Riproduzione umana
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La Riproduzione
Introduzione
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L'apparato riproduttore maschile
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Lo spermatozoo
Lo spermatozoo è costituito da una testa, occupata quasi completamente dal nucleo, dal collo contenenti mitocondri (per la produzione di energia destinata al movimento della coda) e dalla coda che permette il movimento. |
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Gli spermatozoi sono lunghi circa 60 m (60 millesimi di millimetro) e la quantità di essi presente in 1 cm3 varia dai 60 ai 100 milioni. |
Il testicolo |
L'apparato riproduttore femminile
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L’apparato riproduttore femminile è costituito da due ghiandole, le ovaie, che hanno la funzione di produrre le uova, di conservarle e di potarle a maturazione, dai canali che collegano le ovaie all’utero , le tube di Fallopio o ovidotti, dall’utero che ha la funzione di accogliere l’ovulo fecondato, dalla vagina, un canale elastico che permette la comunicazione dell’apparato riproduttivo con l’esterno e dalla vulva che costituisce la parte esterna dei genitali femminili. Nella vulva sbocca anche l'uretra che, a differenza dal maschio, fa passare solo l'urina.
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Le ovaie |
La fecondazione
Una volta al mese un ovulo matura lascia l'ovaio e cade in un ovidotto. Nell'apparato femminile entrano, dopo il contatto sessuale, milioni di spermatozoi che si muovono attivamente per risalire lungo le vie riproduttive. Di questi solo pochi riescono a raggiungere l'utero e in seguito le tube.
La fecondazione, quando avviene, ha luogo nella tuba e solamente uno degli spermatozoi penetra nell'ovocellula mentre gli altri muoiono rapidamente. Nella cellula uovo entra il nucleo dello spermatozoo che si fonde con il nucleo dell'ovulo; si forma così lo zigote.
Dopo la fecondazione le contrazioni muscolari dell'ovidotto e il movimento delle ciglia che ricoprono la parete interna di questo, spingono l'uovo verso l'utero.
Lo zigote
Lo zigote è la cellula che si ottiene dopo l'unione del nucleo dello spermatozoo con quello dell'ovulo. Il patrimonio ereditario del padre, contenuto nello spermatozoo, si unisce con il quello derivante dalla madre presente nel nucleo dell'ovocellula. È il punto di partenza dello sviluppo del nuovo individuo.
Lo sviluppo embrionale
Un ovulo impiega circa tre giorni per scendere lungo l'ovidotto. Dopo la fecondazione incomincia il processo di segmentazione: l'ovulo, che a questo punto viene chiamato zigote, incomincia a dividesi. La prima divisione avviene dopo 30 ore dalla fecondazione, la seconda dopo 60. Successivamente si formano 8, 16, ecc. cellule. L'embrione è una sfera, blastula, contente cellule tutte eguali tra loro.
Quando la blastula si sviluppa ulteriormente, si forma una grossa cavità rivestita da uno strato di cellule, da cui si formeranno le membrane che serviranno per la protezione dell'embrione e per collegarlo alla madre. L'embrione è costituito da un gruppo di cellule all'interno della blastula (Animazione prime divisioni). L'utero, intanto, si è modificato: la mucosa che lo riveste si è ispessita, diventa spugnosa e si è arricchita di vasi sanguigni. Dopo sei giorni dalla fecondazione l'embrione si impianta nella parete dell'utero.
Quando l'embrione si impianta nella mucosa uterina, le cellule della sfera si moltiplicano e invadono la mucosa dell'utero, venendo a contatto con i vasi sanguigni che forniranno il nutrimento all'embrione.
Incominciano a formarsi le membrane embrionali, il corion e l'amnios, che costituiscono un sacco, il sacco amniotico.
Questo sacco è pieno di liquido che ha la funzione di proteggere l'embrione dagli urti e dagli sbalzi di temperatura.
Le cellule embrionali cominciano a differenziarsi assumendo forme e funzioni diverse, dando così origine ai vari tessuti e organi.
Dopo l'impianto dell'embrione nella mucosa uterina e la formazione delle membrane embrionali inizia lo sviluppo e l'embrione prende il nome di feto. Esso è incapace di vita autonoma e deve ricevere il nutrimento dalla madre. Ciò avviene mediante un organo a forma di disco presente nella madre, la placenta, che è collegato al feto attraverso il cordone ombelicale.
La placenta è inserita nella parete dell'utero ed ha la funzione, assieme al cordone ombelicale, di permettere lo scambio di sostanze tra il feto e la madre: l'ossigeno e le sostanze nutritive vanno dalla madre al feto mentre l'anidride carbonica e le sostanze di rifiuto passano dal feto alla madre.
I primi due mesi
Dopo circa 20 giorni dall'impianto dell'embrione iniziano a formarsi gli occhi. Il cuore è rudimentale (ancora solo un tubo) ma comincia a pulsare.
Alla fine del primo mese l'embrione è lungo 5,2 mm; gli abbozzi delle braccia sono visibili mentre quelli delle gambe si intravedono appena. Il cuore è formato da quattro cavità.
Feto di 7 settimane
Durante il secondo mese il corpo prende forma e cresce in dimensioni il peso raggiunge i 10 g e la lunghezza i 2 cm. È presente una coda che poi scomparirà. Alla fine del mese le braccia, le gambe, le dita, ecc. sono già formate ed anche vari organi interni
Dal terzo al settimo mese |
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Terzo mese: il feto comincia a muovere braccia e gambe. La faccia diventa più espressiva e incomincia a succhiare il pollice. |
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Sesto mese: i denti sono completamente formati. Nell'intestino è presente una massa verde costituita da cellule morte e bile detta meconio. Il feto raggiunge i 30 - 45cm e pesa 6 - 7 etti e può sopravvivere, con l'aiuto della respirazione artificiale, fuori del corpo materno. |
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La nascita e i primi mesi |
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Durante l'ultimo trimestre il bambino cresce molto sia in lunghezza che in altezza. Si forma la maggior parte dei nervi e vengono prodotte con grande rapidità nuove cellule del cervello. Durante l'ultimo mese della gravidanza il feto assume gli anticorpi della madre che gli serviranno per combattere gli agenti patogeni (batteri, virus, ecc.). In quest'ultimo mese la crescita si fa più lenta. La placenta comincia a regredire e diventare dura e fibrosa. |
Lo sviluppo dell'essere umano dopo la nascita si può dividere in queste fasi:
Bambino da 0 a 6 anni
Fanciullo da 6 a 12 - 13 anni
Adolescente da 12 - 13 anni a 18 anni
Adulto (lo sviluppo si arresta) da 18 a 60 anni circa
Vecchio da 60 anni in poi.
Fonte: http://ipertestiscuola.altervista.org/educazione/riproduzione.zip
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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