Odontoiatria preventiva cavo orale denti e carie

 


 

Odontoiatria preventiva cavo orale denti e carie

 

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Odontoiatria preventiva cavo orale denti e carie

 

ODONTOIATRIA PREVENTIVA
ANATOMIA MACROSCOPICA DEL CAVO ORALE

Il cavo orale fa parte sia nell’apparato digerente (masticazione e sensazioni gustative), respiratorio e nella fonazione.
La lingua ha un innervazione doppia: nervo ipoglosso (motoria) e linguale [ramo del nervo mandibolare] (sensoriale).
Le papille gustative sono disposte in maniera uniforme su tutta la superficie della lingua, non viene più considerata valida la divisione sensoriale dei gusti in parti specifiche della lingua; oltre amaro,salato, dolce e acido, viene aggiunto il piccante (stimolazione dei recettori per il caldo), recettori per il glutammato (stimolatore del gusto, contenuto nei dadi).
Mandibola: osso impari mediano composto da corpo e ramo, elemento mobile dell’apparato stomatognatico, processo coronoideo, ramo e condilo per l’articolazione.
All’interno vi è il foro mentoniero; dal quale il nervo mandibolare passa dentro il canale mentoniero. Il ramo incisivo del nervo risale innervando i denti e le zone profonde degli alveoli dentali; il ramo mentale innerva la cute e i muscoli della parte esterna del mento.
Il processo alveolare è un osso funzionale; poiché in assenza di denti si riassorbe.
Il mascellare è un osso pari, compone la parte alta dello splacnocranio. I processi principali sono alveolare, palatino, zigomatico, orbitale. Nella sua porzione centrale vi è il foro orbitario che da passaggio al nervo infraorbitario che innerva la cute della fronte.

 

EMBRIOLOGIA DEL DENTE
Nello stomoideo la lamina dentale si ripiega nel mesenchima sottostante formando così il futuro alveolo. Si formano così due lamine dette primarie, una superiore e una inferiore, dalle quali si svilupperanno i denti decidui. I denti permanenti si sviluppano in modo analogo ma più tardivamente.
Successivamente si formano dei peduncoli ancorati al mesoderma, che terminano con un bottone epiteliale chiamato gemma dentale. (stadio a gemma)
La gemma si introflette poi assumendo un aspetto a campana ma rimanendo sempre ancorata alla lamina dentale. (stadio a campana)
L’epitelio della campana si differenzia in quattro foglietti. Da questi si differenziano gli ameloblasti (che produrranno lo smalto) e gli odontoblasti (cemento)
Ameloblasti (smalto), odontoblasti (dentina ?).


ANATOMIA DEL DENTE
La porzione emersa dalla gengiva è chiamata corona e coperta da smalto, la sostanza più dura del corpo umano fatta di idrossiapatite. Ricopre e protegge il dente.
Al di sotto vi è la dentina. Gli odontoblasti si ritraggono in senso centripeto lasciando dietro di se un filamento che arriva fino alla superficie ricoperta da smalto. I tubuli citoplasmatici trasmettono la sensazione di freddo e dolore al dente (sensibilità al freddo, dovuta all’erosione dello smalto con conseguente esposizione dei tubuli citoplasmatici).
Polpa: tessuto costituito da vasi sanguigni e denti. La rete sanguigna all’interno del dente chiamata rete mirabile, è spesso sede di patologie dentali. Se il dente riceve un trauma fisico, chimico o batterico si verificano tutte le 4 fasi dell’infiammazione: rubor (rossore), tumor (gonfiezza), calor (calore), dolor (dolore) ed eventualmente la functio laesa (perdita di funzionalità). Essendo un tessuto inestensibile la polpa si gonfia, in tal modo non arriva più sangue al dente e questo va in necrosi. È necessaria una devitalizzazione perché il dente non è più funzionale e provoca dolore al paziente.
Il cemento è istologicamente simile all’osso e concorre alla creazione del parodonto.
Il punto di giunzione tra smalto e cemento è chiamato giunzione amelocementizia e in condizioni normali è il punto dove finisce la gengiva. Il parodonto si può formare solo in corrispondenza del cemento e la gengiva non ricopre lo smalto

 

DENTATURA

quanti sono i denti
Insieme degli elementi dentari; due dentature: decidua (dai 6 mesi ai 10 anni) che vengono esfoliati (persi) e permanente una volta erotti non vengono più persi.
Decidui 20 denti: 2 incisivi, 1 canino, 3 molari
Permanenti 32: 2 incisivi, 1 canino, 2 premolari, 3 molare
Dentizione: processo di eruzione degli elementi dentari. Dentizione decidua (tra 6 mesi e 20-24), dentizione mista (copresenza di denti decidui e permanenti), dentizione permanente.
Nella dentizione mista inizia con l’eruzione del primo molare (e non il primo incisivo); inizia intorno ai 6 anni.
Dentatura permanente erompe ne seguente ordine: primo molare, incisivi centrali, laterali, primo premolare, secondo premolare, canino, terzo premolare.
I terzi molari stanno andando filogeneticamente sparendo (l’uomo di Cromagnon aveva 4 molari). Per questo spesso i terzi molari si tolgono, non erompono o non si formano.

 

MORFOLOGIA DENTARI
Gli incisivi sono appiattiti in senso bucco linguale. È presente un margine incisivo e nessuna cuspide.
I canini hanno forma conica e un'unica cuspide.
I premolari hanno solitamente 2 cuspidi: una vestibolare e una buccale
I molari: con 4 o 5 cuspidi. Secondo premolare inferiore 5 cuspidi: tre vestibolari e due buccali.

Il cingulum dei denti permette di reperire dove si trova il canale pulpare nel dente.

 

PARODONTO


Costituito da gengiva, legamento paradentale, cemento, osso alveolare.
La gengiva è quella parte di mucosa che ricopre i processi alveolari e circonda la parte cervicale dei denti.
Si distingue in una parte libera, aderente e interdentale.
La mucosa alveolare si distingue dalla gengiva perché quest’ultima è un tessuto cheratinizzato. La gengiva aderente si trova in corrispondenza del processo alveolare ed è adesa ad esso attraverso il legamento. La porzione libera si trova in corrispondenza dello smalto e può essere spostata. Al di sotto di questa parte il legamento paradontale lega la gengiva al dente stesso.
Fra un dente e l’altro si trova la gengiva interdentale fatta da due eminenze, palatale e vestibolare e da una depressione a forma di avvallamento, detta colle, che unisce la papilla vestibolare a quella palatale sotto l’area di contatto dei denti adiacenti.
La gengiva sana è importante per l’estetica e per essere sana bisogna conservare l’anatomia parodonto.
La gengiva è rosa corallo con superficie a buccia d’arancia.

Il legamento periodontale permette di sospendere il dente all’interno dell’alveolo, fa da ammortizzatore alla pressione masticatoria. Se il legamento pardontale è in condizione patologica lo stimolo meccanico viene recepito come dolorifico.
Il legamento periodontale è tessuto connettivo, composto da fibre elastiche con orientamento spaziale variabile in funzione dell’elemento dentario considerato. Le principali fibre sono: Fibre della cresta, fibre orizzontali, fibre oblique e fibre apicali, fibre circoferenziali.
Il legamento paradontale è composto da cellule del legamento che sono: fibroblasti, cementoblasti e cementoclasti osteoblasti e osteocloasti, macrofagi, cellule mesenchimali indifferenziate e residui epiteliali di malassez.
Il periodonto comprende inoltre una parte inorganica che è composta da una matrice di glicoproteine sintetizzate dai fibroblasti nella quale sono disposte cellule a fibre e fibre del legamento che sono associate in gruppi

Il cemento è un tessuto calcificato specializzato che ricopre la superficie radicolare. Composto da un 50% di matrice organica.  Dal punto di vista istologico assomiglia all’osso ma a differenza di questo non si rimaneggia ma viene deposto per tutta la vita, non presenta ne vasi ne nervi.
Si divide in acellulare (primario) che si forma durante la dentinogenesi. Cellulare (secondario) che si localizza nella parte apicale del dente ed è caratterizzato da cementoblasti e cementoclasti. Afibirllare che contiene fibre collagene non fibrillari e riveste lo smalto cervicale.

L’osso alveolare sostiene i denti. È un osso funzionale che esiste solo in virtù degli elementi dentari e dopo l’estrazione di questi l’osso si riassorbe


LA CARIE


La carie  la patologia più diffusa al mondo sono state create molte teorie sulla sua eziopatologenesi.
Le teorie esogene attribuiscono ad un agente patogeno esterno la causa della carie. Ad esempio i batteri acidofili che distruggono lo smalto del dente.
Teorie endogene danno importanza alla suscettibilità dell’ospite.
Presumibilmente è un mix delle due.
Può capitare che il parodonto sia sano e i denti cariati, ma può anche capitare che in casi di piorrea i denti persi sono sani.

La carie dentale è una malattia infettiva degenerativa ed etiologica multifattoriale, che colpisce i tessuti duri del dente ( smalto e dentina) estendendosi dalla superficie in profondità e provocando una loro progressiva demineralizzazione e proteolisi.
La demineralizzazione è dipendente da: metabolismo della flora batterica (il cavo orale ha una concentrazione di batteri superiore al cute e ano. Nel cavo orale si annidano batteri e funghi che convivono tra loro). Anche l’alimentazione influisce sulla carie ( gli zuccheri sono il nutrimento dei batteri). La composizione della saliva può essere un fattore favorente o sfavorente la formazione della carie. La masticazione, forma e anatomia dei denti influiscono su di essa (affollamento dentario o spazi tra i denti offrono posti nei quali il cibo può annidarsi e favorire la formazione della placca).L’igiene orale è un altro fattore fondamentale.


EZIOLOGIA DELLA CARIE


Demineralizzazione della parte inorganica dei tessuti duri dentari a cui fa seguito la demineralizzazione proteolitica della componente organica (della dentina) ad opera di tessuti batterici che depolimerizzano e degradano le proteine intracellulari. Più specie di batteri concorrono a questo effetto.
Lo streptococcus mutans concorre alla degradazione dello smalto, ma altri batteri operano la demineralizzazione proteica.
Una dieta ricca di carboidrati fermentabili, la suscettibilità dell’ospite e la flora batterica acidogena sono le cause alla base della teoria multifattoriale, i primi due sono fattori causali predisponenti, il terzo è determinante.
I carboidrati fondamentali sono glucosio fruttosio, mannosio, saccarosio, lattosio. I carboidrati complessi sono contenuti in pane, patate,riso. In funzione del peso della molecola hanno una maggiore o minore attività cariogenica. Molecole a elevato peso molecolare sono più lente da degradare ad opera dei batteri. (mangiando una caramella con una carie si sente immediatamente male).
Lo stato fisico dei carboidrati assunti influisce sulla formazione di carie come la quantità e la frequenza di assunzione.

Alcune condizioni come la gravidanza aumentano la suscettibilità dell’ospite. Non è comunque vero che il feto preleva il calcio dagli elementi dentari perché non c’è modo di mobilitare il calcio. La carie è dovuta dagli ormoni prodotti dalla gravidanza che influiscono sulle mucose. La gengiva risulta quindi più infiammata del normale, il sangue durante lo spazzolamento porta ad una riduzione di questo, si forma la placca che aumenta l’infiammazione, si riduce ancora lo spazzolamento e si crea un circolo vizioso. Ovulazione e ciclo mestruale causano l’infiammazione dei tessuti.  Di conseguenza anche il sesso influisce sulla carie.
Stati patologici come diabete o amelogenesi imperfetta sono condizioni patologiche che favoriscono la formazione della carie.
Fattori costituzionali, ecologici e razziali influiscono sulla carie. I negri hanno denti più grossi, più bianchi e più sani.
Altro fattore importante è l’età, quindi lo stato di esposizione della dentina in denti abrasi dall’utilizzo.
Anche il cavo orale risente dai fattori immunitari.

La placca batterica è l’unione di tutte le specie batteriche che causano la dissoluzione organica e inorganica dei tessuti dentari.

La placca batterica è un agglomerato di diversi componenti tra i quali l’acqua è la maggiore (80%), troviamo poi batteri (15%), cellule epiteliali, leucociti e matrice organica (4%).
La placca crea un ambiente protetto per l’annidarsi dei batteri al di sotto di essa. Solo uno spazzolamento contiuno permette la rimozione della placca, che si riforma in 4 ore. Per questo è consigliabile l’uso dello spazzolino dopo i pasti.
Il DMFT è una tecnica di classificazione che indica il numero di denti cariati, estratti e otturati. Indica anche lo sviluppo della popolazione. Nei paesi industrializzati il DMFT tende a scendere mentre nei paesi in via di sviluppo (passando da una dieta povera a una più ricca di carboidrati) tende a crescere.
In Scozia e Sud della Francia c’è una maggior incidenza di dmft (dei denti decidui).
La sindrome da biberon deriva dall’abitudine di dare al neonato un ciucciotto cosparso con miele o in altre sostanze zuccherate per facilitarne l’addormentamento, creando effetti devastanti.
I denti che si cariano prima sono i premolari.

 

MALATTIA PARADONTALE


È una patologia infiammatoria delle strutture anatomiche di sostegno del dente si distinguono in: gengivite (tratta consente un ripristino della condizione iniziale) e parodontopatie (condizione patologica che benché trattata non permette il ripristino della condizione normale del parodonto). Nelle parodontopatie c’è la perdita di elementi di sostegno del dente come il riassorbimento osseo.
La gengivite è una patologia da accumulo causata dall’accumulo di placca batterica con conseguente alterazione patologica dei tessuti.
Si ha un infiammazione dei tessuti peridontali che causano rossore, edema (gonfiore delle papille che sono gonfie come un palloncino), sanguinamento, alterazione del contorno gengivale (perdita della morfologia). Per tornare a condizioni normali bisogna rimuovere la placca e il tartaro e bisogna spazzolare giornalmente.
Viene causata da un diverso assetto dei batteri che causano la carie
Presenta dei fattori predisponenti: Scarsa igiene orale, fattori ormonali (gravidanza, ciclo mestruale, pubertà, trattamento ormonale), fumo (aumenta la temperatura del cavo orale e contiene agenti infiammanti; chi fuma il sigaro e spinelli ha il tessuto orale cotto dal calore del fumo), stress(GUNA –gengivite ulcero necrotizzante: stress che causa la perdita di denti in brevissimo tempo, la GUNA non è una gengivite), malnutrizione (deposito di placca che causa gengivite), diabete mellito (di tipo I insulino dipendente, correlato a microangiopatia [occlusione dei piccoli vasi] che causano ostruzione dei vasi causando infiammazione), farmaci (antiepilettici, immunosoppressori, antidepressivi – i denti possono essere completamente coperti dalla gengiva [ipertrofia gengivale] curabile con rimozione o pulizia di placca periodica) abitudini ( i percing su lingua e labbro rompono i margini incisali dei denti causando carie o rovinando la gengiva – causati da chi gioca col piercing nella bocca o dal movimento nel parlare), metalli pesanti, trauma (di tipo acuto [botta] o di tipo cronico [bruxismo o serramento dentale] – si ripercuote sulle arcate dentali in due modi: sovraccarica il legamento periodontale e rovina i margini dentali), razza (la popolazione caucasica va più incontro a queste patologie, in india e pakistan è più relato al fumo), famiglia ed educazione (la paradontopatia si manifesta in tarda età, di tipo cronico, senza avvisaglie nei primi 30-40 anni di vita.), sesso (componenti ormonali), età (in pazienti molto giovani i denti non sono affaticati dal lavoro, negli anziani il parodonto può essere compromesso a causa dell’usura).
Col passare del tempo il paziente può andare incontro ad arretramento gengivale, con conseguente esposizione del colletto scuro in un ponte. Il problema di cambiare un ponte (per motivi estetici dovuti all’esposizione del colletto) può essere quello che, rimuovendolo, i denti sottostanti potrebbero iniziare a muoversi, andando in contro a perdita e con impossibilità di rifare il ponte.
Quando la placca non viene rimossa, l’organismo si difende tentando di mineralizzare la placca attraverso la deposizione di sali di calcio attraverso la saliva formando il tartaro. I batteri però si annidano sotto di questo trovando un ambiente ideale per lavorare.  Il tartaro non può essere rimosso con lo spazzolino.
La convivenza di lesioni cariose e problemi paradontali sono rari.

 

Fonte: http://scottish.altervista.org/Odontoiatria_Preventiva_1_13-10.docx
Sito web: http://scottish.altervista.org/

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Quanti sono i denti ?


Permanenti 32: 2 incisivi, 1 canino, 2 premolari, 3 molare

 

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