Intervallo

 

 

 

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MUSICA

Glossario musicale

 

Significato del termine intervallo

 

INTERVALLO: Differenza in altezza fra due suoni. Fisicamente è il rapporto delle frequenze dei suoni medesimi. In teoria gli intervalli sono innumerevoli, poiché innumerevoli sono i suoni possibili in natura- in pratica però, anzi nella pratica di un qualunque sistema musicale, vengono ridotti a un numero limitato. Gli intervalli si misurano sui gradi della scala (nel sistema musicale occidentale con l'introduzione del temperamento equabile, e con l'equalizzazione armonica da esso attuato, quest'ultima risulta suddivisa in dodici parti uguali ognuna delle quali corrispondente a un semitono). Ogni intervallo dunque è la distanza tra un grado e un altro qualsiasi della scala e prende nome dal numero di gradi che abbraccia (ad esempio re-fa è un intervallo di terza- do-sol è un intervallo di quinta- fa-si è un intervallo di quarta- ecc.). Qualitativamente gli intervalli possono essere distinti in cinque categorie: giusti, maggiori, minori, eccedenti, diminuiti. Intervalli giusti sono: l'unisono, la quarta, la quinta e l'ottava- intervalli maggiori sono: la seconda, la terza, la sesta e la settima. Se un intervallo maggiore è abbassato di un semitono si ottiene un intervallo minore (ad esempio do-la è una sesta maggiore, mentre do-la bemolle è una sesta minore- do-si è una settima maggiore, ma do-si bemolle è una settima minore). Intervalli eccedenti sono gli intervalli giusti o maggiori innalzati di un semitono (ad esempio do-sol è una quinta giusta mentre do-sol diesis è una quinta eccedente). Intervalli diminuiti invece sono gli intervalli giusti o minori abbassati di un semitono (ad esempio do-sol bemolle e una quinta diminuita). Gli intervalli inoltre possono essere classificati in consonanti (ottava, quinta e quarta giuste, terza e sesta maggiori e minori) e dissonanti (i rimanenti)- in diatonici (se le loro note appartengono alla stessa scala diatonica) e cromatici (in caso contrario)- in ascendenti (quando il primo suono e più grave del secondo) e discendenti (quando il secondo suono e più grave del primo)- in melodici (quando le due note vengono emesse una dopo l'altra) e armonici (quando invece risuonano simultaneamente)- in semplici (quando sono compresi nell'ambito di un'ottava), composti (quando invece l'oltrepassano- in questo caso comunque sono riconducibili a degli intervalli semplici corrispondenti, perché formati dalle stesse note: un intervallo di nona corrisponde a un intervallo di ottava più una seconda, un intervallo di decima a un intervallo di ottava più una terza, ecc.). Ogni intervallo infine, capovolgendo la posizione delle note che lo compongono, può essere rivoltato. Un intervallo maggiore rivoltato diventa minore- uno minore diventa maggiore- un intervallo diminuito diventa eccedente e un intervallo eccedente diventa diminuito- invece un intervallo giusto rimane tale.

 

Fonte: http://profgiucu.files.wordpress.com/2011/02/glossario-forme-musicali.docx

Autore : non indicato nel documento di origine del testo

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