Costi

 

 

 

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CLASSIFICAZIONE DEI COSTI E DEI RICAVI.

Costi:

  • COSTI PLURIENNALI:

si dice pluriennale un costo legato ad un bene che viene utilizzato dall’azienda per più anni, o esercizi amministrativi. Tali costi gravano sulla formazione del reddito in modo frazionato, ovvero subiscono un procedimento detto di ammortamento che al fine di rispettare il principio della competenza ripartisce tali costi nell’arco di più anni. Al costo pluriennale corrispondono due voci che nei bilanci hanno funzioni diverse (ammortamento e fondo ammortamento).
Inoltre i costi pluriennali possono essere di due tipi: Materiali e Immateriali.
Quelli Immateriali sono relativi ai beni che non hanno consistenza fisica, ad esempio i diritti d’autore.
Sono Materiali:

  • Fabbricati
  • Impianti e macchinari
  • Mobili
  • Attrezzature
  • Automezzi
  • ecc.

Sono Immateriali:

  • Costi d’impianto e d’ampliamento (costo del notaio che cura la costituzione dell’azienda).
  • Avviamento
  • Brevetti
  • Diritti di concessione
  • Diritti d’autore
  • ecc.

Nel bilancio questi conti appaiono per il cosiddetto Valore contabile, derivante dalla differenza fra il Costo Storico ed il Fondo Ammortamento.

 

  • COSTI RELATIVI ALLE MERCI:
  • Merci o materie prime
  • Materiali di consumo (cancelleria, lubrificanti, ecc.)
  • Semilavorati o parti componenti

Il costo delle merci potrebbe esse re rettificato da un’eventuale restituzione di merce difettosa. Il fornitore emette un documento chiamato Nota di Accredito al fine di rettificare la fattura. I resi su acquisti, rettificando in meno un costo, possono essere considerati componenti positive di reddito.
N.B: Il problema delle rimanenze ® Secondo il principio della competenza il costo deve gravare nell’esercizio in cui la ricchezza viene consumata (venduta). Per questo motivo alla fine di ogni anno il costo delle merci acquistate deve essere ridotto per la parte relativa alle rimanenze di magazzino (che diventano una componente positiva di reddito). In altri termini l’importo delle rimanenze diventerà un costo da imputare nell’anno successivo.
Quindi nella contabilità avremo tre conti:

  • Merci c/rimanenze iniziali
  • Merci c/acquisto (rettificate dal conto resi su acquisti)
  • Merci c/rimanenze finali

 

  • COSTI RELATIVI ALL’ACQUISTO DI SERVIZI:

 

  • Costi di energia
  • Costi di trasporto
  • Costi di consulenza
  • Costi di pubblicità
  • Provvigioni a rappresentanti
  • Premi di assicurazione
  • Competenza agli amministratori

 

Anche per i costi relativi a servizi si ha il problema dell’imputazione secondo il principio della competenza. Alla fine di ogni anno si valutano tutti quei costi la cui ricchezza non è stata ancora consumata (es: il premio di assicurazione si paga anticipatamente ed il servizio viene usato anche nell’anno successivo). L’ammontare di tutti questi costi non utilizzati si chiama Risconto Attivo, tale conto ha la stessa natura del conto Merci c/rimanenze finali. In altri termini il risconto fa parte di un costo la cui ricchezza deve essere ancora consumata, e come tale deve essere rinviato al futuro esercizio dopo che nel precedente lo abbiamo detratto dal costo complessivo.

  • COSTI PER GODIMENTO DI BENI DI TERZI:

Fitti passivi e canoni di leasing.

  • COSTI RELATIVI AL LAVORO DIPENDENTE:
  • Retribuzione, comprensiva delle mensilità aggiuntive
  • Oneri speciali, ovvero i costi che l’azienda sostiene per la previdenza sociale (pensione ed assistenza sanitaria). In Italia tali oneri ammontano a circa il 40 – 45% della retribuzione lorda. Nel nostro Paese il costo del lavoro è più elevato che in altri paesi europei anche se molte categorie di lavoratori hanno retribuzioni nette inferiori agli stessi lavoratori di quelle nazioni.
  • Trattamento Fine Rapporto di Lavoro (T.F.R.L.), ovvero la quota annua che l’azienda ogni anno accantona per ogni dipendente al fine di garantire la cosiddetta liquidazione.

 

  • COSTI FINANZIARI:

sono gli interessi sui finanziamenti e possono assumere la forma di:

  • Interessi passivi su c/c bancari
  • Interessi su mutui passivi
  • Interessi passivi vs/fornitori
  • COSTI STRAORDINARI:

minusvalenze straordinarie

  •  COSTI FISCALI (Imposte).

 

 

  •  ONERI DIVERSI DI GESTIONE:

in questa categoria appaiono costi generici, legati comunque alla produzione aziendale, no rientrando infatti nelle altre categorie; ad esempio perdite su crediti.

10. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONE CREDITI.  

 

 

Fonte: http://www.istruzionesuperiore.it/scuola/ragioneria/terza/Costi.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Costi tipo file : doc

 

 

 

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