Segno zodiacale del Toro periodo e caratteristiche

 


 

Segno zodiacale del Toro periodo e caratteristiche

 

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Segno zodiacale del Toro periodo e caratteristiche

 

Segno Zodiacale: Toro

Il Sole si trova in Toro all'incirca tra il 21 Aprile e il 21 Maggio.

Il pianeta dominante è Venere, l'elemento è la terra, la qualità è fissa.
Il Toro e' dotato di una resistenza e di una pazienza che lo portano a raggiungere mete impossibili per qualsiasi altro segno. Appartenendo alla schiera dei segni fissi, e' piuttosto moderato e tradizionalista. Ha la tendenza a fare le cose piano, ma molto bene.
Spesso viene considerato pigro. Si tratta, pero', di una concezione erronea della sua natura! Il Toro e' solo disciplinato e controllato e vuol sempre sapere dove sta andando.
Le sue peculiari caratteristiche gli permettono di avere un ottimo rapporto con il denaro. Il Toro tende ad accumulare ricchezze. Non e' pero' ne' avido ne' avaro: ha solo un forte istinto conservativo e la sua abilita' nel trattare il denaro e' congenita, assolutamente priva di malizia. Del resto, il Toro e' tutto fuorche' malizioso: al contrario, la sua bonta' lo porta, a volte, a fidarsi troppo del prossimo e a rimanere deluso (se non addirittura raggirato) da quest'ultimo.
La lentezza e le difficolta' con le quali il Toro raggiunge i suoi obiettivi possono portarlo a essere decisamente possessivo verso quello che gli appartiene, che si parli di beni materiali o di affetti. Questo difetto del Toro viene compensato, almeno per quanto riguarda i rapporti sentimentali, dalla fantastica sensualita' che possiede, e che rende i suoi rapporti affettivi ricchissimi di entusiasmo e passione.
Il segno del Toro corrisponde, anatomicamente, alla parte inferiore della testa; al collo e alla gola in particolare. Gi appartiene a tale segno dovra' stare attento, dunque, a torcicolli, faringiti e tonsilliti, sempre in agguato!
Nei sentimenti, pur essendo dotato di una sensualita' fuori dal comune, che gli permetterebbe di concedersi molteplici avventure, il Toro ha interessi e intenzioni piuttosto tradizionali. Ama la famiglia e il suo fine ultimo e' quello di raggiungere una vera sicurezza affettiva.
Per l'influenza di Venere, e' attratto particolarmente da tutto cio' che e' bello. Il suo partner ideale deve farsi riconoscere grazie a un aspetto fisico molto curato e, possibilmente, attraente. Dopo un primo approccio fondato sull'esteriorita', il Toro continuera' tuttavia ad apprezzare il partner con intensita' nel corso degli anni, soprattutto se tale partner condividera' la carica sessuale non indifferente del Toro.
Rappresentanti importanti di questo segno sono:
Karl Marx, Sigmund Freud, Elisabetta II d'Inghilterra, Rodolfo Valentino, Al Pacino, Uma Thurman, George Clooney.

  • Colore da portare: il verde.
  • Pietra portafuna: lo smeraldo.
  • Metallo: il rame.
  • Fiore: la rosa.
  • Giorno favorevole: il venerdì, in onore di Venere.

 

Fonte: http://www.roadrunnersmaddaloni.com/i/files/leone.docx

Autore del testo: http://www.roadrunnersmaddaloni.com/

 

 

TORO  22aprile – 21 maggio

Se potessimo correttamente interpretare i dodici sim­boli che rappresentano i segni zodiacali, conosceremmo molte cose che sono avvenute, o avverranno, nel tempo. Nello Zo­diaco è scritta la storia del tempo, dell'Universo creato e dell'uomo. Per com-prendere il valore del Piano Divino - nella misura consentita al nostro sviluppo - supponiamo che ogni scintilla emanata dalla Grande Fiamma in questo mondo materiale abbia mantenuto in sé la memoria del Piano Divino. Se così fosse ogni scintilla cono-scerebbe, nel raggiun­gere un certo stadio, sia d'involuzione che d'evoluzione, simbo-lizzato dai vari segni dello Zodiaco, il punto esatto ove essa si trova, il perché si trovi in quel determinato punto, il luogo da cui pro-viene, e così via. Si renderebbe conto, allo-ra, della precisa natura della lezione e della prova che l'aspetta ad ogni nuova tappa del suo viaggio, ed in sole dodici incar­nazioni - sei  sulla  via  dell'immersione nella materia

 

più densa sull'arco discendente e sei sulla via di ascesa - termi­nerebbe le sue esperienze e ritornerebbe nel seno del Creatore. Ma il nostro progresso, purtroppo, non è così rapido. In primo luogo ogni scintilla ha dimenticato la pagina di storia scritta in essa dal Padre, forse a causa della densità delle diverse regioni attraverso cui ha dovuto passare. La maggior parte del nostro viaggio, fin qui, è stata percorsa nelle tenebre, in uno stato di oblio e di quasi completa incoscienza. Abbiamo già considerato e studiato le caratteristiche di Ariete, che rappresenta l'attività instancabile e spesso irre­quieta, e il fuoco, come primo punto di partenza dell'Eterno Oceano Unico. Prendiamo, ora, a considerare il Toro, il secondo segno dello Zodiaco, che rappresenta quasi una pausa lungo l'itinerario del viaggio. Quale significato può avere questo « alt », per lo spirito recentemente emerso dall'ardente radiosità dell'Ariete? Infatti, in un certo senso, potremmo dire che è più difficile all'idea divina di farsi strada nella nostra coscienza quando si è nati in Toro, che quando si è nati in Ariete. Poiché quest'ultimo corrisponde al fuoco del piano astrale, mentre il Toro corrisponde al piano fisico. Il Creatore ci viene incontro sul piano mentale, dove l'Anima o Sè superiore funziona, ma non scende al disotto di questo piano. Quindi, se un Toro riceve un appello dal Divino, deve rispondervi passando per i livelli emotivi della coscienza. E poiché la regione delle emozioni è molto infida, egli corre il rischio di sommergervisi, di naufragare nei suoi desideri stessi, nel qual caso mancherà all'Appello. Vedremo, in seguito perché i desideri del Toro rappre­sentano un pericolo sempre in agguato per lui. La difficoltà del Toro non è limitata solo alla sua natura terrena. Esso appartiene alla Croce Fissa, il che denota che il suo ritmo e la sua qualità sono tematiche, inerti... Le qualità terrene e le qualità tematiche sono in antitesi con lo Spirito, ma fortunatamente sono negative e ricettive e, quindi, si prestano ad albergare l'Anima nel suo viaggio. Quando prendiamo a considerare l'immobilità e la solidità del Toro, non possiamo fare a meno di chiederci, con meraviglia, come l'anima abbia il coraggio di soffermarvisi. L'incontro dell'Anima con la materia così inerte deve essere una prova tremenda. Per meglio comprendere il significato del Toro in tutto il manvantara e nel pellegrinaggio di ogni anima, passiamo a studiare il simbolo del Toro. Ogni cosa nell'Universo è naturalmente mossa e spinta ad evolvere dal Divino Impulso, ma appare difficile riconoscere questo impulso nel Toro. Esso sembra incorporare un tipo e una raccolta di forze primitive che lo rendono capace di fare a meno dell'aiuto degli altri, e anche di qualunque fonte superiore. Questa indipendenza, naturalmente, è una mera illusione costruita dai forti elementi della sua natura fisica. La medesima illu­sione circonda l'uomo perfettamente sano, che è felice e soddisfatto, e, quindi, non si protende verso alcuna cosa che sia di natura astratta, per cercare di migliorare su altre sfere di cui ancora non ha coscienza. Sono, di solito, gli infermi, i deboli, gli invalidi, i brutti e gli infelici che provano più ardente il desiderio di bruciare le barriere del tempo e dello spazio, e di rivelare l'Eternità che splende sull'Orizzonte della loro Anima. Così vi è uno stadio dell'evoluzione in cui la forza e la salute fisica di un uomo formano uno schermo di separazione fra lui e Dio. La persona nata in Toro è dotata di forza e di salute. Quindi, dovrebbe usare la propria volontà per volgere l'attenzione agli interessi dello Spirito ed alla propria evolu­zione. Altrimenti egli sarà valutato soltanto per la sua forza fisica, non ancora illuminata dall'intelletto. Ricordi, questa persona, che tutto quanto concerne il mondo materiale, ed i fatti concreti, è semplice per lui. La sua difficoltà, invece, sta nel penetrare nella sfera da cui emanano i sogni e le aspirazioni. Il Toro non può staccarsi dalla terra, al contrario di Ariete che dura fatica a scendere sulla terra. Ariete deve imparare a ripiegare le ali ed a fare uso dei piedi; il Toro dovrebbe smettere di usare i piedi, per mettere in movimento le ali, che nascono dal piano mentale, e, da un certo punto di vista, l'Ariete sembra essere favorito dal divino; poiché, in un certo senso, è polarizzato su quel piano. Ma guardando da un altro punto di vista, appaiono gli svantaggi di Ariete. Esso è sceso sulla terra con le ali spiegate, ma, ivi giunto, si accorge che sulla terra le ali sono raramente usabili, e soltanto nelle grandi occasioni, per così dire. Si accorge anche che manca qualche cosa ai suoi veicoli costruiti per l'uso terreno, e che, in qualche modo, spesso si trova in contrasto con gli scopi della vita immediata. Toro, sotto questo aspetto, è più fortunato, poiché è fornito di veicoli costruiti per l'uso di questo mondo. E se riesce ad indurre l'anima a risplendere attraverso i suoi utili e pratici veicoli, diviene un forte potere capace di far fronte a tutte le circostanze; poiché, allora, camminerà quando è necessario camminare e volerà quando volare sarà necessario. Mi sembra che sarebbe utile e istruttivo rintracciare il probabile metodo di sviluppo di un Toro, dall'epoca primitiva fino al suo presente sviluppo. Nei primordi, l'uomo nato in Toro dovette essere veramente simile all'animale di tale nome. Paziente, passivo, disposto a faticare penosamente, senza chiedere il perché, senza ribellione. Era troppo immerso nella propria inerzia per potere mai elevarsi all'estasi dell'aspirazione di grandi con­quiste, di grandi compiti trascendentali. Ancora esistono tipi di questi Tori primitivi nell'epoca presente: persone indifferenti ad ogni ambizione e che sembrano soltanto vivere a metà. E se le studiassimo dal punto di vista astrologico, verremmo a riscontrare l'influenza del Toro, sia come segno dominante nell'orizzonte della loro nascita, che come segno dell'ascen­dente. Il secondo stadio corrisponde a quello del Toro, nella sua caratteristica di ribellione e di animale facilmente infu­riato. Annuncia in tal modo la sua insoddisfazione dinanzi alla vita. In questo stadio, l'individuo è ostinato e cocciuto, poiché la passività e la gentilezza di Venere, che governa il Toro, sono soppiantate dalla furia e dalla passione di Marte, che governa Scorpione, il segno polare di Toro. I nati in Toro, con inclinazione marziale, si slanciano ciecamente nella battaglia della vita. Sono estremamente ambiziosi ed avidi di acquistare beni terreni, gioielli, belli abiti; amano mangiare cibi prelibati e godere ogni piacere e non hanno pace fino a quando non hanno soddisfatto i loro desideri. Ai Tori che hanno trasceso gli stadi soprammenzionati, potrebbe essere applicato l'appel-lativo di divinità autoritarie. La volontà dei Tori è veramente una caratteristica che merita di essere messa in particolare rilievo. Il Toro, insieme con lo Scorpione, il Leone e l'Acquario (gli altri segni fissi) ha una decisa affinità con il Primo Raggio, il quale si manifesta nell'attività terrena come potenza, energia e volontà. E' molto probabile che non sappiamo ancora completamente comprendere l'influenza del Primo Raggio, e che la potenza e la volontà che riscontriamo negli esseri umani non siano che una infinitesima quantità di queste facoltà concesse dal Creatore a coloro che mostrano di essere in grado di usarle correttamente. Vi sono formidabili ostacoli da superare per tutti coloro che sono nati nei segni fissi, ostacoli che rendono loro quasi impossibile di usare la propria volontà intelligentemente e costruttivamente. Le difficoltà del Toro sono: la solidità della sua materia, estremamente terrena, la sua ostinazione non comune - la quale non è che una fase della volontà per­vertita - ed i suoi prepotenti desideri ed appetiti. Il Toro, in particolare, dovrebbe cercare di comprendere la natura del « desiderio » e di relegarlo al suo vero posto nello schema delle cose, poiché, altrimenti, la sua più grande forza diverrà la sua più grande debolezza. Il desiderio è forza quando fun­ziona come potere creativo: è debolezza quando non è usato saggiamente. Per comprendere esattamente fino a quale punto il Toro simbolizzi le forze creative, non abbiamo che da gettare uno sguardo retrospettivo alla storia dell'Egitto e paesi limitrofi, cinque o sei mila anni or sono, quando il Sole si trovava, nella sua Era bimillenaria, nel segno del Toro. Le masse adoravano il toro, probabilmente senza avere alcuna idea degli usi superiori del potere creativo. Ma abbiamo prova suffi­ciente, negli antichi manoscritti, che gli Adepti e gli Iniziati si occupavano degli aspetti superiori di tale forza creativa, collegata alquanto confusamente (nella mente dei più), con la gola e con la parola parlata. La gola è governata dal segno del Toro e studiando le persone che sono nate con il Sole in questo segno, che abbiano il Toro in qualche posi­zione importante nel loro oroscopo, possiamo arrivare a qualche conclusione interessante. In primo luogo, quasi ogni nato in Toro potrebbe essere cantante, se volesse darsi la pena di studiare ed educare la sua voce. Molti cantanti, di statura bassa e tarchiati, sono sotto l'influenza del Toro, specialmente se hanno il collo corto e pieno (collo taurino). Le loro voci dovrebbero essere piene e vigorose, poiché la gola è un centro creativo collegato in un certo modo sottile con il piano mentale. Lo Scorpione, il segno opposto del Toro, corrisponde piuttosto agli organi della generazione e della creazione sul piano fisico. Le persone nate in questi due segni sono inevi­tabilmente influenti e potenti, quando hanno acquistato un dominio cosciente sulle loro funzioni creative. E' anche da notarsi che, in via generale, Scorpioni e Tori sono persone piuttosto silenziose, e istintivamente non fanno sperpero di forza creativa, per ciò che riguarda la parola: mentre hanno tendenza a non usare la stessa cautela nell'altro aspetto. (In contrasto con questi due segni, sono gli altri due segni opposti tra di loro: Gemelli e Sagittario, che non sono, nessuno dei due, molto sensuali, ma sono straordinariamente mentali e loquaci). Appare realmente che, mentre erano in Toro e Scorpione, appresero la saggezza della moderazione nella vita emotiva, pur non avendo ancora ap­preso che la dissipazione per mezzo della parola è ugualmente rovinosa, perché svuota l'organismo della forza vitale. Sono sfuggiti da una forma di dissipazione per cadere nell'altra. Quale delle due possa divenire più istruttiva, dipende dal punto raggiunto dall'individuo sulla scala evolutiva. Il Toro si salva dall'inerzia del suo segno, stimolando le qualità mentali e rendendole attive e ciò lo porta in Gemelli, dove dovrà acquistare un'altra forma di dominio... E così la lotta continua attraverso ogni segno. In questo, però, stiamo cer­cando di arrivare alla soluzione degli immediati problemi del Toro. Come può progredire rapidamente una volta che sia arrivato allo stadio del risveglio? Come può apprendere a volare? Egli deve imparare chiaramente il significato occulto della parola parlate. Deve cominciare a creare, prima pensando, poi parlando e portando così in esistenza nuove idee e nuovi mondi. La mente pensa e il cervello registra i nostri pensieri, ma l'espressione dei nostri pensieri è affidata alla gola e agli altri organi vocali. Con essi, noi formuliamo gli ordini e guidiamo l'esecuzione delle nostre idee. Essi sono agenti molto importanti e quindi non dovrebbero mai essere adibiti a compiti non degni e volgari.
Troviamo un'ulteriore conferma alla necessità che ha il Toro di apprendere il corretto uso della forza creativa, studiando una delle fatiche di Ercole, e cioè la cattura del Toro, che egli trascinò fin dentro la città dei Ciclopi. I Ciclopi, come ben sapete, erano giganti con un occhio solo nel mezzo della fronte, che indubbiamente si riferisce alla ghiandola pineale, o occhio interiore. Quindi questa razza di giganti personifica gli esseri umani dotati di attributi divini, ed Ercole acquista tali attributi, o visione spirituale, quando ha soggiogato la sua natura inferiore, simboleggiata dal Toro. Non sembri strano, quindi, di collegare l'anima con il Toro, e ricordiamoci che la brillante stella Aldebaran è situata nel cielo nell'occhio sinistro della costellazione del Toro. Gli astrologi sono ancora alquanto incerti nel determinare la natura delle influenze provenienti da questo splendido astro, ma generalmente si crede che quando è situato in posizione pre­minente in un oroscopo, apporti la visione spirituale, fama e onori terreni. Un Toro molto evoluto è una torre di sapienza, di fortezza, un esempio vivente all'umanità di calma pacata e serena; un modello per tutti gli altri uomini, per la sua capacità di usare la volontà per il raggiungimento dei più alti ideali. Conosce il vero cielo e la sua terra, sentendosi perfettamente a suo agio nell'uno e nell'altro. Egli sa quando deve parlare e quando tacere; quando deve essere attivo e quando passivo. Nulla lo abbatte, avendo la forza e la persistenza del toro, combinate con la spirituale vita interiore e con la compren-sione raggiunta per mezzo del dominio dei suoi istinti e dei suoi desideri. Ispira fiducia ai suoi simili, che sentono di potersi affidare a lui, che è potente e che rimarrà saldo ed eretto al suo posto, anche quando molti altri attorno a lui saranno stati abbattuti nella battaglia della vita. Egli ha la gentilezza d'animo di Venere e il coraggio di Marte, poiché fonde e sintetizza le qualità migliori di questi due Pianeti nel suo cuore e nella sua mente. In contrasto con questo tipo di Toro altamente evoluto, s'incontra nella vita il tipo poco progredito, che è soltanto una creatura di istinti e di appetiti, combinati con una dose preponderante di tena­cia e di ostinatezza. E' pigro e non molto intelligente. Si rifiuta di essere ricettivo alle idee dei suoi simili ed alle più nobili ed elevate influenze dell'arte e della letteratura; ed in tal modo perde metà della sua divina eredità, che è appunto il potere contenuto nella ricettività. L'altra metà dell'eredità, rappresentata dalla Volontà, è da lui usata, ma egli la dissipa o nella ribellione o nella egoistica preoccupa­zione di accumulare beni materiali. E' accecato dalla propria forza e dall'amore della materia. In quanto alla salute, i nati in Toro sono soggetti a ma­lattie della gola. E' importantissimo ricorrere ai rimedi efficaci per qualsiasi infermità di questo organo, che è un centro veramente sacro. I Tori nati all'alba probabilmente sono di bassa statura, hanno il collo corto e gli occhi sporgenti; saranno compatti, solidi e tozzi, con tendenza ad ingrassare, specialmente se si abbandonano alla loro voracità. Si eleveranno nel mondo con i loro sforzi, e generalmente riusciranno a con­quistare quel successo terreno e finanziario che agognano. La lotta potrà essere lunga ed ardua, ma al Toro non pesa il duro e lungo lavoro. Sente che la sua vitalità, la sua forza di resistenza possono essere valorizzate all'infinito. Il Toro nato nella prima parte del segno dovrebbe studiare il segno precedente. Ariete, poiché non sarà un puro tipo tauriano. Avrà qualche cosa della versatilità e dell'animazione del fiero e cardinale Ariete. Se è nato verso la fine del segno, dal 16 al 21 maggio, dovrebbe studiare anche il segno seguente, Ge­melli, il quale è segno dell'aria e dualistico, e modificherebbe sensibilmente la stabilità del Toro. E' preferibile per il Toro di sposare e scegliere amici fra i nati nei segni della terra e dell'acqua, poiché non sarebbe loro facile di armoniz­zare con temperamenti dell'aria, e del fuoco. I nati in Vergine, 21 agosto - 21 settembre, forse potrebbero stimolare il tipo Toro, inerte ed apatico, poiché essi sono attivi, mentali, analitici, essendo sotto il governo di Mercurio. L'altro segno della terra, Capricorno, è un segno molto ambizioso, deciso a raggiungere la sommità del successo, e, forse, potrebbe tra­scinare dietro di sé il nato in Toro, troppo amante del piacere. Il primo segno dell'acqua, Cancro, ha in sé alcuni incon­venienti, ma potrebbe, con vantaggio, essere unito al Toro, che ha difficoltà di altro genere. Potrebbero congiungere le loro forze, o, se fossero ambedue troppo deboli, potreb-bero consolarsi a vicenda. Non sarebbe saggio per un Toro unirsi ad uno Scorpione, poiché è vero che questo è un segno dell'acqua ed è il segno polare del Toro, ma, essendo la letargia, la procrastina­zione e l'eccessiva indulgenza agli appetiti i suoi difetti salienti, si fonderebbero anche troppo bene con quelli del Toro. Toro e Scorpione farebbero bene ad unirsi, a fondere le loro forze soltanto se ambedue fossero tipi già polarizzati sul piano mentale; e se ambedue avessero un atteggiamento costruttivo verso la vita. Forse sarebbe più consigliabile una unione col segno dei Pesci, che apporterebbe ad ambedue maggiore aiuto. I Pesci hanno eccellenti qualità del cuore, ma mancano, fre­quentemente, di forza di volontà, la quale deficienza potrebbe essere compensata dalla forte volontà del Toro.
Però dob­biamo tenere a mente che allo scopo della nostra evoluzione e del nostro progresso, talvolta l'anima nostra ci porta a sce­gliere compagni ed amici tra i segni antagonistici al nostro. Dunque, se qualcuno di noi si trovasse unito con altri che sono in antagonismo con noi e che sembra non ci compren­dano, non sarebbe saggio se cercasse di allontanarsi od eva­dere. E' meglio restare uniti per apprendere il significato nascosto che indubbiamente ha determinato la unione. Ogni segno ha un messaggio di saggezza da impartire agli altri segni, e, quindi, non dobbiamo separarci e allontanarci da nessuna persona che la vita ci fa incontrare sul nostro cammino, e da nessuna esperienza che ci è stata offerta, o forse imposta, oforse anche è stata scelta dalla parte cosciente di noi stessi.
Il colore del Toro è indaco, oppure giallo. Sappiamo, del resto, che i colori esoterici e quelli exoterici non sempre sono gli stessi, e prima di poter apprendere nozioni sicure sui colori, dobbiamo essere in grado di raccoglierci nel più profondo di noi stessi, ed avendo chiuso gli occhi al Tempo ed a tutta la gamma dei suoi colori, scorgere gli splendenti colori dell'eternità, con tutte le delicate loro sfumature. L'agata e lo smeraldo sono le pietre preziose raccomandate al Toro. Il metallo è il rame. La nota musicale il la. Si potrebbe suggerire al Toro di tipo troppo apatico, di usare le pietre destinate ad Ariete. In tal modo, la marziale energia di Ariete potrebbe influire e risvegliare il potere latente in Toro, che, non dimentichiamolo, è molto intenso, benché profondamente sepolto nella materia. Vorremmo chiudere questo studio con qualche pensiero che potesse servire di ispirazione a coloro che ascoltano e leggono, soprattutto se ve n'è qualcuno che sia nato in questo segno.
Mirare a divenire un creatore, sia pure in proporzione microscopica, è forse lo scopo più elevato che si possa concepire, e, certamente, chi è nato in Toro dovrebbe essere in grado di venire in possesso della chiave che apre il mistero della creazione. E' opinione di qualche discepolo progredito che il ritardo dell'umanità a progredire sia dovuto, in gran parte, alla difficoltà di risolvere il problema del sesso. Soltanto un corretto atteggiamento mentale verso le funzioni creative e procreative potrà dare all'umanità un grande impulso evo­lutivo.

 

 

Fonte: http://www.unirenellamore.com/raggi_teosofici/02_Toro.doc

Sito web da visitare: http://www.unirenellamore.com/

Autore: A. Mattioni

 

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