Tolleranze
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Tolleranze
TOLLERANZE
La moderna industria è basata sulla produzione in serie, cioè sulla produzione di un gran numero di pezzi uguali (?) come forma e dimensioni in modo da essere intercambiabili fra loro.
Per ottenere l’intercambiabilità, sembrerebbe necessario che gli elementi omologhi avessero esattamente le stesse dimensioni.
In pratica le lavorazioni non raggiungono mai la precisione assoluta e anche le misure di controllo variano entro i limiti di approssimazione degli strumenti misuratori.
Affinché sia possibile l’intercambiabilità, le dimensioni effettive del pezzo lavorato devono essere comprese entro misure limiti, una massima ed una minima, stabilite in funzione delle condizioni d’impiego e del grado di precisione richiesto.
SI DEFINISCE TOLLERANZA LA DIFFERENZA TRA LE DIMENSIONI LIMITI ENTRO LE QUALI PUÒ VARIARE UNA QUOTA SENZA COMPROMETTERE LA FUNZIONALITÀ E L’INTERCAMBIABILITÀ DI UN PEZZO.
Per non aumentare i costi non si deve imporre una precisione superiore a quella tecnicamente necessaria.
L’imprecisione di lavorazione ammissibile non riguarda soltanto le dimensioni di un dato elemento, ma anche la forma e la dimensione delle superfici che lo delimitano:
- la forma di una superficie lavorata non risulterà mai assolutamente piana o cilindrica o circolare;
- non sarà possibile ottenere superfici perfettamente parallele o perpendicolari o coassiali.
Di conseguenza si dovranno ammettere:
- Tolleranze dimensionali
- Tolleranze geometriche, che a loro volta si distinguono in:
- Tolleranze di forma
- Tolleranze di posizione
I pezzi finiti di lavorazione possono perciò presentare:
- Errori di dimensione
- Errori di forma
- Errori di posizione
- ERRORI DI DIMENSIONE
Consistono nella differenza tra le dimensioni reali dell’oggetto e quelle teoriche fornite dal disegno.
- ERRORI DI FORMA
Consistono nella diversità di forma tra l’oggetto reale e quello illustrato dal disegno. Si distinguono:
a) Errori macrogeometrici
- Errori di rettilineità
- Errori di planarità (piano reale non coincidente col piano ideale)
- Errori di circolarità (sezioni non centrate rispetto all’asse)
- Errori di cilindricità (generatrici non parallele all’asse del cilindro)
- ……….
b) Errori microgeometrici
- Errori nel grado di finitura (scabrosità della superficie lavorata derivante dall’azione di utensili o mole)
- ……….
- ERRORI DI POSIZIONE
Si presentano quando la posizione reale di una linea o di una superficie dell’oggetto è diversa dalla linea o dalla superficie ideale scelta come fondamentale (di riferimento). Si distinguono:
- Errori di normalità od ortogonalità (assi o superfici del pezzo non sono perfettamente perpendicolari fra loro)
- Errori di parallelismo (superfici o assi non sono perfettamente paralleli tra loro)
- Errori angolari (c’è diversità tra la posizione reale di una retta e quella indicata sul disegno)
- ……….
Fonte: Fonte: http://www.itisconegliano.it/studenti/TOLLERANZE.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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