Sintassi frasi semplici e complesse

 


 

Sintassi frasi semplici e complesse

 

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Sintassi frasi semplici e complesse

 

La sintassi della frase semplice

 

1. Soggetto e predicato

  • Di che cosa si parla? Che cosa se ne dice?

 

  • L’aereo decolla.
  • Lui non va mai al cinema.
  • La sua vecchia compagna di liceo Giulia cambia un lavoro dopo l’altro.
  • Francesco è timido e geloso.
  • L’altro attaccante si sente più in forma.
  • La situazione sembra stabile.

 

 

I. Ciò di cui si parla

II. Ciò che se ne dice

1.

L’areo

decolla

2.

Lui

non va mai al cinema.

3.

La sua vecchia compagna di liceo Giulia

cambia un lavoro dopo l’altro.

4.

Francesco

è timido e geloso.

5.

L’altro attaccante

si sente più in forma.

6.

La situazione

sembra stabile.

 

 

I. Gruppo del soggetto

II. Gruppo del predicato

1.

L’areo

decolla

2.

Lui

non va mai al cinema.

3.

La sua vecchia compagna di liceo Giulia

cambia un lavoro dopo l’altro.

4.

Francesco

è timido.

5.

L’altro attaccante

si sente irresistibile.

6.

La situazione

sembra stabile.

 

  • Il soggetto “comanda” il predicato

 

  • Io non ti credo per niente.
  • Tu sei sempre stato un bugiardo.
  • Stefaniaè seria e corretta.
  • Noi ci fidiamo di lei, non certo di te.
  • Voi due non potevate stare insieme neanche per sbaglio.
  • Tutti quelli come te sono sicuri di fare la stessa fine.

 

  • Quali parti del discorso possono fungere da soggetto

 

 

Frase:

Il soggetto è:

31.

Il bello deve ancora venire.

un aggettivo

32.

Fumare fa male alla salute.

un verbo

33.

Presto e bene non vanno insieme.

un avverbio (anzi due)

34.

Il quando e il dove sono elementi essenziali di un articolo di cronaca.

una congiunzione (anzi due)

35.

Su si scrive senza accento.

una preposizione

36.

Il e lo sono dei maschili singolari.

un articolo (anzi due)

37.

Deh! si usava una volta per dire ‘Vi prego’.

una interiezione

    

 

2. Predicato e argomenti

 

  • Soggetto e predicato sono sempre necessari?

 

  • Frasi senza soggetto
    • Quando il soggetto è sottinteso

 

  • Sono stanco.
  • Lo credi davvero?
  • È assolutamente certo.
  • Ci veniamo.
  • Entrate pure.
  • Non vogliono proprio.

 

  • Agilulfo continua a chiedere che gli mettano davanti nuove stoviglie e posate, piatti, piattini, scodelle, bicchieri d'ogni foggia e capienza, forchette e cucchiai e cucchiaini e coltelli che guai se non sono ben affilati, ed è così esigente in fatto di pulizia, che basta un'ombra opaca su un bicchiere o una posata e li rimanda indietro. Poi si serve di tutto: poco, ma si serve; non lascia passare una portata. Per esempio, scalca una fettina di cinghiale arrosto, mette in un piatto la carne, in un piattino la salsa, poi taglia con un coltello affilatissimo la carne in tante striscioline sottili, e queste striscioline le passa a una a una in un altro piatto ancora, dove le condisce con la salsa, finché non si sono imbevute ben bene; quelle condite le mette in un nuovo piatto, e ogni tanto chiama un valletto, gli da portar via quest’ultimo piatto e ne chiede uno pulito. Così si dà da fare per delle mezz’ore.

 

    • I verbi impersonali

piove, pioviggina, diluvia, nevica, nevischia, grandina, tuona, lampeggia, albeggia, annotta, ecc.

  • Frasi senza predicato
    • Nella vita di tutti i giorni

 

  • «Vieni?». «No» - «Pronto» - «Buongiorno» - «Salve» - «Attenzione! ecc.
  • «Tutti bene a casa?». «Sì, grazie, e lei?». «Eh, così così», - ecc.
  • Fuori servizio - Ingresso libero - Chiuso per ferie - Attenti al cane - ecc.

 

 

    • Nei titoli dei giornali
  • A Roma centocinquantamila alla festa dei Fori imperiali. Contro lo smog.
  • Fuga dalla realtà.
  • Blitz nel Tempio del ballo.
  • Alla scoperta del Mezzogiorno.
  • Washington bloccata da neve e alluvioni.
  • Moda italiana regina a Parigi.
  • Rivincita delle camere.
  • Mercenario francese cannibale.
  • Io, spazzina laureata orgogliosa del mio lavoro.
  • Sacra Rota, meno matrimoni nulli.

 

  • Soggetto e predicato sono quasi sempre necessari

 

  • Soggetto e predicato spesso non bastano
  • Il sole splende.
  • La natura risorge.
  • È tornata la primavera.

 

  • *Giulia abita.
  • *Lei affida.
  • ?Francesco regala.
  • *Alle sette e mezzo ho preso.
  • *Dalla finestra si vedeva.
  • *Ho abitato per molti anni.

 

  • Giulia abita in una mansarda sui tetti.
  • Francesco regala a Giulia una cassetta degli U2.
  • Lei gli affida il suo cane.

 

 

  • “Valenze” dei verbi e argomenti

 

  • Ci sono verbi che non si combinano con nessun altro elemento, nemmeno con un soggetto. È il caso, che abbiamo già visto, dei verbi impersonali, come piovere. Questi verbi vengono chiamati zerovalenti.
  • Ci sono verbi che richiedono di combinarsi con un solo elemento, cioè solo col soggetto. Sono i verbi intransitivi come splendere, risorgere, tornare, sognare. Questi verbi vengono chiamati monovalenti.
  • Ci sono verbi che richiedono di combinarsi con un altro elemento oltre che col soggetto. Possono essere transitivi che richiedono un complemento oggetto come guardare, ascoltare, salutare, ecc. (chi guarda che cosa, ecc.); oppure possono essere intransitivi come piacere (che cosa piace a chi) o dipendere (che cosa dipende da chi), o abitare (chi abita dove). Questi verbi vengono chiamati bivalenti..
  • Ci sono verbi che richiedono di combinarsi con altri due elementi oltre che col soggetto. Sono verbi transitivi come dire o dare (chi dice o dà qualcosa a chi). Questi verbi vengono chiamatitrivalenti.

 

Gli elementi che “saturano” le valenze del verbo sono i suoi argomenti.
Perché una frase sia ben formata occorre che tutte le valenze del verbo siano “saturate”.
Il predicato coi suoi argomenti costituisce il nucleodella frase.

 

Gli elementi extra-nucleari o espansioni (avverbiali o circostanziali)sono tutti gli elementi di una frase semplice che non fanno parte del nucleo.

 

  • Emmanuel guarda Giulia teneramente.
  • Emmanuel guarda Giulia per tutta la durata del film.

 

  • Verbi con più costruzioni

 

  • Ho mangiato la torta.
  • Ho mangiato.
  • «Hai mangiato la torta?».
  • *«Sì, ho mangiato».

 

  • «Hai mangiato?».
  • «Sì, ho mangiato la torta».
  • «Hai mangiato?».
  • *«No, non ho mangiato la torta».

 

  • La nave va a New York.
  • La nave va.
  • «Scusi, secondo lei la nave va?».
  • *«Sì, va a New York».

 

  • «Oggi, finalmente, l’ascensore va?».
  • *«Sì, va al terzo piano».

 

4. I complementi

 

 

  • Complementi e argomenti

 

  • I complementi diretti

 

  • Il presidente ha convocato il consiglio di amministrazione
  • Matteo ha battuto Filippo.
  • L’allenatore li ha sbalorditi. 
  • Non ho capito il perché del suo comportamento. 
  • Francesco ama conversarecon gli amici. 

 

  • Ha combattuto una battaglia difficile.
  • Ho pianto tutte le mie lacrime.
  • Ha dormito il sonno del giusto
  • Florence Griffith ha corso i cento metri in modo entusiasmante.
  • Il gatto di Giulia sembra una tigre.
  • Il cane di Alex cresce sano e allegro.
  • Selene è stata eletta capoclasse.

 

  • Mi chiamo Alessandro, ma gli amici mi chiamano Alex.
  • I genitori hanno eletto il papà di Sara come rappresentantedi classe.
  • Lo hanno assunto in qualità di caporedattore
  • Non prendere a esempio Mick Jagger.
  • Molti considerano già Alex un geniodell’informatica.
  • Con un gran lavoro, Massimo ha fatto diventare la soffitta di casa una mansarda meravigliosa.

 

La sintassi della frase complessa

1. La frase complessa o periodo

  • Frase semplice e frase complessa

 

  • Francesco scrive spesso ai suoi amici.
  • Francesco scrive spesso ai suoi amici e loro gli rispondono sempre.
  • Francesco scrive spesso ai suoi amici che ha conosciuto in giro per il mondo, perché è un ragazzo a cui piace molto comunicare.
  • Coordinazione e subordinazione

 

a) Francesco scrive spesso ai suoi amici

b) e loro gli rispondono sempre.

 

 

a) Emmanuel scrive spesso ad amici lontani

I.

b) che ha conosciuto in giro per il mondo

c) perché è un ragazzo

II.

 

d) a cui piace molto

III.

 

e) comunicare.

 

  • I cow boy si chiedevano quando i pellerossa sarebbero usciti allo scoperto, e gli indiani aspettavano che calassero le tenebre per attaccare con maggiore successo.

 

 

a) I cow boy si chiedevano

b) e gli indiani aspettavano

I.

c) quando i pellerossa sarebbero usciti allo scoperto

d) che calassero le tenebre

II.

 

e) per attaccare con maggiore successo

 

  • Non vengo alla tua festa perché mi hai invitato troppo tardi e perché mi sei antipatico.

 

2. La frase principale

 

  • Vado a casa. [Frase semplice]
  • Vado a casa a studiare. [Periodo = Principale + Secondaria]
  • Anche se non ne ho nessuna voglia, visto che sono le otto di sera, vado a casa a studiare, anche perché fra tre giorni ho l’esame di inglese, che non è uno scherzo. [Periodo = 2 secondarie + principale + 3 secondarie]

 

  • frasi dichiarative
  • frasi interrogative
  • frasi esclamative
  • frasi iussive
  • frasi ottative
  • frasi incidentali.

 

  • Frasi dichiarative

 

  • Non tutti pagano le tasse.
  • Gli evasori fiscali andrebbero trattati in ben altro modo.
  • La lotta all’evasione fiscale si deve fare sul serio.
  • Contro l’evasione fiscale non si può fare niente.

 

  • Visto che si è fatto tardi, me ne vado a casa.
  • Visto che si è fatto tardi, me ne andrò a casa.
  • Visto che si è fatto tardi, me ne andrei a casa.
  • Appena suona il campanello, ecco tutti correre fuori dalla scuola.
  • Oggi sposi.
  • La droga, un’assurda corsa verso il nulla.

 

  • Frasi interrogative

 

  • Christian sa guidare il motorino.
  • Christian sa guidare il motorino?
  • Le interrogative alternative:

 

  • Ti sei preparato all’esame di inglese?
  • Hai ascoltato le cassette di Miss Samantha?
  • È la prima volta che tenti l’esame?
  • Le interrogative di tipo «x»:
  • Chi ha fatto sparire il mio stereo?
  • A quale trasmissione ti riferisci?
  • Quando torni?

 

  • Le interrogative disgiuntive:
  • Non lo sai davvero, oppure mi stai prendendo in giro?

 

interrogative retoriche:

  • Spalar neve tutto il giorno è forse un’attività rilassante?

 

  • Frasi esclamative

 

  • Abbiamo vinto tre a zero!

 

esclamative di tipo «x:

  • Che torta meravigliosa!
  • Quanta pazienza ci vuole con te!
  • Ah, dove mi hai portato!

 

  • Frasi iussive e ottative

 

  • Spostati subito di lì!
  • Non fare sempre domande stupide!
  • Siate più educati, per favore!

 

  • Arrivassi in orario, qualche volta!
  • Magari gli uffici pubblici fossero efficienti!
  • Almeno ti rispondessero, quando chiedi una pratica!
  • Se la finissero con certe assurdità!

 

  • Frasi incidentali

 

  • La situazione, credo, non potrà andare avanti così a lungo.
  • Su questo non c’è niente da obiettare, vero?
  • Chiara ha svolto il test, nota bene, in quattro minuti.

 

3. L’ordine delle parole nella frase

  • DATO e NUOVO

 

  • Ciò di cui si parla è l’elemento DATO della comunicazione, il suo punto di partenza, il “pezzo” di informazione che fin dall’inizio chi parla e chi ascolta hanno in comune.
  • Ciò che se ne dice è l’elemento NUOVO della comunicazione, è l’informazione che chi parla vuole appunto comunicare.

Nella maggior parte dei casi (cfr. 19.1) il DATO si identifica con il soggetto della frase, e il NUOVO si identifica con il predicato e gli eventuali altri argomenti della frase. È logico e naturale che prima si enunci “ciò di cui si parla”, ovvero l’elemento DATO della comunicazione; e poi si enunci “ciò che se ne dice”, ovvero l’elemento NUOVO che si vuole comunicare. Dunque l’ordine delle parole più normale e più “neutro” per la maggior parte della frasi affermative o negative è: soggetto - predicatoaltri argomenti.

  • Il professore scorre il registro.
  • Nessuno fiata.
  • Tutta la classe sta col cuore in gola.
  • Regna un silenzio sovrumano.
  • Il professore rompe il silenzio.
  • «Venga … ».
  • Francesco non è preparato.
  • La tensione è alle stelle.
  • «Venga … Francesco».

 

  • *Un silenzio sovrumano regna.
  • *«Francesco… venga»

 

Frasi del primo tipo
Rispondono alla domanda: “Che cosa fa il soggetto?”

 

DATO

NUOVO

 

soggetto

predicato

altri argomenti

1.

Il professore

scorre

il registro.

2.

Nessuno

fiata.

 

3.

L’intera classe

sta

col fiato in sospeso.

5.

Il professore

rompe

il silenzio.

7.

Emmanuel

non è

preparato.

8.

La tensione

è

alle stelle.

Frasi del secondo tipo
Rispondono alla domanda: “Chi fa l’azione espressa dal predicato?”

 

DATO

NUOVO

 

predicato

soggetto

4

Regna

un silenzio sovrumano

6.

«Venga

… ».

9.

«Venga …

Emmanuel».

 

  • Ordini marcati con spostamenti a sinistra e a destra: la frase segmentata

 

  • L’ingegnere ha restituito i soldi all’architetto.

 

  • I soldi, l’ingegnere li ha restituiti all’architetto.

frasi segmentate – clitico di ripresa:

 

DATO

NUOVO

53.

L’ingegnere

ha restituito i soldi all’architetto.

54.

I soldi,

l’ingegnere li ha restituiti all’architetto.

55.

I soldi all’architetto,

l’ingegnere li ha restituiti.

56.

L’ingegnere, i soldi all’architetto,

li ha restituiti.

57.

L’ingegnere, all’architetto, i soldi

li ha restituiti.

 

  • *I soldi all’architetto, l’ingegnere ha restituiti.
  • I soldi all’architetto, l’ingegnere glieli ha restituiti.
  • All’architetto, l’ingegnere gli ha restituito i soldi.

 

  • L’ingegnere li ha restituiti all’architetto, i soldi.
  • L’ingegnere li ha restituiti, i soldi all’architetto.
  • L’ingegnere glieli ha restituiti, i soldi all’architetto.

 

Nelle frasi segmentate:

  • il nucleo è lo stesso nella frase segmentata con spostamento a sinistra o a destra;
  • i complementi che sono argomento del predicato sono i clitici di ripresa (nel nostro caso glie e li), che, in quanto argomenti, stanno in una posizione obbligata dentro il nucleo;
  • i complementi spostati (nel nostro caso i soldi e all’architetto) diventano espansioni, che, in quanto tali, hanno libertà di movimento: possono stare prima del  nucleo (I soldi all’architetto, l’ingegnere glieli ha restituiti) o dopo (L’ingegnere glieli ha restituiti, i soldi all’architetto).

 

  • La frase scissa

 

La frase scissa, cioè la costruzione È…. che…  (Sono … che… , Sei tu che… , Siete voi che… ):

  • È l’ingegnere che ha restituito i soldi all’architetto: invece il notaio, quelli che ha avuto in prestito lui, chissà quando mai glieli restituirà.
  • Sono i soldi che l’ingegnere ha restituito all’architetto, ma la barca se l’è tenuta.
  • È all’architetto che l’ingegnere ha restituito i soldi, ma quelli che deve al monsignore ce li ha ancora in tasca.

 

  • Evidenziare un sintagma con l’accentuazione

 

  • L’ingegnere ha restituito i soldi all’architetto: invece il notaio, quelli che ha avuto in prestito lui, chissà quando mai glieli restituirà.
  • L’ingegnere ha restituito i soldi all’architetto, ma la barca se l’è tenuta.
  • L’ingegnere ha restituito i soldi all’architetto, ma quelli che deve al monsignore ce li ha ancora in tasca.

 

4. Le frasi coordinate

 

  • Sullo stesso piano

 

  • Non sono venuto perché non ne avevo voglia e perché c’era un tempo orribile.

 

 

a) Non sono venuto

I.

b) perché non ne avevo voglia

c) e perché c’era un tempo orribile.

Invece in:

  • Non sono venuto, benché ne avessi voglia, perché c’era un tempo orribile.

 

 

a) Non sono venuto

I.

b) benché ne avessi voglia

c) perché c’era un tempo orribile.

 

  • *Non sono venuto, benché ne avessi voglia e perché c’era un tempo orribile.

asìndeto:

  • Venni, vidi, vinsi.
  • Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca.

 

polisindeto:

  • Non l’ho mai visto, né l’ho mai sentito, né voglio avere a che fare con lui.

 

  • Tipi di proposizioni coordinate

 

    • Copulative

 

  • Non ne poteva più e se n’è andato.

 

  • Sembrava che sapesse tutto lui, e non ha passato neanche lo scritto.

 

    • Disgiuntive

 

  • Deve scegliere se firmare il contratto con la Juventus o restare al Real Madrid..
  • Potremmo fare una passeggiata oppure andare al cinema.

 

    • Avversative

 

  • Eravamo d’accordo di andarci insieme, ma tu non ti sei fatto vivo.
    • Conclusive

 

  • Non aveva più voglia di stare con me, allora l’ho piantato io.

 

  • Il budget si è ristretto, per cui dobbiamo tutti fare economia.

 

    • Esplicative

 

  • Il tempo si è guastato, cioè veramente è venuto giù un nubifragio.

 

  • Finalmente, negli ultimi mesi, si è allenato sul serio, infatti i risultati si vedono.

 

    • Correlative

 

  • O mangi questa minestra o salti da quella finestra.
  • Possiamo sia passare dalla banca sia telefonare per informazioni.

 

5. Le frasi subordinate

  • La reggenza o dipendenza

 

Le subordinate sono introdotte da congiunzioni subordinative o da preposizioni.

 

  • Ti faccio volentieri il favore che mi hai domandato perché anche tu sei stato carino con me quando ti ho chiesto di badarmi il cane e quando mi hai rimesso a posto il computer.

 

 

a) Ti faccio volentieri il favore

I

b) che mi hai domandato

c) perché anche tu sei stato carino con me

II

 

d) quando ti ho chiesto

f) e quando mi hai rimesso a posto il computer.

III

 

e) di badarmi il cane

 

  • Tipi di proposizioni subordinate: relative, argomentali e non argomentali

 

  • Appena ho visto sbucare l’autobus, mi sono messo a correre per non perderlo.
  • Andando di questo passo non arriveremo mai.

 

  • Direi che è veramente tardi.
  • Ti ho chiesto se ti sembra opportuno questo comportamento.

 

  • Ripetimi quello che ti ho detto.
  • Ho riflettuto a lungo sui suggerimenti che mi hai dato.

 

Le subordinate relative - introdotte da pronomi relativi - si riferiscono a un nome o pronome (che si chiama antecedente) contenuto nella frase sovraordinata. Per questo hanno una funzione simile all’attributo o all’apposizione.

Tutte le altre frasi subordinate si dividono invece in due categorie:

Le subordinate argomentali - introdotte da congiunzioni o preposizioni – sàturano una delle valenze del predicato della frase sovraordinata. Hanno quindi una funzione simile a un argomento della frase: o al soggetto della frase o a un complemento con valore di argomento.

Le subordinate non argomentali - introdotte da congiunzioni o preposizioni – hanno una funzione simile a un altro complemento, extranucleare,  della frase.

 

  • Subordinate esplicite e implicite

 

Le proposizioni subordinate esplicite presentano forme verbali finite e sono introdotte da congiunzioni.
Le proposizioni subordinate implicite presentano forme verbali indefinite e sono introdotte da preposizioni.

 

  • Credo che sia ancora presto.
  • Credo di aver dormito troppo poco.
  • La polizia stradale s’è data da fare perché il traffico non si bloccasse.
  • La polizia stradale s’è data da fare per far scorrere il traffico.

 

La 94 e la 95 sono subordinate argomentali, che sàturano la valenza dello stesso verbo (credere).
La 96 e la 97 sono subordinate non argomentali (in questo caso subordinate finali).
Ma, per altre due caratteristiche la 94 è simile alla 96, e la 95 alla 97. Infatti:

  • la 94 e la 96 hanno forme verbali dimodo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale, ecc.); la 95 e la 97 hanno forme verbali di modo indefinito (infinito, participio, gerundio);
  • la 94 e la 96 sono introdotte da congiunzioni subordinative; la 95 e la 97 sono introdotte da preposizioni.

 

La 94 e la 96 sono subordinate esplicite, la 95 e la 97 sono subordinate implicite.
Le frasi esplicite,  come suggerisce il loro stesso nome, sono in genere meglio definite, grazie al fatto che i modi verbali finiti hanno una maggiore articolazione rispetto a quelli indefiniti.
Le frasi esplicite, inoltre, si possono usare in molte più occasioni, permettono una maggiore “libertà di movimento”, in quanto il loro soggetto è espresso ed è indipendente dal soggetto e dai complementi della reggente. Non è così nel caso delle subordinate implicite, il cui soggetto non è espresso ma è condizionato dal soggetto o dai complementi della reggente.
In alcuni casi una frase esplicita si può “convertire” (cioè si può trasformare) facilmente in una corrispondente frase implicita, e viceversa:

  • Mi supplicò che andassi ad aiutarla.
  • Mi supplicò di andare ad aiutarla.

 

Ma il più delle volte tale conversione non è possibile. Con la maggior parte dei verbi, infatti, le frasi implicite vanno bene solo se il soggetto (non espresso) è lo stesso della principale, e viceversa le frasi esplicite vanno bene solo se il soggetto è diverso da quello della principale:

  • Ti spiego queste cose perché tu non faccia brutta figura.
  • *Ti spiego queste cose per non fare brutta figura.

 

  • Francesco vuole prestarmi la sua bici.
  • *Francesco vuole che mi presti la sua bici.

 

  • Le frasi relative

 

    • Relative restrittive e appositive

 

  • La polizia interrogò tutti gli automobilisti che erano rimasti coinvolti nell’incidente. [= quelli e non altri].
  • Anche il papà di Claudio diede le informazioni che poteva. [= quelle e non altre].

 

  • Oggi mi sono preso una bella lezione, su cui dovrò meditare.
  • Francesco, che è una persona sensata, ha fatto la scelta più prudente.
    • Relative esplicite ed implicite

 

Le relative esplicite sono introdotte da pronomi relativi (104-107) e dagli avverbi dove e quando in funzione di relativi:

  • Quella è la siepe dove [= nella quale] si è nascosto il ramarro.

 

  • Da solo non ce la faccio, mi cerco un compagno con cui salire.
  • Non è un luogo dove [=nel quale] ripararsi.
  • Attenzione, quella ferrata è un percorso da affrontare [= che deve essere affrontato] con molta prudenza.

 

    • Relative con e senza antecedente

 

  • La borraccia che mi hai prestato perde.
  • Il sentiero numero 5 è quello che mi attrae di più.

 

  • Le vecchie guide sono prodighe di consigli con chiunque [= con ognuno che] glieli vada a chiedere.
  • Tutto era andato bene fino a quando [= fino al momento in cui] non abbiamo più avuto sue notizie.

 

    • Relative improprie
  • Voglio un computer nuovo che non si blocchi ogni cinque minuti. [= tale che non si blocchi: VALORE CONSECUTIVO]
  • Ho cercato una guida che mi accompagnasse su per quel canalone[= perché, affinché mi accompagnasse: VALORE FINALE
  • Il signor Bianchi ha rimproverato Alberto, che si era arrampicato sul suo albero. [ = perché si era arrampicato: VALORE CAUSALE].

 

  • Le frasi argomentali

 

    • Argomenti – Frasi argomentali

 

Frase semplice

Frase complessa

argomenti

frasi argomentali

soggetto

frase soggettiva

complemento oggetto

frase oggettiva

complementi indiretti

frasi completive oblique

 

    • La frase soggettiva
  • A Emmanuel piace moltissimo la musica.
  • A Emmanuel piace moltissimo suonare il piano.

 

  • Che tu ti comporti in questo modo è una vergogna.
  • Sembra che il treno sia in ritardo di quasi un’ora.
  • Mi piace andare al cinema la vigilia di Natale.
  • Capita così di passare tutta la vigilia nei negozi.
  • Si rischia così di perdere il vero senso della festa.

 

  • Il rischio è diperdere tutto ciò che abbiamo guadagnato finora.
  • A volte accade di lavorare tanto per niente.
  • Ci è stato raccomandato diagire con attenzione.

 

    • Le frasi completive

 

      • La frase oggettiva e quella dichiarativa

 

  • Preferisco fare di testa mia.
  • Penso di dover fare anch’io del mio meglio.
  • L’allenatore ha detto che la squadra dovrà dare il massimo.
  • Vorrei che tu stessi più attento a quel che fai.

 

  • Credo tu sia fuori strada.
  • Spero sia giunta l’ora di fare chiarezza su questa faccenda.

dichiarativa:

  • L’annuncio che Marco era partito ci lasciò di stucco.
  • Mi spaventa l’idea che Gianni faccia sempre tutto di testa sua.
  • Che tu stia con le mani in mano tutto il giorno, questo non lo capisco proprio.
  • Ognuno ha il diritto di rispondere alle accuse che gli vengono mosse.

 

      • Le completive oblique

 

  • Mi sono ricordato che avrei dovuto passare da Chiara prima di cena.
  • Mi sono stupito di essere stato trattato con tanta gentilezza.
  • Dubito di aver fatto una buona impressione all’allenatore.
  • Ho badato soprattutto a far bella figura.

 

      • Le interrogative indirette

 

  • Per prima cosa gli chiesero quale fosse il suo nome.
  • Poi gli domandarono se aveva mai visto l’uomo della foto.
  • Infine dissero che dubitavano se rilasciarlo o no.

 

tipo alternativo, tipo «x» e tipo disgiuntivo:

 

  • Gli chiesero se quella sera fosse uscito di casa.
  • Gli chiesero se fosse uscito o [se] fosse rimasto a casa.
  • Tra sé e sé, egli si chiese se rispondere o tacere.

 

  • Gli chiesero che cosa facesse a quell’ora nel parco.
  • Non sapeva come rispondere a quella domanda.
  • Domandò per quale motivo lo avevano fermato.

 

  • Alla domanda se conoscesse quell’uomo, non seppe rispondere.
  • Il dubbio se dovesse tacere o potesse vuotare il sacco, lo tormentava.
  • Ero dubbioso su quale fosse la condotta da seguire.
  • Il problema di come affrontare la situazione mi attanagliava.

 

  • Le frasi non argomentali
    • Complementi non argomentali – Frasi non argomentali

 

Frase semplice

Frase complessa

complementi extranucleari

frasi non argomentali

complemento di fine

frase finale

complemento di causa

frase causale

complemento concessivo

frase concessiva

------------

frase consecutiva

complemento di tempo

frase temporale

complemento di modo

frase modale

complemento di mezzo

frase modale

complemento di esclusione

frase eccettuativa

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frase esclusiva

complemento di limitazione

frase limitativa

complemento di paragone

frase comparativa

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frase avversativa

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frase condizionale

    • Le finali

 

  • Le capitanerie di porto diramano comunicati via radio affinché tutti i naviganti siano tenuti informati.
  • Sono state allertate anche due motovedette della Finanza perché si possa intervenire con più efficacia.
  • Per avere un migliore controllo della situazione, si utilizzeranno anche gli elicotteri.
  • Gli uomini della squadra speciale sono impegnati a prepararsi.

 

  • finali circostanziali:
  • Da tre ore gli spazzaneve lavorano per rendere praticabili le strade.
  • Al fine di facilitare la loro opera, si sono offerti molti volontari.

 

  • finali frasali:
  • Per essere sinceri, non sappiamo come andrà a finire.
  • Per dirla con franchezza, la situazione è proprio ingarbugliata.

 

  • Sinceramente, non sappiamo come andrà a finire.
  • Francamente, la situazione è proprio ingarbugliata.

 

    • Le causali

 

  • Poiché gli si prospettava un pomeriggio solitario e noioso, Matteo decise di darsi alla cucina.
  • Scelse di preparare lo strudel, visto che era il dolce preferito di Anna.
  • Preparò prima tutti gli ingredienti sul tavolo, perché non gli sarebbe piaciuto interrompere l’opera per cercarli.
  • Siccome sarebbe stato un lavoro lungo, pensò di mettere su un po’ di musica
  • Lo fece non perché la musica gli piacesse particolarmente, ma perché detestava il silenzio.

 

  • Matteo si mise all’opera per preparare un capolavoro.
  • Matteo si congratulò con sé stesso per aver preparato quel capolavoro.

 

  • Avendo lavorato tutto il pomeriggio, Matteo pensò di meritarsi un po’ di riposo.
  • Essendo piuttosto pigro, Matteo lasciò la cucina in disordine.

 

    • Le  concessive

 

  • Malgrado Giuseppe non abbia molta tecnica, riesce a dipingere dei quadri molto suggestivi.
  • Per quanto spesso non si capisca nemmeno se sono paesaggi o ritratti, sono tele che restano impresse.
  • Anche se si tenta di illustrarne il contenuto, non si riesce a rendere il loro fascino.

 

  • Qualsiasi errore abbia fatto, cercherà di rimediarlo. [= Per quanti errori abbia fatto…]
  • Quali che siano le persone che ha frequentato finora, ora ha cambiato vita [= Benché finora abbia frequentato dei poco di buono…]
  • Sia che voglia, o che non voglia, dovrà rassegnarsi alla situazione.
  • Che piova o no, mi porto l’ombrello.

 

  • Per essere solo novembre, fa un freddo eccezionale.
  • Anche a lavorare tutta la mattina, non riusciremo mai a spalare tutta questa neve.
  • Neanche a pregarlo in ginocchio si potrebbe ottenere questo da lui.
  • Nemmeno a pagarmi riuscirete a farmi fare questo.

 

  • Pur giovanissimo, Carlo ha già vinto un sacco di medaglie.
  • Anche se non più molto giovane, il nonno di Francesco ha partecipato con successo alla maratona.
  • Benché deputato, col semaforo rosso deve fermarsi anche lui.
    • Le  consecutive

 

  • Tanto tuonò che piovve.
  • Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
  • Tale è la cupidigia degli uomini, che non si ferma neanche di fronte agli affetti.
  • Sono talmente indignato per ciò che è successo, che non riesco proprio a darmi pace.

 

  • È stato troppo noioso, tanto che ha fatto addormentare tutti.

 

sicché ha assunto il significato di ‘dunque’, e quindi introduce una frase che non è più tanto una subordinata consecutiva, quanto una coordinata:

  • Non arrivava mai, sicché ce ne siamo andati.

 

  • Questo giorno è troppo importante perché lo si lasci passare in silenzio.
  • È stato così svelto da lasciare tutti a bocca aperta.

 

  • È stato svelto, tanto da lasciare tutti a bocca aperta.
  • Il comitato di quartiere è sul piede di guerra, al punto da voler bloccare la seduta del consiglio comunale.

 

  • Si tratta di una questione troppo importante per discuterla solo nei consigli di classe.

 

    • Le  temporali

 

  • Dopo che tutti se ne furono andati, la sala precipitò in un silenzio spettrale.
  • Prima che il gallo canti, mi avrai rinnegato tre volte.
  • Una volta che avrò finito questo lavoraccio, mi prenderò un mese di vacanza.
  • Resterò qui rintanata fino a che non sarà finito il temporale.

 

  • Al sopraggiungere della notte, i combattimenti cessarono.
  • Prima di parlare, è opportuno riflettere.
  • Dopo aver agito, è inutile piangere lacrime di coccodrillo.
  • Congedati gli ambasciatori, il sovrano si riunì a discutere coi suoi consiglieri.
  • Appena partito il messaggero, le vedette si appostarono per attendere il suo ritorno.

 

  • Dopo che avrai fatto tutti i compiti, allora potrai andare a giocare.
  • Quandosarà tramontata la cultura dell’illegalità, a quel punto la mafia potrà dirsi sconfitta.
  • Mi metterò in viaggio appena saranno finiti gli scioperi.
  • Appena saranno finiti gli scioperi, mi metterò in viaggio.
  • Mettersi in viaggio mentre ci sono gli scioperi in corso è rischioso.

 

  • Stavo per arrivare a scuola, quand’ecco l’autobus fu coinvolto in un ingorgo.
  • *Quand’ecco l’autobus fu coinvolto in un ingorgo, stavo per arrivare a scuola.
  • Corsi disperatamente, finché all’improvviso mi accorsi che non sarei comunque arrivato in orario.
  • *Finché all’improvviso mi accorsi che non sarei comunque arrivato in orario, corsi disperatamente.
    • Le  modali

 

  • Si è comportato come si conviene a un vero capo.
  • In quell’occasione, reagì come se non fosse successo nulla.
  • Parlavi di Francesca con freddezza, quasi che non te ne importasse nulla.
  • Hai risposto come avrebbe fatto tuo padre.

 

  • A parlare gentilmente si ottiene a volte di essere ascoltati.
  • Trattando le persone con superbia ci si fanno tanti nemici.
  • A forza di criticare tutto, non riesce più a vedere nulla di positivo.
  • A furia di insistere, è riuscito a ottenere quello che nessuno avrebbe previsto.

 

    • Le  eccettuative

 

  • Accetterò tutto, tranne che si faccia qualcosa contro la legge.
  • Difficilmente te la perdonerà, a meno che tu non vada di persona a scusarti.
  • Non capisco proprio il tuo comportamento, salvo che tu lo faccia per puro esibizionismo.

 

  • Amo tutte le attività fisiche, tranne che fare corse estenuanti.
  • Posso tollerare qualunque sgarbo, salvo che essere trattato come uno scemo.

 

    • Le  esclusive
  • Mario ha fatto quello che doveva senza che nessuno glielo ricordasse.
  • In questo posto non passa giorno che non ci sia qualche novità.

 

  • In questo quartiere non si può camminare senza essere avvicinati da loschi figuri.
  • Senza aver conosciuto paesi lontani e mari in tempesta, non si può pretendere di essere degli avventurieri.

 

    • Le  limitative

 

  • Per quanto riguarda i coccodrilli, io in questo fiume non ne ho mai visti.
  • È vero che, secondo quello che raccontano gli indigeni, ogni tanto ne comparirebbe qualcuno.
  • Ma, per quanto posso giudicare, a me sembrano leggende.
  • A sentire loro, ci sarebbero anche gli ippopotami, ma chi ne ha mai visto uno?
  • Quanto a prendere precauzioni, andare in giro con la rivoltella in tasca dovrebbe bastare.

 

    • Le  comparative

 

  • Comparative di uguaglianza:

 

  • A Lorenzo piace l’italiano tanto quanto Stefano è portato per la matematica.
  • Comparative di disuguaglianza:

 

  • Il clima è molto più freddo di quanto non pensassi.
  • Francesco si fidava tanto di Andrea, quanto Chiara contava su Selene.
  • Gli antichi confidavano nei poteri della magia così come noi oggi confidiamo in quelli della medicina.
  • È stata una bella sorpresa, quanto lo sarebbe l’arrivo di un amico carissimo.

 

Quando due frasi implicite sono correlate, e il senso è quello di una comparazione d’eguaglianza, si preferisce considerarle frasi coordinate:

  • Amo pescare nei torrenti di montagna così come fare lunghe passeggiate sui sentieri. (coordinate oggettive).
  • L’ho fatto tanto per farti un piacere quanto per dimostrare a me stesso che ne ero capace. (coordinate finali)

 

  • Il concerto è stato più lungo di quanto pensassi.
  • L’ho trovato peggio di come l’avevo lasciato.
  • L’affluenza è stata inferiore a quanto avevo previsto.

 

  • Piuttosto che annoiarmi con i parenti, preferisco stare con gli amici.
  • Mi piace stare coi miei coetanei più che aver a che fare con persone più giovani di me.

 

    • Le  avversative

 

  • Christian è molto bravo col violino, mentre Luca è un patito della chitarra.
  • La legge è stata semplicemente rivista, laddove sarebbe stato necessario riscriverla completamente.
  • I rimproveri se li è presi Matteo, quando se li sarebbe meritati piuttosto Diego.
  • I Russi mandarono il primo uomo nello spazio, mentre gli Americani sbarcarono per primi sulla Luna.

 

  • Io ci sono andato, ma Francesca non ci è voluta andare a nessun costo.
  • Io ci sono andato, mentre Francesca non ci è voluta andare a nessun costo.

 

  • In “Caccia a Ottobre Rosso” un sommergibile sovietico, invece di far la guerra agli Stati Uniti, si rifugia in America.

 

    • Il periodo ipotetico

 

  • Se il cielo si annuvola, bisogna prepararsi alla pioggia.
  • Se dovesse mettersi a piovere, chiudi le finestre.
  • Se piovesse ogni giorno, diventerei pazzo.

 

  • Periodo ipotetico della realtà:
  • Se vieni presto, ci andiamo insieme.
  • Se azzecchi un “tredici” questa settimana diventi milionario.
  • Se vuoi la pace, prepara la guerra.

 

  • Periodo ipotetico della possibilità:

 

  • Se vincessi al Totocalcio, mi comprerei almeno una macchina nuova.
  • Se ora il Vicenza vincesse, i “tredici” sarebbero milionari.

 

  • Periodo ipotetico della irrealtà:
  • Se le partite della schedina fossero meno, la probabilità di vincere sarebbe maggiore.
  • Se capissi qualcosa di calcio, potrei anche fare la schedina.
  • Se avessi giocato la Juve perdente, adesso sarei miliardario.
  • Se il Milan avesse perso a San Siro, i tifosi sarebbero andati su tutte le furie.

 

  • Se me lo chiedevi, te lo davo io.
  • Se glielo dicevi, ci veniva.

 

  • *Se il Presidente del Consiglio lo invitava, il Governatore della Banca d’Italia partecipava sicuramente all’incontro.

 

  • *Se ci sarei venuto, mi sarei divertito.
  • *Se ci fossi venuto, mi fossi divertito.

 

6. Discorso diretto e discorso indiretto

  • Il discorso diretto

 

Il discorso diretto è la riproduzione fedele di ciò che qualcuno ha detto. Il discorso diretto, dunque, è qualcosa che si stacca dal testo di chi scrive (o di chi parla), e rappresenta come l’“intrusione” della voce di un altro.
Per evidenziare questa sua caratteristica si usano le virgolette, che delimitano l’inizio e la fine del discorso diretto; e che possono avere la forma di virgolette alte “ ” , o basse «  » . Molto spesso, a demarcare ulteriormente l’inizio del discorso diretto, si usano i due punti  : .

  • Il ministro delle Finanze ha dichiarato: «La lotta all’evasione che abbiamo impostato sta dando i suoi frutti».
  • I rappresentanti dei commercianti e delle associazioni professionali lamentano: «La pressione fiscale ha raggiunto ormai da anni livelli intollerabili, e continua ad aumentare».
  • «Non si può andare avanti così! Le tasse ci strangolano!» gridavano ieri i lavoratori autonomi che manifestavano davanti a Palazzo Chigi.
  • «Sono allo studio – ha dichiarato il ministro - altri sgravi fiscali per le piccole imprese».
  • «La morale è sempre la stessa: in Italia le tasse le pagano solo i lavoratori dipendenti». Il segretario dei metalmeccanici è pessimista sulla riforma fiscale in discussione.

 

Il discorso diretto può essere introdotto da  una frase con un verbo di dire seguito dai due punti che lo introducono inequivocabilmente (così in 286 e 287). Ma la frase col verbo di dire che accompagna il discorso diretto può anche comparire dopo di esso (288), oppure può essere inserita all’interno del discorso stesso, normalmente separata per mezzo di lineette (289). Infine, è anche possibile che il discorso diretto non sia segnalato da nessuna frase di accompagnamento con verbi di dire, (290): in questo caso, sono solo le virgolette, e più in generale il contesto, che consentono di individuarlo come discorso diretto.
Nel parlato, il discorso diretto viene di solito demarcato, all’inizio e alla fine, da stacchi di intonazione, che corrispondono al segnale rappresentato nello scritto dalle virgolette.
Il discorso diretto è una specie di “isola”, governata da leggi sue, indipendenti da quelle in vigore nelle frasi che circondano il discorso diretto. Così, l’uso dei tempi e dei modi verbali e il sistema della deissi non dipendono affatto dal testo circostante.

Confronta il greco

Deissi

La parola deissi deriva dal greco deíxis ‘indicazione’, parola legata al verbo dèiknymi ‘indicare’.
La deissi è, all’interno di un enunciato, l’insieme dei riferimenti al tempo e allo spazio in cui l’enunciato viene prodotto. Il sistema dei riferimenti deittici, dunque, collega l’enunciato alla situazione esterna.
Fanno quindi parte della deissi:

  • tutti i riferimenti spazio-temporali significati dai dimostrativi (15.3.d.ii e 15.4.c.ii): gli aggettivi e pronomi questo, quello (codesto), gli avverbi di luogo corrispondenti qui-qua, lì-là (costì-costà) prendono senso dalla posizione nel tempo (e nello spazio) di chi emette il messaggio e di chi lo riceve;
  • il sistema delle persone, espresso dai pronomi personali (154.b): l’identità di chi è io (o di chi è noi), l’identità di chi è tu (o di chi è voi) dipende da chi emette il messaggio e da chi lo riceve;
  • il sistema delle persone, espresso dalle desinenze dei verbi: parl-o, parl-ate, ecc. (16.2.2.a);
  • il sistema delle persone, espresso dai possessivi (15.3.d.i e 15.4.c.i);
  • il sistema dei tempi, espresso dai verbi: tutta la “temporalità” è ancorata al momento dell’enunciazione, che determina la collocazione di ogni azione enunciata nel presente, nel passato o nel futuro (16.2.2.d);
  • il sistema dei tempi, espresso da avverbi e preposizioni: ieri, domani, allora, prima, dopo, ecc., si definiscono tutti  in rapporto a quel punto di riferimento primario che è ora: l’“ancoraggio” al momento presente.

 

Vediamo per esempio questo racconto, fatto da tale Giovanna, in cui sono inseriti ben due discorsi diretti, di due persone che si parlano al telefono dall’Italia all’Australia:

  • Ieri pomeriggio mio fratello ha telefonato alla sua ragazza che si trova in Australia per un convegno: «Buongiorno, amore, ben alzata!». «Eh?… Cosa?… Chi parla?… Cosa vuole?… Ma chi è lei e come si permette di chiamarmi a quest’ora?». «Gabriella, svegliati, sono io! Qui sono le 6 del pomeriggio, ho calcolato il fuso orario per telefonarti esattamente quando lì sono le 8 del mattino e darti il buongiorno». «No…!!! Stefano, sei un disastro! Qui sono le quattro di notte, e tu lo sai che soffro d’insonnia, e che domattina devo parlare al convegno!». E ha riattaccato. Così, ieri alle 18,00, l’amore di mio fratello Stefano e di Gabriella ha subito un duro colpo.

 

Come potete notare, il sistema di riferimento deittico di Stefano e quello di Gabriella sono diversi e indipendenti l’uno dall’altro, e tutti e due sono diversi e indipendenti dal sistema di riferimento deittico che vale per Giovanna nel momento in cui enuncia l’intero brano 7, contenente i due discorsi diretti. Vediamo questi tre diversi sistemi di riferimento:

  • Il racconto di Giovanna colloca la telefonata in un punto preciso del passato: Ieri pomeriggio, e più precisamente ieri alle 18,00: ieri, s’intende, rispetto al momento presente, oggi, in cui Giovanna sta parlando. Coerentemente, Giovanna usa i verbi al passato: mio fratello ha telefonato, Gabriella ha riattaccato, il loro amore ha subito un duro colpo.
  • Quando Stefano dice qui intende dire ‘in Italia’, e quando dice ora intende indicare il suo momento presente, cioè quel punto del tempo che, nel racconto di sua sorella Giovanna, è ieri alle 18,00 (ora italiana). E quando dice intende dire ‘in Australia’ (se fosse stato toscano, avrebbe detto costì). 
  • Quando Gabriella dice qui intende dire ‘in Australia’: luogo a cui Stefano si riferiva dicendo . E quando dice sono le quattro di notte, indica lo stesso punto del tempo a cui Stefano si riferisce dicendo sono le 6 del pomeriggio, lo stesso punto del tempo a cui Giovanna si riferisce dicendo ieri pomeriggioe ieri alle 18,00.
  • Mentre Giovanna usa i verbi al passato, Gabriella e Stefano usano i verbi al presente, perché stanno parlando di che ora è in quel momento (che è il loro presente, mentre per Giovanna è passato).

 

Per entrare nel discorso di un’altra persona, dunque, il discorso diretto non deve subire alcuna modificazione, bensì solo essere trasportato di peso, e isolato dalle virgolette.

 

  • Il discorso indiretto

 

  • Il portavoce della presidenza ha affermato che è prematuro prendere posizione su questo problema.
  • L’altroieri il ministro aveva detto che avrebbe convocato una conferenza stampa il giorno successivo.
  • Il questore ha dichiarato di essere a corto di personale.
  • Poi ha comunicato di essere stato convocato dal ministro.

 

  • La brillante giornalista disse: «Io non ci capisco più nulla».
  • La brillante giornalista disse che non ci capiva più nulla.
  • Chiese: «Potete spiegarmi che cosa sta succedendo?».
  • Chiese se potevano spiegarle che cosa stava succedendo.
  • I fotografi risposero: «Noi non ne sappiamo niente».
  • I fotografi risposero che loro non ne sapevano niente.

 

  • Il fotoreporter mormorò: «Sono sfinito».
  • Il fotoreporter mormorò che era sfinito.

 

  • Alle dieci il caporedattore chiese: «Che novità ci sono?».
  • Alle dieci il caporedattore chiese che novità ci fossero.
  • A mezzanotte decise: «Lanceremo la notizia domani».
  • A mezzanotte decise che avrebbero lanciato la notizia il giorno dopo.
  • Mi raggiunse e mi disse: «Resta qui, non muoverti dalla sala stampa».
  • Mi raggiunse e mi disse di restare lì, di non muovermi dalla sala stampa.

 

 

 

Fonte: http://www.humnet.unipi.it/ital/tavoni/materiali5.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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