Feuerbach vita e opere riassunto

 

 

 

Feuerbach vita e opere riassunto

 

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Feuerbach vita e opere riassunto

 

FEUERBACH

Vita e opere

 

1804

Nasce a Landshut in Baviera

 

 

1824

Dopo aver studiato ad Heidelberg , con l'hegeliano  K. Daub , passa a Berlino  ,dove può seguire Hegel

1828

Dottorato a Erlagen, dove l'anno successivo inizia a insegnare come libero docente

 

1830

 

Pensieri sulla morte e l'immortalità

 

1835

 

Collabora con gli Annali di critica scientifica , organo ufficioso della scuola hegeliana.

 

1841

L'Essenza del Cristianesimo

1842

Principi della Filosofia dell'avvenire

 

 

1845

L'essenza della Religione

 

 

1848

 

E' a Francoforte , chiamato dagli studenti democratici , partecipa al Congresso , ma non è deputato

 

 

1857

Teogonia

 

 

1860

Dopo un rovescio finanziario , si trasferisce a Reichenberg , ove vive nell'indigenza

 

 

1872

13 Settembre muore , il suo corteo funebre diventa una partecipata manifestazione democratica

 

Critiche al pensiero di Hegel

 Nel 1828 Feuerbach spedisce la sua tesi di dottorato ad Hegel accompagnata da una lettera in cui si professa hegeliano. Ma già allora aveva sviluppato una sua interpretazione dell'hegelismo , che ne metteva in discussione l'idealismo:

Nei Pensieri sulla morte e l'immortalità si opponeva al tentativo della Destra hegeliana di ritrovare in Hegel la concezione dell'immortalità individuale . Per Feuerbach il soggetto individuale   era destinato a morire a causa della sua finitezza, ma tale morte coincide con il risolversi nello spirito universale   infinito , che - come tale - è l'unico immortale .

Nel 1839 in Per la critica  della filosofia hegeliana muove delle critiche decise ad Hegel , che - per certi aspetti - anticipano  le critiche di Marx , Kirkegaard , Trandelenburg .

 

1. La filosofia di Hegel - secondo Feuerbach - rischia di compromettere lo sviluppo del pensiero  con la sua pretesa di essere la filosofia assoluta , ma è una pretesa assurda perchè nessuna attività umana può trovare nella storia una realizzazione assoluta in quanto realizzandosi il tempo dovrebbe bloccarsi .Perciò Feuerbach dichiara di poter dimostrare che la filosofia di Hegel è una filosofia determinata e particolare , anch'essa manifestazione di un'epoca e quindi suscettibile di essere superatra.

2. Feuerbach critica - inoltre - la filosofia di Hegel  sul versante dell'empirismo , contrapponendo alla filosofia idealista una filosofia realistica .Perciò attacca Hegel per aver posto a cominciamento del suo sistema l'essere indeterminato e astratto , invece dell'essere reale attestato dall'esperienza .Dall'essere astratto è impossibile ricavare le altre categorie ( come il nulla e il divenire ) senza introdurre in tali concetti delle rappresentazioni ( cioè delle intuizioni i sensibili ). Il concetto di nulla - poi - non è un vero concetto , perchè il nulla è impensabile  ( pensare il nulla equivale a non pensare ).

3. Attraverso queste considerazioni Feuerbach finisce per mettere in discussione la stessa dialettica hegeliana . La dialettica hegeliana non è altro che un monologo della pura speculazione con sè stessa. Per Feuerbach il vero significato della dialettica consiste piuttosto in un dialogo, il dialogo della speculazione= del pensiero con l'esperienza(= con l'essere sensibile e concreto ) .Dimostrare non è altro che confutare e la verità consiste non nell'unità col suo contrario ( come sostiene Hegel )ma vero dialettico è chi pone in dubbio anche se stesso , cioè la propria filosofia , confrontandosi con l'esperienza = con l'essere sensibile e concreto . Feuerbach è così convinto di iniziare una filosofia nuova perchè si propone un netto superamento dell'hegelismo , colpevole di aver ignorato la realtà sensibile per muoversi nel regno irreale dell'idea .

 

Rovesciamento del rapporto di soggetto e predicato

F. sviluppa una critica ad Hegel e sostanzialmente ne rifiuta l’idealismo per ritornare ad una forma di realismo e di empirismo. Secondo F. bisogna partire dall’uomo concreto, quindi per F. ogni volta che il pensiero ha posto un assoluto (come p.es in Hegel )ha commesso un errore. Secondo F. tutti gli assoluti vanno allontanati dalla filosofia e dalla religione; F. ha spiegato il meccanismo logico da cui ha origine l’errore, quello di assolutizzare alcuni aspetti concreti, astraendoli e facendoli diventare più reali delle cose reali da cui sono partite. Dove sta la causa dell’errore ? Sta nel rovesciamento che viene attuato tra soggetto e predicato à dottrina dell’inversione del soggetto e del predicato.

Nel funzionamento corretto del pensiero si attribuisce a delle entità empiriche date dalla percezione determinate qualità : i predicati. Il soggetto di qualunque proposizione viene dall’esperienza (il muro è bianco, il muro è il soggetto) . Il predicato è un costrutto del pensiero ,che pur operando su dati empirici ,rovescia il rapporto. Il pensiero dotato di capacità di astrazione indebitamente trasforma in soggetto quello che è un predicato e il soggetto vero in un predicato. L’esempio può essere la teoria delle idee di Platone. Platone non fa altro che trasformare in idee (in ciò che è la vera realtà) delle proprietà empiriche. Noi in realtà costatiamo la proprietà di un oggetto che abbiamo, non l’idea di bianchezza. Platone prende il bianco ,che è una proprietà colta astrattivamente dalle cose bianche, e la trasforma in idea di bianco, cioè in un soggetto che noi non possiamo mai riferire come tale all’esperienza. Una volta che il dato empirico è stato trasformato in un soggetto metaempirico come le idee, il soggetto reale da cui questo predicato è prodotto può essere trasformato in predicato, cioè  in prodotto del suo prodotto.

Applicazione del rovesciamento del rapporto soggetto-predicato alla religione

Se la produzione di ogni assoluto è rovesciamento del rapporto vero tra soggetto e predicato, quindi la perfezione è un predicato umano, la si trasforma poi in un soggetto assoluto. ß Dimostrazione a priori dell’esistenza di Dio (Dio come essere perfettissimo) à la perfezione di un predicato umano si è trasformato in Dio, l’uomo che è il vero soggetto , che ha prodotto la perfezione, alla fine diventa un prodotto di Dio (Religione cristiana). Dietro a ogni produzione di un assoluto, dietro ad ogni concezione metafisica della realtà vi è un errore di inversione fra soggetto e predicato e così avviene anche nella filosofia di Hegel, che va smascherata. F. attribuisce alla sua filosofia il valore di smascherare le illusioni metafisiche come avviene nell’hegelismo. Una volta smascherata la fondazione metafisica è possibile riportare l’analisi filosofica alla concretezza reale, alla realtà empirica da cui si era partiti.

 

L’essenza del cristianesimo

L’opera che rese F. un filosofo celebre. Divisa in tre parti:

Essenza dell’uomo

Essenza della religione

Esame analitico dei vari temi e dei dogmi religiosi

L'opera è una critica radicale alla religione ed in particolare al cristianesimo, considerata da Hegel come la forma più alta di religione. Per Hegel la religione è rappresentazione, cioè è traduzione in una forma inadeguata della verità. Per F. la religione è sempre immagine, priva di verità anche se esprime un 'esigenza necessaria dell’uomo. Il suo oggetto, Dio, non è altro che l’essenza universale dell’uomo proiettata in una immagine trascendente, quindi alienata. La religione è il prodotto quindi dell’alienazione, Questa alienazione si produce perché l’uomo diversamente dagli altri animali ha coscienza di sé. Gli animali hanno solo il sentimento di sé, sono in grado di cogliere la propria individualità, ma non la propria essenza, il proprio genere ( il sentirsi parte dell’umanità come avviene per l’uomo) non hanno coscienza di genere. L’uomo nella prima forma di questa autocoscienza di genere concepisce questa essenza come infinita e quindi la concepisce come un oggetto esterno. E questo è il Dio trascendente, l’uomo attribuisce ad esso i caratteri che gli sono propri elevandoli al grado infinito. Una volta che l’uomo si è scisso ed ha oggettivato la sua essenza in Dio per sottolinearne l’infinità, deve accentuare il più possibile la sua distanza da Dio, e deve-quindi - degradarsi ed impoverirsi. Quanto maggiore è il grado di realtà attribuito a Dio tanto minore sarà quello che l’uomo lascia a se stesso. Il valore di Dio si basa quindi essenzialmente sull’abbassamento dell’uomo.

Se per religione intendiamo la riflessione su Dio allora la religione è frutto dell’alienazione. Alienazione significa che l’uomo esce fuori da sé. La religione è un prodotto dell’uomo, che diversamente dall’animale non solo ha la coscienza di sé come individuo ma anche la coscienza di sé come genere ,che viene all’inizio colta come infinito. In questa prima forma di autocoscienza l’uomo percepisce il genere umanità come infinito quindi come fuori da sé , quindi come Dio. Una volta che ha colto questa idea di Dio, ed ha quindi attribuito a questa idea di Dio tutte le qualità dell’uomo portandole al sommo grado, l’uomo finisce per impoverire l’immagine di se stesso.

Una volta che l’uomo si libera da questo allora l’uomo si può riappropriare in termini di umanità di quegli attributi che aveva attribuito a Dio, non solo, ma sposta sull’umanità quel sentimento che lo porta ad amare Dio. La filosofia di F. si scioglie in una forma di umanitarismo à tutti gli uomini devono volersi bene. Processo di svelamento, di rovesciamento soggetto predicato. (Dio di Pascal à massimo grado di alienazione). F. dice riappropriamoci della nostra libertà, della nostra potenzialità. La religione va quindi rovesciata . Solo la filosofia svela l’essenza antropologica della religione , mostrando che Dio non è altro che l’uomo, consentendo di riportare il discorso sul giusto soggetto che èl’uomo. L’ateismo diventa una necessità per la società. Lo sbocco è la negazione di Dio.

E’ vero che l’uomo arricchendo Dio impoverisce se stesso ,ma arricchendo Dio l’uomo arricchisce inconsapevolmente il concetto che ha di sé. La religione è stata comunque un progresso nella vita dell’uomo. Secondo F. arrivando a questo punto si butta via la figura di Dio e ci riappropria in termini di umanità di tutto ciò che si era perso nel rapporto rovesciato.

Se esaminiamo l’opera di F. vediamo che ci sono oscillazioni nel modo in cui viene prodotto Dio e la religione da Dio. Nell’essenza del cristianesimo Dio è concepito come personificazione immaginaria delle qualità del genere umano. Quindi quelle qualità che l’uomo attribuisce a sé stesso le attribuisce a Dio.

Nella Teogonia i l’idea di Dio nasce dall’opposizione tra volere e potere. L’uomo si costruisce la divinità per attribuire a questa la realizzazione dei propri desideri. I greci avevano delle divinità limitate ( perchè avevano dei desideri limitati). Nell’essenza della religione vi è un cambiamento à la religione è la proiezione delle caratteristiche sociali dell’uomo. Nell’opera di F. vi è una oscillazione: si passa da una concezione della religione come proiezione della dipendenza dell’uomo dalla natura.

 

 Filosofia dell’avvenire

Dalla critica alla religione Hegeliana F. ricava l’indicazione di una riforma della filosofia, una riforma radicale,  la filosofia dell’avvenire. E scrive un testo: Tesi provvisoria per la filosofia dell’avvenire. Se l’antropologia è il segreto della teologia, la teologia è il segreto della filosofia speculativa. La filosofia hegeliana è teologia di tipo panteistico (immanentismo hegeliano) e deve essere risolta nell’ateismo. Secondo F. la filosofia hegeliana è l’ultimo rifugio della teologia; per riformare la filosofia occorre rovesciare il rapporto di predicazione e ripristinare nella posizione di soggetto ciò che Hegel ha trasformato in predicato. Il vero soggetto è l’essere, il pensiero è il predicato. Hegel ha posto come soggetto il pensiero che pensa se stesso quindi lo spirito assoluto ed ha fatto dell’essere i suoi predicati riducendoli a concetti attraverso cui si sviluppa il pensiero. Nella filosofia dell’avvenire F. approda ad una forma di umanesimo naturalistico. Umanesimo perché l’uomo è l’oggetto centrale del discorso filosofico. Naturalistico perché la natura è la realtà primaria da cui tutto discende. L’uomo è prima di tutto un essere naturale, prima si parte dall’uomo in carne ed ossa e poi si arriva all’uomo nelle sue astrazioni. La nuova filosofia fa dell’antropologia la scienza universale. L’antropologia filosofica è una riflessione generale sull’essenza dell’uomo.

Quali sono i connotati di questa antropologia?. Il nucleo essenziale è quello di considerare l’individuo come astratta individualità, come uomo concreto. Esiste solo ciò che è sensibile, che può essere oggetto di sensazione. L’uomo può esistere in quanto fatto di sentimento da parte di un altro uomo. E’ un io che subisce un azione di io-tu. L’uomo ha bisogno degli altri anche per produrre idee, l’uomo ha bisogno della comunicazione degli altri. La vera essenza dell’uomo è lo stare in comunicazione con gli altri. F. approda ad una forma di comunismo filosofico che verrà poi criticato da Marx. Questo comunismo filosofico si risolve in una forma di umanitarismo: l’uomo deve vedere nell’altro uomo una parte collettiva che aiuta. La filosofia di F. si risolve dunque in una filantropia ,dove l’umanitarismo è alla base. L’arco di sviluppo della filosofia di F. va dall’ateismo, al filantropismo. Dall’amore per Dio si passa all’amore per l’uomo. Alla trascendenza succede l’immanenza.

 

SITOGRAFIA SU DESTRA E SINISTRA HEGELIANA E SU FEUERBACH

Feuerbach: Principi di una filosofia dell'avvenire; una pagina sul suoAnthropologischer Atheismus
Max Stirner; le sue opere in tedesco; e un'altra bella pagina "parafilosofica" in tedesco.
Anarchy Archives: testi e storia del movimento anarchico.
Kierkegaard: una presentazione enciclopedica.
D.A. Storm's Web Site on Kierkegaard
I manoscritti, presso la Biblioteca Reale di Copenaghen.
International Kierkegaard Newsletter
Una pagina sulla filosofia europea (continentale) del XIX secolo.  
La filosofia contemporanea: manuale italiano sulle filosofie degli ultimi due secoli.

 

 

Fonte: http://digilander.libero.it/terzacmanzoni/Filosofia/filosofia.zip

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