Corsa veloce

 

 

 

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LA CORSA VELOCE

 

La velocità di uno sprinter va intesa come la capacità di estrinsecare rapidamente forza, ed è proprio il dinamismo della forza a determinare la rapidità dei movimenti.
Si può dire quindi che la velocità è abilità ad usare la forza veloce.
La corsa veloce nasce dal prodotto tra ampiezza del passo (la distanza che si percorre con un passo) e frequenza dei passi (numero di passi nell’unità di tempo).
Risulta quindi di fondamentale importanza trovare un rapporto ottimale tra questi due elementi.
Un terzo fattore che caratterizza la corsa veloce è l’intensità della spinta: gli arti inferiori al contatto con il terreno devono restituire la massima energia che permetta la massima accelerazione nella fase di avanzamento.

Rispetto alla corsa a ritmo lento e costante la corsa veloce si caratterizza prevalentemente in quattro aspetti che la differenziano:

  • posizione del busto leggermente più inclinata in avanti (ma non troppo);

2) movimento di oscillazione degli arti superiori maggiormente ampio, con angolo braccio-avambraccio di circa 90°, in avanti ed indietro con i gomiti adiacenti ai fianchi e non trasversalmente. Le mani sono aperte con le dita tese e ravvicinate per acquisire maggior aerodinamicità e poter fendere l’aria;
3) maggior flessione e sollevamento delle ginocchia con tallone dell’arto libero sotto il gluteo e non dietro (azione circolare degli arti inferiori);
4) presa di contatto esclusivamente con l’avampiede, con maggior spinta reattiva e riduzione dei tempi di appoggio a terra (il terreno viene toccato brevissimamente come correndo sul fuoco).

Altri elementi tecnici essenziali della corsa veloce che si ritrovano anche nella corsa a ritmo prolungato sono:

  • completa distensione dell’arto di spinta;
  • movimento coordinato degli arti superiori;
  • posizione della testa tenuta come naturale prolungamento del busto;
  • decontrazione della muscolatura non impegnata. E’ interessante notare, in riferimento a questo aspetto tecnico della corsa veloce ovvero il mantenere le spalle non irrigidite, la scioltezza articolare e muscolare, che i migliori velocisti (quelli che verosimilmente adottano una tecnica migliore) hanno addirittura, rispetto agli altri, un’espressione mimica più rilassata: questo ci fa comprendere come sia importante sfruttare solo i muscoli devoluti al movimento e lasciare che quelli non impegnati rimangano rilassati;
  • sguardo rivolto verso l’avanti.

 

 

Fonte: http://88.42.123.18/didattica/files/edfisica/8.doc

Sito web da visitare: http://88.42.123.18/

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