Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6

 

Epicuri de grege porcus Espressione latina mediante la quale il poeta Orazio definisce se stesso. Significa "maiale del gregge di Epicuro" e sta a indicare un modo di vita particolarmente dedito ai piaceri materiali.

Epicùro (Samo 341-Atene 270 a. C.) Filosofo greco fondatore dell'epicureismo. Formatosi in ambiente ionico, per tradizione naturalista e democriteo, aprì ad Atene, nel 306 a. C., una scuola, chiamata il Giardino, aperta alle donne e agli schiavi, che divenne uno dei principali centri di cultura del tempo. Lo scopo della sua filosofia e del suo insegnamento morale è il raggiungimento della felicità, di uno stato di serena tranquillità interiore (atarassia), eliminando ogni forma di turbamento, di timore degli dei, d'inutili paure, con la soppressione dei bisogni non soddisfabili, con il dominio delle passioni e la fermezza d'animo. Sue opere Lettere a Erodoto, Meneceo e Pitocle e Sulla natura delle cose (trentasette libri, in gran parte perduti).

epidàurie Feste in onore di Asclepio che si tenevano nell'antica Grecia, a Eleusi.
 greco epidáuria, da Epidauro centro principale del culto di Asclepio.

epidàurio, agg. e sm. agg. Nell'antica Grecia, relativo a Epidauro.
agg. e sm. Nella mitologia greca, appellativo di Asclepio.
sm. Nell'antica Grecia, abitante o nativo di Epidauro.

epidemìa, sf. 1 Diffusione di una malattia infettiva su un territorio più o meno vasto. ~ contagio. 2 Qualsiasi fenomeno che si propaghi rapidamente o che si manifesti con una certa frequenza. ~ pandemia.
 sf. epidemic.
 lat. epidemia, dal greco epidemia, da epidemios caratteristico del popolo, comp. da epi-+ deriv. da demòs popolo.

epidemicità, sf. Carattere epidemico di una malattia.

epidèmico, agg. (pl. m.-ci) Che ha natura di epidemia. ~ infettivo. <> circoscritto.
 agg. epidemical.

epidemiologìa, sf. Branca della medicina che studia la diffusione delle malattie su un dato territorio.

epidemiològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epidemiologia.

epidermicaménte, avv. Superficialmente.

epidèrmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'epidermide, alla pelle. ~ cutaneo, epiteliale. 2 Superficiale. ~ esteriore. <> profondo.

epidèrmide, sf. In anatomia parte più esterna della pelle, pluristratificata, il cui strato superficiale (corneo) desquama ed è sostituito da nuove cellule sottostanti prodotte dallo strato basale (germinativo).
In botanica tessuto tegumentale primario che riveste, con funzione protettiva, le parti verdi e le radici delle piante superiori ed è formato da uno o più strati di cellule vive, appiattite, con spessa membrana esterna, provvista di cuticola impermeabile e di formazioni idonee a rallentare la traspirazione. Gli stomi, particolari cellule dell'epidermide, permettono gli scambi gassosi con l'esterno. Per la presenza di pigmenti, l'epidermide dei frutti e dei fiori è colorata. ~ cute, epitelio.
 sf. epidermis, skin.

epidermofìto, sm. Denominazione di alcune specie di Ifomiceti, parassiti cutanei.

epidiascòpio, sm. Proiettore ottico che dà immagini ingrandite di oggetti sia opachi che trasparenti.

epidìdimo, sm. Nell'apparato genitale maschile è un organo aderente al testicolo, con il quale comunica tramite il dotto di Wolff. Sottile canale delle vie spermatiche.

epidìttico, agg. (pl. m.-ci) Dimostrativo.

epìdoto, sm. Denominazione generica di un gruppo di silicati isomorfi che differiscono tra di loro per il rapporto tra alluminio e ferro e che formano aggruppamenti di cristalli monoclini di colore giallo, verde, bruno o nero.

epiduràle, agg. Che sta sopra o esternamente alla dura madre. L'anestesia omonima si esegue immettendo l'anestetico nello spazio epidurale spinale.

epifanìa, sf. Una delle principali feste della liturgia cristiana (6 gennaio) in cui si commemora il battesimo di Gesù e la sua adozione da parte dei re magi. Fu introdotta in occidente alla fine del IV sec., assumendo diversi contenuti religiosi, come la celebrazione delle nozze di Cana e il ricordo dell'offerta, nella grotta di Betlemme, dei doni da parte dei re magi. Quest'ultimo aspetto finì per prevalere e l'Epifania, sovrapponendosi a precedenti tradizioni folcloristiche, cominciò a essere celebrata come festa della befana dispensatrice di doni.
 sf. epiphany.
 lat. tardo epiphania, dal greco epiphàneia apparizione.

Epifànio (Eleuterpoli, Palestina 315?-403) di Salamina, dall'antico nome della città Costanza (Cipro) di cui fu vescovo. Santo e scrittore cristiano di lingua greca. Avversò le correnti degli origenisti (seguaci delle dottrina di Origene), gli apollinaristi e l'arianesimo. Tra le sue opere, Panarion (Cassetta di medicazioni), De ponderibus et mensuris liber e Ancoratus.

epifenòmeno, sm. 1 In psicologia, tutto ciò che si sovrappone o si aggiunge a un fenomeno senza influenzarlo. 2 In medicina, sintomo collaterale.

epifìllo, agg. Che si sviluppa sulle foglie.
 comp. dal greco epí su + phýllon foglia.

epifisàrio, agg. 1 Relativo alla ghiandola pineale o epifisi. 2 Relativo a un'epifisi.
Distacco epifisario
Frattura, caratteristica dell'infanzia, di una cartilagine di congiunzione.

epìfisi, sf. Ghiandola endocrina situata nella parte dorsale dell'encefalo, detta anche corpo pineale.
Estremità dilatata delle ossa lunghe, ricoperta di cartilagine e costituita da tessuto osseo spugnoso all'interno e compatto all'esterno. La crescita dell'osso è possibile grazie all'anello cartilagineo posto alla base dell'epifisi.

epìfite, sf. pl. Piante autotrofe, (tipo muschio, licheni, felci) che vivono su un'altra pianta, che serve unicamente come sostegno, senza parassitarla.

epifonèma, sm. (pl.-i) Sentenza enfatica a conclusione delle cose dette.

epigamìa, sf. Determinazione del sesso posteriore alla fecondazione in Celenterati, Protozoi e Tunicati. ~ metagenesi.
 comp. dal greco epí dopo + gámos nozze.

epigastralgìa, sf. Dolore all'epigastrio.

epigàstrio, sm. Regione centrale situata nella parte superiore dell'addome.

epigènesi, sf. Teoria secondo la quale l'embrione si sviluppa attraverso una serie di sviluppi successivi.
 da epi-+ genesi.

epigenìa, sf. Fenomeno, relativo alle acque che circolano nel sottosuolo, consistente nella disgregazione per erosione delle rocce e nel successivo deposito dei sali derivati nei pori che l'acqua ha scavato.

epigèo, agg. Di pianta che si sviluppa sopra il terreno.

epigeosfèra, sf. La geosfera e la troposfera considerate unitariamente.

epìgino, agg. Relativo a fiore ermafrodito che ha l'androceo e il perianzio sopra al gineceo.

epiglòttide, sf. Termine anatomico che designa una cartilagine che chiude la glottide.

epìgono, sm. Imitatore e seguace di un autore. ~ discepolo. <> maestro, caposcuola.

Epìgono (Seconda metà del III sec. a. C.) Scultore greco. Tra le opere (?) Galata morente (Roma, Museo Capitolino).

epìgrafe, sf. 1 Breve scrittura da incidersi sopra una lapide per ricordo di fatti o di persone. ~ epitaffio. il sindaco inaugurò l'epigrafe in memoria di quel grande personaggio. 2 Citazione posta all'inizio di un'opera. 3 Dedica. ~ esergo.
 greco epigraphè, da epigràphein scrivere sopra.

epigrafìa, sf. 1 L'arte di comporre epigrafi. 2 L'insieme delle epigrafi oggetto di un determinato studio. 3 Lo studio delle antiche epigrafi.
Originariamente serviva per raccogliere, trascrivere e tradurre testi incisi su pietra e metallo, in quanto unici reperti di civiltà scomparse (epigrafia etrusca, semitica, accadica). Tale interesse iniziò nell'umanesimo (Cola di Rienzo) e proseguì poi con l'attività di L. A. Muratori che gettò le basi della moderna epigrafia. Fondamentale fu l'inizio della pubblicazione, avvenuta nel 1847, del Corpus inscritionum latinarum, curata da T. Mommsen come raccolta delle epigrafie latine e del Corpus iscriptionum graecarum, curato da A. Böckh.

epigràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'epigrafia. 2 Telegrafico, conciso. ~ sintetico. <> ridondante.

epigrafìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Scrittore di epigrafi.

epigràmma, sm. (pl.-i) Breve componimento poetico di carattere arguto e concettoso. ~ aforisma.

epigrammàtica, sf. L'arte di comporre epigrammi.

epigrammàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di epigramma. 2 Arguto. ~ mordace.

Epigrammi Versi satirici di M. V. Marziale (ca. 80-ca. 102). Le opere di Marziale conservate fino a noi sono costituite da una raccolta di Epigrammi in 12 libri. Marziale osserva la natura umana e vi applica la sua arguzia e il suo spirito pungente. L'atteggiamento del poeta è quello di un osservatore distaccato, che rileva i vizi degli uomini, ma generalmente non emette una condanna. La tecnica da lui sviluppata prevede una battuta finale che conclude il meccanismo scatenante del comico.
Epigrammi
Opera di poesia di Callimaco (III sec. a. C.).

epigrammìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Autore di epigrammi.

epilessìa, sf. Sindrome clinica, individuabile per il ripetersi di accessi di convulsioni o di altre manifestazioni parossistiche motorie, sensitive, psichiche, neurovegetative. Ne esistono di due tipi; la grande epilessia e, di importanza ridotta, il piccolo male. È tipica del periodo infantile, anche se non è rara nelle persone adulte, in seguito a lesioni celebrali di natura traumatica, infettiva o tumorale. Gli effetti si verificano con intervalli variabili da soggetto a soggetto; spesso sono anticipati da alcuni segni premonitori e dall'aura (malessere, cefalea, malumore, allucinazioni).
La crisi più grave è la crisi di grande male che insorge bruscamente: a volte il soggetto getta un grido, subito dopo perde coscienza e si accascia a terra. In un primo tempo la muscolatura di tutto il corpo si irrigidisce, poi compaiono violente scosse convulsive localizzate agli arti e al capo, con morsicatura della lingua e perdita di saliva, urine, a volte vomito. Inizia quindi la fase di risoluzione della crisi, con il soggetto immerso in un sonno profondo e prolungato, con respiro russante e a volte coma. Naturalmente le caratteristiche delle crisi epilettiche sono variabili e non tutti i sintomi descritti possono presentarsi. Le crisi possono ripetersi ed essere anche ravvicinate, provocando uno stato assai pericoloso per il paziente.
Per prima cosa adagiare a terra il soggetto, poiché con l'inizio della crisi e la perdita di coscienza egli potrebbe cadere malamente procurandosi lesioni; allentare eventuali abiti stretti. Pur proteggendo il paziente da lesioni, non tentare di tenerlo fermo durante le convulsioni. Se possibile voltargli lateralmente il capo perché non soffochi aspirando accidentalmente saliva o vomito. Non mettere mai niente in bocca al soggetto perché potrebbe rompersi e determinare ostruzione delle vie aeree (eventualmente si potrebbe posizionare un fazzoletto per evitare un'eventuale morsicatura della lingua). Non dimenticare di controllare attentamente i segni vitali (respiro, circolo). Provvedere al trasporto in ospedale. Se il soccorritore notasse, all'insorgenza della crisi, qualche particolare segno, per esempio la rotazione del capo o degli occhi da un certo lato, ricordi di riferirlo al medico, perché potrebbe essere un'informazione utile a localizzare in quale parte del cervello si è originato il focolaio della crisi. ~ morbo comiziale, morbo sacro.
 sf. epilepsy.

epilèttico, agg. e sm. agg. Relativo all'epilessia.
agg. e sm. Che, chi è affetto da epilessia.

epilettòide, agg., sf. e sm. Che, chi presenta i sintomi dell'epilessia.

epìllio, sm. Poemetto in versi esametri dell'antica poesia greca e latina che ha per soggetto una vicenda, per lo più amorosa, derivata dal mito di un eroe o di un'eroina.
 greco epýllion piccolo carme.

epìlogo, sm. (pl.-ghi) Conclusione di un romanzo, di un dramma o di un discorso. ~ conclusione. <> prologo.
 sm. conclusion, ending, end.
 lat. epilogus, dal greco epìlogos discorso conclusivo.

epimachìa, sf. Nell'antica Grecia, alleanza tra stati a scopo difensivo. <> simmachia.

epimèdio, sm. Genere di piante berberidacce erbacee e rizomatose viventi nei luoghi umidi, caratteristiche delle regioni settentrionali dell'emisfero eurasiatico.

Epimèteo Personaggio mitologico, figlio di Giapeto. Accettò in moglie Pandora, portatrice del famoso vaso contro il consiglio del fratello Prometeo. Le permise di aprire il vaso facendone uscire tutti i mali.

Èpinay, Louise Tardieu d'Esclavelles dame de La Live d' (Valenciennes 1726-Parigi 1783) Scrittrice francese. Animatrice di un vivace salotto, è nota per la sua frequentazione dei più importanti pensatori e scrittori del tempo, tra i quali Denis Diderot, il barone Friedrich Melchior von Grimm, C. Goldoni e J.-J. Rousseau. Ha lasciato Mémoires (Ricordi, 1818), il trattato pedagogico Les Conversations d'Emile (Le conversazioni d'Emilio, 1775), oltre a una ricca raccolta di Lettere, interessanti per le informazioni sulla società del periodo illuministico.

epinefrìna, sf. Antica denominazione dell'adrenalina.

Epinici Opera di poesia di Pindaro (VI-V sec. a. C.).

epinìcio, sm. Canto di vittoria.

Epiornitifórmi Ordine di Uccelli fossili di dimensioni gigantesche.

Epìro Regione storica della penisola balcanica, lambita dal mar Ionio. È prevalentemente montuosa, per la presenza della catena del Pindo e presenta un'agricoltura povera (vite, olivo). I centri principali sono Giannina e Prevesa. Si è costituita in regno e ha raggiunto il massimo splendore e la massima potenza con Pirro (III sec. a. C.), prima di essere sottomessa dai romani nel 168 a. C. e di venir annessa alla provincia greca della Macedonia. Nel 1466 passò sotto la dominazione turca, per tornare alla Grecia dopo le guerre d'indipendenza balcaniche (1913).

epirogènesi, sf. L'insieme dei movimenti di sollevamento o abbassamento che interessano estese aree della crosta terrestre.

epiròta, agg., sm. e sf. agg. Dell'Epiro.
sm. e sf. Che è nato o abita in Epiro.

episcènio, sm. Colonnato o galleria che incorniciava il muro della scena nel teatro antico.

episclerìte, sf. Infiammazione dei tessuti che circondano la sclerotica.

episcopàle, agg. Vescovile, proprio dei vescovi. Chiesa episcopale, è la Chiesa anglicana, in cui l'autorità viene riconosciuta ai vescovi.
 lat. episcopalis, deriv. da episcopus vescovo.

episcopalìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. 1 Relativo all'episcopalismo. 2 Episcopaliano.
sm. Fautore dell'episcopalismo.

episcopàto, sm. 1 Il complesso dei vescovi. 2 Dignità e ufficio di vescovo. 3 Palazzo del vescovo.

Episcòpìa Comune in provincia di Potenza (1.735 ab., CAP 85033, TEL. 0973).

episcòpio, sm. 1 La dimora e la curia del vescovo. ~ vescovado. 2 Proiettore per oggetti non trasparenti.

episèma, sm. (pl.-i) Segno che viene aggiunto ad alcuni neumi per indicare intonazione, ritmo o accentuazione delle note, utilizzato a partire dal IX sec.

episiotomìa, sf. Incisione chirurgica della vulva e dei muscoli perineali che viene praticata durante alcuni parti.

Episodi nazionali Ciclo narrativo di B. Pérez Galdós (1873-1900).

episodicaménte, avv. In modo non sistematico. ~ saltuariamente.

episodicità, sf. L'essere episodico, sporadico.

episòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di episodio. ~ casuale, incidentale. <> diffuso. 2 Costituito da più episodi. 3 Irrilevante. ~ occasionale. <> frequente.

episòdio, sm. 1 In un poema è l'azione accessoria collegata alla principale. ~ passaggio. 2 Azione secondaria. 3 Avvenimento, fatto particolare. ~ vicenda. le raccontò alcuni episodi della sua infanzia, visto che insisteva tanto. 4 Motivo musicale di intermezzo. ~ pezzo.
 sm. episode.
 greco epeisodion, comp. da epi-+ eisodos ingresso.

epispèrma, sm. (pl.-i) 1 Parete racchiudente il seme. ~ tegumento. 2 Sacco membranoso, presente in alcune Alghe, contenente le spore.
 comp. dal greco epí su + spérma seme.

epìstasi, sf. Dominanza di un gene su altri geni non allelomorfi.

epistàssi, sf. invar. Perdita di sangue arterioso dal naso. L'epistassi viene definita essenziale quando insorge senza una causa apparente e sintomatica quando viene riconosciuta come sintomo di un'altra patologia. Le cause possono essere comunque le più svariate (traumi, insorgenza improvvisa, ipertensione ecc.)
Spesso la vista del sangue che fuoriesce dalle narici desta apprensione e allarme. In realtà non c'è motivo di preoccuparsi, a meno che il soggetto non abbia subito traumatismi o non versi in uno stato di particolare malessere. Occorre ricordare che le epistassi, nella maggioranza dei casi, non sono condizioni che rivestono una particolare gravità e che possono essere risolte con successo grazie ai seguenti accorgimenti: cercare di calmare il soggetto e metterlo seduto con il capo semiflesso in avanti anche se il sangue continua a uscire (non commettere l'errore, che spesso ancora si fa, di piegare la testa all'indietro; ciò, infatti porta a una deglutizione del sangue nello stomaco con possibile insorgenza di vomito); far soffiare il naso in modo energico, prima da una narice e poi dall'altra; lavare il naso con acqua fredda (raccogliere dell'acqua nel palmo della mano) e poi inspirare con il naso facendo arrivare il liquido all'interno delle narici; se l'operazione precedente da sola non arresta l'emorragia si può esercitare una compressione a livello della radice del naso con due dita a mo' di pinza per qualche minuto. Evitare di inserire garze o batuffoli di cotone all'interno delle narici; possono essere utili anche impacchi di ghiaccio a livello della regione nasale.

epistàte, sm. 1 Nel mondo greco ed ellenistico, titolo di magistrati e funzionari aventi mansioni di sovrintendenza. 2 Soldato di seconda fila.

epistème, sm. o sf. Nella filosofia di Platone era il sapere certo contrapposto alla credenza e all'opinione.

epistèmico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la conoscenza scientifica.

epistemologìa, sf. Disciplina filosofica che si occupa dello studio critico della conoscenza scientifica, attraverso l'analisi del linguaggio, delle metodologie, della strutturazione dei concetti teorici, al fine di stabilirne i criteri di validità. Si tratta, in sostanza, di analizzare i fondamenti, la natura e i limiti della conoscenza scientifica. L'epistemologia si propone di individuare criteri rigorosi che consentano di distinguere tra giudizi scientifici e giudizi di opinione che riguardano problemi morali, religiosi, metafisici ecc. Il confine tra i due campi è ben lontano dalla stabilità, poiché le discipline che si occupano di queste ultime problematiche rivendicano a loro volta lo status di scienze mentre le scienze dopo la teorizzazione del principio d'indeterminazione si trovano a discutere del relativismo delle leggi fino ad allora sostenute come verità esatte. L'epistemologia è divenuta una parte fondamentale della filosofia della scienza, che si occupa della struttura del discorso scientifico, dei fondamenti della scienza e dei rapporti tra scienza ed etica. Nell'epistemologia contemporanea, grande importanza hanno avuto le riflessioni di R. Carnap, B. Russell e K. Popper.
 dal greco epistéme scienza e lògos discorso.

epistemològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epistemologia.

epistemòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di epistemologia.

epistìlio, sm. Architrave.

epìstola, sf. 1 Parte della messa in cui si leggono le lettere degli apostoli. 2 Componimento poetico a forma di lettera. 3 Lettera lunga e noiosa. ~ missiva.
 lat. epistula, dal greco epistolè missiva.

Epistola ai Romani, L' Opera di teologia di K. Barth (1919).

Epistolae metricae Epistole di F. Petrarca (1350).

epistolàre, agg. Di lettera. stile, romanzo epistolare.
 lat. epistularis, deriv. da epistula lettera.

epistolàrio, sm. Raccolta di lettere.

Epistolario Prosa di Plinio il Giovane (100-109).
Epistolario
Epistole di G. Leopardi (1834, postuma 1849 e 1941).

Epistole Epistole di Q. Orazio Flacco (20-13 a. C.).
Epistole
Epistole di Dante Alighieri (1304-1320).

Epistole famigliari Opera di oratoria di A. de Guevara (1539-1541).

epistolografìa, sf. L'arte di scrivere lettere di carattere ufficiale o letterario.

epistològrafo, sm. Scrittore di epistole.

epìstrofe, sf. Ripetizione nella rima di una parola con il medesimo significato. Viene erroneamente considerata come una rima.

epistrofèo, sm. Seconda vertebra cervicale, dotata di una protuberanza verso l'alto (dente) su cui ruota l'anello dell'atlante, consentendo i movimenti di rotazione del capo.

Epistulae morales ad Lucilium Opera di filosofia di L. A. Seneca (62-65).

epitàffio, sm. Iscrizione sepolcrale. ~ epigrafe, necrologio.
 lat. tardo epitaphium, dal greco epitaphion sepolcrale.

Epitaffio Opera di poesia di G. Ritsos (1936).

Epitalami Opera di poesia di Saffo (VII-VI sec. a. C.).

epitalàmio, sm. Canto nuziale.

Epitalamio Opera di poesia di F. A. N. Pessoa (1913).

epitàlamo, sm. Zona dorsale del diencefalo collegata ai centri dell'olfatto, contenente l'ipofisi.

epiteliàle, agg. Relativo all'epitelio.

epitèlio, sm. Tessuto caratterizzato da cellule di forma poligonale, ordinatamente affiancate, con estrema riduzione, o mancanza, di sostegno intercellulare, con funzioni di rivestimento per la superficie corporea (epidermide), per le ghiandole (epitelio ghiandolare), per le cavità e canali comunicanti con l'esterno (epitelio della vescica, epitelio della mucosa nasale).

epiteliòma, sm. Neoplasia maligna della cute.

epitèma, sm. (pl.-i) 1 In botanica, insieme di cellule parenchimatiche dalle pareti sottili che si trovano nelle nervature delle foglie. 2 In farmaceutica, applicazione topica di cataplasmi.

epìtesi, sf. invar. Aggiunta alla fine di una parola di un elemento non etimologico.

epìteto, sm. 1 Nome o aggettivo che s'unisce a un sostantivo per qualificarlo. ~ appellativo. 2 Titolo ingiurioso. ~ insulto.
 sm. epithet.

epitomatóre, sm. (f.-trìce) Autore di epitomi.

epìtome, sf. Riassunto di un'opera.

epitrìto, agg. e sm. Nella metrica antica, relativo a un piede di sette tempi primi avente un rapporto di quattro a tre o viceversa.

Epittèto (Ierapoli 50-Nicopoli ca. 125) Filosofo greco. Tra le opere Diatribe e Manuale.

epizoòtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epizoozia.

epizoozìa, sf. Diffusione di una contagiosissima malattia degli animali domestici.

època, sf. (pl.-che) 1 Spazio di tempo compreso tra due eventi storici. ~ periodo. l'epoca dei comuni, delle crociate. 2 Tempo, momento. ~ periodo. è un ballo che fece epoca, che suscitò scalpore. 3 Ciascuna delle parti in cui si suddivide un periodo geologico. ~ era, evo.
 sf. 1 epoch, age. 2 (tempo) time.
 greco epochè, fermata, deriv. da epechein trattenere.

epocàle, agg. Relativo a una determinata epoca.

Epodi Opera di poesia di Q. Orazio Flacco (41-30 a. C.).

epòdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epodo; che contiene epodi.

epòdo, sm. 1 Secondo verso di un distico. 2 Componimento in distici giambici.

Epomèo Il monte (788 m) più elevato dell'isola di Ischia, in provincia di Napoli.

eponimìa, sf. L'usanza di assegnare all'anno il nome del magistrato eponimo.

epònimo, agg. e sm. Che o chi dà il nome.

epopèa, sf. 1 Poema epico che caratterizza la tradizione culturale di un popolo. ~ leggenda, saga. l'epopea cavalleresca. 2 Serie di fatti eroici. l'epopea del West.
 greco epopoiia, comp. da epos canto + deriv. da poiein comporre.

Epopea dei dimenticati Opera di poesia di I. Vazov (1881).

Epopea di Gilgamesh Ciclo di poemi epici di anonimo (ca. 2000 a. C.).

Eporédia Nome classico di Ivrea.

eporediése, o eporediènse, agg., sm. e sf. agg. Di Ivrea.
sm. e sf. Chi è nato o abita a Ivrea.

èpos, sm. invar. 1 Canto epico. 2 Produzione epica relativa a un popolo.

epossi- Prefisso che indica la presenza in una molecola del gruppo epossido.

epossìdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a sostanze e composti contenenti un particolare gruppo chimico che li rende particolarmente reattivi.
Resine epossidiche
Resine sintetiche contenenti il gruppo epossidico.

epòssido, sm. Composto ossigenato contenente un gruppo epossidico.

eppùre, cong. Non di meno. ~ tuttavia. <> appunto, perciò.
 cong. and still, and yet, nevertheless.

EPROM In informatica è la sigla di Erasable Programmable Read Only Memory (memoria a sola lettura programmabile e cancellabile).

épsilon, sm. o sf. invar. La quinta lettera dell'alfabeto greco (ε), corrispondente alla "e" breve latina.
Come simbolo viene usata in matematica per indicare l'appartenenza di un elemento a un insieme, in astronomia per indicare l’obliquità dell'eclettica, in fisica per indicare la costante dielettrica. In matematica ε viene spesso usata per indicare un numero positivo che si fa tendere a 0 (una distanza da un valore limite, la precisione di una approssimazione, …); da ciò deriva l'uso nel linguaggio comune di espressioni come "per un epsilon non sono riuscito a prendere il treno", ad indicare una grandezza piccolissima, "infinitesimale" (nell'esempio, si tratta di un attimo, ossia un brevissimo intervallo di tempo).

Epsilon Indi Stella appartenente al gruppo di stelle con il maggior moto proprio; occupa la settima posizione. Ha un moto proprio annuo di 4,7''; un parallasse di 0,29''; dista 11,4 anni luce; la sua magnitudine apparente è 4,7 e quella assoluta 7,0. Il suo colore è rosso.

epsomìte, sf. Solfato idrato di magnesio dai cristalli rombici di colore bianco o rosso pallido riuniti in masse aciculari o in efflorescenze. ~ sale amaro.

Epstein, Jakob (New York 1880-Londra 1959) Scultore inglese. Tra le opere Perforatrice (1913, Londra, Tate Gallery).

Epstein, Jean (Varsavia 1897-Parigi 1953) Cineasta francese. Diresse Cuor fedele (1923), Finis terrae (1929) e L'oro dei mari (1932).

EPT Sigla di Ente Provinciale per il Turismo.

epta- Primo elemento di parole composte.
 greco heptá sette.

eptacòrdo, sm. 1 Antico strumento musicale simile alla lira. 2 La scala dei sette suoni.

eptafonìa, sf. Sistema armonico che si basa su scale di sette suoni. Su queste scale poggia il sistema tonale.

Eptagìnie Ordine di piante caratterizzate da fiori con sette stili o pistilli, appartenente alla settima classe del sistema di classificazione delle piante introdotto da Linneo.

Eptamerone Raccolta di novelle di Margherita di Navarra (postuma, 1558).

eptàno, sm. Idrocarburo saturo presente nei petroli americani.

eptapartìto, agg. e sm. Di coalizione politica formata da sette partiti.

eptaperforàto, agg. In pirotecnica, relativo a un tipo di polvere esplosiva che viene compressa in cilindri nei quali vengono praticati sette fori paralleli all'asse.

eptasìllabo, sm. Si dice di verso composto di sette sillabe. ~ settenario.

eptathlon, sm. invar. Disciplina olimpica dell'atletica leggera femminile comprendente sette gare.

eptìle, sm. Gruppo monovalente che può essere derivato da un alcool eptilico.

eptìlico, agg. (pl. m.-ci) Di alcool o etere a sette atomi di carbonio.

èptodo, sm. Tubo termoelettronico a sette elettrodi: un catodo, un anodo, una griglia di comandi e quattro elettrodi supplementari.

epulóne, sm. Chi si compiace di molte e delicate vivande. ~ mangione.

epuràre, v. tr. Rimuovere da un ufficio le persone ritenute indegne moralmente o politicamente. ~ cacciare, estromettere. <> confermare, mantenere.
 v. tr. to purge.
 franc. épurer.

epuràto, agg. e sm. Che, chi è stato allontanato da un ufficio.

epurazióne, sf. L'epurare, l'essere epurato.
 sf. purge.
 deriv. da epurare.

equàbile, agg. Di movimento, regolare. ~ uniforme.
Movimento equabile
In musica, divisione dell'ottava in dodici semitoni uguali.
 lat. aequare uguagliare.

equalizzatóre, sm. 1 Circuito atto a effettuare l'equalizzazione. 2 Dispositivo che consente di ridurre o esaltare alcune frequenze per migliorare l'ascolto.
Apparecchio utilizzato specialmente nei sistemi di registrazione e riproduzione sonora ad alta fedeltà che, effettuando l'elaborazione di un segnale, ne migliora la ricezione o la riproduzione acustica. Per esempio, esistono equalizzatori che adattano un impianto di registrazione sonora al tipo di nastro magnetico utilizzato, oppure consentono a un amplificatore di adeguare la propria emissione sonora all'ambiente in cui opera, esaltandone alcune frequenze e attenuandone altre. Tipi speciali di equalizzatori vengono anche utilizzati per attenuare le interferenze e il rumore in sistemi di trasmissione e ricezione telefonica sia vocale che digitale, riducendo di conseguenza la possibilità di errore nella trasmissione di dati.

equalizzazióne, sf. 1 Operazione con cui si eliminano o si riducono le distorsioni insorgenti nella trasmissione di segnali. 2 Stabilizzazione di un fenomeno.

equaménte, avv. Con equità.

equànime, agg. 1 Di animo sereno e giusto. ~ disinteressato. <> interessato. 2 Imparziale. ~ obiettivo. <> di parte.
 agg. impartial, fair.

equanimità, sf. L'essere equanime.

equànte, sm. Nel sistema tolemaico, l'equante indicava il punto di osservazione dal quale il moto del centro dell'epiciclo risulta essere uniforme.

Equator Regione (4.022.000 ab.) dello Zaire, capoluogo Mbandaka.

equatóre, sm. Circonferenza massima della sfera terrestre, equidistante dai due poli e lunga 40.076 km; divide la terra nei due emisferi boreale e australe.
 sm. equator.
Equatore celeste
Circolo massimo della sfera celeste, sullo stesso piano dell'equatore terrestre; è uno dei cerchi di riferimento nel sistema di coordinate equatoriali celesti.

Equatòria Stato (1.406.000 ab.) federato del Sudan, capoluogo Juba.

equatoriàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'equatore. ~ equatoriale. <> siberiano. 2 Che è situato vicino all'equatore. 3 Proprio delle regioni prossime all'equatore.
sm. Cannocchiale astronomico a montatura equatoriale.
 agg. equatorial.
Coordinate equatoriali
Sistema di coordinate sulla sfera celeste riferite all'equatore celeste e al meridiano celeste passante per il punto dell'equinozio di primavera. Un astro viene individuato in tale sistema dall'ascensione retta e dalla declinazione.
Montatura equatoriale
Particolare tipo di telescopio che può muoversi attorno un asse parallelo all'asse terrestre e attorno a un asse perpendicolare al primo. È dotato di un motore che gli consente di ruotare attorno all'asse terrestre in maniera parallela, compensando il moto apparente dell'astro sulla sfera celeste.

equazióne, sf. In matematica è un'espressione dalla forma termine1 = termine2 ; se si fissa una variabile x si chiama soluzione dell'equazione ogni valore che sostituito alle eventuali occorrenze di x nell'equazione rende questa vera; se si fissano due variabili x e y si chiama soluzione dell'equazione ogni coppia di valori che sostituiti alle eventuali occorrenze di x e y nell'equazione rendono questa vera; ecc.
 sf. equation.
 lat. aequatio,-onis, da aequare rendere uguale.
Equazione algebrica (o polinomiale) in x di grado n
Equazione che si ottiene eguagliando a zero un polinomio in x di grado n: a0xn + a1xn-1 + ...+ an-1x + an = 0 (ai numeri reali o, più in generale, complessi, a0 diverso da 0). Un'equazione algebrica di grado n ammette almeno 1 soluzione complessa.
Equazione del centro
Differenza tra la longitudine del Sole vero e quella del Sole fittizio; risulta positiva quando il Sole vero si muove dal perigeo all'apogeo, precedendo quello finto; negativa nel caso contrario; è nulla nei due absidi.
Equazione del tempo
Differenza, calcolabile a mezzogiorno, tra il tempo vero e il tempo medio, ossia tra il momento della culminazione superiore del Sole medio e del Sole vero.
Equazione della luce
Tempo impiegato dalla luce di un astro per coprire la distanza che la separa dalla Terra. La luce ha una velocità finita, per cui il tempo dipende dalla distanza dell'astro; ciò comporta anche che la visione dell'universo non sia contemporanea, ma lontana nel passato quanto più grande è la distanza considerata.
Equazione funzionale
Equazione nella quale l'incognita è rappresentata da una funzione; vi appartengono le equazioni differenziali e quelle integrali.
In chimica indica le trasformazioni subite da un sistema chimico.
Equazione trascendente
Equazione non algebrica. Sono tali, ad esempio, le equazioni trigonometriche e quelle esponenziali.

equèstre, agg. Che è proprio di cavalli o di cavalieri.
 agg. equestrian.
 lat. equester,-stris, deriv. da equus cavallo.

equi- Primo elemento di parole composte.
 lat. aequus uguale.

equiàngolo, agg. Si dice di poligono avente tutti gli angoli uguali.

equicòncavo, agg. Relativo a una lente biconcava in cui tutte le facce hanno lo stesso raggio di curvatura.

equiconvèsso, agg. Relativo a una lente biconvessa in cui tutte le facce hanno lo stesso raggio di curvatura.

Equìdi Famiglia di Mammiferi ungulati Perissodattili, caratterizzati dall'unico zoccolo duro su cui poggiano gli arti. Discendenti dall'eoippo, vissuto nell'Eocene, sono erbivori, ma non ruminanti. Tipico rappresentante è il cavallo.

equidistànte, agg. 1 Situato a uguale distanza. 2 Che si mantiene in una posizione intermedia senza sbilanciarsi.

equidistànza, sf. L'essere equidistante.

equilateràle, agg. In matematica, avente uguale distanza da due o più punti, rette o piani assegnati.

equilàtero, agg. Dicesi di poligono avente tutti i lati uguali.

equilibràre, v. v. tr. Porre o mantenere in equilibrio. ~ bilanciare. <> squilibrare.
v. rifl. Tenersi reciprocamente in equilibrio.
 v. tr. to balance.
 lat. tardo aequilibrare.

equilibràto, agg. 1 Uniformemente distribuito. ~ bilanciato. <> squilibrato. 2 Che possiede o rivela equilibrio, equanimità. ~ stabile. <> instabile.
 agg. 1 balanced. 2 (fig.) well balanced.

equilibratóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che serve a equilibrare.
sm. Piano orizzontale per equilibrare l'aeroplano nel senso longitudinale.

equilibratùra, sf. Operazione che permette di ottenere l'equilibrio di un corpo rotante.

equilìbrio, sm. 1 Disposizione o distribuzione delle parti di un corpo in modo da conferirgli un assetto stabile e armonico. ~ bilanciamento. <> squilibrio. 2 Stato di assenza di moto prodotto da un sistema di forze uguali e contrarie. 3 Senso della misura, assennatezza. ~ moderazione.
 sm. equilibrium, balance.
 lat. aequilibrium.
Stato di un corpo non soggetto a forze che ne alterano la condizione di quiete (equilibrio statico) o di moto rettilineo uniforme (equilibrio dinamico). Può essere stabile, quando perturbando un poco il sistema, esso ritorna nella posizione iniziale; instabile nel caso contrario; indifferente, quando il sistema o la posizione del corpo è di equilibrio.
Equilibrio biologico
In biologia è la situazione stazionaria dei rapporti fra i membri di un'associazione biologica, che competono per l'alimentazione o si nutrono gli uni degli altri.
In chimica è lo stato finale che una reazione chimica reversibile raggiunge e nel quale le quantità delle singole specie chimiche presenti rimangono costanti. Raggiunto l'equilibrio, la reazione non si ferma, ma si verifica una reazione contraria, affinché l'equilibrio sia mantenuto.
Equilibrio economico
Conseguimento del massimo di utilità, partendo da una condizione iniziale, affinché si raggiunga una situazione tale da scongiurare qualsiasi nuova iniziativa.
Senso dell'equilibrio
In fisiologia è la percezione della posizione del corpo nello spazio, favorita da organi statici. Nei Vertebrati l'organo dell'equilibrio è il labirinto con i canali semicircolari.

equilibrìsmo, sm. 1 La tecnica dell'equilibrista. 2 Giochi di equilibrio.

equilibrìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi fa giochi di equilibrio. ~ funambolo. 2 Chi sa destreggiarsi abilmente in situazioni difficili.

Equìni => "Equidi"

equinìsmo, sm. Deformazione, congenita o acquisita, consistente in un atteggiamento del piede in cui il tallone resta sollevato rispetto all'avampiede (piede torto equino).

equìno, agg. e sm. agg. 1 Di cavallo. 2 Si dice di piede affetto da equinismo.
sm. Ogni animale della famiglia degli Equidi.
 agg. equine, horse.
 lat. equinus, deriv. da equus cavallo.

equinoziàle, agg. Relativo all'equinozio.

equinòzio, sm. Ciascuno dei due punti d'incontro tra l'eclittica e l'equatore celeste; il Sole vi passa ogni anno il 21 marzo (equinozio di primavera) e il 23 settembre (equinozio d'autunno). Negli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte. Per effetto del moto d'oscillazione dell'asse terrestre gli equinozi si spostano con il passare del tempo (precessione degli equinozi) compiendo un giro in circa 25.000 anni.

equipaggiaménto, sm. 1 L'equipaggiare e l'effetto. 2 L'insieme dei materiali che occorre per svolgere attività di carattere sportivo. ~ attrezzatura, dotazione.
 sm. equipment.

equipaggiàre, v. v. tr. 1 Fornire di equipaggio. 2 Fornire di ciò che è necessario per un'impresa. ~ attrezzare, corredare.
v. rifl. Dotarsi del necessario per un dato scopo. ~ rifornirsi.
 v. tr. 1 (mezzi) to equip. 2 (persone) to man.
 deriv. da equipaggio.

equipaggiàto, agg. Corredato di quanto è necessario. ~ provvisto.

equipàggio, sm. 1 Il personale di bordo di una nave o di un aereo. ~ ciurma, marinai. 2 Corredo di ciò che occorre viaggiando. 3 L'insieme di vogatori e timoniere di un'imbarcazione da gara.
 sm. crew.
 franc. équipage.

equiparàbile, agg. Che si può equiparare.

equiparàre, v. tr. 1 Mettere sullo stesso piano. ~ paragonare, raffronatre. <> sperequare. 2 Sottoporre allo stesso trattamento. ~ parificare, uguagliare. <> discriminare, diversificare.
 v. tr. to make equal.

equiparàto, agg. Confrontato, bilanciato. ~ paragonato.

equiparazióne, sf. L'equiparare, l'essere equiparato. ~ pareggiamento.

équipe, sf. 1 Gruppo di persone organizzate per un'attività in comune. 2 Squadra sportiva.
 sf. team.

equipollènte, agg. Di ugual forza e valore. ~ equivalente.

equipollènza, sf. Capacità di produrre i medesimi effetti giuridici.

equipotènte, agg. Di due insiemi i cui elementi si possono mettere in corrispondenza biunivoca.

equisèto, sm. (Equisetum) Genere di piante erbacee della famiglia delle Equisetacee diffuse soprattutto nei luoghi umidi e arenosi. Hanno foglioline squamiformi inserite in verticilli ai nodi dei fusti. All'estremità dei fusti fertili si sviluppano gli sporofilli riuniti in troboli.
Equiseto arvense
Conosciuta come coda cavallina è comune in Italia nei luoghi freschi.

equità, sf. Virtù per cui l'uomo mitiga il rigore del diritto positivo e della giustizia. ~ giustizia, imparzialità. <> iniquità.
 sf. fairness, equity.
 lat. aequitas,-atis.
Criterio giuridico di origine romana, riconosciuto al giudice civile in specifici casi, che esprime l'esigenza di valutare i fatti non in base alle norme di legge, ma secondo un apprezzamento soggettivo di ciò che concretamente è giusto. Nel processo civile il giudice può determinare, richiesto dalle parti, la cifra dovuta a titolo di risarcimento danno, in deroga ai principi sulle prove rigorose che bisogna fornire in proposito.

equitazióne, sf. Arte e pratica del cavalcare.
 sf. horse-riding.
 lat. equitatio,-onis, da equitare cavalcare.

equivalènte, agg. e sm. agg. Di uguale valore. ~ corrispondente. <> ineguale.
sm. Ciò che ha lo stesso valore di un'altra cosa.
 agg. e sm. equivalent.
Equivalente chimico (grammoequivalente)
Per ogni singolo elemento è il peso, espresso in grammi, uguale rispettivamente al peso atomico o al peso molecolare diviso per la valenza.
Equivalente elettrochimico
Quantità in peso di un elemento o di un composto che si deposita sull'elettrodo di un voltametro al passaggio della carica di 1 coulomb.
Equivalente meccanico della caloria
È l'energia espressa in joule che è pari a 1 caloria, cioè 4,186 joule; l'equivalente termico del joule è invece l'inverso di questo valore e cioè 0,2389 calorie.

equivalènza, sf. 1 L'essere equivalente. ~ eguaglianza. <> differenza. 2 Relazione binaria che gode della proprietà riflessiva. 3 Operazione logica a due argomenti.
 sf. equivalence.
 deriv. da equivalente.

equivalére, v. v. intr. Avere lo steso valore, la stessa efficacia.
v. rifl. Avere lo stesso significato. ~ bilanciarsi.
 lat. tardo aequivalere.

equivocàre, v. intr. Scambiare, capire una cosa per un'altra. ~ fraintendere, travisare.
 v. intr. to be mistaken, to misunderstand.
 lat. tardo aequivocare.

equivocità, sf. L'essere equivoco.

equìvoco, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che può intendersi in modi differenti. ~ ambiguo. <> univoco, chiaro. la risposta che mi diede era equivoca e non chiarì i miei dubbi. 2 Di dubbia moralità. ~ sospetto. è una persona equivoca.
sm. Interpretazione sbagliata. ~ malinteso. a scanso di equivoci, per evitare di fraintendere.
 agg. 1 equivocal, ambiguous. 2 (malfamato) disreputable. 3 (sospetto) dubious. sm. misunderstanding.
 lat. aequivocus, comp. da aequi-, da aequus uguale + deriv. da vocare chiamare.

èquo, agg. Conforme a equità, giusto. ~ imparziale. <> iniquo.
 agg. just, fair.
 lat. aequus uguale.

equòreo, agg. Del mare, marino.

equus, sm. invar. Genere di Mammiferi Perissodattili comprendente il cavallo, l'asino, la zebra, l'ermione e l'onagro, gli unici rappresentanti viventi della famiglia degli Equidi.

Er Simbolo chimico dell'erbio.

èra, sf. 1 Periodo di tempo contraddistinto da un avvenimento di grande rilievo storico, a partire dal quale si cominciano a contare gli anni. ~ epoca. 2 L'unità cronologica più generale in cui è stata divisa l'età della Terra. ~ evo, età.
 sf. era, age, epoch.
In geologia se ne sono individuate cinque, in relazione ai caratteri paleontologici, stratigrafici, litologici: Archeozoico, Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico e Neozoico. Indispensabili per una corretta valutazione e individuazione sono i fossili guida, resti di organismi molto diffusi ed estinti rapidamente. L'unità inferiore è il periodo geologico, quella superiore è l'eon (geocronologia).

Èra Principale divinità dell'Olimpo greco, figlia di Crono e Rea, sorella e sposa di Zeus. Fu venerata come dea del cielo e rappresentò la divinità protettrice della vita matrimoniale, della fedeltà e del parto. Dai romani venne identificata con Giunone.

Era l'anno del sole quieto Romanzo di C. Bernari (1964).

Era notte a Roma Film drammatico, italiano (1960). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Leo Genn, Giovanna Ralli, Sergej Bondarciuk.

Èracle Leggendario eroe greco, figlio di Zeus e di Alcmena, moglie di Anfitrione. Nacque in Argolide col nome di Alcide, poi cambiato in Eracle (gloria di Era) su suggerimento della Pizia. Era, per vendicarsi dell'infedeltà del marito cercò di ucciderlo, ma Eracle strozzò i due serpenti che lei aveva mandato. La sua terribile forza si manifestò in violenti attacchi d'ira che lo portarono all'ucisione del maestro Lino e dei suoi figli, avuti da Megara. Per purificarsi di quest'ultimo delitto dovette obbedire per undici anni ai voleri del cugino Euristeo che gli impose le famose dodici fatiche. Terminate le mitiche prove, prese parte a numerose guerre, fondò i giochi olimpici e liberò Prometeo. La sua morte fu causata involontariamente dalla moglie Deianire che gli regalò una tunica intrisa di sostanze venfiche, avuta da Nesso. Eracle, sentendo prossima la fine, costruì un rogo sul monte Eta e vi si gettò sopra. Gli dei però lo salvarono e lo innalzarono al cielo fra le divinità. Riconciliatosi con Era, sposò Ebe. In Italia Eracle fu identificato con Ercole. Già verso il 400 a. C. si hanno tracce della sua presenza a Roma: la sua avventurosa lotta contro il ladrone Caco sull'Aventino è la sua vicenda più popolare. Il culto di Ercole divenne pubblico nel 312 a. C. e si diffuse nei territori controllati dai romani.

Eraclèa Comune in provincia di Venezia (11.841 ab., CAP 30020, TEL. 0421).

Eraclèa (città antiche) Nome di molte città antiche intitolate a Eracle.
Eraclea Latmia
Città dell'Asia minore, oggi Kapikiri (Turchia). Raggiunse il massimo splendore nel III sec. a. C. Conserva un tempo di Atena e un teatro antico.
Eraclea di Lucania
Città antica sorta presso l'odierna Policoro (MT). Fu fondata nel 433 a. C. e divenne colonia di Taranto. Famosa per la vittoria riportata da Pirro sui romani nel 280 a. C., conserva una zona archeologica molto ricca. Pregevole il santuario di Demetra.
Eraclea Minoa
Città antica sulla costa sudoccidentale della Sicilia presso la foce del fiume Platani. La leggenda la vuole fondata da Minosse. Fu colonia di Selinunte e successivamente conquistata dagli spartani alla fine del VII sec. a. C. Conserva resti di un antico teatro (III sec. a. C.).
Eraclea Pontica
Città antica nella Bitinia presso l'odierna Eregli (Turchia). Fu fondata da megaresi e beoti nel VI sec. a. C. e combatté contro Atene a fianco dei persiani. Conobbe splendore sotto la tirannide di Clearco. Fu contesa a lungo, per la sua posizione strategica sul Ponto Eusino, da Seleucidi, Tolomei e dai romani, che la distrussero durante la terza guerra mitridatica.

Eraclèa (comune) Comune (11.778 ab., CAP 30020, tel. 0421) in prossimità della foce del Piave. Vi si praticano le coltivazioni di cereali, frutta e barbabietola.

Eraclìde Póntico (Eraclea 388 a. C.-315 a. C.) Astronomo greco, fu sostituto di Platone a Siracusa come scolarca; elaborò un sistema sia eliocentrico che geocentrico, prospettando la rotazione della Terra attorno al proprio asse in ventiquattro ore e l'orbita di Mercurio e Venere attorno al Sole.

Eràclio (Cappadocia 575-Costantinopoli 641) Imperatore bizantino dal 610. Impose il greco come lingua ufficiale dell'impero e suddivise questo in circoscrizioni militari e amministrative dette temi. Nel 625 riuscì a sconfiggere i persiani, ma perdette Siria, Palestina ed Egitto occupati dagli arabi.

Eràclito (550-480 a. C.) Filosofo greco antidemocratico e aristocratico. Si meritò l'appellativo di oscuro dopo aver scritto un libro ricco di aforismi e di tono oracolare. Eraclito, nell'opera Sulla natura,determina il fuoco come principio di tutto, ordine, anima, vita, armonia, contrapponendo la realtà del divenire alla filosofia dell'immobilità di Parmenide. Il pensiero di G. W. F. Hegel si richiama espressamente al principio base dell'unità degli opposti di Eraclito.

Erano tutti figli miei Dramma di A. Miller (1947).

erariàle, agg. Relativo all'erario

eràrio, sm. Termine con il quale si definiscono le finanze dello stato. Nell'antica Roma era il tesoro dello stato, conservato nel tempio di Saturno (Aerarium Saturni) e gestito attraverso un registro delle entrate e dei bilanci finanziari. Durante la repubblica lo custodivano i questori urbani e, dietro autorizzazione, potevano disporne i magistrati; apposito personale ne curava la gestione. L'importanza dell'erario si ridusse durante l'impero con l'introduzione del Fiscus, la cassa dell'imperatore.
 sm. treasury, revenue.

erasmiàno, agg. Relativo a Erasmo da Rotterdam.
Pronuncia erasmiana
Pronuncia del greco antico che segue la teoria di Erasmo.

Eràsmo da Rotterdam (Rotterdam 1466-Basilea 1536) Nome latinizzato di Geert Geertsz, umanista olandese. Dedicò la maggior parte dei suoi studi all'ambito religioso e scrisse L'elogio della pazzia, una satira della teologia scolastica, dell'immortalità del clero e della curia ed esaltazione della follia del vero cristiano che dedica la sua vita alla fede. Si oppose duramente al protestantesimo di Lutero, condividendo comunque la necessità di rinnovamento in ambito ecclesiastico. L'elogio della pazzia è un'opera di condanna della società che ricorre sempre più spesso alla guerra come strumento di risoluzione delle controversie; altre opere sono Gli adagia, Institutio principis christiani, Colloquia familiaria e Parafrasi al Nuovo Testamento, con testo latino a fronte.

ERASMUS Sigla di European Action Scheme for the Mobility of University Students (progetto di impegno europeo a favore della mobilità degli studenti universitari).

erastianìsmo, sm. Dottrina politico-religiosa, predicata da Erasto e dai suoi seguaci, consistente nella sottomissione della chiesa allo stato.

Èrato Personaggio mitologico, musa della poesia amorosa.

Eratòstene (Cirene 272-Alessandria 192 a. C.) Scienziato e letterato greco, celebre per aver determinato la lunghezza del meridiano terrestre (circa 46.000 km secondo i suoi calcoli), e per il suo metodo, denominato crivello di Eratostene, per la ricerca dei numeri primi. Sostenne inoltre l'ipotesi della rotondità della Terra, applicando metodi matematici e astronomici allo studio della geografia. Allievo di Arcesilao ad Atene, si trasferì poi ad Alessandria, dove intorno al 246 a. C. ebbe dal re Tolomeo Evergete l'incarico di dirigere la biblioteca, come successore di Apollonio Rodio. Ebbe interessi molteplici, che spaziano dalla critica letteraria alla cronologia, alla matematica, alla geografia, alla filosofia e alla poesia. Le sue opere sono andate tutte perdute, tranne pochi frammenti che testimoniano la versatilità del suo ingegno e la profondità della sua dottrina.
Crivello di Eratostene
Metodo matematico che consente l'individuazione dei numeri primi inferiori a un numero dato N; si basa sull'eliminazione successiva dalla sequenza dei numeri naturali minori di N dei multipli di 2, dei multipli di 3, dei multipli di 5, …

èrba, sf. 1 Ogni pianta bassa il cui fusto rimane verde e tenero senza diventare legnoso. 2 L'insieme delle piante erbacee che ricoprono un terreno. 3 Droga da fumare. ~ marijuana. 4 Al plurale, erbaggi. ~ verdure. 5 Al plurale, erbe medicinali.
 sf. 1 grass. 2 (aromatica) herb. 3 (fig.) budding.
 lat. herba.
Solitamente le erbe hanno durata annua, anche se possono essere bienni o perenni, quando la parte sotterranea sopravvive, malgrado quella aerea si essicchi. Vengono usate in molti settori, dalla cucina alla farmacia (erba officinale), dalla medicina (erba medicinale) alle cure popolari. Ne esistono di infinite specie tra le quali si ricordano l'erba cipollina, la ruta, la ruggine e la vellutina.

Èrba Comune in provincia di Como (16.005 ab., CAP 22036, TEL. 031). Centro agricolo, industriale e di villeggiatura della Brianza. Vi si trovano la chiesa di Sant'Eufemia, con campanile dell'XI sec., e resti del borgo medioevale. Gli abitanti sono detti Erbesi.

Erba del vicino è sempre più verde, L' Film commedia, britannico (1960). Regia di Stanley Donen. Interpreti: Cary Grant, Deborah Kerr, Robert Mitchum. Titolo originale: The Grass is Greener

èrba médica, o èrba Spàgna, sf. Pianta erbacea delle Papilionacee (Medicago sativa) originaria dall'Asia e oggi coltivata in tutto il mondo come foraggio.

Èrba, Càrlo (Vigevano 1811-Milano 1888) Industriale italiano dal cui laboratorio farmaceutico, aperto nel 1853, prese vita l'omonima società.

Èrba, Luciàno (Milano 1922-) Poeta, appartenente alla quarta generazione, della quale nel 1954 ha curato l'antologia con P. Chiara. Tra le opere Il male minore (1960), Il prato più verde (1977), Il tranviere metafisico (1987) e L'ipotesi circense (1995).

erbàccia, sf. Erba inutile che danneggia le piante vicine.
 sf. weed.

erbàceo, agg. Che ha natura di erba.

erbàggio, sm. Erba commestibile. ~ ortaggio.

erbàio, sm. 1 Luogo in cui crescono spontaneamente erbe. 2 Coltivazione di piante foraggere a rapido sviluppo.

erbaiòlo, sm. Chi vende erbaggi.

erbàrio, sm. 1 Raccolta di piante seccate per uso scientifico. 2 Volume che descrive le piante medicinali e le loro proprietà.

erbàto, agg. 1 Coperto d'erba. 2 Fatto con erbe.

erbatùra, sf. Il tempo della crescita dell'erba compreso tra una falciatura e l'altra.

Erbè Comune in provincia di Verona (1.581 ab., CAP 37060, TEL. 045).

erbétta, sf. 1 Nome generico delle erbe odorose usate per aromatizzare le pietanza. 2 Prezzemolo. 3 (al plurale) le foglie giovani delle bietole.
 dimin. di erba.

Erbézzo Comune in provincia di Verona (783 ab., CAP 37020, TEL. 045).

erbicìda, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Che è in grado di distruggere le erbe infestanti. ~ diserbante.
sm. Sostanza dotata di tale proprietà.
 sm. weed killer, herbicide.
 da erba +-cida.

èrbio, sm. Elemento chimico con numero atomico 68, peso atomico 167,20, simbolo Er; appartiene ai lantanidi e si trova nella monazite. È un metallo soffice, malleabile; aggiunto al vanadio ne abbassa la durezza migliorandone la lavorabilità; viene impiegato in metallurgia. L'ossido dà una colorazione rosa a porcellane, smalti e vetri.

erbivéndolo, sm. Chi vende erbaggi e frutta. ~ erbaiolo.

erbìvoro, agg. e sm. Si dice di animale che si nutre di erbe.

erboràre, v. intr. Andare in cerca di erbe per uso medicinale o per studio.

erborazióne, sf. L'erborare.

erborìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi raccoglie o vende erbe medicinali o aromatiche.
 sm. e sf. herbalist.
 franc. herboriste.

erboristerìa, sf. 1 Negozio di erborista. 2 La raccolta, preparazione e conservazione di piante aromatiche e medicinali.
 deriv. da erborista.

erborìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'erboristeria.

erborizzàre, v. intr. Raccogliere piante a scopo di studio o per costituire un erbario.

erbóso, agg. Ricoperto d'erba.
 lat. herbosus.

Erbùsco Comune in provincia di Brescia (6.376 ab., CAP 25030, TEL. 030).

Èrchie Comune in provincia di Brindisi (8.821 ab., CAP 72020, TEL. 0831).

Ercìnia (selva) Foresta di enormi dimensioni che un tempo ricopriva la zona, corrispondente all'antica Germania, compresa tra i monti Ercini, le Ardenne e il Reno.

Ercolàno Comune della provincia di Napoli (64.000 ab., CAP 80056, TEL. 081), situato alle falde del Vesuvio. È ben sviluppata l'agricoltura (frutta, ortaggi, fiori), le industrie alimentari, meccaniche e conciarie. Fino al 1969 chiamato Resina, ha ripreso il nome dell'antica città romana distrutta, assieme a Pompei, dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. Di origine probabilmente osca, fu dominata dagli etruschi e dai sanniti; occupata dai greci nel V sec. a. C., divenne alleata di Roma nel 307 a. C. Coperta dalla colata di fango seguita all'eruzione del Vesuvio, rimase sepolta fino al 1709 quando iniziarono gli scavi che riportarono alla luce parte della città. Si scoprì così che l'antica città di Ercolano aveva pianta urbanistica regolare con insulae rettangolari (basilica, terme, teatro), ville signorili, dimore ricche di opere d'arte. Tra gli edifici di maggiore richiamo, la casa Sannitica, la casa del Tramezzo di legno, la casa dei Cervi, la casa dell'Atrio a mosaico, le terme.

èrcole, sm. Uomo forte e muscoloso. ~ colosso, mastodonte.

Èrcole (costellazione) Costellazione molto estesa sulla sfera celeste, ma caratterizzata da stelle poco luminose; in essa si trovano due grandi ammassi globulari (M 13 e M 92). È localizzabile nell'emisfero celeste boreale, a ovest della Lyra e a est della Corona Boreale; ben visibile nelle notti primaverili ed estive.

Èrcole (mitologia) Nome latino dell'eroe greco Eracle.

Èrcole (sovrani) Nome di sovrani.
Ercole I d'Este
(Ferrara 1431-1505) Marchese d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1471. Sotto di lui la città di Ferrara toccò i massimi livelli; fu mecenate del Boiardo e dell'Ariosto.
Ercole II d'Este
(Ferrara 1508-1559) Figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia, fu duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1534. Con un'abile politica di equilibrio salvò l'integrità territoriale del ducato.
Ercole III d'Este
(Modena 1727-Treviso 1803) Duca di Modena e Reggio dal 1780 al 1796, all'approssimarsi dei francesi si ritirò in esilio.

ercolìno, agg. Di gamba, piegata ad arco. Un tempo un tale tipo di gambe era ritenuto segno di robustezza.

ercùleo, agg. Degno di Ercole. uno sforzo erculeo, che dimostra eccezionale robustezza. ~ possente, poderoso. <> debole, fiacco.

Ercyas dagi Vulcano (3.916 m) spento della Turchia, nell'Anatolia centro meridionale.

ERDA Sigla di Energy Research and Development Administration (ente per la ricerca e lo sviluppo energetico).

Erdrich, Louise (Little Falls, Minnesota 1956-) Scrittrice statunitense. Figlia di un'indiana della tribù Chippewa (North Dakota) e di un tedesco, nel 1984 ha pubblicato un romanzo (Love Medicine) e una raccolta poetica (Jacklight). Entrambi i lavori sono una celebrazione appassionata del popolo degli indiani d'America, le cui radici sono particolarmente vive nella coscienza dell'autrice.

Èrebo Personaggio mitologico, figlio di Caos e personificazione delle tenebre. Designava anche il mondo dei morti (Ade).

Erebus Vulcano (3.794 m) attivo dell'Antartide, nell'isola di Ross.

erède, sm. e sf. 1 Chi succede a un defunto in tutti i suoi beni. ~ discendente, successore. <> avo, antenato. nominò il figlio come erede universale del suo patrimonio. 2 Successore di un'attività. il suo erede si è ben comportato nel far crescere l'azienda. 3 Figlio.
 sm. heir. sf. heiress.
 lat. heres,-edis.

Erède, Albèrto (Genova 1909-) Direttore d'orchestra italiano, allievo di Weingartner. Ha svolto una intensa attività concertistica in tutta Europa, dedicandosi soprattutto all'opera lirica.

eredità, sf. 1 Trasmissione del patrimonio di un defunto a una o più persone fisiche o giuridiche. ~ lascito. : :redità vacante, mancanza di un erede legittimo. 2 Retaggio di idee e tradizioni. 3 Trasmissione dei caratteri biologici del genitore al figlio
 sf. 1 inheritance. 2 (fig. e biol.) heredity, heritage.
 lat. hereditas,-atis, deriv. da heres erede.

ereditàre, v. tr. Ricevere a titolo di eredità.
 v. tr. to inherit.
 lat. tardo hereditare, deriv. da hereditas.

ereditariaménte, avv. Per via ereditaria.

ereditarietà, sf. 1 Possibilità di essere trasmesso in eredità. 2 La trasmissione dei fenomeni dell'eredità genetica da una generazione all'altra.
Nei nuovi individui la ripartizione dei geni segue le leggi della probabilità ma l'evidenziazione di un carattere dipende da fattori ambientali (genetica), dall'insorgenza di mutazioni, dall'interazione fra geni allelomorfi, dominanti o recessivi (leggi di Mendel).

ereditàrio, agg. 1 Che si trasmette per eredità. ~ trasmissibile. la monarchia è una istituzione ereditaria. 2 Si dice di parola che deriva dalla lingua originaria per tradizione ininterrotta. 3 Relativo all'ereditarietà genetica. ~ congenito. <> acquisito. patrimonio ereditario.
 agg. hereditary.
 lat. hereditarius.

ereditièra, sf. Donna che ha ereditato o deve ereditare un patrimonio cospicuo.

Ereditiera, L' Film drammatico, americano (1949). Regia di William Wyler. Interpreti: Olivia De Havilland, Montgomery Clift. Titolo originale: The Heiress

Erèi Monti calcarei della Sicilia. Vetta più elevata il Monte Altesina (1.192 m).

eremìta, sm. e sf. 1 Persona che si ritira in solitudine per dedicarsi alla ricerca di Dio. ~ anacoreta. 2 Persona solitaria. ~ lupo.
 sm. hermit.
 lat. tardo eremita, dal greco eremìtes.

eremitàggio, sm. Luogo solitario in cui vivono uno o più eremiti. ~ eremo.
 franc. ermitage.

eremitàno, agg. e sm. Che, chi fa vita eremitica.

eremìtico, agg. (pl. m.-ci) Di, da eremita.

èremo, sm. 1 Luogo isolato in cui vivono uno o più eremiti. ~ eremitaggio, isolamento. 2 Dimora tranquilla.
 sm. hermitage.
 lat. eremus dal greco èremos deserto.

Erenburg, Ilia Grigorevic (Kiev 1891-Mosca 1967) Romanziere. Tra le opere Le straordinarie avventure di Julio Jurenito (1922) e Il disgelo (1954).

erepsìna, sf. Miscela di enzimi del succo intestinale aventi attività proteolitica (scindono i polipeptidi non attaccati dal succo pancreatico).
 greco eréptesthai mangiare.

eresìa, sf. 1 Dottrina contraria ai dogmi ritenuti verità della chiesa cattolica. 2 Dottrina contraria all'opinione comunemente accettata. ~ eterodossia, miscredenza. <> ortodossia. 3 Affermazione assurda. ~ sproposito.
 sf. heresy.
L'eresia più genericamente indica il formarsi di un'opinione in modo individuale in quanto deriva dal termine greco háiresis che significa "scelta". Già nei concili ecumenici svoltisi tra il IV e l'VIII sec., questo concetto definì sempre più le verità cristiane. Durante l'impero romano, l'ufficializzazione della religione cristiana, la fece considerare delitto religioso e politico e pertanto punibile dalla legge. Dopo le riforme protestanti, anche i paesi cattolici hanno accolto le interpretazioni individuali delle Sacre Scritture, adottando quindi una più ampia tolleranza religiosa.

eresiàrca, sm. (pl.-chi) Capo di un gruppo ereticale.

eresiologìa, sf. Studio delle eresie.

eresiòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di eresiologia.

ereticàle, agg. Di, da eretico; che costituisce eresia.

ereticità, sf. Essere eretico.

erètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1Che costituisce o segue un'eresia. ~ blasfemo, bestemmiatore. <> fedele, ligio. 2 Assurdo.
sm. 1 Seguace di un'eresia; chi propugna o diffonde un'eresia. gli eretici durante il Medioevo venivano condannati al rogo. 2 Persona poco religiosa. ~ miscredente. 3 Chi si pone su posizioni contrastanti rispetto a quelle comunemente accettate.
 agg. heretical. sm. heretic.
 lat. haereticus, dal greco hairetikòs.

eretìsmo, sm. Eccessiva eccitabilità nervosa di un organo o dell'organismo.

Erettèo Personaggio mitologico, eroe greco figlio di Gea ed Efesto. Contese l'acropoli di Atene a Poseidone.

erèttile, agg. Detto di organo animale e vegetale che si erige per azione di determinati stimoli.

erètto, agg. 1 Diritto. 2 Innalzato.
 agg. upright, erect.

erettóre, agg. e sm. agg. Detto di muscolo capace di determinare l'erezione.
sm. Muscolo erettore.

ereutofobìa, sf. Paura morbosa di arrossire. ~ eritrofobia.
 comp. dal greco éreuthos rossore + phóbos paura.

Erevan Città (1.165.000 ab.), capitale dell'Armenia. Principale risorsa l'agricoltura. Fra le industrie importanti vi sono quelle alimentari, chimiche, meccaniche, del tabacco. Fu conquistata dalla Russia nel 1827. Famoso l'archivio Matedanaran che conserva numerosi manoscritti antichi.

Erewhon Romanzo di S. Butler (1872).

erezióne, sf. 1 L'erigere o l'effetto. 2 Fondazione di un'opera pia. 3 Inturgidimento di un organo erettile.
 sf. (inturgidimento) erection.
 lat. erectio,-onis, deriv. da erectus.

Erfurt Città della Germania (219.000 ab.), capitale dello stato della Turingia, situata sul fiume Gera. Sviluppate le industrie meccaniche, ottiche, vetrarie, tessili, calzaturiere, conciarie e del tabacco. Tra il XIV e il XV sec. ebbe grande importanza divenendo membro della Lega Anseatica. Tra gli edifici di maggiore rilievo, il duomo del XII sec. e vari palazzi civili, parzialmente in legno, del XVI sec. Celebre l'università che ebbe come allievo M. Lutero.
Convegno di Erfurt
Incontro e relativo patto stipulato tra Napoleone I e Alessandro I di Russia (1808) nel quale i due imperatori strinsero un accordo di mutuo soccorso in caso di attacco da parte dell'Austria; Napoleone ottenne inoltre la non partecipazione della Russia alla V coalizione antinapoleonica.
Programma di Erfurt
Programma politico elaborato da K. Kautsky, approvato dal congresso del partito socialdemocratico tedesco nel 1891. Prevalse la corrente marxista che propose la necessità della presa del potere da parte della classe operaia, il suffragio universale, la separazione tra stato e chiesa, l'abolizione dell'esercito, la giornata lavorativa di otto ore, l'imposta progressiva sul reddito.

èrg, sm. 1 Unità di misura del lavoro nel sistema CGS. Equivale al lavoro di una forza di una dina il cui punto d'applicazione si sposta di un cm (1 J = 107 erg). 2 Deserto sabbioso coperto di dune, tipico del Sahara, relativamente ricco di vegetazione.

erg(o)- Primo elemento di parole composte.
 greco érgon lavoro.

erga omnes, loc. avv. Locuzione latina che significa "verso tutti" e che viene usata nel linguaggio giuridico per designare gli atti che hanno efficacia anche nei riguardi di chi non vi ha preso parte.

ergastolàno, sm. Chi è stato condannato all'ergastolo; chi sta scontando tale pena. ~ galeotto, forzato.
 sm. lifer.

ergàstolo, sm. 1 Pena detentiva a vita. 2 Luogo dove si sconta tale pena. ~ penitenziario.
 sm. life imprisonment, life sentence.
 lat. ergastulum, dal greco ergastèrion, deriv. da ergàzesthai lavorare.
Pena di reclusione a vita, disciplinata in Italia dagli artt. 22 e 176 del Codice Penale; l'art. 22 stabilisce l'obbligo per il carcerato di lavorare e di essere in isolamento durante la notte. L'art. 176 prevede la possibilità di concedere la libertà condizionale al detenuto che abbia scontato almeno ventisei anni, mantenendo una buona condotta. Nel 1998 il carcere a vita in Italia è stato abrogato e sostituito con una reclusione speciale con un tetto limite di 33 anni.

èrgere, v. v. tr. Levare in alto. ~ innalzare.
v. rifl. Levarsi in alto. ~ rizzarsi.
 lat. erigere, comp. da ex-+ regere sostenere.

èrgo, cong. Sottolinea enfaticamente una conclusione. ~ quindi.
 voce latina.

ergodicità, sf. In topologia, qualità delle traiettorie di raggi luminosi in una convessità o in un poligono.

ergogènesi, sf. Il complesso dei fattori che condizionano l'accrescimento.

ergògrafo, sm. Apparecchio medico che serve a registrare il lavoro effettuato da un muscolo o da un gruppo di muscoli e a studiare variazioni che si ottengono impiegando determinate sostanze o in condizioni particolari quali la stanchezza o la malattia.

ergologìa, sf. Parte dell'etnologia che studia la cultura materiale dei popoli, in particolare di quelli che vivono allo stato di natura.

ergometrìa, sf. Misurazione del lavoro umano ottenuta utilizzando un ergometro.

ergòmetro, sm. Strumento atto a misurare il lavoro meccanico e la potenza.

ergonomìa, sf. Scienza che studia il rapporto uomo-macchina-ambiente per ottenere il miglior mutuo adattamento.

ergonòmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ergonomia.

ergonomìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di ergonomia.

ergosteròlo, sm. Alcool secondario contenuto nel lievito di birra e nella segale cornuta che viene trasformato in vitamina D2 dalle radiazioni ultraviolette.

ergotècnica, sf. La tecnica che applica i principi e i risultati dell'ergonomia.

ergoterapìa, sf. Terapia psichiatrica che consiste nel rieducare i pazienti attraverso occupazioni produttive.

ergotìna, sf. Denominazione di diversi estratti della segale cornuta.

ergotìsmo, sm. Avvelenamento cronico provocato dal consumo continuato di segale cornuta.

Ergun He Fiume (1.620 km) che nasce in Cina e confluisce nel Silka.

Erhard, Ludwig (Fürth 1897-Bonn 1977) Politico democristiano. Dal 1949 al 1963 fu ministro dell'economia della RFT e dal 1957 fu vicecancelliere di Adenauer, cui succedette dal 1963 al 1966.

Erhardt, Albert (Herzbitzheim 1862-Bonn 1940) Teologo tedesco. Tra le opere Il cristianesimo e il XX secolo (1901) e La chiesa cattolica attraverso il mutamento dei tempi e dei popoli (1932).

ERI Sigla di Edizioni Radiotelevisione Italiana.

eribànno, sm. In età carolingia era l'ordine di chiamata alle armi.

èrica, sf. Angiosperma (Erica carnea) della famiglia delle Ericacee e dell'ordine delle Ericali. Pianta sempreverde diffusa sulle Alpi e sugli Appennini.
 sf. heather.

Èrice Comune in provincia di Trapani (29.420 ab., CAP 91016, TEL. 0923). Centro di soggiorno e turismo, sul monte omonimo. Famoso nell'antichità per la presenza di un tempio dedicato a Venere. Vi si trovano la chiesa Matrice, la cui costruzione risale al 1314, e le mura medioevali. Gli abitanti sono detti Ericini.

Eridània zuccherifìci Società per azioni che costituisce il maggior produttore nazionale di zucchero. Fu fondata nel 1899 a Codigoro, in provincia di Ferrara.

Eridàno (costellazione) Costellazione che si estende lungo l'equatore celeste fino a sud del Toro; si trova nell'emisfero celeste australe, a latitudini di-58°; la stella più splendente è Achernar ed è osservabile, dall'Italia, nelle notti autunnali e invernali.

Eridàno (mitologia) Nella mitologia, fiume in cui cadde Fetonte. Fu identificato dai romani con il Po.

Erie Lago al confine tra gli USA e il Canada, di formazione glaciale, riceve le acque del lago Huron attraverso il fiume e il lago Saint Clair e il fiume Detroit e le spinge nel lago Ontario attraverso le cascate del Niagara. Tramite il canale del San Lorenzo è collegato con l'oceano Atlantico e, mediante il canale Erie, al fiume Hudson e a New York. Sulle rive meridionali si trovano importanti città quali Toledo, Cleveland, Buffalo.
Erie
Città (119.000 ab.) degli USA, nello stato della Pennsylvania.

erigèndo, agg. Da doversi innalzare; da doversi istituire.

erìgere, v. v. tr. 1 Innalzare. ~ costruire. <> abbattere. eressero un monumento per ricordare la tragedia accaduta. 2 Fondare. ~ istituire. 3 Trasformare nobilitando. ~ elevare.
v. rifl. 1 Attribuirsi arbitrariamente un'autorità. ~ atteggiarsi. 2 Innalzarsi. ~ drizzarsi. si eresse in tutta la sua altezza per guardare meglio l'avversario.
 v. tr. 1 to erect, to raise. 2 (costruire) to build. 3 (fondare) to found.
 lat. erigere, comp. da ex-+ regere sostenere.

erigeron, sm. invar. Genere di composite erbacee con fiori bianchi o rossi, aventi i capolini dei fiori a linguetta.

erigìbile, agg. Che si può erigere.

Erik Nome di sovrani.
Danimarca Erik I il Semprebuono
(?-Cipro 1103) Re di Danimarca dal 1095. Morì compiendo un pellegrinaggio a Gerusalemme.
Erik II
(?-Ribe 1137) Figlio di Erik I, re di Danimarca dal 1134.
Erik III la Pecora
(?-Odense 1146) Nipote di Erik II, gli succedette nel 1137, ma nel 1146 rinunciò alla corona facendosi monaco.
Erik IV
(1216-1250) Re di Danimarca dal 1240. Venne assassinato dal fratello Abele.
Erik V
(Iaaland 1249-1286) Re di Danimarca dal 1259. Nel 1282 il clero e la nobiltà lo costrinsero a limitare il potere della corona.
Erik VI
(1274-1319) Figlio di Erik V, gli succedette come re di Danimarca. Conquistò Lubecca e Rostock.
Erik VII
(1382-Rügenwalde 1459) Fu dapprima re di Norvegia (1389), poi di Svezia e Danimarca (1396) unificando così sotto il suo regno le terre scandinave (trattato di Kalmar 1397).
Svezia Erik IX il Santo
(?-Upsala 1160) Re di Svezia dal 1156, sembra abbia evangelizzato i finni. Era considerato il protettore della Svezia.
Erik X
(?-1216) Figlio di Canuto I, fu re di Svezia dal 1208.
Erik XI
(1216-1250) Re di Svezia dal 1222.
Erik XII
(1339-1359) Re di Svezia dal 1356.
Erik XIII
=> Erik VII di Danimarca
Erik XIV
(Stoccolma 1533-Örbyhus 1573) Figlio di Gustavo Vasa, gli succedette al trono di Svezia nel 1560 e operò una politica bellicosa ed espansionistica, finché, privo di senno, venne imprigionato e ucciso.

Erik il Rósso (Jaeren 940 ca.-1007?) Navigatore vichingo. Nel 987 raggiunse le coste groenlandesi e ne avviò la colonizzazione.

Erikson, Erik Homburger (Francoforte 1902-Harwich 1994) Psicoanalista statunitense. Di origine tedesca, si specializzò nello studio degli stadi di sviluppo dell'io. Tra le sue opere, Infanzia e società (1950) e Identità e ciclo vitale (1959).

Erimanto Monte (2.224 m) della Grecia, nel Peloponneso nordoccidentale.

Erinacèidi Famiglia di Mammiferi insettivori diffusi in Europa, Asia e Africa a cui appartengono i ricci.

erìngio, sm. Nome comune del genere Eryngium comprendente il cardo stellato o Eryngium campestre.

Erìnni Personaggi mitologici, divinità greche infernali dell'ira e della vendetta (Aletto, Megera e Tisifone). Nacquero da Gea e dal sangue di Urano; i romani le identificarono con le Furie.

Eriocaulàcee Famiglia di piante erbacee monocotiledoni che vivono nei terreni paludosi delle regioni calde e temperate. Presentano foglie lineari e fiori unisessuati riuniti in capolini.

Èris Personaggio mitologico, dea greca della discordia, figlia della notte. Peleo ed Eti non la invitarono alle loro nozze, ed ella gettò nel convito un pomo destinato alla dea più bella. Paride venne eletto giudice per scegliere tra Era, Atena e Afrodite e scelse quest'ultima. I romani la identificarono con Discordia.

erisìpela, sf. (o eresipela) Infezione del tessuto sottocutaneo, contagiosa, provocata dagli streptococchi. Si manifesta con rossore, gonfiore, dolore e febbre e, più raramente, con pericolose complicazioni renali e cardiache.

erìstica, sf. L'arte di confutare un'affermazione senza considerare la sua verità o falsità.

ERIT Sigla di Ente Riscossione Imposte e Tasse.

eritèma, sm. Arrossamento della pelle dovuta alla dilatazione dei vasi capillari. Le manifestazioni e le cause sono varie, dall'esposizione al sole (eritema solare), all'orticaria, punture d'insetti, erbe, farmaci. È curabile con antistaminici e antinfiammatori.

eritematóso, agg. Relativo all'eritema.

eritr(o)- Primo elemento di parole composte.
 greco erythrós rosso.

eritràsma, sf. Malattia della pelle caratterizzata da chiazze brunastre desquamanti delle pieghe inguinali, delle ascelle e sottomammarie, causata dal Cornynebacterium minutissimum.

Eritrèa Stato repubblicano dell'Africa orientale (dichiaratasi autonoma dall'Etiopia nel 1991), confina a sud con il Gibuti e l'Etiopia, a ovest con l'Etiopia e il Sudan ed è bagnato a est dal mar Rosso.
Il paese è prettamente montuoso, comprendente la parte più settentrionale dell'acrocoro etiopico (altitudine media 2.000 m), che digrada verso ovest nell'altopiano sudanese e verso est alla costa. La parte sudorientale è occupata dal deserto della Dancalia. Numerose isole si affacciano lungo la costa.
I fiumi principali sono il Baraka e il Tacazzè.
Il clima è torrido e asciutto sulla costa, più fresco nell'altopiano interno.
Il fenomeno dell'urbanizzazione è modesto, rimanendo il villaggio un'unità sociale molto vivace e persistendo ampi fenomeni di nomadismo.
Principale città e capitale è Asmara, centro commerciale e manifatturiero. Massaua è un importante porto.
L'agricoltura rimane l'attività più praticata, ma viene condotta a livello di pura sussistenza dalle popolazioni sedentarie degli altopiani; si coltivano orzo, dura, mais, grano, nonché prodotti destinati alla trasformazione industriale (semi oleosi, cotone e caffè).
L'allevamento costituisce una vera e propria risorsa, praticata da popolazioni nomadi.
Le industrie manifatturiere (alimentare, tessile, conciaria, calzaturiera, cartaria), che dispongono di macchinari obsoleti e di scarse risorse idroelettriche, sono quasi tutte sorte nella zona di Asmara.
La pesca potenzialmente rappresenta un settore primario, potendo contare sulla pescosità del mar Rosso, ma è dotata di una flotta peschereccia esigua.
STORIA L'Eritrea ha rappresentato per molto tempo l'unica provincia marittima dell'Etiopia. Nel 1890 essa diventa una colonia italiana. Negli anni dal 1941 al 1952 gli inglesi occupano la regione e l'amministrano dopo la guerra. Nel 1952 l'Eritrea viene riunificata all'Etiopia con lo statuto di stato federale. Divenuta una provincia dell'Etiopia, essa si oppone alla politica autoritaria del governo di Addis Abeba, contro il quale si batte il Fronte popolare di liberazione dell'Eritrea, fondato nel 1970. Dopo la caduta di Menghistu, nel 1991, il nuovo regime etiope accetta il principio di un referendum di autodeterminazione. Nel 1993 viene riconosciuta l'indipendenza, approvata massicciamente dagli eritrei con un referendum. Nel giugno del 1998 scoppia il conflitto tra Etiopia ed Eritrea per il controllo delle terre comprese tra i fiumi Tacazzé e Mareb.
Abitanti-3.530.000
Superficie-121.144 km2
Densità-29,1 ab./km2
Capitale-Asmara
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Birr etiopico
Lingua-Tigrino e arabo, tigré
Religione-Musulmana, cristiana copta

eritrèo, agg. e sm. agg. Dell'Eritrea.
sm. Nativo o abitante dell'Eritrea.

eritrìna, sf. Estere dell'eritrite con gli acidi orsellico o lecanorico.

eritrìte, sf. 1 In chimica, composto a quattro funzioni alcoliche che forma voluminosi cristalli incolori, solubili in acqua. 2 In mineralogia, arseniato idrato di cobalto che si presenta in fibre o cristalli aciculari monoclini di colore rosso vivo.

eritroblàsto, sm. Cellula sanguigna immatura della serie rossa in cui è ancora presente il nucleo. In condizioni normale è presente solo nel midollo osseo. Si può trovare in circolo solo in caso di gravi anemie.

eritroblastòsi, sf. Eritremia.
Eritroblastosi neonatale
Malattia emolitica del neonato provocati dalla presenza nel siero della madre di anticorpi (di solito di tipo Rh) che combattono uno o più antigeni delle emazie del feto.

eritrocìna, sf. Nome depositato di un antibiotico.

eritrocìto, o eritrocìta, sm. => "emazia"

eritrodermìa, o eritrodèrma, sf. o sm. Dermatosi caratterizzata da rossore intenso e uniforme, desquamazione e sudorazione che interessa tutta la cute.

eritrofagocitòsi, sf. Proprietà che hanno alcune cellule di fagocitare i globuli rossi.

eritrofobìa, sf. => "ereutofobia"

eritropoiesi, sf. Formazione dei globuli rossi che avviene attraverso la trasformazione dell'emocitoblasto in proeritroblasto, successivamente in eritroblasto (basofilo, policromatofilo e ortocromatico) e infine in eritrocito che abbandona il midollo e passa in circolo. L'eritropoiesi è regolata principalmente dall'eritropoietina con il concorso di vitamine del gruppo B, acido folico, ferro.

eritropoietìna, sf. Glicoproteina con peso molecolare 30.400; è l'ormone che stimola l'eritropoiesi, regolando la produzione dei globuli rossi. Viene sintetizzata dal rene e in minima parte dal fegato e la sua produzione è regolata dalla concentrazione di ossigeno nel sangue.

eritrosedimentazióne, sf. Sedimentazione dei globuli rossi.

eritròsi, sf. Aumento di intensità del colorito di una zona cutanea provocato da afflusso di sangue.

Erittònio Personaggio mitologico, eroe greco figlio di Gea e di Efesto. Era per metà uomo e per metà serpe.

Erlangen Città (103.000 ab.) della Germania, nella Baviera.

Erlanger, Joseph (San Francisco, California 1874-Saint Louis, Missouri 1965) Medico statunitense. Compì importanti studi di elettrofisiologia e insieme a H. S. Gasser, nel 1944, fu insignito del premio Nobel per le ricerche sulle differenziazioni funzionali delle fibre nervose.

Èrli Comune in provincia di Savona (269 ab., CAP 17030, TEL. 0182).

èrma, sf. Pietra quadrangolare sormontata da una testa e da parte del busto scolpiti.

ermafroditìsmo, sm. Presenza nello stesso individuo di caratteri sessuali maschili e femminili.

ermafrodìto, agg. 1 Che appartiene all'uno e all'altro sesso. ~ bisessuale, bisessuato. 2 Omosessuale. <> unisessuale.

Ermafrodìto Personaggio mitologico siriaco, divinità bisessuata. Per i greci figlio di Afrodite ed Ermes amato dalla ninfa Salmacide, la quale pregò gli dei di fonderla con il suo amato; formarono così un solo corpo bisessuato.

ermellìno, sm. 1 Piccolo carnivoro della famiglia dei Mustelidi. 2 La pelliccia dell'animale omonimo. 2 In araldica pelliccia composta di un campo d'argento cosparso di macchie nere somigliante a un trifoglio con gambo tripartito. ~ armellino.
 sm. ermine.
L'ermellino (Mustela erminea) è lungo circa 40 cm, con capo piccolo, muso appuntito, corpo allungato con pelo bianco d'inverno e bruno rossiccio d'estate e dalla coda sottile, sempre nera. Comune in tutto l'emisfero boreale è ricercatissimo per la pelliccia molto pregiata.

Ermellino a Cernopol, Un Romanzo di G. von Rezzori (1958).

ermenèuta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi interpreta testi e documenti antichi.

ermenèutica, sf. Teoria e tecnica dell'interpretazione dei testi, in particolare antichi.

ermenèutico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ermeneutica. ~ interpretativo, esegetico.

Ermes Figlio di Zeus e Maia, era il messaggero degli dei (a Roma, Mercurio), dio dell'astuzia e del commercio, guidava le anime al regno dei morti (da cui l'appellativo di psicopompo) e proteggeva i viandanti.

ermesìno, sm. 1 Stoffa leggera pregiata di seta usata per abiti femminili. 2 La veste confezionata con tale stoffa.

ermeticaménte, avv. 1 Mediante chiusura ermetica. 2 In modo oscuro e incomprensibile. ~ enigmaticamente.

ermeticità, sf. L'essere ermetico.

ermètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Si dice di chiusura a perfetta tenuta. ~ stagno, sigillato. 2 Enigmatico, oscuro. ~ incomprensibile. <> chiaro. il suo volto ermetico le impediva di capire a cosa stesse pensando. 3 Che appartiene o si riferisce alla corrente letteraria dell'ermetismo.
sm. Poeta appartenente alla corrente letteraria dell'ermetismo.
 agg. airtight, hermetic.
 greco Hermetikòs, da Hermes Ermete, relativo al modo in cui Ermete chiudeva le ampolle di vetro, saldandone i bordi.

ermetìsmo, sm. L'essere ermetico.
Corrente filosofico teologica del tardo ellenismo (II, III sec. d. C.), nella quale si rintracciano teorie astrali caldee, fuse con elementi della filosofia pitagorico platonica e gnostica e della magia egizia. Il nome deriva da Ermete Trismegisto, autore di scritti che compongono il Corpus Hermeticum e Lasclepius.
In letteratura è una corrente della poesia italiana del Novecento, caratterizzata da un componimento poetico accentuatamente lirico e dall'enorme valore attribuito alla parola e all'immagine. Tra i maggiori esponenti, G. Ungaretti, S. Quasimodo, E. Montale e V. Sereni.

Ermiòne Personaggio omerico, figlia di Menelao e di Elena. Sposò Neottolemo dopo la caduta di Troia, ma in seguito si fidanzò con Oreste, che uccise per lei Neottolemo.

ermisìno => "ermesino"

èrmo, agg. e sm. agg. Solitario. ~ isolato.
sm. Eremo.

Ernani Dramma lirico in quattro atti di G. Verdi, libretto di F. M. Piave (Venezia, 1844).
Ernani
Dramma di V. Hugo (1830).

Ernaux, Annie (Lillebonne, Seine-Maritime 1940-) Scrittrice francese. Insegnante, sensibile ai problemi della società contemporanea, si mise in luce con Gli armadi vuoti (1974), un lavoro sul distacco drammatico dal mondo dell'infanzia. Con le opere successive, mise in discussione il sistema di insegnamento che conduce all'emarginazione sociale (Ciò che dicono o niente, 1977; Il posto, 1984). Scrisse anche Una donna (1988), lavoro sulla condizione femminile.

Ernesto Romanzo di U. Saba (1975).

èrnia, sf. Fuoriuscita totale o parziale di un viscere o di un'altra parte dell'organismo (un po' di sostanza cerebrale, una parte di muscolo, …) dalla cavità in cui si trova normalmente attraverso un passaggio anomalo. Le ernie più comuni sono quelle che riguardano la cavità addominale, in particolare con rottura all'altezza della regione inguinale (più comune tra i maschi) e vicino all'ombelico (più comune tra le femmine e i neonati). Quando l'organo erniato rimane chiuso nel sacco che si è formato e la sua circolazione sanguigna si blocca, si parla di ernia strozzata, con il rischio di una gangrena e una possibile morte per peritonite. Per estensione il termine viene usato anche per indicare l'ernia del disco, ossia lo spostamento di un disco intervertebrale (cartilagene presente tra due vertebre adiacenti) tale da provocare la compressione di un nervo che esce dalla colonna vertebrale e un conseguente dolore che si estende lungo il decorso del nervo.
 sf. 1 hernia. 2 (del disco) slipped disk.

erniàrio, agg. Che concerne l'ernia.

Èrnici Catena montuosa del Lazio, tra le valli del Liri e dell'Aniene. Vetta più elevata il monte Pizzodeta (2.037 m).

ernióso, agg. e sm. Che, chi è affetto da ernia.

Ernst, Max (Brühl 1891-Parigi 1976) Pittore tedesco. Dopo un esordio espressionista, passò al dadaismo. Nel 1922 si trasferì a Parigi, dove contribuì a fondare il surrealismo, elaborandone le premesse teoriche nell'opera Traité de la peinture surréaliste (Trattato di pittura surrealista, 1924). Sostenitore di un'arte eversiva e irrazionalistica, ha dato spesso alle sue opere un'impostazione surreale e inquietante, influenzato dai lavori metafisici di De Chirico. Tra le opere L'éléphant Celèbes (1921, Londra, Collezione privata) e Oedipus Rex (1922, Parigi, Collezione privata).

Ernst, Otto (Ottensen 1862-Gross-Flottbeck 1926) Commediografo tedesco. Tra le opere Flachsmann l'educatore (1901).

Ero uno sposo di guerra Film commedia, americano (1950). Regia di Howard Hawks. Interpreti: Cary Grant, Ann Sheridan. Titolo originale: I was a Male War Bride

Erode Città (135.000 ab.) dell'India, nello stato del Tamil Nadu.

Eròde Agrìppa I (10 a. C.-Cesarea 44 d. C.) Figlio di Berenice e Aristobulo, nipote di Erode I il Grande e di Mariamne d'Asmorea, fu re di Giudea dal 37 al 44. Feroce perseguitatore dei cristiani, fece uccidere Giacomo il Maggiore (fratello di Giovanni) e imprigionare Pietro.

Eròde Antìpa (20 a. C.-39 d. C.) Tetrarca di Galilea e Perea, figlio di Erode il Grande, fu il fondatore della capitale Tiberiade. Secondo la tradizione del Vangelo, fu responsabile dell'uccisione di Giovanni Battista. Si narra che innanzi al suo tribunale fu trascinato Gesù che egli rinviò a Pilato.

Eròde il Grànde (Ascalona 73-Gerico 4 a. C.) Figlio di Antipatro, divenne re di Giudea grazie ad Antonio e Ottaviano, in seguito allo spodestamento e all'uccisione di Antigono, segnando la fine della dinastia degli Asmonei. Fondò Cesarea e rimase fedele alleato dei romani che gli consentiranno di rimanere al potere malgrado l'antipatia delle popolazioni da lui governate. Secondo il Vangelo di Matteo, ordinò la famosa strage degli innocenti.

eródere, v. tr. Disgregare per erosione. ~ intaccare.
 lat. erodere, comp. da ex-+ rodere rosicchiare.

Erodiade Poema di S. Mallarmé (1871).

erodium, sm. invar. Genere di Geraniacee erbacee o subarbustacee dai fiori simili a quelli del geranio.

Eròdoto (Alicarnasso 485-Turi 425 a. C.) Storico greco trascorse gran parte della sua vita a Samo, ove studiò il dialetto ionico, che fu per lui un ricco mezzo espressivo. Viaggiò molto nelle regioni dell'Asia Minore e delle isole Egee, raccogliendo nozioni geografiche ed etniche molto importanti. Trasferitosi nel 454 ad Atene, strinse amicizia con Pericle. Narrò le guerre persiane nelle Storie (suddivise dai grammatici alessandrini in nove libri), opera di esaltazione della grandezza e dello spirito democratico ateniese. È giudicato dagli antichi il padre della storia, per il grandissimo valore letterario della sua opera.

eròe, sm. 1 Uomo di grande coraggio e straordinarie virtù. eroe della scienza. 2 Protagonista di spicco di un'opera letteraria o musicale. 3 Nella mitologia era un essere nato da un mortale e da una dea ed era dotato di eccezionali prerogative.
 sm. hero.
 lat. heros, dal greco hèros.

Eroe del nostro tempo, Un Romanzo di M. J. Lermontov (1840).

erogàbile, agg. Che si può erogare.

erogabilità, sf. L'essere erogabile.

erogàre, v. tr. 1 Destinare una somma di denaro per un fine determinato. ~ elargire. 2 Fornire. ~ distribuire.
 v. tr. 1 to supply. 2 (donare) to donate.
 lat. erogare, comp. da ex-+ rogare chiedere.

erogatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che eroga.
sm. Dispositivo che controlla l'erogazione di un fluido.

erogazióne, sf. L'erogare, l'essere erogato.
 lat. erogatio,-onis.

erògeno, agg. Che genera sensazioni erotiche, che trasmette stimoli sessuali.

eroicaménte, avv. Dando prova di eroismo.

eroicità, sf. Qualità di ciò o di chi è eroico.

eroicizzàre, v. tr. 1 Rappresentare, celebrare come un eroe. 2 Trattare un argomento con tono eroico.

eròico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che riguarda gli eroi antichi. ~ epico. poema eroico. 2 Che è degno di un eroe. ~ glorioso. <> comune, normale. 3 Che dà prova di grande coraggio. ~ valoroso. 4 Eccezionale, straordinario. diede prova di una volontà eroica.
 agg. heroic.
 lat. heroicus, dal greco heroikòs, da heros eroe.

eroicòmico, agg. (pl. m.-ci) Che ha dell'eroico e del comico insieme. ~ semiserio, burlesco.

eroìna, sf. 1 Donna di qualità eroiche. 2 Protagonista o figura di spicco femminile di un'opera letteraria o musicale. 3 Alcaloide derivato dalla morfina, dotato di forte azione stupefacente. ~ droga.
 sf. 1 heroine. 2 (stupefacente) heroin.
 lat. heroina, dal greco heroine; nel significato [3]: lat. heroine, da eroe medicamento energico.
Sindrome da overdose
Si verifica in conseguenza di un'intossicazione acuta per una somministrazione eccessiva di eroina.
È tipico riscontrarla nei soggetti tossicodipendenti. Nell'overdose eroina, in una fase precoce, il soggetto potrebbe presentare sintomi come sonnolenza o prurito. In seguito la situazione può evolvere con la presenza di miosi, depressione respiratoria fino all'arresto respiratorio, stato comatoso
Come primo intervento occorre controllare le funzioni vitali della vittima (stato di coscienza, pervietà delle vie aeree, funzione circolatoria) e nel frattempo chiamare i mezzi di soccorso.

eroinòmane, agg., sm. e sf. Che, chi è schiavo dell'eroina. ~ drogato.
 sm. e sf. heroin addict.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_e.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

Significato del termine ?

Cosa vuol dire ?

Come si dice in inglese ?

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

 

Significato del termine ?

Come si dice in inglese ?

Cosa vuol dire ?

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale E parte 6