Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto
Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto
LO STATO MODERNO
I primi stati moderni europei risalgono al periodo tra il '400 e il '500. Gli organismi statali si trasformano da monarchie feudali a stati moderni. All'inizio del '500 prenderà poi piede il Rinascimento e nel 1453 crolla l'impero d'Oriente e Costantinopoli (avvenimento eccezionale dal punto di vista culturale, poiché l'arrivo di numerosi testi greci in Europa dà origine al Rinascimento; inoltre con la chiusura dell'Oriente ai commerci degli occidentali spinge gli esploratori a scoprire nuove vie per l'Oriente). Stati moderni dell'epoca sono Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Confederazione Elvetica. Lo stato moderno deve avere 1) un territorio relativamente vasto, 2) una sovranità riconosciuta, 3) un esercito statale, 4) un buon sistema fiscale, 5) e un buon apparato burocratico.
1) Territorio relativamente vasto
In questo periodo ci si rende conto che un territorio piccolo è molto instabile e soggetto a invasioni, razzie e devastazioni. Inoltre l'assenza di veri e propri confini (rilevanti solo per motivi fiscali=dazi sulle merci), spinge gli stati a far corrispondere i propri confini a quelli fisici (catene montuose, fiumi, spartiacque). Le politiche matrimoniali contribuiscono a creare unioni territoriali (il caso più eclatante è quello della Castiglia e dell'Aragona, anche se i parlamenti rimarranno separati), unioni favorite anche da conquiste militari o acquisti = pagamento a città libere perché si sottomettano. Vi sono infine casi come Trieste di città che si sottomettono volontariamente ad un regno di maggiori dimensioni per cause politiche (nel caso della città giuliana, per l'egemonia dei veneziani nella Venezia Giulia). All'epoca i confini più importanti erano quelli europei, che coincidevano con i confini della cristianità.
2) Sovranità riconosciuta
Per essere moderno uno stato deve avere una sovranità riconosciuta. Un feudo era generalmente retto da un signore e più feudi formavano un regno. Con la nascita dello stato moderno c'è un accentramento del potere. Se il potere è assoluto deriva da se stesso e il re governa senza l'appoggio di altri organismi; in altri casi il potere non è assoluto ma regolato da leggi e il re governa con l'appoggio di altri organi.
Differenza tra Stato e nazione Di nazione si inizia a parlare a inizio '800. Lo Stato equivale alla struttura organizzativa, la nazione ha un significato più astratto e indica la consapevolezza di appartenere ad uno stesso gruppo
L'Europa del '400 si presenta eterogenea dal punto di vista della tipologia di stato, presentando tra l'altro numerose exclave ed enclave.
Le monarchie ereditarie (Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo) vantavano una maggiore stabilità. Le monarchie elettive (Polonia, Germania, Boemia) erano caratterizzate da un potere instabile. In Polonia la nobiltà per uscire dall'impasse di lunghi conclavi eleggeva spesso sovrani stranieri.
Il Sacro Romano Impero Germanico, invece, presentava una situazione ancora più complessa: il potere imperiale infatti era esercitato sui territori attraverso i loro rappresentanti e non direttamente sul popolo, ricalcando il sistema feudale. L'elezione dell'Imperatore viene regolamentata nel 1356 con la Bolla d'Oro, a opera di Carlo IV di Lussemburgo, che nomina grandi elettori tre ecclesiastici (gli arcivescovi di Treviri, Magonza e Colonia) e quattro laici (i rappresentanti di Boemia, Palatinato, Brandeburgo e Sassonia). L'Imperatore era coadiuvato nelle sue decisioni dalla Dieta. Dalla prima metà del '400 la carica dell'Imperatore rimarrà comunque saldamente nelle mani degli Amburgo fino alla venuta di Napoleone (1806).
Il Papato è simile ad una monarchia elettiva ma i cardinali ammessi al collegio sono nominati dal Papa stesso. Il Papa manteneva un potere secolare anche sugli altri stati, poiché formalmente non aveva mai rinunciato ai territori dell'antico Impero Romano.
Inoltre si trovavano stati dinastici compositi, ovvero composti da territori eterogenei e spesso separati fisicamente tra loro, come la Borgogna, la Savoia e i domini asburgici.
Infine, le repubbliche: le più importanti furono Venezia e la Lega Anseatica, ma in particolare l'Italia era disseminata di repubbliche e principati, la Germania e l'odierno Benelux di città libere.
3) Esercito statale
L'innovazione più significativa di questo periodo è il passaggio dall'esercito di derivazione feudale e dai mercenari alle compagnie di ventura. Le compagnie di ventura sostituiscono in Italia le milizie cittadine: sono truppe mercenarie più organizzate e capitanate da un condottiero con il quale il signore locale trattava direttamente. Queste milizie mantenevano alcuni vecchi vizi delle truppe mercenarie ma garantivano professionalità e disciplina, che comunque dipendevano sempre dalla puntualità dei pagamenti. L'abolizione della tradizione feudale permise agli stati di creare eserciti permanenti composti di truppe nazionali e mercenarie: il monopolio della guerra passa dalla nobiltà agli stati sovrani.
Ultima ma non meno importante, la comparsa su larga scala della polvere da sparo, che cambia il modo di fare la guerra (scomparsa della cavalleria) e di costruire fortificazioni (castelli più bassi e massicci).
4) Buon sistema fiscale
Lo stato moderno deve avere delle entrate buone e stabili per mantenere il suo esercito e la sua struttura burocratica centralizzata. Il re, non avendo residenza fissa, si spostava da un castello all'altro ospite dei vari nobili: i dazi e le tasse (spesso su beni di prima necessità, come il sale) comunque non bastavano a sostenere i bilanci statali, e per istituire nuove tasse il re doveva avere spesso l'autorizzazione dei parlamenti (Stati generali in Francia, Cortes in Spagna, Dieta in Germania). A tali assemblee partecipavano il clero, la nobiltà, i borghesi; le concessioni di nuove tasse erano assolutamente eccezionali. Così i sovrani si affidavano alla manipolazione monetaria (che consisteva nel diminuire la quantità di materia preziosa nelle monete per aumentarne la tiratura, cosa che però causa un aumento dell'inflazione), o ai prestiti dalle banche. Banche che si esponevano a grossi rischi di insolvenza da parte dei sovrani, causando molti fallimenti. In seguito i prestiti divennero dilazionati e il debito pubblico “consolidato”: le banche ricevevano dagli stati solo gli interessi, poiché il prestito era dilazionato all'infinito, e in caso di necessità gli istituti potevano vendere quote dei loro crediti ad altre banche.
In questo periodo in Italia nasce l'estimo, che ha lo scopo di calcolare il valore delle proprietà di una persona.
5) Buon apparato burocratico
Lo stato moderno è caratterizzato da una fitta schiera di funzionari, dotati di spiccate competenze tecniche. Essendo il potere accentrato, anche le funzioni giudiziarie ed amministrative erano di competenza della capitale. Il sistema giuridico, fino ad allora frazionato, venne diviso in due tronconi: il diritto penale era amministrato centralmente, mentre quello civile, regolato da usanze regionali, rimase di competenza dei feudi.
I funzionari erano, come detto, dotati di specifiche competenze a seconda del ruolo che ricoprivano, ma con il passare del tempo si sviluppò l'usanza di vendere le cariche pubbliche al miglior offerente, le quali diventavano vere e proprie proprietà di famiglia, trasmissibili ereditariamente. Insomma, la funzione pubblica e la corruzione non erano ben divisi. Questo processo porta alla nascita di una nuova classe nobiliare, detta “nobiltà di toga”, che si contrappone alla “nobiltà di spada”.
I principi e la costruzione dello stato
Ma come nasceva uno stato moderno nel XV secolo? Quasi sempre per iniziativa personale, per esempio di capitani di ventura o nobili attratti dall'idea di avere uno stato personale, ma anche per iniziativa dei re.
Un importante studioso come Macchiavelli si occupò del modo con cui veniva conquistato e consolidato il potere, stilando una teoria razionale della politica, ne “Il Principe”.
SITUAZIONE GEOPOLITICA EUROPEA ALLA FINE DEL '400
FRANCIA
La Francia consolida la propria identità e unità territoriale con la guerra dei cent'anni (Luigi XI, poi Carlo VIII). Alla fine del '400 la Francia è uno stato moderno ma resta il problema della Borgogna. Questa situazione si risolverà attraverso un matrimonio di convenienza tra Borgogna e Asburgo, che determinerà la spartizione dei territori borgognoni tra Francia e Austria. Ciò comunque causa una rivalità tra Francia e Austria che durerà fino a metà '700.
INGHILTERRA
Nel 1455 il sovrano inglese Enrico VI iniziò a dare segni di pazzia: la guerra che ne consegue per la successione al trono sarà chiamata Guerra delle Due Rose, perché le famiglie che si fronteggiano hanno nel loro simbolo una rosa bianca (York) e rossa (Lancaster). La guerra civile termina nel 1485 con un compromesso che porta al trono Enrico VII di Tudor. Le conseguenze a lungo termine di questa guerra sono un rafforzamento del potere del re a scapito della Camera dei Comuni, con la creazione di una nuova classe aristocratica nella decimata Camera dei Lords. Il potere del regno si rafforza anche grazie all'utilizzo della lingua inglese, e non più di quella francese, negli uffici pubblici.
SPAGNA E PORTOGALLO
Nel XV secolo la penisola iberica è costituita da Castiglia, Aragona, Navarra, Granada e Portogallo. La Navarra è un regno del nord-est (Paesi Baschi), la Granada del sud (ultime roccaforti islamiche). Castiglia ed Aragona sono invece territori tra loro molto diversi: nell'Aragona, territorio mediterraneo dell'est, risiede una borghesia commerciale aperta e in progresso; nella Castiglia, territorio continentale dell'ovest, risiede la nobiltà feudale (i cosiddetti pidalgos, nobili improduttivi). La situazione di frammentazione verrà risolta nel 1469 con un matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona: i due stati mantennero però istituzioni separate.
In seguito , dopo un periodo di relativa tolleranza, ebrei (conversos o marrani) e musulmani (moriscos) iniziarono ad essere perseguitati, convertiti a forza e in seguito accusati (in particolare gli ebrei) di svolgere riti di cannibalismo. Nel 1480 verrà istituito un tribunale statale dell'inquisizione; nel 1492, dopo che il Regno di Granada fu capitolato, gli ebrei vennero espulsi dal regno. Ciò causò forti ricadute nel commercio, gestito dalla minoranza ebraica in particolare nella Castiglia.
ITALIA
In Italia i Comuni si erano già trasformati in signorie, che a loro volta si trasformano in una forma particolare di stato moderno, il principato. I Comuni erano nati da quei nuclei urbani che non erano mai scomparsi del tutto, attorno a punti di riferimento commerciali (strade) e religiosi (cattedrali). I Comuni furono governati inizialmente da due consoli, poi da un podestà straniero, o, in seguito a rivolte, da assemblee di derivazione popolare. I Comuni erano tanto ricchi quanto instabili, inoltre all'interno di esso vi erano numerose controversie di tipo commerciale e finanziario. Ne approfittano dei signori locali, che prendono il potere, facendo nascere le signorie ('200), grazie alla spinta popolare o con la forza. Il titolo di signore doveva essere rafforzato da cariche nobiliari, che venivano regolarmente acquistate dall'Imperatore o dalla Chiesa,trasformando la signoria in principato e donando al titolo di principe l'ereditarietà.
Oltre alle signorie-principati, in Italia sono presenti altri tipi di stati: il Vescovado di Trento (importante per il Concilio di Trento), soggetto direttamente al Sacro Romano Impero Germanico ma di derivazione ecclesiastica; la Savoia (che nel 1416 diventerà un ducato e nel 1719 Regno di Sardegna); il ducato di Ferrara (Estensi, dotati di doppio titolo ducale); Milano; le Repubbliche di Venezia, Genova, Firenze; il Regno di Napoli.
Ducato di Milano
Signoria fino al 1277, retta dai Visconti fino al 1447 dopo dure lotte con i Dellatorre. I Visconti riusciranno ad allargare i loro possedimenti conquistando parte dell'Emilia-Romagna, preoccupando i vicini di Firenze e Venezia. L'apice viene raggiunto da Gian Galeazzo Visconti, con la massima estensione territoriale. Milano era il centro europeo delle armi e della seta (grazie allo spionaggio industriale in Cina). Grazie ai grossi introiti finanziari i Visconti riuscirono ad allargare i propri possedimenti grazie al forte esercito e alla carta di dedizione, un trattato di sottomissione grazie a versamento di denaro).
Nel 1395 i Visconti diventarono duchi pagando una cifra particolarmente elevata; in seguito, entrati nell'elite europea, celebrarono un matrimonio con la casa reale francese. Nel 1402 Gian Galeazzo muore e Milano inizia il suo inesorabile declino.
Repubblica di Venezia
Venezia aveva fino ad ora concentrato i suoi sforzi sul dominio del Mediterraneo orientale e dei suoi commerci. L'emergere dei Visconti però preoccupa la potenza marinara che decide di coprirsi le spalle conquistando il Veneto; ciò permette anche il controllo di importanti snodi stradali verso il Nord Europa (Brennero).
A Venezia la politica era regolata da statuti che funzionavano in maniera efficiente per lunghi anni; alla base del sistema c'era un'assemblea popolare (convocata molto di rado, acclamava il doge e ratificava le leggi fondamentali), poi il Maggior Consiglio (dal 1297 con la serrata del Maggior Consiglio si stabilì che non potevano più entrare nuove famiglie oltre a quelle già annoverate; eleggeva i magistrati, stilava le leggi), poi il Senato (che aveva potere in ambito economico), il Consiglio Ducale (eletto ogni sei mesi e formato da sei membri, coordinava tutti gli altri organi statali), e infine il Doge, eletto a vita, che controllava l'esercito, la politica estera, la giustizia e la burocrazia. Doveva però sempre consultarsi con il Maggior Consiglio prima di prendere decisioni,
Repubblica di Genova
Principale rivale di Venezia sui mari, ha poca stabilità interna, a causa di lotte tra famiglie, e un piccolo territorio. Verrà inglobata dal Regno di Sardegna.
Repubblica di Firenze
I Medici prendono il potere in modo pacifico, attraverso rapporti di tipo finanziario con molte famiglie fiorentine, in contesa con gli Albizi. Essi non contravverranno mai alle regole repubblicane e vanteranno importanti parentele a Roma. La dinastia dei Medici inizia nel 1434 e il suo splendore termina con la morte di Lorenzo il Magnifico, nel 1492.
Regno di Napoli
Il Regno di Napoli è sempre al centro di dispute dinastiche tra gli Angioini (Francia) e gli Aragonesi (Spagna). Nel 1442 gli Aragonesi ottengono definitivamente il dominio del Sud Italia.
LA PACE DI LODI
La lunga guerra per il possesso del regno di Napoli coinvolse un po' tutti gli stati italiani, a partire dai duchi di Milano. Nel 1447 i Visconti si estinsero e nel 1450 gli Sforza tentarono di ottenere il governo della città; Venezia osteggiò queste ambizioni ma nel 1453, costretta dalla caduta di Costantinopoli a spostare le proprie attenzioni sull'Oriente, fu costretta a firmare con Sforza la pace di Lodi (1454). Questo trattato assegnò a Venezia il controllo di Brescia e Bergamo; alla pace si aggiunsero poi tutti gli stati italiani, al fine di creare un equilibrio territoriale che però sarebbe durato solo quaranta anni. Le rivalità tra i vari stati, infatti, permasero, e il sistema territoriale deciso a Lodi era considerato da tutti come provvisorio. In questo sistema gli stati italiani rimasero più deboli dei loro corrispettivi europei, nonostante le loro ricchezze e la loro abilità nella diplomazia: perciò dovettero appoggiarsi alle potenze europee in pericolose alleanze incrociate.
DOPO LA PACE DI LODI
Carlo VIII Re di Francia, rivendicò il Regno di Napoli, in quanto erede degli Angioini spodestati dagli Aragonesi nel 1442. Nel 1494 Carlo scese in Italia e fu accolto dagli stati centro-settentrionali con tutti gli onori. Nel 1495, giunto in Campania, il re entrò a Napoli: i principi italiani, che avevano tentato di utilizzare la discesa di Carlo nella penisola per le lotte interne, ottennero l'effetto opposto, ovvero permisero alla Francia di occupare uno dei più grandi stati italiani. Così si riunirono in una lega e costrinsero Carlo ad allontanarsi dall'Italia; sul viaggio di ritorno, viene sconfitto a Fornovo e a Napoli venne ristabilito il regno spodestato.
Ma i Francesi non si diedero per vinti e pochi anni dopo, con Luigi XII, tornarono in Italia rivendicando non solo Napoli ma anche Milano, e forti dell'alleanza con il Papato e con Venezia occuparono Milano nel 1499 e l'anno seguente si accordò con la Spagna per spartire Napoli; accordo che durò fino al 1504, quando tutto il Regno di Napoli passò agli Aragonesi.
Nel frattempo (1503) era salito al soglio pontificio Giulio II, che riuscì a sottrarre le Marche e la Romagna ai Borgia. In seguito, alleatosi con gli Asburgo e la Francia (lega di Cambrai), tolse a Venezia il dominio su Cremona (a Milano), Trieste (agli Asburgo), Ravenna (al papato), alcuni porti pugliesi (agli Aragona). Successivamente, accortosi dell'egemonia della Francia, formò (1510) la Lega Santa con Venezia, la Svizzera, la Spagna e l'Imperatore, al fine di scacciare i Francesi da Milano: cosa che si concretizzò nel 1512.
Morto Giulio II e Luigi XII, il nuovo sovrano di Francia, Francesco I, riuscì a riottenere Milano; l'equilibrio creatosi in questo modo (Napoli agli Spagnoli, Milano ai Francesi) era destinato a durare a lungo.
IL RINASCIMENTO
Nei secoli antichi la cultura europea era basata sulla Bibbia: quest'opera conteneva ogni possibile risposta di tipo teologico, scientifico e politico. Anche le opere del periodo classico venivano viste in un'ottica cristiana, poiché erano conservate nei monasteri dove spesso i testi subivano delle modifiche per essere adattate alla morale cristiana.
Il nuovo atteggiamento verso la cultura classica, detto “umanista” perché dava molta importanza al patrimonio letterario dell'antichità, criticava fortemente questo metodo di lettura dei classici.
Il Rinascimento nasce a Firenze, centro europeo degli affari, ma si espande in breve tempo in tutte le corti dell'epoca.
Il Rinascimento è inteso come un risveglio da una lunga età buia e da un periodo nel quale i valori della vita erano completamente oscurati. Secondo i rinascimentali l'uomo era artefice del proprio destino e al centro dell'universo; in questa visione il mondo romano e greco era considerato un modello.
Nel Rinascimento viene sconfitta anche la concezione storica medievale, con un nuovo senso dell'anacronismo: nel 1440 Lorenzo Valla dimostrò che la celebre “donazione di Costantino” era in realtà un falso risalente all'VIII secolo.
Con il Rinascimento infine si riafferma l'uso della lingua latina, mondata da inutili preziosismi, come lingua comune della cultura europea.
LA STAMPA
Nel Rinascimento (1455) nasce a Magonza, ad opera di Johann Gutemberg, la stampa, che genera una forte progressione culturale. Prima della stampa i tomi erano copiati nei monasteri in duplice copia. I monaci spesso non erano letterati, quindi i manoscritti contenevano numerosi errori, corruttele e interpretazioni forzate o errate. La stampa supera questi difetti e garantisce una maggiore diffusione. In questo periodo Venezia diventa assieme a Magonza uno dei centri di stampa più importanti a livello europeo (si ricordino le edizioni aldine ad opera di Aldo Manuzio, inventore dei libri manuali e dei caratteri aldini).
GLI OTTOMANI
Nella prima metà del '300 delle nuove tribù nomadi caucasiche si stabilirono in Anatolia. Esse erano già convertite all'Islam e fondarono il primo nucleo dell'Impero Ottomano; questa espansione determinò una forte compressione dell'impero bizantino.
Durante il periodo dell'espansione ottomana, gli stati europei si dimostrarono poco solidali nei confronti: tutti eccetto la grande Serbia che sentiva minacciati i suoi possedimenti nei Balcani orientali. Essi furono battuti prima presso Adrianopoli (e persero la Bulgaria), poi nel 1389 presso la “piana dei merli” (Kosovo Polje): quest'ultima battaglia segnò la fine della grande Serbia.
A questo punto si mobilitò l'Ungheria si mosse e organizzò due crociate antiturche: una nel 1396 e una nel 1443, entrambe sbaragliate.
Gli stati europei intanto obbligarono i bizantini ad accettare il concilio di Firenze del 1439, che sancisce il primato del Papa su tutto il mondo e l'unione delle chiese ortodossa e cristiana; i patriarchi orientali, però, non accettarono questa forzatura.
La situazione si risolse nel 1453 con la caduta di Costantinopoli e la fine dell'Impero Bizantino.
I COMMERCI MEDITERRANEI E LA LORO EVOLUZIONE
Il dominio del Mediterraneo del '300-'400 era saldamente nelle mani di Genova e Venezia. Gli Europei si rifornivano di spezie e seta dall'Oriente (al quale vendevano legname) attraverso le vie terrestri ben sorvegliate dall'Impero Mongolo; in questa tratta assumevano un ruolo fondamentale le città di Caffa (proprietà di Genova), Tana (Venezia) e Costantinopoli (sede di uffici commerciali di entrambe le città). In seguito alla crisi dell'Impero Cinese, le vie terrestri non furono più così sicure, così i commerci si spostarono a Sud, lungo l'asse Mar Mediterraneo-Mar Rosso. Il netto predominio di Venezia sul Mediterraneo Orientale(Cipro, Creta, isole dell'Egeo) e la caduta dell'impero bizantino (con la perdita di Caffa) costrinsero Genova a creare una nuova rotta: la rotta Atlantico-Gibilterra.
LE NUOVE TECNICHE DI NAVIGAZIONE
L'apertura di queste nuove rotte determinò la nascita di nuovi tipi di navi: fino ad allora per le rotte mediterranee erano usate le galere, navi lunghe e strette mosse grazie a due vele quadre e alla forza di centinaia di rematori. I vantaggi erano una forte potenza di fuoco e veloci manovre, gli svantaggi il poco spazio disponibile per le merci a causa delle grandi quantità di rifornimenti necessari per l'equipaggio. Così vennero adottate navi da carico di derivazione settentrionale, dotate di una sola vela quadra e dotate di un equipaggio ridotto, che permettevano di imbarcare un grande carico.
Vennero introdotte anche le vele triangolari (che permettevano di usare la tecnica dei bordi), le bussole, i portolani e le carte nautiche.
La navigazione atlantica non garantiva sempre l'individuazione di terraferma con la quale confrontare la posizione; così nacque la tecnica del “fare il punto” mediante l'osservazione delle stelle (latitudine).
A questo periodo risalgono anche le prime scoperte nell'Atlantico Meridionale (Canarie, Spagna).
Fonte: http://appuntiuds.altervista.org/storia/dallo_stato_moderno_alle_tecniche_di_navigazione.doc
Sito web da visitare: http://appuntiuds.altervista.org
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Nota : se siete l'autore del testo sopra indicato inviateci un e-mail con i vostri dati , dopo le opportune verifiche inseriremo i vostri dati o in base alla vostra eventuale richiesta rimuoveremo il testo.
Parola chiave google : Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto tipo file : doc
Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto
Visita la nostra pagina principale
Dallo stato moderno alle tecniche di navigazione riassunto
Termini d' uso e privacy