Definizioni in tema salute sul lavoro

 


 

Definizioni in tema salute sul lavoro

 

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Definizioni in tema salute sul lavoro

 

Cosa vuol dire - cosa significa ?

 

LAVORATORE. Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro. Sono equiparati i soci di cooperative o società che prestino la loro attività per conto degli enti stessi, e gli utenti del servizio di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale. Sono altresì  equiparati gli studenti e i partecipanti a corsi di formazione nei quali si faccia uso di apparecchi, attrezzature ed elettromedicali

DATORE DI LAVORO. Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il dipendente. Nelle pubbliche amministrazioni per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione.

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI. Insieme delle persone sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’azienda e nelle unità operative. Vi è’ responsabile una persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate.

MEDICO COMPETENTE. Medico in possesso della specializzazione in Medicina del Lavoro o della docenza in Medicina del Lavoro dell’autorizzazione alle funzioni di Medico Competente. Può essere dipendente di una struttura esterna pubblica o privata convenzionata con l’azienda, un libero professionista o un dipendente dell’azienda.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA. Persone elette o designate per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro

PREVENZIONE. Complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno

AMBIENTE DI LAVORO. Insieme di condizioni nel cui ambito viene svolto il lavoro

AGENTE. Agente chimico fisico e biologico presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute

PERICOLO. Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore aventi il potenziale di causare dei danni

RISCHIO. Probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero esposizione ad un determinato fattore
VALUTAZIONE DEL RISCHIO. Procedimento di valutazione della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.

DANNO. Lesioni o alterazioni dello stato di salute per esposizione ad un determinato pericolo. Qualsiasi alterazione, transitoria o permanente, dell'organismo umano o di sue parti o funzioni. Il danno può essere fisico o psichico.

INFORTUNIO SUL LAVORO. Danno che si verifica per causa violenta concentrata in un turno di lavoro ed in occasione di lavoro

MALATTIA PROFESSIONALE. Danno che si verifica per esposizione, in genere diluita nel tempo, ad uno o più pericoli che assumono un preciso ruolo causale o concausale nel determinare la malattia.

ATTREZZATURA DI LAVORO (ART. 69 DEL D.LGS. 81/08). Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro

CARTELLA SANITARIA. Documento del medico competente in cui sono segnati, oltre ai rischi a cui è esposto il lavoratore, i risultati delle visite, degli esami e dei giudizi di idoneità

COLPA. Comportamento colposo cioè la condotta che si verifica a causa di negligenza, imprudenza, imperizia, non voluta dal soggetto agente.

 

DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) (art. 74 del D.Lgs. 81/08). Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata o tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la salute o la sicurezza durante il lavoro, nonché ogni complemento od accessorio a tale scopo.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI. Schede che il Datore di lavoro deve compilare o far compilare, ma che deve sottoscrivere e tenere in ogni unità produttiva. Il Documento deve contenere: l'individuazione dei pericoli, la valutazione dei rischio individuati, le misure di sicurezza da adottare e gli interventi da effettuare in considerazione dei rischi

IMPERIZIA. Mancanza di abilità e di preparazione specifica, inesperienza

 

IMPRUDENZA. Atto o comportamento palesemente contrastante con le norme di sicurezza dettate dall'esperienza o dalla ragione

 

INVALIDITÀ. Perdita della capacità lavorativa o sua diminuzione. Nel primo caso si parla d’invalidità assoluta, nel secondo caso di invalidità parziale. Può essere temporanea, in pratica limitata ad un determinato periodo di tempo e permanente, cioè persistente per tutta la vita.

LUOGHI DI LAVORO (ART. 62 DEL D.LGS. 81/08). Luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell'azienda o dell'unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro;

MICROCLIMA. Valori della temperatura, umidità e ventilazione che caratterizzano un ambiente di lavoro. E' importante per valutare lo stato di benessere del lavoratore durante il lavoro
                                                                                                                                                  

SALUTE. E’ uno stato di pieno benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia
AGENTE CANCEROGENO. Si definiscono cancerogeni chimici i composti che, per azione protratta nell'organismo umano, possono determinare neoplasie, nei soggetti esposti, anche a distanza di anni dal momento della cessazione dell'esposizione stessa.

AGENTE MUTAGENO (art. 234 D.Lgs. 81/08). Si definiscono mutagene quelle sostanze che possono indurre mutazioni nelle cellule viventi, dove con il termine mutazione si intende che una cellula non ha più la stessa composizione genetica delle altre cellule dell’organismo.

ALLESTIMENTO E MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI. Tutte le procedure messe in atto secondo linee guida e secondo la legislazione vigente, di terapie antiblastiche iniettabili.                                                                                                                                          

CAPPE ASPIRANTI A FLUSSO LAMINARE. La cappa aspirante è un apparecchio adottato in laboratorio o per l'aspirazione di vapori nocivi per l'operatore o per la protezione dell'operatore da agenti microbici patogeni. Nei laboratori, si riscontrano due tipologie di cappe:
Cappa a flusso laminare (per uso biologico)
Cappa d'aspirazione (per uso chimico)

CHEMIOTERAPICI  ANTIBLASTICI. Farmaci in grado di inibire la moltiplicazione cellulare, impiegati contro i tumori. Nel sistema di classificazione anatomico terapeutico e chimico sono classificati come L01D.

LINEE GUIDA. La linea guida è un insieme di raccomandazioni sviluppate sistematicamente, sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, redatto allo scopo di rendere appropriato, e con un elevato standard di qualità, un comportamento desiderato. Sono una base di partenza per l'impostazione di comportamenti e modus operandi condivisi in organizzazioni di ogni genere (sia private, sia pubbliche) nel campo sociale, politico, economico, aziendale, sanitario e così via. Prevalentemente non si tratta di procedure obbligatorie (in questo caso si parla di  protocollo, di codice o procedura).

SMALTIMENTO FARMACI ANTIBLASTICI. Tutte le procedure di smaltimento ed eliminazione dei residui da preparazione e somministrazione dei farmaci antiblastici secondo le norme vigenti.

SOMMINISTRAZIONE FARMACI ANTIBLASTICI. Applicazione delle linee guida e procedure per la corretta somministrazione dei farmaci antiblastici con particolare attenzione alle vie di somministrazione.

STRAVASO. Si definisce stravaso l’accidentale infiltrazione di un liquido o un farmaco dal sito della venipuntura al tessuto sottocutaneo circostante. Lo stravaso dei farmaci antineoplastici è una complicanza rara ma rilevante, principalmente per la possibilità di causare necrosi dei tessuti, infezioni, danni ai tendini e nervi circostanti la zona di stravaso e a volte ritardi nella prosecuzione dell’iter terapeutico. L’incidenza di stravasi da vene periferiche è stimata fra lo 0.1% e il 6.5%. È essenziale che coloro i quali sono coinvolti nella somministrazione di farmaci antineoplastici abbiano adeguate conoscenze e un adeguato training.

BUONE PRASSI (ART. 2 D.LGS. 81/08). Soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51.

FORMAZIONE (ART. 2 D.LGS. 81/08). Processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi

FRASI DI RISCHIO. Indicano i rischi a cui può essere sottoposto il lavoratore in presenza o durante l'uso di sostanze pericolose (tossico, irritante, corrosivo, comburente, infiammabile, nocivo). Tra le frasi di rischio che si possono trovare in etichetta vi può essere, ad esempio, l'R40=possibilità di effetti irreversibili, l'R45=può provocare il cancro, ecc..

GIUDIZIO DI IDONEITÀ. Valutazione che il medico competente esprime dopo aver effettuato la visita medica e gli accertamenti specialistici al lavoratore. Contro il giudizio di inidoneità il lavoratore può presentare ricorso all'Organismo di vigilanza

IDONEITÀ AL LAVORO SPECIFICO. Capacità psichica e fisica di svolgere la propria mansione senza rischi per la propria salute, per quella dei compagni di lavoro e degli utenti e per la sicurezza degli impianti.

 

Fonte: http://www.ipasvi-carbonia-iglesias.it/dizionari/DEFINIZIONI_FONDAMENTALI_IN_TEMA_DI_SALUTE_SUL_LAVORO.doc

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