Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale G parte 2

 

García M´rquez, Gabriel (Aracataca 1928-) Scrittore colombiano, premio Nobel per la letteratura nel 1982. Dopo una lunga carriera giornalistica, ha conosciuto il successo mondiale con i romanzi Cent'anni di solitudine (1967), L'autunno del patriarca (1975), Cronaca di una morte annunciata (1981) e L'amore ai tempi del colera (1985). Nelle sue opere prevale una sorta di alternanza di elementi reali e fantastici; esse presentano come tema principale la rappresentazione della provincia sudamericana, a volte innalzata a mito e altre volte considerata allucinazione. Nel 1989 ha pubblicato un'opera nella quale ha narrato gli ultimi giorni di Simón Bolívar (Il generale nel suo labirinto).

garçonne, sf. Ragazza che organizza la propria vita in modo libero e indipendente.

garçonnière, sf. invar. 1 Piccolo appartamento da scapolo. ~ pied a terre. 2 Appartamento per incontri amorosi. ~ tana.

Garczynski, Stéfan (Kosmów 1805-Avignone 1833) Poeta e patriota polacco. Tra le opere, la raccolta di versi di ispirazione patriottica Ricordi dai tempi della guerra nazionale polacca (1831) e Storia di Waclaw (incompiuto).

Gàrda, làgo di Lago prealpino chiamato anche Benàco, il più esteso d'Italia (370 km2), con profondità massima di 346 m, appartenente alle province di Trento, Brescia, Verona. Si estende tra le Alpi Giudicarie e il gruppo montuoso del monte Baldo. Di natura glaciale riceve le acque del Sarca presso Torbole e dà origine al Mincio presso Peschiera. La parte a sud è divisa dalla penisola di Sirmione. Vi si trovano quattro isole. Per la grande influenza mitigatrice sulle aree circostanti, sono state create numerose località climatiche, quali Sirmione, Peschiera, Desenzano e Riva del Garda. Vegetazione di tipo mediterraneo. Coltivazione di agrumi, uva e olivi.
Garda
Comune in provincia di Verona (3.442 ab., CAP 37016, TEL. 045).
Isola di Garda
Isolotto del lago di Garda (0,09 km2) che si trova al largo di Salò, dinnanzi al promontorio di Portese.

Gardèlla, Ignàzio (Milano 1905-) Ingegnere e architetto, elaborò, aderendo al razionalismo, un nuovo stile, centrato sulla luce, sul colore e sull'utilizzo di materiali tradizionali. Fu attivo anche nel campo dell'arredamento. Tra le altre opere realizzate, gli uffici Alfa Romeo ad Arese, i progetti di ristrutturazione del teatro Carlo Felice a Genova e la sistemazione di piazza Duomo a Milano.

Gardèna Valle del Trentino-Alto Adige, percorsa dal fiume omonimo. Circondata dai più caratteristici gruppi dolomitici: Sella, Sasso Lungo, Sasso Piatto e Alpe di Siusi.
Gardena
Passo (2.121 m) dell'Alto Adige, nelle Dolomiti. Collega la val Gardena alla val Badia.

gardènia, sf. Pianta arbustacea appartenente alla famiglia delle Rubiacee avente come origine le regioni tropicali asiatiche e africane, dove è diffusa allo stato spontaneo. Coltivata a scopo ornamentale, la più nota è la Gardenia jasminoides, dai grandi fiori bianchi.
 sf. gardenia.

garden-party, sm. invar. Festa che si svolge all'aperto.

Gardìni, Fàusto (Milano 1930-) Tennista. Dal 1951 al 1955 e nel 1961 e 1962 fu campione italiano.

Gardìni, Ràul (Ravenna 1933-Milano 1993) Industriale. Dal 1979 al 1991 fu presidente del gruppo Ferruzzi. Nel 1993 morì suicida mentre era in corso un'indagine sull'Enimont.

Gardner, Ava (Smithfield 1922-Londra 1990) Attrice cinematografica statunitense. Esordì nel 1943, ma solo qualche anno dopo raggiunse la celebrità con interpretazioni sensuali non prive di una carica drammatica. È stata fra le ultime dive del cinema classico, sempre fedele a ruoli in cui bellezza e fragilità si fondevano superbamente creando il mito della dea. Interpretò Pandora (1951), Le nevi del Kilimanjaro (1952), Mogambo (1953), La contessa scalza (1954), Il sole sorgerà ancora (1957), La Maja desnuda (1958), L'ultima spiaggia (1959), La notte dell'iguana (1964), Mayerling (1968), Terremoto (1974), Cassandra Crossing (1976).

Gardóne Rivièra Comune in provincia di Brescia (2.465 ab., CAP 25083, TEL. 0365).

Gardóne Val Trómpia Comune in provincia di Brescia (10.862 ab., CAP 25063, TEL. 030). Centro industriale (prodotti tessili, meccanici e metallurgici) e della fabbricazione di armi. Vi si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli, edificata da Bernardino da Siena nel XV sec. Gli abitanti sono detti Gardonesi.

gareggiàre, v. intr. 1 Fare a gara. ~ rivaleggiare. 2 Partecipare a una gara. ~ competere.
 v. intr. to vie, to compete.
 deriv. da gara.

garènna, sf. Recinto in cui si alleva il coniglio selvatico.

Garèssio Comune in provincia di Cuneo (4.018 ab., CAP 12075, TEL. 0174).

garétto => "garretto"

Garfagnàna Regione storica e naturale della Toscana settentrionale (provincia di Lucca), situata tra le Alpi Apuane e l'Appennino settentrionale, attraversata dal fiume Serchio. Centri principali della regione sono Castelnuovo di Garfagnana e Barga; attività principali sono l'agricoltura e l'estrazione del marmo. Appartenuta originariamente ai liguri, venne unita dai romani alla colonia di Lucca nel 180 a. C.; fu conquistata nel 1185 da Federico Barbarossa. Nel 1248 venne ceduta da Federico II a Lucca, che la mantenne fino all'epoca di progressiva penetrazione estense. Per circa quattro secoli, le due parti della regione (estense e lucchese) seguirono le vicende e la sorte degli stati di appartenenza, fino al 1847, anno in cui il ducato di Modena conquistò anche la parte lucchese. Dall'epoca dell'unità d'Italia fino al 1923 la regione è appartenuta alla provincia di Massa Carrara.

garfagnìno, agg. e sm. agg. Della Garfagnana.
sm. Abitante della Garfagnana.

Gargàllo Comune in provincia di Novara (1.557 ab., CAP 28010, TEL. 0322).

garganèlla, sf. Solo nella locuzione bere a garganella, senza portate il recipiente alle labbra.

Gargàno Promontorio del basso Adriatico, in provincia di Foggia, costituito da un massiccio calcareo, con morfologia carsica (monte Calvo, 1056 m). Con il Tavoliere e la foce dell'Ofanto forma il golfo di Manfredonia. La costa è alta e rocciosa a esclusione del versante settentrionale, in corrispondenza dei laghi di Lesina e di Varano. Vetta più elevata è il monte Calvo. Ricco di boschi all'interno (foresta umbra), ha coltivazioni di olivi, agrumi, viti, grano, frutteti lungo la fascia costiera. Turismo balneare estivo nelle principali località, Rodi Garganico, Cagnano Varano, Peschici, Vieste, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis. Altri centri, Vico del Gargano e San Giovanni Rotondo. Quest'ultima è famosa perché sede del convento dove soggiornò e morì Padre Pio da Pietrelcina.

Gargantua Opera in due atti di A. Cirghi, libretto di A. Frassinetti (Torino, 1894).

Gargantua e Pantagruel Ciclo narrativo di F. Rabelais (1532-1564). Gargantua e Pantagruel è il titolo italiano usato comunemente per indicare l'insieme dell'opera di Rabelais, composta di cinque romanzi:
La molto orrifica vita del grande Gargantua, padre di Pantagruel (1534): racconta la nascita di Gargantua, figlio di Grandgousier e di Gargamelle, dall'orecchio destro di sua madre; la sua educazione a Parigi, interrotta dalla guerra con il re Picrochole; la vittoria grazie all'intervento di Gargantua; la costruzione dell'abbazia di Thelème.
Gli orribili e spiacevoli fatti e prodezze del molto rinomato Pantagruel, re dei Dipsodi, figlio del gran gigante Gargantua (1532): racconta la nascita di Pantagruel, figlio di Gargantua e di Badebec, che muore nel metterlo al mondo; la sua educazione in varie università e infine a Parigi, dove fa amicizia con Panurge (una lettera sull'educazione inviata da Gargantua al figlio è da intendere, per le sue affermazioni intorno alla libertà dello spirito, come uno dei documenti più notevoli della cultura del Cinquecento); anche l'istruzione di Pantagruel viene interrotta dalla guerra contro i Dipsodi, che naturalmente vengono battuti grazie allo stesso Pantagruel.
Terzo libro dei fatti e detti eroici del buon Pantagruel (1546): racconta la colonizzazione del paese dei Dipsodi; Panurge, incerto se prender moglie, si reca dalla Sibilla di Panzoust insieme a Pantagruel; l'incertezza non viene dissipata. I nostri eroi decidono di consultare l'oracolo della Divina Bottiglia.
Quarto libro dei fatti e detti eroici del buon Pantagruel (1548-1552): racconta il viaggio di Pantagruel e dell'amico Panurge attraverso i paesi dei Chiquanous (attaccabrighe), dei Papefigues (protestanti) e dei Papimanes (cattolici).
Quinto libro di Pantagruel (postumo, 1564, di autenticità contestata in quanto contiene riferimenti ad avvenimenti posteriori alla morte di Rabelais): narra il viaggio di Pantagruel e di Panurge verso il tempio della Divina Bottiglia, con le tappe intermedie dell'Isola sonante (la curia romana) e il regno della Quintessenza (paese delle idee pure); la sacerdotessa Bacbuc presenta Panurge all'oracolo che sentenzia: Bevi! (Trink!)
Il tono dissacrante e sarcastico di Rabelais attirò l'attenzione dei teologi della Sorbona, costringendo l'autore (che era prete secolare, dopo essere stato frate) a effettuare modifiche al testo dei primi due libri, mentre la pubblicazione del quarto libro gli costò anche la prigione.
L'indicazione succinta delle avventure principali, che hanno per protagonisti giganti pacifici e di buon carattere, non può riprodurre il tono comico e grottesco, con inclusione di brani di umorismo grasso o dissacranti, nei quali l'autore innesta le sue riflessioni sulla religione, sull'educazione e sulla politica, condite della sua satira pungente, accentuata dai nomi parlanti da lui inventati (quasi sempre intraducibili), alternando il livello comico al livello sublime, il discorso popolare a quello dotto.
Per dire le sue verità Rabelais non ha scritto un trattato, ma un romanzo, nel quale lo scherzo esprime la gioia di vivere e la certezza della bontà umana, e, in nome dello spirito umanitario, incoraggia il lettore alla tolleranza.
Rabelais avverte i lettori che "È meglio scrivere sul riso che sulle lacrime, poiché il riso è la caratteristica distintiva dell'uomo" e che occorre non fermarsi all'aspetto esteriore del racconto ma nutrirsi del suo succo.
Nel corso del ciclo, i due giganti, Gargantua e suo figlio, Pantagruel, si evolvono dalle figure comiche e grottesche dei primi due libri (1532 e 1534) alle personificazioni di ideali umanistici e cristiani degli ultimi libri (1546, 1552, e 1564) nei quali Pantagruel si fa psicologicamente più simile agli altri uomini, mentre il discorso morale, che sta a cuore all'autore, diviene più scoperto.
Nella sua complessità, l'opera è stata oggetto di interpretazioni molteplici e spesso divergenti. Si segnala la tesi autorevole sostenuta dal critico Michail Bachtin (1895-1975) che ha visto in Rabelais l'esponente della visione carnevalesca del mondo (L'opera di Rabelais e la cultura popolare medievale e rinascimentale, 1965).
Nell'insieme, l'opera è da considerare il capolavoro del Rinascimento europeo e forse l'opera più originale della letteratura francese, nonostante le difficoltà di lettura e di interpretazione che essa presenta. Nel suo sforzo di unire la cultura antica a quella moderna e nell'affermazione dell'attività umana, l'opera si pone alle origini della forma del romanzo e della letteratura moderna.

gargantuésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Relativo, di Gargantua. 2 Simile a Gargantua.

gargarìsmo, sm. 1 Terapia delle malattie della bocca e della gola, consistente nel far gorgogliare in gola una soluzione medicamentosa. ~ sciacquo. 2 Tale soluzione medicamentosa. ~ collutorio.
 sm. gargle.

gargarizzàre, v. tr. 1 Fare i gargarismi. 2 Gorgheggiare malamente.

gargaròzzo, sm. Gola.

Gargazzóne (in ted. Gargazon) Comune in provincia di Bolzano (1.140 ab., CAP 39010, TEL. 0473).

Gargnàno Comune in provincia di Brescia (3.211 ab., CAP 25084, TEL. 0365).

gargòtta, sf. Osteria di campagna.

Garhwal Distretto (553.000 ab.) dell'India, nell'Uttar Pradesh. Capoluogo Pauri.

Garibàldi, Anìta Anna Maria Ribeiro da Silva. Moglie di Giuseppe Garibaldi. Morì nella pineta di Ravenna durante la fuga di Garibaldi verso Venezia, dopo la caduta della Repubblica romana (9 febbraio 1849-3 luglio 1849) e l'occupazione di Roma da parte delle truppe francesi del generale Oudinot armate per la prima volta dei famosi fucili chassepot a retrocarica.

Garibàldi, Giusèppe (Nizza 1807-Caprera 1882) Eroe dei due mondi. Nacque a Nizza il 4 luglio del 1807 da Domenico Garibaldi, comandante di mercantili dediti al piccolo cabotaggio e da Rosa Raimondi. Si imbarcò giovanissimo, imparando così molto presto l'arte della navigazione. Maturò in lui il gusto dell'avventura, del rischio e dell'indipendenza. Tra il 1822 e il 1833 i suoi viaggi furono limitati al Mediterraneo e qui incontrò molti italiani esuli dai regimi assolutistici di Sardegna, di Napoli e dagli Stati Pontifici. Alcuni di loro erano seguaci di Saint Simon e delle sue idee di società ideale, con i fondamenti del socialismo utopistico francese e le sue teorie di libertà e giustizia sociale contro ogni oppressione e fu conquistato dagli ideali di fratellanza universale e di una società senza classi formando il suo convincimento internazionalista. Nel 1831 Mazzini fondò a Marsiglia la Giovine Italia, società segreta che aveva in programma l'unità e l'indipendenza dell'Italia abbattendo le monarchie regnanti costituendo una repubblica. I due si conobbero nel 1833 e Garibaldi si iscrisse alla Giovine Italia. Alla fine dell'anno si arruolò nella marina sarda e si impegnò a preparare un'insurrezione ideata e programmata da Mazzini per il febbraio del 1834. La polizia venne a conoscenza del complotto grazie a infiltrati all'interno dei mazziniani e delle altre società segrete. Garibaldi fuggì in Francia e nel giugno del 1834 apprese della sua condanna a morte in contumacia per alto tradimento contro lo stato e il suo sovrano. Fu costretto a fare lavori occasionali e anche opera di volontariato a Marsiglia durante un'epidemia di colera. Alla fine del 1835 partì per il Sud America. Assunse a Marsiglia il comando in seconda di un brigantino e si stabilì a Rio de Janeiro. Qui in compagnia di altri esuli italiani legati all'organizzazione mazziniana avviò un'impresa commerciale utilizzando la sua esperienza marinara. La sua voglia di combattere, il suo innato talento militare e la sua inclinazione a schierarsi con i più deboli lo spinsero a unirsi nel 1836, alla lotta del Rio Grande do Sul contro il Brasile, con una piccola flotta di tre navi chiamate Mazzini, Giovane Italia e Giovane Europa, in attesa di poter combattere contro gli oppressori dell'Italia. Nel 1939 Garibaldi conobbe Anita (Anna Maria Ribeiro da Silva); donna brasiliana di sangue misto indiano portoghese e molto coraggiosa che gli fu prima compagna e poi moglie. La secessione del Rio Grande proseguiva con alterne fortune e, nel 1840, perso interesse per quell'impresa, ormai senza più motivazioni ideali, abbandonò la zona e andò a vivere per circa sei anni a Montevideo, tentando nuovamente la fortuna come commerciante. Legato alla comunità degli emigrati italiani insegnò anche in una scuola per i loro figli. Il 16 giugno del 1842 a Montevideo Garibaldi sposò Anita dalla quale ebbe tre figli: Menotti, Teresita e Ricciotti. Dal 1939 l'Uruguay era percorso da lotte endemiche tra due opposti partiti il blanco conservatore e il colorado progressista. Durante il governo di quest'ultimo partito fu dichiarata guerra all'Argentina e Garibaldi si unì alla marina uruguayana, ma a Nueva Cava la sua flottiglia venne respinta e con i suoi uomini si rifugiò a terra. Montevideo fu assediata e alla sua difesa concorsero vari gruppi di combattenti europei, e Garibaldi assunse il comando della Legione italiana (1847); in questa occasione fu adottata la camicia rossa che divenne la tipica uniforme garibaldina.
In quello stesso periodo in Italia continuavano i moti e le rivolte popolari contro la dominazione straniera e nell'aprile del 1848 Garibaldi, deciso ai parteciparvi, organizzò una spedizione. Partì con più di sessanta compatrioti e arrivò a Nizza alcune settimane dopo che le Cinque Giornate di Milano avevano dato il via alla prima guerra di liberazione nazionale contro gli austriaci. Quando sbarcò in Italia non trovò una situazione molto favorevole poiché nel movimento patriottico così era manifestata una grave debolezza: Carlo Alberto e i monarchici erano in disaccordo con i radicali e i repubblicani sulla politica e sulla condotta della guerra. Garibaldi offrì il suo aiuto che venne però respinta e gli fu notificato di lasciare il paese e tentare fortuna altrove. Allora andò a Milano e si mise a disposizione di quel governo provvisorio nella guerra contro l'Austria: combatté, vincendo, a Luino e a Varese. Dopo la disfatta di Custoza e il conseguente armistizio, gli fu ordinato di desistere, ma Garibaldi non era d'accordo e decise di combattere da solo, se necessario. Da qui nacquero gli scontri con Carlo Alberto e i generali piemontesi, da lui accusati di aver diretto la guerra in modo errato. Il re ordinò il suo arresto, ma risultò una minaccia a vuoto, perché Garibaldi era già dietro le linee nemiche e cercò di impegnare il meglio della sua abilità nella tecnica di guerra irregolare, ma, accerchiato dagli austriaci a Morazzone, fu costretto a rifugiarsi nella vicina Svizzera. I fermenti del risorgimento proseguivano in tutta la penisola e Garibaldi partì per dare il suo contributo alle sollevazioni nel Regno delle due Sicilie. Durante il viaggio si fermò a Firenze dove cercò di riorganizzare le forze della Toscana ma il diverso modo di concepire l'unità d'Italia tra lui, repubblicano, e i comitati fiorentini, orientati a una monarchia guidata dai Savoia lo resero poco accetto per cui Garibaldi decise di andare Roma e alla fine del 1848 si mise in marcia. Nel 1849 si preparavano i moti che poi portarono all'instaurazione della Repubblica romana e Garibaldi fu eletto all'assemblea costituente. Il papa chiese l'aiuto dei francesi e dell'esercito borbonico per restaurare la sua autorità. Nominato generale di brigata, Garibaldi e la sua legione difesero la Repubblica dagli attacchi dei due i eserciti. Il 20 aprile sconfisse i francesi alle porte di Roma ma, dopo fasi alterne di lotta, tre mesi più tardi le truppe francesi entrarono a Roma. Garibaldi, con un numeroso gruppo di seguaci, forzò l'assedio della città nel tentativo di raggiungere Venezia dove la neocostituita repubblica resisteva ancora alle truppe austriache. Braccato dal nemico, a San Marino dovette sciogliere il suo gruppo e con pochi amici tentò di proseguire. Imbarcatisi su un peschereccio furono intercettati dalle navi nemiche e costretti a sbarcare a Magnavacca nelle vicinanze di Ravenna e darsi alla macchia. In queste paludi il 4 agosto del 1849 morì sua moglie Anita che lo aveva seguito in tutte le sue avventure. Il governo di Vittorio Emanuele non era ben disposto nei suoi confronti e le autorità disposero misure punitive; fu esiliato e per alcuni mesi visse a Tangeri. Iniziò la stesura della sua autobiografia; poi raggiunse New York passando dall'Inghilterra; lavorò per un breve periodo in una fabbrica di candele e conobbe Antonio Meucci. Riprese poi la sua carriera di capitano di marina navigando per parecchi anni in giro per il mondo. Soltanto nel 1854 le autorità giudicarono abbastanza prudente concedergli il ritorno in Piemonte. Nel viaggio verso l'Italia si fermò per un certo periodo a Londra dove incontrò nuovamente Mazzini. Qui conobbe una ricca vedova inglese Emma Roberta alla quale si legò sentimentalmente. Tornato in patria, comprò metà dell'isola di Caprera, al largo della costa settentrionale della Sardegna, dove aveva intenzione di stabilirsi dopo la lunga vita errabonda. Come passatempo costruì una casa e progettò una fattoria e nel 1857 decise di dedicarsi all'agricoltura e di vivere così all'aria aperta. Passò il tempo pescando e badando ai suoi animali; cercò inoltre di far crescere una discreta varietà di sementi. Nel 1856 il governo piemontese progettò un'altra guerra contro l'Austria e si rese conto di aver bisogno non solo dei conservatori, ma anche dei radicali e in particolare delle forze volontarie che potevano avere come capo solo Garibaldi. Molte volte fu chiamato a Torino per colloqui segreti. Nominato generale dell'esercito sardo, gli fu affidato il comando di una nuova brigata di volontari denominata Cacciatori delle Alpi. La guerra scoppiò nell'aprile del 1859 e Garibaldi, pur senza cavalleria né artiglieria, riportò alcune importanti vittorie nella zona del lago Maggiore (Varese, San Fermo) ma la sua azione fu fermata dall'armistizio di Villafranca a luglio. Per protesta contro questa decisione di Cavour si dimise dall'esercito sabaudo. Soffrì molto e non approvò mai la cessione alla Francia di Nizza, sua città natale, decisa da Cavour per ottenere la partecipazione di Napoleone III alla seconda guerra d'indipendenza. Garibaldi, sempre più insofferente verso la politica diplomatica dei Savoia, con l'aiuto dell'ala più rivoluzionaria dei radicali, organizzò i movimenti contro il granduca in Toscana e nelle Marche contro lo Stato pontificio, ma Vittorio Emanuele lo persuase ad abbandonare e egli si ritirò a Caprera. Fu in questo contesto che decise di liberare dall'oppressione dei Borboni il Regno delle due Sicilie. Nel maggio 1860 Garibaldi e i Mille si imbarcarono a Quarto, vicino a Genova, e iniziarono così la spedizione. Evitando le flotte borboniche che sorvegliavano le acque siciliane le due navi, Lombardo e Piemonte, raggiunsero la costa e gli uomini sbarcarono a Marsala. Anche se il suo esercito era esiguo e mal equipaggiato, Garibaldi non si perse d'animo e cominciò ad agire: si autonominò dittatore e subito abrogò le tasse più impopolari riducendo il prezzo del sale e della farina. Con i suoi Mille conquistò di sorpresa Palermo il 15 maggio mentre la guerriglia e la rivolta si propagavano per tutta l'isola. Il 20 luglio sconfisse il grosso dell'esercito borbonico a Milazzo. La Sicilia orientale cadde e, occupata dai garibaldini, ai quali si erano aggiunti migliaia di volontari isolani, eludendo la flotta napoletana, sbarcarono in Calabria passando lo stretto di Messina il 19 agosto. Cavour, che aveva più subìto che appoggiato la spedizione, non appena si rese conto della portata del successo militare, tentò di condizionarne il risultato politico chiedendo un'annessione della sola Sicilia, ma Garibaldi rifiutò perché fiducioso delle proprie capacità e convinto che, dopo Napoli sarebbe stata la volta di Roma. Il 7 settembre entrò a Napoli con alcuni compagni. La conquista definitiva del Regno delle due Sicilie fu decisa sul Volturno, dove Garibaldi, battendo i borbonici, riuscì a dimostrare in una grande battaglia campale ad eserciti contrapposti, il suo valore non solo come condottiero di bande ma anche come stratega. Con questa vittoria era, di fatto, al comando di metà Italia ma, accantonando le divergenze con Vittorio Emanuele II, nell'incontro di Teano gli consegnò formalmente i territori liberati salutandolo come primo re d'Italia. Questa impresa lo aveva reso famoso in tutto il mondo tanto che il presidente degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, gli offrì il comando dell'esercito unionista che egli rifiutò, preferendo rimanere in Italia per perseguire il suo progetto di unificazione.
Dopo la morte di Cavour, avvenuta il 6 giugno, si succedettero diversi governi; alcuni cercarono di sfruttare Garibaldi come pretesto per una guerra per conquistare il Veneto e Roma. L'occasione si presentò nel 1862 con il primo ministro Urbano Rattazzi che gli diede una considerevole somma per organizzare un'insurrezione contro l'Austria, poi il governo cambiò idea e arrestò a Sarnico un centinaio di garibaldini. Il 28 giugno da Palermo Garibaldi lanciò un proclama antifrancese e arruolò migliaia di volontari. Partì da Catania e sbarcò in Calabria per cominciare la marcia su Roma, ma il 29 agosto intercettato dall'esercito italiano in Aspromonte fu ferito a un piede, catturato e tenuto prigioniero per un brevissimo periodo. Amnistiato, tornò a Caprera. Nel 1864 partì per un viaggio in Inghilterra dove fu accolto come un eroe. Dopo un po' di tempo, stufo di tutta quella vita ufficiale fu ben contento di ritornare nella sua isola. Scoppiata nel 1866 la terza guerra d'indipendenza, Garibaldi, di nuovo generale e al comando di un corpo di volontari, entrò in Trentino e ottenne le uniche vittorie italiane di quella campagna a Monte Suello e Bezzecca. Come nelle occasioni precedenti, anche questa volta fu fermato dall'armistizio di Cormons. Rimane celebre la parola "obbedisco" con cui il generale La Marmora lo obbligava a cessare l'inseguimento degli austriaci. Dopo la non gloriosa annessione del Veneto Garibaldi voleva forzare la mano al re per la conquista di Roma rimasta sotto il papato, protetto dalla Francia. Il 24 settembre 1867 fu arrestato a Sinalunga su ordine del governo mentre stava preparando la marcia verso la capitale. Riportato a Caprera riuscì a fuggire e il 23 ottobre entrò nel territorio pontificio, occupando Monterotondo. I volontari furono sconfitti dai francesi a Mentana il 3 novembre 1867. Garibaldi arrestato, fu rinchiuso nel forte di Varignano (La Spezia) e successivamente riportato a Caprera. Scoppiata la guerra franco-prussiana nel 1870 Garibaldi lasciò l'isola per contribuire alla difesa della Francia. Gli fu affidato il comando di un corpo di volontari, l'armata dei Volsgi, con il quale, ricorrendo alla sua abilità ed esperienza di guerrigliero, riuscì a battere i prussiani a Digione, senza però poter cambiare il risultato del conflitto. Nel 1871 fu concordato un armistizio a Francoforte e Garibaldi venne eletto all'Assemblea Nazionale francese. Garibaldi si ritirò definitivamente a Caprera e pur eletto al parlamento italiano per sette diverse legislature, non vi fece mai un'apparizione. Con i suoi scritti sostenne i diritti dei lavoratori e appoggiò le organizzazioni della Prima internazionale, contrapponendosi alle oligarchie allora al potere. Garibaldi morì a settantacinque anni il 2 giugno del 1882. Nel testamento aveva chiesto di essere cremato su di un'alta pira innalzata vicino alla sua casa nell'isola di Caprera, ma le autorità trascurarono le sue volontà.

garibaldiano, agg. Relativo a Garibaldi.

garibaldìno, agg. e sm. agg. 1 Di Giuseppe Garibaldi (1807-1882). 2 Audace e coraggioso. ~ intrepido.
sm. Soldato volontario di Garibaldi. ~ camicia rossa.
Letteratura garibaldina
Genere letterario, risalente alla fine del IX sec., ispirata alla figura e all'impresa di Garibaldi e dei suoi volontari. I temi principali miravano all'esaltazione dell'eroismo risorgimentale. Tra i vari autori, F. Cavallotti, I. Nievo, G. Prati, A. Aleardi.

Garigliàno Fiume dell'Italia centrale, lungo 158 km, originato dalla confluenza di due fiumi, il Liri e il Gari. Segna il confine tra Lazio e Campania e sfocia nel golfo di Gaeta. Sulle sue rive gli spagnoli sconfissero i francesi nel 1503; nel 1860 invece i Borboni ripiegarono su Gaeta dopo la sconfitta con l'esercito piemontese. Durante il secondo conflitto mondiale, sulle sue rive ci fu una grande battaglia tra truppe alleate e tedeschi (novembre 1943).

Garimbèrti, Pàolo (Levanto, la Spezia 1943-) Giornalista. Dopo aver collaborato con vari quotidiani, da novembre 1993 a settembre 1994 assunse la direzione del Tg2, per poi ritornare alla carta stampata.

garimpeiro, sm. invar. Termine usato, soprattutto in Brasile, per indicare i cercatori di pietre e metalli preziosi.
 dal portoghese garimpos zona in cui si comincia a setacciare.

Garisènda Torre bolognese, eretta da Filippo e Oddo Garisendi nei primi decenni del XII sec. Viene detta torre mozza poiché la sua altezza fu ridotta dopo la costruzione.

garìtta, sf. Piccola costruzione in cui si ripara la sentinella. ~ guardiola.

Garland, Judy (Grand Rapids 1922-Londra 1969) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Il mago di Oz (1939), È nata una stella (1954) e Vincitori e vinti (1961). Dall'amore con Vincente Minnelli nacque Liza Minnelli.

Garlàsco Comune in provincia di Pavia (9.572 ab., CAP 27026, TEL. 0382).

Garlàte Comune in provincia di Lecco (2.453 ab., CAP 22050, TEL. 0341).

Garlènda Comune in provincia di Savona (748 ab., CAP 17033, TEL. 0182).

Garnet, Helen (Geelong, Victoria 1942-) Scrittrice australiana neorealista. Attraverso poesie, racconti, romanzi, commedie e sceneggiature, descrive situazioni al limite della normalità ambientate negli ambienti degradati di Melbourne: solitudine, miseria, nevrosi, droga, emarginazione, sottolineate da un'ossessionante musica rock che esalta i drammi individuali e collettivi. Il pessimismo dei suoi primi romanzi si attenua nei lavori successivi fino a lasciare spazio a un cauto ottimismo nella ricerca di una stabilità affettiva dei protagonisti dei suoi lavori. Tra le opere Monkey Grip (La stretta della scimmia, 1977), Other people's children (I bambini degli altri, 1982), The Children's Bach (Bach dei bambini, 1984), Postcard from Surfers (Cartolina dai surfisti, 1985).

garnì, sm. invar. Hotel.

Garnier, Tony (Lione 1869-La Bédoule 1948) Architetto francese tra i massimi esponenti dell'urbanistica moderna. Ipotizzò fra i primi la città industriale, per la quale nel 1904 presentò un progetto urbano composto di strutture realizzate completamente in cemento armato e vetro. Trasferitosi a Lione, ebbe l'opportunità di iniziare una serie di interventi urbanistici (stadio olimpico nel 1916, macello nel 1913) restati incompiuti a causa dello scoppio della guerra. Garnier ebbe il merito di anticipare le soluzioni aperte dell'urbanistica contemporanea.

garnierìte, sf. Silicato basico di magnesio e nichel. Viene utilizzata per estrarne il nichel.

Garnìga Tèrme Comune in provincia di Trento (403 ab., CAP 38060, TEL. 0461).

Garo Hills Distretto (407.000 ab.) dell'India, capoluogo Tura.

garofanàto, agg. Che profuma di garofano.

garòfano, sm. Nome comune di varie piante erbacee delle Cariofillacee. Molte specie sono spontanee.
 sm. 1 pink, carnation. 2 (spezia) clove-tree.
Dianthus carthusianorum
Specie di garofono spontaneo.
Dianthus caryophyllus
Specie tipica del garofano comune, originario dell'Africa settentrionale, ha fiore profumato di colore rosso violetto con cinque petali e sottili foglie lineari.
Dianthus superbus
Specie di garofono spontaneo in montagna.

Garofano rosso, Il Romanzo di E. Vittorini (1933-1934).

Garònna Fiume della Francia (Garonne) che scorre nella parte sudoccidentale del paese. Lungo 674 km, nasce in Spagna, tocca Tolosa, Agen e Bordeaux e si getta infine nell'Atlantico con un grande estuario (Gironda).

Garoua Città (142.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento del Bénoué.

Garòzzo, Benìto (Napoli 1927-) Giocatore di bridge italiano. È stato campione europeo e mondiale e ha vinto diverse Olimpiadi.

GARR Sigla di Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti della Ricerca.

garrése, sm. Parte dei quadrupedi comprese fra il collo e il dorso.

garrétto, sm. 1 Parte dell'arto posteriore dei quadrupedi. 2 Nell'uomo è la parte della gamba che si trova immediatamente sopra il calcagno. ~ tallone.

Garriàcee Famiglia di piante arbustacee.

Garrick, David (Hereford 1716-Londra 1779) Attore teatrale inglese. Fu un celebre interprete del Riccardo III e del Re Lear di Shakespeare. Dal 1747 al 1776 diresse il Drury Lane Theatre.

garrìga, sf. Formazione vegetale, tipica del bacino del Mediterraneo, costituita da lecci uniti a piante erbacee e ad arbusti.

garrìre, v. intr. 1 Emettere garriti. ~ stridere. 2 Sventolare di bandiere. ~ sbattere.
 lat. garrire.

garrìto, sm. Verso stridulo e acuto di alcuni uccelli, specie rondini.

Garros, Roland (La Réunion 1888-in volo presso Vauziers 1918) Aviatore francese. Effettuò, nel 1915, la prima trasvolata del Mediterraneo. Morì in volo durante un combattimento aereo.

garròta, o garròtta, sf. Strumento per eseguire una condanna a morte.

garrottàre, v. tr. Strangolare con la garrotta.

garrulità, sf. 1 L'essere loquace. 2 Maldicenza.

gàrrulo, agg. 1 Che garrisce. ~ stridulo. 2 Ciarliero. ~ loquace. <> silenzioso. 3 Vivace, allegro. ~ festoso.

Gary Città (152.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Indiana.

gàrza, sf. Tessuto leggero a trama larga, usato per medicazioni. ~ benda.
 sf. gauze.

garzàia, sf. Nella caccia, luogo palustre e boscoso in cui nidificano colonie di aironi.

Garzànti, Àldo (Forlì 1883-Milano 1961) Editore. Nel 1938 rilevò e diede il suo nome alla casa editrice Fratelli Treves.

Garzànti, Lìvio (Milano 1921-) Editore. Succedette al padre Aldo alla guida della casa editrice Garzanti. Tra le sue opere, L'amore freddo (1979), Una città come Bisanzio (1985) e La fiera navigante (1990).

garzàre, v. tr. Sottoporre i tessuti a garzatura.

garzatóre, sm. Operaio tessile che esegue l'operazione della garzatura.

garzatrìce, sf. Operaia tessile che esegue l'operazione di garzatura.

garzatùra, sf. Operazione di finitura dei tessuti.

garzélla, sf. Arnese di legno con più garzi per garzare i tessuti.

Garzèno Comune in provincia di Como (1.258 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

garzètta, sf. Uccello (Egretta garzetta) della famiglia degli Ardeidi e dell'ordine dei Ciconiformi (detto anche egretta) con piumaggio bianco, cresta lunga e cadente, zampe e becco neri, piedi gialli, lungo circa 50 cm. Vive in risaie, paludi e stagni, cibandosi di pesci e animali acquatici. Molto comune in Italia.

Garzigliàna Comune in provincia di Torino (519 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

gàrzo, sm. Cima di cardo usato dai lanaioli per la garzatura della lana.

garzóne, sm. 1 Lavoratore subordinato non qualificato. ~ apprendista. 2 Aiutante, inserviente. ~ fattorino.
 sm. 1 (aiutante di negozio) boy. 2 (apprendista) apprentice.

gas, sm. Insieme di atomi e di molecole in uno stato di aggregazione che permette loro di muoversi e allontanarsi tendendo a riempire l'intero volume del recipiente in cui siano contenuti. Il termine fu coniato intorno al 1660 dal fiammingo van Helmont (deriva dal greco chaos) per indicare il fluido aeriforme che esce da un corpo in combustione. Un gas a differenza di un vapore non è liquefacibile per sola compressione, essendo al di sopra della propria temperatura critica: occorre perciò anche un forte raffreddamento. Le caratteristiche fondamentali di un gas sono la temperatura, il volume e la pressione: questi parametri sono legati tra loro dall'equazione di stato del gas e cioè dalla legge che descrive il comportamento del gas al variare delle condizioni fisiche imposte; si definisce perfetto o ideale un g. che segue rigorosamente, nel corso di qualunque trasformazione, l'equazione di stato. Usando metodi statistici le proprietà dei gas possono essere intrepretate come valori medi di proprietà meccaniche delle molecole (la temperatura dipende dalla energia cinetica media delle molecole, la pressione esercitata sulle pareti del contenitore è dovuta agli urti delle molecole sulla parete, …).
 sm. 1 gas. 2 (di scarico) exhaust gas. 3 (a tutto gas) at full speed.
Gas combustibile
Gas formati da idrocarburi, soprattutto metano. Qualora non abbiano origine naturale, sono formati da miscele in cui una porzione è di origine naturale e un'altra è prodotta con procedimenti vari; i gas di distillazione, di gasogeno e d'arrossamento sono sottoprodotti di processi metallurgici; i gas d'olio e di reforming derivano dalla lavorazione termica di prodotti petroliferi.
Gas interstellare
Gas, costituito da idrogeno e polveri, localizzato nello spazio interstellare; è molto importante perché costituisce la materia prima da cui si generano le stelle.
Gas tonante
Miscela d'idrogeno, ossigeno e aria, che può divenire esplosiva se innescata da fiamma o scintilla.
Nube brillante
Ammasso gassoso, reso luminoso da stelle presenti al suo interno, la cui radiazione energetica eccita il gas della nube che, per riemissione, diventa visibile e brillante alle varie lunghezze d'onda. Il nome comune delle nubi interstellari è quello di nebulosa brillante.
Nube oscura
Nube di gas interstellare che cattura la luce delle stelle; in cielo appare come una zona buia di forma irregolare, all'interno di un campo di stelle. È anche detta nebulosa oscura.
Teoria cinetica dei gas
In fisica è la teoria che studia i gas quali aeriformi composti da un elevatissimo numero di atomi o molecole interagenti fra di loro solo in virtù del fatto di possedere energia meccanica o di movimento (energia cinetica). In questo modo, a partire dai parametri energetici delle singole molecole, è possibile determinare lo stato del gas come un tutto. In questa teoria le molecole del gas, le cui dimensioni sono trascurabili in relazione alla distanza media tra esse, hanno traiettoria casuale, rettilinea e urtano fra di loro in modo perfettamente elastico, così da conservare la propria energia. La temperatura di un gas è funzione diretta dell'energia cinetica media delle sue molecole.

gasàre, v. v. tr. 1 Rendere effervescente un liquido. 2 Sottoporre all'azione di gas tossici. 3 Eccitare. ~ entusiasmare.
v. rifl. Montarsi la testa. ~ esaltarsi.

gasàto, agg. 1 Che, chi si è montato la testa. ~ infervorato. 2 Gassato, frizzante. ~ effervescente. <> liscio.

Gascoyne Fiume (800 km) dell'Australia, che nasce dai monti Carnavon e sfocia nell'oceano Indiano.

gasdinàmica, sf. Aerodinamica dei fluidi compressibili.

gasdótto, sm. Conduttura per il trasporto di gas dal luogo di produzione ai luoghi di smistamento e di consumo.
 sm. gas pipeline.

Gasherbrum Massiccio montuoso (8.068 m) del Karakoram, nei pressi del K2.

gasificàre e derivati => "gassificare e derivati"

gasìndio, sm. Persona che era vincolata al re longobardo da un particolare rapporto di soggezione.

gasìsta => "gassista"

gasògeno, sm. Apparecchio atto a trasformare un liquido o un solido in gassoso.

gasòlio, sm. Miscela di idrocarburi diffusamente usata per l'alimentazione dei motori diesel e come olio combustibile negli impianti di riscaldamento. Si ottiene dal petrolio greggio, distillato a 250-350 °C.
 sm. diesel oil, gas oil.

gasòmetro, sm. Recipiente per la raccolta, la misurazione e l'erogazione di gas a pressione costante.

Gaspard de la Nuit Prosa di A. Bertrand (1842).

Gaspàrri, Piètro (Capovallazza di Ussita 1852-Roma 1934) Cardinale. Fu segretario di stato del Vaticano dal 1914 al 1931 e con questo titolo nel 1929 stipulò con Mussolini i patti lateranensi.

Gaspé Penisola del Canada, nella provincia del Québec.

Gasperìna Comune in provincia di Catanzaro (3.059 ab., CAP 88060, TEL. 0961).

Gaspra Asteroide di piccolissime dimensioni (diametro di 15 km); nel 1991 è stato osservato dalla sonda Galileo che ne ha mostrato anche la forma irregolare e i crateri da impatto.

gàssa, sf. In marina, occhio ottenuto ripiegando un cavo a una delle estremità.

gassàre, v. tr. 1 Rendere effervescente con l'aggiunta di un gas. 2 Uccidere mediante gas tossici.

Gasse, Stéfano (Napoli 1778-1840) Architetto. Di impostazione neoclassica, operò prevalentemente a Napoli, con il fratello gemello Luigi (Napoli 1778-1833). Tra le opere, il municipio (ex palazzo San Giacomo), l'ingresso di San Giacomo degli Spagnoli e l'osservatorio astronomico di Capodimonte, il palazzo Montemileto (1832).

Gassendi (Champtercier 1592-Parigi 1655) Soprannome di Pierre Gassend, filosofo e astronomo francese. Si ispirò all'atomismo epicureo, cercando di conciliarlo con la religione cattolica; criticò l'aristotelismo scolastico e fu in contrapposizione con Cartesio. Come scienziato condivise la concezione copernicana di Galilei. Come astronomo studiò i satelliti di Giove e il transito di Mercurio sul Sole, studiò il suono e ne misurò la velocità di propagazione. Fra le sue opere, Compendio della filosofia di Epicuro (1649).

Gasser, Herbert Spencer (Platteville 1888-New York 1963) Fisiologo statunitense. Compì importanti studi sulla propagazione degli impulsi nervosi. Nel 1944 fu insignito del premio Nobel con J. Erlanger.

Gasser, Johann Lorenz (Vienna 1723-1765) Anatomista viennese. Fu lo scopritore di un ganglio nella radice sensitiva del nervo trigemino.

gassificàre, v. tr. Ridurre allo stato gassoso una sostanza solida o liquida.

gassificazióne, sf. Operazione del gassificare.

Gàssino Torinése Comune in provincia di Torino (8.470 ab., CAP 10090, TEL. 011).

gassìsta, sm. (pl.-i) 1 Operaio addetto alle apparecchiature per la produzione del gas di città. 2 Fonditore che sorveglia un gasogeno e riscalda il forno collegato a esso.

Gàssman, Pàola (Roma 1945-) Attrice italiana, figlia di Vittorio. Insieme al marito Pagliai ha fondato una compagnia teatrale dal vasto repertorio.

Gàssman, Vittòrio (Genova 1922-) Attore e regista teatrale e cinematografico, ha interpretato i ruoli principali del grande repertorio del teatro classico e moderno tra cui Amleto (1952), Otello (1945 e 1982), Adelchi (1960), Affabulazione (1977). Anche nel cinema ha avuto una brillante carriera alternando ruoli drammatici e comici (Riso amaro, 1949; I soliti ignoti, 1958; La grande guerra, 1959; Il sorpasso, 1962; L'armata Brancaleone, 1966; Il deserto dei Tartari, 1976; La famiglia, 1989). Scrittore con il romanzo Memorie del sottoscala (1990).

gassògeno => "gasogeno"

gassòmetro => "gasometro"

gassósa, sf. Bibita dissetante, gassata con anidride carbonica.
 sf. fizzy drink.

gassóso, agg. Che è allo stato di gas.
 agg. gassy, gaseous.
 deriv. da gas.

gastaldàto => "castaldato"

Gasterofìlidi Famiglia di Insetti Ditteri ciclorafi noti come estri del cavallo. Vivono nelle zone temperate e calde.

Gasteròpodi Classe di Invertebrati, la più numerosa dei Molluschi. Hanno una conchiglia protettiva avvolta a spirale (chiocciole e lumache) oppure uno scudo calcareo; il capo è nettamente diviso dal corpo con tentacoli su cui sono disposti gli organi di tatto retraibili e gli occhi; il piede muscoloso e molto sviluppato, strisciante, atto alla locomozione. L'apparato digerente ha la bocca provvista di radula per triturare il cibo. Contano circa 70.000 specie divise in:
Opistobranchi
Senza conchiglia, respirazione cutanea o per branchie, ermafroditi con fecondazione incrociata.
Polmonati
Generalmente terrestri con conchiglia tondeggiante, mantello funzionante come un polmone.
Prosobranchi
Generalmente marini con respirazione branchiale, sessi separati.

Gasterostèidi Famiglia di Pesci Gasterosteiformi.

Gasterostòmidi Famiglia di Trematodi Distomidi. Hanno una bocca posta nel centro della faccia ventrale.

gastigamàtti => "castigamatti"

gastigàre => "castigare"

gastigatézza => "castigatezza"

gastigàto => "castigato"

gastigatóre => "castigatore"

gastìgo => "castigo"

Gastòldi, Giovànni (Caravaggio 1555-1622?) Compositore. Tra le opere Balletti a cinque voci (un libro, 1591).

Gaston de Foix (Foix 1489-Ravenna 1512) Nipote di Luigi XII di Francia, durante il suo regno fu a capo della Compagnia d'Italia contro la Lega santa dal 1511; l'anno successivo la sconfisse a Ravenna, morendo però sul campo.

Gastóni, Lìsa (Alassio 1935-) Attrice teatrale e cinematografica. Tra le interpretazioni, Svegliati e uccidi (1966), di C. Lizzani, Grazie zia (1968), di S. Samperi, I sette fratelli Cervi di G. Puccini, Mussolini: ultimo atto (1973, nel quale interpretò il ruolo di Claretta Petacci), di C. Lizzani. Tra le sue interpretazioni teatrali, La Celestina di De Rojas (1979), con la regia di L. Squarzina.

gastr(o)- Primo elemento di parole composte. Deriva da un vocabolo greco che significa "ventre".

gastralgìa, sf. Dolore viscerale che ha origine dallo stomaco.

gastrectasìa, sf. Dilatazione dello stomaco causata principalmente dall'aria ingoiata.

gàstrico, agg. Dello stomaco.
Succo gastrico
Prodotto delle ghiandole tubolari dello stomaco, fondamentale per la funzione digestiva. Il succo gastrico contiene acido cloridrico, sali minerali ed enzimi capaci di attaccare chimicamente le sostanze nutritive. Quando giunge nello stomaco, il bolo alimentare viene aggredito dall'acido cloridrico, che trasforma le sostanze nutritive in composti più semplici. A questo punto intervengono gli enzimi come la pepsina che provvede a trasformare le proteine. Il succo gastrico viene secreto nella quantità di circa un litro al giorno.

gastrìte, sf. Infiammazione della mucosa dello stomaco che si manifesta con nausea, vomito e bruciori. Può essere causata da abuso di alcol, farmaci o spezie, da stress, infezioni o assunzione di cibi irritanti.
Gastrite cronica
Può essere di tipo atrofico quando si ha una riduzione dello spessore della mucosa e sottomucosa, oppure di tipo ipertrofico quando si manifesta un ispessimento degli strati superficiali delle pliche.

gastroclìsi, sf. Somministrazione di alimenti liquidi allo stomaco per mezzo di sonde.

gastrocnèmio, agg. e sm. Di muscolo comprendente i due gemelli della gamba.

gastrocolìte, sf. Infiammazione contemporanea dello stomaco e del colon.

gastroduodenàle, agg. Relativo allo stomaco e al duodeno.

gastroduodenìte, sf. Infiammazione di stomaco e duodeno.

gastroentèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo stomaco e all'intestino.

gastroenterìte, sf. Difficoltà di assorbimento dovuta ad anomalia dell'intestino tenue.

gastroenteròlogo, sm. (pl.-gi) Medico specialista di gastroenterologia.

gastroenterostomìa, sf. Operazione chirurgica che ha lo scopo di far comunicare lo stomaco con un'ansa intestinale. ~ gastrodigiunomastia.

gastroepàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a stomaco e fegato.

gastrointestinàle, agg. Relativo a stomaco e intestino.

Gastromicèti Ordine di Funghi Basidiomiceti in cui le spore vengono liberate solo dopo la liberazione del peridio. ~ gasteromiceti.

gastronomìa, sf. Arte della cucina. ~ culinaria.
 sf. gastronomy.
 da gastro-+-nomia.

gastronomicaménte, avv. Per quanto concerne la gastronomia.

gastronòmico, agg. (pl. m.-ci) Della gastronomia. ~ culinario.

gastrònomo, sm. Esperto di gastronomia.

gastropatìa, sf. Affezione funzionale o organica dello stomaco.

gastroptòsi, sf. Spostamento dello stomaco verso il basso. Può essere provocata da un rilassamento dei legamenti di sospensione o da una dilatazione dello stomaco.

gastrorragìa, sf. Emorragia dello stomaco.

gastroscopìa, sf. Esame endoscopico della mucosa gastrica tramite fibroendoscopio.

gastroscòpio, sm. Strumento per l'esame diretto della parete gastrica.

gastrospàsmo, sm. Contrazione spastica dello stomaco. ~ spasmogastrico.

gastrostomìa, sf. Operazione chirurgica consistente nel far comunicare le pareti gastriche con la parete addominale e nel praticare poi un'apertura che consenta l'introduzione di alimenti.

gastrosuccorrèa, sf. Sindrome caratterizzata dalla presenza di una quantità più o meno abbondante di succo gastrico nello stomaco a digiuno.

Gastrotrìchi Gruppo di circa 100 specie che danno nome al tipo omonimo, sottoregno dei metazoi. Animaletti minuscoli, fino a un massimo di 1,5 mm, sono acquatici e si nutrono di organismi unicellulari.

gastrulazióne, sf. La fase dell'embriogenesi che porta alla formazione della gastrula.

Gata, Cabo de Promontorio della Spagna, nella costa sudorientale.

Gata, Sierra de Catena montuosa della Spagna, tra l'Estremadura e il León. Vetta più elevata il monte Jalama (1.363 m).

gate, sm. invar. In elettronica, porta.

gâteau, sm. invar. Torta.

Gates, Bill (1955-) Informatico statunitense. Fondò la Microsoft, azienda leader nella produzione di software informatici che egli cominciò a progettare nel 1975 quando era studente a Harvard. Ne è tuttora il maggiore azionista.

Gateshead Città (206.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Tyne and Wear, in Inghilterra.

gateway, sm. invar. Letteralmente significa cancello. In informatica indica un dispositivo che collega tra loro parti di una rete.

GATT Acronimo di General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo generale sulle tariffe doganali e del commercio). Accordo internazionale nato a Ginevra nel 1947, entrato in vigore nel 1948, con lo scopo di liberalizzare il commercio internazionale. Aderirono inizialmente ventitré paesi, con l'adesione successiva di molti altri, fino a circa un centinaio. Dal 1995 è stato sostituito dal WTO.

gàtta, sf. 1 La femmina del gatto. prendere una bella gatta da pelare, assumere degli oneri pesanti. 2 Dispositivo di chiusura delle cubie per impedire all'acqua del mare di scorrere sul ponte delle navi.
 sf. 1 female cat. 2 (fam.) pussycat.
 dal lat. tardo catta; nel significato [2] franc. gatte.

Gatta inglese, La Storia in due atti per cantanti di H. W. Henze, libretto di E. Bond (Schwetzinghen, 1983).

Gatta sul tetto che scotta, La Dramma di T. Williams (1955).

Gatta, La Romanzo di S. G. Colette (1933).

gattabùia, sf. Prigione. ~ galera.

gattaiòla, sf. 1 Buco che si fa nella parte inferiore degli usci per farvi passare un gatto. ~ sportellino. 2 Scappatoia. ~ pertugio.

Gattamelàta (Narni 1370 ca.-Padova 1443) Erasmo da Narni detto il capitano di ventura. Fu al servizio dello stato pontificio dal 1427 al 1434; passò al servizio dei veneziani nel 1434 e, nominato capitano, ne comandò le truppe combattendo contro i Visconti. Nella piazza del Santo, a Padova, si erge la sua celebre statua equestre, costruita da Donatello nel 1453.

gattamòrta, o gàtta mòrta, sf. (pl. gattemòrte) 1 Persona che, sotto una apparenza tranquilla, dissimula un carattere malvagio. ~ ipocrita. 2 Acqua cheta. ~ sornione.

Gattàtico Comune in provincia di Reggio Emilia (4.835 ab., CAP 42043, TEL. 0522).

gatteggiaménto, sm. 1 Particolare luminosità della pupilla, propria dei felini. 2 Proprietà che possiedono alcuni minerali, come il rubino, di emanare riflessi mobili.

gatteggiàre, v. intr. Presentare particolari effetti di luce con iridescenze simile agli occhi di un gatto.

Gattèo Comune in provincia di Forlì (5.879 ab., CAP 47030, TEL. 0541).

gattésco, agg. e sm. agg. (pl. m.-chi) Di gatto.
sm. Solo nella locuzione andare in gattesco, fare l'amore come i gatti in primavera.

Gàtti, Emìlio (Torino 1922-) Ingegnere italiano. Ha contribuito alla ricerca sulla strumentazione nucleare veloce.

gàttice, sm. Nome comune del pioppo bianco, pianta della famiglia delle Salicacee.

Gàttico Comune in provincia di Novara (3.077 ab., CAP 28013, TEL. 0322).

gattinàra, sm. Vino rosso, prodotto nel territorio del comune di Gattinara in Piemonte, ottenuto mescolando uve provenienti da diversi vitigni. Viene.

Gattinàra Comune in provincia di Vercelli (8.701 ab., CAP 13045, TEL. 0163).

gàtto, sm. 1 Animale domestico 2 Piatto tipico della cucina meridionale costituito da patate, uova, mozzarella e carne suina.
 sm. 1 tomcat, cat. 2 (fam.) pussycat. 3 (soriano) tabby cat. 4 (delle nevi) snowmobile. 5 (selvatico) wildcat.
Denominazione generica delle varie specie, in particolare delle razze domestiche, di Mammiferi del genere Felis. È diffuso in tutto il mondo, ha corpo allungato ricoperto da folta pelliccia, due grandi occhi e testa tonda, arti muniti di artigli retrattili e lunga coda; è apprezzato per la sua attitudine a cacciare i topi, ottimo saltatore, agile nella corsa e nell'arrampicarsi, dotato di notevole destrezza ed equilibrio; nonostante la domesticazione, mantiene spiccati caratteri di indipendenza e, a differenza del cane, non si è mai lasciato soggiogare dall'uomo, con il quale pure convive da millenni come animale da compagnia. Le prime testimonianze di addomesticamento risalgono agli antichi egiziani (3000 a. C.). Ha un udito acutissimo e particolari organi tattili che sono lunghi peli presenti sul labbro superiore e sulle guance (vibrisse). Vive circa quindici anni, va soggetto a molte malattie, alcune delle quali possono essere trasmesse anche all'uomo (rogna, tigna, tenia, difterite). La gravidanza dura sessantadue giorni dopo la quale nascono da tre a cinque cuccioli. Fra le razze più note, quella persiana con pelo lungo e morbido, di vari colori; quella siamese con pelo corto e raso, chiaro, con estremità nere; quella europea con pelo folto, corto, vellutato di vari colori. Il gatto fu venerato e considerato sacro dagli egizi, dagli arabi e dai cinesi, perseguitato come animale demoniaco nel medioevo; ai giorni nostri è molto diffuso come animale da compagnia.
Gatto a nove code
Specie di frusta con nove strisce di cuoio.
Gatto abissino
Originario dell'Africa del nord, è un gatto a pelo corto dalla corporatura snella. Ha bisogno di luoghi spaziosi.
Gatto americano
Originario del Nordamerica, è un gatto a pelo corto e fitto. Abile cacciatore, vive volentieri in casa.
Gatto balinese
Originario del Nordamerica, è un gatto socievole e dolce. Presenta un mantello variegato e occhi blu.
Gatto birmano
Originario della Birmania, è noto anche come gatto sacro di Birmania. Di temperamento socievole, vive volentieri in casa.
Gatto blu russo
Originario della Russia, è un gatto a pelo corto dalla corporatura snella. Vive volentieri in casa.
Gatto burmese
Originario della Thailandia, è un gatto dal pelo folto e sottile e dal corpo snello. Molto affettuoso, è adatto alla vita domestica.
Gatto certosino
Originario della Francia, è un gatto dal pelo corto e fitto. Il suo carattere dolce e mite lo rende adatto alla vita domestica.
Gatto esotico
Originario del Nordamerica, è un robusto gatto dal pelo corto. Allegro e affettuoso, è un compagno molto piacevole.
Gatto delle foreste norvegesi
Originario della Scandinavia, è un gatto che ha bisogno di grandi spazi in quanto abile cacciatore.
Gatto delle nevi
Veicolo speciale adatto per la circolazione su terreni nevosi. Dotato di particolari cingoli serve per l'apertura di piste sui campi da sci.
Gatto orientale
Originario dell'Estremo Oriente, è un gatto dal pelo corto e dal corpo flessuoso. Di carattere vivace, offre una gradevole compagnia.
Gatto selvatico
Mammifero (Felis silvestris silvestris) della famiglia dei Felidi e dell'ordine dei Carnivori. Gatto selvatico europeo, mammifero robusto, di dimensioni più grosse di un gatto domestico, ha pelo folto grigio fulvo, con strisce nere e coda ad anelli grigi e neri. È abilissimo predatore e cacciatore, vive nei boschi e nei territori montani, si ciba di piccoli animali, topi, insetti. In Asia vive il gatto selvatico del deserto cinese, in Africa il Serval, in America sono diffusi il puma e l'ocelot.
Gatto somalo
Originario della Somalia, è un gatto a pelo lungo molto abile nella caccia. Ha bisogno di spazi estesi.
Gatto turco van
Originario della Turchia, è un gatto dal temperamento placido, adatto alla vita casalinga. Presenta un mantello bianco maculato di rosso.
Pesce gatto (Iacatalurus nebulosus)
Pesce di acqua dolce, predatore, ha caratteristici bargigli ai lati del capo. Originario dell'America settentrionale, è diffuso anche in Europa.

Gatto a nove code, Il Film giallo, italiano (1970). Regia di Dario Argento. Interpreti: Catherine Spaak, Karl Malden, James Franciscus.

Gatto con gli stivali, Il Favola di Ch. Perrault contenuta nella raccolta I racconti di mia madre l'Oca (1697).
Gatto con gli stivali, Il
Fiaba drammatica di L. Tieck (1797).

Gatto e topo Romanzo di G. Grass (1961).

gattomammóne, o gàtto mammóne, sm. Mostro immaginario delle fiabe.

gattonàre, v. tr. 1 Camminare con le mani e con i piedi. 2 Strisciare a terra come un felino che attacca la preda. gattonare un fagiano.
 deriv. da gattone, accresc. di gatto.

gattóni, avv. 1 Camminando con le mani e con i piedi. ~ a quattro zampe. 2 Quatto quatto.
 avv. on all fours.

gattopardésco, agg. (pl. m.-chi) Che si ispira a una politica di tipo conservatore.

gattopardìsmo, sm. Concezione della politica gattopardesca.

gattopàrdo, sm. 1 Nome comune di felini africani (servalo) o americani (ocelot). 2 Pesce cartilagineo della famiglia degli Sciliorinidi, detto anche gattuccio maggiore (Scyliorhinus stellaris). 2 Persona che dà prova di gattopardismo.
 sm. 1 (americano) ocelot. 2 (africano) serval.

Gattopardo, Il Romanzo di G. Tomasi di Lampedusa (1958). Pubblicato postumo, opera di un letterato appartato dalle correnti letterarie, il romanzo ebbe un successo straordinario. Ambientato nella Sicilia dell'epoca della spedizione dei Mille, narra la vicenda storica attraverso la visione del principe Don Fabrizio di Salina, che osserva con distacco la fine di un mondo immobile da secoli. Diverso è l'atteggiamento del nipote Tancredi che si unisce ai garibaldini, avendo compreso che occorre guidare direttamente il passaggio della Sicilia al regno d'Italia in modo da mantenere il potere. Tancredi sposerà la figlia di un borghese per allearsi alla classe borghese in ascesa. Impregnato di una visione pessimistica della storia e degli uomini, è considerato manifestazione tarda del decadentismo. Insignito del premio Strega nel 1959, fu portato sullo schermo da Luchino Visconti nel 1963.
Gattopardo, Il
Film drammatico, italiano (1963). Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale.

gattùccio, sm. Sega con la lama sottile a sciabola e il manico tondo, per fare tagli curvi.

Gatty, Margaret (Burnham, Essex 1809-Ecclesfield, Yorkshire 1873) Scrittrice. Iniziò l'attività prestando la sua collaborazione alla rivista Aunt Judy's Magazine. Diventò famosa firmando i suoi articoli, indirizzati ai ragazzini, con lo pseudonimo di zia Judy. Scrisse soprattutto libri per l'infanzia tra i quali Parabole dalla natura (1855-1871) è senz'altro il più conosciuto.

Gatún Lago (423 km2) artificiale del Panam´, ottenuto dallo sbarramento del fiume Chagres.

Gaucher, Philippe-Charles-Ernest (Champlemy 1854-Parigi 1918) Medico francese. Diede il nome alla malattia ereditaria del sistema emolinfopoietico.

gauchésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Dei gauchos. 2 Di un tipo di letteratura sudamericana sviluppatasi soprattutto in Argentina e in Uruguay.

gauchìsme, sm. invar. Il complesso dei movimenti extraparlamentari di sinistra.

gauchìsmo, sm. Adattamento italiano di gauchisme.

gauchìste, agg., sm. e sf. invar. Chi, che appartiene politicamente alla sinistra extraparlamentare. ~ estremista.

gaucho, sm. invar. Mandriano a cavallo che governa le mandrie di bestiame nelle pampas argentine e uruguayane.
Letteratura gauchesca
Complesso di opere poetiche, narrative e drammatiche ispirate dalla vita avventurosa dei gauchos, portato a dignità letteraria nel XIX sec. Scrittori di genere gauchesco sono gli argentini H. Ascanubi (1807-1875) autore di Paulino Lucero e di Santos Vega (1872) e E. Del Campo (1834-1880) autore di Fausto; l'uruguaiano A. D. Lussich (1848-1928) autore de I tre gauchi orientali e J. Hern´ndez, autore del capolavoro della letteratura gauchesca Martín Fierro; L. L. Domínguez (1819-1898) autore del fortunato El Ombu (1843) e R. Obligado (1851-1920) autore di una nuova versione di Santos Vega.

gaudènte, agg. e sm. agg. Che, chi ama godersi la vita tra agi e piaceri. ~ edonista. <> sobrio.
sm. Libertino, buontempone. ~ viveur. <> cenobita.

Gaudènzio Nome di santi.
Gaudenzio
(Brescia 360 ca.-410 ca.) Santo e vescovo di Brescia, consacrato da Sant'Ambrogio. Onorio I lo inviò a Costantinopoli per intercedere in favore di San Giovanni Crisostomo, esiliato nel 403. Scrisse ventuno Sermones.
Gaudenzio da Novara
(Ivrea metà sec. IV-Novara 418?) Santo, vescovo (dal 398) e patrono di Novara.

Gaudí y Cornet, Antoni (Reus 1852-Barcellona 1928) Architetto spagnolo, massimo esponente del modernismo catalano. Il suo stile architettonico è definito da forme geometriche complesse, ricche di decorazioni e policromia. Le opere principali sono principalmente a Barcellona: parco Güell (1900-1914), casa Batlló (1905-1907), casa Mil´ (1905-1910), chiesa della Sagrada Familia (1903-1926 incompiuta).

Gaudìni, Giùlio (Roma 1904-1948) Schermidore italiano. Ha vinto la medaglia d'oro nel fioretto e nella spada alle Olimpiadi di Berlino del 1936.

gàudio, sm. Profondo e intenso piacere spirituale. ~ giubilo. <> tristezza.
 sm. happiness, joy.
 lat. gaudium, deriv. da gaudere godere.

gaudióso, agg. Pieno di gaudio.

Gauguin, Paul (Parigi 1848-Atuana, isole Marchesi 1903) Pittore francese, influenzato inizialmente da Pissarro, riscosse i primi successi esponendo con gli impressionisti dal 1879 al 1886. Dopo l'incontro con É. Bernard e con V. Van Gogh, recatosi in Martinica nel 1887, maturò la sua svolta stilistica, una nuova impostazione compositiva che lo allontanava dalla visione naturalistica dell'impressionismo alla ricerca di una dimensione spirituale dell'arte. La sua arte rispecchia il gusto per l'esotico, arricchito dall'esperienza di vita a Tahiti, dove si trasferì nel 1895. Nei dodici anni trascorsi nelle isole dei mari del sud, Gauguin mantiene la sua tendenza all'astrazione attraverso l'uso particolare del colore. Il suo stile si ammorbidisce, le forme diventano più modellate, il colore meno violento e più caldo, il contorno meno pesante anche se bene evidente e più complesso. Permane la suggestione dei ritmi musicali del disegno e dei rapporti cromatici. Le sue opere e le sue idee sull'arte, esposte nel suo libro Noa-Noa (1891-1893), influirono sulla pittura dei simbolisti, dei nabis, dei fauves, dei cubisti e degli espressionisti. A Tahiti, nel 1897, dipinse il trittico che considerò il suo testamento artistico, Donde veniamo? Dove siamo? Dove andiamo? esposto al Museum of Fine Arts di Boston. Altre opere, La Senna dal ponte di Jena (1875), Il cavallo bianco (1898), E l'oro dei loro corpi (1901), esposti a Parigi al Museo d'Orsay, Il Cristo giallo (1889, Buffalo, Albright Art Gallery), Nave Mahana, Donne tahitiane sulla spiaggia (1891, Parigi, Louvre), Fanciulle tahitiane con fiori di mango.

Gauja Fiume (461 km) della Lettonia. Nasce dalle alture della Livonia e sfocia nel golfo di Riga.

Gaul, Charly (Esch-sur-Alzette, Lussemburgo 1932-) Corridore ciclista. Ha vinto il giro d'Italia nel 1956 e nel 1959 e il giro di Francia nel 1958.

gaullìsta, agg. (pl. m.-i) Gollista.

gaultèria, sf. Genere di piante arbustive sempreverdi della famiglia delle Ericacee.

Gaumont, Léon (Parigi 1863-Saint-Maxime 1946) Industriale cinematografico francese, inventore dei primi procedimenti tecnici del sonoro e del cinema a colori.

Gàuro Cratere vulcanico dei Campi Flegrei. Punto più elevato il monte Barbaro (331 m).

gauss, sm. invar. Unità di induzione magnetica del sistema CGS elettromagnetico.

Gauss, Karl Friedrich (Brunswick 1777-Gottinga 1855) Matematico, fisico, astronomo tedesco, nel 1798 conseguì il dottorato presso l'università di Gottinga. Nella sua tesi di laurea dimostrò il teorema fondamentale dell'algebra (di cui fino allora esistevano dimostrazioni inadeguate), secondo il quale ogni polinomio a coefficienti reali può essere scomposto nel prodotto di polinomi di primo e secondo grado, utilizzando una interpretazione geometrica dei numeri complessi per dimostrare che ogni equazione polinomiale ha almeno una radice (reale o complessa). Professore e direttore dell'osservatorio astronomico di Gottinga, fece importanti dimostrazioni introducendo un nuovo metodo per ricavare gli elementi di un'orbita da sole tre osservazioni. Determinò l'orbita dell'asteroide Cerere ed elaborò una completa teoria del moto del sistema solare. Studiò ed elaborò, partendo da problemi cartografici, la teoria sulle coordinate e le curvature geodetiche, i teoremi sulla curvatura totale delle superfici, secondo cui il prodotto delle curvature principali di una superficie flessibile, ma inestensibile, è costante anche per deformazioni della superficie. In fisica illustrò una teoria generale del magnetismo terrestre, propose un sistema di misura assoluto, dedotto dalla dinamica, conosciuto come sistema elettromagnetico di Gauss.
Curva di Gauss o curva degli errori o delle probabilità
Curva che, per alcuni tipi di misurazione, rappresenta la legge di distribuzione degli errori accidentali di osservazione.
Formule di Gauss
In analisi matematica, relazioni che permettono di passare da integrali estesi a un dominio, a integrali estesi alla frontiera del dominio.
Piano di Gauss
Il piano cartesiano quando è utilizzato per rappresentare i numeri complessi: il punto (x,y) interpretato come x+iy.
Teorema di Gauss
In fisica, teorema generale sulle proprietà dei campi vettoriali.

gaussiàno, agg. 1 Relativo a Carl Friedrich Gauss. 2 Relativo alla distribuzione di Gauss.

Gautier, Théophile (Tarbes 1811-Neuilly-sur Seine 1872) Scrittore francese, aderì al movimento romantico; nella prefazione al romanzo La signorina di Maupin (1835), sostenne la tesi dell'arte per l'arte, considerando l'arte assolutamente libera; fu autore di versi stilisticamente perfetti, critico letterario e narratore. Opere principali, la raccolta poetica Smalti e cammei (1852) e il romanzo Capitan Fracassa (1863).

Gavàrdo Comune in provincia di Brescia (9.156 ab., CAP 25085, TEL. 0365).

Gavarni, Paul (Parigi 1804-1866) Nome d'arte di Sulpice-Guillaume Chevalier. Disegnatore e incisore francese. Tra le opere Gli studenti (serie grafica, 1841) e Le donnine allegre (serie grafica, 1841, Parigi, Bibliothèque des Arts Décoratifs).

Gavazzàna Comune in provincia di Alessandria (126 ab., CAP 15063, TEL. 0143).

gavazzàre, v. intr. Fare baldoria.

Gavazzèni, Gianandrèa (Bergamo 1909-1996) Direttore d'orchestra. È anche compositore e autore di saggi.

gave, sm. invar. Termine francese che nei Pirenei francesi occidentali indica un corso d'acqua torrenziale.

Gavèllo Comune in provincia di Rovigo (1.728 ab., CAP 45010, TEL. 0425).

Gaverìna Tèrme Comune in provincia di Bergamo (829 ab., CAP 24060, TEL. 035).

gavétta, sf. 1 Recipiente di metallo in cui i soldati mangiano il rancio. ~ gamella. 2 Arrivare al successo dal niente.
 sf. 1 mess tin. 2 (venire dalla gavetta) to rise from the ranks.

gavettìno, sm. Piccolo recipiente con manico in dotazione al soldato per bere la razione di vino o di caffè.

gavettóne, sm. Scherzo in uso fra i soldati, consistente in una doccia ottenuta lanciando un sacco pieno di acqua addosso a un commilitone.

Gàvi Comune in provincia di Alessandria (4.569 ab., CAP 15066, TEL. 0143).

Gàvia Torrente delle Alpi Retiche, subaffluente dell'Adda. Percorre la valle omonima e giunge a Ponte di Legno nella val Camonica.

gaviàle, sm. Coccodrillo (Gavialis gangeticus) della famiglia dei Gavialidi. Rettile, lungo circa 7 m, ha il corpo di colore verde ricoperto di scudi ossei e muso lungo e stretto. L'esemplare maschio ha all'estremità del muso una protuberanza sulla quale si trovano le narici. Vive esclusivamente in India e in Birmania, anche se originariamente era presente anche in Pakistan e in Nepal. Di indole mite, vive nei fiumi cibandosi di pesci e anfibi. Esiste anche il gaviale malese (Tomistoma schlegellii) che può raggiungere i 4 m di lunghezza e appartiene però alla famiglia dei Crocodilidi.

Gavignàno Comune in provincia di Roma (1.606 ab., CAP 00030, TEL. 06).

Gavìidi Famiglia di Uccelli Gaviiformi chiamati anche strolaghe. ~ colimbidi.

Gaviifórmi Ordine di Uccelli acquatici. Hanno coda e ali di dimensioni ridotte. ~ colimbiformi.

Gaviràte Comune in provincia di Varese (9.108 ab., CAP 21026, TEL. 0332).

gavitèllo, sm. Qualunque galleggiante sul mare in un punto fisso per avvertire i marinai di qualcosa. ~ boa.

Gävleborg Contea (289.000 ab.) della Svezia, capoluogo Gävle.

Gavòi Comune in provincia di Nuoro (3.021 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

gavóne, sm. Spazio vuoto nella parte interna dello scafo, sotto il galleggiamento.

Gavorràno Comune in provincia di Grosseto (7.951 ab., CAP 58023, TEL. 0566).

gavòtta, sf. Danza francese in voga alla fine del XVI sec. e ai tempi di Luigi XIV e Luigi XV. Ha andamento e ritmo moderato. Il termine deriva dal nome degli abitanti della regione francese del Gap (Gravots). La gavotta si inserì nella musica strumentale e anche nei balletti (famosi quelli di Lulli). Appare anche nelle composizioni e nei concerti di François Couperin, di Haendel e in numerose opere strumentali di Bach, Gossec, Mèhul e Gluck.

gay, sm. e sf. invar. Omosessuale. ~ omosex. <> eterosessuale.

Gaya Città (247.000 ab.) dell'India, nello stato di Bihar.

gayatri, sf. invar. Breve invocazione al Sole considerata la preghiera più sacra dei Brahmana.

Gay-Lussac, Louis Joseph (Saint-Léonard-de-Noblat 1778-Parigi 1850) Chimico e fisico francese. Eseguì ricerche nel campo della meteorologia, effettuando ascensioni in aerostato fino a 7.016 m di altezza per verificare la composizione dell'aria sia dal punto di vista della fisica che della chimica. Si occupò di chimica industriale riuscendo a separare il sodio e il potassio e compiendo esperimenti su acido cianidrico e boro. Grazie agli esperimenti compiuti insieme al naturalista Alexander von Humboldt, fu anche in grado di stabilire che l'acqua è composta da due parti di idrogeno e una di ossigeno. Si occupò anche di politica, ottenendo prima l'elezione alla camera dei deputati e poi quella al senato.
Leggi di Gay-Lussac
Leggi sulla dilatazione e sui volumi di combinazione dei gas perfetti.

Gaynor, Janet (Germantown, Filadelfia 1906-Palm Springs, California 1984) Nome d'arte dell'attrice Laura Gainer. È ricordata per le sue interpretazioni romantiche in coppia con Ch. Farrell. Fu premiata con l'Oscar per i film Settimo cielo (1927), L'angelo della strada (1928), Aurora (1927). La sua ultima interpretazione memorabile fu quella di È nata una stella (1937).

Gaza (118.000 ab.) Città sulla costa mediterranea della penisola del Sinai, nella Striscia di Gaza, compresa nel territorio dell'Egitto fino al 1967, quando fu occupata da Israele in seguito alla Guerra dei sei giorni. A seguito degli accordi tra Israele e l'OLP del 1993-1994, si è giunti al riconoscimento della sua autonomia. È sede dell'autorità nazionale palestinese. Centro commerciale e amministrativo della Striscia di Gaza, possiede industrie alimentari, un porto peschereccio e vi si svolgono attività artigianali. Città dei filistei, venne conquistata nel IV sec. a. C. da Alessandro Magno e dagli arabi nel VII sec. d. C. Alla fine del XVIII sec. venne conquistata da Napoleone Bonaparte.

Gaza (Mozambico) Provincia (1.139.000 ab.) del Mozambico, capoluogo Xai Xai.

gazagà, o gazzagà Speciale privilegio con il quale gli ebrei potevano avere un godimento completo e perpetuo di un immobile in cambio del pagamento di un canone annuo. Scomparì con l'abolizione dei ghetti.

Gazankulu Provincia (497.000 ab.) della Repubblica Sudafricana, capoluogo Giyani.

gazàre, v. tr. Far passare rapidamente un filato sulla fiamma a gas, per togliergli la peluria.

gazatùra, sf. Operazione del gazare.

gazebo, sm. Chiosco da giardino. ~ bersò.

Gaziantep Città (628.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima.
Gaziantep
Provincia (1.226.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia sudorientale, al confine con la Siria.

Gazòldo dégli Ippòliti Comune in provincia di Mantova (2.437 ab., CAP 46040, TEL. 0376).

gazòmetro => "gasometro"

gazósa => "gassosa"

gazóso => "gassoso"

Gazz. Uff. Sigla di Gazzetta Ufficiale.

gàzza, sf. 1 Uccello (Pica pica) passeriforme della famiglia dei Corvidi. 2 Pettegolo. ~ ciarlone.
 sf. magpie.
È lunga circa 50 cm, ha coda lunga quanto il corpo, il piumaggio nero con riflessi verdi e bianchi. È di indole molto vivace, spesso si muove in coppia, ruba e nasconde oggetti lucenti e distrugge i nidi degli altri uccelli. Si può addomesticare, ma non è commestibile.
Gazza azzurra
Nome comune della Cyanopica cyana, un uccello passeriforme della famiglia dei Corvidi, tipico della penisola iberica e dell'Asia occidentale.
Gazza marina
Nome comune dell'Alca torda, un uccello caradriforme della famiglia degli alcidi, tipico dell'Atlantico settentrionale.

Gazza ladra, La Melodramma in due atti di G. Puccini, libretto di G. Gherardini (Milano, 1817).
In un villaggio vicino a Parigi vive il ricco Fabrizio che attende il figlio Giannetto, militare, insieme alla serva Ninetta, innamorata del giovane. Insieme a Giannetto arriva anche il padre di Ninetta, ricercato, che ha bisogno di denaro per fuggire. Per questo affida alla figlia una posata d'argento chiedendogli di venderla per procurare denaro. Nel frattempo però anche nella casa viene a mancare una posata d'argento; Ninetta e il padre vengono quindi accusati del furto, arrestati e condannati a morte. Poco prima della fucilazione si scopre però il vero autore del furto della posata: una gazza ladra. La vicenda si conclude a lieto fine con le nozze di Ninetta e Giannetto.

Gazzàda Schiànno Comune in provincia di Varese (4.537 ab., CAP 21045, TEL. 0332).

Gazzanìga Comune in provincia di Bergamo (4.853 ab., CAP 24025, TEL. 035).

gazzàrra, sf. Baccano, clamore, strepito. ~ schiamazzo. <> calma.

gazzèlla, sf. 1 Agile mammifero africano 2 La vettura più veloce in dotazione ai carabinieri.
 sf. 1 gazelle. 2 (auto dei carabinieri) police car.
Gazzella dama
Mammifero (Gazella dama) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Alta circa 1 m, di colore rossiccio, è dotata di corna. Vive in branchi a sud del Sahara.
Gazzella di Thomson
Mammifero (Gazella thomsoni) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Alta circa 1 m, con una banda nera sui fianchi, è dotata di corna. Vive in branchi nell'Africa orientale.

Gazzellóni, Severìno (Roccasecca 1919-Cassino 1992) Flautista e concertista, il suo repertorio spaziava da Vivaldi alla musica contemporanea, al jazz.

gazzerìno, agg. Di colore simile all'occhio della gazza. ~ turchiniccio.

gazzétta, sf. 1 Moneta utilizzata nella Repubblica di Venezia avente valore di due soldi. 2 Giornale, notiziario. ~ bollettino. 3 Pettegolo, intrigante. ~ ficcanaso.
 sf. 1 gazette, news sheet. 2 (Gazzetta Ufficiale) Official Gazette.
 greco bizantino gaza tesoro; nei significati [2] e [3]: da gazzetta, perché era il costo di alcuni giornali con questo nome.

Gazzétta dél Mezzogiórno, La Quotidiano barese fondato nel 1922.

Gazzétta déllo Spòrt, La Quotidiano sportivo milanese. Costituito nel 1896, nel 1976 è passato alla Rizzoli Editore. Organizza manifestazioni sportive, tra le quali anche il giro d'Italia.

gazzettière, sm. Giornalista di poco valore.

gazzettìno, sm. 1 Parte del giornale in cui si pubblicano notizie particolari. ~ notiziario. 2 Persona curiosa e pettegola. 3 Rubrica.

gazzettìstico, agg. (pl. m.-ci) Di, da gazzetta.

Gàzzo Comune in provincia di Padova (3.101 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Gàzzo Veronése Comune in provincia di Verona (5.798 ab., CAP 37060, TEL. 0442).

Gazzòla Comune in provincia di Piacenza (1.473 ab., CAP 29010, TEL. 0523).

Gazzuòlo Comune in provincia di Mantova (2.586 ab., CAP 46010, TEL. 0376).

Gb Sigla di gilbert (unità di misura).

GC Sigla di Genio Civile.

GCA Sigla di Ground Controlled Approach (avvicinamento controllato a terra).

GCI Sigla di Ground Controlled Interception (intercettazione controllata a terra).

Gd Simbolo chimico del gadolinio.

GdF Sigla di Guardia di Finanza.

Gdynia Città (250.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Danzica.

Ge Simbolo chimico del germanio.
GE
Sigla di General Electric (società generale elettrica).

Gèa Personaggio mitologico, prima divinità greca rappresentante la Terra, sorta da Caos. Da sola generò Urano, il Cielo, e si unì a lui creando Ciclopi, Titani e Ecatònchiri.

geàstro, sm. Fungo (noto anche come geastro rossastro, Geastrum fimbriatum) della famiglia delle Geastracee e della classe dei Basidiomiceti. Non commestibile.

Geba Fiume (320 km) dell'Africa occidentale. Sfocia nell'oceano Atlantico.

gebel, sm. invar. Catena montuosa, altipiano o montagna isolata.
 dall'arabo giabal monte.

gèco, sm. Denominazione comune di molti Rettili della famiglia dei Geconidi. Con tale nome spesso si indica la tarantola (Tarentola mauritanica) diffusa in Italia, Spagna, Francia e Africa, spesso confusa con il tarantolino (Phillodactylus europaeus). Gli esemplari sono dotati di dita con scaglie adesive che permettono loro di arrampicarsi su pareti lisce. Si nutrono di ragni e insetti, hanno testa piatta e le loro dimensioni possono variare da 2 a 20 cm circa. Hanno occhi coperti da una palpebra trasparente che puliscono e tengono umida con la lingua. Generalmente hanno corpo di colore grigio o marrone, ma esistono anche varietà di colore verde (genere Phelsuma che vive in Africa) e di colore giallo (genere Naultinus che vive in Nuova Zelanda). Altre specie dei Geconidi sono il Coleonyx variegatus che vive nel Nordamerica e il geco verticillato (Gekko gecko) che, dotato di squame, misura 30 cm., è di abitudini notturne e vive nell'Asia sudorientale.

Gecònidi Famiglia di Rettili Lacertili caratteristici delle regioni calde. Hanno il corpo ricoperto da tubercoli o granuli e dita con lamelle trasversali adesive.

Gedeòne (sec. XIII a. C.) Giudice di Israele. Sconfisse i madianiti con un esercito di 300 uomini, e dopo la vittoria rifiutò la dignità regia.

Gediz Fiume (350 km) della Turchia, nell'Anatolia occidentale. Nasce dal monte Murat e sfocia nel mar Egeo.

Gedo Regione (235.000 ab.) della Somalia, capoluogo Garbahaarrey.

Geelong Città (140.000 ab.) dell'Australia, nello stato del Victoria.

geènna, o gehènna, sf. 1 Valle presso Gerusalemme dove si adorava con riti cruenti il Dio Moloch. 2 Nella Bibbia, inferno e luogo di espiazione eterna a mezzo del fuoco.

Geertgen, tot Sint Jans (Leida ca. 1460-Haarlem ca. 1490) Pittore fiammingo. Tra le opere Compianto sul Cristo (ca. 1485, Vienna, Kunsthistorisches Museum) e Natività (Londra, National Gallery).

gehlenìte, sf. Alluminosilicato di calcio. Si presenta in cristalli tabulari tetragonali.

geiger, sm. Apparecchio che rileva le particelle emesse durante una reazione nucleare.

Geiger, Hans (Neustadt 1882-Potsdam 1945) Fisico tedesco, studioso di fisica atomica. Il suo nome è legato al dispositivo ideato nel 1913 con W. Müller, per la rilevazione di particelle cariche (contatore Geiger); si tratta di un dispositivo a forma cilindrica, contenente un gas rarefatto (catodo) e un filo conduttore isolato (collettore), al quale viene collegata un'elevata differenza di potenziale. In questo modo, quando una particella ionizzata passa attraverso il tubo, genera una breve scarica elettrica che viene evidenziata dallo strumento.

gèisha, sf. 1 Giovane donna giapponese istruita nella danza nella musica e nella rituale cerimonia del tè. 2 Donna di facili costumi. ~ etera, accompagnatrice.

geison, sm. invar. Il cornicione che sovrastava il fregio nell'architettura dell'antica Grecia.

Geissler, Heinrich (Igelshieb-Meiningen 1815-Bonn 1879) Fisico tedesco. Ideò molti strumenti scientifici, tra cui la prima pompa a mercurio per produrre vuoto spinto e il tubo di Geissler, comunemente chiamato tubo al neon.

gel, sm. invar. 1 Gelatina formatasi per coagulazione di un colloide mediate aggiunta di speciali sostanze o per raffreddamento. ~ fissatore. 2 Sostanza gelatiniforme usata come prodotto medicamentoso o cosmetico. ~ gommina.
 sm. invar. gel.

Gèla Città della provincia di Caltanissetta (80.000 ab., CAP 93012, TEL. 0933), affacciata sul golfo omonimo, sul mar Mediterraneo. Importante porto peschereccio e commerciale, ha industrie petrolchimiche, metalmeccaniche, alimentari, industrie estrattive (petrolio, zolfo). Fondata nel 688-687 a. C. dai coloni di Rodi e di Creta, raggiunse il massimo splendore con Gelone, che si impadronì di Siracusa (485). Visibili resti archeologici nel Museo Nazionale Archeologico.
Gela
Fiume (60 km) della Sicilia meridionale. Nasce dalla confluenza dei fiumi Disueri e Maroglio e sfocia nel mar Mediterraneo.

gelàda, sm. Mammifero (noto anche come gelada bruno, Theropithecus gelada) della famiglia dei Cercopitecidi e dell'ordine dei Primati. Lungo 75 cm, presenta una coda di 90 cm che termina con un ciuffo. Vive sui monti dell'Abissinia. Caccia in branchi di centinaia di individui.

gelàre, v. v. tr. 1 Congelare. ~ ghiacciare. <> sgelare. il vento forte gelava le mani. 2 Agghiacciare. ~ terrorizzare. fu gelato da quella risposta.
v. rifl. Avere tanto freddo. ~ intirizzirsi. <> scaldarsi. gli si gelarono le mani per il freddo.
 v. tr. e rifl. to freeze.
 lat. gelare, deriv. da gelu.

Gelàsio Nome di sovrani.
Gelasio I
(?-Roma 496) Santo e papa dal 492. Fu il primo ad affermare la teoria della supremazia papale contro l'imperatore Anastasio, pur nell'autonomia dei poteri.
Gelasio II
(?-Cluny 1119) Papa dal 1118. Gli fu opposto l'antipapa Gregorio VIII da Enrico V.

gelàta, sf. Freddo intenso. ~ brina.
 sf. frost.

gelatàio, sm. Chi fa o vende il gelato.
 sm. 1 (venditore) ice-cream vendor. 2 (produttore) ice-cream maker.

gelaterìa, sf. Negozio dove si fanno o si vendono i gelati.
 sf. ice-cream parlour, ice-cream shop.

gelatièra, sf. Macchina per fare i gelati.

gelatière, sm. Gelataio.

gelatìna, sf. 1 Brodo di carne o di pesce rappresosi per congelamento. ~ galantina, galatina. 2 Esplosivo costituito da una miscela di nitroglicerina e nitrocellulosa. 3 Gommina. ~ gel.
 sf. 1 gelatine. 2 (dolce) jelly. 3 (esplosiva) dynamite.
Miscela di proteine solubili che si ottiene, attraverso ebollizione prolungata, per idrolisi del collagene che è il costituente proteico del tessuto connettivo della pelle, delle ossa e delle cartilagini animali. È usata nell'industria tessile, farmaceutica, cartaria, fotografica.
Colla di pesce
Estratta dalla vescica natatoria di vari pesci. Usata per addensare il brodo di carne.
Gelatina d'ossa
Prodotto che si ottiene, bollendo in autoclave, ossa sgrassate, trattate con acido cloridrico.
Gelatina esplosiva
Esplosivo detonante ottenuto aggiungendo cotone collodio alla nitroglicerina; di potenza simile alla nitroglicerina pura, è più resistente all'umidità e meno sensibile agli urti.
Gelatina vegetale
Prodotto estratto da tuberi, radici; l'agar-agar è estratto dalle alghe rosse.
Spugna di glicerina
Prodotto preparato sinteticamente con sostanze proteiche; è un valido emostatico.

gelatinizzànte, sm. Preparato in grado di ridurre allo stato di gel sostanze solide o liquide.

gelatinizzàre, v. tr. Effettuare una gelatinizzazione.

gelatinizzazióne, sf. Processo di fabbricazione degli esplosivi consistente nella trasformazione della nitrocellulosa fibrosa in una sostanza a consistenza variabile.

gelatinóso, agg. Che si presenta molle, elastico e colloso. ~ vischioso. <> fluido.

gelàto, agg. e sm. agg. 1 Molto freddo. ~ ghiacciato. <> sgelato. il fiume era gelato da tempo. 2 Intirizzito. ~ assiderato. <> caldo. 3 Stupefatto. ~ sbalordito. era gelato dal terrore.
sm. Crema a base di latte, zucchero e frutta che si gusta congelato. ~ sorbetto.
 agg. frozen. sm. ice cream.

gelée, sf. invar. Confettura di frutta gelatinosa. ~ gelatina.

gelicìdio, sm. Fenomeno meteorologico consistente nel subitaneo congelamento dell'acqua piovana al contatto con il suolo.

gelidaménte, avv. In modo gelido. ~ sdegnosamente, altezzosamente. <> calorosamente, affabilmente.

gelidézza, sf. Caratteristica di ciò che è gelido.

Gelidiàli Ordine di Alghe rosse marine.

gèlido, agg. 1 Freddo come il gelo. ~ ghiacciato. <> bollente. 2 Che dà una sensazione di freddo intenso. ~ glaciale. <> caldo. 3 Impassibile, insensibile. ~ indifferente. <> affabile.
 agg. ice-cold, icy.
 lat. gelidus, deriv. da gelu gelo.

gelificazióne, sf. Atto del gelificare.

Gelimèro Re vandalo in Africa dal 530 al 534. Nel 533 venne sconfitto a Cartagine e si arrese a Belisario.

gelivazióne, sf. Fenomeno di frammentazione di una roccia o di un materiale da costruzione causata dall'alternanza di gelo e disgelo.

gelività, sf. Elevata sensibilità di una roccia o di un materiale da costruzione al fenomeno della gelivazione.

gelìvo, agg. Di roccia o materiale da costruzione sul quale agisce facilmente la gelivazione.

Gèlli, Giambattìsta (Firenze 1498-1563) Letterato fiorentino, di umili origini, studiò da autodidatta letteratura e filosofia. Sostenne il primato dell'uso della lingua fiorentina; scrisse I ragionamenti di Giusto bottaio (1548), La Circe (1549).

Gell-Mann, Murray (New York 1929-) Fisico statunitense. Compì importanti studi sulle particelle elementari, e per questo nel 1969, fu insignito del premio Nobel.

Gellner, Ernest André (1925-Praga 1995) Antropologo inglese. Di origine ceca e allievo di Popper, scrisse Santi dell'Atlante (1965) e Relativismo e scienze sociali (1985).

gèlo, sm. 1 Freddo intenso. ~ gelata. <> caldo, calura. 2 Ghiaccio. il gelo aveva coperto tutta la campagna. 3 Sensazione di freddo intenso. ebbe un gelo al cuore per la paura. 4 Freddezza, alterigia. ~ distacco. <> entusiasmo. 5 Sgomento. ~ angoscia.
 sm. 1 intense cold. 2 (fig.) chill.
 lat. gelu.

gelóne, sm. Lesione dei tessuti superficiali del corpo per il freddo. Si tratta di lesioni fastidiose ma non gravi, che si verificano allorché la cute venga esposta ripetutamente e a lungo a temperature basse, ma non tali da provocare congelamento o ipotermia. Di solito è una situazione che tende a persistere nel tempo e a riacutizzarsi ogniqualvolta si realizzano le condizioni scatenanti (basse temperature). La cute del soggetto colpito presenta zone gonfie e arrossate, ipersensibili e pruriginose. Il soggetto può riferire anche una soggettiva sensazione di calore. Il primo soccorso si limita a proteggere adeguatamente dal freddo le zone colpite. In seguito il soggetto dovrà sottoporsi a visita medica per una precisa diagnosi e per un opportuno trattamento. I geloni costituiscono un'affezione cronica; non esiste quindi una terapia risolutiva, ma si possono prevenire le recidive. Come prevenzione si possono proteggere adeguatamente le parti interessate nel caso in cui ci si debba esporre a lungo in ambiente a bassa temperatura.
 sm. chilblain.

Gelóne (Gela 540 ca.-Siracusa 478 a. C.) Tiranno di Gela dal 491 e di Siracusa dal 485. Dopo aver sconfitto nel 480 i cartaginesi a Imera, estese i suoi domini su tutta la Sicilia orientale.

gelosaménte, avv. In modo geloso. ~ sospettosamente, <> fiduciosamente.

gelosìa, sf. 1 Stato d'animo di chi teme che la persona amata ami un'altra persona. ~ sospetto. <> fiducia. 2 Invidia di chi ha successo. ~ antagonismo. il suo successo personale era motivo di gelosia da parte dei suoi colleghi. 3 Cura attenta per qualcuno di caro. ~ scrupolo. <> sciatteria. accudisce con gelosia i figli. 4 Persiana. ~ serramento.
 sf. jealousy.
 deriv. da geloso.

gelóso, agg. 1 Che soffre di gelosia. ~ dubbioso. <> fiducioso, sicuro. 2 Invidioso. ~ astioso. era geloso del successo che aveva ottenuto il suo collega. 3 Molto legato a chi, ciò che ama. ~ possessivo. era geloso della sua biblioteca personale. 4 Scrupoloso. ~ preciso. <> trascurato.
 agg. jealous.
 lat. mediev. zelosus.

gelsemium, sm. invar. Genere di piante arbustacee striscianti sempreverdi della famiglia delle Loganiacee.

Gelsenkirchen Città (295.000 ab.) della Germania, nella Renania-Westfalia.

gelséto, sm. Terreno piantato a gelsi.

gelsicoltóre, sm. Chi pratica la gelsicoltura.

gelsicoltùra, sf. Coltivazione dei gelsi.

gèlso, sm. Genere di piante arboree della famiglia delle Moracee, crescono nelle regioni temperate calde.
 sm. mulberry tree.
Morus alba
Gelso bianco, d'origine cinese, è largamente coltivato, ha foglie alterne, cuoriformi o lobate, alimento per il baco da seta e per i bovini. Le more sono i suoi frutti, a falsa drupa, biancastre, dolci e commestibili. Il legno è utilizzato per la fabbricazione di botti.
Morus nigra
Gelso nero, originario della Persia, è legnoso e robusto, ma più piccolo del gelso bianco. I frutti, more nere, sono commestibili, si può ottenere da essi uno sciroppo usato come astringente.

gelsolìno, sm. Fibra tessile ricavata dalla corteccia del gelso.

gelsomìno, sm. Genere di piante arbustive, erette o rampicanti, della famiglia delle Oleacee.
 sm. jasmine.
Jasminum officinale
Specie tipica, arbusto ornamentale, fusto rampicante, noto per i fiori bianchi e profumati. Originario dell'Asia, ha lungo fusto a volte rampicante, fiori molto profumati, con grandi petali e frutti con bacche sdoppiate.
Jasminum grandiflorum
Chiamato anche gelsomino di Spagna, ma originario dell'Indonesia. È coltivato soprattutto per l'essenza che se ne ricava, utilizzata nella fabbricazione di profumi.
Jasminum nudiflorum
Specie tipica, dai fiori gialli.

Gemarâ Interpretazione della Mishnah con la quale forma il Talmud.

gemebóndo, agg. 1 Che geme. ~ piagnucoloso. <> gaio. 2 Che fa lamentare.

gemellàggio, sm. Istituzioni di strette relazioni politiche, economiche e culturali tra due città.

gemellàre, agg. e v. agg. Di gemelli.
v. tr. Unire mediante gemellaggio.
v. rifl. Unirsi in gemellaggio.

gemellarità, sf. Fenomeno del concepimento e della nascita dei gemelli.

gemèlli, sm. pl. 1 Bottone doppio per i polsini della camicia. 2 Segno zodiacale.

Gemèlli Terza costellazione dello zodiaco, le cui stelle più splendenti sono Castore e Polluce; si trova nell'emisfero celeste boreale ed è visibile nelle notti autunnali e invernali.
Il Sole si trova nel suo segno dal 21 maggio al 21 giugno, mentre è nella sua costellazione dal 22 giugno al 21 luglio.

Gemèlli Caréri, Giovàn Francésco (Radicena 1651-Napoli 1725) Viaggiatore. Scrisse Giro intorno al mondo (1699-1709).

Gemèlli, Agostìno (Milano 1878-1959) Filosofo e psicologo, rappresentante del neotomismo. Fondò, nel 1921, e fu rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si dedicò a ricerche biologiche, promosse studi di psicologia applicata. Convertitosi al cattolicesimo, si fece frate. Le opere principali sono Nuovi orizzonti della psicologia sperimentale (1924), La psicologia dell'età evolutiva (1945), Introduzione alla psicologia (1947 con G. Zunini).

gemellìpara, sf. Donna o femmina di animale che ha partorito gemelli.

gemèllo, agg. e sm. agg. 1 Gemino. ~ fratello. 2 Affine, simile. ~ identico. <> diverso. 3 Doppio, abbinato. ~ duplice. <> unico.
sm. 1 Nato nello stesso parto con più fratelli. 2 Doppione. ~ copia.
 sm. 1 twin. 2 (di camicia) pl. cufflinks.
Gemelli monozigoti o monoovulari
Sono quelli provenienti da un solo uovo, sdoppiatosi subito dopo la fecondazione. Sono geneticamente identici e appartengono sempre allo stesso sesso. Permettono di studiare l'influenza dei fattori ambientali sul patrimonio ereditario.
Gemelli biovulari o dizigotici o eterozigoti
Sono quelli provenienti da più uova fecondate da diversi spermatozoi. Possono essere di sesso diverso.
Muscolo gemello
Ciascuno dei due muscoli della gamba che formano il polpaccio.

gèmere, v. intr. 1 Lamentarsi con voce sommessa in preda a un dolore. ~ lagnarsi. far gemere i torchi, dare alle stampe un libro. 2 Soffrire. gemeva continuamente pensando a ciò che l'aspettava. 3 Cigolare. ~ scricchiolare. 4 Gocciolare, filtrare. ~ colare.
 v. intr. 1 to groan, to moan. 2 (cigolare) to creak.
 lat. gemere.

gemicàre, v. intr. Gocciolare, colare, trasudare. ~ stillare.

Gémier, Firmin (Aubervilliers 1869-Parigi 1933) Regista e attore teatrale francese. Nel 1911 e 1912 fondò il Théâtre Ambulant e nel 1920 il Théâtre National Populaire.

geminàre, v. v. tr. Far doppio.
v. rifl. Farsi doppio.

geminàto, agg. 1 Detto di segno grafico che si ripeta immediatamente. ~ doppio, lungo. <> breve e semplice.

geminazióne, sf. 1 Atto effetto del geminare. ~ rafforzamento. 2 Ripetizione immediata di un suono. ~ raddoppio. <> dimezzamento.

Gemini Nome latino della costellazione dei Gemelli.

Geminiàni, Francésco (Lucca 1687-Dublino 1762) Compositore. Autore di sonate e concerti grossi.

Geminiàno (sec. IV) Santo e vescovo di Modena. Patrono di questa città e di San Gimignano.

geminiàno, o gemignàno, agg. e sm. Relativo a chi abita a Modena. Deriva dal fatto che il santo protettore di Modena è San Geminiano. ~ modenese.

gemìnidi Sciame di meteore, con attività massima il 14 dicembre, il cui radiante si trova nella costellazione dei Gemelli, vicino alla stella Castore.

gèmino, agg. Duplice.

gemitìo, sm. 1 Il continuo e lento gocciolare di umidità da muri, grotte e simili. ~ stillicidio. 2 Luogo in cui l'acqua, umidità e simili gemono.

gèmito, sm. 1 Lamento sommesso di dolore. ~ pianto. 2 Scricchiolio. ~ cigolio.
 sm. groan, moan.
 lat. gemitus,-us, deriv. da gemere.

Gèmito, Vincènzo (Napoli 1852-1929) Scultore e disegnatore. Legato, nel periodo giovanile, al verismo popolaresco meridionale, fu autore di opere in terracotta (Il malatiello, 1870, Galleria Nazionale di Capodimonte, Napoli). Come ritrattista (Giuseppe Verdi, 1873, Casa di riposo per musicisti, Milano) ottenne un grande successo a Parigi, nel 1877, in occasione dell'Esposizione universale. Lavorò successivamente il bronzo (Il pescatore, 1879, Museo Nazionale del Bargello, Firenze) e la cera (L'acquaiolo, 1881, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma).

gèmma, sf. 1 Pietra preziosa. ~ gioiello. bracciale tempestato di gemme. 2 Cosa rara e preziosa. ~ capolavoro. questo libro è la gemma della mia collezione. 3 Bocciolo. ~ germoglio. gemme fiorifere.
 sf. 1 jewel, gem. 2 (bocciolo) bud.
 lat. gemma.

Gemmàno Comune in provincia di Rimini (1.012 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

gemmàre, v. tr. 1 Ornare di gemme. 2 Germogliare. ~ sbocciare. <> appassire.

gemmàrio, sm. Gioielliere.

gemmasùto, agg. Gemmato.

gèmmeo, agg. Di gemma.

gemmìfero, agg. Che porta gemme.

gemmìparo, agg. Che si riproduce per mezzo di gemme.

gemmologìa, sf. Scienza che si occupa delle pietre preziose.

Gemóna dél Friùli Comune in provincia di Udine (11.316 ab., CAP 33013, TEL. 0432). Centro agricolo (coltivazione di viti e mais) e industriale (prodotti della carta, calzaturieri e tessili). Vi si trovano edifici storici, ricostruiti dopo il terremoto del 6 maggio 1976, il palazzo del Comune, del 1502, e il duomo risalente al XIII-XIV sec. Gli abitanti sono detti Gemonesi.

Gemònio Comune in provincia di Varese (2.393 ab., CAP 21036, TEL. 0332).

Gemu Gofa Regione (1.395.000 ab.) dell'Etiopia, al confine con il Sudan e il Kenya. Capoluogo Arba Minch.

Genazzàno Comune in provincia di Roma (5.065 ab., CAP 00030, TEL. 06).

gendàrme, sm. 1 Militare addetto all'ordine pubblico. ~ agente. 2 Donna alta, virile e autoritaria. 3 Castigamatti. ~ caporale.

gendarmerìa, sf. 1 Corpo dei gendarmi. ~ polizia, questura. 2 Caserma dei gendarmi. ~ commissariato.
 franc. gendarmerie.

gendarmésco, agg. (pl. m.-chi) Da gendarme.

gène, sm. Unità biologica fondamentale dell'informazione ereditaria, contenuta nei cromosomi del nucleo delle cellule. I geni sono tratti di DNA posti in successione lineare e sono responsabili della trasmissione dei caratteri ereditari della specie (genotipo contrapposto al fenotipo che è l'insieme dei caratteri visibili della specie). I cambiamenti che intervengono nella struttura dei geni sono detti mutazioni. Durante la sintesi proteica, la struttura del gene viene "copiata" in una speciale molecola di RNA, che viene poi interpretata dai ribosomi nel corso della costruzione della proteina. Gli organismi procarioti e quelli eucarioti hanno strutture genetiche diverse: nella sintesi proteica, i primi utilizzano tutto il gene mentre i secondi traducono in proteina solo alcune sequenze di DNA, scartando le altre.
Geni regolatori
Sono quelli che regolano l'attività di altri geni e la quantità di proteina sintetizzata.
Geni strutturali
Sono quelli che codificano la struttura delle proteine indispensabili per i processi vitali.

genealogìa, sf. 1 Scienza che studia le origini e la discendenza di una famiglia. ~ araldica. 2 Insieme dei discendenti da un capostipite. ~ lignaggio.

genealogicaménte, avv. In modo genealogico.

genealògico, agg. (pl. m.-ci) Della genealogia.
 agg. 1 genealogical. 2 (albero) family tree.

genealogìsta, sm. e sf. (pl. m.-ci) Chi tratta di genealogia.

genepì, sm. Liquore ottenuto dalla distillazione della pianta omonima e di altre erbe aromatiche alpine.

generàbile, agg. Che si può generare.

General Electric Company Società americana produttrice di motori e macchine elettriche. Fondata nel 1892 a New York, opera in diversi settori industriali, dall'industria metalmeccanica e aerospaziale, alle telecomunicazioni e lo spettacolo. Rappresenta una delle maggiori imprese mondiali.

general manager, loc. sost. m. invar. Dirigente tecnico-amministrativo di una società.

General Motors Corporation Società americana fondata nel 1908, leader nel settore automobilistico. Offre anche servizi nell'ambito della difesa militare e delle telecomunicazioni.

general purpose, loc. agg. e sost. m. invar. Di un sistema di elaborazione o di un linguaggio destinato a tutti i tipi di impieghi.

General San Martín Circondario (408.000 ab.) di Buenos Aires, in Argentina.

General Sarmiento Circondario (647.000 ab.) di Buenos Aires, in Argentina.

generalàto, sm. Carica, ufficio e sede del generale.

generàle, agg. e sm. agg. 1 Che riguarda tutti gli elementi che formano un genere. ~ complessivo. <> parziale. è un trattato di fisica generale. 2 Che sovrintende una organizzazione. il quartiere generale fu collocato in una posizione protetta. 3 Generalizzato, comune. ~ collettivo. <> circoscritto. l'opinione generale, condivisa da tutti. 4 Generico, vago. ~ indeterminato. <> preciso. è la trattazione generale di questi temi che non mi soddisfa.
sm. 1 Ufficiale con il più alto grado della gerarchia militare. 2 Superiore di un ordine di religiosi.
3 L'insieme complessivo di fatti, situazioni. in generale, per grandi linee.
 agg. e sm. 1 general. 2 (in generale, per sommi capi) in general, generally, usually.
 lat. generalis, deriv. da genus,-eris genere.

Generale del diavolo, Il Dramma di C. Zuckmayer (1946).

Generale della Rovere, Il Film drammatico, italiano (1959). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Vittorio De Sica, Vittorio Caprioli, Sandra Milo.

Generale, Il Film commedia, americano (1927). Regia di Buster Keaton e Clyde Bruckman. Interpreti: Buster Keaton, Marion Mack, Glen Cavender. Titolo originale: The General

generalésco, agg. (pl. m.-chi) Da generale.

generaléssa, sf. 1 Moglie di un generale. 2 Superiora di un ordine o di una congregazione di suore cattoliche. 3 Donna di carattere imperativo e autoritario.

generalìssimo, sm. Comandate supremo di un esercito.

generalità, sf. 1 Qualità di ciò che è generale. ~ complesso. <> settorialità.¤ 2 Maggior parte. ~ maggioranza. la generalità delle persone non sarà d'accordo con quanto hai intenzione di fare. 3 Al plurale, insieme dei dati anagrafici di una persona. ~ estremi. mostrò le sue generalità all'ufficiale di polizia.
 sf. (dati anagrafici) particulars.
 lat. generalitas,-atis, deriv. da generalis, generale.

generalìzio, agg. Attinente a generale di milizie.

generalizzàre, v. v. tr. 1 Rendere generale, propagare. ~ divulgare. <> limitare. 2 Risalire dal particolare al generale. ~ universalizzare. <> massificare. cercava di generalizzare quel ragionamento allo scopo di ottenere un'unica legge valida. 3 Ampliare, allargare. ~ estendere. <> circoscrivere. non bisogna mai generalizzare certi giudizi affrettati.
v. intr. Esprimere in modo generale.
 v. tr. e intr. to generalize.
 franc. generaliser.

generalizzàto, agg. Diffuso.
 agg. 1 widespread, general. 2 (usuale) common.

generalizzazióne, sf. Atto del generalizzare. ~ divulgazione, propagazione.

generalménte, avv. 1 In genere, per lo più. ~ abitualmente. <> raramente. 2 A grandi linee. ~ schematicamente. <> analiticamente. 3 Ampiamente. ~ largamente.
 avv. generally.

generàre, v. v. tr. 1 Dare vita a; dare alla luce. ~ procreare. 2 Dare origine a. ~ produrre. 3 Avviare, fomentare. ~ indurre.
v. rifl. Prodursi. ~ formarsi.
 v. tr. 1 to generate. 2 (dare vita) to give birth to. 3 (causare) to arouse.
 lat. generare, deriv. da genus,-eris genere.

generatìvo, agg. Atto a generare.

generatóre, agg. e sm. agg. Capace di generare.
sm. Apparecchio capace di generare una determinata forma di energia, trasformandola da un'altra forma. ~ dinamo, gruppo elettrogeno.
 sm. generator.
Generatore di vapore
Apparecchiatura che trasforma un liquido (generalmente acqua) in vapore. La trasformazione avviene per somministrazione di energia termica, prodotta dalla combustione di sostanze solide, liquide o aeriformi, fino a ottenere la temperatura di evaporazione. Il vapore viene poi utilizzato come energia meccanica (per azionare turbine) o all'interno di sistemi per la distribuzione di calore (impianti di riscaldamento).
Generatori elettrici
Apparecchiature in grado di produrre energia elettrica sotto forma di corrente continua (dinamo) oppure di corrente alternata (alternatori).
Generatori elettrostatici
Apparecchiature che producono altissime differenze di potenziale sfruttando fenomeni elettrostatici.

generatrìce, sf. Retta che muovendosi nello spazio genera una superficie.

generazióne, sf. 1 Insieme dei discendenti da un capostipite. ~ genia. 2 Insieme dei coetanei. 3 Produzione. ~ proliferazione. 4 Specie, tipo. ~ serie. 5 Periodo, tempo. ~ epoca.
 sf. generation.
 lat. generatio,-onis.
Generazione agama
In biologia è la generazione derivata per via asessuale.
Generazione del '27
Denominazione data da D. Alonso a un gruppo di poeti e scrittori spagnoli, protagonisti negli anni '20 e '30, di uno dei più attivi e vivi periodi della poesia spagnola; il nome trasse origine dalla festa per il terzo centenario della morte del poeta L. de Góngora. Tra i vari poeti che vi parteciparono, J. Guillèn, G. Diego, F. García Lorca.
Generazione spontanea
Teoria secondo la quale gli esseri viventi potevano derivare dalla materia inerte; è stata considerata valida, in relazione agli studi di Aristotele, fino al 1600, quando è stata confutata dagli esperimenti di F. Redi.

gènere, sm. 1 Categorie di persone, cose e animali con caratteristiche comuni. ~ specie. 2 Ognuna delle forme in cui si divide la produzione letteraria. ~ categoria. 3 Categoria grammaticale basata sulla distinzione tra il maschile e il femminile. 4 Al plurale, prodotto di consumo. ~ merce.
 sm. 1 kind, type. 2 (gramm.) gender. 3 (merce, prodotto) product. 4 (lett.) genre. 5 (il genere umano) mankind. 6 (di prima necessità) pl. commodities.
 lat. genus,-eris.
In scienza naturale è il raggruppamento sistematico di più specie, in possesso delle medesime caratteristiche; indica l'unità tassonomica che si trova nella posizione intermedia tra specie e famiglia.

genericaménte, avv. A grandi linee, per sommi capi. ~ vagamente. <> minuziosamente.

genericità, sf. Indeterminatezza. ~ vaghezza. <> specificità

genèrico, agg. e sm. agg. 1 Che concerne il genere. 2 Generale, poco concreto e preciso. ~ superficiale. <> determinato, preciso. la trattazione era troppo generica per essere considerata con la dovuta attenzione. 3 Persona che nell'ambito della propria professione non svolge attività specialistiche. ~ polivalente, versatile. <> settoriale, specialistico. medico generico.
sm. 1 Ciò che è vago. ~ indistinto. <> circostanziato. cade spesso nel generico. 2 Attore teatrale secondario. 3 Complessivo. ~ globale. <> particolareggiato.
 agg. 1 generic. 2 (indeterminato) vague, indefinite, imprecise.
 deriv. da genere.

gènero, sm. Marito della figlia rispetto ai genitori di lei.
 sm. son-in-law.

generóne, sm. Settore della borghesia che ostentava la propria ricchezza in gara con l'aristocrazia (XIX sec.).

generosaménte, avv. In modo generoso. ~ altruisticamente, magnanimamente. <> ingenerosamente, avaramente.

generosità, sf. 1 Magnanimità. ~ prodigalità. <> grettezza. 2 Liberalità. ~ mecenatismo. <> tirchieria. 3 Combattività, coraggio. ~ abnegazione.
 sf. generosity.
 lat. generositas,-atis.

generóso, agg. 1 Che mostra altruismo. ~ magnanimo, nobile. <> ingeneroso. quel gesto generoso lo fece ben volere da tutti. 2 Ampio, ricco. ~ copioso. <> modesto. terra generosa nei raccolti. 3 Di atleta che gareggia con tenacia e grande forza di volontà. ~ combattivo. 4 Nobile per nascita e sentimenti. ~ prodigo. <> meschino.
 agg. generous.
 lat. generosus nobile, deriv. da genus,-eris stirpe.

Generóso Monte (1.701 m) al confine italo-svizzero. Sulla sponda sudorientale del lago di Lugano.

Gènesi Primo libro della Bibbia e del Pentateuco scritto con lo scopo di collegare la creazione del mondo a Dio. Il suo nome deriva dal termine greco génesis kósmou e significa "origine del cosmo"; gli ebrei lo hanno intitolato Bereshith che significa "in principio". In esso è infatti contenuta, dal primo all'undicesimo capitolo, la storia dell'origine e della creazione del mondo e del genere umano, il fratricidio di Caino, il peccato originale, il diluvio universale e l'episodio della Torre di Babele. Nei capitoli successivi affronta il tema della divisione dell'umanità nelle tre grandi stirpi discendenti dai figli di Noè (Sem, Cam, Jafet), delle vicende di Abramo, Isacco, Giacobbe. Il libro presenta nel suo interno molte difformità di stile, dovute al susseguirsi di più autori che vi si sono dedicati. La seconda parte (capitoli dal dodicesimo al cinquantesimo) trova numerose conferme nelle scoperte archeologiche recenti.

gènesi, sf. 1 Origine e nascita. ~ cosmogonia. 2 Formazione e sviluppo di qualche cosa. ~ generazione. <> fine.

Genet, Jean (Parigi 1910-1986) Romanziere e scrittore francese, condusse una vita trasgressiva e drammatica; è proprio da questa esperienza che scaturirà la caratteristica fondamentale delle sue opere, ironiche e surreali e nelle quali l'assurdo si mescola alla realtà quotidiana. Tra le sue opere, Nostra Signora dei Fiori (1944), Diario del ladro (1949); i drammi, Le serve (1947), Il balcone (1956) e I negri (1958).

genètica, sf. Branca delle scienze biologiche che studia le modalità di trasmissione dei caratteri ereditari da individui di una generazione ai loro figli, attraverso le informazioni contenute nei geni e trasmesse durante i processi di riproduzione. Creatore della genetica è da considerarsi Gregor Mendel (1866), le cui leggi riguardano l'unione tra individui della stessa specie che si differenziano per uno o più caratteri; ciò sarebbe dovuto ai geni, portati dai cromosomi e contenuti nelle cellule sessuali, che sono responsabili nella determinazione di un certo aspetto (allelo) di un carattere che viene ereditato dai discendenti. Dei due alleli dello stesso carattere, uno può trovare manifestazione nel fenotipo del discendente (allelo dominante), l'altro non compare (allelo recessivo), oppure si può avere un'eredità intermedia. Gli elementi dell'ereditarietà furono via via definiti, prima da Weismann (1892), poi da Sutton e infine da De Vries (1900) che scoprì le mutazioni. Gli studi genetici hanno compiuto notevoli passi in avanti, soprattutto in seguito alla scoperta della struttura del DNA, avvenuta nel 1953 a opera di Watson e Crick. La genetica ha consentito di migliorare culture e allevamenti; nel campo vegetale si è arrivati alla produzione di individui con corredo cromosomico multiplo (poliploidi) molto più resistenti degli individui normali.
 sf. genetics.
Ingegneria genetica
Complesso di tecniche che consentono di isolare singoli geni, ossia tratti di DNA di una cellula e, in seguito a successive modificazioni, di introdurli nel DNA di altre cellule ospiti, anche di natura diversa.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_g.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

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