Miceti

 


 

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Miceti

 

I MICETI

 

Considerati per molto tempo dei vegetali, sono organismi unicelulari, eucarioti, aerobi o anaerobi facoltativi che si sviluppano per estensione continua con formazioni di ramificazioni cellulari. Immobili, sono largamente diffusi, potendosi presentare in elementi singoli (lieviti) o come colonie filamentose multicellulari (muffe).

In natura vivono negli strati superficiali del suolo o come commensali (commensalismo= associazione tra animali di cui uno riceve vantaggi mentre l’altro non è nè avvantaggiato, nè danneggiato) di vari organismi vegetali ed animali. Una cellula singola può dar luogo a forme filamentose multinucleate, a gemmazioni, a organi di fruttificazione con numerose spore e a celule sessualmente differenziate. Sono ubiquitari e necessitano di substrati organici per la crescita; le spore sono veicolate dall’aria.

 

MICETI  - Lieviti (tallo unicellulare)

                - Muffe (tallo miceliale)

                - Funghi dimorfi (lieviti a 37°C, soprattutto nei tessuti    infetti; muffe a

                  25°C in coltura.

 

MUFFE

Elemento fondamentale della crescita è l’ifa: struttura ramificata tubulare di 2-10m; via via che si sviluppa una colonia o tallo, le ife formano una massa di filamenti intrecciati detta micelio.

Le ife che penetrano nel terreno per assorbire sostanze nutritive costituiscono il micelio vegetativo, quelle proiettate sopra la superficie del terreno, quindi a contatto con l’aria, il micelio aereo.

Poiché la parte aerea spesso porta cellule riproduttive è anche nota come micelio riproduttivo. La maggior parte delle colonie è costituita da un intreccio di ammassi secchi irregolari e filamentosi, al cui centro vi sono cellule morte per lo scarso contenuto di alimentri e accumulo di sostanze tossiche (acidi organici). Le ife sono suddivise da setti parietali. I miceli non settati sono cenocitici cioè i loro nuclei sono circondati da masse continue di citoplasma.

 

LIEVITI

Organismi unicellulari ovali disposti a volte a catenelle (pseudoife). Citologia: cellule eucariotiche con numerosi cromosomi e membrana nucleare, mitocondri, reticolo endoplasmatico e vacuoli. Il citoplasma dele cellule in crescita è ricco di ribosomi (costante di sedimentazione 80S) alcuni dei quali legati a strutture membranose del reticolo endoplasmatico (microbodies); corpi membranosi e granuli di inclusione di natura lipidica o glicogeno, completano il quadro citologico della cellula fungina. La loro parete cellulare che a differenza dei batteri manca di peptidoglicano,  componenti lipopolisaccaridici e di acidi teicoici, presenta vari polisaccaridi, complessi proteici e peptidi che nel loro insieme individuano una parte rigida microfibrillare ed una  plastica amorfogranulare.

La parte microfibrillare è costituita da cellulosa o da un suo analogo, il glucano, o da chitina con residui di N-acetilglucosamina; questi sono legati tra loro mediante ponti b-1-4. Un altro tipico componente polisaccaridico della parete è il mannano.

Le funzioni della parete cellulare fungina, non indispensabile per la vitalità del fungo (sferoplasti o protoplasti vitali dopo digestione da parte di enzimi capaci di idrolizzare vari polimeri parietali), sono principalmente quelle di proteggere dalle variazioni osmotiche, consentire l’interazione con l’ambiente e l’ospite. Per i funghi che possiedono la capsula formata da strutture fibrose (Criptococcus neoformans), la stessa ha capacità di aderire a varie superfici ed è un importante fattore antifagocitario.  

RIPRODUZIONE

I miceti si riproducono per mezzo di spore che possono avere un’origine sessuale (funghi perfetti) o asessuale (funghi imperfetti). Questi due tipi di riproduzione in genere si alternano nel ciclo vitale di in fungo.

Riproduzione asessuata: i nuclei si dividono dando luogo a cellule polinucleate; si ha formazione di un nuovo clone senza intrvento di gameti e fusione nucleare per:

  • sporulazione seguita da gemmazione delle spore
  • gemmazione
  • frammentazione dele ife.

Le spore asessuate possono essere localizzate agli apici e ai lati delle ife,  o all’interno di esse. Nel primo caso verranno definite conidi, nel secondo artrospore e clamidospore. Le clamidospore ricordano in parte le spore dei batteri essendo caratterizzate da un involucro molto spesso che conferisce resistenza al calore e all’essiccamento (endosporulazione). Le artrospore si formano per frammentazione delle ife e i condi per processo simile alla gemmazione. Le spore presentano anche più nuclei, morfologia variabile e caratteristiche che possono essere importanti per la loro identificazione.

La gemmazione costituisce il meccanismo principale riproduttivo dei funghi: la cellula madre dà luogo per estroflesione alla cellula figlia molto più piccola. Rimane sulla parete della  cellula genitrice una cicatrice da distacco detta ”cicatrice da gemmazione”.

 

Riproduzione sessuata:  il processo avviene secondo le seguenti tappe:

  • il nucleo della cellula donatrice (maschile) penetra nella cellula ricevente (femminile);
  • il nucleo maschile e quello femminile si fondono a formare uno zigote diploide;
  • attraverso una meiosi il nucleo diploide dà origine a 4 nuclei aploidi alcuni dei quali possono essere ricombinanti genetici. La condizione di aploidia si associa spesso ad un lungo periodo di sviluppo vegetativo.

 

FIG.1: l’accoppiamento porta a formazione di un dicariote e, in seguito a fusione dei nuclei, ad una cellula diploide.

 

 

CICLO PARASESSUALE (RICOMBINAZIONE MITOTICA)

 

E’ un fenomeno di ricombinazione tra DNA parentali senza intervento di gameti differenziati; dimostrato in Aspergillus si svolge nelle seguenti tappe:

  • Fusione di ife e presenza nello stesso citoplasma di nuclei aploidi. L’eterocarionte  può rimanere stabile e i 2 nuclei possono dividersi in modo singolo.
  • Raramente si ha fusione dei 2 nuclei con formazione di nuclei diploidi eterozigoti che tendono a dividersi in sintonia con nuclei aploidi.
  • A bassa frequenza 1-10.000 i nuclei diploidi ricombinano tra loro.
  • Formazione dei nuclei aploidi, cellule e nuclei di DNA parentale e ricombinato.

 

 

 

 

TASSONOMIA

FICOMICETI: hanno ife prive di setti, spore asessuate contenute in sacchi  detti sporangiofori;      possono avere ciclo sessuale specie  le forme acquatiche.

ASCOMICETI: presenza di aschi, strutture sacciformi che contengono spore sessuate (ascospore); queste ultime sono prodotte a seguito di accoppiamento sessuato. In un asco vi sono 8 ascospore.

BASIDIOMICETI: si distinguono per le loro spore sessuate dette basidiospore perché si formano in strutture specializzate dette basidi. Funghi delle piante alcuni producono alcaloidi tossici per l’uomo o di interesse farmacologico (ergotamina e muscarina)

DEUTEROMICETI (FUNGHI IMPERFETTI) comprendono la maggior parte di funghi patogeni per l’uomo; la denominazioni di “funghi imperfetti” deriva dal fatto che non sono mai stati visti fenomeni di sessualità. Le ife sono settate e i conidi simili a quelli degli ascomiceti.

 

TIPI DI MICOSI

 

Possiamo suddividere le micosi in 4 gruppi principali a seconda del tessuto di volta in volta interessato dal tipo di infezione.

  • Micosi sistemiche o profonde (primarie ed opportunistiche)  che interessano prevalentemente gli organi interni ed i visceri; spesso sono disseminate coinvolgendo tessuti differenti.
  • Micosi sottocutanee che interessano cute, sottocute, fasce muscolari ed ossa.
  • Micosi cutanee che interessano l’epidermide, i capelli e le unghie; i responsabili di queste affezioni sono detti dermatofiti e le relative paatologie vengono chiamate dermatofitosi o dermatomicosi.
  • Micosi superficiali che interessano solo i peli e gli strati più superficiali dell’epidermide.

 

PATOGENESI:

Le micosi sistemiche primarie sono l’Istoplasmosi (Histoplasma capsulatum), la Blastomicosi (Blastomyces dermatitidis), la Coccidioidomicosi (Coccidioides immitis) e la Criptococcosi (Cryptococcus neoformans). Sono causate da funghi saprofiti del suolo. L’infezione viene contratta per inalazione delle spore che arrivate nel polmone provocano una micosi polmonare primaria. Dai foci polmonari i germi sia per via ematogena che per via linfatica possono coinvolgere altri organi con formazione di ascessi e granulomi. Non esiste la trasmissione interumana.

Le micosi sistemiche opportunistiche che coinvologono cute, mucose ed organi interni possono essere causate sia da lieviti che da muffe. La premessa per la loro comparsa è la notevole debolezza delle difese da parte dell’organismo; anche per questo sono più frequenti in pazienti affetti da diabete, neoplasie maligne, soggetti trattati per lunghi periodi con antibiotici a largo spettro, con farmaci immunosopressori o con corticosteroidi, pazienti trapiantati, pazienti in radioterapia, soggetti immunodepressi (AIDS).Le malattie prodotte da questi microorganismi possono interessare l’apparato respiratorio (Aspergillosi) o le mucose e la cute (Candidosi).

Le micosi sottocutanee sono  causate da funghi  che penetrano attraverso ferite della cute; essi provocano infezioni locali, croniche e granulomatose. L’incidenza riguarda più frequentemente le regioni tropicali e subtropicali (Sporotricosi).

Le micosi cutanee sono determinate da funghi filamentosi che si trasmettono direttamente mediante contatto umano e indirettamente tramite indumenti o animali. La localizzazione dei focolai primari corrisponde al punto di contatto, per questo più frequentemente colpiti sono i piedi e le parti scoperte del corpo (capelli, cuoio capelluto).

Le condizioni che favoriscono lo sviluppo di dermatofiti nella cute sono:

  • le cellule dello strato corneo dell’epidermide sono morte e distanti dai meccanismi difensivi dell’ospite;
  • lo strato corneo ben idratato dalle ghiandole sudoripare e dalla perdita d’acqua transepidermica, ha una temperatura inferiore a quella del corpo ed il suo pH va da 5.5 a 6.7
  • lo strato corneo è composto da proteine, aminoacidi, lipidi, idrati di carbonio e tracce di elementi necessari per lo sviluppo dei dermatofiti
  • alcuni siti anatomici favoriscono la colonizzazione e lo sviluppo dei dermatofiti (spazi interdigitali delle dita dei piedi, pieghe crurali nei maschi, l’incavo dello strato corneo della lamina distale dell’unghia, ipercheratosi dello strato plantare).

alcuni prodotti cosmetici alterano il microambiente di aree limitate dello strato corneo.

Esempi di micosi cutanee:

  • Tinea corporis: (Es.Microsporum canis) su cute priva di peli
  • Tinea pedis (piede d’atleta): (Es. T. rubrum ) colpisce soprattutto le gambe
  • Tinea capitis ( Es.T. tonsurans) colpisce prevalentemente i cuoio capelluto .
  • Tinea unguium (Es. T. rubrum) coinvolge le unghie.

 

CANDIDOSI DEL CAVO ORALE

 

Le infezioni di interesse stomatologico sono in costante aumento e per il gran numero di portatori di protesi ortodontiche e per la localizzazione orale di mughetto in pz. affetti da HIV. La possibilità di una sucessiva disseminazione dell’infezione suggerisce di intervenire  precocemente con opportuni trattamenti igienici e farmacologici. Il cavo orale rappresenta la “finestra aperta” sull’apparato digerente e come tale riconosce un ecologia microbica assolutamente originale; C. albicans per es. è ospite costante di tutto il tratto digerente. In assenza di manifestazioni cliniche il suo riscontro nel cavo orale assume la connotazione di saprofitismo che esclude la necessità di trattamento farmacologico. Numerosi fattori possono rompere questo normale equilibrio: l’alimentazione e soprattutto diete carenti di apporto vitaminico e ricche di carboidrati, la cattiva igiene orale di denti e gengive, l’abitudine al tabagismo.

Le localizzazioni fungine primarie o successive a disseminazione possono interessare direttamente la mucosa del cavo orale, possono coinvolgere la mucosa della lingua o le commissure delle labbra. I quadri clinici vanno dalla stomatite alla candidosi acuta pseudomembranosa (mughetto), dalla glossite eritematosa alla cheilite angolare.

Il mughetto costituisce la forma più comune di stomatite da Candida albicans; esso è caratterizzato dalla comparsa in qualsiasi punto della mucosa orale di un essudato biancastro (da cui il nome) cremoso disposto spesso in macule a spruzzo o a chiazze e simulante un’infezione difterica. Le “pseudomembrane” se rimosse lasciano intravedere la mucosa sottostante eritematosa e dolente. Il materiale del mughetto è costituito sia da componente miceliale che da cellule in desquamazione, leucociti e fibrina. Il quadro clinico può comparire a qualsiasi età ma è più comune nella prima settimana di vita per la contaminazione del neonato durante il parto.

 

DIAGNOSI:

L’accertamento diagnostico per le infezioni fungine comporta l’esecuzione di esami di laboratorio basati essenzialmente sull’osservazione a fresco del materiale prelevato dalla sede della lesione, opportunamente stemperato in soluzione fisiologia sterile ed eventualmente pretrattato con idrossido di potassio.

L’esame colturale su terreni selettivi (Agar-Sabouraud) con l’aggiunta di cloramfenicolo e cicloesimide, con un pH di 5-6 permette la sucessiva identificazione.

Esiste anche la possibilità di dimostrare anticorpi contro antigeni fungini nel siero del paziente (sierologia).

 


Tabella 1: Principali agenti antifungini

 

FARMACO

MECCANISMO D’AZIONE

TOSSICITA’

INDICAZIONE TERAPEUTICA

RESISTENZA

Nistatina, anfotericina B (polienici).

Si legano agli steroli della cellula fungina, destabilizzandola.

Citocidi.

Elevata per via sistemica

Candidosi mucocutanee (Nistatina).

Micosi sistemiche (Anfotericina B)

Virtualmente assente.

Miconazolo, Econazolo, Chetoconazolo, Fluconazolo (imidazolici)

Blocco della sintesi di ergosterolo. Citostatici e citocidi.

Variabile.

Candidosi micocutanee, Pitiriasi, Dermatofizie, Micosi sistemiche (chetoconazolo)

Rara.

 

Fluorocitosina

Inibizione della sintesi degli acidi nucleici, fenomeni di  sinergismo con i farmaci polienici. Citostatica.

Moderata.

Candidosi sistemica, Criptococcosi.

Frequente.

Griseofulvina

Blocca la sintesi del fuso mitotico

Significativa

Dermatofizie (tigne).

Rara.

 

 

 

Fonte: http://www.microbiologia.unige.it/dpb/Appunti/13%20I%20MICETI.doc

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