Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 2

 

 

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 2

 

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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 2

 

Samoa americàne Arcipelago dell'oceano Pacifico centromeridionale (circa 47.000 ab.).
È un territorio non incorporato degli USA, con sede del governo a Fagatogo. Si tratta del settore orientale dell'arcipelago delle Samoa, costituito dalle isole di Totuila, Aunu'u, Tau, Ofu, Olosega, prevalentemente di origine vulcanica, e l'atollo di Rose, disabitato (superficie complessiva 199 km2). Generalmente si presentano circondate da barriere coralline.
Dal 1925, anche la Swain's Island è dipendenza delle Samoa americane.
Il capoluogo è Pago Pago, su Totuila.
Il clima è equatoriale, con piogge copiose e temperature elevate tutto l'anno.
L'agricoltura fornisce prevalentemente noci di cocco, banane, cacao, agrumi. Praticati sono l'allevamento suino e bovino e, soprattutto, la pesca d'alto mare.
STORIA Scoperto nel 1722 dagli olandesi, l'arcipelago è suddiviso nel 1900 tra gli americani (Samoa orientali) e i tedeschi (Samoa occidentali). Nel 1920, le Samoa occidentali passano sotto tutela neozelandese; diventano indipendenti nel 1962, entrano nel Commonwealth nel 1970 e fanno parte dell'ONU dal 1976. Le Samoa orientali sono amministrate dal 1951 da un governatore che dipende da Washington.

Samòggia Nome di torrenti dell'Appennino emiliano.

samoièdi Popolazione dell'Europa di nord-ovest e della Siberia occidentale che vive in prevalenza allo stato nomade suddiviso in due gruppi distinti, lo juraki, stanziato a ovest, e lo Tavgi o Taudi, che vive nelle zone orientali.

samoièdo, agg. e sm. agg. Relativo ai samoiedi.
sm. 1 Lingua parlata dai samoiedi. Rappresenta uno dei rami della famiglia uralica. 2 Razza canina nordica a cui appartengono esemplari di grande mole.
I samoiedi appartengono a popolazioni uralo altaiche situate nella fascia di territorio siberiano compreso tra i fiumi Pecora e Hatanga. Fanno parte di questo gruppo popolazioni nenci, enci, tavgui, scelkup. Socialmente organizzati in clan, praticano la caccia, la pesca e l'allevamento nomade della renna; abitano in tende a forma conica, utili per gli spostamenti continui. Parlano una lingua uralica distinta in cinque vari dialetti, uno dei quali, lo yurato, lingua dei cenci, dal 1932 è anche lingua scritta.

Samòlaco Comune in provincia di Sondrio (2.780 ab., CAP 23027, TEL. 0343).

Samonà, Carmélo (Palermo 1926-Roma 1990) Ispanista e scrittore. Tra le opere La letteratura spagnola dal Cid ai Re Cattolici (con A. Varvaro, 1972) e Fratelli (romanzo, 1978).

Samonà, Giusèppe (Palermo 1898-Roma 1983) Architetto. Tra le opere l'ospedale INAIL a Bari (1948-1953) e il progetto urbanistico di Brescia (1957).

Samóne (Torino) Comune in provincia di Torino (1.493 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

Samóne (Trento) Comune in provincia di Trento (454 ab., CAP 38050, TEL. 0461).

Samotràcia Isola greca (178 km2, 3.000 ab.) nel mar Egeo settentrionale (nomo di Euros). Con territorio prevalentemente montuoso (la cima più alta il monte Fengari, 1.611 m), le risorse economiche sono l'agricoltura (olive e frutta), la pesca delle spugne, lo sfruttamento delle foreste e il turismo balneare. Abitata fin dalla preistoria, dopo la colonizzazione ionica di Samo (VIII sec.), l'isola partecipò alle guerre antipersiane. Occupata da macedoni, romani, bizantini e genovesi, venne poi conquistata dai turchi e infine, nel 1912, annessa alla Grecia. Nell'antichità era celebre per la pratica, in un grande santuario, del culto misterico in onore dei cabiri. Numerosi i resti archeologici. Vi fu ritrovata la famosa Nike, ora esposta al Louvre di Parigi.

samovàr, sm. invar. Teiera russa posata su un fornello che mantiene caldo il tè.

sampàn, sm. invar. Barca a vela o remi usata in Asia orientale.

Sampèyre Comune in provincia di Cuneo (1.355 ab., CAP 12020, TEL. 0175).

Sampierdaréna Delegazione del comune di Genova (CAP. 16100 TEL. 010), a ovest della Lanterna e alla sinistra della foce del Polcevera.

sampietrìno, sm. Chi si occupa della manutenzione della basilica di San Pietro a Roma e i cubetti di porfido della pavimentazione della piazza omonima.

sampiètro, sm. invar. Pesce di mare commestibile di forma ovale con macchie scure sui fianchi.

Sampras, Peter (1971-) Tennista statunitense. Vinse tre volte Wimbledon (1993, 1994, 1995), tre volte gli Open USA (1990, 1993 e 1995) e nel 1994 gli Open d'Australia e il Master.

Samrong Città della Cambogia, capoluogo della provincia di Oddar Meanchey.

samsara, sm. invar. Termine sanscrito con cui viene indicato il ciclo di trasmigrazione delle anime, spesso raffigurato come una ruota.

Samsun Città (301.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia settentrionale, sul mar Nero. Capoluogo della provincia omonima.

Samuèle (1040? a. C.) Profeta e ultimo giudice d'Israele, predestinato, secondo la Bibbia, alla guida politica e spirituale del suo popolo. Guidò la riscossa contro i filistei, che portò alla riconquista dell'arca dell'alleanza. Quando Samuele fu vecchio, gli israeliti chiesero un re. Il desiderio di un'autorità stabile, come avevano le altre nazioni, comportava il rischio di sottovalutare la sovranità del Signore sopra il suo popolo. Samuele mise in guardia il popolo, ma alla fine, su indicazione divina, consacrò Saul primo re d'Israele. L'istituzione della monarchia in Israele non pare essere stato un fatto del tutto pacifico; sembrerebbe che i dissidi intervenuti tra Saul e i sacerdoti abbiano portato alla deposizione di Saul e alla consacrazione di un nuovo re d'Israele nella persona di David (1010-970 a. C.).

Samuelson, Paul Anthony (Gary 1915-) Economista statunitense. Allievo di A. H. Hansen, è stato negli anni '60, sotto la presidenza Kennedy, consulente dell'amministrazione USA. Studioso di commercio internazionale, di econometria, di teoria dei cicli economici, di economia del lavoro, di dottrine economiche, ha scritto i saggi Fondamenti di analisi economica (1947), Economia-Analisi introduttiva (1948), Programmazione lineare e analisi economica (1948). Nel 1970 gli fu assegnato il premio Nobel per l'economia.

Samughèo Comune in provincia di Oristano (3.741 ab., CAP 09086, TEL. 0783).

samurài, sm. invar. Nobile guerriero giapponese.

Samurai, Il Romanzo di S. Endo (1980).

Samut Prakan Città (71.000 ab.) della Thailandia, nella Regione Orientale. Capoluogo della provincia omonima.

Samut Sakhon Città (59.000 ab.) della Thailandia, nella Regione Occidentale. Capoluogo della provincia omonima.

san, agg. Troncamento di santo (spesso maiuscolo).

San Fiume (444 km) della Polonia. Nasce dai Carpazi e confluisce nella Vistola.

San Antonio (Cile) Città (78.000 ab.) del Cile, nella regione V di Valparaíso, alla foce del Río Maipo.

San Antonio (USA) Città (936.000 ab.) degli USA, nello stato del Texas, sul fiume omonimo, all'estremità dell'Edwards Plateau, 300 km da Houston. Centro di giacimenti petroliferi, di estesi pascoli e mercato di bestiame e cotone. Le principali industrie sono quelle alimentari, chimiche, tessili, di prodotti sanitari e della raffinazione del petrolio. Turismo. Fondata dagli spagnoli nel 1718. Vi si trova Fort Alamo, sede di una battaglia della guerra di indipendenza del Texas dal Messico (1836).

San Bartolomèo al Màre Comune in provincia di Imperia (2.887 ab., CAP 18016, TEL. 0183).

San Bartolomèo in Gàldo Comune in provincia di Benevento (6.367 ab., CAP 82028, TEL. 0824).

San Bartolomèo Val Cavàrgna Comune in provincia di Como (1.210 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

San Basìle Comune in provincia di Cosenza (1.473 ab., CAP 87010, TEL. 0981).

San Basìlio Comune in provincia di Cagliari (1.459 ab., CAP 09040, TEL. 070).

San Bassàno Comune in provincia di Cremona (2.104 ab., CAP 26020, TEL. 0374).

San Bellìno Comune in provincia di Rovigo (1.243 ab., CAP 45020, TEL. 0425).

San Benedétto Bèlbo Comune in provincia di Cuneo (202 ab., CAP 12050, TEL. 0173).

San Benedétto déi Màrsi Comune in provincia di L'Aquila (3.916 ab., CAP 67058, TEL. 0863).

San Benedétto del Trónto Comune (45.000 ab., CAP 63039, TEL. 0735) della provincia di Ascoli Piceno, sul litorale adriatico. Stazione balneare e importante porto peschereccio, fra i maggiori mercati italiani del pesce, è sede di industrie cantieristiche, metalmeccaniche, alimentari, tessili, poligrafiche, della carta, dell'abbigliamento, di materie plastiche e materiali da costruzione. Il territorio produce olio, ortaggi, cereali, frutta, vino (dei colli Piceni). La parte moderna della città si sviluppa tra la statale adriatica e il mare; la parte antica, alta, con edifici in cotto, conserva il mastio merlato della Rocca dei Gualtieri (XIV sec.).

San Benedétto in Perìllis Comune in provincia di L'Aquila (175 ab., CAP 67020, TEL. 0862).

San Benedétto Po Comune in provincia di Mantova (7.696 ab., CAP 46027, TEL. 0376).

San Benedétto Ullàno Comune in provincia di Cosenza (1.807 ab., CAP 87040, TEL. 0984).

San Benedétto Val di Sàngro Comune in provincia di Bologna (4.160 ab., CAP 40048, TEL. 0534).

San Benìgno Canavése Comune in provincia di Torino (5.160 ab., CAP 10080, TEL. 011).

San Bernardino Passo (2.065 m) della Svizzera, nelle Alpi Lepontine, cantone dei Grigioni.

San Bernardino Mountains Catena montuosa degli USA, nella California meridionale. Vetta più elevata il monte San Gorgonio (3.506 m). Ai suoi piedi si estende il Joshua Tree National Monument.

San Bernardìno Verbàno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.039 ab., CAP 28059, TEL. 0323).

San Bernardo Città (189.000 ab.) del Cile, nella regione metropolitana di Santiago.

San Biàgio délla Cìma Comune in provincia di Imperia (1.061 ab., CAP 18030, TEL. 0184).

San Biàgio di Callàlta Comune in provincia di Treviso (10.780 ab., CAP 31048, TEL. 0422). Centro agricolo (coltivazione di viti, foraggi e cereali), dell'allevamento bovino e industriale (mobilifici e prodotti meccanici). Vi si trova la Villa Della Rovere, risalente al XVIII sec. Gli abitanti sono detti Sanbiagesi.

San Biàgio Plàtani Comune in provincia di Agrigento (4.128 ab., CAP 92020, TEL. 0922).

San Biàgio Saracinìsco Comune in provincia di Frosinone (438 ab., CAP 03040, TEL. 0776).

San Biàse Comune in provincia di Campobasso (360 ab., CAP 87030, TEL. 0874).

San Bonifàcio Comune in provincia di Verona (15.647 ab., CAP 37047, TEL. 045). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva e frutta) e industriale (zuccherifici, cartiere, prodotti alimentari e del legno). Vi si trova la chiesa di Sant'Abbondio, in stile romanico. Gli abitanti sono detti Sanbonifacesi.

San Buòno Comune in provincia di Chieti (1.333 ab., CAP 66050, TEL. 0873).

San Callìsto, catacómbe di Catacombe romane costituite da corridoi stretti e da cripte scavate nel tufo, disposte su quattro livelli. Vi sono stati sepolti più di 500.000 cristiani, tra i quali anche i papi del III sec. (Eusebio, morto in esilio, Caio e Melchiade). Sono conservati inoltre i resti di Sisto II, Ponziano, Fabiano, Damaso e Santa Cecilia, il cui corpo fu rinvenuto nell'820 e poi portato nell'omonima chiesa. Il nome di queste catacombe deriva da Callisto, prima schiavo cristiano, poi diacono. Solo una parte delle catacombe è stata esplorata e sono aperte al pubblico le cripte più belle, ornate di affreschi. La regione di Lucina è la parte più antica e il suo nome deriva da una nobile romana che vi fece seppellire le spoglie di papa Cornelio. Gli affreschi ritraggono figure di nobili e vescovi, oltre a simbologie proprie del sacramento dell'eucaristia (i pani, i pesci e il vino).

San Calògero Comune in provincia di Vibo Valentia (4.777 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

San Càndido (in ted. Innichen) Comune in provincia di Bolzano (3.073 ab., CAP 39038, TEL. 0474).

San Canziàn d'Isónzo Comune in provincia di Gorizia (5.860 ab., CAP 34075, TEL. 0481).

San Canziàno délla Gròtta Villaggio carsico sloveno situato a est di Trieste nei cui pressi si trova l'ingresso delle grotte di San Canziano, un sistema di grotte che raggiunge una lunghezza complessiva dei vari rami pari a ca. 5.089 m.

San Càrlo Massimo teatro lirico napoletano e tra i più importanti d'Italia. Fu fatto costruire nel 1737, su disegno di G. A. Medrano, da Carlo VII di Borbone e inaugurato il 4 novembre dello stesso anno con Achille in Sciro di D. Sarro. Nel 1768 fu migliorato nell'acustica e nel 1797 arricchito nelle decorazioni. Distrutto da un incendio nel 1816, fu subito riedificato, su progetto di A. Niccolini; successive migliorie (1844) lo portarono all'attuale aspetto. Dotato di 3500 posti e di un'ottima acustica, vanta una gloriosa tradizione e una vivace vita artistica. Oltre alle opere della scuola napoletana, vi furono date, in prima assoluta, Otello e Mosè di Rossini, Lucia di Lammermoor di Donizetti, Luisa Miller di Verdi.

San Càrlo (teatro di) Teatro lirico napoletano, uno dei principali d'Italia. Venne costruito nel 1737 per incarico di Carlo VII (III) di Borbone su disegno di G. A. Medrano.

San Càrlo ai Catinàri, chièsa di Il nome di questa chiesa deriva dal fatto che nel 1620 la congregazione milanese che aveva sede a Roma volle onorare la memoria di Carlo Borromeo, mentre il termine Catinari è dovuto ai fabbricanti di catini che si trovavano nella zona. La facciata austera e maestosa fu completata nel 1638 ed è opera dell'architetto Soria. All'interno, la chiesa presenta una pianta a croce greca sormontata da una cupola e dal soffitto a cassettoni. I pregevoli affreschi che la ornano, ispirati alla vita del santo, sono opere di pittori famosi che collaborarono anche ai lavori di un'altra chiesa di Roma, Sant'Andrea della Valle. Vi si trovano infatti le Virtù cardinali raffigurate da Domenichino, L'apoteosi di San Carlo Borromeo (Lanfranco) e la Processione di San Carlo Borromeo per la cessazione della peste a Milano (Paolo da Cortona). La cappella di Santa Cecilia, della fine del XVII sec., presenta uno stile che richiama il rococò per la gestione della prospettiva e del movimento delle linee. Vale la pena visitare la sacrestia, per ammirare il pregevole crocefisso in marmo, vetro e madreperla, opera di Algardi, scultore del XVII sec.

San Càrlo alle Quàttro Fontàne, chièsa di Chiesa di Roma, dedicata a San Carlo Borromeo, nota ai romani anche con il nome di San Carlino, per le sue piccole dimensioni. Fu commissionata al Borromini dai Trinitari di Spagna ed è l'opera più rappresentativa del suo stile. Iniziata nel 1634, occupò tutta la vita dell'artista: la facciata è infatti di trent'anni più tardi e nel 1667, anno della morte del Borromini, la chiesa non era ancora completamente terminata. La sua facciata si distingue per un uso sapiente delle curve che sanno armonizzarsi perfettamente seppure nel piccolo spazio a disposizione: è ornata con statue di angeli e con una del santo. All'interno, la pianta ellittica è sormontata da una cupola ovale ornata da cassettoni dal disegno raffinato e complesso e coronata da una lanterna. Da visitare sono anche il chiostro e il refettorio, decorati con stucchi, dove si può ammirare un ritratto di San Carlo Borromeo, opera di Orazio Borgianni (1611). Anche il chiostro è opera del Borromini e si distingue per l'armonia delle sue proporzioni e l'ornamento dei due piani di colonne doriche. Questa chiesa è legata all'ultimo anno di vita del Borromini che si suicidò nel 1667; un suo ritratto è conservato in una stanza della sacrestia, mentre nella cripta della chiesa vi fu riservata una cappella, rimasta però vuota.

San Càrlo Canavése Comune in provincia di Torino (3.368 ab., CAP 10070, TEL. 011). Centro agricolo (cereali, uva, foraggi) e industriale (aziende metallurgiche, meccaniche, della gomma e dei materiali da costruzione).

San Casciàno déi Bàgni Comune in provincia di Siena (1.977 ab., CAP 53040, TEL. 0578).

San Casciàno in Val di Pésa Comune in provincia di Firenze (16.012 ab., CAP 50026, TEL. 055). Centro agricolo (coltivazione di viti), enologico e industriale (oleifici, prodotti metalmeccanici, tessili e della ceramica). Vi si trovano la pieve di San Giovanni in Sugana, del XIV sec., la chiesa di Santa Maria del Gesù del Suffragio, del XV sec., e la chiesa della Misericordia, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Sancascianesi.

San Cassiàno Comune in provincia di Lecce (2.263 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

San Catàldo Comune in provincia di Caltanissetta (22.507 ab., CAP 93017, TEL. 0934). Centro industriale (prodotti per l'edilizia, meccanici, alimentari e tessili) e dell'estrazione di salgemma, zolfo e bitume. Vi si trovano resti di tombe di epoca romana. Gli abitanti sono detti Sancataldesi.

San Cesàreo Comune in provincia di Roma (8.022 ab., CAP 00030, TEL. 06).

San Cesàrio di Lécce Comune in provincia di Lecce (7.351 ab., CAP 73016, TEL. 0832).

San Cesàrio sul Pànaro Comune in provincia di Modena (5.188 ab., CAP 41018, TEL. 059).

San Chìrico Nuòvo Comune in provincia di Potenza (1.801 ab., CAP 85010, TEL. 0971).

San Chìrico Rapàro Comune in provincia di Potenza (1.695 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

San Cipirèllo Comune in provincia di Palermo (5.048 ab., CAP 90040, TEL. 091).

San Cipriàno d'Avèrsa Comune in provincia di Caserta (12.574 ab., CAP 81036, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazioni ortofrutticole) e industriale (prodotti tessili, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Sanciprianesi.

San Cipriàno Picentìno Comune in provincia di Salerno (4.883 ab., CAP 84099, TEL. 089).

San Cipriàno Po Comune in provincia di Pavia (412 ab., CAP 27043, TEL. 0385).

San Clemènte Comune in provincia di Rimini (2.461 ab., CAP 47040, TEL. 0541).

San Clemènte a Casàuria Abbazia che si trova nel comune di Castiglione e Cesauria, in provincia di Pescara (Abruzzo), nella valle del Pescara. Venne fondata dall'imperatore Ludovico II nell'871. Nel XII sec. vi fu redatto il Chronicon Casauriense.

Sàn Clemènte, basìlica di È una delle più antiche basiliche romane, perché risale al IV sec., quando fu costruita sulla casa di un cristiano. Attualmente la chiesa è disposta su due piani: nei sotterranei vi sono i resti dell'antica basilica (basilica inferiore), mentre la basilica superiore è dedicata a San Clemente, quarto papa della chiesa, esiliato e ucciso in Crimea. Essa fu costruita nel 1108 da papa Pasquale II, dopo che la basilica precedente era stata distrutta in parte nel 1084, in seguito all'invasione dei normanni.
Tuttavia la storia di questa chiesa affonda le radici molto più indietro, quando il luogo in cui sorge era probabilmente già un centro di culto cristiano. Una catacomba risalente al V o VI sec. fu scoperta nel 1938. Alla fine del II sec., fu edificato un tempio di Mitra, nel luogo occupato da due case di epoca ancora precedente (periodo repubblicano del I sec.). Il mitraismo era un culto importato dalla Persia che agli albori del cristianesimo contava parecchi fedeli. I resti di questo tempio sono ancora visibili sotto le navate e l'abside e vi si accede tramite un'antica scala dalla navata di sinistra della basilica inferiore. Sono visibili ancora i banchi di pietra e l'altare del dio Mitra, nell'atto di uccidere un toro, circondato dai simboli del male (un cane, un serpente e uno scorpione). La basilica inferiore era costituita da un nartece, tre navate e un'abside, anche se lo spazio risulta oggi diviso in quattro da un muro di sostegno della basilica superiore, a circa due terzi della navata centrale. Nella basilica inferiore sono visibili gli affreschi del IX, XI e XII sec., alcuni dei quali hanno la curiosa caratteristica di essere affiancati dalle parole pronunciate dai personaggi ritratti (una specie di fumetto) e sono una rara testimonianza della transizione tra latino e volgare.
La basilica superiore ha conservato la pianta della basilica del XII sec. ed è quindi divisa in tre navate, anche se gli stucchi sono di periodo notevolmente posteriore (barocco) e il soffitto è del XVIII sec. La schola cantorum risale invece al VI sec. e fu conservata per la nuova basilica: molto preziosi sono gli arredi in marmo e il candelabro per il cero pasquale. Una delle opere più preziose conservate nella basilica è il mosaico dell'abside (Il Trionfo della Croce), risalente al XII sec., che ha conservato lo splendore dei colori: il mosaico raffigura Cristo sulla croce, ai piedi della quale sono ritratti la Vergine e San Giovanni. Dodici colombe ornano la croce, mentre cervi e foglie di acanto decorano la parte inferiore del mosaico. Infine, nella cappella di Santa Caterina, si possono ammirare gli affreschi di Masolino da Panicale, artista fiorentino del XV sec. Gli affreschi raffigurano scene di vita di santi (San Cristoforo, Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Ambrogio) e la Crocifissione.

San Colombàno al Làmbro Comune in provincia di Milano (6.970 ab., CAP 20078, TEL. 0371).

San Colombàno Belmónte Comune in provincia di Torino (341 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

San Colombàno Certènoli Comune in provincia di Genova (2.414 ab., CAP 16040, TEL. 0185).

San Còno Comune in provincia di Catania (3.780 ab., CAP 95040, TEL. 0933).

San Còsmo Albanése Comune in provincia di Cosenza (780 ab., CAP 87060, TEL. 0983).

San Costantìno Albanése Comune in provincia di Potenza (1.077 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

San Costantìno Càlabro Comune in provincia di Vibo Valentia (2.427 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

San Costànzo Comune in provincia di Pescara (3.980 ab., CAP 61039, TEL. 0721).

San Cristóbal (Rep. Dominicana) Città (59.000 ab.) della Repubblica Dominicana, capoluogo della provincia omonima.

San Cristóbal (Salomone) Isola (11.000 ab.) delle Salomone, nell'oceano Pacifico, a sud-est di Guadalcanal.

San Cristóbal (Venezuela) Città (221.000 ab.) del Venezuela, al margine sudoccidentale della Cordigliera di Mérida. Capitale dello stato di T´chira.

San Cristòforo Comune in provincia di Alessandria (572 ab., CAP 15060, TEL. 0143).

San Damiàno al Còlle Comune in provincia di Pavia (822 ab., CAP 27040, TEL. 0385).

San Damiàno d'Àsti Comune in provincia di Asti (7.263 ab., CAP 14015, TEL. 0141).

San Damiàno Màcra Comune in provincia di Cuneo (584 ab., CAP 12029, TEL. 0171).

San Danièle dél Friùli Comune in provincia di Udine (7.439 ab., CAP 33038, TEL. 0432).

San Danièle Po Comune in provincia di Cremona (1.584 ab., CAP 26046, TEL. 0372).

San Demètrio Coróne Comune in provincia di Cosenza (4.413 ab., CAP 87069, TEL. 0984).

San Demètrio ne' Vestìni Comune in provincia di L'Aquila (1.553 ab., CAP 67028, TEL. 0862).

San Dìdero Comune in provincia di Torino (352 ab., CAP 10050, TEL. 011).

San Diego Città (1.111.000 ab.) degli USA, nello stato della California, presso il confine con il Messico, a ovest della baia omonima sull'oceano Pacifico, 200 km da Los Angeles. Porto commerciale e peschereccio ha nelle industrie cantieristiche, aeronautiche, alimentari, meccaniche e chimiche, le principali risorse economiche. Turismo. Sede di una base militare e navale, ospita anche un'università e vari istituti di ricerca, tra cui l'istituto oceanografico dell'università di California. San Diego fu scoperta dai portoghesi nel XVI sec., successivamente fu colonizzata dagli spagnoli e infine, nel 1846, passò agli USA.

San Dòminio Isola della Puglia, nel mar Adriatico, facente parte del gruppo delle Tremiti.

San Donà di Piàve Comune in provincia di Venezia (33.446 ab., CAP 30027, TEL. 0421). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di foraggi e cereali), della zootecnia e industriale (prodotti del legno, tessili, alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Sandonatesi.

San Dònaci Comune in provincia di Brindisi (7.425 ab., CAP 72025, TEL. 0831).

San Donàto di Lécce Comune in provincia di Lecce (5.641 ab., CAP 73010, TEL. 0832).

San Donàto di Ninèa Comune in provincia di Cosenza (2.220 ab., CAP 87010, TEL. 0981).

San Donàto Milanése Comune in provincia di Milano (31.331 ab., CAP 20097, TEL. 02). Centro industriale (prodotti dell'editoria, chimici e meccanici). Vi si trova Metanopoli, il centro direzionale dell'Eni-Snam. Gli abitanti sono detti Sandonatesi.

San Donàto Val di Comìno Comune in provincia di Frosinone (2.316 ab., CAP 03046, TEL. 0776).

San Dorlìgo délla Vàlle Comune in provincia di Trieste (5.956 ab., CAP 34018, TEL. 040).

San Fedéle Intèlvi Comune in provincia di Como (1.346 ab., CAP 22028, TEL. 031).

San Fèle Comune in provincia di Potenza (4.186 ab., CAP 85020, TEL. 0976).

San Felìce a Cancèllo Comune in provincia di Caserta (16.771 ab., CAP 81027, TEL. 0823). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, viti, olive e frutta) e industriale (prodotti dell'abbigliamento, chimici e alimentari). Vi si trova l'eremo di Sant'Angelo a Palombara, risalente al IX sec. Gli abitanti sono detti Sanfeliciani.

San Felìce Circèo Comune in provincia di Latina (7.736 ab., CAP 04017, TEL. 0773).

San Felìce dél Benàco Comune in provincia di Brescia (2.408 ab., CAP 25010, TEL. 0365).

San Felìce dél Molìse Comune in provincia di Campobasso (882 ab., CAP 86030, TEL. 0874).

San Felìce sul Pànaro Comune in provincia di Modena (9.426 ab., CAP 41038, TEL. 0535).

San Felipe Città (58.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Yaracuy.

San Ferdinàndo Comune in provincia di Reggio Calabria (4.335 ab., CAP 89026, TEL. 0966).

San Ferdinàndo di Pùglia Comune in provincia di Foggia (13.840 ab., CAP 71046, TEL. 0883). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali, viti e frutta), dell'attività estrattiva di alabastro e industriale (prodotti alimentari) del Tavoliere delle Puglie. Gli abitanti sono detti Sanferdinandesi.

San Férmo délla Battàglia Comune in provincia di Como (3.952 ab., CAP 22020, TEL. 031).

San Fernando Città (68.000 ab.) delle Filippine, sulla costa occidentale dell'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di La Union.

San Fernando de Apure Città (58.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Apure.

San Fernardo, o Santo Rosario Città (101.000 ab.) delle Filippine, nel settore centro-occidentale dell'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di Pampanga.

San Fìli Comune in provincia di Cosenza (2.463 ab., CAP 87037, TEL. 0984).

San Filìppo dél Méla Comune in provincia di Messina (6.606 ab., CAP 98044, TEL. 090).

San Fiór Comune in provincia di Treviso (5.467 ab., CAP 31020, TEL. 0438).

San Fioràno Comune in provincia di Lodi (1.619 ab., CAP 20070, TEL. 0377).

San Fioràno dél Còllio Comune in provincia di Gorizia (835 ab., CAP 34070, TEL. 0481).

San Flòro Comune in provincia di Catanzaro (643 ab., CAP 88050, TEL. 0961).

San Francésco al Càmpo Comune in provincia di Torino (3.849 ab., CAP 10070, TEL. 011). Centro agricolo (cereali, foraggi e uva), della coltura dei pioppi e industriale (prodotti tessili, metalmeccanici, della gomma e strumentazioni elettroniche). Gli abitanti sono detti Sanfranceschesi o Sanfrancescani.

San Francésco d'Agièntu => "Aglientu"

San Francisco (cinema) Film drammatico, americano (1936). Regia di Woodbridge Strong Van Dyke. Interpreti: Jeanette MacDonald, Clark Gable, Spencer Tracy. Titolo originale: San Francisco

San Francisco (geografia) Città degli USA (768.000 ab.) in California, situata sulla penisola di San Mateo, tra l'oceano Pacifico e la baia omonima. È separata dalla penisola di Marin dal fiume Golden Gate. Il ponte omonimo unisce le due penisole. Porto commerciale di vasta importanza, la città è al centro di un vasto agglomerato (5.878.000 ab.) che comprende San Mateo, Palo Alto, San José, Berkeley, Richmond e Oakland (alla quale è collegata tramite l'imponente Bay Bridge). Attive le industrie cantieristiche, metallurgiche, chimiche, petrolchimiche, alimentari, tessili, cartarie, della gomma, dell'abbigliamento e del legno. Importante centro finanziario e culturale, è sede di numerosi istituti di ricerca, teatri, gallerie d'arte. Imponente l'afflusso turistico. Fondata nel 1776 da coloni spagnoli, passò al Messico, con la guerra d'indipendenza, nel 1821 e agli USA nel 1846. Prese il nome attuale nel 1947. Ebbe il massimo impulso demografico nel 1849, dopo la scoperta, in California, di giacimenti auriferi. Situata in corrispondenza della faglia attiva di San Andreas, è soggetta a frequenti terremoti (nel 1906 fu quasi interamente distrutta).
Baia di San Francisco
Baia della costa californiana sull'Oceano Atlantico, la più profonda della costa occidentale statunitense (97 Km di lunghezza, 20 Km di larghezza), delimitata dalle due penisole unite dal Golden Gate Bridge.
Trattato di San Francisco
Accordi di pace stipulati l'8 settembre 1951 tra gran parte dei Paesi alleati che avevano partecipato alla seconda guerra mondiale e il Giappone. Fu riconosciuta la piena sovranità del Giappone, la cui estensione però venne ridotta all'arcipelago omonimo e venne sancita l'indipendenza della Corea. Gli USA ottennero alcune isole del pacifico.

San Francisco de Macorís Città (65.000 ab.) della Repubblica Dominicana, capoluogo della provincia di Duarte.

San Fratèllo Comune in provincia di Messina (5.055 ab., CAP 98075, TEL. 0941).

San Fruttuóso Frazione del comune di Camogli, in provincia di Genova, situata sulla Riviera di Levante della Liguria. Ospita l'abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte (XIII sec.) in cui si trovano le tombe dei Doria dal 1275 al 1305.

San Galgàno Abbazia gotica cistercense che si trova in provincia di Siena (Toscana). La sua costruzione iniziò nel 1185 ca. presso la cappella che ospitava le spoglie di San Galgano.

San Gàllo Città (73.000 ab.) della Svizzera, capitale del cantone omonimo, situata sulla sponda sudoccidentale del lago di Costanza. Ha industrie tessili, meccaniche, farmaceutiche, degli strumenti di precisione e dell'abbigliamento. Sorta nel VII sec. intorno a un'abbazia benedettina, al cui abate nel 1180 Federico Barbarossa diede il titolo e la potestà di principe, divenne principato religioso dell'impero, soppresso solo nel 1805. La cattedrale iniziata nell'XI sec., fu ricostruita in stile tardo barocco nel 1755; del complesso originale rimane la cripta di Sant'Otmar, con splendide decorazioni miniate.
San Gallo
Cantone (437.000 ab.) della Svizzera, esteso tra la valle del Reno, il lago di Costanza e il lago di Walen. Ha territorio prevalentemente montuoso, attraversato da numerosi corsi d'acqua. Il clima è molto freddo in quota, più mite sulle sponde dei laghi e nel fondovalle; la popolazione è di lingua tedesca e di religione cattolica e protestante. Le principali risorse economiche sono dovute all'allevamento di bestiame, all'agricoltura (uva, frutta), alle industrie alimentari e metalmeccaniche. Rinomati i pizzi e i merletti. Capitale la città omonima.

San Gavìno Monreàle Comune in provincia di Cagliari (10.119 ab., CAP 09037, TEL. 070). Centro agricolo e industriale (prodotti meccanici e metallurgici) del Campidano. Gli abitanti sono detti Sangavinesi.

San Gèmini Comune in provincia di Terni (4.226 ab., CAP 05029, TEL. 0744).

San Genèsio Atesìno (in ted. Jenesien) Comune in provincia di Bolzano (2.353 ab., CAP 39050, TEL. 0471).

San Genèsio ed Unìti Comune in provincia di Pavia (2.873 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

San Gennaro non dice mai no Racconto di G. Marotta (1948).

San Gennàro Vesuviàno Comune in provincia di Napoli (8.287 ab., CAP 80040, TEL. 081).

San Germàno Chisóne Comune in provincia di Torino (1.710 ab., CAP 10065, TEL. 0121).

San Germàno déi Bèrici Comune in provincia di Vicenza (1.017 ab., CAP 36040, TEL. 0444).

San Germàno Vercellése Comune in provincia di Vercelli (1.917 ab., CAP 13047, TEL. 0161).

San Gervàsio Bresciàno Comune in provincia di Brescia (1.270 ab., CAP 25020, TEL. 030).

San Giàcomo Valle stretta e profondamente incisa delle alpi posta nella provincia di Sondrio. È percorsa dal torrente Liro e si allarga in corrispondenza di Pianazzo e del bacino di Campodolcino. Si chiama anche valle Spluga.
Passo di San Giacomo
Valico delle Alpi Lepontine (2.318 m) che collega la val Formazza, in Italia, con la val Bedretto nel Canton Ticino, in Svizzera.

San Giàcomo dégli Schiavóni Comune in provincia di Campobasso (897 ab., CAP 86030, TEL. 0875).

San Giàcomo délle Segnàte Comune in provincia di Mantova (1.858 ab., CAP 46020, TEL. 0376).

San Giàcomo Filìppo Comune in provincia di Sondrio (576 ab., CAP 23030, TEL. 0343).

San Giàcomo Vercellése Comune in provincia di Vercelli (435 ab., CAP 13030, TEL. 0161).

San Gìllio Comune in provincia di Torino (2.317 ab., CAP 10040, TEL. 011).

San Gimignàno Comune in provincia di Siena (7.000 ab., CAP 53037, TEL. 0577) situato su un'altura (324 m) che domina la val d'Elsa. Le risorse economiche sono costituite dalla produzione enologica, dall'artigianato, dalle industrie cartarie, tessili, del mobile e dal turismo. Fondata dagli etruschi, fu colonia romana, quindi feudo di Volterra (929), istituendosi in libero comune nel XII sec. Possedimento fiorentino nel 1349. Conserva il caratteristico aspetto medievale, con la collegiata del XII sec., le chiese di San Pietro (XI sec.), di Sant'Agostino (1280-1298) e di Sant'Iacopo (XIII sec.), le mura del XIII sec. e numerose case-torri.

San Ginèsio Comune in provincia di Macerata (4.031 ab., CAP 62026, TEL. 0733).

San Giórgio Canale tra Irlanda e Gran Bretagna che collega il mar d'Irlanda con l'oceano Atlantico.

San Giórgio a Cremàno Comune in provincia di Napoli (62.258 ab., CAP 80046, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di fiori, ortaggi e frutta) e industriale (mobilifici, prodotti dell'abbigliamento, meccanici, poligrafici e alimentari). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio a Lìri Comune in provincia di Frosinone (3.092 ab., CAP 03047, TEL. 0776). Centro agricolo (cereali e uva) e industriale (tessili e materiali da costruzione) nella valle del fiume Liri.

San Giórgio Albanése Comune in provincia di Cosenza (1.785 ab., CAP 87060, TEL. 0983). Centro agricolo (olive, vino, frutta e ortaggi) e dell'allevamento, nella Sila Greca.

San Giórgio Canavése Comune in provincia di Torino (2.294 ab., CAP 10090, TEL. 0124). Centro agricolo (cereali, uva e ortaggi), dell'allevamento (bovini) e industriale (lavorazione del legno e materiali da costruzione).

San Giórgio dél Sànnio Comune in provincia di Benevento (8.566 ab., CAP 82018, TEL. 0824). Centro agricolo (cereali, uva e tabacco), dell'allevamento (bovini e suini) e industriale (alimentari). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio délla Richinvèlda Comune in provincia di Pordenone (4.474 ab., CAP 33095, TEL. 0427). Centro agricolo (uva e cereali), dell'allevamento (bovini e suini) e industriale (mobili e materiali da costruzione). Gli abitanti sono detti Sangiorgini.

San Giórgio délle Pèrtiche Comune in provincia di Padova (7.115 ab., CAP 35010, TEL. 049). Centro agricolo (cereali, tabacco, uva e ortaggi), dell'allevamento (bovini e suini) e industriale (industrie meccaniche, del legno e dell'abbigliamento). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio di Lomellìna Comune in provincia di Pavia (1.272 ab., CAP 27020, TEL. 0384). Centro agricolo (cereali e foraggi), della coltura dei pioppi, dell'allevamento (bovini e suini) e industriale (tessili) della Lomellina.

San Giórgio di Màntova Comune in provincia di Mantova (5.704 ab., CAP 46030, TEL. 0376). Centro agricolo (cereali, barbabietole da zucchero, ortaggi e frutta) e dell'allevamento (bovini e suini). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio di Nogàro Comune in provincia di Udine (7.581 ab., CAP 33058, TEL. 0431). Centro agricolo (cereali, frutta e ortaggi), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti meccanici, tessili e mobilifici). Nella località di Porto Nogaro si trova un porto fluviale sul fiume Corno. Gli abitanti sono detti Sangiorgini.

San Giórgio di Pésaro Comune in provincia di Pesaro (1.389 ab., CAP 61030, TEL. 0721). Centro agricolo (cereali, uva e barbabietole) e dell'allevamento.

San Giórgio di Piàno Comune in provincia di Bologna (5.305 ab., CAP 40016, TEL. 051). Centro agricolo (cereali, barbabietole da zucchero, uva e ortaggi) e industriale (prodotti meccanici, chimici e materie plastiche). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio in Àlga Isoletta della laguna veneta situata tra il canale La Grazia e il canale di Porto Marghera.

San Giórgio in Bòsco Comune in provincia di Padova (5.284 ab., CAP 35010, TEL. 049). Centro agricolo (cereali, uva e ortaggi), della coltura dei pioppi e dell'industria dei mobili. Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio Iònico Comune in provincia di Taranto (16.081 ab., CAP 74027, TEL. 099). Centro agricolo (coltivazione di cereali, olive, ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio la Molàra Comune in provincia di Benevento (3.486 ab., CAP 82020, TEL. 0824). Centro agricolo (cereali, uva e olive) e dell'allevamento (bovini e ovini).

San Giórgio Lucàno Comune in provincia di Matera (1.820 ab., CAP 75027, TEL. 0835). Centro agricolo (cereali, uva e olive) e della pastorizia.

San Giórgio Maggióre Piccola isola di Venezia di forma pentagonale situata nel bacino di San Marco di fronte al Palazzo ducale. Deve il nome alla basilica di San Giorgio Maggiore (X sec.).

San Giórgio Monferràto Comune in provincia di Alessandria (1.325 ab., CAP 15020, TEL. 0142). Centro agricolo (produzione di uva) e industriale (prodotti enologici, meccanici ed elettrotecnici).

San Giórgio Morgéto Comune in provincia di Reggio Calabria (3.764 ab., CAP 89017, TEL. 0966). Centro agricolo (olive, uva, ortaggi e agrumi) e delle industrie alimentari, nella piana di Gioia. Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giórgio Piacentìno Comune in provincia di Piacenza (4.692 ab., CAP 29019, TEL. 0523). Centro agricolo (cereali, uva, barbabietole da zucchero e ortaggi), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti alimentari e chimici). Gli abitanti sono detti Sangiorgesi o Sangiorgini.

San Giórgio Scaràmpi Comune in provincia di Asti (166 ab., CAP 14059, TEL. 0144). Centro agricolo (cereali, uva, nocciole e frutta) e della pastorizia.

San Giórgio su Legnàno Comune in provincia di Milano (6.234 ab., CAP 20010, TEL. 0331). Centro industriale (prodotti meccanici e tessili), sul fiume Olona. Gli abitanti sono detti Sangiorgesi.

San Giòrio di Sùsa Comune in provincia di Torino (905 ab., CAP 10050, TEL. 0122).

San Giovànni a Pìro Comune in provincia di Salerno (4.414 ab., CAP 84070, TEL. 0974). Centro agricolo (cereali, uva, olive), dell'allevamento (ovini), della pesca e turistico.

San Giovànni al Natisóne Comune in provincia di Udine (5.629 ab., CAP 33048, TEL. 0432). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta e foraggi), artigianale (fabbricazione di sedie) e industriale (meccaniche, alimentari e del legno).

San Giovànni Biànco Comune in provincia di Bergamo (4.757 ab., CAP 24015, TEL. 0345). Centro industriale (carta, materiali da costruzione, abbigliamento), della produzione di articoli da pesca e di villeggiatura.

San Giovànni d'Àcri Antica denominazione di Acri, l'antica Acco, che le venne assegnato dai crociati che la conquistarono nel 1104 includendola nel regno di Gerusalemme. Dal 1191 fu la sede dell'ordine dei Cavalieri di Malta.

San Giovànni d'Àsso Comune in provincia di Siena (938 ab., CAP 53020, TEL. 0577). Centro agricolo (cereali, uva da vino, olive) e dell'allevamento.

San Giovànni dél Dòsso Comune in provincia di Mantova (1.224 ab., CAP 46020, TEL. 0386). Centro agricolo (cereali, mele, pere), dell'allevamento (bovini) e dell'industria casearia.

San Giovànni di Geràce Comune in provincia di Reggio Calabria (748 ab., CAP 89040, TEL. 0964). Centro agricolo (olive) e della pastorizia.

San Giovànni Gèmini Comune in provincia di Agrigento (8.420 ab., CAP 92020, TEL. 0922). Centro agricolo (cereali, mandorle, agrumi, olive) e industriale (materiali da costruzione).

San Giovànni Ilarióne Comune in provincia di Verona (4.638 ab., CAP 37035, TEL. 045). Centro agricolo (uva, ortaggi, frutta) e industriale (calzaturifici).

San Giovànni in Cróce Comune in provincia di Cremona (1.523 ab., CAP 26037, TEL. 0375). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, barbabietole) e dell'allevamento (bovini).

San Giovànni in Fióre Comune in provincia di Cosenza (18.033 ab., CAP 87055, TEL. 0984). Centro industriale (prodotti del legno e tessili), dell'artigianato (lavorazione di tappeti, ferro battuto e preziosi) e turistico della Sila. Vi si trova la Badia Florense, risalente al XII sec. Gli abitanti sono detti Sangiovannesi.

San Giovànni in Gàldo Comune in provincia di Campobasso (743 ab., CAP 86010, TEL. 0874). Centro agricolo (cereali, uva, olive, patate) e della pastorizia.

San Giovànni in Lateràno, basìlica di La storia di questa chiesa romana è stata molto travagliata: iniziò nel 313 d. C., quando Costantino confiscò i possedimenti della famiglia dei Laterani, che era caduta in disgrazia, e donò il terreno a papa Melchiade. L'anno dopo iniziarono i lavori di costruzione della prima basilica cristiana di Roma che voleva simboleggiare il trionfo del cristianesimo sui riti pagani. Costantino infatti, dopo aver vinto Massenzio, ordinò la fine delle persecuzioni dei cristiani. San Giovanni in Laterano è quindi la prima basilica di Roma e ancora oggi ne è la cattedrale. Ciò gli valse il titolo di Madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo. Fino all'esilio dei papi ad Avignone, il complesso del Laterano (la basilica, il battistero e il palazzo attiguo) era la residenza del pontefice, a partire da papa Silvestro I (314). Lo stesso papa Silvestro I consacrò la basilica nel 324 al Redentore. Solo nel 1144 la basilica fu consacrata a San Giovanni. Nel corso della storia la basilica conobbe terribili momenti: fu devastata dai barbari nel V sec. e danneggiata da un terremoto nell'896. In seguito a ciò, fu ricostruita durante il papato di Sergio III, ma fu distrutta da un incendio nel 1308. In quell'occasione andò distrutto anche il palazzo di Laterano che fu ricostruito nel 1586 per volere di papa Sisto V. Un secondo incendio, a soli cinquantadue anni di distanza dal primo (1360), arrecò ancora danni gravissimi alla chiesa che tuttavia è riuscita a conservare la forma originale a cinque navate, pur dopo i lavori di ristrutturazione dell'epoca barocca voluti da Urbano VIII e Innocenzo X. La parte più recente della basilica è la facciata, del XVIII sec., opera di Alessandro Galilei. La porta laterale della basilica viene aperta ogni 25 anni in occasione dell'Anno Santo. La facciata a Nord è invece antecedente, del 1586, opera di Domenico Fontana. Il portico conserva la statua di Costantino, proveniente dalle terme del Quirinale, mentre la porta centrale, del 1656, reca i battenti della porta della Curia del Foro Romano, con decorazioni posteriori (1660) che richiamano i simboli di papa Alessandro VII. All'interno, la disposizione delle navate è dovuta al Borromini mentre il soffitto della basilica non fu modificato ed è ancora quello risalente al 1562, opera degli allievi di Michelangelo. I pilastri della navata principale invece, sono di epoca barocca, ma siccome la volta, prevista nel progetto originale del Borromini, non fu mai realizzata, le colonne appaiono schiacciate dal soffitto, formando un assieme poco armonioso. Costeggiano la navata principale le statue degli Apostoli, opere tardo barocche di allievi del Bernini. Accanto a una delle statue, un affresco attribuito a Giotto raffigura papa Bonifacio VIII che nel 1300 proclama il primo Anno Santo. A lato della navata principale, la cappella Corsini, a croce greca, è opera di Alessandro Galilei, ornata da statue del XVIII sec. e da un'urna ritrovata nel Pantheon. La cappella risale al 1730 e fu costruita per papa Clemente XII. Sull'altare, una pala di un mosaico riproduce un dipinto di Guido Reni raffigurante Sant'Andrea Corsini. Il transetto (opera di Giacomo della Porta) è ricco di affreschi, marmi e decorazioni in stile manierista (Cesare Nebbia e Cavalier d'Arpino che imitò la Trasfigurazione di Raffaello nel suo dipinto l'Ascensione). Il soffitto, raffinato, ricco di colori e dorature, è opera di Taddeo Landini (XVI sec.). Ai lati del transetto, la cappella del Santo Sacramento ospita belle colonne antiche dorate che secondo la leggenda deriverebbero dal tempio di Giove costruito sul Campidoglio. Il baldacchino al centro del transetto è del XIV sec. e conserva le reliquie delle chiavi dei Santi Pietro e Paolo. L'altare, originariamente di legno, fu rivestito di marmo nel XIX sec. per volere di papa Pio IX. Accanto al baldacchino, la Confessione ospita la tomba di Martino V. L'abside, derivante dalla basilica voluta da Costantino, fu modificata solo quando fu costruito il coro; in quell'occasione fu rifatto il mosaico della calotta, precedente opera di Jacopo Turriti. Il mosaico raffigura la Croce e la Gerusalemme celeste, con le figure della Madonna, di San Niccolò, di San Pietro e San Paolo, di Sant'Andrea e dei due San Giovanni. La figura del Cristo, che domina il mosaico, era inizialmente risalente al IV sec., ma in seguito al restauro del XIX sec. questa parte fu danneggiata e sostituita con una copia. Il Battistero di San Giovanni fu fondato anch'esso da Costantino nel IV sec. e ricostruito un secolo dopo per volere di Sisto III. Otto colonne di porfido poggiano su una pianta ottagonale, dominate da un architrave che reca un'iscrizione. Il secondo livello di colonne e il lucernario furono aggiunti nel XVI sec. Attorno alla zona centrale del Battistero furono aggiunte in epoche diverse quattro cappelle: le cappelle dei due santi Giovanni (Battista ed Evangelista) risalgono al 461-468. Quella di San Giovanni Battista conserva una porta in lega (oro, bronzo e argento), mentre nella cappella di San Giovanni Evangelista la porta (XII sec.) è di bronzo e all'interno la volta è ornata da un mosaico. La cappella di Santa Rufina e Seconda occupa il nartece del Battistero del XII sec. e vi si può ammirare un mosaico risalente al V sec. Infine, la cappella di San Venanzio risale al VII sec. ed è abbellita da mosaici in stile bizantino. Accanto alla chiesa di San Giovanni in Laterano, i chiostri, voluti dalla famiglia Vassalletto nel XIII sec., sono ornati da mosaici in marmo.

San Giovànni in Marignàno Comune in provincia di Rimini (7.208 ab., CAP 47048, TEL. 0541).

San Giovànni in Persicéto Comune in provincia di Bologna (22.513 ab., CAP 40017, TEL. 051). Centro industriale (calzaturifici, prodotti per l'edilizia, tessili e meccanici) e dell'allevamento e addestramento di cavalli da corsa. Vi si trovano il Forno Palazzino, del XV sec., il Palazzaccio, del XIII sec., e il palazzo del Comune. Gli abitanti sono detti Persicetani.

San Giovànni Incàrico Comune in provincia di Frosinone (3.642 ab., CAP 03028, TEL. 0776). Centro agricolo (cereali, olive, tabacco, ortaggi).

San Giovànni la Pùnta Comune in provincia di Catania (18.858 ab., CAP 95037, TEL. 095). Centro industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Puntesi.

San Giovànni Lipióni Comune in provincia di Chieti (422 ab., CAP 66050, TEL. 0873). Centro agricolo (cereali, olive, patate) e dell'allevamento (ovini, suini, equini).

San Giovànni Lupatòto Comune in provincia di Verona (20.132 ab., CAP 37057, TEL. 045). Centro industriale (calzaturifici, prodotti dell'abbigliamento, chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Lupatotini.

San Giovànni Rotóndo Comune in provincia di Foggia (24.378 ab., CAP 71013, TEL. 0882). Centro agricolo (coltivazione di olive, ortaggi, cereali, viti e frutta), dell'estrazione di bauxite e industriale (tipografie, prodotti tessili, dell'abbigliamento, del legno e alimentari). Vi si trovano il convento dei Cappuccini, dove visse Padre Pio da Pietrelcina, e la chiesa di Sant'Onofrio, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Sangiovannesi.

San Giovànni Suèrgiu Comune in provincia di Cagliari (6.342 ab., CAP 09010, TEL. 0781). Centro agricolo (ortaggi, frutta, cereali) e della pastorizia. Vi si trova una centrale termoelettrica.

San Giovànni Teatìno Comune in provincia di Chieti (8.449 ab., CAP 66020, TEL. 085). Centro agricolo (ortaggi, frutta, cereali e foraggi), dell'allevamento (ovini, bovini) e industriale (lavorazione della carta, della gomma, del legno e materiali da costruzione).

San Giovànni Valdàrno Comune in provincia di Arezzo (17.732 ab., CAP 52027, TEL. 055). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di uva, cereali, ortaggi e olive) e industriale (calzaturifici, prodotti ceramici, del vetro, dei materiali per l'edilizia e siderurgici) del Valdarno Superiore. Vi si trovano il palazzo Pretorio, costruito tra il XIII e il XVI sec., la basilica di Santa Maria delle Grazie, del XV sec. e la pieve di San Giovanni Battista, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Sangiovannesi.

San Giuliàno dél Sànnio Comune in provincia di Campobasso (1.241 ab., CAP 86010, TEL. 0874).

San Giuliàno di Pùglia Comune in provincia di Campobasso (1.251 ab., CAP 86040, TEL. 0874).

San Giuliàno Milanése Comune in provincia di Milano (33.106 ab., CAP 20098, TEL. 02). Centro industriale (prodotti tessili, dell'abbigliamento, chimici, metallurgici ed elettrotecnici). Vi si trova, nelle vicinanze, l'abbazia di San Pietro. Gli abitanti sono detti Sangiulianesi.

San Giuliàno Tèrme Comune in provincia di Pisa (28.188 ab., CAP 56017, TEL. 050). Centro industriale (prodotti alimentari, dei materiali per l'edilizia e chimici) e turistico (stabilimenti di acque termali). Vi si trova la rocca di San Paolino, di origine medievale. Gli abitanti sono detti Sangiulianesi.

San Giùlio Isoletta che sorge nel lago d'Orta, in Piemonte. Fa parte del comune di Orta San Giulio, in provincia di Novara. Deve il nome da San Giulio che vi morì alla fine del 1300.

San Giusèppe Iàto Comune in provincia di Palermo (9.460 ab., CAP 90048, TEL. 091). Centro agricolo (olive, uva, frutta, ortaggi) e industriale (alimentari, materiali da costruzione). Gli abitanti sono detti Jatini.

San Giusèppe Vesuviàno Comune in provincia di Napoli (26.336 ab., CAP 80047, TEL. 081). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di ortaggi, cereali e frutta), dell'allevamento di bovini e industriale (mobilifici, prodotti per l'edilizia, tessili, chimici, alimentari e metalmeccanici) alle pendici del Vesuvio. Subì danni nel 1906, a seguito di un'eruzione del Vesuvio. Gli abitanti sono detti Sangiuseppesi.

San Giustìno Comune in provincia di Perugia (9.904 ab., CAP 06016, TEL. 075).

San Giùsto Canavése Comune in provincia di Torino (2.861 ab., CAP 10090, TEL. 0124).

San Giuvanni decullatu Commedia di N. Martoglio (1908).

San Godènzo Comune in provincia di Firenze (1.105 ab., CAP 50060, TEL. 055).

San Gottàrdo Gruppo montuoso della Svizzera meridionale, nelle Alpi Lepontine, limitato a nord dalla valle Orsera, a sud dalle valli Bedretto e Priora che lo separano dalle Alpi Ticinesi, a est dal passo del Lucomagno e a ovest dal passo della Furka. La vetta più alta raggiunge i 3.192 m (pizzo Rotondo) e numerose altre cime superano i 3.000 m. Importante nodo idrografico dal quale scendono le acque del Rodano, del Reno, della Reuss e del Ticino. A 2.108 m si apre il passo omonimo che mette in comunicazione le valli della Reuss e del Ticino. Sotto il massiccio passa il tunnel ferroviario, aperto nel 1882 e lungo 15.003 m. Nel 1980 è stato aperto il tunnel autostradale tra Airolo e Andermatt (16.322 m).

San Gregòrio da Sàssola Comune in provincia di Roma (1.499 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

San Gregòrio di Catània Comune in provincia di Catania (9.169 ab., CAP 95027, TEL. 095).

San Gregòrio d'Ippóna Comune in provincia di Vibo Valentia (2.438 ab., CAP 88010, TEL. 0963).

San Gregòrio Màgno Comune in provincia di Salerno (4.650 ab., CAP 84020, TEL. 0828).

San Gregòrio Matése Comune in provincia di Caserta (1.092 ab., CAP 81010, TEL. 0823).

San Gregòrio nélle Àlpi Comune in provincia di Belluno (1.386 ab., CAP 32030, TEL. 0437).

San Joaquin Fiume (563 km) degli USA, nella California. Nasce dalla Sierra Nevada e sfocia nella baia di San Francisco.

San José (Costa Rica) Città (303.000 ab.) della Costa Rica, capitale dello stato e capoluogo della provincia omonima.

San José (USA) Città (782.000 ab.) degli USA, nello stato della California, nella valle di Santa Clara a sud della baia di San Francisco. Mercato di prodotti agricoli della regione (uva e frutta), ha nelle industrie alimentari, elettroniche, meccaniche e del tabacco, le principali risorse economiche. Fu fondata nel 1777 da coloni spagnoli che provenivano dal Messico.

San José de Cúcuta Città (357.000 ab.) della Colombia, presso il confine con il Venezuela. Capoluogo del dipartimento di Norte de Santander.

San Juan (Argentìna) Città (119.000 ab.) dell'Argentina, alle falde orientali delle Ande. Capoluogo della provincia omonima (526.000 ab.), percorsa dai fiumi San Juan e Bermejo.

San Juan (fiume) Fiume (580 km) degli USA. Nasce dal monte San Juan, in Colorado e, dopo aver alimentato il lago Powell, confluisce nel fiume Colorado. Attraversa a nord-ovest il New Mexico e il sud-est dello stato dell'Utah.
San Juan
Fiume dell'America Centrale. Esce dal lago di Nicaragua e sfocia nel mar delle Antille.

San Juan (Puerto Rico) Città del Puerto Rico (429.000 ab.) capitale dello Stato, sulla costa nordorientale dell'isola. Porto commerciale (esportazione di zucchero, caffè, tabacco, frutta) con industrie tessili, meccaniche, del tabacco, della carta, del legno e alimentari. Centro finanziario e culturale. Fondata nel 1521 e fortificata da Juan Ponce de León, resistette a numerosi attacchi inglesi. Fu presa dagli USA dopo la guerra ispano americana. Edifici coloniali, il castello di San Felipe del Morro (XVI-XVII sec.), cattedrale e chiesa dei domenicani (XVI sec.).

San Juan de los Morros Città (58.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Gu´rico.

San Juan del Norte Città meridionale del Nicaragua, si affaccia sul mar dei Caraibi alla foce del Rio San Juan.

San Làzzaro dégli Armèni Piccola isola della laguna veneta situata a ovest del Lido. Nel 1717 passò all'abate armeno-cattolico Pietro Manuk (Mechitar) che vi fondò un convento di machitaristi.

San Làzzaro di Sàvena Comune in provincia di Bologna (30.312 ab., CAP 40068, TEL. 051). Centro industriale (calzaturifici, mobilifici, prodotti alimentari, meccanici e materiali per l'edilizia). Gli abitanti sono detti Sanlazzaresi.

San Lèo Comune in provincia di Pesaro (2.516 ab., CAP 61018, TEL. 0541).

San Leonàrdo (comune) Comune in provincia di Udine (1.128 ab., CAP 33040, TEL. 0432).

San Leonàrdo (fiume) Fiume (43 km) della Sicilia settentrionale. Si forma dalla confluenza di vari rami sorgentiferi che scendono dalle alture presso Palermo. Sfocia nel mar Tirreno.

San Leonàrdo in Passìria (in ted. Sankt Leonhard in Passeier) Comune in provincia di Bolzano (3.330 ab., CAP 39015, TEL. 0473).

San Léucio dél Sànnio Comune in provincia di Benevento (3.307 ab., CAP 82010, TEL. 0824).

San Lorenzèllo Comune in provincia di Benevento (2.392 ab., CAP 82030, TEL. 0824). Centro agricolo (cereali, olive, uva), dell'allevamento (bovini, ovini) e industriale (tessili, alimentari).

San Lorènzo (basilica di) Basilica milanese. Fondata nel 350 ca., subì diversi incendi, fu restaurata in epoca romanica, crollò di nuovo parzialmente nel 1573 e fu infine restaurata in modo radicale da Martino Bassi.

San Lorènzo (comune) Comune in provincia di Reggio Calabria (3.934 ab., CAP 89069, TEL. 0965). Centro agricolo (olive, cereali, ortaggi, frutta). Gli abitanti sono detti Laurentini.

San Lorènzo (fiume) Fiume dell'America settentrionale (1.170 km). Emissario del lago Ontario, segna per circa 180 km il confine tra lo stato di New York e il Canada, sfociando nell'oceano Atlantico dopo aver attraversato Montréal e Quebéc. Costituisce una delle vie d'acqua di maggior importanza economica del mondo, lunga 3.058 km, e attraverso la quale navi di grosso tonnellaggio possono penetrare nel cuore del continente, fino all'estremità occidentale del lago Superiore. Il fiume, all'uscita nordorientale del lago Ontario, ha l'aspetto di un'ampia baia con isole e isolotti boscosi; poi si restringe e presenta brusche rapide (International Rapids, rapide di Saulanges e di Lachine); in questi tratti di rapide il fiume si allarga formando piccoli laghi (Saint Francis e Saint Louis). Da Quebéc ha inizio l'estuario e il letto del fiume si allarga nuovamente fino all'oceano. Il bacino del San Lorenzo è caratterizzato da altitudine limitata, con straripamenti che si verificano principalmente nei mesi invernali o al momento del disgelo. Il popolamento e la valorizzazione del Canada iniziarono dal San Lorenzo, che rimane la più importante via di comunicazione del paese, anche se sussistono gravi ostacoli alla navigazione in alcuni mesi all'anno, per la presenza di nebbie pericolose e lastre di ghiaccio. Il fiume fu esplorato dal francese J. Cartier che lo risalì nel 1534. Il primo insediamento sulle sue rive è del 1603 a Tadoussac, a opera di samuel de Champlain, che fondò Quebéc (1608).

San Lorènzo al Màre Comune in provincia di Imperia (1.378 ab., CAP 18017, TEL. 0183). Centro agricolo (olive, frutta, ortaggi) e della floricoltura.

San Lorènzo Bellìzzi Comune in provincia di Cosenza (896 ab., CAP 87070, TEL. 0981). Centro agricolo (cereali, olive, uva) e della pastorizia.

San Lorènzo dél Vàllo Comune in provincia di Cosenza (3.612 ab., CAP 87040, TEL. 0981). Centro agricolo (cereali, uva, olive) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Sanlorenzani o Sanlaurenzani.

San Lorènzo di Sebàto (in ted. Sankt Lorenzen in Pustertal) Comune in provincia di Bolzano (3.085 ab., CAP 39030, TEL. 0474). Centro agricolo (ortaggi, frutta, cereali), dell'allevamento (bovini), industriale (estrazione di diorite, prodotti del legno) e di villeggiatura.

San Lorènzo in Banàle Comune in provincia di Trento (1.068 ab., CAP 38078, TEL. 0465). Centro agricolo (noci, foraggi) e di villeggiatura.

San Lorènzo in Càmpo Comune in provincia di Pesaro (3.354 ab., CAP 61047, TEL. 0721). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti alimentari).

San Lorènzo Isontìno Comune in provincia di Gorizia (1.372 ab., CAP 34070, TEL. 0481). Centro agricolo (cereali, frutta, ortaggi, uva) e dell'allevamento (bovini, suini).

San Lorènzo Maggióre Comune in provincia di Benevento (2.287 ab., CAP 82030, TEL. 0824). Centro agricolo (olive, ortaggi, frutta, cereali).

San Lorènzo Nuòvo Comune in provincia di Viterbo (2.059 ab., CAP 01020, TEL. 0763). Centro agricolo (olive, uva, cereali) e industriale (abbigliamento).

San Lùca Comune in provincia di Reggio Calabria (4.413 ab., CAP 89030, TEL. 0964).

San Lùcido Comune in provincia di Cosenza (5.925 ab., CAP 87038, TEL. 0982).

San Luis Città (110.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo della provincia omonima.

San Luis Potosí Città (488.000 ab.) del Messico, capitale dello stato omonimo (2.003.000 ab.).

San Lùpo Comune in provincia di Benevento (903 ab., CAP 82030, TEL. 0824).

San Màngo d'Aquìno Comune in provincia di Catanzaro (2.120 ab., CAP 88040, TEL. 0968).

San Màngo Piemónte Comune in provincia di Salerno (1.763 ab., CAP 84090, TEL. 089).

San Màngo sul Calóre Comune in provincia di Avellino (1.376 ab., CAP 83050, TEL. 0827).

San Marcellìno Comune in provincia di Caserta (11.111 ab., CAP 81030, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Sammarcellinesi.

San Marcèllo Comune in provincia di Ancona (1.805 ab., CAP 60030, TEL. 0731).

San Marcèllo Pistoiése Comune in provincia di Pistoia (7.698 ab., CAP 51028, TEL. 0573).

San Màrco Argentàno Comune in provincia di Cosenza (8.244 ab., CAP 87018, TEL. 0984).

San Màrco d'Alùnzio Comune in provincia di Messina (2.396 ab., CAP 98070, TEL. 0941).

San Màrco déi Cavòti Comune in provincia di Benevento (3.906 ab., CAP 82029, TEL. 0824).

San Màrco Evangelìsta Comune in provincia di Caserta (5.195 ab., CAP 81020, TEL. 0823).

San Màrco in Làmis Comune in provincia di Foggia (15.221 ab., CAP 71014, TEL. 0882). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, cereali e frutta) e industriale (prodotti del legno, alimentari e dell'abbigliamento). Vi si trova il convento di San Matteo, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Sammarchesi.

San Màrco la Càtola Comune in provincia di Foggia (1.794 ab., CAP 71030, TEL. 0881).

San Marìno Repubblica dell'Europa meridionale; enclave della penisola italiana, tra l'Emilia Romagna e le Marche, si estende su una superficie di 60,57 km2.
Il territorio è costituito dal caratteristico monte Titano (738 m), irto e roccioso, e dalle colline circostanti, ed è attraversato da alcuni torrenti, quali il San Marino, affluente del Marecchia, e il Marano, che sfocia direttamente nell'Adriatico.
Il clima è fondamentalmente temperato, con inverni non eccessivamente rigidi ed estati calde, con precipitazioni più frequenti in autunno e in inverno.
Sulle pendici del monte Titano sorge la capitale, San Marino, cittadina medioevale ricca di monumenti, che gode di uno splendido panorama, sia sulla costa adriatica sia sull'Appennino.
Altri centri di rilievo sono Borgo Maggiore, proprio ai piedi della ripida parete del Titano, che si conclude in una vetta tricuspidata sulla quale sorgono tre torri, e Serravalle Dogana, centro agricolo e industriale.
Il paese si regge fondamentalmente sul turismo, ma una notevole fonte di ricchezza è costituita anche dall'emissione di francobolli, piuttosto ricercati.
L'attività agricola fornisce cereali, prodotti ortofrutticoli e soprattutto, uva da vino, che alimenta un'enologia di notevole qualità.
Praticato è l'allevamento del bestiame, e fiorente è l'artigianato, connesso al turismo, che produce tessuti, souvenir, ceramiche.
STORIA La città è autonoma a partire dal IX sec. Nel XIII sec. il suo territorio diventa repubblica. Questa è guidata da un Gran Consiglio di 60 membri e due capitani reggenti eletti per sei mesi. I suoi rapporti con l'Italia sono regolati da varie convenzioni. Nel 1992, la repubblica di San Marino è stata ammessa all'ONU
Abitanti-25.000
Superficie-60,57 km2
Densità-412,7 ab./km2
Capitale-San Marino
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Lira italiana
Lingua-Italiano
Religione-Cattolica

San Martín (lago) Lago (1.013 km2) dell'America Meridionale, politicamente diviso tra il Cile e l'Argentina.

San Martín (Perú) Dipartimento (545.000 ab.) del Perú settentrionale, capoluogo Moyobamba.

San Martín, José de (Yapegú, oggi San Martín 1778-Boulogne-sur-Mer 1850) Militare e politico argentino. Nel 1821 fu nominato protettore del Perù, per aver al lungo combattuto per l'indipendenza di questo paese e del Cile. Nel 1822 fu convinto a dimettersi da S. Bolívar.

San Martìno al Cimìno Frazione del comune di Viterbo, in Lazio. Situato sulle pendici nordoccidentali dei monti Cimini, ospita l'abbazia di San Martino, risalente all'inizio del XIII sec., che rappresenta una delle principali opere cistercensi italiane.

San Martìno al Tagliaménto Comune in provincia di Pordenone (1.290 ab., CAP 33096, TEL. 0434).

San Martìno Alfìeri Comune in provincia di Asti (705 ab., CAP 14010, TEL. 0141).

San Martìno Buòn Albèrgo Comune in provincia di Verona (13.256 ab., CAP 37036, TEL. 045). Centro agricolo industriale (prodotti tessili, chimici, metalmeccanici, alimentari e dei materiali per l'edilizia). Vi si trovano alcune ville risalenti al XVII e XIX sec. Gli abitanti sono detti Sanmartinesi o Sammartinesi.

San Martìno Canavése Comune in provincia di Torino (763 ab., CAP 10010, TEL. 0125).

San Martìno d'Àgri Comune in provincia di Potenza (1.243 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

San Martìno dall'Àrgine Comune in provincia di Mantova (1.971 ab., CAP 46010, TEL. 0376).

San Martìno dél Làgo Comune in provincia di Catanzaro (492 ab., CAP 26040, TEL. 0375).

San Martìno di Castròzza Frazione del comune di Siror (460 ab.), in provincia di Trento ai piedi delle Pale di San Martino. Turismo.

San Martìno di Finìta Comune in provincia di Cosenza (1.317 ab., CAP 87010, TEL. 0984).

San Martìno di Lùpari Comune in provincia di Padova (11.044 ab., CAP 35018, TEL. 049). Centro agricolo (coltivazione di foraggi, cereali e frutta) e industriale (concerie, mobilifici, prodotti dell'abbigliamento e alimentari). Gli abitanti sono detti Luparensi.

San Martìno di Venézze Comune in provincia di Rovigo (4.011 ab., CAP 45030, TEL. 0425).

San Martìno in Badìa (in ted. Sankt Martin in Thurn) Comune in provincia di Bolzano (1.495 ab., CAP 39030, TEL. 0474).

San Martìno in Passìria (in ted. Sankt Martin in Passeier) Comune in provincia di Bolzano (2.700 ab., CAP 39010, TEL. 0473).

San Martìno in Pènsilis Comune in provincia di Campobasso (4.762 ab., CAP 86046, TEL. 0875).

San Martìno in Rìo Comune in provincia di Reggio Emilia (5.410 ab., CAP 42018, TEL. 0522).

San Martìno in Stràda Comune in provincia di Lodi (2.885 ab., CAP 20070, TEL. 0371).

San Martìno Sannìta Comune in provincia di Benevento (1.199 ab., CAP 82010, TEL. 0824).

San Martìno Siccomàrio Comune in provincia di Pavia (4.732 ab., CAP 27028, TEL. 0382).

San Martìno sùlla Marrucìna Comune in provincia di Chieti (920 ab., CAP 66010, TEL. 0871).

San Martìno Vàlle Caudìna Comune in provincia di Avellino (4.678 ab., CAP 83018, TEL. 0824).

San Marzàno di San Giusèppe Comune in provincia di Taranto (8.703 ab., CAP 74020, TEL. 099). Centro agricolo (uva, olive, ortaggi, frutta) e industriale (alimentari). La popolazione è in maggioranza di lingua albanese. Gli abitanti sono detti Sammarzanesi.

San Marzàno Olivéto Comune in provincia di Asti (934 ab., CAP 14050, TEL. 0141).

San Marzàno sul Sarno Comune in provincia di Salerno (9.556 ab., CAP 84010, TEL. 081).

San Màssimo Comune in provincia di Campobasso (705 ab., CAP 86027, TEL. 0874). Centro agricolo (cereali, foraggi, uva, ortaggi, frutta), delle attività pastorali e turistico (località Campitello).

San Mattìa Golfo dell'Argentina, nell'oceano Atlantico, esteso tra la punta Bermeja e la punta Norte della penisola di Valdés.

San Maurìzio Canavése Comune in provincia di Torino (6.600 ab., CAP 10077, TEL. 011).

San Maurìzio d'Opàglio Comune in provincia di Novara (2.818 ab., CAP 28017, TEL. 0322).

San Màuro Castelvérde Comune in provincia di Palermo (2.565 ab., CAP 90010, TEL. 0921).

San Màuro Cilènto Comune in provincia di Salerno (1.079 ab., CAP 84070, TEL. 0974).

San Màuro di Salìne Comune in provincia di Verona (535 ab., CAP 37030, TEL. 045).

San Màuro Fòrte Comune in provincia di Matera (3.025 ab., CAP 75010, TEL. 0835).

San Màuro la Brùca Comune in provincia di Salerno (939 ab., CAP 84070, TEL. 0974).

San Màuro Marchesàto Comune in provincia di Cremona (2.648 ab., CAP 88070, TEL. 0962).

San Màuro Pàscoli Comune in provincia di Forlì (7.986 ab., CAP 47030, TEL. 0541).

San Màuro Torinése Comune in provincia di Torino (16.746 ab., CAP 10099, TEL. 011). Centro agricolo (coltivazione di fragole e fiori) e industriale (fabbriche di occhiali, prodotti tessili, chimici e meccanici). Gli abitanti sono detti Sammauresi.

San Michèle al Tagliaménto Comune in provincia di Venezia (11.916 ab., CAP 30028, TEL. 0431). Centro agricolo (coltivazione di viti, cereali e barbabietole da zucchero), industriale (prodotti dell'abbigliamento e meccanici) e turistico (balneazione presso Bibione). Gli abitanti sono detti Michelini o Sammichelini.

San Michèle all'Àdige Comune in provincia di Trento (2.072 ab., CAP 38010, TEL. 0461). Centro agricolo (cereali, frutta e uva da vino) e industriale (prodotti chimici).

San Michèle di Ganzarìa Comune in provincia di Catania (4.766 ab., CAP 95040, TEL. 0933). Centro agricolo (cereali, frutta, uva e olive) e dell'allevamento (ovini, caprini). Gli abitanti sono detti Sammichelesi.

San Michèle di Serìno Comune in provincia di Avellino (2.028 ab., CAP 83020, TEL. 0825). Centro agricolo (cereali, foraggi, frutta e olive) e dell'allevamento(ovini, bovini).

San Michèle Mondovì Comune in provincia di Cuneo (2.168 ab., CAP 12080, TEL. 0174). Centro industriale (careali, patate), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti chimici e dell'abbigliamento).

San Michèle Salentìno Comune in provincia di Brindisi (6.333 ab., CAP 72018, TEL. 0831). Centro agricolo (uva da vino, cereali, frutta e olive) e industriale (prodotti alimentari e fucili da caccia). Gli abitanti sono detti Sammichelani.

San Miguel Città (183.000 ab.) dell'El Salvador, al confine con l'Honduras. Capoluogo del dipartimento omonimo.

San Miguel de Tucum´n Città (471.000 ab.) dell'Argentina, ai piedi della Sierra Aconquija. Capoluogo della provincia di Tucum´n.

San Miniàto Comune in provincia di Pisa (25.352 ab., CAP 56027, TEL. 0571). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, foraggi e cereali) e industriale (concerie, prodotti dell'abbigliamento, alimentari e del tabacco). Vi si trovano la torre imperiale, del XIII sec., il palazzo Vescovile, del XVII sec., il duomo del XIII sec., la chiesa di San Domenico, del XIV sec, e la chiesa di San Francesco, costruita tra il XIII e il XV sec. Gli abitanti sono detti Samminiatesi.

San Nazàrio Comune in provincia di Vicenza (1.652 ab., CAP 36020, TEL. 0424).

San Nazzàro Comune in provincia di Benevento (798 ab., CAP 82010, TEL. 0824).

San Nazzàro Sèsia Comune in provincia di Novara (701 ab., CAP 28060, TEL. 0321).

San Nazzàro Val Cavàrgna Comune in provincia di Como (525 ab., CAP 22010, TEL. 0344).

San Nicòla Isola della Puglia, nel mare Adriatico. Fa parte del gruppo delle Tremiti.

San Nicòla Arcèlla Comune in provincia di Cosenza (1.325 ab., CAP 87020, TEL. 0985).

San Nicòla Baronìa Comune in provincia di Avellino (952 ab., CAP 83050, TEL. 0827).

San Nicòla da Crìssa Comune in provincia di Vibo Valentia (1.887 ab., CAP 88020, TEL. 0963).

San Nicòla déll'Àlto Comune in provincia di Crotone (1.426 ab., CAP 88070, TEL. 0962).

San Nicòla la Stràda Comune in provincia di Caserta (17.736 ab., CAP 81020, TEL. 0823). Centro industriale (prodotti per l'edilizia e chimici). Gli abitanti sono detti Sannicolesi.

San Nicòla Manfrédi Comune in provincia di Benevento (3.166 ab., CAP 82010, TEL. 0824).

San Nicolò d'Àrcidàno Comune in provincia di Oristano (2.869 ab., CAP 09097, TEL. 0783).

San Nicolò di Comèlico Comune in provincia di Belluno (433 ab., CAP 32040, TEL. 0435).

San Nicolò Gerrèi Comune in provincia di Cagliari (1.041 ab., CAP 09040, TEL. 070).

San Pablo Città (162.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Laguna, sull'isola di Luzon.

San Pancràzio (in ted. Sankt Pankraz Ulten) Comune in provincia di Bolzano (1.620 ab., CAP 39010, TEL. 0473).

San Pancràzio Salentìno Comune in provincia di Brindisi (10.624 ab., CAP 72026, TEL. 0831). Centro agricolo (coltivazione di cereali, uva e olive) e industriale (prodotti meccanici) del Tavoliere. Gli abitanti sono detti Sanpancraziesi.

San Paolo (Brasile) (São Paulo) È la più popolosa città del Brasile (10.927.000 ab.) sul fiume Tietê. Capitale dello stato omonimo, è anche il principale porto brasiliano. L'area metropolitana ha una popolazione di circa 15 milioni di abitanti. È situata a 800 metri sul livello del mare. Architettonicamente modernissima, è ricca di grattacieli e di zone verdi. Per importanza è la seconda città del Brasile, dopo Rio de Janeiro, a cui è collegata da efficienti linee ferroviarie e stradali. L'economia è basata sui traffici commerciali e sull'attività di un rilevante complesso industriale comprendente stabilimenti siderurgici, metallurgici, meccanici, chimici, alimentari. Fu fondata nel 1554 dai gesuiti col nome di São Paulo do Piratininga (il nome São Paulo deriva dal convento di San Paolo che si trovava sul luogo). La sua importanza crebbe improvvisamente quando divenne un centro dei bandeirantes (cercatori d'oro, così chiamati dallo stendardo che precedeva le colonne in marcia), tra il Seicento e il Settecento. La moderna espansione urbanistica e l'aumento vertiginoso della popolazione hanno avuto inizio nei primi anni di questo secolo, con lo sviluppo della coltura del caffè, prodotto del quale la città costituisce il massimo mercato mondiale. La città produce la metà della produzione brasiliana di tessuti, prodotti chimici, prodotti farmaceutici, carta, materiali elettrici, macchinari; circa il 90% degli autoveicoli. È un importante centro culturale, con tre università (Università cattolica, fondata nel 1946; Mackenzie University fondata nel 1952; Università di San Paolo fondata nel 1934).
San Paolo
(248.256 km2, 32.685.000 ab.) È lo stato più ricco del Brasile. Affacciato sull'oceano Atlantico, confina a nord con lo stato Minas Gerais, a sud con lo stato del Paran´, a est con lo stato di Rio de Janeiro e a nord ovest con lo stato del Mato Grosso. Il territorio, costituito essenzialmente da un altopiano, è attraversato da numerosi corsi d'acqua, tra i quali i fiumi Paran´, Parapanema, Peixe, Aguapei, Tietê e Piracicaba. Il Tropico del Capricorno passa sulla città di San Paolo. Il clima dello stato è caldo e umido lungo la costa, più secco verso l'interno. Grazie alla posizione geografica e alla fertilità del suolo, costituito dalla caratteristica terra rossa, l'agricoltura è fiorente. Le coltivazioni più diffuse sono quelle del caffè, tè, arachidi, cacao, mais, riso, agrumi, canna da zucchero, cotone, banane. Per far posto alle piantagioni, soprattutto di caffè, è stata eliminata quasi completamente la preesistente foresta. Negli ultimi anni la coltivazione di caffè è diminuita, a favore della coltivazione della soia. Lo stato di San Paolo è sede di numerosi insediamenti industriali (industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, farmaceutiche, alimentari).

San Pàolo (comune) Comune in provincia di Brescia (3.440 ab., CAP 25020, TEL. 030). Centro agricolo (ortaggi, frutta, cereali) e industriale (abbigliamento).

San Pàolo Albanése Comune in provincia di Potenza (529 ab., CAP 85030, TEL. 0973). Centro agricolo (uva, ortaggi, frutta) e della pastorizia. Gli abitanti sono in prevalenza di lingua e costumi albanesi.

San Pàolo Bel Sìto Comune in provincia di Napoli (3.013 ab., CAP 80030, TEL. 081). Centro agricolo (nocciole, olive, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (alimentari).

San Pàolo Cèrvo Comune in provincia di Biella (183 ab., CAP 13060, TEL. 015). Centro agricolo di sussistenza, della pastorizia e di villeggiatura estiva.

San Pàolo d'Argòn Comune in provincia di Bergamo (3.390 ab., CAP 24060, TEL. 035). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta) e industriale (prodotti meccanici, dell'abbigliamento, materiali da costruzione).

San Pàolo di Civitàte Comune in provincia di Foggia (6.204 ab., CAP 71010, TEL. 0882). Centro agricolo (olive, uva, ortaggi, frutta) e dell'allevamento (bovini, ovini, suini).

San Pàolo di Jèsi Comune in provincia di Ancona (823 ab., CAP 60038, TEL. 0731). Centro agricolo (barbabietole da zucchero, uva, cereali).

San Pàolo fuòri le mùra Basilica romana. Eretta per volere di Costantino e ingrandita in seguito da Valentiniano II, da Teodosio e da suo figlio Onorio, divenne, con le sue cinque navate e ottanta colonne, la più grande chiesa della cristianità prima della costruzione di San Pietro.

San Pàolo Solbrìto Comune in provincia di Asti (856 ab., CAP 14010, TEL. 0141). Centro agricolo (cereali, uva, foraggi), dell'allevamento (bovini) e industriale (abbigliamento).

San Pedro de Macorís Città (79.000 ab.) della Repubblica Dominicana, sulla costa meridionale dell'isola. Capoluogo della provincia omonima.

San Pedro M´rtir, Sierra Catena montuosa del Messico, nella penisola della California. Vetta più elevata il Cerro de la Encantada (3.069 m).

San Pedro Sula Città (287.000 ab.) dell'Honduras, nella valle del fiume Ulúa. Capoluogo del dipartimento di Cortés.

San Pellegrìno Passo (1.918 m) delle Dolomiti che collega Falcade, nell'Agordino, con Moena in Val di Fassa.

San Pellegrìno Tèrme Comune in provincia di Bergamo (5.290 ab., CAP 24016, TEL. 0345).

San Petrònio Chiesa tardogotica bolognese. Venne iniziata nel 1390 su progetto di Antonio di Vincenzo che morì lasciando incompiuta l'opera. Non fu mai completata del tutto.

San Pièr d'Isónzo Comune in provincia di Gorizia (1.822 ab., CAP 34070, TEL. 0481). Centro agricolo (cereali, uva, ortaggi) e dell'allevamento (bovini).

San Pièr Nicéto Comune in provincia di Messina (3.122 ab., CAP 98045, TEL. 090). Centro agricolo (cereali, foraggi, vino) e dell'allevamento (bovini, ovini).

San Pièro a Siève Comune in provincia di Firenze (3.770 ab., CAP 50037, TEL. 055). Centro agricolo (cereali, foraggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (carta, mobili). Gli abitanti sono detti Sampierini.

San Pièro Pàtti Comune in provincia di Messina (3.938 ab., CAP 98068, TEL. 0941). Centro agricolo (cereali, olive, noci, uva) e dell'allevamento (bovini, ovini, suini). Gli abitanti sono detti Sampietrini.

San Piètro (isola) Isola (7.000 ab.) della Sardegna, in provincia di Cagliari, nel mare Mediterraneo.

San Piètro (valle) Valle nel versante meridionale delle Alpi Carniche. Si estende dal passo di monte Croce fino a Tolmezzo.

San Piètro a Màida Comune in provincia di Catanzaro (4.315 ab., CAP 88020, TEL. 0968). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, olive, uva) e dell'allevamento (bovini, ovini, caprini). Gli abitanti sono detti Sampietresi.

San Piètro al Natisóne Comune in provincia di Udine (2.173 ab., CAP 33049, TEL. 0432). Centro agricolo (cereali, foraggi, frutta) nella valle del fiume Natisone.

San Piètro al Tànagro Comune in provincia di Salerno (1.686 ab., CAP 84030, TEL. 0975). Centro agricolo (cereali, foraggi, uva) e dell'allevamento (bovini, ovini, suini).

San Piètro Apòstolo Comune in provincia di Catanzaro (1.959 ab., CAP 88040, TEL. 0961). Centro agricolo (castagne, cereali, ortaggi, frutta, uva) e dell'allevamento (bovini, ovini).

San Piètro Avellàna Comune in provincia di Isernia (726 ab., CAP 86088, TEL. 0865). Centro agricolo (cereali, patate), della pastorizia e di villeggiatura estiva.

San Piètro Clarènza Comune in provincia di Catania (4.025 ab., CAP 95030, TEL. 095). Centro agricolo (agrumi, olive, uva) e dell'artigianato (ricamo, tessili). Gli abitanti sono detti Sampietresi.

San Piètro di Cadóre Comune in provincia di Belluno (2.005 ab., CAP 32040, TEL. 0435). Centro industriale (produzione di occhiali) e turistico.

San Piètro di Caridà Comune in provincia di Reggio Calabria (1.980 ab., CAP 89020, TEL. 0966). Centro agricolo (olive, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini, ovini) e industriale (alimentari, prodotti del legno).

San Piètro di Felétto Comune in provincia di Treviso (4.278 ab., CAP 31020, TEL. 0438). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, uva), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti chimici).

San Piètro di Morùbio Comune in provincia di Verona (2.884 ab., CAP 37050, TEL. 045). Centro agricolo (tabacco, barbabietole da zucchero, ortaggi, frutta) e industriale (mobili).

San Piètro in Amantèa Comune in provincia di Cosenza (731 ab., CAP 87030, TEL. 0982). Centro agricolo (uva, patate, cereali) e della pastorizia.

San Piètro in Cariàno Comune in provincia di Verona (10.861 ab., CAP 37029, TEL. 045). Centro agricolo (coltivazione di frutta e uva) e industriale (calzaturifici, prodotti dell'abbigliamento e alimentari). Gli abitanti sono detti Sampietrini o Sanpietrini.

San Piètro in Casàle Comune in provincia di Bologna (8.814 ab., CAP 40018, TEL. 051). Centro agricolo (cereali, barbabietole da zucchero, ortaggi, frutta) e industriale (alimentari e calzature). Gli abitanti sono detti Sampierini.

San Piètro in Cèrro Comune in provincia di Piacenza (1.001 ab., CAP 29010, TEL. 0523). Centro agricolo (barbabietole da zucchero, ortaggi, frutta) e dell'allevamento (bovini).

San Piètro in Gu Comune in provincia di Padova (4.223 ab., CAP 35010, TEL. 049).

San Piètro in Guaràno Comune in provincia di Cosenza (3.790 ab., CAP 87047, TEL. 0984). Centro agricolo (cereali, uva, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (carta, calzature). Gli abitanti sono detti Guadensi.

San Piètro in Làma Comune in provincia di Lecce (3.788 ab., CAP 73010, TEL. 0832). Centro agricolo (tabacco, olive, uva, cereali), dell'allevamento (bovini, ovini, suini) e industriale (alimentari, abbigliamento). Gli abitanti sono detti Sampietrini o Sampietresi.

San Piètro Infìne Comune in provincia di Caserta (1.038 ab., CAP 81050, TEL. 0823). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, olive, uva), dell'allevamento (bovini, ovini) e industriale (produzione di stuoie).

San Piètro Mosézzo Comune in provincia di Novara (1.674 ab., CAP 28060, TEL. 0321). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (alimentari, imballaggi, abbigliamento, materie plastiche).

San Piètro Mussolìno Comune in provincia di Vicenza (1.352 ab., CAP 36070, TEL. 0444). Centro agricolo (uva, cereali, foraggi).

San Piètro Val Lèmina Comune in provincia di Torino (1.310 ab., CAP 10060, TEL. 0121). Centro agricolo (uva, cereali, ortaggi, frutta).

San Piètro Vernòtico Comune in provincia di Brindisi (15.469 ab., CAP 72027, TEL. 0831). Centro agricolo (coltivazione di olive, viti, frutta, tabacco e cereali), dell'allevamento di ovini e bovini e industriale (prodotti alimentari e meccanici) del Tavoliere. Gli abitanti sono detti Sampietrani.

 

San Piètro Viminàrio Comune in provincia di Padova (2.347 ab., CAP 35020, TEL. 0429). Centro agricolo (frutta, ortaggi, uva) e dell'industria dei mobili.

San Piètro, basìlica di San Pietro fu martirizzato durante le persecuzioni ordinate da Nerone dopo l'incendio di Roma, del quale l'imperatore volle addossare la colpa ai cristiani come pretesto per la loro persecuzione. Pietro morì nel 64 d. C. e Costantino volle edificare una basilica nel luogo in cui era stato sepolto il santo. La prima basilica di Roma fu quindi consacrata da papa Silvestro I nel 326: era costituita da cinque navate e la facciata era abbellita da mosaici. All'interno, i fedeli potevano avvicinarsi alla tomba di Pietro conservata in una cripta (confessione) e vederla tramite una botola. Dal V sec. in poi la basilica fu saccheggiata più volte dai barbari (Alarico nel 410 e Totila nel 546). Rimase comunque la basilica per eccellenza di Roma, tanto che nella notte di Natale dell'800 Carlo Magno vi fu incoronato imperatore. Tuttavia, giunti al XV sec., dopo quasi 1.200 anni, la basilica era in condizioni pessime e si resero necessari i restauri. Papa Niccolò V affidò il progetto al Rossellino, ma non fu mai portato a termine. I lavori furono solo di conservazione, fino al 1506, quando papa Giulio II affidò a Giuliano da Sangallo e al Bramante il compito di progettare una nuova basilica. Fu approvato il progetto del Bramante che prevedeva una chiesa con una pianta a croce greca. I lavori iniziarono il 18 aprile di quell'anno, ma alla morte del Bramante un nuovo artista era pronto a prenderne il posto: Michelangelo. Tuttavia, prima che gli fosse affidata la direzione dei lavori, inizialmente Raffaello, poi Giuliano da Sangallo, parteciparono alla vivace discussione sul futuro della basilica. In particolare i due artisti volevano riportare la pianta della chiesa alla croce latina. Michelangelo assunse l'incarico di continuare il progetto nel 1547 da papa Paolo III. Michelangelo tornò alla versione con la pianta greca, ma progettò una nuova cupola, imponente e maestosa. Alla morte di Michelangelo, avvenuta nel 1564, la cupola non era ancora finita e il progetto fu portato a termine da Giacomo della Porta e da Domenico Fontana. Nel 1606 la pianta della basilica fu definitivamente adattata allo schema latino per volere di papa Paolo V che affidò a Carlo Maderno la rifinitura della facciata. Finalmente nel 1626 fu consacrata la nuova basilica di San Pietro e nel 1629 gli ultimi lavori furono affidati al Bernini: in 120 anni quindi si espressero in questa basilica i massimi esponenti dello stile rinascimentale e barocco, alternandosi alla guida dieci artisti, sotto la protezione di venti papi. Le cifre sbalorditive che misurano lo spazio occupato dalla basilica danno solo una vaga idea della maestosità e imponenza di San Pietro: è lunga 187 m, presenta undici cappelle, quarantacinque altari, oltre 450 statue, 500 colonne e può contenere fino a 60.000 persone. Le navate laterali misurano 76 metri e convergono sull'altare, situato al centro, sotto il Baldacchino del Bernini, sovrastato dalla cupola, alta 132,5 m. Alcuni riferimenti sul pavimento indicano le dimensioni delle altre cattedrali del mondo. Prima di entrare nella basilica, si può ammirare il portico, realizzato, come la facciata, da Carlo Maderno. La porta della Morte è di Giacomo Manzù (1964). La facciata, alta 45 m e larga 115, è affiancata dalle statue di Pietro e Paolo (XIX sec.). Entrando a destra, si nota subito la cappella della Pietà ove è conservato il celebre gruppo della Pietà di Michelangelo che l'artista scolpì a venticinque anni nel 1499. La perfezione delle forme la rende una dei capolavori dell'arte di tutti i tempi. Fu commissionata da un cardinale francese e poiché la grandezza di Michelangelo, benché così giovane, cominciava a risultare palese, l'invidia dei suoi contemporanei aveva fatto spargere la voce che l'opera non fosse sua. Infuriato, Michelangelo decise di firmare l'opera incidendo il suo nome sul manto della Vergine: è l'unica opera che il grande artista firmò. Vicino alla Pietà si possono osservare due monumenti funebri, di Cristina di Svezia e di Matilde di Toscana, il primo di G. Theodon su disegno di Carlo Fontana e il secondo del Bernini. Matilde di Toscana fu la prima donna a essere seppellita nella basilica. Più avanti la cappella del Santissimo Sacramento cela, dietro un cancello progettato dal Borromini, uno dei pochi dipinti della basilica, la Tavola della Trinità, di Pietro da Cortona. Passando nel transetto, sovrastato da due cupole minori del Vignola, si può vedere il monumento funebre di Clemente XIII, opera del Canova del 1792, e alcuni mosaici del XVI sec. Entrando nell'abside, si può ammirare la cattedra di San Pietro, del Bernini, imponente costruzione di bronzo sorretta da quattro statue di dottori della chiesa. Sopra, una finestra illumina lo spazio circostante, lasciando intravedere una colomba, simbolo dello Spirito Santo, le cui ali arrivano a 1,75 m. Il Bernini terminò l'opera nel 1666, quando aveva quasi settant'anni. Lo straordinario gioco di luci, ombre e forme crea un capolavoro, la sintesi del genio del barocco romano. Affiancano la cattedra di San Pietro i monumenti funebri di Urbano VIII e Paolo III, opere rispettivamente del Bernini (1647) e di Guglielmo della Porta (1577). Passando sull'altro lato della chiesa, si gira attorno al Baldacchino del Bernini, commissionato da Urbano VIII nel 1624. Esempio mirabile di stile barocco, domina la navata e l'altare, dal quale solo il Pontefice può celebrare la Messa. L'altare risale al pontificato di Clemente VIII (fine XVI sec.) ed è costituito da un marmo proveniente dal Foro di Nerva. Il Baldacchino fu realizzato con i bronzi del Pantheon e misura 29 m di altezza. Le colonne tortili sono ornate dai simboli della famiglia Barberini (le api), la stessa famiglia di Urbano VIII. Sotto l'altare, la Confessione di Carlo Maderno cela la tomba di San Pietro. Proseguendo lungo la navata centrale, si trova il monumento funebre di Alessandro VII, realizzato dal Bernini due anni prima della sua morte, che ritrae il papa tra le figure della Verità, della Giustizia, della Prudenza e della Carità. Ritornando all'ingresso della basilica, si può ammirare il Monumento funebre di Leone XI, in marmo bianco, realizzato da Algardi (1644) e quello di Innocenzo VIII che deriva dalla vecchia basilica, in quanto risale alla metà del XV sec. L'iscrizione funebre del monumento contiene una curiosità: c'è scritto che il papa visse otto anni dieci mesi e venticinque giorni, anziché regnò. La basilica è dominata dalla maestosa cupola. Il suo progetto mutò molte volte nel corso degli anni: il Bramante l'aveva immaginata molto più bassa a imitazione di quella del Pantheon. Michelangelo prima e Giacomo della Porta e Domenico Fontana poi ne aumentarono altezza e maestosità. All'interno, nei pennacchi, sono raffigurati gli Evangelisti, mentre nella trabeazione è riportata l'iscrizione che cita le parole di Cristo quando fondò la chiesa. Per salire alla cupola, occorre uscire dalla basilica (l'ingresso è sulla destra). A un primo livello si accede al ballatoio (anche in ascensore) da cui, tramite una scala di 330 gradini si arriva alla terrazza che si erge a 120 m dalla base della piazza. La vista è unica su Roma: si abbracciano con un solo sguardo i giardini Vaticani e tutta la città, oltre ad apprezzare il perfetto equilibrio e la sorprendente simmetria del colonnato del Bernini che costeggia piazza San Pietro. Le Grotte Vaticane sono la parte sotterranea della basilica e vi si accede da uno dei pilastri che sostengono la cupola. Esse conservano le tombe dei papi e i resti dell'antica basilica, tra i quali un preziosissimo mosaico di Giotto (Angelo della Navicella) del XIII sec.

San Piètro, piàzza Questa piazza è il cuore del Vaticano, stato sovrano dal 1929 governato dal papa. Fu progettata dal Bernini tra il 1656 e il 1667, sotto il pontificato di Alessandro VII, e costituisce una specie di vestibolo che prelude alla basilica di San Pietro. La piazza, di pianta ellittica, è circondata da un colonnato composto da quattro file di colonne, ornate dai simboli del papato di Alessandro V e da statue di santi. In realtà il progetto originale prevedeva che il colonnato che avvolge la piazza fosse chiuso, ma l'arco di trionfo che avrebbe dovuto collegare le due ali del colonnato non fu mai realizzato. Nel progetto del Bernini ci sono anche due campanili che avrebbero dovuto sorgere ai lati della basilica ma che non furono mai costruiti. Al centro della piazza vi è un obelisco, trasportato in questo luogo per volere di papa Sisto V nel 1586. L'obelisco risale al I sec. a. C. e fu fatto costruire a Heliopolis da Caio Cornelio Gallo. In seguito fu portato a Roma da Caligola e messo nel suo circo che sorgeva approssimativamente a sinistra dell'attuale Basilica di San Pietro. L'altezza dell'obelisco (25,5 m) e il peso (350 t) coinvolsero nell'opera di trasporto nella piazza lo sforzo di 800 uomini e 75 cavalli. In cima all'obelisco è posta una reliquia della Santissima Croce. Nella piazza si possono ammirare anche due fontane, attribuite a Carlo Maderno e al Bernini. Essendo la piazza di pianta perfettamente ellittica, è possibile, osservandola da uno dei due fuochi, avere l'illusione che il colonnato sia composto da un'unica fila di colonne. I fuochi dell'ellisse sono indicati da due pietre inserite nella pavimentazione. L'illusione ottica è dovuta alle perfette proporzioni architettoniche della piazza e al fatto che le colonne, equidistanti tra di loro, sono di diametro crescente procedendo verso l'esterno. Il colonnato si apre sulla maestosa scalinata della basilica di San Pietro, ai lati della quale troneggiano le statue dei Santi Pietro e Paolo.

San Pietrobùrgo Città (4.456.000 ab.) della Russia, capoluogo della provincia omonima. Sorge sulla foce del fiume Neva e si affaccia sul golfo di Finlandia (mar Baltico). È composta da un insieme di isole e isolotti, divise dai diversi bracci della Neva e da numerosi canali attraversati da ben 600 ponti che collegano tra di loro i vari quartieri. È la seconda città della Russia, dopo Mosca, per numero di abitanti, condivide con essa il primato come centro culturale ed economico. Le principali risorse economiche sono date dai cantieri navali, dalla industrie metalmeccaniche, elettromeccaniche, chimiche, tessili, alimentari, del legno e delle porcellane. È il più importante porto commerciale della Russia. Importante centro culturale, ha numerosi musei, tra cui il famoso Ermitage, collegi universitari, ricche biblioteche, accademia delle arti. Fondata da Pietro I il Grande nel 1703 con il nome di San Pietroburgo (città di San Pietro), divenne nel 1712 residenza della corte imperiale e centro di molte attività burocratiche e amministrative, conoscendo un fiorente sviluppo. Allo scoppio della prima guerra mondiale, il suo nome venne cambiato in Pietrogrado; nel 1924, alla morte di Lenin, divenne Leningrado, nome che mantenne fino al 1991, quando con la crisi del regime comunista tornò al nome originale. Durante la seconda guerra mondiale subì, da parte dei tedeschi, un memorabile assedio durato 900 giorni (oltre 600.000 morti), riuscendo a resistere fino alla liberazione avvenuta nel gennaio 1944.

San Pìo délle Càmere Comune in provincia di L'Aquila (554 ab., CAP 67020, TEL. 0862).

San Pòlo déi Cavalièri Comune in provincia di Roma (2.125 ab., CAP 00010, TEL. 0774).

San Pòlo d'Ènza Comune in provincia di Reggio Emilia (4.751 ab., CAP 42020, TEL. 0522).

San Pòlo di Piàve Comune in provincia di Treviso (4.053 ab., CAP 31020, TEL. 0422).

San Pòlo Matése Comune in provincia di Campobasso (500 ab., CAP 86020, TEL. 0874).

San Pònso Comune in provincia di Torino (246 ab., CAP 10080, TEL. 0124).

San Possidònio Comune in provincia di Modena (3.339 ab., CAP 41039, TEL. 0535).

San Potìto Sannìtico Comune in provincia di Caserta (1.791 ab., CAP 81010, TEL. 0823).

San Potìto Ùltra Comune in provincia di Avellino (1.307 ab., CAP 83050, TEL. 0825).

San Prìsco Comune in provincia di Caserta (8.646 ab., CAP 81054, TEL. 0823).

San Procòpio Comune in provincia di Reggio Calabria (708 ab., CAP 89020, TEL. 0966).

San Pròspero Comune in provincia di Modena (4.013 ab., CAP 41030, TEL. 059).

San Quintìno Città della Francia settentrionale (63.000 ab.) nella Piccardia, dipartimento dell'Aisne. Già nota nel medioevo per le industrie tessili, è sede di industrie metalmeccaniche e alimentari. Di origine romana, nel medioevo fu capoluogo della contea di Vermandois. Tra i monumenti, la collegiata e il palazzo Municipale del XV-XVI sec. con ricca pinacoteca.
Battaglia di San Quintino
Memorabile battaglia combattuta il 10 agosto 1857 tra gli spagnoli, al comando di Emanuele Filiberto di Savoia, e le truppe francesi di A. de Montmorency; si concluse con la sconfitta di questi ultimi.

San Quìrico d'Òrcia Comune in provincia di Siena (2.389 ab., CAP 53027, TEL. 0577).

San Quirìno Comune in provincia di Pordenone (3.809 ab., CAP 33080, TEL. 0434).

San Raffaèle Ciména Comune in provincia di Torino (2.384 ab., CAP 10090, TEL. 011).

San Rèmo, o Sanremo Comune in provincia di Imperia (56.003 ab., CAP 18038, TEL. 0184), sulla riviera di Ponente. Mercato dei fiori e stazione sperimentale di floricoltura, località balneare, ospita una casa da gioco (casinò municipale) e dal 1951 è sede del festival della canzone italiana. Monumenti, il duomo di San Siro (XIII-XIV sec.) e il santuario della Madonna della Costa (XVII-XVIII sec.).
Conferenza di Sanremo
Si tenne dal 19 al 26 aprile del 1920 con la partecipazione dei rappresentanti del governo italiano, francese, belga, inglese, giapponese e greco. Vennero stabilite le modalità per l'attuazione del futuro trattato di pace di Sèvres tra Turchia e i paesi alleati decidendo tra l'altro dei problemi connessi con il disarmo tedesco, l'internazionalizzazione degli stretti e l'affidamento a Francia e Gran Bretagna dei mandati sui territori ex turchi in Medio Oriente.

San Robèrto Comune in provincia di Reggio Calabria (2.668 ab., CAP 89050, TEL. 0965). Centro agricolo (arance, olive, bergamotti, cereali) e dell'allevamento (bovini, ovini).

San Ròcco al Pòrto Comune in provincia di Lodi (3.100 ab., CAP 20070, TEL. 0377).

San Romàno in Garfagnàna Comune in provincia di Lucca (1.408 ab., CAP 55038, TEL. 0583).

San Rùfo Comune in provincia di Salerno (1.919 ab., CAP 84030, TEL. 0975).

San Salvador Città (423.000 ab.), capitale di El Salvador e capoluogo del dipartimento omonimo, situata alle pendici del vulcano omonimo, a 50 km dalla costa dell'oceano Pacifico. Le principali industrie sono quelle alimentari (zucchero e birra), tessili (cotone), del tabacco, del legno e delle calzature. Fondata nel 1525 è stata distrutta più volte da violenti terremoti.

San Salvatóre di Fitàlia Comune in provincia di Messina (1.954 ab., CAP 98070, TEL. 0941).

San Salvatóre Monferràto Comune in provincia di Alessandria (4.767 ab., CAP 15046, TEL. 0131).

San Salvatóre Telesìno Comune in provincia di Benevento (3.696 ab., CAP 82035, TEL. 0824).

San Sàlvo Comune in provincia di Chieti (15.527 ab., CAP 66050, TEL. 0873). Centro industriale (vetrerie, prodotti meccanici e per l'edilizia) e turistico (balneazione presso San Salvo Marina). Gli abitanti sono detti Sansalvesi.

San Sebastiàn Città (184.000 ab.) della Spagna, alla foce del fiume Urumea, nel Golfo di Biscaglia. Capoluogo della provincia basca di Guipúzea. Stazione climatica e balneare; ha nel turismo una delle principali risorse economiche. Le industrie presenti sono quelle alimentari, tessili, metalmeccaniche e chimiche. Sede del monastero e della chiesa di Sant'Elmo (XVI sec.), della chiesa barocca di Santa Maria, della chiesa di San Vincenzo e di un museo municipale. Anticamente fu regno di Navarra e Castiglia.

San Sebastiàno al Vesùvio Comune in provincia di Napoli (9.486 ab., CAP 80040, TEL. 081).

San Sebastiàno Curóne Comune in provincia di Alessandria (585 ab., CAP 15056, TEL. 0131).

San Sebastiàno da Po Comune in provincia di Torino (1.633 ab., CAP 10020, TEL. 011).

San Sebastiàno, catacómbe di Catacombe romane presso la tomba di San Sebastiano risalenti al IV sec. Un secolo più tardi furono eretti tre mausolei nei quali si svolgevano i banchetti funebri. Probabilmente queste costruzioni furono utilizzate anche per riti pagani, mentre la presenza dei cristiani è ben evidente nel mausoleo centrale, dove è leggibile un'iscrizione in greco su Cristo. La triclia è invece una costruzione sopratterra destinata a ospitare i banchetti funebri. La presenza di alcuni graffiti di devozione a San Pietro e San Paolo ha fatto ipotizzare che i resti dei due santi avessero trovato qui rifugio prima della costruzione delle basiliche omonime. Al di sopra delle catacombe, nel Seicento, è stata eretta una chiesa che si presenta con una navata unica e un soffitto in legno con dipinti contemporanei (XVII sec.). Pregevoli sono le due cappelle: quella di San Sebastiano ospita una statua del santo opera di un discepolo del Bernini (XVII sec.) e quella delle reliquie, in cui si può ammirare la pietra sulla quale, secondo la leggenda, Cristo lasciò un'impronta durante un'apparizione a San Pietro. La sacrestia conserva un Cristo in legno risalente a tre secoli prima della costruzione della chiesa.

San Secóndo di Pineròlo Comune in provincia di Torino (3.270 ab., CAP 10060, TEL. 0121).

San Secóndo Parmènse Comune in provincia di Parma (4.769 ab., CAP 43017, TEL. 0521).

San Severìno Lucàno Comune in provincia di Potenza (2.224 ab., CAP 85030, TEL. 0973).

San Severìno Màrche Comune in provincia di Macerata (13.077 ab., CAP 62027, TEL. 0733). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, barbabietole, cereali e frutta) e industriale (calzaturifici, prodotti chimici, meccanici e alimentari). Vi si trovano il duomo Nuovo del XIII sec., il duomo Vecchio costruito tra il X e l'XI sec., la Porta della Valle del XII sec. e la chiesa di San Lorenzo in Doliolo dell'XI sec. Gli abitanti sono detti Sanseverinati o Settempedani.

San Sevèro Comune (55.000 ab., CAP 71016, TEL. 0882) della provincia di Foggia, nella Capitanata. Tra le risorse economiche la produzione di vini rinomati, agricoltura (cereali, barbabietole, ortaggi), industrie alimentari, meccaniche, tessili, del legno e chimiche, allevamento bovino e ovino. Tra i monumenti, la chiesa di San Severino (facciata del XII sec.) e il palazzo di città (XVIII sec.).

San Sòssio Baronìa Comune in provincia di Avellino (2.294 ab., CAP 83050, TEL. 0827).

San Sòstene Comune in provincia di Catanzaro (1.302 ab., CAP 88060, TEL. 0967).

San Sòsti Comune in provincia di Cosenza (2.463 ab., CAP 87010, TEL. 0981).

San Speràte Comune in provincia di Cagliari (6.468 ab., CAP 09026, TEL. 070).

San Tàmmaro Comune in provincia di Caserta (3.429 ab., CAP 81050, TEL. 0823).

San Teodòro (Messina) Comune in provincia di Messina (1.689 ab., CAP 98030, TEL. 095).

San Teodòro (Nuoro) Comune in provincia di Nuoro (2.507 ab., CAP 08020, TEL. 0784).

San Tomàso Agordìno Comune in provincia di Belluno (877 ab., CAP 32020, TEL. 0437).

San Valentìno in Abrùzzo Citerióre Comune in provincia di Pescara (1.911 ab., CAP 65020, TEL. 085).

San Valentìno Tòrio Comune in provincia di Salerno (8.203 ab., CAP 84010, TEL. 081).

San Venànzo Comune in provincia di Terni (2.325 ab., CAP 05010, TEL. 075).

San Vendemiàno Comune in provincia di Treviso (8.140 ab., CAP 31020, TEL. 0438).

San Vèro Mìlis Comune in provincia di Oristano (2.419 ab., CAP 09070, TEL. 0783).

San Vigìlio, pùnta di Promontorio della sponda veronese del lago di Garda.

San Vincenzo (Capo Verde) Isola (42.000 ab.) dell'arcipelago di Capo Verde, di origine vulcanica.

San Vincènzo (comune) Comune in provincia di Livorno (7.175 ab., CAP 57027, TEL. 0565). Centro agricolo (ortaggi, frutta), industriale (calzaturifici) e di villeggiatura.

San Vincènzo la Còsta Comune in provincia di Cosenza (2.021 ab., CAP 87030, TEL. 0984). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, olive).

San Vincènzo Vàlle Rovéto Comune in provincia di L'Aquila (2.757 ab., CAP 67050, TEL. 0863). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta) e dell'allevamento (bovini, ovini).

San Vitale Chiesa di Ravenna famosa per le sue decorazioni musive. Iniziata nel 526 dopo la morte di Teodorico, venne consacrata nel 547 dall'arcivescovo Massimiano. Ha una pianta a forma di martyrion ottagono con nicchie semicircolari aperte da arcate.

San Vitaliàno Comune in provincia di Napoli (5.013 ab., CAP 80030, TEL. 081).

San Vìto Comune in provincia di Cagliari (4.009 ab., CAP 09046, TEL. 070).

San Vìto al Tagliaménto Comune in provincia di Pordenone (12.511 ab., CAP 33078, TEL. 0434). Centro agricolo, dell'allevamento di bovini e industriale (prodotti termo-sanitari, meccanici, alimentari e tessili). Gli abitanti sono detti Sanvitesi.

San Vìto al Tórre Comune in provincia di Udine (1.288 ab., CAP 33050, TEL. 0432).

San Vìto Chietìno Comune in provincia di Chieti (5.046 ab., CAP 66038, TEL. 0872).

San Vìto déi Normànni Comune in provincia di Brindisi (20.483 ab., CAP 72019, TEL. 0831). Centro agricolo (coltivazione di cereali, olive e tabacco) e industriale (prodotti dell'abbigliamento, alimentari e meccanici). Vi si trovano resti di mura megalitiche e il castello risalente all'XI sec. Gli abitanti sono detti Sanvitesi.

San Vìto di Cadóre Comune in provincia di Belluno (1.645 ab., CAP 32046, TEL. 0436).

San Vìto di Fagàgna Comune in provincia di Udine (1.586 ab., CAP 33030, TEL. 0432).

San Vìto di Leguzzàno Comune in provincia di Vicenza (3.065 ab., CAP 36030, TEL. 0445).

San Vìto Lo Càpo Comune in provincia di Trapani (3.567 ab., CAP 91010, TEL. 0923).

San Vìto Romàno Comune in provincia di Roma (3.268 ab., CAP 00030, TEL. 06).

San Vìto sùllo Iònio Comune in provincia di Catanzaro (2.570 ab., CAP 88067, TEL. 0967).

San Vittóre del Làzio Comune in provincia di Frosinone (2.442 ab., CAP 03040, TEL. 0776).

San Vittóre Olóna Comune in provincia di Milano (6.828 ab., CAP 20028, TEL. 0331).

San Zeno Chiesa basilicale di Verona costruita tra il 1120 e il 1138. Le decorazioni interne ed esterne sono di ispirazione romanica. La struttura della chiesa è a croce latina con tre navate divise da colonne alternate. Al suo interno si trova Il trittico di San Zeno del Mantegna.

San Zèno di Montàgna Comune in provincia di Verona (1.108 ab., CAP 37010, TEL. 045).

San Zèno Navìglio Comune in provincia di Brescia (3.100 ab., CAP 25010, TEL. 030).

San Zenóne al Làmbro Comune in provincia di Milano (2.751 ab., CAP 20070, TEL. 02).

San Zenóne al Po Comune in provincia di Pavia (503 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

San Zenóne dégli Ezzelìni Comune in provincia di Treviso (5.386 ab., CAP 31020, TEL. 0423).

Sana Città (427.000 ab.) dello Yemen, capoluogo della provincia omonima, a 2.350 m sul livello del mare, sui versanti orientali del Jabal an Nabi Shu'ayb. Centro amministrativo e commerciale, è mercato di prodotti agricoli della regione (mais, sesamo, sorgo e caffè) e del bestiame. Sviluppato anche l'artigianato con la lavorazione dell'oro, dell'argento, delle pietre preziose, dei tessuti e delle pelli. Sede di un'università musulmana, di numerose moschee (tra cui la grande moschea) e della fortezza Ghumdan (del 25 a. C.). La città, che è considerata uno dei più straordinari esempi di architettura per i suoi edifici decorati fantasiosamente, ebbe il suo maggiore sviluppo dopo la conquista abissina, diventando il maggiore centro culturale arabo.

Sanaag Regione (217.000 ab.) della Somalia, capoluogo Erigavo.

sanàbile, agg. Che può essere sanato.
 lat. sanabilis.

Sanaga Il fiume (1.000 km) più lungo del Camerun. Nasce dall'unione dei fiumi Djérem e Lom e sfocia nel golfo del Biafra.

Sanaga, Àlto Dipartimento (56.000 ab.) del Camerun, sul fiume Sanaga. Capoluogo Nanga Eboko.

Sanaga-Maritime Dipartimento (113.000 ab.) del Camerun, nella provincia del Litorale. Capoluogo Edéa.

Sanandaj Città (244.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia di Kurdistan.

sanàre, v. v. tr.1 Guarire, rendere sano. non riteneva possibile sanare quella piaga sociale. 2 Rimediare. sanare un bilancio, rimetterlo in pari o in attivo.
v. intr. pron. Guarirsi.
 v. tr. 1 to cure, to heal. 2 (econ.) to put right.
 lat. sanare, deriv. da sanus sano.

Sanàrica Comune in provincia di Lecce (1.495 ab., CAP 73030, TEL. 0836).

sanatóre, sm. (f.-trìce) Chi sana.

sanatòria, sf. Atto formale di soluzione di una situazione irregolare.

sanatoriàle, agg. Relativo a un sanatorio.

sanatòrio, sm. Casa di cura per malati di tubercolosi.

Sanatorio all'insegna della clessidra, Il Racconto di B. Schultz (1937).

sanazióne, sf. Il sanare. ~ sanamento.
Sanazione in radice
Nel diritto canonico, convalidazione straordinaria del matrimonio invalido per difetto di forma o per mancanza di un altro elemento necessario.

sanbernàrdo, o san bernàrdo, sm. Razza di cani di stazza robusta addestrati per salvataggi in alta montagna.

S´nchez Ramírez Provincia (140.000 ab.) della Repubblica Dominicana, estesa nel settore centrale. Capoluogo Cotuí.

sancinèlla, sf. Pregiato vitigno coltivato nell'Italia meridionale. Produce un'uva bianca da tavola dagli acini grossi dalla polpa succosa.

Sàncio Nome di sovrani.
Aragona Sancio I Ramírez
(1043-Huesca 1094) Re d'Aragona dal 1063 e di Navarra dal 1076. Sottopose il signore musulmano di Huesca a tributo.
Castiglia Sancio I Garcés
(?-1117) Conte di Castiglia dal 995.
Sancio II il Forte
(1038?-Zamora 1072) Re di Castiglia dal 1065.
Sancio III il Desiderato
(1134?-Toledo 1158) Re di Castiglia dal 1157. Fu il fondatore dell'ordine di Calatrava.
Sancio IV il Violento
(1258-1295) Re di Castiglia dal 1284. Nel 1292 conquistò Tarifa agli arabi.
León Sancio I il Grasso
(?-966) Re di León dal 956. L'anno successivo il cugino Ordoño IV lo detronizzò, ma egli riprese il potere nel 960, grazie anche all'emiro di Córdoba.
Navarra Sancio I Garcés di Navarra
(?-925?) Re di Navarra dal 904.
Sancio II Garcés Abarca
(?-994) Re di Navarra dal 970 ca.
Sancio III Garcés il Grande
(922?-1035) Re di Navarra dal 1000. Estese il suo dominio su tutta la Spagna cristiana conquistando la Castiglia, l'Aragona, il León e la Guascogna. Alla morte il suo regno fu diviso tra i quattro figli.
Sancio IV Garcés
(?-1076) Re di Navarra dal 1054.
Sancio V
ved. Sancio I Ramírez di Aragona
Sancio VI il Saggio
(1132?-1194) Re di Navarra dal 1150.
Sancio VII il Forte
(1154-Tudela 1234) Re di Navarra dal 1194. Combatté contro l'Aragona e la Castiglia, ma quindi si unì a esse per combattere gli arabi e si distinse nel 1212 nella battaglia di Las Navas di Tolosa.
Portogallo Sancio I
(Coimbra 1154-1211) Re dal 1185.
Sancio II
(Coimbra 1209?-Toledo 1248) Re dal 1223. Ebbe forti contrasti con il clero, tanto che nel 1245 Innocenzo IV lo dichiarò deposto. Allora lottò contro di lui il fratello Alfonso III, che infine fu eletto al suo posto.

Sàncio Pànza Personaggio del romanzo Don Chisciotte di Miguel de Cervantes. Rappresenta lo scudiero di Don Chisciotte a cui impartisce lezioni di buon senso popolare.

sancìre, v. tr. 1 Approvare solennemente. ~ ratificare. <> abolire, abrogare. 2 Stabilire. ~ decretare, disporre.
 v. tr. 1 to sanction. 2 (stabilire) to ratify.
 lat. sancire rendere inviolabile.

sancritìsta, sm. e sf. (pl.-i) Esperto della letteratura o lingua sanscrita.

sancta sanctorum, loc. sost. m. invar. 1 La parte più riservata del Tempio di Gerusalemme, in cui era custodita l'arca dell'alleanza. 2 Tabernacolo. 3 Zona praticamente inaccessibile.

Sancta Susanna Opera in un atto di P. Hindemith, testo di A. Stamm (Francoforte, 1922).

Sancti Spiritus Città (98.000 ab.) dell'isola di Cuba, capoluogo della provincia omonima.

sanctificeatur, sm. invar. Persona bigotta.
 termine lat. tratto dal Pater noster che significa sia santificato.

sanctus, sm. invar. Inno liturgico.

sanculòtto, sm. Rivoluzionari francesi.

Sand, George (Parigi 1804-Nohant 1876) Pseudonimo di Armandine Lucie Aurore Dupin, scrittrice francese. La sua vita fu avventurosa, costellata da celebri amori (P. Merimée, Chopin, de Musset) e arricchita dall'impegno per i movimenti libertari e rivoluzionari del tempo. Fu fondatrice dei periodici socialisti La Revue indépendente (1841) e L'Éclaireur (1844). Dopo il 1848 si ritirò in campagna dove scrisse romanzi campestri, che costituiscono la parte migliore della sua attività letteraria. La sua vastissima produzione consiste di 150 volumi di narrativa, oltre a vari lavori teatrali, all'immensa corrispondenza composta di circa quindicimila lettere e agli innumerevoli interventi apparsi sui giornali. Opere principali, Indiana (1832), Valentina (1832), Lelia (1833), Consuelo (1842-1843), La palude del diavolo (1846), Francesco il trovatello (1848), La piccola Fadette (1849), I maestri suonatori (1853). Inoltre gli scritti autobiografici Lei e lui (1859) e Storia della mia vita (1845-1855). Pubblicati postumi, Corrispondenza (1882-1884) e Diario intimo (1926). I temi principali ricorrenti nella sua opera sono i diritti del cuore, la condizione femminile, le idee del socialismo umanitario e la poesia dei paesaggi campestri.

Sandage, Allan Rex (Iowa City 1926) Astrofisico americano, fu il primo a osservare nel 1960 un quasar, ossia la prima sorgente radio con apparenza quasi stellare.

sàndalo, sm. 1 Calzatura costituita da suola e sottili fascette avvolgenti il piede. 2 Albero tropicale. 3 Imbarcazione veneta dal fondo piatto.
 sm. 1 (calzatura) sandal. 2 (bot.) sandalwood.
Angiosperma (Santalum album) della famiglia delle Santalacee e dell'ordine delle Santalali. Albero spontaneo dell'Asia equatoriale. L'olio essenziale, estratto dal suo legno, viene utilizzato in profumeria.

Sandigliàno Comune in provincia di Biella (2.662 ab., CAP 13060, TEL. 015).

Sandokan alla riscossa Romanzo di E. Salgari (1907).

sandolìno, sm. Imbarcazione dal fondo piatto con remo a pagaia.

sàndolo => "sandalo"

sandràcca, sf. Resina utilizzata per produrre vernici.

Sandrèlli, Stéfania (Viareggio 1946-) Attrice cinematografica. Interpretò ruoli di generi diversi per il piccolo e per il grande schermo. Da ricordare Divorzio all'italiana (1961), Il conformista (1970), Novecento (1976), La chiave (1986), La famiglia (1987), Per amore solo per amore (1993), Con gli occhi chiusi (1994), D'amore e d'ombra (1995). Per la televisione la serie Il maresciallo Rocca (1996).

Sandrìgo Comune in provincia di Vicenza (7.210 ab., CAP 36066, TEL. 0444).

Sandùlli, Àldo (Napoli 1915-Perugia 1984) Giurista italiano. Giudice della corte costituzionale (1957) quindi presidente della stessa (1968), fu presidente della RAI nel 1969-1970.

sandwich, sm. invar. Panino farcito. ~ tramezzino.
 dal nome del conte di Sandwich, J. Montagne (1718-1792) che si cibava coi panini per non abbandonare il tavolo da gioco.

Sandwich Australi Arcipelago delle isole Falkland, nell'oceano Atlantico sudoccidentale.
Fossa delle Sandwich
Fossa sottomarina a forma di mezzaluna (8.428 m di profondità) situata nell'Oceano Atlantico a est delle isole Sandwich Australi.

sanfedìsta, sm. (pl.-i) Reazionario.

Sanfelìce, Luìsa (Napoli 1764-1800) Nobildonna. Figlia di don Pedro de Molino, nel 1781 andò sposa ad Andrea Sanfelice, di famiglia nobile decaduta. Nel 1799, durante la repubblica partenopea, rivelò, pare involontariamente, una congiura filoborbonica: i congiurati vennero arrestati e giustiziati e Luisa Sanfelice divenne la salvatrice della repubblica. Ma alla ripresa del potere da parte di Ferdinando IV, la Sanfelice venne a sua volta imprigionata, processata, condannata a morte e giustiziata. La vicenda ispirò un romanzo di A. Dumas.

sanforizzàre, v. tr. Si dice di un tessuto sottoposto a sanforizzazione.

sanforizzazióne, sf. Procedimento che impedisce ai tessuti di cotone di restringersi.

sanfratellàno, sm. Cavallo da sella dal mantello baio e marrone, originario dell'Italia.

Sanfrè Comune in provincia di Cuneo (2.155 ab., CAP 12040, TEL. 0172).

Sanfrònt Comune in provincia di Cuneo (2.694 ab., CAP 12030, TEL. 0175).

sangàllo, sm. Tipo di ricamo.

Sangàllo il Gióvane, Antònio da (Firenze 1484-Roma 1546) Soprannome di Antonio da Bartolomeo Cordini, architetto, nipote di Giuliano e di Antonio il Vecchio, dei quali fu collaboratore. Studiò gli antichi edifici e frequentò Bramante e il cantiere di San Pietro di cui assunse la direzione dei lavori alla morte di Raffaello. Per la famiglia Farnese realizzò molti edifici fra cui il palazzo Farnese (1512, terminato da Michelangelo), il castello di Capodimonte (1510-1513), la rocca di Caprarola (1515). Realizzò anche opere militari come il forte di Civitavecchia (1515), la fortezza da Basso, Firenze (1534-1537), la Rocca Paolina, Perugia (1540-1541).

Sangàllo il Vècchio, Antònio da (Firenze 1455-1534) Soprannome di Antonio Giamberti, architetto. Fratello di Giuliano, svolse gran parte della sua attività nel Lazio e in Toscana. Si distinse per le grandi capacità costruttive di opere di architettura militare (la rocca di Civitacastellana, il restauro di Castel Sant'Angelo a Roma e la fortezza vecchia, Livorno), religiosa (San Biagio di Montepulciano, 1518-1534) e civile (palazzo del Monte, Monte San Savino).

Sangàllo, Giuliàno da (Firenze 1445-1516) Soprannome di Giuliano Giamberti, architetto e ingegnere militare. Fratello di Antonio il Vecchio, si occupò delle fortificazioni di Arezzo, Pisa, Sansepolcro, Poggibonsi anticipando stili architettonici militari del Cinquecento. Artista di profonda cultura umanista, anche in campo civile realizzò strutture, espressioni del gusto rinascimentale, come la villa di Poggio a Caiano (1480-1485) per Lorenzo de' Medici. In continuità con il geometrico rigore della visione spaziale e strutturale del Brunelleschi, progettò la sacrestia di Santo Spirito (1589-1591) e il palazzo Gondi (dal 1490).

Sangàno Comune in provincia di Torino (3.238 ab., CAP 10090, TEL. 011).

Sangay Vulcano (5.230 m) dell'Ecuador, nella Cordigliera Orientale delle Ande.

Sanger, Frederick (Rendcombe 1918-) Chimico inglese. Precisò la struttura molecolare dell'insulina e ideò un sistema per individuare le sequenze di acidi nucleici. Per queste due scoperte, fu insignito del premio Nobel due volte, nel 1958 e nel 1980.

Sangha Prefettura (72.000 ab.) della Repubblica Centrafricana sudoccidentale, capoluogo Nola.

sangha, sm. invar. Termine sanscrito che indica la comunità dei monaci buddhisti.

Sangha Haute Prefettura (268.000 ab.) della Repubblica Centrafricana sudoccidentale, al confine con il Camerun. Capoluogo Bérbérati.

sangiaccàto, sm. Suddivisione territoriale del pascialato turco che venne abolita nel 1921.

Sangiàno Comune in provincia di Varese (1.167 ab., CAP 21038, TEL. 0332).

Sangihe Arcipelago (140.000 ab.) dell'Indonesia, nell'oceano Pacifico.

Sanginéto Comune in provincia di Cosenza (1.526 ab., CAP 87020, TEL. 0982).

sangiovése, sm. Vino rosso di produzione romagnola.

Sangnier, Marc (Parigi 1873-1950) Politico francese. Cattolico, di ideologia democratica, fondò Jeune rèpublique, movimento sociale e politico. Dopo la seconda guerra mondiale promosse il Movimento repubblicano popolare.

sangria, sf. invar. Bevanda spagnola costituita da vino rosso e limoni e arance tagliuzzate.

Sàngro Fiume dell'Abruzzo (117 km). Nasce dai rilievi appenninici presso il passo del Diavolo, nel parco nazionale d'Abruzzo. Bagna Pescasseroli, forma due laghi artificiali (Barrea e Sangro) e sfocia nel mar Adriatico dopo aver ricevuto il fiume Aventino.

sàngue, sm. sing. 1 Liquido organico che scorre in appositi vasi del corpo. 2 Parentela, stirpe. ~ casato, progenie.
 sm. 1 blood. 2 (sangue freddo) sang-froid.
 lat. sanguis,-inis.
Il sangue è formato dal plasma e da cellule (emociti), in esso sospese. Al di fuori dei vasi, il sangue coagula separando il siero, liquido trasparente di color paglierino, dal coagulo costituito da una serie di filamenti di fibrina, nelle cui maglie vengono trattenuti gli emociti. Il plasma è formato da acqua, sali minerali, proteine colloidali, mentre gli elementi cellulari del sangue si differenziano in globuli rossi, contenenti un cromoprotide, l'emoglobina, e in globuli bianchi o leucociti, individuabili anche nella linfa; nei Mammiferi sono presenti anche le piastrine. Il volume nell'uomo adulto è di circa cinque litri; più pesante dell'acqua, ha un peso specifico di 1,055. Il numero dei globuli rossi è maggiore rispetto a quello dei globuli bianchi; sono discoidali, dal diametro piccolissimo e non presentano il nucleo. L'emoglobina fornisce, insieme all'ossigeno, l'ossiemoglobina, un componente labile che può rilasciare ossigeno alle cellule dei tessuti e, quindi, il sangue svolge una funzione respiratoria. I leucociti, di forma variabile, sono difensori dell'organismo; le piastrine, molto piccole, incolori e prive di nucleo, partecipano alla coagulazione del sangue. Il sangue dei Vertebrati, oltre che una funzione di difesa e respiratoria, porta nutrimento alle cellule, gli ormoni e trasporta le sostanze di rifiuto. Il termine viene anche utilizzato per indicare l'emolinfa degli Invertebrati, che non contiene mai cellule.gruppo sanguigno]

Sangue blu Film commedia, britannico (1949). Regia di Robert Hamer. Interpreti: Alec Guinness, Valerie Hobson, Dennis Price. Titolo originale: Kind Hearts and Coronets

Sangue e arena Romanzo di V. Blasco Ib´ñez (1908).
Sangue e arena
Film drammatico, americano (1941). Regia di Rouben Mamoulian. Interpreti: Tyrone Power, Linda Darnell, Rita Hayworth, Anthony Quinn. Titolo originale: Blood and Sand

Sangue viennese Operetta di J. Strauss (figlio), libretto di V. Léon e L. Stein (Vienna, 1899).

sanguemìsto, sm. (pl. sanguemìsti) Uomini o animali nati da genitori di razze diverse.

Sanguie Provincia (218.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Reo.

sanguìfero, agg. In cui circola sangue.

sanguìficàre, v. tr. Trasformare in sangue.

sanguìgna, sf. Pastello di cera dal colore rosso.

sanguìgno, agg. e sm. agg. Che ha sangue o che ha il colore del sangue.
sm. Colui che ha molto sangue.
 agg. 1 blood. 2 (colore del sangue) blood-red.
 lat. sanguineus.

sanguinàccio, sm. Insaccato costituito da sangue, grasso e alcune volte cervello di maiale.

sanguinaménto, sm. L'effetto del sanguinare.

sanguinànte, agg. Che sanguina.

sanguinàre, v. intr. Emettere, versare sangue.
 v. intr. to bleed.
 lat. sanguinare.

sanguinària, sf. Nome volgare del Geranium sanguineum, una specie di geranio dai fiori rossi e il rizoma ricco di tannino che vive nei pascoli e nei boschi dell'Europa e di parte dell'Asia.

sanguinàrio, agg. Violento e crudele. ~ feroce, truculento.
 agg. bloodthirsty, bloody.
 lat. sanguinarius.

sanguinèllo, o sanguinèlla, sm. o sf. Nome comune del Cornus sanguinea, una pianta arbustacea dai rami rossi comune nei boschi.

Sanguinéti, Edoàrdo (Genova 1930-) Poeta e critico letterario. Esponente del Gruppo 63 e docente di letteratura italiana all'università di Genova. Tra le opere di critica, nelle quali si propone di rispecchiare la crisi dell'ideologia letteraria, si ricordano Laborintus (1956), Triperuno (1960), Guido Gozzano (1966), Postkarten (1978), Stracciafoglio (1980) e Scartabello (1981). Inoltre, Sanguineti ha scritto romanzi (Capriccio italiano, 1963 e Il gioco dell'oca, 1967) e testi teatrali (Teatro, 1969 e Storie naturali, 1971) caratterizzati da una vena ironica innestata su un linguaggio realistico.

Sanguinétti, Julio Marìa (Montevideo 1936-) Politico uruguaiano. Appartenente al partito Colorado, è stato presidente dal 1985 al 1989 ed è stato di nuovo eletto tale nel 1994.

Sanguinétto Comune in provincia di Verona (4.205 ab., CAP 37058, TEL. 0442).

sanguinolènto, agg. Sanguinante.

sanguinóso, agg. Macchiato, cosparso di sangue.
 agg. bloody.
 lat. tardo sanguinosus.

sanguisùga, sf. 1 Verme che si attacca agli animali per succhiarne il sangue. ~ mignatta. 2 Chi spilla denaro per avidità. ~ profittatore, usuraio.
 sf. leech.

sanguisùgio, sm. Rivulsione che si pratica applicando alla cute sanguisughe della specie Hirudo medicinalis.

sanìcula, sf. Genere di piante erbacee della famiglia delle Ombrellifere diffuse in Europa, Africa e Asia.

sanidìno, sm. Varietà di ortoclasio contenente sodio. Si trova in rocce effusive sotto forma di cristalli monoclini tabulari.

sànie, sf. invar. Sostanza emessa da ferite in putrefazione e piaghe.

sanificàre, v. tr Risanare, bonificare.

sanificazióne, sm. L'effetto del sanificare.

sanità, sf. invar. 1 Stato di benessere e di buona salute. 2 L'organizzazione che si occupa di amministrare i servizi sanitari di una nazione. Ministero della Sanità. 3 Salubrità. la sanità dell'aria di quei luoghi era ancora da verificare.
 sf. 1 health. 2 (salubrità) healthiness. 3 (mentale) sanity.
 lat. sanitas,-atis.

sanitàrio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Riguardante l'igiene e la sanità.
sm. Medico.
 agg. health, sanitary. sm. doctor.

Sanjinés, Jorge (1937-) Regista cinematografico boliviano. Diresse Ukamau (1966), Sangue di condor (1969), Fuori di qui (1977) e Le bandiere dell'avvenire (1983).

Sanjurjo y Sacanell, José (1872-1936) Militare spagnolo. Di ideologia antirepubblicana, dopo essere stato esiliato avviò da Lisbona l'insurrezione che sotto la sua guida, nel luglio 1936 avviò la guerra civile spagnola. Morì in un incidente aereo.

Sankuru Fiume (1.200 km) dello Zaire. Nasce con il nome di Lubilash presso Kolwezi, e confluisce nel fiume Kasai.

Sanlùri Comune in provincia di Cagliari (8.499 ab., CAP 09055, TEL. 070).

Sanmatenga Provincia (368.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Kaya.

Sanmichèli, Michèle (Verona 1484-1559) Architetto. Tra le opere la cappella Petrucci in San Domenico a Orvieto (dal 1516), il palazzo Bevilacqua (dal 1531) e la porta Palio (1546-1548) a Verona, il palazzo Grimani a Venezia (1557-1559).

Sannazzàro de' Burgóndi Comune in provincia di Pavia (5.743 ab., CAP 27039, TEL. 0382).

Sannazzàro, Jàcopo (Napoli 1455?-1530) Poeta. Fu esponente dell'umanesimo meridionale alla corte di Alfonso duca di Calabria (1481) e successivamente di Federico I di Napoli. Tra le opere il romanzo autobiografico L'Arcadia (1504) e le Rime (postumo, 1530).

Sannicàndro di Bàri Comune in provincia di Bari (8.722 ab., CAP 70028, TEL. 080).

Sannicàndro Gargànico Comune in provincia di Foggia (19.525 ab., CAP 71015, TEL. 0882). Centro agricolo (coltivazione di olive, cereali, frutta, viti e ortaggi), dell'allevamento di bovini ed equini e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Sannicandresi.

Sannicòla Comune in provincia di Lecce (6.414 ab., CAP 73017, TEL. 0833).

sànnita, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo alla regione del Sannio.
sm. e sf. Appartenente alla popolazione che abitava il Sannio.

Sannìta, Appennìno Gruppo montuoso dell'Appennino Campano. Si estende tra il Molise e la Campania. Vetta più elevata il monte Saraceno (1.086 m).

sannìti Antico popolo italico, del gruppo degli osco-umbri. Originari della Sabina, si stabilirono nel Sannio, la regione situata fra il Piceno, il Lazio, la Campania, la Lucania e l'Apulia. Nel 354 a. C. si allearono con Roma contro i galli, ma dopo circa dieci anni si opposero ai romani. Sottomessi da Roma nel 295 a. C., furono definitivamente annientati da Silla nell'82 a. C.

sannìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla regione del Sannio.

sàno, agg. 1 In condizioni di buona salute. ~ robusto. <> malato. di sana pianta, completamente. 2 Che giova alla salute. 3 Onesto, moralmente integro. ragazzo di sani principi. 4 Privo di difetti.
 agg. 1 healthy. 2 (integro) sound. 3 (di mente) sane.
 lat. sanus.
Mens sana in corpore sano. (Mente sana in corpo sano) Proverbio latino citato da Giovenale nelle Satire.

Sàno di Piètro (Siena 1406-1481) Pittore. Tra le opere Polittico del Beato Giovanni Colombini (1444, Siena, Pinacoteca).

sanpietrìno => "sampietrino"

sanrocchìno, sm. Mantello usato un tempo dai pellegrini.

sans façon, loc. avv. Alla buona.

sànsa, sf. 1 Il residuo delle olive dopo la prima spremitura per ottenere l'olio. 2 Strumento musicale delle popolazioni africane (bantu) simile a uno xilofono. È costituito da una tavoletta di legno e canne di bambù.

sanscritìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di lingua e letteratura sanscrita.

sànscrito, agg. e sm. agg. Relativo alla civiltà di razza indoeuropea fiorita in India.
sm. Antica lingua indoeuropea del gruppo indoiranico, molto simile all'avestico.
Il sanscrito classico, succeduto al più antico vedico quale lingua culturale dell'India, risale al V sec. a. C. Si diffuse come lingua letteraria, tipica delle persone di cultura, come opposizione agli idiomi correnti e dialettali. Grammaticalmente, caratteristiche fondamentali sono nella fonetica la riduzione ad a, lunga o breve, delle a, e e o dell'indoeuropeo e la presenza di consonanti retroflesse. Nella morfologia vengono mantenuti gli otto casi originari (oltre ai sei del latino, il locativo e lo strumentale) e l'apofonia; a livello sintattico abbondano i costrutti nominali. Il sanscrito si scrive e si stampa con i caratteri devanagarici, ma occasionalmente anche con altri alfabeti indiani. Le possibilità di composizione nominale sono illimitate e si possono sostituire membri di frase con parole composte e i verbi finiti con costruzioni participiali; la metrica è quantitativa come quella del greco e del latino. Lo studio del sanscrito, oltre ad aprire la via alla conoscenza di una vastissima letteratura e di un pensiero filosofico e religioso di grande profondità, è importante per la comparazione linguistica indoeuropea, perché il sanscrito rappresenta la forma più remota di questo gruppo linguistico.

sansepolcrìsti Denominazione delle più di cento persone che parteciparono all'assemblea che ebbe luogo presso il circolo degli Esercenti in piazza San Sepolcro a Milano e che il 23 marzo 1919 diede vita all'organizzazione nazionale dei fasci di combattimento.

Sansepólcro Comune in provincia di Arezzo (15.695 ab., CAP 52037, TEL. 0575). Centro agricolo (coltivazione di uva, cereali e olive) e industriale (mobilifici, prodotti per l'edilizia, meccanici, tessili, del tabacco e alimentari). Venne fondata presso un monastero benedettino nel X sec. Vi si trova una pinacoteca contenente opere di Piero della Francesca, la chiesa di San Francesco, del XIII sec., e il duomo, costruito tra l'XI e il XIV sec. Gli abitanti sono detti Borghesi o Biturgensi.

sansevièria, sf. Genere di piante erbacee perenni, appartenenti alla famiglia delle Gigliacee, con fiori biancastri formanti grappoli, foglie lunghe e spesse e rizoma grosso e breve, originarie di Africa e Indie orientali.

sansimonìsmo, sm. Movimento filosofico politico, sviluppatosi in Francia dal pensiero di C. H. Saint-Simon, con lo scopo di attuarne le teorie economiche e sociali. Tra i maggiori seguaci, A. Bazard, P. B. Enfantin, che fondarono i periodici Le Producteur (1825-1826) e Le Globe (1831) e una comunità modello a Mènilmontant. Il sansimonismo ebbe un ruolo importante nelle rivoluzioni francesi del 1830 e 1848.

sansimonìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace delle dottrine di Saint-Simon.

Sansóne (XII sec. a. C.) Giudice d'Israele, le cui vicende sono narrate nel libro biblico dei Giudici. Secondo la tradizione biblica, ottenne da Dio una forza sovrumana che gli permise di vincere ripetutamente i filistei. Innamoratosi della filistea Dalila, la passione gli fece trascurare i suoi doveri. Nel sonno le rivelò il segreto della sua forza, legata alla folta chioma. Dalila gli recise i capelli, mentre dormiva, permettendo ai filistei di arrestarlo. Recuperata nel frattempo, con il ricrescere dei capelli, la sua forza, Sansone si vendicò facendo crollare il soffitto di una grande sala, morendo insieme a molti filistei.

Sansone e Dalila Opera in tre atti di C. Saint-Saëns, libretto di F. Lemaire (Weimar, 1877).

Sansóni, Giùlio Césare (Firenze 1837-Roma 1885) Editore e fondatore nel 1873 a Firenze dell'omonima casa editrice.

Sansovìno, Andrèa (Monte San Savino 1460-1529) Soprannome di Andrea Contucci, scultore e architetto. Influenzato da Giuliano da Sangallo, fu artista dotato di raffinato gusto pittorico e tra i primi diffusori dell'arte rinascimentale italiana in Europa. Tra le opere più significative, decorazione della Porta speciosa del duomo di Coimbra (dal 1491), Battesimo di Cristo (per il battistero, Firenze, 1501), monumenti funebri di Ascanio Sforza e Girolamo Basso (Santa Maria del Popolo, Roma, 1404-1512), Madonna col Bambino e Sant'Anna (Sant'Agostino, Roma, 1512).

Sansovìno, Jàcopo (Firenze 1486-Venezia 1570) Architetto e scultore, fu allievo di Andrea Sansovino, dal quale ereditò il nome e la tendenza alle forme aggraziate delle sculture. Fu attivo a Firenze, ove realizzò la scultura di San Jacopo in Santa Maria del Fiore, a Roma (San Giacomo di Compostella in San Maria di Monserrato) e a Venezia (Madonna con Bambino, San Giovannino, palazzo della Zecca, 1537-1545, Scuola della Misericordia, 1532, Loggetta di San Marco, 1537-1540, palazzo Corner, 1533, Libreria Marciana, 1537).

Sans-souci Castello, sede dei re di Prussia, che fa parte di un grande complesso fatto costruire da Federico il Grande nei pressi di Potsdam. Di un particolare stile rococò, venne realizzato tra il 1744 e il 1757 da G. W. von Knobelsdorff.

Sànta Alleànza Dichiarazione firmata a Parigi il 26 settembre 1815 da Alessandro I di Russia, Francesco I d'Austria (imperatore del Sacro Romano Impero fino al 1806 come Francesco II) e Federico Guglielmo III di Prussia, in base alla quale i sovrani, considerandosi delegati dalla divina provvidenza a guidare i tre grandi regni cristiani, garantivano reciproco aiuto al fine di garantire la pace e il mantenimento degli assetti politici stabiliti dal congresso di Vienna, contro possibili rivolgimenti popolari, nazionali e liberali. Si impegnavano altresì a incontrarsi periodicamente per prevenire possibili insurrezioni. In seguito vi aderirono Luigi XVIII di Francia e i re di Sardegna, Paesi Bassi e Svezia. I principi in essa contenuti vennero riaffermati nei congressi di Troppau (1820), Lubiana (1821) e Verona (1822) e furono applicati contro le rivoluzioni a Napoli e in Spagna. La Francia, all'indomani della rivoluzione del 1830, abbandonò l'alleanza, che perse gradualmente la sua importanza.

Santa Ana (El Salvador) Città (202.000 ab.) dell'El Salvador, capoluogo del dipartimento omonimo.

Santa Ana (USA) Città (294.000 ab.) degli USA, nello stato della California, sul fiume omonimo.

Sànta Bàrbara (Honduras) Città dell'Honduras nordoccidentale (10.510 ab.), capoluogo del dipartimento omonimo.
Dipartimento di Santa Barbara
Dipartimento dell'Honduras (5.116 Km2, 291.100 ab.) che ha per capitale la città di Santa Barbara.

Sànta Bàrbara (USA) Città della California (88.780 ab.) posta sul canale di Santa Barbara, a nord-ovest di Los Angeles.

Santa Barbara Islands Gruppo di isole degli USA, di fronte alle coste della California.

Sànta Brìgida Comune in provincia di Bergamo (646 ab., CAP 24010, TEL. 0345).

Sànta Caterìna Albanése Comune in provincia di Cosenza (1.607 ab., CAP 87010, TEL. 0984). Centro agricolo (olive, ortaggi, frutta), della pastorizia e industriale (materiali da costruzione).

Sànta Caterìna déllo Iònio Comune in provincia di Catanzaro (2.280 ab., CAP 88060, TEL. 0967). Centro agricolo (olive, agrumi, cereali), dell'allevamento (bovini, ovini) e di villeggiatura.

Sànta Caterìna Valfùrva Località (1.738 m) nel comune di Valfurva (Sondrio), all'interno del parco nazionale dello Stelvio, a 14 km da Bormio. Nota già verso la fine dell'Ottocento come località termale, è una rinomata località di villeggiatura estiva e di sport invernali e centro alpinistico (punto di partenza per le ascensioni del gruppo del Cevedale). Innevata per gran parte dell'anno, rappresenta un forte richiamo per gli sciatori sportivi, anche per la consistenza delle strutture di cui è dotata. Nel 1985 è stata la sede dei Campionati mondiali di sci alpino.

Sànta Caterìna Villarmósa Comune in provincia di Caltanissetta (6.541 ab., CAP 93018, TEL. 0934). Centro agricolo (olive, uva, ortaggi, frutta) e dell'allevamento (bovini, ovini).

Sànta Cecìlia, chièsa di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti, morì come martire nelle persecuzioni del 230 d. C. Una prima chiesa sorse a Roma per celebrare la santa sui resti della sua casa che sono ancora visibili sotto la chiesa assieme a quelli di una conceria. Quando il corpo di Santa Cecilia fu ritrovato, nel IX sec., nelle catacombe di San Callisto, fu trasportato per volere di papa Pasquale I che ordinò l'edificazione di una chiesa. Di questa prima costruzione rimane nell'edificio odierno un mosaico nell'abside, in cui è chiaramente evidente l'influsso dell'arte bizantina: il mosaico raffigura Cristo attorniato da San Paolo, Sant'Agata e Pasquale I alla sua destra e da San Pietro, San Valeriano e Santa Cecilia alla sua sinistra. La chiesa fu quindi sottoposta a diversi restauri nel XVI, XVIII e XIX sec. e si possono così ammirare particolari di diverse epoche: l'ingresso alla chiesa è preceduto da un cortile, al centro del quale si trova un vaso. Il campanile è del XII sec., come anche il portico, ornato da colonne e fregi, mentre la facciata è del XVIII sec. All'interno, l'unica navata è affiancata sulla destra da una saletta che viene considerata il luogo di martirio di Santa Cecilia, condannata prima a soffocare nella stanza e poi decapitata (un affresco di Guido Reni posto sull'altare ne ricorda la tragica fine). Sempre sulla destra della navata si trova la tomba del cardinale Rampolla (1929) che ordinò la costruzione della cripta nel 1899 sui resti delle case antiche. La cripta (la cui visita è a pagamento) conserva i sarcofagi di Santa Cecilia e di San Valeriano. Di fronte all'altare si può ammirare la statua di Santa Cecilia di Stefano Maderno che ritrasse la santa nella posizione in cui fu ritrovato il suo corpo, dissotterrato nel 1599. Il ciborio che domina l'altare è un'opera di Arnolfo di Cambio e risale al 1293. L'affresco a esso contemporaneo (XIII sec.) di Pietro Cavallini (Il Giudizio Universale) è invece osservabile nel vicino convento al quale si accede dal cortile della chiesa. Un tempo questo affresco era sulla controfacciata della chiesa, ma fu notevolmente rovinato nel corso dei secoli: rimangono così solo le figure di Cristo circondato dagli angeli, dalla Vergine, da San Giovanni Battista e dagli apostoli. L'affresco rappresenta uno dei rari esempi di stile artistico romano medioevale.

Sànta Cesàrea Tèrme Comune in provincia di Lecce (3.014 ab., CAP 73020, TEL. 0836).

Santa Clara Città (204.000 ab.) dell'isola di Cuba, nel settore centrale. Capoluogo della provincia di Villa Clara.

Santa Colomba de Gramanet Città (135.000 ab.) della Spagna, nella provincia di Barcellona, sul fiume Besós.

Sànta Cristìna d'Aspromónte Comune in provincia di Reggio Calabria (1.168 ab., CAP 89056, TEL. 0966).

Sànta Cristìna e Bissóne Comune in provincia di Pavia (1.981 ab., CAP 27010, TEL. 0382).

Sànta Cristìna Gèla Comune in provincia di Palermo (800 ab., CAP 90030, TEL. 091).

Sànta Cristìna Val Gardéna (in ted. Sankta Christina in Gröden) Comune in provincia di Bolzano (1.598 ab., CAP 39047, TEL. 0471).

Sànta Cròce Lago delle Prealpi Venete, a sud-est di Belluno. Immissario principale il torrente Tesa.

Sànta Cróce Camerìna Comune in provincia di Ragusa (7.445 ab., CAP 97017, TEL. 0932).

Sànta Cróce dèl Sànnio Comune in provincia di Benevento (1.166 ab., CAP 82020, TEL. 0824).

Sànta Cróce di Magliàno Comune in provincia di Campobasso (5.122 ab., CAP 86047, TEL. 0874).

Sànta Cróce sull'Àrno Comune in provincia di Pisa (12.345 ab., CAP 56029, TEL. 0571). Centro industriale (calzaturifici, prodotti della lavorazione delle pelli, meccanici e chimici) del Valdarno inferiore. Gli abitanti sono detti Santocrocesi.

Sànta Cróce, basìlica di Una tra le più note chiese fiorentine, con una densità di opere d'arte straordinaria anche per la città toscana. Attribuita ad Arnolfo di Cambio (1295) e completata nel XIV sec. La facciata è gotica (N. Matàs), le fiancate a timpani triangolari con bifore. L'interno è a croce egizia (T), a tre navate con pilastri ottagonali. Gli altari sono ben dodici con dipinti di Vasari, Santi di Tito, Cigoli e altri, sul tema della Passione. A destra, tra le molte opere, è visibile la tomba di Michelangelo (XVI sec.). Tra le sepolture, si ricordano quelle di N. Machiavelli, di G. Rossini e di U. Foscolo. Splendida è l'Annunciazione di Donatello (quinto altare). Nella grande ricchezza di opere si rammentano solo la sagrestia trecentesca, con terracotta di Giovanni della Robbia, e gli affreschi della maturità giottesca (1325). Splendida è la cappella maggiore in stile gotico.

Santa Cruz (Argentina) Provincia (160.000 ab.) dell'Argentina, al confine con il Cile. Capoluogo Río Gallegos.

Santa Cruz (Filippine) Città (61.000 ab.) delle Filippine, sull'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di Laguna.

Santa Cruz (Salomone) Arcipelago delle isole Salomone, nell'oceano Pacifico, a nord del Vanuatu, nella Melanesia.

Santa Cruz de la Sierra Città della Bolivia centrale (695.000 ab.), capoluogo del dipartimento omonimo (1.352.000 ab.), al confine con il Brasile e il Paraguay; sorge a 450 m di altezza, sui contrafforti orientali della Sierra di Cochabamba. Importante centro della zona tropicale preandina, è stazione termine delle linee ferroviarie dello Yacuiba e di Corumb´ ed è collegata a Cochabamba grazie a una moderna strada. Sede di industrie alimentari, del tabacco, tessili. Mercato dei prodotti agricoli della regione (riso, caffè e tabacco).

Santa Cruz de Tenerife Città (223.000 ab.) della Spagna sulla costa nordorientale dell'isola omonima (arcipelago delle Canarie; Tenerife, La Palma, Ferro e Gomera). Capoluogo della provincia omonima. Porto peschereccio, turistico e commerciale, esporta banane, tabacco, patate e frutta tropicale. Le industrie presenti sono quelle alimentari. Centro balneare e frequentata stazione climatica. Sede del monastero di San Francesco (in stile barocco), della chiesa della Conceptíon (XVI-XVII sec.) e di vari musei. Nelle acque di fronte alla città si svolse nel 1797 una battaglia navale tra francesi e inglesi.

Santa Cruz, Andrés (La Paz 1792-Saint-Nazaire, Francia 1865) Generale boliviano. Ufficiale spagnolo dal 1810 al 1825, cambiò poi campo ed entrò a far parte dell'esercito rivoluzionario comandato da José de San Martin. Nominato nel 1829 presidente della Bolivia, governò in regime dittatoriale promuovendo lo sviluppo economico e culturale della nazione. Nel 1836 invase il Perú, che tentò di annettere alla Bolivia, ma Cile e Argentina lo sconfissero nel 1839, costringendolo all'esilio in Europa.

Sànta Doménica Talào Comune in provincia di Cosenza (1.378 ab., CAP 87020, TEL. 0985).

Sànta Doménica Vittòria Comune in provincia di Messina (1.246 ab., CAP 98030, TEL. 095).

Sànta Elisabètta Comune in provincia di Agrigento (3.417 ab., CAP 92020, TEL. 0922). Centro agricolo (olive, uva, mandorle) e dell'allevamento (ovini, equini).

Santa Fe (Argentina) Città (343.000 ab.) dell'Argentina, alla foce del Río Salado. Capoluogo della provincia omonima.

Santa Fe (USA) Città (56.000 ab.) degli USA, capitale dello stato del Nuovo Messico, all'estremità meridionale dei monti Sangre de Cristo, a 2.118 m di altezza. Mercato di prodotti minerari (piombo, zinco, oro e argento) e agricoli. Le principali industrie sono quelle estrattive, metalmeccaniche e alimentari. Fondata dagli spagnoli, su un preesistente insediamento indiano.

Sànta Fióra Comune in provincia di Grosseto (3.008 ab., CAP 58037, TEL. 0564).

Sànta Flàvia Comune in provincia di Palermo (8.545 ab., CAP 90017, TEL. 091).

Santa Genoveffa Poema di Ch. Péguy (1912).

Sànta Gìlla Laguna costiera della Sardegna meridionale, nei pressi di Cagliari. Riceve le acque dei fiumi Cixerri e Fluminimannu.

Santa Giovanna Dramma in sei atti di G. B. Shaw (1923). È uno dei capolavori del drammaturgo irlandese. L'interpretazione di Shaw è sostanzialmente corretta nella ricostruzione della nota vicenda storica: a partire dalle voci che spingono Giovanna d'Arco a liberare la terra di Francia dagli inglesi invasori; alle vittorie miracolose di Orléans, Patay e Reims; al tentativo di scacciare i nemici da Parigi. Con la tragica conclusione della cattura da parte dei Borgognoni, la vendita agli inglesi, il processo per eresia, la condanna e il rogo. Ciò che caratterizza il lavoro di Shaw è l'epilogo, nel quale l'autore immagina una sorta di riunione di nemici e amici intorno al letto di re Carlo. In quel mentre giunge notizia della riabilitazione e canonizzazione di Giovanna d'Arco. Ma basta che la Santa esprima il desiderio di tornare di nuovo in vita per mettere lo scompiglio tra amici e nemici. Il dramma di Shaw è quasi un apologo del disagio che i santi portano nel mondo. Da notare che il lavoro è di poco successivo alla morte del patriota irlandese Michael Collins in un agguato (1922) e alla canonizzazione di Giovanna d'Arco da parte di papa Benedetto XV nel 1920.

Santa Giovanna dei macelli Dramma in dodici quadri di B. Brecht (Die Heilige Johanna der Schlachthöfe, 1929-1930). L'opera è ambientata tra i macelli e la borsa bestiame della città di Chicago nel periodo che precede la crisi del 1929. Il magnate della carne in scatola Mauler, fiutata la saturazione del mercato, finge una crisi di coscienza e vende la sua proprietà provocando la crisi delle fabbriche di carne in scatola. Gli operai si trovano da un giorno all'altro in mezzo alla strada. Giovanna Dark, membro dell'esercito della salvezza, si prodiga a favore dei lavoratori disoccupati distribuendo pasti e predicando la parola di Dio. Ma con scarso successo. Allora affronta Mauler e lo rimprovera di essere responsabile del disastro. Mauler accetta la sfida e conduce Giovanna in mezzo ai lavoratori disoccupati perché possa vederne direttamente la cattiveria. Giovanna capisce che la parola di Dio non può trovare spazio nel cuore di chi soffre la fame e il freddo. Allora decide di rimanere vicina agli operai. Morirà di polmonite per il freddo sofferto. Dopo la morte verrà onorata come santa.

Sànta Giulétta Comune in provincia di Pavia (1.720 ab., CAP 27046, TEL. 0383).

Santa Giùsta Comune in provincia di Oristano (3.945 ab., CAP 09096, TEL. 0783).

Sànta Giustìna Bacino artificiale del Trentino Alto Adige (525 m d'altezza, 1 Km di larghezza, 8 Km di lunghezza), in provincia di Trento. Sostentato dal fiume Noce, alimenta la centrale idroelettrica di Santa Giustina nel comune di Taio.
Santa Giustina
Comune in provincia di Belluno (6.131 ab., CAP 32035, TEL. 0437).

Sànta Giustìna in Còlle Comune in provincia di Padova (5.804 ab., CAP 35010, TEL. 049).

Santa Isabel Isola (9.000 ab.) del gruppo delle Salomone, nell'oceano Pacifico.

Sànta Lùce Comune in provincia di Pisa (1.457 ab., CAP 56040, TEL. 050).

Sànta Lucìa Località del comune di Verona che fu teatro di uno scontro in cui i piemontesi del genarale E. Bava furono sconfitti dagli austriaci di Radetzky (6 maggio 1848 durante la prima guerra d'indipendenza).

Sànta Lucìa dél Méla Comune in provincia di Messina (4.858 ab., CAP 98046, TEL. 090). Centro agricolo (agrumi, olive, uva), della pastorizia e industriale (prodotti alimentari e materiali da costruzione).

Sànta Lucìa di Piàve Comune in provincia di Treviso (6.530 ab., CAP 31025, TEL. 0438). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (prodotti tessili, meccanici, della plastica e materiali da costruzione).

Sànta Lucìa di Serìno Comune in provincia di Avellino (1.490 ab., CAP 83020, TEL. 0825). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta, olive) e dell'allevamento (bovini).

Sànta Margherìta d'Àdige Comune in provincia di Padova (2.090 ab., CAP 35040, TEL. 0429). Centro agricolo (cereali, frutta, ortaggi).

Sànta Margherìta di Bèlice Comune in provincia di Agrigento (6.784 ab., CAP 92018, TEL. 0925). Centro agricolo (cereali, agrumi, olive) e dell'allevamento (ovini, api).

Sànta Margherìta di Stàffora Comune in provincia di Pavia (761 ab., CAP 27050, TEL. 0383). Centro agricolo (foraggi, vino, ortaggi, frutta) e di villeggiatura estiva.

Sànta Margherìta Lìgure Comune in provincia di Genova (11.077 ab., CAP 16038, TEL. 0185). Centro dell'artigianato (lavorazione di merletti e ceramiche) e turistico (balneazione) del golfo del Tigullio. Gli abitanti sono detti Sammargheritesi.

Santa Maria (Brasile) Città (197.000 ab.) del Brasile, sul Rio Jacuí, nello stato di Rio Grande do Sul.

Santa Maria (Portogallo) Isola (13.000 ab.) del Portogallo, nell'oceano Atlantico. Fa parte dell'arcipelago delle Azzorre.

Sànta Marìa a Mónte Comune in provincia di Pisa (10.373 ab., CAP 56020, TEL. 0587). Centro industriale (calzaturifici, prodotti del legno) del Valdarno inferiore. Gli abitanti sono detti Santamariammontesi.

Sànta Marìa a Vìco Comune in provincia di Caserta (12.182 ab., CAP 81028, TEL. 0823). Centro agricolo (coltivazione di frutta e ortaggi) e industriale (calzaturifici e prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Sammaritani.

Sànta Marìa Càpua Vètere Comune in provincia di Caserta (31.396 ab., CAP 81055, TEL. 0823). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di uva, foraggi e cereali) e industriale (concerie, prodotti chimici, alimentari, del tabacco e meccanici). Fondata nel VII sec. a. C. dagli etruschi con il nome di Capua, passò sotto i greci e alla fine del VI sec. fu invasa dai longobardi. Vi si trovano il duomo, costruito tra l'VIII e il IX sec., l'anfiteatro risalente al I sec. e i sepolcri romani della Conocchia e delle Carceri Vecchie. Gli abitanti sono detti Sammaritani o Mariani.

Sànta Marìa Coghìnas Comune in provincia di Sassari (1.466 ab., CAP 07030, TEL. 079). Centro agricolo (cereali, ortaggi, frutta) e turistico (terme di Casteldoria).

Sànta Marìa dégli Àngeli Frazione del comune di Assisi, provincia di Perugia (Umbria), sede della basilica di Santa Maria degli Angeli fatta costruire nel 1569 da Pio V su disegno di G. Alessi intorno alla chiesa della Porziuncola. Il terremoto del 1997 l'ha gravemente danneggiata.

Sànta Marìa dél Cédro Comune in provincia di Cosenza (4.674 ab., CAP 87020, TEL. 0985). Centro agricolo (cereali, agrumi, ortaggi, frutta) e di villeggiatura estiva. Gli abitanti sono detti Santamariani.

Sànta Marìa dél Fióre, basìlica di Basilica e cattedrale di Firenze. Iniziata nel 1296 da Arnolfo di Cambio e interrotta alla morte dell'architetto, la costruzione venne ripresa attorno al 1350 da Francesco Talenti. Fu completata definitivamente nel 1421. La cupola, splendida e unica per le soluzioni tecniche, è del Brunelleschi. La basilica è la quarta dopo S. Pietro a Roma, St. Paul a Londra e il Duomo di Milano, può ospitare fino a 30.000 fedeli. La facciata, su progetto di Arnolfo, venne sconsideratamente rifatta sul finire del XIX sec. da E. De Fabris. La cupola è la più ardita realizzazione rinascimentale in tal senso. L'interno è a tre navate, con ampie arcate e pilastri massicci. Tra le opere custodite nell'interno si rammentano quelle del Vasari, di Baccio Bandinelli, del Ghiberti, di Paolo Uccello, di Andrea del Castagno, le meravigliose vetrate d'epoca e l'orologio solare di Paolo del Pozzo.
Accanto alla basilica sorge il Battistero di San Giovanni che risale probabilmente all'IX sec. La pianta ottagonale è ornata di marmi di Luni e Prato, a tre piani, alleggerita da colonne e archi a tutto sesto. Splendide sono le tre porte bronzee con scene della Bibbia. Porta a Est: detta anche del paradiso, è una copia dell'originale conservato nel museo del duomo, opera del Ghiberti. Porta a Nord, la prima di quelle realizzate dal Ghiberti (prima metà del XV sec.), con scene del Nuovo Testamento. La porta a Sud, la più antica è di Andrea Pisano (1330), con storie della vita di S. Giovanni Battista. Nell'interno sono custoditi il fonte battesimale di scuola pisana (1371), il sepolcro dell'antipapa Giovanni XXIII di Donatello (1427) e alcuni mosaici bizantini (Jacopo da Torritta, 1225). A fianco della cattedrale S. Maria del Fiore di Firenze, svetta il campanile di Giotto, progettato da Giotto e da lui iniziato nel 1334. È una costruzione a pianta quadrata, ricoperta da marmo policromo. Il maestro però morì dopo avere edificato solo il primo ordine, con rilievi e formelle. In seguito, i lavori furono proseguiti da Andrea Pisano. Francesco Talenti terminò il capolavoro (tre piani superiori) con bifore e trifore, con decorazioni che riprendono quelle del Duomo. Splendide sono le statue che ornano l'opera, solo in copia, poiché gli originali sono conservati nel Museo dell'Opera del Duomo. Gli autori delle magnifiche formelle sono Andrea Pisano, Luca della Robbia, Alberto Arnoldi, Donatello e Nanni di Bartolo.

 

 

Note:  

Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.

Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate

 

     indica l'etimologia
    ~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo"
    <> indica (in genere) un "contrario"

 

Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_s.doc

sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm

Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it

 

 

Significato del termine ?

Cosa vuol dire ?

Come si dice in inglese ?

 

Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale S parte 2

 

 

 

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