità. ~ imperturbabilità. 4 Flemma, tranquillità. ~ placidità. <> agitazione. parlare con calma, senza fretta. 5 Esortazione a non impaurirsi.
 sf. peace, calm.
 lat. cauma, dal greco kauma calore ardente.

calmànte, agg. e sm. agg. Che calma.
sm. Rimedio che calma il dolore e placa la tensione nervosa. ~ tranquillante. <> stimolante.
 sm. tranquillizer, sedative, painkiller.

calmàre, v. v. tr. Rendere calmo; placare, ammansire, sedare, attenuare, attutire. ~ quietare. <> eccitare, provocare.
v. intr. pron. 1 Placarsi, tranquillizzarsi, ammansirsi. ~ quietarsi. <> agitarsi. 2 Attutirsi, diminuire.
~ sopirsi. <> aumentare.
1 to calm. 2 (attenuare) to ease, to soothe. v. intr. pron. 1 to calm down, to grow calm. 2 (placarsi) to drop, to ease.
deriv. da calma.

Calmàzzo Centro delle Marche situato sul Metauro a 154 m di altezza. Nelle vicinanze, nel 1502, Cesare Borgia fu vinto dall'esercito dei congiurati della magione.

Calmette, Albert-Léon (Nizza 1862-Parigi 1933) Batteriologo francese. Realizzò una tecnica diagnostica basata sulla reazione allergica alla tubercolina e, in collaborazione con A. Guerin, mise a punto il siero antitubercolare (BCG) per la vaccinazione preventiva. Tra le opere La vaccinazione preventiva contro la tubercolosi (1927).

calmieraménto, sm. 1 Il calmierare. 2 Misura o misure atte a calmierare.

calmieràre, v. tr. Sottoporre a calmiere.

calmieratóre, sm. (f.-trìce) 1 Che impone un calmiere. 2 Che frena l'aumento dei prezzi operando indirettamente come calmiere.

calmière, sm. Prezzo massimo, fissato dall'autorità, per la vendita di determinate merci.
 sm. price control, controlled price.

càlmo, agg. 1 Che si trova in uno stato di calma; quieto, sereno, mite, paziente. ~ pacato. <> eccitato. 2 Di mare, tranquillo, quieto, piatto. ~ fermo. <> agitato.
 agg. 1quiet, calm. 2 (mare) smooth.
 deriv. da calmare.

Càlmo, Andrèa (Venezia 1509-1571) Attore. Interpretò la commedia classica mescolandola con i dialetti settentrionali: La spagnola (1549) e Il Saltuzza (1551).

calmodulìna, sf. In biochimica, proteina che regola la concentrazione di calcio intracellulare e indirettamente molte funzioni cellulari, propria degli eucarioti.

Calmùcchi, repùbblica déi Repubblica autonoma (321.000 ab.) della Russia, capoluogo Elista. Situata a sud-ovest del fiume Volga comprende una parte della pianura Sarmatica. L'attività prevalente è l'agricoltura.

calmùcco, agg. (pl. m.-chi) Relativo ai calmucchi.

càlo, sm. 1 Declino. ~ decadenza. <> ascesa. 2 Perdita di forze. ~ deperimento, indebolimento. <> rafforzamento, rinvigorimento. 3 Diminuzione di volume, peso, prezzo, che si verifica per cause naturali. ~ abbassamento, riduzione. <> crescita.
1 fall, drop. 2 (peso) loss. 3 (volume) shrinkage.
deriv. da calare.

calògero, sm. Monaco greco dell'ordine di San Basilio.

Calolziocórte Comune in provincia di Lecco (14.420 ab., CAP 24032, TEL. 0341). Centro industriale (prodotti tessili, chimici e metalmeccanici) sul lago di Olginate. Gli abitanti sono detti Calolziesi.

calomelàno, sm. Composto chimico usato come purgante e disinfettante intestinale.

Calonne, Chales-Alexandre de (Douai 1734-Parigi 1802) Politico francese. Nel 1783 diresse le finanze dello stato per conto di Luigi XVI e propose il progetto di riforma che prevedeva l'imposta fondiaria per clero e nobiltà, che però non fu approvata.

Caloocan Città (764.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Luzon (provincia di Rizal).

Calopezzàti Comune in provincia di Cosenza (1.525 ab., CAP 87060, TEL. 0983).

calóre, sm. 1 Forma di energia della materia dovuta al movimento delle molecole che la costituiscono. 2 Stato di ciò che è caldo. ~ calura. <> freddo. 3 Ardore, entusiasmo. ~ fervore. <> freddezza, distacco, indifferenza.
1 heat. 2 (tepore) warmth. 3 (ardore) eagerness.
lat. calor,-oris, deriv. da calere esser caldo.
Nel Sistema Internazionale (SI) la quantità di calore si misura in unità di energia, o joule (J), anche se la precedente unità di misura, la caloria, è ancora molto usata. Il calore si trasmette tra i corpi per conduzione, convezione e per irraggiamento. Le energie meccanica, elettrica e nucleare si possono trasformare interamente in calore, mentre non vale il contrario. Il calore latente è la quantità di calore, che non si manifesta con variazione di temperatura, che occorre fornire o sottrarre all'unità di massa di una certa sostanza per farla passare da uno stato a un altro dopo che la sostanza in esame abbia già raggiunto la temperatura alla quale tale transizione di stato può avvenire. Il calore specifico di una sostanza è la quantità di calore necessaria per elevare di 1 °C la temperatura di un'unità di massa della sostanza in questione (nel Sistema Internazionale si misura in J per kg per Kelvin). Il calore terrestre è il calore peculiare della Terra; la temperatura aumenta mediamente di 1 °C ogni 33 m nello strato di crosta terrestre superficiale (entro i 3 km).
In campo medico e biologico la formazione di calore negli organismi animali è garantita dai costanti processi ossidativi che si verificano nei tessuti e dal metabolismo. Quotidianamente il calore prodotto da un uomo che svolge un'attività media è pari a circa 3.000 calorie.
Colpo di calore
Si verifica quando si resta esposti a lungo a temperature elevate in ambiente molto umido. Possono facilitarne l'insorgenza condizioni quali sforzi fisici, sudorazione profusa, disidratazione, diarrea, vestiti inadeguati, luoghi poco ventilati. Il colpo di calore si presenta con ipertermia (con cute rossa, calda e secca per temporaneo impedimento del meccanismo della sudorazione), tachicardia (anche fino a oltre 160 battiti al minuto), brividi, cefalea; respiro difficoltoso; possibile tendenza alla perdita di coscienza. Occorre portare il soggetto in luogo fresco e ombreggiato, fargli assumere la posizione supina ed eventualmente a gambe sollevate, togliere gli indumenti, applicare impacchi freddi alla nuca, ai polsi, alle zone inguinali e dare da bere liquidi con aggiunta di sale da cucina. Se il quadro tende ad assumere un andamento più grave con perdita di coscienza, richiedere con tempestività l'intervento di mezzi e personale qualificato. Per prevenire il colpo di calore occorre evitare di soggiornare a lungo in ambienti molto caldi e umidi.

Calóre, o Calóre Irpìno Fiume campano, lungo 108 Km, nasce sul monte Acellica e si getta nel Volturno.

Calóre, o Calóre Lucàno Fiume lungo 63 Km, nasce nel massiccio del Cilento e si getta nel Sele.

calorìa, sf. Unità di misura, indicata con il simbolo cal, della quantità di calore necessaria per elevare da 14,5° a 15,5 °C un grammo di acqua distillata; non rientra nel Sistema Internazionale (SI). Quando ci si riferisce ai contenuti energetici degli alimenti, si usa la parola caloria volendo intendere la chilocaloria, ossia 1000 cal, pari a 4186 J.
 sf. calory, calorie.
Valori calorici di alimenti comuni vedi:

calòrico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce al calore o alle calorie.

calorìfero, sm. Apparecchio formato da tubi in cui circola acqua calda, vapore, aria calda, usato per riscaldare gli ambienti. ~ termosifone.
 sm. radiator.

calorìfico, agg. (pl. m.-ci) Che produce calore.

calorìfugo, agg. (pl. m.-gi) Detto di sostanza poco conduttrice di calore.

calorimetrìa, sf. Parte della termologia che studia la misurazione del calore, nata nei primi decenni dell'Ottocento.

calorimètrico, agg. (pl. m.-ci) Inerente alla calorimetria.

calorìmetro, sm. Apparecchio usato in calorimetria per misurare la quantità di calore ceduta o assorbita da un corpo durante lo svolgimento di specifici processi fisici e chimici o durante combustione; in modo particolare stabilisce il calore specifico delle sostanze.

calorizzazióne, sf. Processo mediante il quale su una superficie di acciaio si forma uno strato protettivo anticorrosione di lega ferro-alluminio.

calorosaménte, avv. Con calore; animatamente, entusiasticamente, vivacemente. ~ cordialmente.

calorosità, sf. L'essere caloroso.

caloróso, agg. 1 Che produce calore. 2 Che non soffre il freddo. <> freddoloso. sei una persona così calorosa da tenere aperte le finestre anche d'inverno? 3 Cordiale, festoso, esuberante, fervido. ~ espansivo. <> freddo, distaccato. un caloroso saluto.
friendly, warm.

calòscia, sf. (pl.-sce) Soprascarpa.
 franc. galoche.

calosòma, sm. (pl.-i) Genere di Insetti Coleotteri della famiglia dei Carabidi, attivo distruttore di Insetti dannosi per l'agricoltura. Ha vistose livree verdi, blu o bronzee, chiazzate di nero, con riflessi metallici.

Calòsso Comune in provincia di Asti (1.356 ab., CAP 14052, TEL. 0141).

calotipìa, sf. Procedimento fotografico nel quale viene si usa come negativo carta sensibile ai sali di ferro e argento.

calotìpo, sm. Immagine fotografica ricavata mediante calotipia.

calotropis, sf. invar. Genere di arbusti o piccoli sempreverdi della famiglia delle Asclepiadacee, originarie delle regioni tropicali dell'Africa e dell'Asia.

calòtta, sf. 1 Ciascuna delle due parti di una superficie sferica. 2 Cupola del berretto o cappello senza tesa. ~ zucchetto. 3 Copertura a forma convessa di un meccanismo o di un motore. 4 Sommità nevosa o ghiacciata, di forma tondeggiante, di una montagna.
 sf. cap.
 franc. calotte.
In geometria si chiama calotta sferica ognuna delle due parti in cui rimane suddivisa la superficie di una sfera da un piano secante.
In architettura indica la sfera sovrapposta al tamburo o ai pennacchi di una cupola; nell'abside ha la forma di un quarto di sfera (catino).
Calotte polari
Le due zone della superficie della terra, che si trovano attorno ai poli geografici fino ai relativi circoli polari. La calotta che si estende attorno al polo sud viene definita antartica, mentre quella che sta attorno al polo nord è detta artica.

Calovéto Comune in provincia di Cosenza (1.621 ab., CAP 87060, TEL. 0983).

calpestaménto, sm. Atto, effetto del calpestare.

calpestàre, v. tr. 1 Premere con i piedi, camminare sopra qualcosa. ~ pestare. 2 Opprimere, violare, offendere. ~ disprezzare. <> rispettare, onorare.
to trample on, to tread on; (vietato calpestare l'erba) keep off the grass.
da cal(care) + pestare.

calpestìo, sm. Il calpestare prolungato. ~ scalpiccio.

Caltabellòtta Comune in provincia di Agrigento (5.059 ab., CAP 92010, TEL. 0925).

Caltagiróne Comune in provincia di Catania (39.000 ab., 608 m, CAP 95041, TEL. 0933) sorge su un colle tra i monti Erei e Iblei. Il territorio è coltivato a cereali, viti, agrumi, ulivi e tabacco che alimentano il mercato agricolo. Pregiato l'artigianato delle maioliche e della terracotta. La città fu occupata da arabi (IX sec.), normanni (XI sec.) e Aragonesi (1464). Conserva edifici in stile barocco come le chiese di San Giacomo e San Giorgio.

Caltanissètta Città della Sicilia (415,94 km2, 63.000 ab., 568 m, CAP 93100, TEL. 0934), capoluogo della provincia omonima. È situata nel cuore dell'isola, su un'altura (monte San Giuliano) che sovrasta la valle del fiume Salso. È importante mercato dei prodotti agricoli della zona (cereali, frutta, olio, vino, agrumi), con industrie alimentari e meccaniche. È sede di un istituto tecnico minerario, un museo mineralogico e dei begli edifici barocchi (palazzo Moncada, chiesa di San Sebastiano, duomo). La città sorge sul luogo dell'antica Nisa o Nissa, centro di origine greca, da cui deriva il nome con cui vengono chiamati gli abitanti di Caltanissetta, nisseni; dal 1087 fu feudo normanno, quindi divenne contea e poi ducato degli Aragonesi. Nel 1407 passò sotto il dominio dei Moncada.
Provincia di Caltanissetta
(2.128 km2, 294.000 ab.) È una zona collinosa coltivata a cereali, frutta, vite e olivi; nella pianura di Gela si incontrano molti agrumeti. Il sottosuolo fornisce zolfo e petrolio. Buono il movimento turistico. I centri principali sono Gela, Mazzarino, Niscemi, San Cataldo.

Caltavutùro Comune in provincia di Palermo (4.943 ab., CAP 90022, TEL. 0921).

Caltignàga Comune in provincia di Novara (2.212 ab., CAP 28010, TEL. 0321).

Càlto Comune in provincia di Rovigo (872 ab., CAP 45030, TEL. 0425).

Caltràno Comune in provincia di Vicenza (2.329 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

calùgine, o calùggine, sf. 1 Lanugine bianca che copre foglie, frutti e simili. 2 La prima pelurie degli Uccelli e degli adolescenti.

calumàre, v. tr. Far scorrere un cavo o una catena fuori bordo o dall'alto dell'alberatura sul ponte di coperta.

calumet, sm. invar. Pipa sacra dei Pellirosse.

calùmo, sm. La parte del cavo di ormeggio o di rimorchio, o della catena dell'ancora, che viene a trovarsi fuori bordo.

calùnnia, sf. Falsa accusa che si muove a qualcuno pur sapendolo innocente, per danneggiarlo; diffamazione, maldicenza, impostura. ~ denigrazione. <> lode, elogio, encomio.
 sf. calumny, slander.
 lat. calumnia.

Calunnia, La Film drammatico, americano (1936). Regia di William Wyler. Interpreti: Merle Oberon, Miriam Hopkins, Joel McCrea. Titolo originale: These Three

calunniàre, v. tr. Accusare falsamente. ~ screditare. <> elogiare.
to slander.
 lat. calumniari.

calunniatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi calunnia.

calunnióso, agg. Che ha carattere o scopo di calunnia. ~ maldicente, diffamatorio. <> elogiativo, veritiero.

calùra, sf. Intenso caldo estivo. ~ canicola. <> freddo, gelo, fresco.
 lat. calura, deriv. da calere esser caldo.

Calùsco d'Àdda Comune in provincia di Bergamo (7.959 ab., CAP 24033, TEL. 035).

Calùso Comune in provincia di Torino (7.320 ab., CAP 10014, TEL. 011).

calutróne, sm. Apparecchio per la separazione degli isotopi dell'uranio con il metodo dello spettrografo di massa, progettato nel 1941.

Calvados Dipartimento (618.000 ab.) della Francia, capoluogo Caen, sulla costa presso la Manica.
calvados, sm. invar.
Acquavite di mele.

Calvagése délla Rivièra Comune in provincia di Brescia (1.993 ab., CAP 25080, TEL. 030).

Calvànico Comune in provincia di Salerno (1.241 ab., CAP 84080, TEL. 089).

calvàrio, sm. 1 Via crucis. 2 Serie prolungata di sofferenze. ~ tribolazione. <> felicità, fortuna.
 sm. cross, affliction.
 lat. tardo calvarium, deriv. da calvaria teschio.

Calvàrio Nome dato alla collina, dove fu crocifisso Gesù, fuori dalle mura di Gerusalemme.

Calvatóne Comune in provincia di Cremona (1.304 ab., CAP 26030, TEL. 0375).

Calvèllo Comune in provincia di Potenza (2.362 ab., CAP 85010, TEL. 0971).

Calvène Comune in provincia di Vicenza (1.243 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

Calvenzàno Comune in provincia di Bergamo (3.030 ab., CAP 24040, TEL. 0363).

Calvèra Comune in provincia di Potenza (662 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

Càlvi Comune in provincia di Benevento (2.243 ab., CAP 82010, TEL. 0824).

Càlvi déll'Ùmbria Comune in provincia di Terni (1.823 ab., CAP 05032, TEL. 0744).

Càlvi Risòrta Comune in provincia di Caserta (5.605 ab., CAP 81042, TEL. 0823).

Càlvi, Pièr Fortunàto (Briana di Noale 1817-Belfiore, Mantova 1855) Patriota. Fu a capo di un tentativo insurrezionale nel Cadore (1853) che gli costò l'impiccagione per mano austriaca.

Calvignàno Comune in provincia di Pavia (152 ab., CAP 27045, TEL. 0383).

Calvignàsco Comune in provincia di Milano (735 ab., CAP 20088, TEL. 02).

Calvin, Melvin (Saint Paul, Minnesota 1911-Berkeley 1997) Chimico statunitense. Studiò approfonditamente la chimica organica, alcuni composti (chelati) e la fotosintesi vegetale, di cui spiegò il meccanismo della fosforilazione mediante l'impiego di isotopi radioattivi. Fu insignito del premio Nobel per la chimica nel 1961.

calvinìsmo, sm. Dottrina religiosa protestante, sviluppata da G. Calvino (Noyon 1509-Ginevra 1564). Centrale nell'ideologia calvinista è il principio della doppia predestinazione (eletti e dannati), secondo cui il destino delle anime è determinato solo dalla volontà divina; il criterio dell'elezione è un mistero che va accettato; la parola di Dio espressa nelle Scritture è l'unica autorità in materia di fede e di morale. Due sono i sacramenti riconosciuti: il battesimo e l'eucaristia (santa cena), nella quale si riconosce la presenza spirituale del Cristo, a differenza della concezione di presenza materiale sostenuta dai luterani. Il rifiuto della gerarchia e dell'autorità ecclesiastica, l'allargamento della partecipazione dei laici alla vita religiosa e la sostenuta supremazia della religione sul potere politico (contro il principe che osteggiasse la chiesa di Dio è lecita la resistenza anche armata) favorirono le aspirazioni della borghesia che aderì fortemente alla dottrina. Fondamentale per il successo del calvinismo fu anche la valorizzazione del lavoro come valore etico: il credente vede nel successo in affari o in politica il segno visibile della predestinazione alla salvezza. La dottrina calvinista fu esposta da Giovanni Calvino nella sua opera fondamentale Istituzioni della religione cristiana (1536-1560) completata dopo circa trent'anni di lavoro. Si tratta della migliore esposizione sistematica dei principi riformatori, che rimarrà come testo base per gran parte del protestantesimo. Secondo Calvino, il credente, uomo peccatore, è una nullità di fronte a Dio, infinita Maestà. Dio è sovrano e tutto dipende da Lui. I piani predisposti dall'Eterno per il tempo, la storia e per i singoli individui non sono noti all'uomo. Servire il regno di Dio è essenziale. Nell'azione a servizio del regno di Dio si risolve ogni dubbio che il credente possa avere per la propria elezione. Solo la Grazia divina opera la liberazione dalla schiavitù e dal male. La vera libertà è identificazione del volere dell'uomo con il volere di Dio, che elegge i credenti come instauratori del suo regno sulla terra. Il calvinismo conta a oggi circa 40 milioni di fedeli sparsi in tutto il globo.

calvinísta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che, chi segue la dottrina di Calvino.

Calvìno, Giovànni (Noyon 1509-Ginevra 1564) Riformatore religioso francese. Studiò filosofia e diritto a Parigi, Orléans e Bourges. Nel 1533 si convertì alla fede riformata; soggiornò per un breve periodo a Basilea, ove pubblicò l'Institutio christianae religionis (1536), opera fondamentale per l'esposizione della sua dottrina. Trasferitosi a Ginevra fu costretto alla fuga, essendo falliti i suoi tentativi di imporre uno stato teocratico. Rientrato nel 1541 nella città svizzera, acquistò grande autorità come predicatore e professore di teologia, tanto da poter imporre le Ordinanze ecclesiastiche (1541), organo politico religioso per l'organizzazione della chiesa di Ginevra. I punti fondamentali della sua dottrina sono la doppia predestinazione (solo gli eletti si salveranno), il ruolo decisivo della grazia divina, il rifiuto della struttura gerarchica della chiesa, il valore simbolico dei sacramenti, fra i quali vengono accettati solo il battesimo e la cena eucaristica. Nome francese Jean Calvin, propriamente Cauvin, latinizzato Calvinus.

Calvìno, Ìtalo (Santiago de Las Vegas, Cuba 1923-Siena 1985) Scrittore che iniziò la sua carriera ispirandosi alla resistenza (Il sentiero dei nidi di ragno, 1948; Ultimo viene il corvo, 1949), per poi calarsi in una narrativa densa di fantasia. Tra le sue opere, la trilogia fantastica I nostri antenati (Il visconte dimezzato, 1952, Il barone rampante, 1957, Il cavaliere inesistente, 1960), Marcovaldo ovvero Le stagioni in città (1963); Le cosmicomiche (1965); Ti con zero (1968); Le città invisibili (1972); Lezioni americane (pubblicato postumo nel 1988, raccolta di sei conferenze sulla letteratura tenute da Calvino all'università di Harvard nel 1985-1986). Il barone rampante è il romanzo più noto di Calvino ed è stato tradotto in quindici lingue. È la storia fantastica di un ragazzo che sale su un albero per gioco e decide di non scendere più a terra per nessuna ragione. Saltando da un albero all'altro trascorre tutta la sua vita e riesce anche ad assistere ad avvenimenti storici come la rivoluzione francese e le guerre di Napoleone. Per ricchezza di motivi e costanza di risultati, l'opera di Calvino è probabilmente ineguagliata tra gli scrittori italiani contemporanei.

Calvisàno Comune in provincia di Brescia (6.809 ab., CAP 25012, TEL. 030).

calvìzie, sf. Scarsità o mancanza totale di capelli.
 sf. baldness.
 lat. calvities.

Calvizzàno Comune in provincia di Napoli (10.122 ab., CAP 80012, TEL. 081).

càlvo, agg. e sm. agg. 1 Privo di capelli. ~ pelato. <> capelluto. 2 Privo di vegetazione.
sm. Chi è affetto da calvizie. <> capellone.
 agg. bald. sm. bald man.
 lat. calvus.

Calvo Sotelo, José (Tuy 1893-Madrid 1936) Politico spagnolo. Capo dell'estrema destra monarchica, venne ucciso dagli avversari politici.

Càlvo, mónte La vetta più elevata (1.055 m) del Gargano, che domina il centro di San Giovanni Rotondo.

calypso ved.¤ calipso¤

càlza, sf. 1 Indumento a maglia che riveste la gamba dal piede o dalla caviglia in su, di lunghezza variabile. ~ calzerotto. far la calza, tesserla a mano. 2 Stoppino di cotone, utilizzato nei lumi a petrolio.
1 (femminile) stocking. 2 (maschile) sock.
 lat. calcea, deriv. da calx, calcis calcagno.

Càlza Bìni, Albèrto (Roma 1881-1957) Architetto urbanista. Lavorò ai piani regolatori di Roma, Taranto e Salerno. Presiedette l'Istituto case popolari (1923-1943).

Calzabìgi, Ranièri de' (Livorno 1714-Napoli 1795) Librettista. Tra le opere Orfeo e Euridice (1762) e Alceste (1768).

calzamàglia, sf. 1 Indumento di maglia che fascia tutto il corpo dal collo ai piedi o dalla vita ai piedi. 2 Nel medioevo italiano, calzoni molto aderenti del costume maschile.
 sf. leotard.
 da calza + maglia.

calzànte, agg. e sm. agg. Che calza, che aderisce perfettamente; aderente, confacente, azzeccato. ~ adatto. <> improprio. gli fece allora un esempio calzante, per chiarire meglio il concetto.
sm. Arnese che serve per infilare le scarpe. ~ calzascarpe.
shoehorn.
p.pres. di calzare.

calzàre, v. e sm. v. tr. 1 Infilare scarpe, guanti, calze o altri indumenti che aderiscono a una parte del corpo. ~ indossare. <> togliere, levare. 2Fornire di calzature. vestire e calzare una persona, mantenerla. 3 Avere indosso. ~ portare. <> togliere. calzava un paio di anfibi molto pesanti.
v. intr. 1 Di indumenti, andar bene, essere aderenti. il berretto calza bene. 2 Convenire, essere appropriato. ~ confarsi. <> stridere, stonare. calzare a pennello, essere perfetto.
sm. Stivale, scarpa. ~ calzatura.
(indumenti in genere) to put on. v. intr. to fit.
 lat. calceare.

calzascàrpe, sm. invar. Calzatoio. ~ calzante.

calzatóia, sf. 1 Pezzetto di legno che si infila sotto un mobile zoppicante per dagli stabilità. 2 Cuneo che si infila sotto le ruote di un veicolo in pendenza per impedirgli di muoversi.

calzatóio, sm. Arnese che aiuta a calzare le scarpe.

calzatùra, sf. Nome usato per definire, genericamente, ogni tipo di scarpa. ~ scarpa.
 sf. footwear.
 deriv. da calzare.

calzaturière, sm. Industriale della calzatura.

calzaturièro, agg. e sm. agg. Delle calzature.
sm. Chi lavora nei calzaturifici.

calzaturifìcio, sm. Fabbrica di calzature.

Calzécchi-Onèsti, Temìstocle (Lapedona 1853-Monterubbiano 1922) Fisico. Progettò e realizzò un rilevatore di onde elettromagnetiche (coherer).

calzeròtto, sm. Calza corta specialmente di lana grossa.

calzétta, sf. 1 Calza, generalmente di lana. 2 Calza per bambini. 3 Persona mediocre, priva di personalità e di scarse capacità.

calzettàio, sm. Chi vende calze o le fabbrica.

calzetterìa, sf. Fabbrica di calze.

calzettóne, sm. Calza pesante di lana che arriva fino al ginocchio.
heavy knee-length sock.

calzifìcio, sm. Opificio tessile adibito alla fabbricazione delle calze.

calzìno, sm. Calza portata dagli uomini o dai bambini.
 sm. sock.
dimin. di calza.

Calzolai, I Commedia di S. I. Witkiewicz (1934).

calzolàio, sm. Artigiano che fa o aggiusta calzature. ~ ciabattino.
1 shoemaker. 2 (che aggiusta) cobbler.
lat. calceolarius.

Calzolaio di Vigevano, Il Romanzo di L. Mastronardi (1959).

calzolerìa, sf. 1 Bottega in cui si fabbricano o si vendono scarpe. 2 Arte del calzolaio.
 sf. shoe shop.

calzoncìno, sm. Calzone corto.

calzóne, sm. 1 Usato nell'accezione plurale, indumento maschile che copre la persona dalla cintola alla caviglia. ~ pantaloni. è una donna che porta i calzoni, donna che comanda. 2 Involucro di pasta di pane farcito.
 sm. trouser leg.
 deriv. da calza.

CAM In informatica è la sigla di Computer-Aided Manufacturing (produzione assistita da calcolatore). È una tecnica che permette la generazione computerizzata di percorsi utensile per macchine a controllo numerico.

Cam Personaggio biblico. Secondo figlio di Noè, diede origine ai camiti e nell'elenco etnografico è considerato il capostipite degli africani e degli abitanti dell'Asia occidentale. Si attirò una maledizione che ricadde sul figlio Canaan e sui discendenti.

camàglio, sm. Parte di armatura a protezione del collo e delle spalle, solitamente in maglia di ferro.

Camàgna Monferràto Comune in provincia di Alessandria (596 ab., CAP 15030, TEL. 0142).

Camagüey Città (287.000 ab.) cubana, capoluogo della provincia omonima.

camaïeu, sm. invar. 1 Tecnica per ottenere il chiaroscuro nell'incisione in legno. 2 Particolare tintura, nell'industria tessile, a fondo unico con più gradazioni sul medesimo tono.

Camaióre Comune in provincia di Lucca (30.648 ab., CAP 55041, TEL. 0584). Centro industriale (prodotti calzaturieri, metallurgici e della carta) e turistico (balneazione sulla costa presso il Lido di Camaiore). Vi si trovano la chiesa di San Michele e la badia di San Pietro, dell'XI sec. Gli abitanti sono detti Camaioresi.

Camairàgo Comune in provincia di Lodi (513 ab., CAP 20072, TEL. 0377).

camaldolése, agg. e sm. agg. Che si riferisce all'ordine dei benedettini eremiti fondato a Camaldoli da San Romualdo.
sm. Monaco di tale ordine.

camaldolési Appartenente alla congregazione di monaci ed eremiti fondata da San Romualdo agli inizi dell'XI sec.

Camàldoli Centro del comune di Poppi (Arezzo) in zona collinare (816 m), frequentata meta di villeggiatura. Al centro di un'estesa foresta sorge il celebre monastero dei camaldolesi, costituito dal convento e dall'eremo, a 3 km ca. dal convento.

Camaleónte Costellazione situata tra la Carena e il polo celeste S; si può osservare nell'emisfero celeste australe e quindi risulta essere invisibile alle latitudini dell'Italia. Venne scoperta da J. Bayer.

camaleónte, sm. 1 Nome dei Rettili Sauri appartenenti alla famiglia dei Camaleonidi, con particolare riferimento a quelli del genere Chamaeleo. 2 Chi, per opportunismo, cambia opinione secondo le circostanze; voltagabbana, banderuola. ~ trasformista.
Diffusi in Africa, Madagascar e Asia meridionale, i camaleonti vivono in ambienti ove esista vegetazione e abbondino gli insetti, dei quali si nutrono invischiandoli con la loro lunga lingua completamente estroflessibile. Misurano fino a 60 cm di lunghezza, hanno occhi grandi in grado di rotare in modo indipendente l'uno dall'altro, coda, mani e piedi prensili; sono capaci di mutare in modo assai vistoso il colore della pelle.

camaleòntico, agg. (pl. m.-ci) Di, da camaleonte. ~ mutevole, opportunistico.

camaleontìsmo, sm. Il cambiare, per opportunismo, opinione o partito.

camàllo, o camàlo, sm. Facchino portuale. ~ scaricatore.

Camandòna Comune in provincia di Biella (435 ab., CAP 13050, TEL. 015).

C´mara, Hélder (Fortaleza 1909-) Ecclesiastico brasiliano. Dal 1964 al 1985 fu arcivescovo di Recife e fondò un movimento impegnato nelle riforme politico-sociali.

Camargue Regione della Francia meridionale, nella Provenza, sul delta del Rodano. La città più importante della regione è Arles. Una vasta zona della Camargue è stata adibita a parco naturale dove vivono e transitano, nella stagione della migrazione, numerose specie di volatili: fenicotteri, ibis e aironi. Nel territorio pianeggiante della regione, sono sviluppate attività agricole (coltivazione di uva e riso), della pesca e dell'allevamento (equini e bovini). Presenza di saline. Vi si trova, sul mare, la cattedrale di Maguelone in Camargue, che nella tradizione religiosa, rappresenta il luogo dove sbarcò Maria Maddalena, giunta dalla Terra Santa per sfuggire alle persecuzioni.
camargue, sm.
Cavallo da sella di colore grigio e baio, originario della Francia.

camarìlla, sf. 1 Consiglio privato dei monarchi spagnoli. 2 Congrega di persone che esercitano un'indebita ingerenza politica. ~ cricca.

Camarines Nome di due province filippine nell'isola di Luzon: Camarines Norte (308.000 ab.), capoluogo Daet; Camarines Sur (1.099.000 ab.), capoluogo Pili.

Camàstra Comune in provincia di Agrigento (3.034 ab., CAP 92020, TEL. 0922).

camàuro, sm. Berretto tipico del papa di velluto o raso rosso.

Cambacérès, Jean-Jacques Régis del (Montpellier 1753-Parigi 1824) Politico francese. Sotto il regime napoleonico fu il secondo console e coadiuvò l'imperatore nell'elaborazione del codice civile (1804).

cambiadìschi, sm. invar. Meccanismo accessorio del grammofono per cambiare i dischi in modo automatico.

Cambiàgo Comune in provincia di Milano (3.821 ab., CAP 20040, TEL. 02).

cambiàle, sf. 1 Titolo di credito mediante il quale il creditore ottiene il diritto di farsi pagare alla scadenza del titolo. ~ pagherò. 2 Promessa.
 sf. 1 bill of exchange. 2 (pagherò) promissory note.
Si distinguono diversi tipi di cambiale; la cambiale tratta, che contiene l'obbligo di far pagare; il cosiddetto pagherò, che contiene la promessa assoluta del sottoscrittore, altrimenti detto emittente, di provvedere al pagamento; la cambiale in bianco risulta sottoscritta e bollata in modo regolare, ma non contiene alcune condizioni basilari (scadenza, importo, prenditore) che, in base alla legge, devono essere specificate entro tre anni.

Cambiale di matrimonio, La Farsa comica in un atto di G. Rossini, libretto di G. Rossi (Venezia, 1810).

cambiaménto, sm. 1 Atto, effetto del cambiare; trasformazione, modifica, metamorfosi. ~ cambio. 2 Rinnovamento. ~ riforma.
 sm. change.

cambiamonéte, sm. invar. Cambiavalute.

Cambiàno Comune in provincia di Torino (5.769 ab., CAP 10020, TEL. 011).

cambiàre, v. v. tr. 1 Sostituire una persona o una cosa con un'altra. ~ rimpiazzare. cambiare dentista, sceglierne un altro; cambiare treno, scendere da un treno per salire su un altro. 2 Rendere diverso, trasformare. ~ mutare. <> mantenere. lo sviluppo edilizio ha cambiato completamente il paesaggio. 3 Far cambio di una cosa con un'altra. ~ barattare. 4 Travisare, snaturare. ~ contraffare. <> rispettare. 5 Far indossare della biancheria o abiti puliti. ha cambiato il bimbo, dopo che si era sporcato tutto.
v. intr. pron. Mutare nell'aspetto, nelle abitudini. ~ trasformarsi.
v. rifl. Togliersi un abito e indossarne un altro. ~ svestirsi.
(scambiare) to exchange. v. intr. pron. to alter, to change. v. rifl. to change.
lat. cambiare.

cambiàrio, agg. Relativo alla cambiale.

Cambiàsca Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.523 ab., CAP 28059, TEL. 0323).

Cambiàso, Lùca (Moneglia 1527-Madrid 1585) Pittore. Tra le opere Storie dell'Iliade (Genova, Palazzo Antonio Doria), Pietà (Genova, Santa Maria Assunta in Carignano) e Adorazione dei pastori (Milano, Brera).

cambiavalùte, sf. e sm. invar. Persona o ente che esercita professionalmente l'attività di compra e vendita della valute estere.

càmbio, sm. 1 Atto del cambiare. ~ sostituzione. 2 Operazione di scambio tra monete o titoli. 3 Il passare da una velocità a un'altra. 4 Mutamento. ~ cambiamento. 5 Baratto. ~ permuta.
 sm. 1 change. 2 (modifica) alteration. 3 (scambio) exchange. 4 (mecc.) gear, gear lever.
 deriv. da cambiare.
In botanica è lo strato di tessuto meristematico delle piante Gimnosperme e delle Dicotiledoni, costituito da cellule che si moltiplicano accrescendo lo spessore di fusto e radice.
In economia l'espressione cambio indica lo scambio di una moneta con un'altra, indica cioè la quantità di denaro di un paese che occorre per acquistare un'unità (o un certo numero di unità) di moneta di un paese diverso.
In meccanica si chiama cambio di velocità il dispositivo meccanico che permette di mutare i rapporti di trasmissione di due organi rotanti. È adottato sugli autoveicoli, sulle automotrici, su alcune macchine utensili e operatrici. I più diffusi tipi di cambio presenti sugli autoveicoli sono a comando manuale; le automobili hanno generalmente un cambio a quattro o cinque marce oltre alla retromarcia.

Cambìse Nome di sovrani.
Cambise I
(?-559 a. C.) Re achemenide di Persia, sposò Mandane, figlia del re dei medi.
Cambise II
(599?-Ecbatana 522 a. C.) Succedette nel 529 al padre Ciro il Grande come re di Persia; consolidò l'impero ed estese i suoi domini fino all'Egitto (525).

Cambìssa, Giòrgio (Bodio, Bellinzona 1921-) Compositore italiano. Ha scritto un balletto (1955) e numerose opere sinfoniche, vocali e da camera.

cambìsta, sm. (pl. m.-i) Anticamente chi esercitava il cambio delle monete; oggi forma rara per cambiavalute.

Cambital Sigla di Ufficio Italiano dei Cambi.

Cambògia Repubblica dell'Asia sudorientale, confina a nord con il Laos, a ovest con il Viet Nam, a nord e a nord-ovest con la Thailandia, si affaccia a sud-ovest sul golfo del Siam (mar Cinese meridionale).
Il territorio della Cambogia (Kampuchea) è piuttosto uniforme; occupa infatti una vasta depressione che interessa il basso bacino del Mekong ed è compresa tra il prolungamento meridionale della catena Annamitica a est, alcune piccole formazioni (la catena dei Dangrek) a nord-ovest e i monti Cardamomi e il gruppo dell'Elefante a sud-ovest. L'area di maggiore depressione è occupata dal lago Tonle Sap (alimentato da una ramo del Mekong), la cui estensione è variabile secondo le stagioni (da 250 a 10.000 km2).
Il clima è equatoriale monsonico; le precipitazioni nella stagione estiva sono abbondanti e spesso causano grandi inondazioni; gli inverni sono piuttosto secchi.
La Cambogia è abitata dai khmer; la maggior parte della popolazione vive in villaggi su palafitte per difendersi dalle inondazioni stagionali.
L'unica grande città è la capitale Phnom Penh (650.000 ab.) situata sul fiume Mekong e collegata al mare da vie d'acqua.
Una certa importanza riveste il centro risicolo di Battambang.
Principale risorsa è l'agricoltura, in particolare per la produzione del riso, che occupa il 45% del territorio coltivabile. Si producono inoltre: mais, cotone e patate dolci, mentre lo sfruttamento delle foreste offre legnami pregiati e caucciù.
La pesca è una risorsa importante ed è praticata anche nelle acque interne, sia del Mekong che del Tonle Sap.
L'industria risente della scarsità di risorse energetiche ed è costituita prevalentemente da piccole fabbriche per la lavorazione del riso e per la conservazione dei prodotti della pesca.
STORIA Tra il I e il VI sec. d. C. si stabilisce sul delta e sul corso medio del Mekong il regno indianizzato del Funan. Esso viene conquistato verso la metà del VI sec. dai Kambuya antenati dei Khmer.
Jayavarman II (802-836) instaura il culto del dio-re, di ispirazione sivaita. I suoi successori, tra cui Yasóvarman I (889-910), che fonda Angkor, portano avanti una politica di conquista. Al suo apogeo sotto Suryavarman II (1113-1150), la Cambogia perde le sue conquiste dopo il regno di Jayavarman VII (1181-1218). La sua brillante civiltà declina e il buddhismo vi trionfa. Angkor viene abbandonata nel 1432 a vantaggio di Phnom Penh.
La storia moderna della Cambogia è contrassegnata da una lotta costante per la sua integrità territoriale. Ang Chan (1516-1566) costruisce la nuova capitale Lovek, distrutta nel 1594 dai siamesi. Indebolito dalle lotte tra i suoi principi, il paese perde il delta del Mekong, colonizzato dal XVIII sec. dai vietnamiti e serve, verso la metà del XIX sec., quale terreno di battaglia tra il Siam e il Viet Nam.
Ang Duong (1845-1859), tenta invano di ottenere la protezione della Francia. Norodom I (1859-1904) accetta il protettorato francese (1863) e si vede imporre un regime amministrativo diretto (convenzioni del 1884 e 1887). La modernizzazione viene portata avanti con Sisovath (1904-1927) e Monivong (1927-1941).
Dopo il colpo di forza giapponese del marzo 1945, si sviluppa la guerriglia anticoloniale. Norodom Sihanouk, re dal 1941, ottiene, dopo il ristabilimento dell'autorità francese, un'indipendenza limitata (1949), quindi totale ed effettiva (1953).
Capo di stato dal 1960, Norodom Sihanouk beneficia del sostegno dei paesi socialisti e della Francia e intende mantenere una politica di neutralità. Nel 1970 viene rovesciato da una fazione legata agli Stati Uniti. Il regime filo-americano di Lon Nol dura fino alla presa di Phnom Penh da parte dei khmer rossi (1975). Questi stabiliscono una dittatura diretta da Pol Pot e Khieu Samphan.
Essi vengono destituiti dall'armata vietnamita, che occupa la Cambogia (a partire dal dicembre 1978). La repubblica popolare di Kampuchea, subito proclamata, lotta contro i khmer rossi. Nel 1982 i fronti dell'opposizione e i khmer rossi costituiscono a Singapore un governo di coalizione. Nel 1989 la repubblica popolare di Kampuchea riprende ufficialmente il nome di stato della Cambogia (aprile). Le truppe vietnamite si ritirano completamente dal paese (settembre).
Un accordo firmato a Parigi nel 1989 determina la formazione di un Consiglio nazionale supremo (CNS) composto dalle differenti fazioni cambogiane, tra cui i khmer rossi, e presieduto da Norodom Sihanouk. Il CNS, insediato a Phnom Penh è incaricato di amministrare il paese, posto sotto la tutela dell'ONU, fino alle elezioni libere.
Parallelamente, il governo dello stato della Cambogia, diretto da Hun Sen, resta al suo posto. Nel 1993, dopo le elezioni libere (maggio), organizzate sotto il controllo dell'ONU, una nuova costituzione (settembre) ristabilisce la monarchia parlamentare. Norodom Sihanouk diventa di nuovo re. Viene creato un governo di coalizione, diretto congiuntamente da Norodom Ranariddh figlio di Sihanouk e Hun Sen. La situazione rimane tuttavia molto fragile, per una ribellione dei khmer rossi che il potere si trova a dover contrastare. Nel luglio 1997 gli scontri tra le truppe monarchiche e quelle comuniste assumono le proporzioni di guerra civile. Nel 1998 il partito del popolo si aggiudica le elezioni davanti ai monarchici del Funcinpec.
Abitanti-10.251.000
Superficie-181.035 km2
Densità-56,6 ab./km2
Capitale-Phnom Penh
Governo-Monarchia costituzionale
Moneta-Riel
Lingua-Khmer, francese, vietnamita, cinese
Religione-Buddhista

cambogiano, agg. e sm. agg. Della Cambogia.
sm. Abitante o nativo della Cambogia.

Cambpell, Donald (1921-1967) Pilota e motonauta inglese, figlio di Malcolm. Nel 1964 stabilì il record di velocità su terra (648,708 km/h) e su acqua (444,180 km/h).

càmbra, sf. Pezzo di ferro a forma di U con le estremità appuntite per collegare due parti, due tronchi di legname.

Cambrai Città della Francia (40.000 ab.), nel dipartimento del Nord, presso le rive della Schelda, dove si affaccia anche il suo porto. Particolarmente sviluppate le industrie tessili (tela batista).
Lega di Cambrai
Fu costituita il 10 dicembre 1508 da Luigi XII di Francia, Massimiliano I, papa Giulio II, il re d'Aragona Ferdinando il Cattolico e i duchi di Ferrara e Mantova, per porre fine all'espansione di Venezia. Dopo la vittoria di Luigi XII ad Agnadello (1509), il papa si staccò dai francesi, creando una lega santa contro di essi.
Pace di Cambrai o Pace delle due dame
Fu conclusa il 5 agosto 1529 tra Margherita d'Austria, zia dell'imperatore Carlo V, e Luisa di Savoia, madre del re di Francia Francesco I. Stabiliva che la Francia rinunciasse a Fiandre, Artois, Napoli e alle mire sull'Italia, e Carlo V alla Borgogna.

cambrétta, sf. Chiodo ricurvo a due punte.
 deriv. dal franc. cambrer curvare.

cambrì, sm. invar. Tessuto per biancheria intima simile alla batista.

Cambrian Catena montuosa della Gran Bretagna, nel Galles. Vetta più elevata Monte Snowdon (1.085 m).

cambriano, agg. e sm. agg. Relativo al periodo geologico omonimo.
sm.Il più antico dei sei periodi geologici che costituiscono l'era Paleozoica, durato da 570 a 500 milioni di anni fa.
Deve il suo nome al geologo Adam Sedgwick, che ne studiò per primo le formazioni sedimentarie nel Galles (regione anticamente chiamata Cambria). Grazie a un incremento dell'ossigeno sia nell'aria che nell'acqua, il Cambriano è caratterizzato dalla comparsa dei primi esseri viventi dotati di funzioni respiratorie. Le acque dei mari cambriani vennero popolate dapprima da invertebrati sempre più grandi e, successivamente, da organismi muniti di gusci o esoscheletri. Nelle formazioni rocciose che risalgono al periodo cambriano è possibile trovare Invertebrati (Vermi, Spugne, Molluschi, Brachiopodi), forme primitive di Artropodi (Trilobiti) e alcuni Echinodermi; la vita vegetale era invece ancora rappresentata da Alghe. La fine del Cambriano è demarcata da un'estinzione generale di esseri viventi.

Cambridge (Gran Bretagna) Città della Gran Bretagna (90.000 ab.), capoluogo della contea omonima, nell'Inghilterra sudorientale, sul fiume Cam. La sua importanza è legata alla sua famosa università, fondata dagli agostiniani nel XIII sec., e ai suoi college; possiede inoltre varie istituzioni culturali (musei, pinacoteche, biblioteche). Il più antico college universitario, Peterhouse, risale al 1284; più recenti il Clare College (1326), il King's College (1441) e il Trinity College (1546). La contea di Cambridge (3.409 km2, 642.000 ab.) è formata dal bacino del fiume Cam e dalla fertilissima regione chiamata Isle of Ely.
Scuola analitica di Cambridge
Corrente filosofica del XX sec. che si ispira alla logica di Russel e Wittgenstein che ha come oggetto di studio il linguaggio comune.
Scuola neoplatonica di Cambridge
Famosa scuola filosofica sorta intorno al XVII sec. Propugnava la validità dei valori morali e religiosi e della metafisica, contro il casualismo meccanico di Hobbes, ispirandosi alla tematica della filosofia neoplatonica.
I principali esponenti furono R. Cudworth, N. Culverwell e H. More.

Cambridge (USA) Città (95.000 ab.) degli USA, nello stato del Massachusetts.

Cambronne, Pierre-Jacques-Étienne barone di (Nantes 1770-1842) Generale napoleonico. Alla richiesta inglese di resa a Waterloo avrebbe risposto: "Merde!".

Camburzàno Comune in provincia di Biella (1.223 ab., CAP 13050, TEL. 015).

cambùsa, sf. Sulle navi, deposito di viveri.
 franc. cambuse, dall'oland. kabuys.

cambusière, sm. Custode e distributore dei viveri a bordo delle navi.

camèdrio, sm. Nome volgare del Teucrium chamaedrys, una specie erbacea di bassa taglia della famiglia delle Labiate, diffusa in montagna in luoghi soleggiati e sassosi.

camèlia, sf. Angiosperma (Camelia japonica) della famiglia delle Teacee e dell'ordine delle Guttifere. Arbusto sempreverde di origine giapponese. Fu introdotta in Europa nel 1600. Può raggiungere un'altezza di circa 10 m nella varietà spontanea con fiori rossi. Apprezzata è la varietà con fiori bianchi, ornamentali, particolarmente profumati.
 sf. camellia.

Camèlidi Famiglia di Mammiferi tilopodi di cui fanno parte i cammelli, i dromedari, i lama.

Camèlio, Vittóre (Venezia 1455 ca.-1537) Scultore, medaglista e orefice italiano. Fu tra i primi a coniare le medaglie al posto di fonderle.

camelopardalis, sf. invar. Nome specifico della giraffa dell'Abissinia e della Nubia.

Camelot Il posto dove Re Artù aveva la corte, nelle leggende arturiane. In base a recenti scavi è stato localizzato a Cadbury Castle, nel Somerset.

camelot du roi, loc. sost. m. e f. invar. Espressione usata in Francia tra le due guerre mondiali per indicare i monarchici militanti o chi vendeva giornali monarchici.

camembert, sm. invar. Formaggio francese di sapore piccante e dolce insieme.

CAMEN Sigla di Centro Applicazioni Militari Energia Nucleare.

càmera, sf. 1 La stanza in cui si dorme. 2 Stanza, vano, locale. ~ ambiente. 3 L'insieme dei mobili con cui si arreda una stanza. 4 Assemblea, ente, associazione. ~ corporazione. 5 Ente finanziario. 6 Erario. 7 Indica un determinato spazio destinato a qualche operazione o processo fisico, o un organo o una parte cava contenente qualcosa. 8 Assemblea dei deputati. ~ parlamento.
(tecn.) chamber; (camera d'aria) inner tube.
 lat. camera, dal greco kamàra.
In acustica si chiama camera anecoica un luogo circoscritto in cui il suono si diffonde senza interferenze e riflessioni.
In fisica le camere sono parti degli strumenti rivelatori di particelle subnucleari. Le prime camere erano rappresentate dalle camere a nebbia, che visualizzavano le traiettorie delle particelle attraverso la condensazione di un vapore sovrasaturo sugli ioni formati nella camera dal transito delle particelle. Le più attuali sono le camere a bolle, basate sul principio che in un liquido sovrariscaldato il passaggio di una particella origina ioni che muovendosi formano piccole bolle.
In ottica si chiama camera oscura un ambiente che porta su una parete un piccolo foro. Sulla parete opposta al foro si forma un'immagine capovolta dell'oggetto fuori dalla camera e di fronte al foro. Il fenomeno fu osservato per la prima volta da Alhazin da Basra nell'XI sec. e fu in seguito studiato nel rinascimento da Gian Battista Della Porta (1597).
In fotografia la camera oscura è il vano in cui si sviluppa il materiale fotografico.
In tecnica si chiama camera anecoica una camera, analoga a quella usata in acustica, con pareti, soffitto e pavimento ricoperti da piramidi costituite di materiale idoneo all'assorbimento di onde elettromagnetiche.
Camera d'aria
Rivestimento che contiene un gas, come per esempio la camera d'aria degli pneumatici.
Camera di combustione
Area di un impianto termico in cui si verifica la reazione di combustione; nei cilindri dei motori a scoppio si chiama camera di scoppio.
Camera di decompressione
Particolare locale a pressione variabile utilizzato per la cura delle embolie dovute a emersioni troppo rapide.

Camera chiara, La Opera di critica letteraria di R. Barthes (1980).

Camera con vista Romanzo di E. M. Forster (1908).
Camera con vista Film commedia, britannico (1985). Regia di James Ivory. Interpreti: Helena Bonham Carter, Maggie Smith, Julian Sands. Titolo originale: A Room with a View

Camera da letto, La Opera di poesia di A. Bertolucci (1984).

Caméra dégli spósi, o Càmera picta Sala, affrescata da Andrea Mantegna, del Palazzo ducale di Mantova, dedicata a Ludovico III Gonzaga e alla moglie Barbara di Brandeburgo.

Camera rossa, La Romanzo di A. Strindberg (1879). Il protagonista dell'opera è Arvid Falk che lascia il lavoro per dedicarsi alla letteratura socialmente impegnata, ma l'esperimento delude le sue aspettative al punto che dopo un anno riprende il precedente lavoro. Romanzo realistico di critica sociale, quest'opera segnò l'affermazione di A. Strindberg come scrittore. Dalla pubblicazione di questo libro, l'autore si dedicò unicamente alla letteratura.

Camera verde, La Film drammatico, francese (1979). Regia di François Truffaut. Interpreti: François Truffaut, Nathalie Baye. Titolo originale: La chambre vert

cameràle, agg. Riferito alla camera, nel senso di erario o fisco, comunemente alla camera di commercio, o del lavoro o dei deputati.

cameralìsmo, sm. L'insieme delle dottrine economiche, amministrative politico-economiche della Germania del XVII e XVIII sec.

cameraman, sm. invar. Operatore televisivo.

Cameraman, Il Film comico, americano (1928). Regia di Edward Sedgwick. Interpreti: Buster Keaton, Harold Goodwin, Marceline Day. Titolo originale: The Cameraman

Cameràna Comune in provincia di Cuneo (772 ab., CAP 12072, TEL. 0174).

Cameràna, Giovànni (Casale Monferrato 1845-Torino 1905) Poeta. Tra le opere Versi (postumo, 1907).

Cameràno Comune in provincia di Ancona (6.618 ab., CAP 60021, TEL. 071).

Cameràno Casàsco Comune in provincia di Asti (445 ab., CAP 14020, TEL. 0141).

Cameràno, Lorènzo (Biella 1856-Torino 1917) Zoologo. Docente e studioso, si occupò prevalentemente dello studio degli insetti; fu il precursore, in Italia, dell'applicazione del metodo statistico-biometrico alla classificazione degli animali.

cameràrio, sm. Nel medioevo, la persona addetta alla custodia e all'amministrazione dei beni di un sovrano o di una comunità.

cameràta, sm. e sf. sm. 1 Compagno d'armi, amico, collega, confratello. ~ commilitone. <> nemico. 2 Appellativo usato dai fascisti per chiamarsi. ~ camicia nera.
sf. 1 Grande stanza in cui dormono i soldati o i collegiali. ~ dormitorio. 2 Il numero di persone che dormono nella stessa camerata. 3 Sodalizio, specialmente con intenti culturali. ~ circolo.
 sm. mate, companion. sf. 1 (dormitorio) dormitory. 2 (persone della camerata) pl. roommates.

Cameràta Cornèllo Comune in provincia di Bergamo (544 ab., CAP 24010, TEL. 0345).

Cameràta Nuòva Comune in provincia di Roma (486 ab., CAP 00020, TEL. 0774).

Cameràta Picèna Comune in provincia di Ancona (1.353 ab., CAP 60020, TEL. 071).

cameratésco, agg. (pl. m.-chi) Di, da camerata. ~ amichevole. <> ostile.

cameratìsmo, sm. Solidarietà amichevole che lega tra di loro compagni d'armi, di studio e simili; spirito di corpo, familiarità. ~ amicizia. <> ostilità.

cameràto, agg. Nella locuzione artiglieria camerata, bocca di fuoco ad avancarica in cui la camera a polvere aveva diametro inferiore del tubo anima.

Càmeri Comune in provincia di Novara (9.331 ab., CAP 28062, TEL. 0321).

Cameriera bella presenza offresi Film commedia, italiano (1951). Regia di Giorgio Pastina. Interpreti: Elsa Merlini, Gino Cervi, Eduardo De Filippo.

camerière, sm. 1 Nelle case con più persone di servizio, domestico che serve in casa. ~ servitore. 2 In ristoranti, bar e simili, chi serve i clienti al tavolo. 3 Titolo dato al gentiluomo di corte addetto alle stanze del sovrano. ~ valletto, domestico.
1 servant, man servant. 2 (ristorante, bar) waiter.
 deriv. da camera.

Camerìni, Màrio (Roma 1895-Gardone Riviera 1981) Regista cinematografico. Diresse Gli uomini, che mascalzoni! (1932), Darò un milione (1935) e Il signor Max (1937).

camerìno, sm. 1 Nei teatri, piccola stanza dove gli artisti si truccano e si cambiano d'abito. 2 Nelle navi da guerra, alloggio per ufficiali e sottufficiali. 3 Gabinetto di decenza.
 sm. dressing room.

Camerìno Comune in provincia di Macerata (7.320 ab., CAP 62032, TEL. 0737).

camerìsta, sf. Cameriera di corte o di grandi case signorili.

camerìstico, agg. (pl. m.-ci) Della musica da camera.

camerléngo, sm. (pl.-ghi) 1 Titolo del cardinale preposto alla Camera Apostolica e del cardinale amministratore del Sacro Collegio. 2 Prelato che presiede le riunioni del clero.

Cameron, James (1954-) Regista cinematografico statunitense fondatore della fantascienza cyberpunk. Diresse Terminator (1984), Aliens (1986), Terminator II (1991), True lies (1994), Titanic (1997, vincitore di undici premi Oscar 1998, fra i quali quello alla regia).

Cameron, Julia Margaret (Calcutta 1815-Ceylon 1879) Fotografa inglese. Si specializzò nei ritratti di personalità del suo tempo.

Cameron, Verney Lovett (Radipole 1844-Leighton Buzzard 1894) Esploratore britannico. Attraversò tutta l'Africa equatoriale fino a giungere all'Atlantico (1875).

Cameròta Comune in provincia di Salerno (7.322 ab., CAP 84040, TEL. 0974).

Camerun Repubblica dell'Africa centrooccidentale confina a nord con la Nigeria e il Ciad, a est con la repubblica Centrafricana e la repubblica del Congo, a sud con il Gabon e la Guinea Equatoriale e a ovest si affaccia sull'oceano Atlantico (golfo di Guinea).
Lungo la costa una fascia pianeggiante è dominata a sud-ovest dal monte Camerun (4.070 m).
Il resto del territorio è quasi interamente occupato da un altopiano digradante da nord verso sud, attraversato dal fiume Sanaga che sfocia nel golfo di Guinea. L'estrema parte settentrionale è occupata da una pianura alluvionale che arriva fino al lago Ciad e solo al centro si eleva con il massiccio del Mandara (2.000 m).
Il clima temperato sulla costa diventa più secco e marcatamente continentale verso nord, con grandi escursioni termiche.
Oltre al bacino del Sanaga, le acque del Camerun interessano il bacino del lago Ciad nella parte settentrionale, bagnata dal fiume Logone, e il bacino del Niger tramite il Benué.
La popolazione è molto composita, raccogliendo neri bantu a sud, sudanesi, fulbe e haussa al centro, kanuri e kotoko a nord.
La capitale è Yaoundé (750.000 ab.), posta sull'altopiano a 730 m d'altitudine; la seconda città dopo la capitale è Douala, importante porto sul golfo di Guinea.
Il Camerun è tra i paesi dell'Africa tropicale quello con reddito pro capite più alto, grazie a un'agricoltura che (soprattutto al sud del paese) ha puntato sulla qualità e sulla varietà dei prodotti. Si coltivano mais, canna da zucchero, miglio, manioca, palma da olio, cacao, caffè, cotone, banane e arachidi.
Il patrimonio forestale è ricchissimo e offre i legni pregiati quali il mogano e l'ebano.
Importante l'allevamento dei bovini che ormai ha assunto una certa rilevanza commerciale, mentre la pesca rappresenta un settore non trascurabile per l'alimentazione interna.
Le risorse del sottosuolo sono tutt'altro che ingenti, ma qualche rilievo hanno i giacimenti di ferro, di petrolio e di bauxite. Si va sviluppando l'industria metallurgica dell'alluminio (a Edea), mentre tradizionale è l'attività di trasformazione dei prodotti alimentari.
STORIA Dal XIII sec. il nord del paese è abitato dai sao, antenati presunti dei kotoko. Nel XV sec. il portoghese Fernando Poo scopre le coste del paese. Nel secolo successivo il paese è sotto il dominio bornou. Nel XVII i fang e i douala, si stabiliscono nel sud.
Dal XVIII sec., nel nord-ovest il regno di Mandara (fondato nel XV sec.) si emancipa dalla dominazione bornou. Nel XIX sec. i foulbé (Peuls), conquistano il nord del paese imponendovi l'islam.
Nel 1860 intervengono gli europei (inglesi e tedeschi); arrivano i missionari e si insediano le prime fattorie. Nel 1884 G. Nachtigal ottiene il primo trattato di protettorato sul Camerun che diventa colonia tedesca. Un trattato franco-tedesco estende i possedimenti tedeschi. Nel 1916 gli Alleati cacciano i tedeschi.
Tra il 1919 e il 1922 il Camerun è suddiviso in due zone, sotto mandato inglese e francese. Alla fine della guerra i mandati vengono trasformati in tutele. Si sviluppano rivendicazioni nazionali. Nel 1960 l'ex Camerun francese viene proclamato indipendente e Ahmadou Ahidjo diventa presidente della repubblica.
L'anno successivo, dopo l'annessione del sud dell'ex Camerun britannico (il nord viene unito alla Nigeria), la repubblica diventa federale. Dal 1966 Ahidjo instaura un regime a partito unico. Nel 1972 la federazione diventa una repubblica unitaria. Paul Biya succede a Ahidjo nel 1982. Nel 1990 viene ristabilito il multipartitismo. Il potere, molto contestato, deve far fronte alla crescita dell'opposizione. Nel 1995 il Camerun diventa membro del Commonwealth.
Abitanti-13.288.000
Superficie-475.442 km2
Densità-27,9 ab./km2
Capitale-Yaoundé
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Franco CFA
Lingua-Francese e inglese, d'uso lingue indigene, bantu e sudanesi
Religione-Cattolica, animista, musulmana e protestante
Camerun
Massiccio vulcanico del Camerun. Altezza massima nella vetta omonima (4.070 m).

Camétti, Albèrto (Roma 1871-1935) Musicologo. Organista in varie chiese di Roma, fu direttore dell'Accademia filarmonica romana (1925-1928). Tra le opere di musicologia, Palestrina (1895), Bellini a Roma (1900), Donizetti a Roma (1907) e Mozart a Roma (1907).

càmice, sm. 1 Lunga casacca usata dal personale sanitario e da altre categorie specifiche. ~ grembiule. 2 Veste di lino bianco di tela portata dai sacerdoti sotto i paramenti nelle celebrazioni degli uffici divini.
 sm. white coat.
 greco bizantino kàmasos tunica.

camicerìa, sf. Negozio in cui si vendono camicie.

camicétta, sf. Indumento simile alla camicia indicato per il genere femminile. ~ blusa.
 sf. blouse.

Camichel Grande specialista di studi planetari, mise in dubbio, nel 1970, l'esistenza dell'uguaglianza tra i periodi di rivoluzione e rotazione di Mercurio e introdusse un nuovo valore per calcolarli; a distanza di pochi anni, nel 1975-1976, grazie alle scoperte fatte da una sonda spaziale, è stato possibile fotografare la superficie del pianeta e scoprire che la rotazione di Mercurio è due terzi del periodo di rivoluzione.
Scoprì inoltre che l'asse di rotazione del pianeta è perpendicolare al piano dell'orbita solare e, di conseguenza, su Mercurio non esiste il fenomeno dell'alternanza delle stagioni.

Càmici, Enrìco (Barbaricina, Pisa 1912-Pisa 1992) Fantino italiano. Ha cavalcato cavalli famosi come Ribot, Orsenigo, Molvedo, Botticelli e Tenerani.

camìcia, sf. (pl.-cie) 1 Indumento con colletto e maniche lunghe o corte che arriva fino alle anche. ~ camicetta. camicia da notte, utilizzata per dormire e in genere lunga fino alle ginocchia; essere in maniche di camicia, avere abiti sportivi senza giacca; è nato con la camicia, è fortunato. 2 Corta giacca senza bottoni tipica dei marinai. 3 Rivestimento di caldaie e simili. camicia di un altoforno. 4 Rivestimento fatto ai muri per combattere l'umidità. ~ intercapedine. 5 La fodera che custodisce i documenti.
 sf. 1 (maschile) shirt. 2 (femminile) blouse. 3 (da notte maschile) nightshirt. 4 (da notte femminile) nightdress.
 lat. camisia.

camiciàio, sm. Fabbricante o venditore di camicie.

Camìcie nére Denominazione comune di tutti i fascisti italiani.

Camìcie rósse Denominazione dei volontari garibaldini. La camicia rossa fu adottata dalle brigate Garibaldi, nella guerra partigiana.

camiciòla, sf. 1 Indumento di flanella o lana da portare sulla pelle. 2 Camicia estiva con maniche corte, di tessuto estivo e collo aperto. 3 Corpetto di raso senza falde che copriva il solo torace.

camiciòtto, sm. 1 Camicia di tela con collo aperto e tasche da indossare fuori dai pantaloni. 2 Blusa di tela resistente per operai.
 sm. 1 casual shirt. 2 (da lavoro) smock.

Camigliàno Comune in provincia di Caserta (1.741 ab., CAP 81040, TEL. 0823).

camilliàne Nome comune delle religiose di alcune congregazioni affini a quella dei camilliani.

camilliàni, o camillìni Nome popolare dei "ministri degli infermi", chierici regolari fondati nel 1582 da San Camillo de Lellis, approvati nel 1586.

camìllo, sm. 1 Ciascuno dei fanciulli destinati ad assistere i sacerdoti romani nelle cerimonie religiose. 2 Nell'antica Grecia, nome delle divinità cabiriche di Samotracia. 3 Epiteto di Ermete.

Camìllo, Màrco Fùrio (morto di peste nel 365 a. C.) Uomo di stato e generale romano. Fu censore nel 403 a. C., tribuno militare e dittatore. Conquistò Veio, cacciò i galli da Roma (390 a. C.), combatté e vinse volsci, equi ed etruschi (389 a. C.). Le sue azioni vittoriose gli valsero l'appellativo di secondo fondatore di Roma.

Caminàta Comune in provincia di Piacenza (319 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

Caminèr Tùrra, Elisabètta (Venezia 1751-1796) Letterata illuminista italiana. Tradusse numerose opere teatrali e fu la fondatrice dell'Europa Letteraria che nel 1774 divenne il Giornale Enciclopedico. Nel 1783 fondò il Nuovo Giornale Enciclopedico.

caminétto, sm. 1 Piccolo camino elegante posto in una stanza per riscaldarla. 2 Fenditura verticale in parete rocciosa più piccola del camino.
 sm. fireplace, hearth.

Camìni Comune in provincia di Reggio Calabria (859 ab., CAP 89040, TEL. 0964).

caminièra, sf. 1 Parafuoco metallico posto di fronte al caminetto. 2 Specchio sopra al camino a scopo ornamentale. 3 Mensola che sporge superiormente dal caminetto.

 

Camìno Comune in provincia di Alessandria (845 ab., CAP 15020, TEL. 0142).

camìno, sm. 1 Costruzione sistemata a ridosso del muro su cui si fa fuoco per cucinare o per riscaldarsi collegata, direttamente, alla canna fumaria che sbocca sul tetto. ~ caminetto. 2 Canna fumaria. 3 Parte terminale di una costruzione da cui escono i prodotti della combustione; comignolo. ~ ciminiera. 4 Nell'alpinismo si chiama camino l'incavatura tra due pareti rocciose, sufficientemente larga da permettere all'arrampicatore di introdursi completamente. 5 Condotto naturale da cui fuoriescono i materiali di eruzione. ~ fumaiolo.
 sm. 1 (caminetto) fireplace. 2 (canna fumaria) chimney.
 lat. caminus, dal greco kàminos fornello.
Il camino, inteso nel senso di canna fumaria, è essenzialmente un condotto verticale costruito allo scopo di disperdere verso l'alto le sostanze volatili prodotte da una combustione. Tale dispersione avviene in virtù del cosiddetto tiraggio naturale, determinato dalla lunghezza del camino stesso moltiplicata per la differenza del peso specifico dell'aria e quello delle sostanze volatili da disperdere. Se il tiraggio naturale non è sufficiente, la dispersione dei gas prodotti dalla combustione può essere favorita con aspiratori (tiraggio forzato). Le recenti leggi promulgate allo scopo di combattere l'inquinamento atmosferico prescrivono che tutti i camini dedicati allo smaltimento di sostanze inquinanti in atmosfera devono essere dotati di filtri attivi o passivi, sufficientemente dimensionati per abbattere tutte le impurità dannose.

Camìno al Tagliaménto Comune in provincia di Udine (1.706 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

Camìno, Gheràrdo da (1240 ca.-1306) Signore di Feltre, Treviso e Belluno.

Camìno, Rizzàrdo da (?-1312) Signore di Feltre, Treviso e Belluno.

càmion, sm. invar. Autocarro, tir. ~ autotreno.
 sm. lorry, (americ.) truck.
 franc. camion.

camionàbile, agg. e sf. Strada che può essere percorsa da camion.

camionàle, sf. Strada adatta al transito di autoveicoli pesanti da trasporto.
 deriv. da camion.

camioncìno, sm. Piccolo camion usato per trasportare merci. ~ furgone.
 sm. van.

camionétta, sf. Piccolo autocarro veloce in dotazione specialmente alle forze armate e a quelle di polizia. ~ fuoristrada.

camionìsta, sm. (pl.-i) Conducente di camion.
 sm. lorry driver.

Camisàno Comune in provincia di Cremona (1.143 ab., CAP 26010, TEL. 0373).

Camisàno Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (7.620 ab., CAP 36043, TEL. 0444).

camìta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi appartiene alla razza camita.

camìtico, agg. e sm. (pl. m-ci) agg. Dei discendenti di Cam.
sm. Lingua camitica.

camitosemìtico, agg. e sm. (pl. m.-i) Del gruppo linguistico costituito dall'insieme delle lingue semitiche e camitiche che presentano affinità nel lessico e nella struttura morfologica.

càmma, sf. Elemento meccanico di forma arrotondata con il quale si attua la trasformazione del movimento rotatorio in movimento rettilineo alternativo. L'organo a cui la camma trasmette il movimento viene chiamato cedente. Esistono tre tipi fondamentali di camme: a disco, a tamburo e a traslazione. Il primo tipo è costituito da un disco, montato su un albero rotante, nel quale viene ritagliato il profilo necessario per trasmettere il moto voluto al cedente. Il tipo a tamburo è una variante di quello a disco, nella quale il disco è sostituito da un cilindro, sulla cui superficie viene incisa una scanalatura di forma adatta, e il cedente si muove seguendo tale scanalatura. Nella camma a traslazione, infine, il profilo attivo è intagliato in un piatto che compie un movimento lineare, spostando il cedente in senso verticale. La camma ha un numero infinito di applicazioni in qualsiasi tipo di macchina; una delle più diffuse è l'albero a camme presente in quasi tutti i motori a combustione interna con il compito di comandare apertura e chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico del cilindro.

Cammaràno, Michèle (Napoli 1835-1920) Pittore. Tra le opere Terremoto a Torre del Greco (1862, Napoli, Museo Nazionale di San Martino) e La battaglia di Dogali (1888-1896, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Cammaràno, Salvatóre (Napoli 1801-1852) Librettista. Tra le opere Lucia di Lammermoor (1835) e Il trovatore (1853).

Cammaràta Comune in provincia di Agrigento (6.332 ab., CAP 92022, TEL. 0922).

Cammaròta, Lionèllo (Napoli 1941-) Musicologo italiano. Insegna all'Accademia di Santa Cecilia. Ha scritto saggi su C. Monteverdi e A. Schõnberg.

cammellàto, agg. Trasportato su cammelli.

cammellière, sm. Conduttore di cammelli.

cammèllo, agg. e sm. agg. invar. Di colore nocciola chiaro.
sm. 1 Mammifero Artiodattilo tilopode (Camelus bactrianus) appartenente alla famiglia dei Camelidi. 2 Tessuto di lana ottenuto, originariamente, dal pelo del cammello. 3 Colore nocciola chiaro.
 sm. 1 (zool.) camel. 2 (tessuto) camelhair.
Il cammello può misurare in altezza più di 2 m e pesa circa 500 kg. Animale domestico fin dal X sec. a. C., è diffuso in tutta l'Asia centrale e, allo stato brado, nel deserto dei Gobi e in alcune zone interne della Cina. Si differenzia dall'altra specie congenere, il dromedario, per la presenza sul dorso di due gobbe. È utilizzato come animale da trasporto e fornisce lana, carne, grasso e latte. Sopporta la sete in modo straordinario.

cammellòtto, sm. Tessuto fatto con pelo di cammello o di capra.

cammèo, sm. Figura scolpita in rilievo su pietra dura o su conchiglie che abbiano due strati di colore diverso per cui la scultura emerga anche grazie ai due diversi colori.

camminaménto, sm. Passaggio scavato che immette nelle trincee al riparo dalle offese nemiche. ~ corridoio, strettoia.

camminàre, v. intr. 1 Muoversi a piedi; passeggiare, gironzolare, vagabondare. ~ girellare. camminare a testa alta, avere la coscienza a posto. 2 Spostarsi. ~ incedere. <> sostare. 3 Lo spostarsi di veicoli. questa macchina non cammina, è guasta. 4 Mettersi in viaggio, andare. ~ marciare. 5 Fare progressi. ~ progredire. <> arenarsi. dopo quelle rivelazioni, l'indagine riprese finalmente a camminare. 6 Funzionare. <> arrestarsi. 7 Sgambettare. ~ affrettarsi.
 v. intr. 1 to walk. 2 (funzionare) to go, to work.
 deriv. da cammino.

camminàta, sf. 1 Passeggiata specialmente prolungata. ~ scarpinata. 2 Modo di camminare. ~ andatura. 3 Portamento. ~ incedere.
 sf. stroll, walk.

camminatóre, sm. (f.-trìce). Chi cammina molto senza stancarsi.

cammìno, sm. 1 Atto, effetto del camminare. ~ percorso. essere in cammino, viaggiare. 2 Luogo per dove si cammina. ~ direzione. andare per il proprio cammino, seguire la propria strada. 3 Strada, via. ~ sentiero. 4 Moto degli astri. 5 Modo di comportarsi, condotta. seguire il diritto cammino, essere onesti. 6 Corso, andamento, piega, direzione. ~ sviluppo.
 sm. 1 walk. 2 (luogo, tragitto) path, journey, way.
 lat. mediev. camminus.

Cammino della speranza, Il Film drammatico, italiano (1950). Regia di Pietro Germi. Interpreti: Raf Vallone, Elena Varzi, Saro Urzì.

Càmo Comune in provincia di Cuneo (253 ab., CAP 12050, TEL. 0141).

Camões Opera di poesia di J. B. Garrett (1823).

Camões, Luís Vaz de (Lisbona o Coimbra 1524?-Lisbona 1580) È il più grande poeta portoghese. Con l'opera I lusiadi (1572), poema epico in dieci canti, volle narrare e acclamare l'impresa di Vasco de Gama, profondendosi in divagazioni sulla grandezza della sua patria e nelle lodi dei navigatori che portarono la bandiera del piccolo Portogallo in continenti lontani. Ispirate in parte dalla lettura del nostro Petrarca sono le sue Rime (pubblicate postume nel 1580). Compose inoltre una grande quantità di opere minori (sonetti, liriche, odi, canzoni) e gli autos Filodemo, Anfitrione e Il re Seleuco.

Camògli Comune in provincia di Genova (6.033 ab., CAP 16032, TEL. 0185).

càmola, sm. Tignola; larva d'insetto. ~ tarlo.

camolàto, agg. Rovinato dalle camole.

camomìlla, sf. 1 Nome comune di alcune Composite fra cui la Matricaria chamomilla (camomilla comune) dai cui capolini si ricava per infusione l'omonima bevanda. 2 Infuso di fiori di camomilla.
 sf. 1 (fiore) camomile. 2 (bevanda) camomile tea.

Camòn, Ferdinàndo (San Salvano d'Urbana, Padova 1935-) Romanziere. Tra le opere Occidente (1975) e Una malattia chiamata uomo (1981).

camòrra, sf. 1 Associazione malavitosa napoletana le cui origini risalgono al periodo della dominazione spagnola. 2 Criminalità organizzata. ~ mafia. 3 Associazione di persone per scopi prettamente personali anche a svantaggio di altri. ~ combriccola.
 sf. camorra, racket.
I Borbone affidarono alla camorra addirittura compiti di polizia che le furono tolti solo dopo l'unità d'Italia. Attualmente trae i suoi profitti dal traffico di stupefacenti e dal contrabbando, nonché dal controllo degli appalti pubblici e della pubblica amministrazione in centri della Campania.

camorrìsmo, sm. 1 Atteggiamento di chi fa camorra. 2 Il fenomeno stesso della camorra.

camorrìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi fa parte della camorra. 2 Chi intende raggiungere guadagni o cariche in modo illecito.

camorrìstico, agg. (pl. m.-ci) Proprio della camorra.

camosciàre, v. tr. Lavorare le pelli con la concia all'olio perché diventino morbide e vellutate come quelle del camoscio.

camòscio, sm. 1 Mammifero della famiglia dei Bovidi (Rupicapra rupicapra) e dell'ordine degli Artiodattili. 2 Pelle del camoscio resa morbida da una concia particolare.
 sm. 1 (pelle) suede. 2 (animale) chamois.
Di colore più scuro d'inverno, più chiaro d'estate, è dotato di corna uncinate lunghe 30 cm. Abile arrampicatore, vive sulle montagne dell'Europa e del Vicino Oriente oltre i 1.000 metri. Comune in Italia e sulle Alpi in genere, è presente anche sui Pirenei, sui Carpazi e sui rilievi dell'Asia occidentale.

camòzza, sf. Camoscio.

campàgna, sf. 1 Il terreno fuori dell'abitato. ~ campi. battere la campagna, esplorarla alla ricerca di qualcosa. 2 La terra coltivata. ~ coltivazione. <> boscaglia. avevano una campagna coltivata a vite. 3 Periodo stagionale di lavoro agricolo. 4 Luogo di villeggiatura. 5 Terreno aperto dove si può guerreggiare. in aperta campagna. 6 Complesso di combattimenti di una guerra svolto in un determinato periodo o luogo. ~ battaglia. la campagna della guerra d'indipendenza. 7 Lunga crociera di una nave a scopo d'istruzione o per rilievi scientifici. 8 Azione per ottenere un particolare risultato politico, morale, economico; propaganda, promozione. ~ lancio. la campagna elettorale è stata molto combattuta. 9 Pezza onorevole che occupa il terzo inferiore dello scudo.
 sf. 1 (terreno) countryside, country. 2 (propaganda) campaign.
 lat. campania, deriv. da campus campo.

Campàgna Comune in provincia di Salerno (13.466 ab., CAP 84022, TEL. 0828). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari, edili e dell'abbigliamento). Gli abitanti sono detti Campagnesi.

Campàgna Lùpia Comune in provincia di Venezia (6.065 ab., CAP 30010, TEL. 041).

Campàgna, Geròlamo (Verona ca. 1550-Venezia ca. 1626) Scultore. Tra le opere Altare di San Giorgio Maggiore a Venezia (1593).

Campagnàno di Róma Comune in provincia di Roma (6.874 ab., CAP 00063, TEL. 06).

Campagnàtico Comune in provincia di Grosseto (2.471 ab., CAP 58042, TEL. 0564).

campagnòla, sf. Fuoristrada. ~ jeep.
 sf. cross-country vehicle.
 deriv. da campagna.

Campagnòla Cremàsca Comune in provincia di Cremona (430 ab., CAP 26013, TEL. 0373).

Campagnòla Emìlia Comune in provincia di Reggio Emilia (4.445 ab., CAP 42012, TEL. 0522).

Campagnòla, Giùlio (Padova 1482-1515?) Incisore. Ideò la maniera punteggiata.

campagnòlo, agg. e sm. agg. Di campagna; campestre, contadinesco, rustico. ~ agricolo. <> urbano.
sm. Chi vive in campagna. ~ contadino. <> cittadino.
 agg. country.
Mammifero (noto anche come campagnolo delle nevi, Microtus nivalis) della famiglia dei Cricetidi e dell'ordine dei Roditori. Di colore grigio, vive sulle alte montagne dell'Europa e del Caucaso. Si nutre di radici, alle quali arriva scavando gallerie.

Campaldìno Piana alluvionale della Toscana, nella valle dell'Archiano.

campàle, agg. 1 Che avviene o si svolge in campo aperto. 2 Del campo di battaglia.
 agg. field.

Campan, Jeanne-Louise Henriette Genet (Parigi 1752-Nantes-sur-Seine 1822) Educatrice francese. Fu posta da Napoleone I alla guida dell'Istituto femminile di Écouen. Tra le opere, De l'éducation des femmes (Sull'educazione delle donne) che rivela l'influenza delle idee di J.-J. Rousseau.

Campàna Comune in provincia di Cosenza (3.244 ab., CAP 87061, TEL. 0983).

campàna, sf. 1 Strumento di metallo, solitamente in bronzo, avente forma approssimativamente conica, di bicchiere rovesciato; percosso dal battaglio appeso nel suo interno, o da un martello esterno, produce suoni regolari. 2 In musica le campane sono uno strumento a percussione usato nelle orchestre composto da una serie di tubi in acciaio accordati.¤ ¤3 Cupola di vetro sottile e trasparente sotto la quale si custodiscono oggetti delicati. 4 Accessorio di vetro opaco o di lamiera che si pone sulle lampade per moderare la luce. 5 La parte interna del capitello corinzio, attorno alla quale sono disposte le foglie d'acanto. 6 La parte terminale, svasata degli strumenti a fiato. 7 Cassone ad aria complessa adottato negli impianti per le fondazioni subacquee o pneumatiche. 8 Gioco di ragazzi detto anche mondo. 9 Versione. ~ opinione.
 sf. 1 bell. 2 (di vetro) bell jar.
Voi sonerete le vostre trombe, e noi soneremo le nostre campane. Risposta data da Pier Capponi all'arrogante re di Francia Carlo VIII.

Campana, Dino (Marradi, FI 1885 - Castel Pulci, FI - 1932), poeta dalla vita travagliata: non conclude gli studi di chimica intrapresi all'Università di Bologna in seguito all'insorgere di disturbi psichici (con un paio di ricoveri in manicomio); vagabonda in vari paesi europei e sudamericani; nel 1913 consegna a Soffici e Papini il quadernetto dei suoi Canti Orfici (che Soffici perde ed è costretto a riscrivere, e poi far stampare privatamente); poi altri viaggi si alternano a un altro soggiorno in clinica e a una tumultuosa relazione con Sibilla Aleramo nel 1916-17; è ricoverato definitivamente in manicomio nel 1918. Molti suoi scritti usciranno postumi (tra il 1940 e il 1970). Le sue poesie, visionarie e ricche di arditi simbolismi, sono tra le più genuine espressioni del decadentismo italiano, e in parte anticipano le successive esperienze della poetica ermetica.

Campaña, Pedro Nome assegnato in Spagna a Pieter de Kempeneer (Bruxelles 1503-1580) Pittore fiammingo. Tra le opere Presentazione al tempio (1555, Siviglia, Cattedrale) e Scene della vita di Cristo (1556, Córdoba, Cattedrale).

campanàccio, sm. Campana appesa al collo di bovini per facilitarne il ritrovamento durante il pascolo.

campanàre, v. tr. Dare la campanatura a un treno di ruote di un autoveicolo.

campanàrio, agg. Delle campane.

Campanàrio, Cerro Monte (4.049 m) condiviso da Cile e Argentina, nelle Ande meridionali.

campanàro, sm. Chi ha il compito di suonare le campane.

campanatùra, sf. 1 Forma data a una ruota per assicurare una buona rigidità. 2 Inclinazione delle razze di una ruota o di una puleggia rispetto al cerchio a alla corona. 3 Incurvamento delle pale di un'elica.

Campane di Corneville, Le Operetta in tre atti di R. Planquette, libretto di Clairetville e Gabet (Parigi, 1877).

campanèlla, sf. 1 Piccola campana. 2 Termine generico che indica oggetti a forma di anello metallico. 3 Orecchino a forma di cerchietto, per lo più, d'oro.
 sf. small bell.
 dimin. di campana.

Campanèlla, Tommàso (Stilo 1568-Parigi 1639) Filosofo e scrittore. Entrato nell'ordine dei domenicani, fu processato con l'accusa di eresia e congiura ai danni del potere spagnolo. Rimase in carcere per ventisette anni, quindi si recò a Roma sotto la tutela di Urbano III ma, nel 1633, fu costretto a lasciare la città per rifugiarsi in Francia. Cercò di fondere il sensismo telesiano con la filosofia agostiniana dell'autocoscienza. Nella sua opera La città del Sole (1602) avanza l'ipotesi utopistica di una repubblica universale in cui si realizzano il bene individuale e quello collettivo. Tra le altre opere, Della Monarchia di Spagna (1601), Philosophia realis (1623), Metaphysica (1638), Theologia (1624).

campanellìno, sm. 1 Piccolo campanello. 2 In botanica, nome dato ad alcune erbe della famiglia delle Amarillidacee, simili ai bucaneve.

campanèllo, sm. 1 Oggetto che agitato per il manico o, se appeso, tirando un cordone, produce un suono di richiamo o di avvertimento. 2 Suoneria. 3 Pulsante.
 sm. 1 bell. 2 (porta) doorbell.
Campanello elettrico
Tipo di suoneria costituita essenzialmente da un'elettrocalamita che emette un suono attraverso la veloce percussione di un martelletto sulla calotta metallica. Fu inventato nel 1831 dall'americano Joseph Henry.
In musica i campanelli sono uno strumento a percussione costituito da un serie di lamine o di calotte emisferiche di metallo, percosse da piccoli martelli messi in azione da una tastiera.

Campanello di notte, Il Farsa in un atto di D. Donizetti, libretto proprio (Napoli, 1836).

Campània Regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale; confina con Lazio, Molise, Puglia e Basilicata, ed è affacciata per un lungo tratto al Tirreno.
L'Appennino Campano è rappresentato dai monti del Matese (monte Miletto, 2.050 m), dai monti Piacentini (monte Cervialto, 1.809 m), dal monte Alburno (1.742 m), dal Cilento (monte Sacro, 1.705 m) e all'estremità sud dal monte Bulgheria (1. 255 m).
Verso il mare esistono formazioni autonome, di origine vulcanica: i Campi Flegrei e il Vesuvio (1.270 m) nei dintorni di Napoli e il massiccio di Roccamonfina (1.005 m) ai confini col Lazio. Una formazione preappenninica è quella dei monti Lattari nella penisola amalfitana.
I principali fiumi sono il Volturno (175 km, con il suo affluente, il Calore), il Garigliano e il Sele
La costa è molto irregolare e comprende i golfi di Gaeta, Napoli, Salerno e Policastro.
Il clima è prettamente mediterraneo lungo la costa, con inverni miti ed estati non eccessivamente calde; procedendo verso l'interno aumentano i caratteri di continentalità, con maggiori escursioni termiche stagionali.
Capoluogo della regione è Napoli (1.000.000 ab.); capoluoghi di provincia sono Avellino (55.000 ab.), Benevento (63.000 ab.), Caserta (70.000 ab.) e Salerno (156.000 ab.).
L'agricoltura è la risorsa principale, in particolare con la coltivazione di ortaggi, tra cui pomodori, piselli, fagioli, peperoni, melanzane, frutta, uva da vino e da tavola, olive.
Di scarsa importanza la cerealicoltura di montagna e di collina (frumento e mais).
Non sono sviluppate le attività collaterali all'agricoltura, come l'allevamento, lo sfruttamento forestale e la pesca.
Anche se la Campania è la regione più industrializzata del sud, la distribuzione delle attività industriali è irregolare e privilegia le zone di Napoli e Salerno, penalizzando pesantemente le zone interne.
L'industria meccanica, automobilistica ed elettronica sono quelle numericamente più importanti, anche se sono presenti industrie collegate all'agricoltura (alimentari, calzaturifici, pelli). Nella zona di Torre del Greco si lavora il corallo. È presente anche l'industria siderurgica.
I traffici marittimi (porto di Napoli) sono una notevole fonte di occupazione.
Una risorsa non trascurabile è infine rappresentata dal turismo, attivo praticamente tutto l'anno.
Abitanti-5.589.587
Superficie-13.595 km2
Densità-411,1 ab./km2
Capoluogo-Napoli
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Avellino (54), Benevento (63), Caserta (69), Napoli (1.054), Salerno (153)

campanifórme, agg. A forma di campana.

campanìle, sm. 1 Costruzione a torre attigua alla chiesa destinata a contenere le campane. 2 Paese natio, città natale.
 sm. belfry, bell tower.
rientrare al proprio campanile, tornare al paese di nascita. 3 Nell'alpinismo, formazione dolomitica di forma snella, con pareti verticali e punta aguzza.
 deriv. da campana.

Campanìle, Achìlle (Roma 1900-Lariano, Roma 1977) Scrittore, giornalista e umorista. Debuttò nel 1925 con le commedie Centocinquanta la gallina canta e L'inventore del cavallo, caratterizzate dal gusto per il paradossale. Tra le opere di narrativa, Agosto, moglie mia non ti conosco (1930), Il povero Piero (1959), Manuale di conversazione (1973), Gli asparagi e l'immortalità dell'anima (1974), Vite degli uomini illustri (1975). Scrittore di stile vivace e piano, viene da taluni critici considerato un precursore del teatro dell'assurdo.

campanilìsmo, sm. 1 Amore eccessivo e perfino gretto per la propria città, per i suoi usi e costumi. ~ provincialismo. 2 Partigianeria.
 sm. parochialism.

campanilìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi dà prova di campanilismo.

campanilisticaménte, avv. In modo campanilistico.

campanilìstico, agg. (pl. m.-ci) Che è proprio dei campanilisti.

Campanìni, Càrlo (Torino 1906-Roma 1984) Attore. Artista versatile, lavorò in teatro, nel cinema e in televisione. Per il piccolo schermo svolse il ruolo di spalla, recitando accanto a comici di gran fama, Totò, Macario e soprattutto Walter Chiari, con il quale realizzò le scenette dei fratelli De Rege e del Sarchiapone.

campanìno, sm. Sorta di marmo che si estrae a Pietrasanta in Toscana.

campàno, agg. e sm. agg. Della Campania.
sm. 1 Abitante o nativo della Campania. 2 Rozza campana appesa al collo degli animali. ~ campanaccio.

Campàno, arcipèlago Gruppo insulare del mar Tirreno, comprendente le isole di Ponza, Ventotene, Ischia, Procida, Capri e altre.

campanóne, sm. Uno dei primi mortai con la bocca a campana.

campànula, sf. Angiosperma (Campanula) della famiglia delle Campanulacee e dell'ordine delle Sinandre. Genere di pianta erbacea che cresce spontanea nelle zone temperate.
 sf. bellflower.

Campanulàcee Famiglia di piante, dell'ordine delle Sinandre, per lo più erbacee, talora arboree o arbustacee, diffuse nelle zone temperate e subtropicali.

campanulàto, agg. 1 Capitello campanulato, a forma di campana rovesciata. ~ campaniforme. 2 Di fiore o corolla che ha l'aspetto di campana.

Camparàda Comune in provincia di Milano (1.352 ab., CAP 20050, TEL. 039).

campàre, v. v. tr. 1Salvare da un pericolo. 2 Mantenere in vita. ~ nutrire. 3Mettere in risalto.
v. intr. Vivere con riferimento ai mezzi di sostentamento; tirare avanti, vivacchiare, sbarcare il lunario. ~ sopravvivere. <> morire.
 v. tr. to live; (a stento) to get along.
 deriv. da campo.

Campàri, Dàvide (Milano 1867-Sanremo 1936) Figlio di Gaspare, ampliò l'azienda del padre e affidò la pubblicità e la presentazione dei prodotti ad artisti e designer internazionali. Opera ora con sei unità proprie in Germania, USA, Francia, Brasile, Spagna e Svizzera.

Campàri, Gàspare Fondatore nel 1860 a Milano dell'azienda produttrice di liquori tra cui il bitter e il cordial.

Campàri, Giusèppe (Lodi 1892-Monza 1933) Pilota automobilistico. Collaudatore dell'Alfa Romeo, vinse il Gran Premio di Europa (1924), le Mille Miglia (1928-1829), la Targa Florio (1929), la Coppa Acerbo (1928-1930), il Gran Premio d'Italia (1931), il Gran Premio di Francia (1933); campione italiano assoluto nel 1928 e nel 1931. Morì in un incidente durante una corsa.

campàta, sf. Parte di un ponte o di una linea elettrica compresa tra due sostegni o piedritti consecutivi. ~ arcata.

campàto, agg. Senza fondamento.
 agg. unfounded.

Campbell Isola vulcanica (114 km2) della Nuova Zelanda, nell'oceano Pacifico.

Campbell, Colin (1676?-Londra 1729) Architetto inglese. Tra le opere il Mereworth Castle nel Kent(1720-1723).

Campbell, Malcolm (Chislehurst 1885-Reigate 1948) Pilota e motonauta inglese. Fu primatista su terra e su acqua dal 1924 al 1939.

Campbell-Bannermann, Henry (Glasgow 1836-Londra 1908) Politico britannico. Di ideologia liberale, fu primo ministro dal 1905 al 1908.

Campeche Città (174.000 ab.) del Messico, capitale dello stato omonimo.
Campeche
Stato (535.000 ab.) del Messico che si estende sulla parte sudoccidentale della penisola dello Yucat´n.

Campeda Altopiano basaltico della Sardegna nordoccidentale. Vetta più elevata Monte Pedra Lada.

Campefàgidi Famiglia di Uccelli Passeriformi per lo più di piccole dimensioni, dal piumaggio talora vivacemente colorato, becco robusto, ali lunghe e appuntite, zampe corti e deboli. Propri delle regioni tropicali, vi appartiene il genere Campephaga.

Campéggi, Lorènzo (Bologna 1474-Roma 1539) Cardinale, diplomatico. Nel 1517, dopo essere stato nominato cardinale, fu inviato in Inghilterra, dove organizzò una crociata contro i turchi. Si occupò della riforma della Chiesa sotto papa Adriano VI.

campeggiàre, v. intr. 1 Fronteggiare il nemico dal campo. 2 Stare in un campeggio. ~ accamparsi. 3 Risaltare su uno sfondo. ~ spiccare.
 v. intr. 1 to camp. 2 (risaltare) to stand out.

campeggiatóre, sm. (f-trìce). Chi partecipa a un campeggio.
 sm. camper.

campéggio, sm. 1 Forma di turismo all'aria aperta consistente nel vivere in una tenda, in una roulotte e simili. ~ camping, bivacco. 2 Legno del campeggio, albero delle Cesalpiniacee (Haematoxylon campechianum) da cui si ricava l'ematosillina impiegata come colorante.
 sm. 1 camping. 2 (luogo) camping ground, campsite.

Campègine Comune in provincia di Reggio Emilia (4.077 ab., CAP 42040, TEL. 0522).

Campèllo sul Clitùmno Comune in provincia di Perugia (2.273 ab., CAP 06042, TEL. 0743).

camper, sm. invar. Furgone o pulmino la cui parte interna è realizzata per essere abitabile. ~ autocaravan.

Campertògno Comune in provincia di Vercelli (234 ab., CAP 13023, TEL. 0163).

campèstre, agg. 1 Di campo; campagnolo, agricolo, agreste, rurale. ~ rustico. <> urbano, metropolitano. 2 Bucolico. ~ idilliaco. 3 Di campo, selvatico. ~ spontaneo. <> coltivato.
 agg. rural, country.
 lat. campester,-stris, deriv. da campus campo.

campétto, sm. 1 Piccolo campo. 2 Campo sportivo di ridotte dimensioni usato, solitamente. per allenamenti.

Càmpi Bisènzio Comune in provincia di Firenze (34.444 ab., CAP 50013, TEL. 055). Centro industriale (prodotti tessili, conciari, del mobile e dell'abbigliamento) sul fiume Bisenzio. Gli abitanti sono detti Campignani.

Campi di Castiglia Opera di poesia di A. Machado (1912).

Campi Elisi Opera di poesia di L. Sinigalli (1939).

Càmpi Salentìna Comune in provincia di Lecce (11.594 ab., CAP 73012, TEL. 0832). Centro agricolo (coltivazione di tabacco e frutta) e industriale (prodotti alimentari, tessili e metalmeccanici). Gli abitanti sono detti Campioti.

Càmpi, Antònio (? 1524-? 1587) Pittore italiano. Figlio di Galeazzo, per incarico di Filippo II di Spagna contribuì a decorare il palazzo dell'Escorial di Madrid (1584). Tra le opere, la Morte della Vergine (1577, San Marco, Milano).

Càmpi, Giùlio (Cremona ca. 1505-1572) Pittore e architetto. Tra le opere Pentecoste (1557, Cremona, San Sigismondo) e Chiesa di Santa Margherita a Cremona (ca. 1547).

campicchiàre, v. intr. Campare alla meglio, stentatamente.

campidòglio, sm. Rocca di una città.

Campidòglio Uno dei sette colli di Roma. È diviso in due cime, l'antica arx, sede odierna della chiesa di Santa Maria in Aracoeli, e il Capitolium, ove un tempo si innalzava il tempio di Giove, fatto costruire da Tarquinio il Superbo nel 509 a. C.; la sistemazione attuale venne realizzata su progetto di Michelangelo che al palazzo Senatoriale e a quello dei Conservatori, che già esistevano, aggiunse il Museo Capitolino e al centro la statua equestre di Marco Aurelio.
Campidoglio, piazza del
In origine il Campidoglio era il centro dell'Antica Roma, ricco di templi e monumenti. Ospitava infatti il tempio di Giove, voluto da Tarquinio il Superbo nel VI sec. a. C. Il tempio, a pianta etrusca, era composto da tre stanze (dedicate a Giove, Giunone e Minerva) dove si svolgevano le cerimonie religiose più importanti. Il Campidoglio affonda la sua storia in quella delle origini di Roma: fu al centro del ratto delle Sabine, quando i sabini, guidati da Tito Tazio, riuscirono a forzare la cittadella del Campidoglio per vendicare il rapimento delle donne sabine. Il Campidoglio fu al centro anche dell'invasione dei Galli (390 a. C.), quando le oche consacrate alla dea Giunone e ospiti del tempio diedero l'allarme della presenza del nemico. Il Campidoglio divenne poi il simbolo della potenza di Roma, come attesta la stessa derivazione della parola capitale da Capitolium, nome latino del Campidoglio. Nel medioevo la piazza del Campidoglio era ridotta a poco più di un pascolo per le capre e solo nel 1536, in occasione della visita di Carlo V a Roma, papa Paolo III si rese conto del degrado della zona e volle far rinnovare la piazza e i palazzi che la circondavano. I lavori iniziarono nel 1546 e terminarono il secolo successivo. Il progetto fu inizialmente affidato a Michelangelo che però non fece in tempo a vederlo terminato. Michelangelo volle la piazza a base trapezoidale, abbellita dai palazzi che si affacciavano e da uno nuovo, fatto costruire per l'occasione (Palazzo Nuovo, appunto). Michelangelo disegnò anche la pavimentazione della piazza che risulta delimitata da tre palazzi: palazzo Senatorio, palazzo dei Conservatori e il già citato palazzo Nuovo. Nel palazzo Senatorio ha sede, fin dal 1143, il comune di Roma. Nel 1582 il palazzo fu ricostruito e la facciata rinascimentale che oggi si può ammirare è dovuta a Giacomo della Porta. Il palazzo dei Conservatori del XV sec. fu modificato da Giacomo della Porta in base al progetto di Michelangelo e ospita i Musei Capitolini, come anche il palazzo Nuovo.
Da ovest si accede nella piazza del Campidoglio tramite la Cordonata, una scalinata progettata da Michelangelo che sbuca in piazza Venezia. La scala ha alla sua base due sculture di leoni in granito e quella di Cola di Rienzo che ricorda la sua condanna a morte dopo la rivolta del 1347. In cima alla scalinata le due statue dei Dioscuri, risalenti al XVI sec. e successivamente restaurate.

campièllo, sm. A Venezia, piazzetta nella quale sboccano le calli.

Campiello, Il Commedia di C. Goldoni (1756).
Campiello, Il
Opera in tre atti di E. Wolf-Ferrari, libretto di M. Ghisalberti (Milano, 1936).

campière, o campièro, sm. In Sicilia, chi è addetto alla sorveglianza di un terreno agricolo.

campigiàna, sf. Una sorta di mattone di piccolo spessore usato per pavimentazioni.

Campìgli, Màssimo (Firenze 1895-Saint-Tropez 1971) Pittore. Ha filtrato le esperienze futurista e cubista in un impasto personale che risente anche delle influenze dell'arte etrusca ed egizia. Tra le opere Famiglia (1929, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e Le spose dei marinai (1934, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna).

Campìglia Cèrvo Comune in provincia di Biella (200 ab., CAP 13060, TEL. 015).

Campìglia déi Bèrici Comune in provincia di Vicenza (1.742 ab., CAP 36020, TEL. 0444).

Campìglia Marìttima Comune in provincia di Livorno (12.513 ab., CAP 57021, TEL. 0565). Centro agricolo, dell'attività mineraria (estrazione di piombo e pirite), con presenza di acque termali nella frazione di Terme di Caldana. Vi si trova la chiesa di San Giovanni, del XII sec. Gli abitanti sono detti Campigliesi.

Campigliòne-Fenìle Comune in provincia di Torino (1.173 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

càmpila, sf. Curva applicata al problema della duplicazione del cubo da Eudosso di Cnido.

campimetrìa, sf. In oculistica, la misurazione del campo visivo.

campìmetro, sm. Apparecchio per la misurazione dell'ampiezza del campo visivo.

Campina Grande Città (326.000 ab.) del Brasile, nello stato di Paraíba.

Campinas Città (846.000 ab.) del Brasile, nello stato di San Paolo.

camping, sm. invar. Campeggio.

Campion, Jane (Wellington 1954-) Regista cinematografica neozelandese. Laureatasi in Lettere e Antropologia e in Arti Figurative presso il Sidney College of Arts, e dedicatasi al cinema, ha iniziato come autrice di cortometraggi, esordendo nel lungometraggio con Sweetie (1989). Ha raggiunto la notorietà internazionale con il film Lezioni di Piano, premiato con tre premi Oscar e con la Palma d'oro al festival cinematografico di Cannes. Tra i suoi film, Peel (1982, cortometraggio, Palma d'oro per il miglior film breve al Festival di Cannes nel 1986), Two friends (1986, film per la TV), Sweetie (1989, premio George Sadoul per il miglior film straniero), Un angelo alla mia tavola (1990, Leone d'argento al Festival di Venezia), Lezioni di piano (1993, Palma d'oro al festival di Cannes; Oscar come migliore sceneggiatura alla stessa Campion, Oscar come migliore attrice non protagonista a Anne Paquin e Oscar come migliore attrice protagonista a Holly Hunter), Ritratto di signora (1996).

campionaménto, sm. 1 L'operazione del campionare. 2 Acquisizione nel tempo di una misura di una certa grandezza fisica.

campionàre, v. tr. Estrarre i campioni da una massa di merce, selezionare un campione di una popolazione per un'indagine statistica

campionàrio, agg. e sm. agg. Manifestazione economica in cui vengono esposti i campioni di prodotti tipici di un paese, di una regione o di un settore commerciale.
sm. 1 Raccolta ordinata di campioni di merci. ~ catalogo. 2 Collezione, scelta, repertorio, accozzaglia. ~ miscellanea.
 sm. set of samples, collection of samples.

campionàto, sm. Gara periodica unica o in più prove per l'assegnazione del titolo di campione a un atleta o a una squadra. ~ torneo.
 sm. championship.

campionatóre, sm. 1 Persona addetta alla campionatura. 2 Apparecchi per campionare merci.

campionatùra, sf. Prelievo di uno o più oggetti da una numerosa serie per verificarne le caratteristiche.

campióne, agg. e sm. (f.-éssa) agg. 1 Vittorioso. 2 Relativo a una parte rappresentativa di un tutto.
sm. 1 Chi combatteva in difesa propria o altrui. ~ paladino, eroe. i campioni della Fede, per esempio i Crociati. 2 L'atleta, la squadra, il giocatore che eccellono o vincono in una competizione. ~ primatista. 3 Piccola quantità prelevata da un insieme maggiore per accertare o dimostrare le qualità proprie della merce. ~ assaggio. gli mostrò un campione di stoffa. 4 Libro di conti. ~ registro. 5 Esponente. ~ rappresentante. In statistica, insieme di elementi che vengono studiati per dedurne informazioni su un insieme più grosso (popolazione) a cui appartengono le rilevazioni statistiche si basano su accurate scelte dei campioni. 6 Esempio, saggio. ~ modello. è un campione di furbizia. 7 Prototipo. In metrologia, grandezza convenzionalmente accettata come unità di misura
 sm. 1 sample. 2 (sport) champion. 3 (esempio) specimen. 4 (stoffa) swatch.
 lat. mediev. campio,-onis, deriv. dal lat. campus campo.

Campióne d'Itàlia Comune in provincia di Como (2.181 ab., CAP 22060, TEL. 031).

Campione, Il Film drammatico, americano (1931). Regia di King Vidor. Interpreti: Wallace Beery, Jackie Cooper, Irene Rich. Titolo originale: The Champ

campionése, agg., sm. e sf. agg. Relativo a Campione.
sm. Abitante o nativo di Campione.

campionìssimo, sm. Atleta notevolmente superiore agli altri per capacità, numero di vittorie e notorietà.

campìre, v. tr. In pittura, coprire di un colore uniforme un campo delimitato in precedenza.

Campitèllo di Fàssa Comune in provincia di Trento (708 ab., CAP 38031, TEL. 0462).

Càmpli Comune in provincia di Teramo (7.356 ab., CAP 64012, TEL. 0861).

càmpo, sm. 1 Spazio di terreno destinato alla coltivazione. ~ campagna. 2 Misura di superficie usata in Veneto equivalente a un terzo di ettaro. 3 Giacimento minerario. 4 Luogo di combattimento o di esercitazioni militari. ~ accampamento. 5 Accampamento, zona apprestata a difesa. 6 Zona adibita a particolari servizi. 7 A Venezia, piazza. 8 Sfondo. ~ superficie. 9 L'area dello scudo sulla quale viene disegnata l'arma. 10 Nelle monete, lo spazio tra le figure e le leggende. 11 Ambito, settore circoscritto. ~ area, branca. 122 La parte della scena che entra nell'angolo di presa dell'obiettivo. ~ inquadratura. 13 Pianura, piana. ~ distesa. 14 Combattimento. ~ battaglia.
 sm. 1 field. 2 (accampamento) camp. 3 (sportivo) ground. 4 (sfondo) background.
 lat. campus.
In matematica insieme algebrico all'interno del quale sono definite due operazioni di addizione e moltiplicazione, tali per cui l'insieme costituisce un gruppo abeliano in cui è valida la proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma.
In fisica è la parte dello spazio in cui è definita una grandezza fisica. Le grandezze fisiche caratterizzanti il campo possono essere scalari (es. temperatura), vettoriali (es. velocità, una forza) e tensoriali (es. deformazione di un solido), da cui i corrispondenti campi scalari, vettoriali e tensoriali. Ogni campo vettoriale v è caratterizzato da linee vettoriali (o di campo) che godono della proprietà di avere in ogni punto P la tangente diretta come v(P), ossia come il vettore di campo presente nel punto P; i campi vettoriali sono chiamati conservativi, solenoidali e armonici, se il vettore di campo v(P) varia in opportuni modi al variare di P. C. conservativo: esiste un campo scalare U, detto potenziale, tale che v(P) è il gradiente di U (le linee di campo sono perpendicolari alle superfici equipotenziali; il rotore di v è nullo, ovvero il campo è irrotazionale; nel caso dei campi di forze conservativi il lavoro lungo una linea chiusa è nullo; es.: campo gravitazionale, campo elettrostatico). C. solenoidale: il flusso del vettore di campo v attarverso una superficie chiusa è nullo (la divergenza di v è nulla; es.: campo di velocità dei fluidi, campo di induzione magnetica). C. armonico: c. sia conservativo che solenoidale (v ha rotore e divergenza nulli).
In geologia si chiama campo a coni un fenomeno carsico che si verifica nei rilievi montuosi che presentano strati calcarei orizzontali, forgiati dall'azione delle acque in forme cilindroconiche che possono raggiungere decine di metri di altezza.
In ottica il campo visivo è il tratto d'orizzonte abbracciato dall'occhio da un punto preciso.
Campo gravitazionale
Porzione di spazio attorno a una massa M, nella quale ogni altra massa m subisce la forza attrattiva gravitazionale.
Campo elettrico
Porzione di spazio caratterizzata dalla presenza di forze elettriche positive o negative. Esse estendono la loro influenza su tutte le altre cariche presenti nel campo considerato.
Campo magnetico
Porzione di spazio caratterizzata dalla presenza di forze magnetiche; esse sono generate da dipoli magnetici, ossia da semplici sbarrette magnetizzate, formate da due poli (uno nord e l'altro sud). In natura non è possibile rintracciare cariche magnetiche simili a quelle elettriche, ossia classificabili come fonti di campi magnetici con una sola polarità (nord o sud).

Càmpo Càlabro Comune in provincia di Reggio Calabria (3.801 ab., CAP 89052, TEL. 0965).

Càmpo di Giòve Comune in provincia di L'Aquila (926 ab., CAP 67030, TEL. 0864).

Càmpo di Trèns (in ted. Freienfeld) Comune in provincia di Bolzano (2.383 ab., CAP 39040, TEL. 0472).

Campo Grande Città (526.000 ab.) del Brasile, capitale dello stato del Mato Grosso do Sul, nella Serra de Maracaju.

Càmpo Lìgure Comune in provincia di Genova (3.369 ab., CAP 16013, TEL. 010).

Càmpo néll'Élba Comune in provincia di Livorno (4.274 ab., CAP 57034, TEL. 0565).

Càmpo San Martìno Comune in provincia di Padova (5.100 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Campo Thiaroye Film drammatico, senegalese/tunisino (1988). Regia di Ousmane Sembene, Thierno Faty Sow. Interpreti: Gabriel Zahon, Ibramina Sane. Titolo originale: Camp Thiaroye

Càmpo Tùres (in ted. Sand in Taufers) Comune in provincia di Bolzano (4.436 ab., CAP 39032, TEL. 0474).

Campobàsso Capoluogo del Molise (55,65 km2, 51.000 ab., CAP 86100, TEL. 0874) e della provincia omonima, situata tra i bacini dei fiumi Fortore e Biferno. Industrie alimentari e tessili si sono aggiunte a quelle tradizionali della coltelleria. La città è cresciuta attorno a un castello longobardo (XI sec.); è rimasta feudo fino al 1727, dominata prima dai conti di Monforte e poi dagli Aragonesi. Interessanti il castello di Monforte (1549) e le chiese di San Leonardo e di Santa Maria della Strada.
Provincia di Campobasso
(2.909 km2, 242.000 ab.) Occupa la parte orientale del Molise ed è bagnata a nord-est dal mar Adriatico. Prevalentemente montuosa, è solcata dai fiumi Trigno, Biferno e Fortore. La zona è essenzialmente agricola; diffuso l'allevamento; presenza di industrie alimentari e meccaniche (stabilimento FIAT). Attivo è il turismo. Oltre al capoluogo, centro importante è Termoli.

Campobèlla di Licàta Comune in provincia di Agrigento (12.275 ab., CAP 92023, TEL. 0922). Centro agricolo (coltivazione di mandorle, olive, agrumi e grano), industriale (prodotti alimentari e chimici) e dell'attività mineraria (estrazione di zolfo). Gli abitanti sono detti Campobellesi.

Campobèllo di Mazàra Comune in provincia di Trapani (12.570 ab., CAP 91021, TEL. 0924). Centro agricolo (coltivazione di mandorle, uva e olive). Vi si trovano antiche cave di tufo chiamate Rocche di Cusa. Gli abitanti sono detti Campobellesi.

Campochiàro Comune in provincia di Campobasso (682 ab., CAP 86020, TEL. 0874).

Campodàrsego Comune in provincia di Padova (10.462 ab., CAP 35011, TEL. 049). Centro agricolo e industriale (prodotti meccanici e mobilifici). Gli abitanti sono detti Campodarseghesi.

campodèa, sf. Insetto (noto anche come campodea fragile, Campodea fragilis) della famiglia dei Campodeidi e dell'ordine dei Dipluri. Vive in terreni umidi e misura circa 3 cm.

Campodènno Comune in provincia di Trento (1.390 ab., CAP 38010, TEL. 0461).

Campodimèle Comune in provincia di Latina (762 ab., CAP 04020, TEL. 0771).

Campodipiètra Comune in provincia di Campobasso (1.664 ab., CAP 86010, TEL. 0874).

Campodolcìno Comune in provincia di Sondrio (1.108 ab., CAP 23021, TEL. 0343).

Campodòro Comune in provincia di Padova (1.934 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Campofelìce di Fitàlia Comune in provincia di Palermo (638 ab., CAP 90030, TEL. 091).

Campofelìce di Roccèlla Comune in provincia di Palermo (5.328 ab., CAP 90010, TEL. 0921).

Campofilóne Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.678 ab., CAP 63010, TEL. 0734).

Campofiorìto Comune in provincia di Palermo (1.564 ab., CAP 90030, TEL. 091).

Campofòrmido Comune in provincia di Udine (6.728 ab., CAP 33030, TEL. 0432).
Trattato di Campoformio
Trattato (il nome deriva dalla forma veneta di Campoformido) firmato il 17 ottobre 1797 tra Francia e Austria dopo la vittoriosa campagna militare di Bonaparte in Italia. La Francia ottenne il Belgio, le isole Ionie e le terre a sinistra del Reno, mentre l'Austria ebbe i territori di Venezia. Veniva inoltre riconosciuta l'indipendenza della Repubblica Cisalpina.

Campofrànco Comune in provincia di Caltanissetta (4.150 ab., CAP 93010, TEL. 0934).

Campogalliàno Comune in provincia di Modena (6.784 ab., CAP 41011, TEL. 059).

Campolattàro Comune in provincia di Benevento (1.191 ab., CAP 82020, TEL. 0824).

Càmpoli Appennìno Comune in provincia di Frosinone (1.815 ab., CAP 03030, TEL. 0776).

Càmpoli dél Mónte Tabùrno Comune in provincia di Benevento (1.565 ab., CAP 82030, TEL. 0824).

Campolièto Comune in provincia di Campobasso (1.167 ab., CAP 86040, TEL. 0874).

Campolòngo Passo alpino (1.875 m), tra la Val Badia e quella del Cordevole.

Campolòngo al Tórre Comune in provincia di Udine (712 ab., CAP 33040, TEL. 0431).

Campolòngo Maggióre Comune in provincia di Venezia (8.952 ab., CAP 30010, TEL. 049).

Campolòngo sul Brènta Comune in provincia di Vicenza (826 ab., CAP 36020, TEL. 0424).

Campomaggióre Comune in provincia di Potenza (1.109 ab., CAP 85010, TEL. 0971).

Campomarìno Comune in provincia di Campobasso (5.818 ab., CAP 86042, TEL. 0875).

Campomoróne Comune in provincia di Genova (8.005 ab., CAP 16041, TEL. 010).

Camponogàra Comune in provincia di Venezia (9.756 ab., CAP 30010, TEL. 041).

Càmpora Comune in provincia di Salerno (721 ab., CAP 84040, TEL. 0974).

Camporeàle Comune in provincia di Palermo (4.371 ab., CAP 90043, TEL. 0924).

Camporgiàno Comune in provincia di Lucca (2.463 ab., CAP 55031, TEL. 0583).

Camporósso Comune in provincia d'Imperia (4.642 ab., CAP 18033, TEL. 0184).

Camporósso (sella di) Valico (818 m) tra le Alpi Carniche e Giulie.

Camporótondo di Fiastróne Comune in provincia di Macerata (527 ab., CAP 62020, TEL. 0733).

Camporotóndo Etnèo Comune in provincia di Catania (2.066 ab., CAP 95040, TEL. 095).

Campos Città (174.000 ab.) del Brasile, nello stato di Rio de Janeiro.

Camposampièro Comune in provincia di Padova (9.399 ab., CAP 35012, TEL. 049).

Camposàno Comune in provincia di Napoli (5.429 ab., CAP 80030, TEL. 081).

camposànto, sm. Cimitero.
 sm. cemetery.

Camposànto Comune in provincia di Modena (2.917 ab., CAP 41031, TEL. 0535).

Campospinóso Comune in provincia di Pavia (687 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

Campotòsto Comune in provincia di L'Aquila (865 ab., CAP 67013, TEL. 0862).

Campra, André (Aix-en-Provence 1660-Versailles 1744) Compositore francese. Dopo aver studiato nella sua città natale, divenne maestro di cappella ad Aix, Arles e Tolosa. Giunto a Parigi, dal 1694 al 1700 ebbe l'incarico di insegnante di musica a Notre-Dame e poi fu direttore della cappella reale (1723) e dell'Opéra (1730). Tra le opere più significative, L'Europa galante (1697), Tancredi (1702), Le feste veneziane (1710) e Idomeneo (1712).

campsosàuro, sm. Rettile acquatico fossile, vissuto dal Cretaceo superiore all'Eocene inferiore, in America settentrionale.

camptosàuro, sm. Grosso rettile dinosauro ornitopode vissuto durante il Giurassico superiore e il Cretaceo inferiore.

campus, sm. invar. Negli Stati Uniti, l'insieme degli edifici che costituiscono una università e dei terreni che le appartengono.

campylobacter, sm. invar. Genere di bacilli gramnegativi, spirillari, microaerofili o anaerobi della famiglia delle Spirillacee, parassiti dell'uomo e di altri Mammiferi.

Camuccìni, Vincènzo (Roma 1771-1844) Pittore. Esponente della pittura neoclassica. Tra le opere, La morte di Cesare (1798, Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte) e Ritratto dello scultore Thorvaldsen (Roma, collezione privata).

camuffaménto, sm. Atto, effetto del camuffare.

camuffàre, v. v. tr. 1 Travestire. ~ mascherare. <> smascherare. 2 Nascondere. ~ dissimulare.
v. rifl. 1 Travestirsi, mascherarsi. ~ trasformarsi. 2 Nascondersi. ~ fingersi. <> rivelarsi.
 v. tr. to camouflage.

Camugnàno Comune in provincia di Bologna (2.086 ab., CAP 40032, TEL. 0534).

camùni Nome degli antichi abitanti della Valcamonica, di origine retica o euganea. La loro presenza è testimoniata anche da numerose incisioni, particolarmente numerose nei pressi di Luine, dove sono state scoperte le raffigurazioni naturalistiche più arcaiche, e a Capo di Monte (Naquane, Zurla, Cimbergo).

camùno, agg. e sm. agg. 1 Della Valcamonica. 2 Dell'antica popolazione che abitava la Valcamonica.
sm. Abitante, nativo della Valcamonica.

Camus, Albert (Mondovi, Algeria 1913-Villeblevin, Yonne 1960) Romanziere e saggista francese. Dopo una infanzia difficile e povera, costretto a interrompere gli studi per malattia, si dedicò al teatro e poi al giornalismo. Partecipò alla resistenza francese collaborando contemporaneamente alla redazione del quotidiano parigino Combat (1943). Attraverso un lungo percorso umano e artistico, elaborò la sua filosofia dell'uomo in rivolta. Scrisse opere di narrativa, come Lo straniero (1942) sul tema dell'assurdo della condizione umana; La peste (1947), romanzo che è un'allegoria della guerra e del nazismo e che segna il passaggio a un nuovo umanesimo; L'esilio e il regno (1957), La caduta (1956); opere teatrali, come Il malinteso (1944), Caligola (1945), Stato d'assedio (1948), I giusti (1950); e saggi, come Il mito di Sisifo (1942) e L'uomo in rivolta (1951). Ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1957.

camùso, agg. Si dice di naso schiacciato e, per estensione, di persona con un naso siffatto. ~ rincagnato. <> grande, importante.

CAN Sigla di Commissione Arbitri Nazionali.
can, sm.
Forma italianizzata di khan.

Can Tho Città (182.000 ab.) del Viet Nam, nella Cocincina.

Canaan Personaggio biblico. Figlio di Cam e nipote di Noè. Cam fu maledetto quandò sorprese il padre Noè ubriaco e la maledizione ricadde anche su Canaan. È considerato capostipite eponimo dei cananei, termine che identifica secondo gli studiosi le popolazioni semite che intorno al 3000 a. C. occuparono la terra di Canaan (Palestina e Fenicia).

cànaba, sf. Nome delle baracche in legno, abitate da chi aveva commercio con i soldati romani e costruite vicine agli accampamenti.

Cànada Stato federale dell'America settentrionale, è delimitato a nord dal mar Glaciale Artico, a ovest confina con l'Alaska (USA) e si affaccia sull'oceano Pacifico, a est è bagnato dall'oceano Atlantico e a sud confina interamente con gli Stati Uniti.
Ben il 50% del territorio canadese è occupato dal cosiddetto Scudo Canadese, una vastissima zona delimitata a sud dal fiume San Lorenzo a ovest dalle Montagne Rocciose e che si estende dalla regione dei laghi a sud fino al mar Glaciale Artico a nord.
Si tratta di un penepiano di origine antichissima di cui è evidentissima l'origine glaciale.
La parte più bassa attorno alla baia di Hudson si eleva gradualmente dai 200-300 m fino ai 500-1.000 m dei Plains, verso ovest.
Il territorio è caratterizzato da alture moreniche e depressioni ricolmate di acque. Numerosi infatti sono i laghi nella fascia che precede l'innalzarsi delle Montagne Rocciose, dove sono allineati bacini naturali anche di grandi dimensioni. I maggiori sono il Gran Lago degli Orsi, il Gran Lago degli Schiavi, il lago Athabasca e il lago Winnipeg.
Nella sua parte orientale invece lo Scudo Canadese raggiunge anche i 1.500 m nella penisola del Labrador.
La valle del San Lorenzo è di origine tettonica e costituisce un solco dai bordi montagnosi percorso dalle acque della regione dei grandi laghi che si gettano nel golfo di San Lorenzo in un grandissimo estuario. A sud della valle del San Lorenzo si estendono il New Brunswick, la penisola della Nuova Scozia e l'isola di Terranova, dalle coste tipicamente frastagliate e rocciose.
A ovest dei Plains si innalza una vasta regione montuosa nella quale si possono distinguere due catene principali, quella più interna delle Montagne Rocciose comprende i monti Selkirk, Cariboo, Stikine e Tawson Range, che continuano nel gruppo isolato dei monti Mackenzie; le cime più alte sono il monte Robson (3.954 m) e il monte Columbia (3.747 m).
A ovest delle Montagne Rocciose si estende un vasto altopiano attraversato da profonde valli percorse da numerosi fiumi (Yukon e i suoi affluenti) e ricco di laghi.
A occidente si innalza la Catena Costiera, con numerose cime oltre i 5.000 m (monte Logan, 6.010 m; monte Saint Elias 5.489 m; monte Lucania 5.227 m) e in parte sommersa, a determinare in tal modo il tipico aspetto frastagliato e impervio della costa assai ricca di fiordi e fronteggiata da numerose isole (isola di Vancouver, Isole della Regina Carlotta e l'arcipelago di Alessandro, politicamente appartenente all'Alaska).
Il Canada è un paese ricco di acque, le grandi conche moreniche costituiscono il bacino di numerosissimi laghi; oltre a quelli che costellano lo Scudo Canadese, numerosi e vasti laghi lungo il confine meridionale con gli Stati Uniti (lago Superiore, Huron, Erie, Ontario) che appartengono in parte anche al Canada.
Numerosi anche i fiumi tributari del Pacifico: lo Yukon, il Fraser e il Columbia; il Saskatchewan è immissario del lago Winnipeg, tributari della baia di Hudson sono il Churchill e il Nelson.
Il San Lorenzo, emissario del lago Ontario, si getta nell'oceano Atlantico in un grande estuario.
Il clima è prettamente continentale, gli inverni sono lunghi e freddi, le estati brevi con scarse precipitazioni.
La mancanza di barriere a settentrione espone il Canada ai venti freddi dell'Artico. Le zone più temperate sono quelle della costa pacifica che risente dei benefici della corrente calda proveniente dal Giappone, la costa atlantica nella zona del San Lorenzo e la regione dei Grandi Laghi il cui clima è mitigato dalla presenza di grandi masse d'acqua.
La popolazione, in massima parte discendente dei coloni francesi e anglosassoni, comprende anche alcune centinaia di migliaia di indiani e diverse decine di migliaia di eschimesi.
Le città principali si sono sviluppate prevalentemente nella fascia meridionale dove il clima è meno severo.
Capitale è Ottawa grande nodo di comunicazione nella provincia dell'Ontario, altre metropoli sono Montréal, Toronto e sulla costa del pacifico Vancouver, altri centri rilevanti Québec, Winnipeg, Saskatoon, Calgary e Edmonton.
Il Canada è un paese molto ricco e autosufficiente per la maggior parte delle risorse naturali e agricole.
Le aree coltivabili, limitate a una proporzione del 4,6% dell'intero territorio, sono pur sempre molto estese, vi si praticano coltivazioni estensive fortemente meccanizzate in particolare di cereali (frumento, orzo, mais, avena e segale) ma anche di patate e barbabietole da zucchero.
Le provincie atlantiche sono favorite nelle coltivazioni del lino, della colza, della soia e del tabacco, nella regione dell'Ontario si pratica la coltura assai specializzata della frutta, in particolare mele.
L'allevamento è fiorente, soprattutto nella provincie orientali si allevano bovini da latte e da carne, ma anche suini.
Rilevante e peculiare l'allevamento di animali da pelliccia (visoni, castori, volpi ecc.) e quello degli animali da cortile (tecnologicamente molto avanzato).
L'allevamento in generale è una voce rilevante, insieme alla produzione agricola, delle esportazioni del Canada.
Una certa importanza conserva anche la pesca sia lungo le coste atlantiche, che nelle acque interne (salmoni, trote, storioni ecc.).
Indiscussa ricchezza del Canada sono le foreste di abeti, betulle, pini ecc. che coprono un terzo dell'intero territorio e forniscono grandi quantitativi di legname esportati in tutto il mondo.
Il Canada è ricco anche di minerali metalliferi, spesso poco sfruttati per le difficoltà climatiche. Produce comunque nichel e zinco, amianto e molibdeno, sali potassici e uranio, oltre a oro, argento, rame, piombo e tungsteno.
Anche in campo energetico il Canada dispone di enormi risorse. La produzione di carbone, relativamente scarsa, è più che compensata dai giacimenti petroliferi dell'Alberta e da una massiccia produzione di gas naturale.
Ma la ricchezza principale è quella di origine idrica. Infatti il corso dei fiumi e il bacino dei laghi costituiscono un'enorme riserva di energia idroelettrica.
La disponibilità di materie prime ed energetiche hanno permesso al Canada di sviluppare un possente apparato industriale, sia di lavorazione delle materie prime che manifatturiero.
Potente è l'industria metallurgica, in espansione l'industria siderurgica, fiorente l'industria meccanica (costruzioni di veicoli, macchine agricole, materiale ferroviario) che ha ricevuto un nuovo impulso anche dall'evoluzione dell'industria elettrotecnica e elettronica.
Conserva la sua importanza l'industria di trasformazione dei prodotti agricoli, zootecnici, ittici e forestali, rilevante l'industria casearia, conserviera e del legno in particolare.
Le provincie dell'Ontario e del Québec sono anche sede di una notevole industria tessile soprattutto cotoniera ma anche laniera e delle fibre sintetiche.
I rapporti commerciali con l'estero sono molto intensi, partner commerciale privilegiato sono gli Stati Uniti (70%) ma intensi traffici si sono instaurati con gli altri paesi del Commonwealth, il Giappone e la Germania.
STORIA Le prime popolazioni del Canada sono costituite da tribù amerindie. Nel 1534 Jacques Cartier prende possesso del Canada nel nome del re di Francia e risale il San Lorenzo. Nel 1541 nel corso del terzo viaggio, porta con sé venti contadini e del bestiame. Nel 1604 viene intrapresa la colonizzazione dell'Acadia (creazione di Port Royal). Nel 1608 Champlain fonda Québec. Nel 1627 per tranquillizzare la popolazione della nuova colonia, Richelieu costituisce la Compagnia dei Cento Associati. L'immigrazione troppo debole frena la colonizzazione delle terre. I francesi e i loro alleati uroni devono far fronte alle incursioni degli irochesi. Nel 1663 Luigi XIV reintegra il Canada nel dominio reale, lo dota di una nuova amministrazione e fonda la Compagnia delle Indie occidentali. Sotto l'impulso dell'intendente Jean Talon, la Nuova Francia conosce un brillante sviluppo e la colonizzazione si diffonde lungo il San Lorenzo. L'esplorazione interna si amplia fino alle sorgenti del Mississippi. Nel 1690 un conflitto con l'Inghilterra consente a quest'ultima di impossessarsi dell'Acadia e di Terranova che il trattato di Ryswick (1697) restituisce in parte. Nel 1713 con il trattato di Utrecth, i francesi perdono la baia di Hudson, l'Acadia e gran parte di Terranova. Nel 1745 la fortezza di Louisbourg cade nelle mani degli inglesi. La guerra dei Sette Anni (1756-1763) è fatale alla Francia. Dopo la caduta di Québec a seguito della battaglia dei Piani di Abramo nella quale Montcalm trova la morte (1759) e la capitolazione di Montréal, la Francia con il trattato di Parigi (1763) cede tutto il Canada alla Gran Bretagna.
Nel 1774 i canadesi francesi ricevono determinati diritti con l'Atto di Québec. Nel 1783 la firma del trattato di Versailles, che riconosce l'indipendenza degli Stati Uniti, provoca l'arrivo massiccio dei lealisti americani nelle province del Québec e di Nuova Scozia (l'antica Acadia). Nel 1784 a seguito di una notevole immigrazione, viene creata la provincia del Nuovo Brunswick. Nel 1791 la provincia di Québec viene suddivisa in Alto Canada (oggi Ontario) e Basso Canada (oggi Québec). Durante la guerra (1812-1814) tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, il Canada fa quadrato attorno alla Corona. Gli anni che seguono vedono lo sviluppo di un'opposizione portata avanti da Louis Joseph Papineau nel Basso Canada e da William Lyon Mackenzie nell'alto Canada, che chiedono un regime effettivamente parlamentare. Nel 1837 il rifiuto di Londra provoca la ribellione delle due province. Scoppiata la rivolta, il governo Britannico crea il Canada Unito (1840), al quale assegna un governatore, un Consiglio Esecutivo, un Consiglio Legislativo e un'Assemblea elettiva. Nel 1848 il francese è restaurato al rango di lingua ufficiale.
Nel 1867 l'Atto dell'America del Nord Britannica crea il dominio del Canada, che raggruppa l'Ontario (prima Alto Canada), il Québec (prima Basso Canada), la Nuova Scozia e il Nuovo Brunswick. Nel 1870 viene creata la provincia di Manitoba dopo la rivolta dei meticci guidata da Louis Riel, mentre la Colonia Britannica (1871) e l'Isola del Principe Edoardo (1873) si aggiungono a essa. La costruzione della Canadian Pacific Railway (1882-1885) che collega Vancouver a Montréal, contribuisce a un nuovo sviluppo della colonizzazione. Nel 1905 vengono istituite le province del Saskatchewan e di Alberta. Il primo ministro Wilfrid Laurier rafforza i legami commerciali con la Gran Bretagna rinforzando al tempo stesso l'autonomia del dominio e il Canada accede al rango di potenza internazionale con la partecipazione alla prima guerra mondiale a fianco degli Alleati. Fra il 1921 e il 1948 William Lyon Mackenzie King, leader del Partito liberale, presiede pressoché senza interruzioni ai destini del paese. Nel 1926 la Conferenza Imperiale riconosce l'indipendenza del Canada in seno al Commonwealth, sanzionata dallo Statuto di Westminster (1931). Nel 1940 il Canada dichiara guerra alla Germania e sviluppa una potente industria bellica. Nel 1949 l'isola di Terranova diventa una provincia canadese. Sotto la guida dei liberali, che dominano la vita politica con i primi ministri Louis Saint-Laurent (1948-1957), Lester Pearson (1963-1968), e Pierre Elliott Trudeau (1968-1979 e 1980-1984), il Canada porta avanti una politica di riavvicinamento sempre più stretto con gli Stati Uniti. Ma, nel corso di questi anni, la Confederazione deve costantemente far fronte alle rivendicazioni autonomiste della provincia francofona del Québec. Nel 1976 un partito indipendentista, guidato da René Lévesque, prende il potere nel Québec. Nel 1980 il governo Lévesque perde il referendum sul mandato di negoziare una formula di sovranità-associazione con il resto del Canada. Nel 1982 con l'accordo di Londra, la Costituzione non dipende più dal governo federale. Nel 1984 sale al potere il conservatore Brian Mulroney e nel 1988 egli viene confermato alla guida del governo dopo la vittoria dei conservatori alle elezioni che consacrano l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. Nel 1989 il Canada aderisce all'OSA e l'anno dopo il fallimento di un nuovo accordo costituzionale (detto del lago Meech), destinato a soddisfare le richieste minime del Québec, apre una crisi politica senza precedenti, aggravata dalle rivendicazioni territoriali degli amerindi. Nel 1992 un progetto di riforma costituzionale che prevede, tra l'altro, un nuovo statuto per gli autoctoni, è elaborato a Charlottetown. Sottoposto a referendum, viene respinto. Nel 1993 dopo le dimissioni di B. Mulroney, gli succede Kim Campbell, eletto alla guida del Partito conservatore. Al momento delle elezioni generali, questo partito subisce una devastante sconfitta. Arrivato in seconda posizione, il Blocco del Québec, partito indipendentista guidato da Lucien Bouchard, rappresenta ormai l'opposizione ufficiale. Jean Chrétien, capo dei liberali, diventa primo ministro. L'accordo di libero scambio, negoziato nel 1992 con gli Stati Uniti e il Messico, entra in vigore nel 1994. Il Partito del Québec, guidato da Jacques Parizeau, vince le elezioni nel Québec. Nel 1995 il referendum sulla sovranità del Québec, che vede una vittoria di stretta misura dei sostenitori del mantenimento della provincia nell'insieme canadese sugli indipendentisti, scuote fortemente la Confederazione. Nel 1996 Lucien Bouchard diventa capo del partito autonomista e primo ministro del Québec.
Abitanti-29.600.000
Superficie-9.976.139 km2
Densità-3 ab./km2
Capitale-Ottawa
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth
Moneta-Dollaro canadese
Lingua-Inglese e francese
Religione-Cattolica, protestante e anglicana

 

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_c.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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