Danza classica

 

 

 

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Danza classica

 

Quando si parla di Danza Classica…

 

La musica parla italiano, i termini che leggiamo in partitura sono italiani (presto, moderato, allegro e così via), la danza si esprime in francese. Perché sono stati i francesi a teorizzarla, perché il balletto - come noi lo concepiamo oggi - è nato in Francia. Le posizioni di base, che sono l'inizio della grammatica della danza accademica, sono state indicate nel 1588 da Arbeau, e quindi da Beauchamp, e da Pierre Rameau, nel Set­tecento.
Queste posizioni (cinque) possiamo definirle di partenza e ri­guardano i piedi. Nel modo più semplice, possiamo definirle così:

La prima: punte divaricate in linea retta e talloni uniti;
La seconda: sempre sulla stessa linea retta le punte, ma i talloni sono distanti fra loro della lunghezza di un piede;
La terza: sulla stessa linea, i piedi aderiscono uno davanti all'altro a metà;
La quarta: allo stesso modo, un piede staccato dall'altro in avanti, la distanza è sempre quella di un piede;
La quinta: piedi con la punta dell'uno che tocca il tallone dell'al­tro; a differenza della terza, uno copre l'altro.

Le posizioni «assolute» sono eseguite a terra, a mezza punta (demi-pointe) e sulle punte (pointes): il piede dunque è piatto al suolo, o sollevato a metà, o del tutto.

 

Adagio: danza in tempo lento, piena di grazia e con movimenti controllati. Vi sono adagi famosi in grandi balletti classici, come parte di passi a due o come assoli. Esempi: il grand pas de deux del Lago dei cigni, atto terzo, o l'adagio della rosa nella Bella addor­mentata. L'adagio è anche un importante esercizio di scuola.
Allegro: il contrario di adagio. Danza fresca e veloce. I passi in elevazione dal suolo sono forme dell’allegro.
Arabesque: posizione in cui il danzatore sta fermo su una gamba, con l'altra tesa all'indietro e sollevata ad angolo. Le braccia possono seguire le stesse linee; molte differenze di angolatura sono possibili, così come può variare l'inclinazione del busto. L'arabesque è una delle posizioni più eleganti della danza classica.
Assemblé: un salto con atterraggio di ambedue le gambe in posizione chiusa.
A terre: passi che non si staccano dal suolo.
Attitude: posizione fondamentale, descritta da Carlo Blasis ad imitazione del Mercurio del Giambologna. Una gamba è diritta a terra, l'altra è sollevata e piegata all'indietro, un braccio è sollevato armoniosamente proseguendo la linea della gamba a terra.
Ballet blanc: il balletto romantico, con candidi tutù, termine che definisce le Silfidi, il secondo atto di Giselle e le parti bianche del Lago dei cigni, solo per citare gli esempi più noti.
Ballet d'action: balletto con trama, ovvero balletto in cui acca­dono dei fatti che vengono raccontati.
Ballon: il termine indica la capacità del danzatore di stare in aria, staccato da terra, in elevazione, con ritorno morbido. E' dunque una qualità da virtuoso, che prende il nome da Jean Ballon, bal­lerino nato a Parigi nel 1676 e famoso per la sua aerea leggerezza.
Barre: la sbarra, ovvero l'attrezzo, fissato alle pareti della classe, che serve per gli esercizi e la preparazione fisica dei ballerini.
Battement: il movimento di una gamba che passa da una posi­zione all'altra.
Batterie: denominazione dei movimenti in cui un piede batte contro l'altro, o i due piedi battono insieme. Secondo le difficoltà e l'elevazione da terra si parla di grande e petite batterie. Un esem­pio, gli entrechats.
Brisé: movimento spezzato. Quando un danzatore si alza dal suolo, batte una gamba contro l'altra, e ritorna in posizione.
Cabriole: grande batterie. Le gambe battono insieme in aria.
Caractère: la danza di carattere, riguarda balli nazionali o folclo­ristici.
Danseur noble: il danzatore classico, partner della ballerina nei balletti appunto classici come Giselle o il Lago dei cigni.
Developpé: quando una gamba si distacca dall'altra che resta al suolo; movimento graduale e in varia estensione e altezza.
Divertissement: danza o danze che stanno a sé nel racconto del balletto. Possono essere un numero intero, o vari numeri di carat­tere o virtuosistici. Divertissements famosi appaiono nei balletti di Petipa-Ciajkovskij, in Coppelia e in moltissime produzioni dell'Ot­tocento.
Echappé: movimento vigoroso, coi piedi del danzatore che «scappano» dalla posizione chiusa in una aperta, per esempio, con un salto in avanti.
Entrechat: passi battuti in elevazione, col danzatore che si solleva in aria, incrociando i piedi più volte velocemente, fino a ricadere a terra. Le punte sono rivolte in basso. Reso famoso dalle danzatrici, all'inizio, come la Camargo e la Barbarina, l'entrechat fa parte del bagaglio virtuosistico del ballerino romantico. Il termine deriva dall'italiano «intrecciare». A seconda dei movimenti, si aggiunge un numero all'entrechat, fino a «huit».
Fouetté: da frustata. En tournant, ovvero girando. Una gamba è diritta al suolo, l'altra muove nell’aria, dando l'idea di una trottola. Passo virtuosistico esaltato dalle ballerine romantiche: vedasi il passo a due del Lago dei cigni, terzo atto.
Jeté: un salto, con la gamba gettata in avanti e in alto, e il corpo in traiettoria verticale (petit jeté) od orizzontale (grand jeté). Se vi sono giri laterali, si parla di jeté en tournant. Il grand jeté, col danzatore che si libra nell'aria, è un passo (o salto) di grande effetto. Dà l'idea di un librarsi a forza ma apparentemente senza peso, nello spazio. L'atterraggio avviene su un piede solo, nel modo più morbido possibile.
Manège: termine di origine circense, che indica un cerchio im­maginario percorso da un ballerino con «giri», o tours, piuttosto acrobatici.
Pas d'action: l'azione nella danza. Combinazione di danza e mimica, relazione fra due - personaggi. Insomma, componente drammatica o teatrale del balletto.
Pas de deux: il duetto di danza, uomo e donna. Il pas de deux tradizionale consta di cinque parti: entré, adagio, variazioni della ballerina e del danzatore, coda. Per estensione, pas de trois, pas de quatre e così via.
Pirouette: giro completo su un piede. Il suo svolgimento può essere complicato e dare vita a figurazioni fra le più diverse.
Plié: movimento in cui il ballerino piega le ginocchia; in genere precede passi in elevazione.
Port de bras: con questo termine si indica il portamento e il moto delle braccia.   
Relevé: elevazione del corpo del danzatore sulla punta o sulla mezza punta.
Révérence: un profondo inchino.
Rond de jambe: movimento rotatorio della gamba, che può anche essere eseguito en l'air.
Sissonne: movimento di danza col quale le due gambe a forbice passano saltando dall'appoggio sui due piedi alla ricaduta su uno solo. Deriva probabilmente dal francese ciseaux, forbici.
Tour: giro, piroetta al femminile.
Tour en l'air: giro aereo, che il danzatore compie partendo dalla quinta posizione ritornando dove era prima. Passo virtuosistico: tre tours en l'air sono già il massimo possibile.
Variation: Sinonimo di pas seul, è la danza a solo di una persona.

Queste sono le voci principali del dizionario della danza acca­demica, codificata nei secoli e tutt'ora viva. O, se vogliamo, il suo scheletro, sul quale può applicarsi ogni sorta di ornamento. Anche la danza moderna usa a suo modo passi e posizioni di derivazione classica, ma ovviamente diverso è l'enchainement, ovvero il legame fra più passi (il «legato» musicale).

I termini che si usano per la danza classica sono accettati anche per la danza moderna, come base di lavoro e riferimento pratico. Il dizionario della modern dance è del resto semplice e realistico, sia che riguardi i movimenti del corpo che l'attività a terra. Come dimostrò Martha Graham, tutto parte dai termini di contrazione e rilassamento; poi si parla di caduta, di rapporto quasi fisiologico con la terra. Ma naturalmente fermarsi a questa dialettica è un po' troppo semplicistico. Sono diverse le indicazioni, oggi, per il ballar moderno. E avvio che i termini siano, linguisticamente, americani, o più correttamente in lingua inglese.

 

Fonte: http://www.galanet.eu/dossier/fichiers/Des%20mots%20qui%20dansent.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Danza classica tipo file : doc

 

Danza classica

DANZA CLASSICA
di Sergi Maria Grazia,  Facciolo Laura, Iemmello Lucia


- storia e stile
La danza classica nasce in Italia, dai balli di corte del Rinascimento. Il genere venne ripreso dalle corti francesi, che lo svilupparono e lo portarono alla massima espressione durante il XVII-XVIII secolo. Fu in questo periodo che lavorò il coreografo Beuchamp, considerato il creatore delle POSIZIONI CLASSICHE.
All'inizio tutti i danzatori erano uomini; la prima donna a ballare salì sul palcoscenico nel 1681. I danzatori del XVIII secolo erano coperti da maschere, indossavano grosse parrucche e scarpe col tacco; le donne, gonne larghe e lunghe con stretti corpetti.
Verso la fine del '700 si iniziò ad andare sulle punte e nel 1828 vennero inserite nei balletti le prese.
Nel 1952 le grandi compagnie russe cominciarono ad esibirsi in Occidente: l'intenso SPIRITO DRAMMATICO e il GRANDE VIRTUOSISMO TECNICO, ebbero un fortissimo impatto sul pubblico. A partire dagli anni '60 molti balletti classici cominciarono ad essere accompagnati da musica Jazz o Rock 'n Roll. Questa trasformazione diede l'impulso allo sviluppo della danza moderna.

 

-che cos è il balletto?
Il balletto è un modo di raccontare una storia usando la musica e la danza invece delle parole. Consiste in modelli di movimento che si sono sviluppati nei secoli. I principi allestivano spettacoli che includevano poesia, musica, canzoni e balli. Il balletto crebbe come una forma di danza separata, che stabilì i propri passi; i ballerini professionisti cominciarono ad apparire nel XVII secolo. Il sovrano di Francia Luigi XIV fu un accanito ballerino, e la Francia divenne il primo centro del balletto nel mondo. Ciò spiega l'importanza rivestita dal balletto francese anche ai giorni nostri. Il balletto si suddivide in tre filoni principali, noti come, Romantico, Classico e Moderno. Entrambi seguono le tecniche della danza classica.


IL BALLETTO ROMANTICO
I primi balletti classici, come Giselle e La Sylphide, furono creati durante il movimento del Romanticismo nella prima metà del XIX secolo. Questo movimento, che influenzò la letteratura, l'arte, la musica e il balletto, si interessava al mondo soprannaturale dello spirito e del magico. Spesso mostrava le donne fragili e passive. Questi temi sono riflessi nel balletto del tempo, detto Romantico.


IL BALLETTO CLASSICO
I balletti creati durante la seconda metà del XIX secolo, come IL LAGO DEI CIGNI e LO SCHIACCIANOCI, denominati balletti Classici, presentano l'arte della danza nella sua più alta espressione. Il loro scopo principale è quello di mostrare le tecniche della danza, infatti prevedono complicate sequenze di salti e giravolte.


IL BALLETTO MODERNO
Durante il XX secolo, sono stati creati dei balletti, detti Moderni. Questi non sempre hanno una trama ben definita, ma hanno un tema, e si concentrano più sulle emozioni e le atmosfere, cercando di suscitare i sentimenti del pubblico.


Quali sono i vantaggi dello studio della Danza?
Ci sono molti vantaggi offerti dallo studio della danza:

  • una notevole disciplina della mente e del corpo
  • l’opportunità di sviluppare un’espressione artistica per esternare le proprie emozioni
  • un senso di sicurezza e benessere fisica e mentale
  • un’occasione di interazione sociale in cui si cerca di trovare il modo di apprezzare ognuno nella sua diversità
  • la tecnica di danza richiede una postura più possibile corretta e ciò è una garanzia, quando le lezioni sono condotte da un insegnante preparato, di prevenzione e a volte di cura per vari comuni difetti di atteggiamento della schiena, particolarmente la lordosi. E’ indicata in caso di piedi piatti o di crescita ineguale degli arti.
  • si insegna anche a controllare il linguaggio del corpo, utile in ogni situazione sociale
  • l’attività impone la ricerca di un’armonia con l’ambiente umano che ci circonda e con il proprio corpo
  • sviluppa nei giovani l’amore per la danza e lo spettacolo, e sviluppa le capacità critiche che servono per apprezzare le arti dello spettacolo durante tutto l’arco della vita


Come iniziare a studiare Danza?
È importante che i/le bambini/e che cominciano tale disciplina, meritano di avere la possibilità di studiare danza in una scuola professionale e riconosciuta che gli permette, se lo desiderano e se hanno le qualità necessarie, di poter anche scegliere la carriera del danzatore. Questo significa che i bambini devono iniziare dalle basi.
Con un insegnamento disattento la possibilità di poter scegliere di fare danza viene spesso precluso, inoltre un insegnamento che prende troppo alla leggera l’impegno mentale richiesto crea, nell’allievo, un atteggiamento che difficilmente potrà cambiare qualora decidesse di studiare seriamente in seguito.
Sottolineiamo che la danza è danza, nonostante che esistano molti stili antichi e moderni, alcuni aspetti fondamentali rimangono sempre validi; i programmi non sono strettamente legati ad un unico stile di danza nei primi sette anni di studio. Invece mirano ad una base di movimento in stili diversi, oltre all’apprezzamento e comprensione della musica.

Si può iniziare a studiare Danza da adulti?
La danza è un attività adatta a tutte le età, purché si tenga conto della forma fisica e dell’allenamento dell’individuo. E’ utile per elasticizzare il corpo e può allentare i dolori dell’artrite quando si impara ad usare i muscoli per allontanare le articolazioni.
Chi inizia da adulto difficilmente può raggiungere gli stessi risultati di chi ha iniziato da bambino, ma può trovare tante soddisfazioni nei propri progressi e nel benessere fisico e mentale che ne deriva.
Chi inizia, invece, da adolescente può, con molto impegno e costanza, recuperare il tempo perduto.


Come ci si veste per studiare Danza?
Di solito l’allievo di danza si deve vestire con un abbigliamento che permette all’insegnante di vedere più possibile i movimenti delle parti del corpo. L’abbigliamento deve aderire più strettamente possibile al corpo, senza impedire i movimenti. Un costume comprende almeno un body e un paio di calze. Si preferisce generalmente colori chiari per le calze perché mettono in evidenza i muscoli, mentre un colore scuro li nasconde.
Il costume ha anche una funzione psicologica per gli allievi: dà loro un senso di appartenenza ad un gruppo che li aiuta a continuare nello studio. Far vestire tutta la classe con costumi uguali serve per non distrarre sia l’insegnante che l’allievo con costumi vari e sgargianti. La divisa serve inoltre ad evitare che un bambino si senta inferiore agli altri solo perché non ha il costume all’ultima moda o firmato, come accade invece per gli zaini di scuola. Per questo motivo anche gli accessori sono previsti nella divisa del corso.
Le scarpe da danza sono generalmente richieste in tutti i corsi di danza. Sono scarpe specifiche per ballare evolute in oltre due secoli di esperienza, dalla fine del settecento quando furono abbandonate le scarpe con il tacco nei balletti. Però nei vari stili di danza considerati nei corsi base si può richiedere all’allievo di ballare scalzo o con le scarpe col tacco.
A volte altri capi di abbigliamento servono nella lezione di danza. Per le ragazze la gonna è usata frequentemente. Per le bambine più piccole può servire per imparare a controllare le braccia: il fatto di tenere un gonna con le mani favorisce la sensazione della posizione delle braccia che altrimenti si “dimenticano”. Nella danza di carattere (folcloristiche) movimenti della gonna fanno spesso parte integrante dei passi di danza.

 

Posizioni dei piedi

Prima posizione: i piedi sono ruotati ed in linea, tenendo ben tese le gambe, con le ginocchia unite.

Seconda posizione: come la prima posizione, ma i piedi sono posizionati alla distanza di un piede e mezzo tra di loro.

Terza posizione: i piedi mantengono la rotazione delle posizioni precedenti, e si posizionano tenendo i talloni uno di fronte all'altro. La posizione si dirà destra o sinistra a seconda del piede avanti.

Quarta posizione: i piedi mantengono la rotazione delle posizioni precedenti, e si posizionano uno di fronte all'altro alla distanza di un piede, tenendo in linea il tallone del piede avanti con la punta di quello dietro. La posizione si dirà destra o sinistra a seconda del piede avanti.

Quinta posizione: come la quarta posizione, tenendo i piedi uniti, senza distanza tra loro. La posizione si dirà destra o sinistra a seconda del piede avanti.

Sesta posizione: i piedi sono paralleli ed adiacenti. Non si ha alcuna rotazione.

 

Posizioni delle braccia

 

Prima posizione: le braccia assumono una forma circolare e le mani sono all'altezza del diaframma.

 

Seconda posizione: le braccia sono allungate verso l'esterno leggermente più in basso dell'altezza delle spalle, e sono arrotondate in avanti.

 

Terza posizione: le braccia sono arrotondate e sollevate verso l'alto, leggermente più in avanti della linea del corpo.

 

Altre posizioni: per tutte le posizioni asimmetriche si dirà per ciascun braccio il nome della rispettiva posizione simmetrica (sopra illustrate). In questo caso si ha un braccio in terza ed uno in seconda posizione.

Naturalmente, queste citate sopra sono solo le principali posizioni dei piedi e delle braccia che stanno alla base della disciplina ed importanti per effettuare gli esercizi alla sbarra. Durante una sequenza di passi è importante conoscere le posizioni ed essere scioltamente in grado di passare da una all’altra affinché si compia il passo stesso. Ad accompagnare tali posizioni ve ne sono altre di rilevante importanza, che nascono da un duro e lungo lavoro di stretching, come gli Arabesques (ne esistono 4 tipi,tutti caratterizzati da una gamba tesa all’indietro, la testa e le braccia allungate a seconda dell’angolazione del tipo di arabesque); gli Attitudes (tale posizione può essere in avanti o all’indietro, croisée o effacée, dove la gamba a terra è tesa mentre quella sollevata è piegata a circa 180°in avanti o all’indietro a seconda del tipo di attitude); gli Ecartés (in questa posizione la gamba sollevata è tesa verso l’alto all’indietro o in avanti a seconda del tipo)  ed infine i Rélevés e i Pliés (nella prima, le precedenti posizioni vengono effettuate tutte in punta di piedi, mentre la seconda è caratterizzata dal piegamento delle gambe).

 

La formazione del piede
Un altro fattore importante nello studio della danza classica è la formazione del piede, ovvero del suo “collo”, detto comunemente in gergo.
Una “bella punta” è frutto di anni di esercizio o di conformazione stessa del piede.
È molto importante un corretto sviluppo del collo del piede nella danza classica, affinché il piede non assuma posizioni scorrette, che a lungo andare potrebbero causare delle malformazioni, infiammazioni, inutili sforzi eccessivi o contusioni. La sua corretta formazione, permette di compiere piroette, di poter indossare tranquillamente e correttamente le punte senza far causare dolore e sforzi inutili al piede ed infine effettuare in modo corretto le sequenze di passi.
Le tre conformazioni:

 

 

 

 

 

 


1. Piede falciato.  Il piede si piega verso l'interno.  Un brutto errore dovuto alla debolezza muscolare o ai tendini corti.
2. Piede puntato correttamente.  Il dito medio è allineato con il centro della caviglia.
3. Piede alato (winged).  L'alluce è allineato con il centro della caviglia.  E' la linea più bella e più fragile, consigliata agli studenti solo in posizioni dove la gamba è alzata.

Il ruolo delle dita del piede quando si sta in piedi in prima posizione, e persino quando si fa un demi-plié, è quello di contribuire a mantenere l’equilibrio - non di alzare l’arco plantare - né di fungere da colla sul pavimento per mantenere i piedi in una posizione eccessivamente ruotata. 
Le dita del piede dovrebbero posarsi senza sforzo sul pavimento in una posizione completamente allungata, mentre si sta in piedi e si lavora alla sbarra.  Significa che le scarpe da danza non dovrebbero essere così strette da schiacciare o incurvare le dita appena si ci mette in piedi.   
L'uso occasionale di calzini al posto delle scarpe permetterà di sentire come l'articolazione del piede deve muoversi mentre si passa in tendue.  Un tendue fatto correttamente è un esercizio meraviglioso per il piede e rinforza i muscoli che servono per fare una bella punta.

 

 

 


 

Fonte: http://www.matteirho.it/mattei/ed_fis/ricerche/danza_classica.doc

Autore del testo: Sergi Maria Grazia,  Facciolo Laura, Iemmello Lucia

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