Meccanismi delle fratture traumatiche
Meccanismi delle fratture traumatiche
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Ortopedia
Meccanismi delle fratture traumatiche
- Trauma diretto
Si tratta di un urto diretto: ad esempio per la caduta di un oggetto pesante o l’impatto in corso di un incidente stradale, oppure per una caduta con contatto diretto col suolo.
Caduta sul gomito, in grado di determinare una frattura sovra-condiloidea o una frattura dell’olecrano
Il trauma può verificarsi in torsione, in trazione, in varo o valgo, in compressione o attraverso un meccanismo complesso. L’osso si frattura a distanza dal punto di applicazione delle forze. L’esempio più tipico è la frattura di gamba dello sciatore che ruota sul proprio piede bloccato dallo sci. Questo stesso meccanismo può comportare delle distorsioni articolari con rottura dei legamenti.
Le vertebre si fratturano spesso attraverso un meccanismo a carattere compressivo, cosiccome i piatti tibiali o il calcagno. L’omero si rompe per flessione indiretta in seguito ad una caduta sulla mano.
Frattura del gomito dopo caduta sulla mano Torsione in grado di produrre una frattura o una rottura dei legamenti
- Le fratture da stress
Le fratture da stress si producono in seguito a una moltitudine di sforzi a carico di un osso.
La più frequente si verifica a livello del collo dei metatarsali medi, che è un sito privilegiato nella marcia. E’ la frattura più frequente delle giovani reclute dell’esercito, a cui sono imposte delle lunghe marce alle quali non sono abituati. Possono inoltre verificarsi negli sportivi in seguito ad un sovra-allenamento (es fratture delle danzatrici e dei corridori). Queste fratture sono spesso parziali e difficili da vedere sulle radiografie (visibili con la scintigrafia ossea).
LE LINEE DI FRATTURA
- Le infrazioni ossee
Le infrazioni si producono allorché vi siano dei traumi minimi. Non c’è che una fessura più o meno completa, senza nessuno spostamento e la linea può essere difficilmente visibile sulle radiografie iniziali. Spesso la si vede meglio sulle radiografie eseguite 15 giorni più tardi, in ragione dell’osteoporosi che si sviluppa nell’immediato ai lati della lesione in seguito ad ogni frattura (E’ tipico che le fratture dello scafoide carpale non si vedano a volte se non sulle radiografie dopo una quindicina di giorni). Queste fratture consolidano d’abitudine spontaneamente (solo le infrazioni dello scafoide carpale e del collo femorale possono consolidare con difficoltà). Le infrazioni delle piccole ossa, invisibili su delle radiografie semplici, possono, in caso di dubbio, giustificare degli esami complementari per la diagnosi: TC o scintigrafia ossea.
- Le fratture "a legno verde" (vedi il capitolo delle fratture del bambino)
Si tratta di una forma molto particolare di frattura diafisaria o metafisaria del bambino. Una corticale è fratturata in modo non completo e tiene soprattutto grazie al periostio che svolge una funzione di cerniera. L’angolazione è talvolta importante ma i frammenti sono stabili e non si spostano nel corso della manipolazione all’esame obiettivo, al contrario delle normali fratture degli arti.
Fratture a legno verde dell’avambraccio
- Le linee di frattura abituali
1° Linea di frattura trasversale
Una linea trasversale è solitamente legata ad un traumatismo per urto diretto molto violento. La pelle è spesso lesa dal corpo contundente, può anche essere aperta.
- Questo tipo di frattura trasversale è detta “stabile” poiché, quando la riduzione avrà permesso di riallineare i frammenti, si potrà mantenere la riduzione con un gesso, mediante trattamento ortopedico. Si vedrà che le fratture trasversali delle diafisi si prestano molto bene anche al trattamento chirurgico attraverso inchiodamento centro-midollare. Il carattere trasversale “stabile” è favorevole ad una ripresa precoce della marcia con appoggio sull’arto, dopo il posizionamento di un grosso chiodo all’interno del canale midollare dell’osso.
Fratture trasversali della gamba e del femore
2°Linea obliqua o spiroide
Una linea di frattura obliqua o spiroide è il risultato di traumi indiretti. La linea di frattura gira attorno alla diafisi come una spirale. La componente torsionale è predominante.
Allorché non vi sia spostamento, si ottiene il consolidamento molto rapidamente poiché la superficie di contatto dei frammenti è consistente. Vi sono delle fratture spiroidi corte in cui la linea è lunga qualche cm e delle fratture spiroidi lunghe in cui la linea può raggiungere i 12 cm o più.
Allorché si verifichino spostamenti, questi sono difficili da correggere e da stabilizzare con i metodi ortopedici. Degli spostamenti secondari infatti possono infatti prodursi a causa della contrazione dei muscoli, che tende a determinare un accavallamento e una traslazione dei frammenti, anche con l’apparecchio gessato.
3° Fratture comminute
Le fratture comminute si caratterizzano per il fatto che sono presenti più di due frammenti ossei e a volte un grande numero di frammenti. Spesso non c’è che un frammento intermedio ad "ala di farfalla": si tratta della forma più semplice di frattura comminuta.
Queste si verificano in corso di traumi diretti o complessi molto violenti e sono spesso accompagnate da lesioni delle parti molli, dei muscoli, dei vasi o dei nervi. Sono particolarmente instabili.
Una breccia cutanea, frequente in questi casi, controindica ogni osteosintesi chiusa e quindi si utilizza spesso il fissatore esterno.
Nelle fratture chiuse si può realizzare un inchiodamento una volta stabilizzato il focolaio di frattura (aggiungendo un dispositivo di bloccaggio per impedire la rotazione dei frammenti).
Frattura ad “ala di farfalla” Fratture comminute della tibia e del ginocchio Fratture a doppio piano
4° Fratture a "doppio piano"
Nelle fratture a doppio piano vi sono 2 linee di frattura trasversali o oblique che separano un frammento più o meno grande. Queste fratture sono instabili. Il frammento intermedio può avere una vascolarizzazione assai precaria vista la separazione completa dal resto dell’osso e il consolidamento dell’osso può risultarne ritardata. Il trattamento ortopedico sarà difficile poiché non si avrà alcuna presa sul frammento intermedio. Il trattamento chirurgico dovrà evitare la devascolarizzazione del frammento, cosa che esclude una osteosintesi con placca, a favore di un chiodo centro-midollare.
5° Le fratture ingranate
Si parla di frammenti "ingranati" quando si ha l’incastro di un frammento nell’altro. Questo non lo si può riscontrare che nelle epifisi e nelle metafisi, che sono ricche di osso spongioso. Queste fratture consolidano bene, ma è necessario prestare attenzione agli spostamenti secondari (fratture frequenti al collo del femore, al collo dell’omero e all’estremità inferiore del
radio).
6° Le fratture per compressione
Le fratture per compressione sono caratteristiche delle fratture dei corpi vertebrali. La parte anteriore del corpo cede mentre il muro posteriore rimane intatto. Il consolidamento è rapido ma persiste un cedimento residuo con una vertebra che presenta una forma trapezoidale.
7° Le fratture-avulsione delle apofisi
Le inserzioni sulle ossa di certi tendini possono essere strappate in occasione di traumi (spesso legati allo sport). Si può vedere uno spostamento del frammento osseo che si manifesta con la retrazione del muscolo corrispondente: grande e piccolo trocantere, trochite dell’omero, epitroclea, tuberosità tibiale, stiloide del 5° metatarsale sono le tuberosità o apofisi più spesso distaccate. Solamente il trattamento chirurgico precoce può permettere una fissazione solida e in posizione corretta dei frammenti (attraverso piccole viti o fili trans-ossei).
Frattura del piccolo trocantere Frattura del grande trocantere Frattura della tuberosità tibiale
Fonte: http://www.lerat-orthopedie.com/IT/cours/word/Capitolo%201%20Fratture.doc
Sito web: http://www.lerat-orthopedie.com/
Autore del testo: J-L Lerat
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