Gravidanza e parto
Gravidanza e parto
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La gravidanza
Segni e sintomi della gravidanza
Segni di presunzione: mancanza della mestruazione
Nausea, vomito,e “nausea mattutina”
Pollachiuria
Aumentata sensibilità e tensione mammaria,
pigmentazione e secrezione mammaria
Pigmentazione cutanea e stria addominale
Segni di probabilità: Aumento delle dimensioni dell’addome
Modificazione delle dimensioni, della forma
e della consistenza dell’utero (segno di Hegar)
Definizione e delimitazione del feto mediante
Ballottamento
Modificazioni cervicali
Test di gravidanza positivo
Segni di certezza: Attività cardiaca fetale
Movimenti fetali
Ecografia fetale
La gravidanza
Definizioni
Gravida Una donna che è o è stata incinta
Primigravida Una donna gravida per la prima volta
Primipara Una donna che ha partorito un feto che ha raggiunto
la vitalità
Multipara Una donna che ha avuto due o più gravidanze che
hanno raggiunto lo stadio della vitalità
Para I Una primipara
Para II Una donna che ha avuto due o più figli di età vita Vitale
Il termine gravida è sempre riferito all’attuale gravidanza
Il termine para si riferisce a gravidanze passate che sono terminate in un periodo considerato vitale per il feto, senza alcun rapporto con il fatto che il neonato sia nato vivo o morto.
L’anamnesi ostetrica può essere scritta nel seguente modo:
- neonati partoriti a termine
- numero di nati prematuri
- numero di aborti
- numero di bambini vivi
a/b/c/d
La gravidanza
La gravidanza è un normale processo fisiologico che solo in alcuni casi è complicato da condizioni patologiche pericolose per la salute della donna e del feto.
La gravidanza normale comunque altera in modo significativo la fisiologia della donna, e sono sempre presenti i rischi potenziali di una modificazione dello stato di salute e l’insorgenza di malattie della madre e del feto.
Gli obiettivi dell’assistenza prenatale sono ottenuti attraverso gli sforzi combinati dei genitori e del personale sanitario.
L’assistenza prenatale deve essere considerata il fondamento per un normale sviluppo, un’adeguata crescita e per la buona salute del bambino. Un’adeguata assistenza prima della nascita provvede ad una stabilizzazione dello stato di salute della donna, poiché mano a mano che la gravidanza procede le richieste del feto aumentano. Ogni individuo inoltre reagisce in maniera diversa alla gravidanza ed un attento monitoraggio dell’assistenza è di estrema importanza per il rilievo di queste reazioni.
Il personale di assistenza (medici,ostetriche,infermieri) fornisce un’assistenza essenziale alle donne e alle loro famiglie.
E’ possibile stabilire una relazione in continuo sviluppo, con contatti regolari e molte opportunità di valutare e comprendere i bisogni delle gestanti e delle loro famiglie.
La gravidanza
Programma di intervento assistenziale
Nel corso delle visite prenatali la paziente può chiedere
informazioni rispetto a:
dieta
riposo
sonno
stipsi
attività fisica
attività sessuale
viaggi
abbigliamento
igiene dentale
preparativi rispetto alla nascita
E’ sempre importante rassicurare la donna, ma è importante informare la gestante riguardo certi segnali di pericolo che esse devono comunque conoscere
Segnali di pericolo da riferire immediatamente al personale sanitario
Perdite di sangue, anche se lievi
Gonfiore del viso e delle dita
Mal di testa acuto e persistente
Oscuramento e offuscamento della vista
Lampi di luce o piccole macchie alla vista
Dolori addominali
Vomito persistente
Brividi e febbre
Improvvisa perdita vaginale di liquidi
la gravidanza
OBIETTIVI ASSISTENZIALI
1 – Assicurare una diagnosi tempestiva di gravidanza e un’assi
stenza prenatale regolare
2 - Valutare e controllare accuratamente il progresso della gravi
danza.
3 – Fornire pertinenti e tempestive informazioni alla madre e alla
famiglia per promuovere al massimo la salute e il benessere
durante la gravidanza.
4 - Assistere e alleviare i disturbi minori della gravidanza.
5 - Identificare complicazioni potenziali o presenti.
La gravidanza
Aspetti che devono essere presi in considerazioni per poter influire sullo stato di benessere della gestante:
Stato fisiologico di gravidanza segni vitali, peso, altezza del fondo uterino, ritmo e attività cardiaca del feto, sintomi, risultati dei test.
Stato psico sociale risposte alla gravidanza, adattamento della famiglia,conoscenza degli effetti psico sociali
Mantenimento dello stato di salute cura di sé, dieta, riposo ed esercizio fisico, uso di sostanze, medicinali, sessualità.
Problemi minori (sintomi degli apparati genito-urinario, gastrointestinale, urinario, scheletrico-muscolare, neurologico).
Alterazioni del benessere: nausea, vomito, pirosi, stitichezza, cefalee, emorroidi, flatulenza, mal di schiena, dispnea,crampi alle gambe, perdite vaginali. Intolleranza alle attività dovuta ad affaticamento e dispnea.
Informazioni prenatali conoscenza di effetti sulla gravidanza,
sviluppo fetale, abitudini prenatali, preparazione al parto e cura del figlio.
Elementi che indicano complicazioni della gravidanza aumento della pressione, edema facciale, perdite di sangue, eccessivo aumento di peso, ridotto accrescimento fetale per l’epoca gestazionale
Elementi che indicano stress o problemi psicosociali appuntamenti mancati, inadempienze, segnali di preoccupazione, comportamento inadatto nei confronti del bambino, lamentele.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA
“TOR VERGATA”
Facoltà di medicina e chirurgia
Corso di laurea in infermieristica
Programma di scienze infermieristiche ostetrico-ginecologiche
II° anno – ii° semestre
A.A. 2005/6
Al termine del corso lo studente dovrà essere in grado di riconoscere i principali caratteri clinici e assistenziali dei seguenti argomenti:
- diagnosi di gravidanza, igiene in gravidanza, , assistenza prima e durante il parto e il puerperio;
- L’allattamento
- assistenza prima durante e dopo intervento chirurgico ginecologico (revisione della cavità uterina, raschiamento diagnostico, isterectomia);
- aborto spontaneo e terapeutico;
- legge 194;
Bibliografia:
G.Pescetto, L.De Cecco, N.Ragni, D. Pecorari, Manuale di ginecologia e ostetricia, Ed. Universo.
P.Di Giacomo, L.A. Rigon, Assistenza infermieristica e ostetrica in area materno-infantile, Casa Editrice Ambrosiana, Milano,2002.
Legge 194 del 22 Maggio 1978
“Norme per la tutela sociale della gravidanza e sull’interruzione volontaria della gravidanza”
La disciplina è nettamente differenziata a seconda che l’interruzione di gravidanza sia praticata entro o dopo i 90 giorni dal concepimento.
L’art.4 della legge ammette l’interruzione entro i 90 giorni, quando la donna “ accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica , in relazione al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche o sociali o familiari o a circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”.
La legge prevede una certificazione del medico di fiducia o di una struttura socio-sanitaria, che registri la volontà della donna di interrompere la gravidanza.
Passato il termine di 7 giorni dalla certificazione – termine previsto per un “ripensamento”- , la donna può ottenere l’interruzione della gravidanza presso una delle sedi autorizzate.
Per la donna minorenne è richiesto l’assenso di colui che esercita su di lei la patria potestà o del giudice tutelare.
Dopo i primi 90 giorni, la legge (art.6) prevede che possa essere praticata l’interruzione volontaria della gravidanza quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna, oppure quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
Al di fuori di questi casi l’aborto è considerato un crimine, con sanzioni penali che colpiscono la donna e tutti coloro che collaborano, con aggravanti per il personale sanitario.
DAI/Ostetrica
Autotrice : Pierina Coscarella
Fonte: http://maprile96.altervista.org/Ostetricia/Gravidanza__programma__L.194.doc
Gravidanza e parto
Parto
Definizione: espulsione del prodotto del concepimento
Fattori:
1-Canale molle: parte inferiore dell’utero, sotto callo, sotto vagina, pavimento pelvico, anello vulvare; canale rigido: ossa pelvi
2-Corpo mobile= feto che per passare deve fare movimenti passivi di cambiamento di atteggiamento per sfruttare le lineee di minore resistenza
3-Forza=contrazione uterina
Modalità del parto:
1-Eutocico
2-Distocico
3-Spontaneo
4-Provocato da Prostaglandine in forma di gel vaginale o dalla Ossitocina con infusione endovenosa lenta
5-Pilotato: se le contrazioni diminuiscono, allora si dà Ossitocina
6-Operativo: Cesareo e Ventosa
Numero dei feti: semplice o plurimo
Durata della gravidanza
1-Abortivo (entro il 180° giorno)
2-Pretermine (tra 181° e la fine della 37° settimana)
3-A termine (tra 38° e 42° settimana)
4-Post termine (dopo la 43°settimana)
Fenomenologia
Materni: dinamici, modificazioni del canale molle ad opera della Forza e del passaggio del feto
Meccanici: il feto li compie passivamente per entrare nel canale
Fetali o plastici: modificazioni della testa del feto, liquido riassorbito
Clinica
Periodo prodromico
Periodo dilatante
Periodo espulsivo
Periodo del secondamento
Nomenclatura dei rapporti:
Intrinseci
Estrinseci: Situazione, Presentazione, Posizione, Livello della parte presentata
Cause del parto:
1-Fattori nervosi
2-Fattori meccanici
3-Fattori ambientali
4-Fattori fetali
5-Ossitocina
6-Estrogeni
7-Progesterone
8-Relaxina
9-Prostaglandine
Contribuiscono più che altro al mantenimento del travaglio, una volta iniziato. Non si sa esattamente cosa lo fa iniziare, dopo 9 mesi di silenzio. Il feto deve essere maturo, ma non troppo grosso da non passare attraverso il canale del parto.
Forza: le contrazioni uterine sono involontarie, dolorose, intermittenti, “peristaltiche”. Si usa la Cardiotocografia, che registra il battito cardiaco fetale e le contrazioni uterine. Se le contrazioni sono poco valide, possiamo intervenire con la ossitocina. Intensità X Frequenza= Attività uterina (unità Montevideo)
Oltre alla CONTRAZIONE, il miometrio opera anche la RETRAZIONE, senza la quale il travaglio non può realizzarsi. C’è un progressivo abbassamento del fondo dell’utero, che porta la Forza sul feto.
Fenomeni dinamici o materni, in ordine cronologico:
-espansione del segmento uterino inferiore
-accorciamento del collo uterino
-formazione e dilatazione della bocca uterina
-formazione e rottura della borsa amnio coriale
-distensione vagina,pavimento pelvico,vulva
A questo punto comincerà il 3° periodo, espulsivo,con i fenomeni meccanici:
-impegno della parte presentata
-progressione
-rotazione interna
-disimpegno della parte presentata
-impegno/progressione/rotazione/disimpegno delle spalle
-fuoriuscita delle rimanenti parti fetali
Fonte:http://www.appuntimedicina.it/appunti/ginecologia/Parto.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
II PUERPERIO
Il puerperio è il periodo di tempo che inizia subito dopo l’espulsione della placenta e termina con la ripresa dell’attività ciclica ovarica.
Ha una durata di circa 6-8 settimane durante le quali si susseguono dei rapidi processi involutivi a carico di tutti gli organi e sistemi, ad eccezione delle mammelle, che riportano la puerpera allo stato pregravidico.
FENOMENI LOCALI: Utero
Tube
Ovaie
Vagina
Vulva
FENOMENI GENERALI: Sistema nervoso
Sistema scheletrico e muscolare
Apparato circolatorio
Apparato respiratorio
Apparato digerente
Apparato urinario
Ghiandole endocrine
Temperatura
Brivido fisiologico
Sangue
Cute
Calo ponderale
FENOMENI LOCALI
Utero
Dopo l’espulsione della placenta il corpo dell’utero retratto (per effetto delle sue fibre elastiche) e ben contratto (globo di sicurezza), arriva col suo fondo due dita sotto l’ombelicale trasversa.
Dopo qualche ora, il fondo dell’utero può risalire fino a raggiungere o superare di qualche cm il livello della linea ombelicale trasversa.
Questo è dovuto ad un certo grado di rilasciamento del miometrio e ad una parziale ripresa del tono della muscolatura del perineo che tende a spingere l’utero verso l’alto.
La vescica troppo piena o anche il suo svuotamento incompleto può ulteriormente accentuare la risalita dell’utero nella cavità addominale.
Il suo peso è di 1000-1200 g ed i suoi diametri sono:
- spessore globale 9 cm
- larghezza 12 cm
- distanza del fondo dalla sinfisi pubica circa 12 cm
L’involuzione dell’utero si valuta palpando il fondo dell’utero attraverso la parete addominale a vescica vuota.
In condizioni fisiologiche, dopo 12 giorni il fondo raggiunge il pube ed il suo diametro traverso è di circa 6 cm.
Dopo una settimana l’utero pesa 500g, dopo 2 settimane 350g ed alla fine del puerperio raggiunge i 60-65g.
L’involuzione dell’utero è più lenta quando l’utero si è iperdisteso (gravidanza gemellare, polidramnios).
Nelle prime ore dopo il parto la bocca uterina, il segmento inferiore ed il collo uterino formano una specie di collare che si protende verso la vagina.
Il diametro del canale consente, inizialmente, il passaggio di una intera mano; con il passare del tempo il canale si restringe sempre di più; l’aspetto è edematoso, il colorito è viola scuro o nerastro.
Se le incisure non sono profonde e soprattutto se non vi è perdita di sangue, non è necessario provvedere alla loro sutura.
I processi involutivi sono estremamente rapidi e verso il 10°- 12° giorno di puerperio il fondo uterino non è più palpabile al di sopra della sinfisi pubica e verso la 6° settimana di puerperio ha ripreso le sue dimensioni pregravidiche.
Il processo istologico che determina l’involuzione uterina è rappresentato da una riduzione di volume delle cellule miometriali e non da una loro degenerazione.
La separazione della placenta e delle membrane dalla parete uterina avviene a livello dello strato spongioso della decidua, parte della decidua rimane aderente alla parete uterina.
Entro 2-3 giorni dal parto si verifica un’invasione leucocitaria, che forma una specie di barriera tra la porzione più superficiale della decidua rimasta nell’utero e la porzione più profonda della medesima, che contiene i residui ghiandolari dell’endometrio.
Questa barriera leucocitaria svolge un’importante azione protettiva contro i microorganismi che potrebbero invadere la parete uterina.
La porzione più superficiale della decidua in pochi giorni cade in necrosi e si sfalda, nuovo epitelio si forma dai residui ghiandolari e la cavità ne viene tappezzata entro 8 –10 giorni dal parto, l’area di inserzione della placenta viene riepitelizzata nel corso della III settimana di puerperio.
La scomparsa dell’area di inserzione placentare non è dovuta a fenomeni di cicatrizzazione; la completa “restituito ad integrum” della zona è dovuta al fatto che il complesso, costituito dai vasi trombizzati e dal tessuto connettivo proliferato tra di essi, viene eliminato con un meccanismo di sfaldamento prima della definitiva trasformazione in tessuto fibroso.
I LOCHI
L’essudazione, che rappresenta i processi riparativi e l’eliminazione dall’utero dei residui dei tessuti gravidici, prende il nome di ”lochiazione” e le perdite genitali sono denominate “lochi”.
I lochi sono inizialmente ematici (lochi rubra); poi mano a mano che si forma lo strato leucocitario nella parete uterina , la quantità di sangue diminuisce fino a sparire del tutto verso la 6 – 7 giornata.
A questo punto i lochi assumono un aspetto sieroso e colorito giallastro (lochi serosa); infine verso la 10 – 15 giornata i lochi assumono un aspetto cremoso e colore biancastro, mentre la loro quantità si riduce sensibilmente. Dopo la 5-6 settimana di puerperio la lochiazione cessa.
Soprattutto nelle donne che non allattano, i lochi possone essere francamente ematici per 2 settimane e non è rara la persistenza di perdite ematiche più o meno continue, che possono protrarsi anche fino alla 5-6 settimana di puerperio. Questo fenomeno non ha carattere morboso
Cosa costituisce i lochi?
I lochi ematici contengono sangue, lembi di membrane e di decidua, muco, microrganismi.
I lochi sierosi sono costituiti in prevalenza da una componente liquida simile al siero di sangue, in cui si trovano leucociti, residui deciduali, muco e una quantità più o meno notevole di eritrociti.
Nei lochi cremosi prevale la componente leucocitaria assieme a numerose cellule epiteliali e deciduali .
In genere non si verificano infezioni locali e generali per la presenza della barriera leucocitaria, per il costante drenaggio esercitato dalla lochiazione, e perché i lochi stessi esercitano un certo grado di potere battericida.
L’odore è tipico, simile a quello del grasso leggermente rancido; esso varia da caso a caso, ma non assume carattere putrefattivio a meno che non si siano verificate infezioni.
La quantità totale dei lochi emessi nei primi 5 gg di puerperio è di circa 250—300g e non sembra influenzata dalla somministrazione di uterotonici.
Nelle donne che allattano la lochiazione spesso è meno abbondante rispetto alle donne che non allattano
Finalità dell’assistenza ostetrica in puerperio
- Promuovere la normale involuzione uterina
- prevenire o minimizzare le complicanze
- promuovere il comfort e la cicatrizzazione
- assistere nelle normali funzioni corporee
- migliorare la comprensione materna delle modificazioni fisiche ed emozionali
- favorire l’autoassistenza
- promuovere l’adattamento familiare e l’integrazione del neonato
- promuovere le capacità genitoriali e il rapporto genitori-figli
osservazioni ostetriche al momento della dimissione della puerpera
- Assistere i problemi e compiti familiari
- Attrezzature e materiali per madre e bambino
- Problematiche durante le prime settimane a casa
- Necessità per riposo, nutrizione e convalescenza
- Relazione tra fratelli
- Assistenza a casa
- Controllo dei farmaci prescritti
- Ripresa dell’ovulazione e delle mestruazioni
- Segni e sintomi di complicanze
- Controllo a sei settimane
- Supporto e assistenza della comunità
Cosa valutare a sei settimane dopo il parto?
§ Esame perineale
- Quantità e caratteristiche dei lochi
- Condizioni dell’episiorrafia e di lacerazioni
- Condizioni dell’ano ed emorroidi
§ Esame pelvico
- Dimensione e posizione dell’utero e della cervice
- Condizioni della vagina (muscolatura, lacerazioni), Pap-test
§ Esame delle mammelle
-Condizioni delle mammelle e dei capezzoli
- Se allatta o meno
§ Crescita e sviluppo del bambino
- Modalità dell’alimentazione, del sonno e delle evacuazioni
- Pianto, aumento ponderale
§ Responsabilità familiare verso il neonato
- Responsabilità del padre e coinvolgimento nelle cure neonatali
- Reazione dei fratelli
- Responsabilità della madre per l’assistenza al neonato
§ Condizioni fisiche e recupero della madre
- Riposo ed esercizio
- Perdita di peso
- Alimentazione
- Divertimenti e attività
- Ritorno al lavoro
§ Relazioni sessuali
- Ripresa dei rapporti sessuali
- Preoccupazioni e difficoltà
- Disponibilità del padre e della madre
§ Contraccezione
- Pratica contraccettiva attuale (se ne viene praticata qualcuna)
- Desiderio di regolare la fertilità e la pianificazione familiare
- Metodi contraccettivi e selezione del metodo ritenuto migliore per la coppia
Fonte: http://maprile96.altervista.org/Ostetricia/il_puerperio.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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