Fratture apparecchi gessati

 

 

 

Fratture apparecchi gessati

 

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Fratture apparecchi gessati

 

Ortopedia

 

Fratture apparecchi gessati

 

I PRINCIPALI APPARECCHI GESSATI

 

Gesso toraco-brachiale.

 

Serve ad immobilizzare la spalla, il braccio e l’avambraccio e poggia sulle creste iliache.

Apparecchio difficile da confezionare con numerose zone da imbottire accuratamente (spine iliache, clavicole, acromion, gomiti), il tutto proteggendo il cavo ascellare.

Bisogna rinforzare la giunzione fra la parte brachiale e la parte toracica con delle stecche gessate in sovrannumero. La posizione del braccio in rapporto al torace è abitualmente:

            - Abduzione 45°

            - Antepulsione 30°

            - Rotazione neutra

            - Gomito flesso a 90°, polso in posizone di funzione

 

Il braccio può venire posizionato più o meno in abduzione e rotazione a seconda del tipo di lesione da trattare.

 

Il braccio può essere posizionato più o meno in abduzione a seconda del tipo di lesione da trattare. Un’abduzione importante è a volte auspicabile in caso di trattamento delle fratture del trochite e delle rotture della cuffia dei rotatori per evitare lo spostamento dovuto alla trazione dei muscoli. L’abduzione è più discreta in caso di frattura-lussazione o in caso di frattura dell’omero.

 

Gesso brachio-antibrachiale

- Immobilizza il gomito, il polso, l’avambraccio

- Lascia libere le dita (si ferma alla piega palmare per lasciare libere le metacarpo-falangee)

- A volte valva semplice, a volte gesso circolare fessurato

- Il gesso non deve infastidire a livello del cavo ascellare

- Il polso è immobilizzato in posizione di funzione.

 

Il gesso "pendente"

Il gesso detto "pendente" è impiegato per le fratture dell’estremità superiore dell’omero e della diafisi. Comprende l’avambraccio e il gomito, ma non risale necessariamente molto in alto. Non include la zona di frattura, che non avrebbe senso immobilizzare. E’ con il suo peso che il "gesso pendente" permette una riduzione e una stabilizzazione della frattura. E’ sospeso al collo atttraverso un sistema semplice di cui la lunghezza deve essere ben regolata:

            - se l’attacco è troppo corto: il gesso appoggia in avanti e inclina il focolaio di frattura,

            - se l'attacco è troppo lungo si ha il fenomeno inverso.

L'effetto di trazione che si ricerca per la riduzione si ha quando il soggetto è in piedi, grazie al solo peso del gesso.

Per proseguire questa azione durante la notte, si può installare sul piano del letto una trazione per mezzo di un anello di gesso sotto il gomito, nel prolungamento dell’asse dell’omero, (il gomito poggia sul letto, la mano è allo zenith, stabilizzata da dei cuscini e una trazione leggera di 2 kg, o meno, viene applicata con un  sistema di pulegge all’estremità del letto).

 

Con il gesso pendente, è la regolazione della bretella l’elemento più importante

La notte, il braccio poggia sul letto in rotazione neutra e si può mantenere una trazione molto leggera

 

Gesso per l’avambraccio

- Immobilizza il polso e il carpo.

- La flessione delle metacarpo-falangee deve essere preservata cosiccome quella del gomito.

 

 

 

 

 

 

Doccia alla mano

- il suo compito è di immobilizzare il polso e le dita.

- Va dalla piega del gomito all’estremità delle dita e immobilizza in posizione di funzione:

            - polso in estensione

            - pollice scostato e in opposizione

            - flessione delle metacarpo-falangee

            - leggera flessione delle dita.

 

 

 

Il gesso pelvi-podieno

Immobilizza il bacino e l’arto inferiore.

Necessita di un tavolo speciale con un appoggio sotto il sacro e il torace e di un dispositivo di trazione sui piedi attraverso degli stivali di cuoio.

Imbottitura accurata delle creste iliache, delle ultime coste, dei trocanteri, del coccige e di tutte le zone critiche dell’arto inferiore.

Bisogna prevedere delle stecche di rinforzo fra la pelvi e l’arto inferiore.

E’ necessario prestare particolare attenzione alle rifiniture a livello dell’epigastrio, dei genitali e del coccige. Si possono immobilizzare i due arti inferiori o uno solo, ma è comunque importante comprendere la radice della coscia controlaterale.

 

Le differenti forme di gesso pelvi-podieno: A: Un solo arto è unito alla pelvi. B: Il 2° arto è unito alla pelvi attraverso la coscia. C: Pelvi-podieno corto o "mezzo bermuda gessato".

 

La valva cruro-podiena

Immobilizza il ginocchio e il piede.

Il ginocchio è in estensione o leggermente flesso, il piede ad angolo retto ( si può "circolarizzare").

 

 

 

 

 

 

La ginocchiera gessata o gesso cruro-gambale

 

Ha lo scopo di immobilizzare il ginocchio.

Deve salire fino alla piega inguinale e scendere al di sotto dei malleoli.

La regione malleolare sarà protetta in modo particolare con del feltro.

Sarà ben modellato sulla rotula (in particolare il cul di sacco sottoquadricipitale) per evitare lo scivolamento del gesso verso la caviglia.

Eventualmente lo si può sospendere con un buco con un attacco sulla cintura.

 

Lo stivale podieno

Immobilizza la caviglia e il piede (ad angolo retto).

Bisogna proteggere la tuberosità tibiale, il collo del perone, i malleoli, il tallone, i metatarsali.

Il tacco viene fissato con delle bende di gesso e applicato su qualche strato aggiunto sotto la pianta. E’ necessario posizionarlo in avanti rispetto ai malleoli.

 

Il gesso di Sarmiento

La funzione del gesso di Sarmiento è di permettere un appoggio precoce nelle fratture di tibia.

Il gesso prende appoggio sotto la rotula e sulle tuberosità dei piatti tibiali modellandosi particolarmente su questi rilievi, trasmettendo così l’appoggio direttamente al ginocchio, senza sollecitare la tibia fratturata. Questo gesso da marcia migliorato consente un appoggio precoce per certe fratture della gamba.

     - Non  comprimere la testa del perone. Il ginocchio deve poter flettersi a 90°.

     - Modellare bene il gesso sulla rotula, sui condili femorali, sulla tuberosità tibiale.

     - Si può anche articolare il gesso a livello della caviglia con una parte sul tallone o anche con la calzatura.

 

Il dorso-lombostat gessato

 

Il più comune, in pratica, è quello raccomandato da BOEHLER per le fratture dei corpi vertebrali lombari con scivolamento anteriore e muro posteriore intatto.

Questo gesso è fatto in posizione di iper-riduzione (in lordosi) ottenuta in posizione prona fra due tavoli. Si riducono anche le frequenti fratture-spostamento anteriori dei corpi vertebrali.

Un jersey viene posizionato preliminarmente e l’imbottitura viene applicata con cura sulle creste iliache e soprattutto su sterno, pube e regione lombare, che costituiscono le 3 zone di appoggio.

 

 

Gesso fatto in posizione di lordosi, sia in posizione prona fra due tavoli, sia su di un telaio speciale

Il lombostat viene ben imbottito sulle zone d’appoggio e poi alleggerito e curvato in avanti

 

La minerva gessata

 

La maggior parte delle volte, si utilizzano delle minerve o dei collari cervicali fabbricati in materia plastica e regolabili.

A volte, in caso di frattura grave del rachide cervicale, dopo trazione con una staffa o intervento, si realizzano delle minerve gessate. La loro confezione è attuata molto delicatamente su dei pazienti difficili da verticalizzare, spesso con l’ausilio di una trazione che si lascia nel corso della preparazione e che viene applicata grazie a un sostegno murale.

- Servono dei buoni appoggi sulle creste iliache

- Le aperture anteriori possono essere larghe

- Il mento, l’occipite e la fronte devono essere particolarmente protette.

 

 

 

Fonte: http://www.lerat-orthopedie.com/IT/cours/word/Capitolo%201%20Fratture.doc

Sito web: http://www.lerat-orthopedie.com/

Autore del testo: J-L Lerat

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