Come comportarsi e come stare in chiesa

 


 

Come comportarsi e come stare in chiesa

 

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Come comportarsi e come stare in chiesa

COME STIAMO A MESSA

 

Il modo in cui ci comportiamo esprime la nostra fede in Dio

 


In piedi: vuol dire che siamo attenti e pronti

 

 

 

Seduti: vuol dire che stiamo ascoltando, stiamo pensando, stiamo riflettendo sulla parola di Dio

 

 

 

 

In ginocchio: manifesta il nostro atteggiamento di adorazione verso Dio.

 

Camminare: vuol dire che ci stiamo mettendo in cammino verso Dio


 

E’ importante partecipare attivamente alla messa. (cantiamo, rispondiamo seguendo le parti evidenziate nel foglietto della messa, partecipiamo all’animazione liturgica com’è abitudine nella comunità).

 

Altri gesti importanti con i quali partecipiamo alla messa sono:

  • Battere tre volte il petto nel momento del “confesso”;
  • Farsi un piccolo segno della croce

sulla fronte, sulle labbra e sul petto

all’inizio del Vangelo;

 

 


  • alzare le mani verso Dio durante la preghiera del Padre Nostro;

 

  • dare la pace ai nostri vicini di banco durante lo scambio della pace.


 

 

 

Fonte: http://www.parrocchie.it/rovigo/sanpiox/download/Davanti%20a%20Gesu%20-%20Piccolo%20promemoria%20su%20alcuni%20gesti%20all'Eucarestia.doc

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Come comportarsi e come stare in chiesa

RITI DI INTRODUZIONE

 

Scopo di questi riti è di fare in modo che i fedeli, radunandosi insieme, formino una comunità, e si dispongano convenientemente ad ascoltare la parola di Dio e a celebrare degnamente l’Eucaristia.

 

in piedi

ANTIFONA D’INIZIO   

Quando il popolo si è radunato, il sacerdote con i ministri si reca processionalmente all’altare, mentre si esegue normalmente un canto adatto alla celebrazione. Se non ha luogo il canto, il sacerdote, dopo il saluto, riprende, con una formulazione libera, l’antifona d’inizio proposta dal Messale come base della monizione con la quale introduce i fedeli alla Messa del giorno.

SALUTO DEL CELEBRANTE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l’amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.                            Cf 2 Cor 13,13
E con il tuo spirito.
_____________________________________________________

Oppure:

La grazia e la pace di Dio nostro Padre

e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.                            Cf 1 Cor 1,3
E con il tuo spirito.
Oppure:
Benedetto nei secoli il Signore.

Oppure:
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Oppure:
Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore
e nella pazienza di Cristo,
sia con tutti voi.                            Cf 2 Ts 3,5
E con il tuo spirito.

Oppure:
Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.                            Cf Rm 15,13
E con il tuo spirito.

Oppure:
La pace, la carità e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.                            Cf Ef 6,23
E con il tuo spirito.

Oppure:

Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre

mediante la santificazione dello Spirito
per obbedire a Gesù Cristo
e per essere aspersi del suo sangue,
grazia e pace in abbondanza a tutti voi.                       Cf 1 Pt 1,1-2
E con il tuo spirito.

_____________________________________________________

È opportuno che il sacerdote, o altra persona idonea, presenti con brevi parole la liturgia del giorno. Colui che presiede invita quindi l’assemblea a un atto interiore di pentimento.

 

ATTO PENITENZIALE

 

 

I FORMULA

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

Oppure:
Il Signore Gesù,
che ci invita alla mensa della Parola e dell’Eucaristia,
ci chiama alla conversione.
Riconosciamo di essere peccatori
e invochiamo con fiducia la misericordia di Dio.

Oppure, specialmente nelle domeniche:
Nel giorno in cui celebriamo
la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte,
anche noi siamo chiamati a morire al peccato
per risorgere alla vita nuova.
Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.

Breve pausa per la riflessione personale. Poi tutti insieme:
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
E supplico la beata sempre vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.

 

II FORMULA

All’inizio di questa celebrazione eucaristica chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

Oppure:
Umili e penitenti come il pubblicano al tempio,
accostiamoci al Dio giusto e santo,
perché abbia pietà anche di noi peccatori.

Si fa una breve pausa di silenzio. Poi il sacerdote dice:
Pietà di noi, Signore.
Contro di te abbiamo peccato.
Mostraci, Signore, la tua misericordia.
E donaci la tua salvezza.

 

III FORMULA

Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi
e ci riconcilia con il Padre.
Apriamo il nostro spirito al pentimento,
per essere meno indegni
di accostarci alla mensa del Signore.

Oppure:
Il Signore ha detto:
chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra.
Riconosciamoci tutti peccatori
e perdoniamoci a vicenda dal profondo del cuore.

Si fa una breve pausa di silenzio. Poi il sacerdote dice:
Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi
pietà di noi.
Signore, pietà.                  Oppure:Kyrie, eléison.
Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.                     Oppure:Christe, eléison.
Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.                  Oppure:Kyrie, eléison.

Segue l’assoluzione.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
_____________________________________________________

Invece delle tre invocazioni precedenti, si possono usare a scelta altri modelli di invocazione a Cristo Signore:
Signore, tu sei la via che riconduce al Padre, abbi pietà di noi.
Cristo, tu sei la verità che illumina i popoli, abbi pietà di noi.
Signore, tu sei la vita che rinnova il mondo, abbi pietà di noi.

Signore, che a Pietro pentito hai offerto il tuo perdono, abbi pietà di noi.
Cristo, che al buon ladrone hai promesso il paradiso, abbi pietà di noi.
Signore, che accogli ogni uomo che si affida alla tua misericordia, abbi pietà di noi.

Signore, che non sei venuto a condannare, ma a perdonare, abbi pietà di noi.
Cristo, che fai festa per ogni peccatore pentito, abbi pietà di noi.
Signore, che perdoni molto a chi molto ama, abbi pietà di noi.

Signore, che sei venuto a cercare chi era perduto, abbi pietà di noi.
Cristo, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi.
Signore, che raccogli nell’unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi.

Signore, che sei la pienezza di verità e di grazia, abbi pietà di noi.
Cristo, che ti sei fatto povero per arricchirci, abbi pietà di noi.
Signore, che sei venuto a fare di noi il tuo popolo santo, abbi pietà di noi.

Se non sono già state dette o cantate per l’atto penitenziale, seguono le invocazioni:
Signore, pietà. Oppure: Kyrie, eléison.
Signore, pietà. Kyrie, eléison.
Cristo, pietà. Oppure: Christe, eléison.
Cristo, pietà. Christe, eléison.
Signore, pietà. Oppure: Kyrie, eléison.
Signore, pietà. Kyrie, eléison.

 

GLORIA A DIO

Nelle domeniche (eccetto in Avvento e in Quaresima), nelle solennità, nelle
feste e in celebrazioni solenni tutta l’assemblea canta o dice l’inno di lode:

Gloria a Dio nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

Glória in excélsis Deo et in terra pax homínibus bonae voluntátis.
Laudámus te, benedícimus te, adorámus te, glorificámus te, grátias
ágimus tibi propter magnam glóriam tuam, Dómine Deus, Rex
caeléstis, Deus Pater omnípotens. Dómine Fili unigénite, Iesu Christe,
Dómine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis peccáta mundi,
miserére nobis: qui tollis peccáta mundi, súscipe deprecatiónem
nostram. Qui sedes ad déxteram Patris, miserére nobis. Quóniam tu
solus Sanctus , tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus, Iesu Christe,
cum Sancto Spíritu: in glória Dei Patris. Amen.

 

COLLETTA (o preghiera dell’assemblea)
Preghiamo.

Segue un tempo di preghiera silenziosa, quindi il celebrante esprime le intenzioni
di tutti nell’orazione (o colletta) del giorno alla quale l’assemblea dà
il suo assenso con l’acclamazione:
Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Le letture scelte dalla Sacra Scrittura con i canti che le accompagnano, costituiscono la parte principale della Liturgia della Parola; l’omelia, la professione di fede e la preghiera universale sviluppano e concludono questa parte. Nelle letture, spiegate nell’omelia, Dio parla al suo popolo, gli manifesta il mistero della redenzione e della salvezza e offre un nutrimento spirituale: Cristo stesso è presente, per mezzo della sua parola.

Il popolo fa propria questa parola con i canti e vi aderisce con la professione di fede (Credo): così nutrito, nella preghiera universale prega per tutta la Chiesa e per la salvezza del mondo intero (PNM 33). Centro visibile della Liturgia della Parola è l’ambone. I lettori, uomini e donne, siano ben preparati ed edifichino l’assemblea con la proprietà dell’atteggiamento e dell’abito.

 

seduti

 

PRIMA LETTURA

 

È presa di solito dai libri storici e profetici della Bibbia: annuncia la salvezza

che sarà realizzata pienamente in Gesù Cristo.

Al termine della lettura si dice:

Parola di Dio.                     Rendiamo grazie a Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE

Un solista, lettore o cantore, esegue il salmo, che è come una meditazione

sulla parola ascoltata. Tutti rispondono con un ritornello.

 

SECONDA LETTURA

È presa di solito dalle lettere degli apostoli, che presentano alla comunità il

mistero di Cristo ed esortano a viverlo.

Al termine della lettura si dice:

Parola di Dio.                     Rendiamo grazie a Dio.

 

in piedi

CANTO AL VANGELO

Si canta di solito Alleluia (che vuol dire: Lodate Dio) o un altro grido di

gioia e di lode a Cristo, Parola vivente di Dio.

 

VANGELO

È il culmine della Liturgia della Parola. Il diacono che proclama il Vangelo,

inchinato, chiede la benedizione al sacerdote dicendo con voce sommessa:

Benedicimi, o Padre.

 

Il sacerdote con voce sommessa dice:

Il Signore sia nel tuo cuore e sulle tue labbra, perché tu possa annunciare

degnamente il suo Vangelo: nel nome del Padre e del Figlio

e dello Spirito Santo.

 

Il diacono risponde:

Amen.

 

Assente il diacono, il sacerdote s’inchina davanti all’altare e dice sottovoce:

Purifica il mio cuore e le mie labbra, Dio onnipotente, perché possa

annunciare degnamente il tuo Vangelo.

 

Poi il diacono o il sacerdote si reca all’ambone e saluta:

Il Signore sia con voi.        E con il tuo spirito.

Dal vangelo secondo...      Gloria a te, o Signore.

 

La lettura termina con l’acclamazione:

Parola del Signore.            Lode a te, o Cristo.

 

Poi il diacono o il sacerdote bacia il libro dicendo sottovoce:

La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati.

 

 

seduti

OMELIA

Essa è prescritta in tutte le domeniche e feste di precetto. Di solito è tenuta

personalmente da chi presiede. Dopo l’omelia è bene fare un po’ di silenzio.

 

 

PROFESSIONE DI FEDE in piedi

 

La domenica e nelle solennità, tutta l’assemblea dice:

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra,

di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,

unigenito Figlio di Dio,

nato dal Padre prima di tutti i secoli:

Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,

generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;

per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,

Alle parole «e per opera dello Spirito Santo... si è fatto uomo», tutti si inchinano.

e per opera dello Spirito Santo

si è incarnato nel seno della Vergine Maria

e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,

è salito al cielo, siede alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti,

e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,

e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,

e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.

Aspetto la risurrezione dei morti

e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

In alcune circostanze, specialmente nel tempo di Quaresima e di Pasqua, si

può rinnovare la Professione di fede con il testo che segue:

Io credo in Dio, Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra;

e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,

Alle parole «fu concepito... da Maria Vergine», tutti si inchinano.

il quale fu concepito di Spirito Santo,

nacque da Maria Vergine,

patì sotto Ponzio Pilato,

fu crocifisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi;

il terzo giorno risuscitò da morte;

salì al cielo,

siede alla destra di Dio Padre onnipotente;

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo,

la santa Chiesa cattolica,

la comunione dei santi,

la remissione dei peccati,

la risurrezione della carne,

la vita eterna. Amen.

 

Credo in unum Deum,

Patrem omnipoténtem, factórem caeli et terrae, visibílium ómnium et invisibílium. Et in unum Dóminum Iesum Christum, Fílium Dei unigénitum, et ex Patre natum ante ómnia saécula. Deum de Deo, lumen de lúmine, Deum verum de Deo vero, génitum, non factum, consubstantiálem Patri: per quem ómnia facta sunt. Qui propter nos hómines et propter nostram salútem descéndit de caelis. Et incarnátus est de Spíritu Sancto ex María Vírgine, et homo factus est. Crucifíxus étiam pro nobis sub Póntio Piláto; passus et sepúltus est, resurréxit tértia die,  ecúndum Scriptúras, et ascéndit in caelum, sedet ad déxteram Patris. Et íterum ventúrus est cum glória, iudicáre vivos et mórtuos, cuius regni non erit finis. Et in Spíritum Sanctum, Dóminum et vivificántem: qui ex Patre Filióque procédit. Qui cum Patre et Filio simul adorátur et conglorificátur: qui locútus est per prophétas. Et unam, sanctam, cathólicam et apostólicam Ecclésiam. Confíteor unum baptísma in remissiónem peccatórum. Et exspécto resurrectiónem mortuórum, et vitam ventúri saéculi. Amen.

 

 

PREGHIERA UNIVERSALE (o preghiera dei fedeli)

Dopo l’introduzione del sacerdote, un lettore o un ministro idoneo propone alcune intenzioni di preghiera: l’assemblea risponde con una invocazione (ad es.: Ascoltaci o Signore), oppure pregando in silenzio.

Il sacerdote conclude la preghiera con un’orazione e l’assemblea risponde:

Amen.

 

RITI DI COMUNIONE

 

La Messa è il banchetto pasquale del Signore morto e risorto. Noi vi partecipiamo con la fede e con la carità, e sacramentalmente con la Comunione.

Fare la Comunione è il modo normale di realizzare l’incontro di salvezza con Cristo, di partecipare pienamente alla sua morte e alla sua vita. E poiché mangiamo insieme alla tavola del Signore, è giusto che ci perdoniamo ed esprimiamo con il saluto di pace il nostro

amore di fratelli.

 

in piedi

PREGHIERA DEL SIGNORE

Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:

Oppure:

Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà

dei figli diciamo insieme:

Oppure:

Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione

e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme

come il Signore ci ha insegnato:

Oppure:

Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del

Vangelo, osiamo dire:

 

Padre nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

 

Pater noster, qui es in caelis: sanctificétur nomen tuum: advéniat regnum tuum: fiat volúntas tua, sicut in caelo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie: et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in tentatiónem; sed líbera nos a malo.

 

Liberaci, o Signore, da tutti i mali,

concedi la pace ai nostri giorni,

e con l’aiuto della tua misericordia

vivremo sempre liberi dal peccato

e sicuri da ogni turbamento,

nell’attesa che si compia la beata speranza

e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.

Tuo è il regno,

tua la potenza e la gloria nei secoli.

 

 
RITO DELLA PACE

Signore Gesù Cristo,

che hai detto ai tuoi apostoli:

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace»,

non guardare ai nostri peccati,

ma alla fede della tua Chiesa,

e donale unità e pace secondo la tua volontà.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

La pace del Signore sia sempre con voi.

E con il tuo spirito.

Scambiatevi un segno di pace.

Oppure:

Come figli del Dio della pace,

scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

Oppure:

In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce,

scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

Oppure:

Nello Spirito del Cristo risorto datevi un segno di pace.

 

Si può fare in molti modi: con l’abbraccio o la stretta di mano, con un cenno del capo o un sorriso; l’importante è che sia «vero», dettato dal sentimento profondo che in Cristo non ci sono differenze di razza o di sesso o di condizione o di età, ma solo dei compagni di strada uniti dalla stessa speranza.

 

 

FRAZIONE DEL PANE

 

Come Gesù nell’ultima Cena spezzò il pane per distribuirlo agli Apostoli, così il sacerdote spezza il pane o la grande ostia e lasciandone cadere un frammento nel calice dice sottovoce:

 

Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

 

Poiché mangiamo tutti dell’unico pane spezzato dobbiamo essere tutti un

cuor solo e un’anima sola.

Perché il segno della partecipazione all’unico pane spezzato abbia chiara evidenza,

è bene compiere il gesto della frazione del pane in modo veramente

espressivo e visibile a tutti.

 

Intanto si canta o si dice:

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,

abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,

abbi pietà di noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,

dona a noi la pace.

 

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: dona nobis pacem.

 

Questo canto si può ripetere più volte, se la frazione del pane si prolunga. L’ultima invocazione si conclude con le parole: «dona a noi la pace [dona nobis pacem]».

 

 

COMUNIONE DELL’ASSEMBLEA

Per la preparazione personale ci si può unire alla preghiera silenziosa del sacerdote:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.

Oppure:

La comunione con il tuo Corpo e il tuo Sangue, Signore Gesù Cristo, non diventi per me giudizio di condanna, ma per la tua misericordia sia rimedio e difesa dell’anima e del corpo.

 

In caso di necessità il sacerdote in cura d’anime, autorizzato dall’Ordinario, può incaricare una persona idonea a distribuire la comunione. Alla frazione del pane essa si porta all’altare e dopo l’«Agnello di Dio» il sacerdote gli si rivolge dicendo:

Ti benedica il Signore, perché tu sia degno di dare l’Eucaristia ai tuoi fratelli.

Amen.

 

Il sacerdote presenta il Pane eucaristico ai fedeli dicendo:

Beati gli invitati alla Cena del Signore.

Ecco l’Agnello di Dio,

che toglie i peccati del mondo.

O Signore, non sono degno

di partecipare alla tua mensa:

ma di’ soltanto una parola

e io sarò salvato.

 

Il sacerdote si comunica con il Corpo e il Sangue del Signore e dice sottovoce:

Il Corpo di Cristo mi custodisca per la vita eterna.

Il Sangue di Cristo mi custodisca per la vita eterna.

 

Nel presentare il Pane eucaristico ai fedeli, il sacerdote, il diacono o il ministro straordinario della Comunione (accolito, o lettore, o laico designato dal Vescovo per questo ministero) dice:

Il Corpo di Cristo.

Amen.

 

Se si riceve il Pane consacrato nella mano – secondo l’uso di molte regioni – il comunicando porge la mano sinistra aperta sottoponendovi la mano destra: riceve dal sacerdote o dal ministro il Pane eucaristico e si pone in disparte; con la mano destra prende il Corpo del Signore e con devozione lo porta alla bocca, poi ritorna al suo posto.

Si deve evitare di prendere il Pane dalla mano del sacerdote e di comunicarsi camminando: questo non è un gesto di comunione e non può esprimere un atto personale di fede e di amore al Cristo che si dona ai suoi fratelli.

La piena partecipazione alla Messa si attua e si manifesta con la comunione sacramentale. Chi pertanto, pur essendosi già accostato alla mensa eucaristica, partecipa nello stesso giorno ad un’altra Messa, può ricevere nuovamente la Comunione una seconda volta.

Il rito prevede che in determinate circostanze (come ad esempio nella Messa concelebrata nella Messa conventuale o di «comunità» nelle Messe rituali o in altre circostanze determinate dal vescovo) i fedeli siano invitati a comunicarsi anche bevendo al calice. In questo modo si realizza meglio il comando di Gesù: «Prendete... mangiate; prendete... bevete».

 

Presentando il calice (che si prende in mano) il sacerdote o il ministro dice:

Il Sangue di Cristo.

Amen.

 

Durante la comunione un canto adatto accompagna la processione ed esprime la gioia comune (antifona di comunione).

Terminata la distribuzione della comunione, il sacerdote o il diacono o l’accolito asterge la patena e il calice dicendo sottovoce:

Il sacramento ricevuto con la bocca sia accolto con purezza nel nostro spirito, o Signore, e il dono a noi fatto nel tempo ci sia rimedio per la vita eterna.

 

 

ci si può sedere
RINGRAZIAMENTO

Dopo una pausa di silenzio e di raccoglimento in cui si medita sul grande Dono ricevuto e nell’intimità si prolunga lo scambio di amicizia con il nostro Ospite, l’assemblea può cantare un inno di ringraziamento e di lode.

 

 

in piedi

ORAZIONE DOPO LA COMUNIONE

Il sacerdote conclude con un’orazione a cui si risponde:

Amen.

 

LITURGIA EUCARISTICA

 

La Liturgia eucaristica consiste essenzialmente nel sacrificio conviviale, che, sotto i segni del pane e del vino, rappresenta e perpetua sull’altare il sacrificio pasquale di Cristo Signore. Sacrificio e banchetto sono così intimamente uniti, che nel momento stesso in cui si compie e si offre il sacrificio, lo si compie e lo si offre nel segno del banchetto. Ne consegue che i momenti principali della Liturgia eucaristica sono due: la grande Preghiera eucaristica, nell’ambito della quale si compie e si offre il sacrificio, e la santa Comunione, con la quale si partecipa pienamente, nella fede e nell’amore, al sacrificio stesso. Momento secondario è quello iniziale, in cui si presentano i doni sull’altare. Centro visibile della Liturgia eucaristica è l’altare.

 

 

seduti

PRESENTAZIONE DEI DONI

 

Si portano all’altare il pane e il vino che serviranno al banchetto eucaristico dei fedeli. Con la grande Preghiera eucaristica saranno cambiati nel corpo e sangue di Gesù. Per sottolineare la partecipazione all’«unico pane e all’unico calice» si abbia cura di preparare, per quanto è possibile, un’unica patena e un unico calice. Conviene che il pane azzimo sia fatto in modo che il sacerdote possa davvero spezzare l’ostia in più parti da distribuire almeno ad alcuni fedeli. Le altre offerte che si fanno a questo punto della Messa (ceri, fiori, e abitualmente denaro) sono riservate al servizio della chiesa e alla carità verso i fratelli più poveri. Seguiamo in silenzio i gesti del sacerdote (che possono essere accompagnati anche da un canto adatto) oppure rispondiamo alla sua preghiera.

 

Il sacerdote, mentre presenta il pane, dice:

Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi cibo di vita eterna.

Benedetto nei secoli il Signore.

 

Mentre versa nel calice il vino, con un po’ d’acqua, il sacerdote dice sottovoce:

L’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana.

 

Mentre presenta il vino, dice:

Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino, frutto della vite e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza.

Benedetto nei secoli il Signore.

 

Il sacerdote inchinandosi dice sottovoce:

Umili e pentiti accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie dinanzi a te.

 

A lato dell’altare, si lava le mani dicendo sottovoce:

Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato.

 

La presentazione dei doni si conclude con l’invito a pregare insieme con il sacerdote e mediante l’orazione sopra le offerte.

Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio, Padre onnipotente.

Oppure:

Pregate, fratelli e sorelle, perché questa nostra famiglia, radunata nel nome di Cristo, possa offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente.

Oppure:

Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito il Dio Padre onnipotente.

Oppure:

Pregate, fratelli e sorelle, perché il sacrificio della Chiesa, in questa sosta che la rinfranca nel suo cammino verso la patria,

sia gradito a Dio Padre onnipotente.

 

Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio

a lode e gloria del suo nome,

per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

 

 

in piedi

 

ORAZIONE SULLE OFFERTE

All’orazione l’assemblea risponde con l’acclamazione:

Amen.

 

 

 

PREGHIERA EUCARISTICA

 

La Preghiera eucaristica esige che tutta l’assemblea l’ascolti con rispetto e in silenzio, e vi partecipi con le acclamazioni previste nel rito.

 

PREFAZIO (Azione di grazie)

La proclamazione o il canto del prefazio costituisce la prima parte della Preghiera eucaristica. Esso enuncia il tema dell’azione di grazie che varia secondo i tempi liturgici, le solennità o le feste.

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori.

Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

 

Il testo del prefazio varia secondo il tempo liturgico e la Preghiera eucaristica usata.

 

ACCLAMAZIONE

Al termine del prefazio tutta l’assemblea si unisce all’azione di grazie del sacerdote con il canto del:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Osanna nell’alto dei cieli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Osanna nell’alto dei cieli.

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

 

Segue la Preghiera eucaristica II con il proprio prefazio.

 

RITI DI CONCLUSIONE

 

 

Si possono dare a questo punto gli avvisi che interessano la comunità. Seguono la benedizione del sacerdote e il congedo.

 

BENEDIZIONE

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

 

Vi benedica Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

 

In alcune domeniche, solennità e feste questa formula può essere preceduta da una «benedizione solenne» o da una «preghiera di benedizione sul popolo»: questi testi conferiscono alla benedizione un carattere più solenne.

 

CONGEDO

 

La Messa è finita: andate in pace.

Oppure:

La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace.

Oppure:

Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace.

Oppure:

Nel nome del Signore, andate in pace.

Oppure, specialmente nelle domeniche di Pasqua:

Andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto.

Rendiamo grazie a Dio.

 

La famiglia di Dio si separa: ognuno ritorna alla propria casa e alle proprie occupazioni. Ma per tutti rimane l’impegno di conservare nella vita quotidiana ciò che hanno ricevuto nella celebrazione dell’Eucaristia con la fede e  il sacramento, di animare il mondo con lo spirito cristiano, facendosi testimoni

di Cristo in mezzo ai propri fratelli.

 

Fonte:

http://www.elledici.org/download/LITURGIA/Documenti/In%20parrocchia/01-Riti-di-Introduzione.doc

http://www.elledici.org/download/LITURGIA/Documenti/In%20parrocchia/02-Lit-Parola.doc

http://www.elledici.org/download/LITURGIA/Documenti/In%20parrocchia/04-Riti-di-Comunione.doc

http://www.elledici.org/download/LITURGIA/Documenti/In%20parrocchia/03-Lit-eucaristica.doc

http://www.elledici.org/download/LITURGIA/Documenti/In%20parrocchia/05-Riti-di-conclusione.doc

Sito web da visitare: http://www.elledici.org/

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