Stati Uniti 1800-1865

 

 

 

Stati Uniti 1800-1865

 

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Stati Uniti 1800-1865

 

Gli Stati Uniti (1800-1865)

 

Espansione territoriale

Nel 1803 il presidente Jefferson acquistò la Louisiana da Napoleone I.

 

Tra il 1812 e il 1815 ci fu la guerra con la Gran Bretagna, la quale voleva che gli Americani non avessero più rapporti commerciali con la Francia; la guerra terminò con una pace che ristabilì lo status quo.

 

In seguito ottennero la Florida spagnola, durante la ribellione delle colonie centro e sudamericane.

 

Il presidente Monroe enunciò i principi fondamentali della politica estera americana (“dottrina Monroe”): gli Stati Uniti si astenevano dall’intervenire nelle questioni europee, ma si opponevano ad ogni colonizzazione di regioni americane da parte europea e ad ogni intervento politico, in America, di forze politiche non americane.

 

Nel 1863 i coloni americani proclamarono una repubblica indipendente nel territorio messicano del Texas. Nella successiva guerra con il Messico gli Usa vinsero e acquistarono i territori del su-ovest.

 

1867: acquisto dell’Alaska dallo czar Alessandro II.

 

L’avanzamento verso l’Ovest ebbe però molti problemi.

Il più grave era quello dei rapporti con le popolazioni native, gli Indiani; infatti gli americani penetravano nelle loro terre e li aggredivano. La soluzione era quella del loro allontanamento; gli Indiani furono deportati a forza nelle riserve.

Analoghe restrizioni territoriali furono imposti ad altre minoranze (indios, meticci, mormoni, neri).

 

Si verificò un grosso aumento della popolazione, grazie alla salubrità del clima e alle prospettive economiche.

 

Un altro fenomeno fu l’immigrazione, soprattutto protestanti dal Centro e dal Nord Europa; a partire dal 1840 era composta in prevalenza da Irlandesi cattolici.

 

Ci fu un potenziamento delle vie di comunicazione. A partire dagli anni ’30 ci fu la costruzione delle prime linee ferroviarie.

 

Intorno al 1860 gli Usa divennero il secondo paese industriale del mondo.

Le nuove imprese industriali si localizzarono soprattutto nel Nord-Est.

Nell’Ovest l’agricoltura divenne più produttiva anche grazie a nuovi macchinari e allo sviluppo delle ferrovie, che abbatteva i costi di trasporto.

Negli stati del Sud si espanse invece la piantagione del cotone, con l’impiego di schiavi neri; il Sud però cresceva meno del Nord e dipendeva da esso per i mezzi finanziari, industriali e alimentari.

Il primo forte contrasto tra Nord e Sud si manifestò riguardo alla politica doganale dell’Unione; infatti, nell’interesse delle industrie settentrionali, erano state votate alte tariffe protezionistiche. A ciò si ribellò soprattutto la Carolina del Sud. Si giunse poi ad un compromesso e vennero ribassate le tariffe.

Il secondo contrasto era la questione della schiavitù, in quanto gli stati del Nord erano contrari ad estendere la schiavitù ad Ovest; si giunse a dei compromessi. La difesa della schiavitù divenne per gli Stati del Sud una questione di principio.

 

Il sistema politico americano

1801: Jefferson presidente repubblicano-democratico, appoggiato dagli Stati del Sud.

In seguito le posizioni di repubblicani e federalisti si avvicinarono.

 

Il rinnovamento in politica venne dal West, che dotò i suoi Stati di Costituzioni e portò al suffragio universale.

 

Nel 1828 divenne presidente Jackson, leader dei democratici e candidato della gente comune→ avanzamento della democrazia.

Il presidente diventa con lui il rappresentante di tutto il popolo americano

La politica populistica-democratica di Jackson fu però avversata dai repubblicani-nazionali, difensori degli interessi del mondo finanziario ed industriale→ ritorno al bipartitismo.

Nel mentre però il movimento antischiavista diventava sempre più forte e per evitare scontri tra abolizionisti e schiavisti all’interno dello stesso partito, nel 1854 venne creato il partito repubblicano, formato da abolizionisti prima nel partito democratico; il loro candidato alle elezioni del 1860 era Lincoln.

Democratici: sostenitori della schiavitù e partito del Sud

Repubblicani: abolizionisti e partito del Nord.

 

La guerra civile (1861-1865)

1860: i repubblicani vincono le elezioni con Lincoln

1861: gli Stati del Sud dichiarano la secessione dall’Unione e formano la Confederazione degli Stati del Sud, con presidente Davis.

12 aprile 1861: le truppe della Confederazione dichiarano guerra all’Unione.

Il capo della Confederazione era Lee.

Gli Stati del Nord ebbero come obiettivo quello di abolire la schiavitù.

12 settembre 1862: Lincoln dichiara la fine della schiavitù negli Usa.

L’Unione riuscì ad attuare un blocco navale lungo le coste del Sud.

1863: Lee viene sconfitto a Gettysburg

Il generale dell’Unione Grant spacca la Confederazione in due.

9 aprile 1865: Lee si arrende ad Appomattox. La guerra finisce.

 

15 aprile 1865: Lincoln viene assassinato da un estremista sudista.

 

Fonte: http://blog.reteluna.it/comunicazionelecce/wp-content/uploads/2009/03/riassunti-storia-contemporanea.doc

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