Storia da Napoleone al dopoguerra appunti
Storia da Napoleone al dopoguerra appunti
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Storia da Napoleone al dopoguerra appunti
I parte: Storia diplomatica: da Napoleone al dopoguerra
1) L’EPOCA DI METTERNICH (1815-1833)
per gli statisti europei la rivoluzione francese (e Napoleone come suo simbolo):
- Comporta uno scombussolamento del vecchio ordine e
- lancia una sfida all’Europa à trovano spazio sentimenti popolari e nazionali
anche se la rivoluzione francese finisce col terrore e quindi con la sconfitta, Napoleone ne risulta in qualche modo erede
si autoproclama imperatore e si rivela un grande generale e statista dal punto di vista amministrativo, e questo pur essendo un uomo comune
MA commette anche grossi errori:
- inizia la campagna contro la Russia senza aver sconfitto la GB (due paesi “europei” ma non troppo, e sono paesi molto forti) e non sconfigge nessuna delle due
- scatena il nazionalismo (v. in Spagna e Germania), così si trova contro anche il favore delle masse
deve allora fronteggiare:
- i vecchi governi
- le due potenze russa e britannica
- le masse
il 7/4/1814 si arrende ed è costretto all’esilio
i grandi d’Europa firmano la pace di Chaumont (?), che prevede la restaurazione della famiglia borbonica a Parigi e il ritorno alla fase precedente alla rivoluzione
nov ‘14 - mar ’15: le potenze europee si trovano a Vienna per spartire il continente
Napoleone torna (100 giorni) e a Waterloo perde definitivamente con GB e Prussica. Viene nuovamente esiliato a s. Elena
nel giugno (luglio?) 1815 le potenze europee si riuniscono nel Congresso di Vienna, dove spiccano le seguenti personalità:
- Alessandro I: è un visionario, si crede mandato da Dio, ma si dimostra anche capace di fare gli interessi del suo paese
- Metternich: lo stratega del Patto di Vienna, è un conservatore (così come Francesco I, suo imperatore, che crede nel “governare senza cambiare nulla”); vuole riaffermare il governo assoluto e cancellare gli effetti della rivoluzione francese e di Napoleone
- Castlereagh: rappresentante della GB, ha un concetto realista di come gestire l’interesse nazionale à balance of power. Per lui la Francia doveva essere messa in condizione di non riprendersi
- Hardenberg: vuole rafforzare la Prussia (che rispetto alle altre potenze era infatti la più debole) e ci riesce
- Talleyrand: ministro francese, vuole far rinascere la Francia e reinserirla nella diplomazia europea
new map of Europe
- creazione del regno dei Paesi Bassi (Belgio + Olanda)
- unificazione di Svezia e Norvegia (a spese della Danimarca che aveva spalleggiato Napoleone)
- cessione di Genova e Nizza ai Savoia
- passaggio dell’Italia centro-settentrionale sotto il controllo diretto (Lombardo-Veneto) e indiretto (Toscana, Modena) dell’Austria, stato pontificio e dominio della famiglia borbonica al sud
- creazione della Confederazione tedesca: prima di Napoleone la Germania era suddivisa in una miriade di stati, Napoleone attua una prima riduzione e in seguito si arriva ad avere 30 stati sotto il dominio austriaco. La confederazione stava sotto il dominio della Dieta di Francoforte.
- la Prussia guadagna la Renania
- la Russia tiene la Finlandia, e crea/riconosce il regno di Polonia (che rimane comunque sotto il suo controllo)
considerazioni:
- la Francia è circondata: comunque ha avuto un trattamento “di favore”, anche Talleyrand (che era stato dalla parte di Napoleone) siede al Congresso, rappresentando Luigi XVIII, e riesce a non far perdere tanto territorio al paese à questo dimostra come gli altri non ce l’avessero più di tanto con la Francia, ha fatto ciò che volevano provare a fare tutti, acquisire il dominio dell’Europa
- l’Austria e la Prussia si spartiscono la Germania à non vogliono nazionalismi
- in questo modo si ottiene un balance of power, nessuno può dominare
- la GB è contenta, ha già un impero ed è rivolta soprattutto al mondo (domini in Canada, India, …) ed ha l’impressione che con trattato di Vienna, l’Europa sia sicura e sotto controllo.
- la Francia è contenta, è tra le grandi potenze
- l’Austria è contenta, controlla Germania e Italia
- la Russia è contenta, anche se il suo potere non aumenta di molto è tenuta in grande considerazione per aver sconfitto Napoleone
al Congresso di Vienna una manciata di persone decidono le sorti di milioni, la voce del popolo non ha nessuna importanza (pedine mosse sullo scacchiere)
Jean Baptiste Bernadotte (imperatore di Svezia e Norvegia dal 1818 come Carlo XIV, prima con l’esercito di Napoleone): attenzione quando si parla di epoca della restaurazione, la periodizzazione va osservata in maniera critica à nel 1815 si riaffermano le monarchie assolute MA nei seguenti 15-16 anni l’Europa si divide: monarchie assolute vs monarchie più “liberal”
parte “liberal”: stimoli che arrivano dal Nord à la Norvegia non accetta molto l’unificazione con la Svezia e propone più volte in parlamento l’abolizione dell’aristocrazia; in GB vige la rule of law: rimangono le istituzioni aristocratiche ma emerge il principio del liberalismo (v. Constant, Tocqueville, Malthus??, Bentham)
allo stesso tempo Metternich e gli altri leader europei cercano di tornare al 1789, come Luigi XVIII, filosofo e reazionario, che promuove il ritorno all’aristocrazia
à è un momento di fermento intellettuale, si levano nuove idee: nazionalismo, uguaglianza, e la rivoluzione industriale crea nuove classi sociali
in questo periodo tutti i governi (tranne in parte la GB) cercano di reprimere qualsiasi spinta nazionalista/liberista (l’Austria ne è un buon promotore)
diplomazia di Metternich:
- settembre 1815: Santa Alleanza, voluta da zar Alessandro, per costruire un concetto di potere, un’Alleanza tra vecchi imperi perché i grandi leader voluti da Dio mantengano l’ordine (v. Napoleone, che aveva dimostrato grandi capacità umane, era visto come un anticristo, che andava contro la volontà divina)
- novembre 1815: quadruplice alleanza fra i grandi contro la Francia, che in seguito (1818) diventa la quintuplice alleanza (la Francia vi entra con la pace di Acquisgrana): le grandi potenze si alleano contro i popoli per ristabilire l’ordine
- Metternich vuole che si intervenga contro qualsiasi popolo che cerca di ribaltare le istituzioni della monarchia assoluta
MA il governo britannico supportava il non-intervento negli altri paesi (“che ciascuno si arrangi”)
nei primi anni Venti Troppau (ottobre 1820) e Lubiana (gennaio 1821)
rivolta in Spagna per riprendere il controllo costituzionale (v. Cost. del 1812)
la GB resiste all’uso della forza ma dopo il Congresso di Verona la Francia può intervenire (nel 1823)
a Lubiana si decide che l’Italia può intervenire contro i moti e la carboneria a Torino e Napoli (intervento austriaco)
scopi della diplomazia congressuale e post-congressuale
- mantenere l’equilibrio tra potenze, per evitare guerre
- far sì che i popoli siano controllati à contrari alla diffusione di “strane” idee
nel 1821 la Grecia si ribella contro l’impero ottomano e la GB impone a Prussia ed Austria (contraria all’autodeterminazione)di non intromettersi; nel 1830 Grecia paese indipendente
à è vero che non si può parlare di epoca della restaurazione, stiamo assistendo ad un processo intellettuale e diplomatico di grande intensità (Wellington e Canning, statisti britannici, portano avanti questa visione)
negli anni Venti dell’Ottocento si assiste anche alla creazione degli stati sudamericani à la GB è contraria all’intervento di Spagna, Francia, Austria à dottrina Monroe, il Sudamerica va sotto la sfera di influenza del Nordamerica
politica interna in GB: riforma elettorale del 1832 à voto per il ceto medio-alto
gli interessi dei paesi non sempre coincidono:
Metternich, che è cristiano, non vuole che i Greci cristiani siano liberi purché rimanga un governo assoluto, anche se si tratta dell’impero ottomano MA Nicola (o Alessandro?) spinge per la liberazione, sottolineando che la cristianità è più importante
Pio VII e Gregorio XVI, papi reazionari
in Francia governo molto reazionario: Carlo X dal 1824, fratello di Luigi XVIII, è capace ma arrogante, attua una politica reazionaria e rafforza la chiesa
all’interno della Francia c’è una certa resistenza, alle elezioni del 1829 rafforzamento dell’“opposizione”, e il primo ministro Polignac impone una nuova legge elettorale (da 100.000 a 15.000 elettori), la censura, e la legge marziale
nel luglio 1830 rivolta delle masse a Parigi contro il ritorno alla restaurazione, Carlo X è costretto ad abdicare e sale al trono Luigi Filippo di Orleans, il re cittadino, che cerca di costruire una monarchia all’inglese, con la costituzione
in tutta Europa moti liberali nel 1830-31: in Germania, Polonia ed Italia vengono soppressi dagli eserciti di Austria e Russia
il Belgio, con la rivoluzione in Francia, acquista l’indipendenza (novembre 1830) con la protezione di Francia e Gran Bretagna (v. 1833 e trattato del 1839 o 1939?)
la Norvegia si separa dalla Svezia nel 1830, questi stati hanno tratti “democratici”
David Thompson individua nei 15/16 anni post-congresso la formazione di
- un blocco moderno/costituzionale (nella parte più razionale)
- un blocco reazionario/tradizionale (nella parte più emozionale)
la carta geografica del 1815 è scombussolata perché sullo scacchiere adesso i pezzi cominciano a muoversi da soli, non ci sono più i cinque grandi che li manovrano!!
01 marzo 2006
2) 1848-1861 RIVOLUZIONI, GUERRA E DECLINO DEL POTERE AUSTRIACO
in questa lezione esaminiamo l’importanza del 1848 per le relazioni internazionali; si tratta di un anno pervaso da grandi avvenimenti che scombussolano l’Europa
raduno di operai britannici a Manchester per chiedere la democrazia(almeno per gli uomini), presentano un documento al parlamento
barricate a Parigi, il popolo francese si ribella a Luigi d’Orleans e chiede la democrazia
tranne che in Francia (dove l’unico focolaio è Parigi) serie di focolai di rivolta soprattutto in Germania, nell’impero austroungarico ed in Italia (v. cartina)
à divisione del continente tra monarchie liberali/costituzionali e grandi monarchie assolute (Russia, Austria), nei territori dell’impero austroungarico affiorano tra i popoli la voglia di nazione e la voglia di maggiore libertà
la Russia rappresenta un’eccezione: c’è un controllo politico talmente forte del sistema zarista che le ribellioni non hanno luogo
E’ evidente che il popolo comincia a muoversi da solo e comincia ad essere difficile da muovere dall’esterno: la volgia di libertà e di nazione si combinano e sono alla base delle diverse ribellioni.
a Parigi ha luogo la rivoluzione più importante, che incomincia il 22 febbraio à Luigi Filippo deve abdicare e Lamartine (simbolo della rivoluzione in Francia) per un po’ diventa capo di governo
a inizio marzo una legge elettorale introduce il suffragio universale maschile à da 200.000 votanti a 9.000.000, tra cui molti analfabeti
cause economiche: modernizzazione, la classe che lavora guadagna à tensioni sociali e nuove idee (Marx: “spettro del comunismo che gira per l’Europa”)
idea di uguaglianza, voglia di avere una voce in capitolo MA gli intellettuali che votano per sovvertire il sistema sono in minoranza à alle elezioni di aprile i liberali/socialisti prendono circa 100 seggi su 900 rispetto ai conservatori
l’ultrasinistra cerca di ribaltare il risultato per passare ad una fase più rivoluzionaria e ciò provoca la reazione, nel giugno 1848
il generale Cavegnac usa l’esercito per reprimere, migliaia di persone vengono uccise, 11.000 giustiziati dalle forze dell’ordine
nel novembre 1848 è formata la II repubblica, si adotta una Costituzione dove l’istituzione più importante è un presidente eletto dal popolo (ciò ritornerà in Francia, v. gollismo) con pieni poteri
a dicembre 7,5 milioni di persone votano, 21.000 voti per Lamartine, 5,5 milioni di voti per Napoleone III, il nipote di Napoleone, un intellettuale che vince grazie al suo nome à dittatore nel dicembre 1851 e imperatore nel 1852
secondo A.J.P. Taylor si tratta di “uno speculatore, visionario, che vuole accrescere la potenza francese e quindi sente la necessità di stravolgere le cose”. È un visionario della grandeur della Francia.
Napoleone III rappresenta un fattore destabilizzante, vuole cambiare il sistema di Metternich e le carte in tavola; è definito come orgoglioso, stizzito (v. lo zar e Franz Joseph lo chiamano “amico” anziché “fratello”, in qualche modo si rifiutano di riconoscerlo, e lui ne è molto offeso). Il suo potere, inoltre, è di diretta derivazione popolare, cosa che spaventa ancora di più
in Austria si diffondono idee simili e dopo la caduta di Luigi Filippo, si assiste ad una reazione contro Metternich che il 13/3/1848 si deve dimettere: cade così il simbolo della restaurazione, a causa di una rivolta di liberali, nazionalisti e parte dell’aristocrazia
subito si organizza un dibattito su come rafforzare l’Austria, affinché essa diventi un potere dominante nel continente à se Metternich sosteneva la necessità di governare senza cambiare nel 1848 si leva invece la volontà di cambiare le cose.
grande dibattito in Germania, una specie di assemblea costituente si riunisce a Francoforte per parlare di come dev’essere la grande Germania, se basata sull’Austria (germanizzare à cattolici) o sulla Prussia (v. popoli à protestanti)
entro la fine dell’anno reazione in Austria, nel marzo 1849 l’assemblea austriaca e quella di Francoforte chiudono; l’imperatore Franz Joseph, con l’aiuto di Radezky, nel dicembre del 1849 riprende il potere insieme ai suoi statisti MA
in Germania è stato scoperchiato un vaso di Pandora à voglia di indipendenza
idea di socialismo: divisione tra riformisti e rivoluzionari
Blanc propone un socialismo moderato (simile alla socialdemocrazia), per il quale anche gli operai (che cominciano ad essere in molti)devono godere di determinate condizioni di lavoro (sindacati, partiti rappresentativi, …)
dobbiamo tener conto del fatto che per gli operai non c’è patria, vale solo la distinzione operai/padroni, quindi c’è l’idea di superare le nazioni (nonostante le rivoluzioni del 1848 siano nazionali e forse nazionaliste)
Marx ed Engels pubblicano nel 1848 il Manifesto dei comunisti: le idee riflettono le circostanze materiali à nuova interpretazione della società che cresce che si farà largo durante tutto il secolo
si sviluppano diversi concetti di cosa dovrebbe essere l’Italia
Pio IX, l’ultimo papa re
Gioberti, primato degli italiani: Italia federale col papa (liberale) a capo (Primato delgi italiani)
Carlo Alberto (statuto albertino): Nord Italia sotto il controllo piemontese
Mazzini
la Lombardia si ribella contro l’Austria e ci sono ribellioni anche negli stati del centro-Italia, a Napoli e Palermo MA anche in Italia vince la reazione: la supremazia dell’Austria il 23 luglio 1848 schiaccia i piemontesi (v. Radetzki)
la rivoluzione del 1848 dura fino a settembre/ottobre, poi ha luogo la reazione
nell’estate 1848 due isole resistono alla reazione: Ungheria e Roma
La stagione dei liberali dura più o meno 10 mesi, e poi la reazione è forte. Ma resistono due figure carismatiche che lasciano il segno:
Ungheria: nel marzo 1848 si fonda un Parlamento autonomo, c’è grande disagio tra i paesi non ungarici (grandi conflitto con polacchi e rumeni) e questo tentativo suscita la reazione di Franz Joseph quando sale al potere Kossuth, che diventa governatore d’Ungheria e fa capo alla rivoluzione ungherese à ma anche a Budapest vincerà la reazione
Roma: nel novembre 1848 Pio IX scappa e si fonda la repubblica romana, Mazzini ha un’idea della nazione come fede-religione (v. Kossuth), ha una forte fede nazionale e ritiene che ci sia una grande ingiustizia se una nazione è oppressa da un’altra à per questo vorrebbe una federazione di stati
Mazzini è un sognatore ma al tempo stesso uno che fa la storia, come molti intellettuali dell’’epoca, che si rivelano responsabili di avvenimenti importanti
Roma resiste coraggiosamente all’esercito francese, la repubblica verrà chiusa a luglio 1849
anche a Venezia l’esperienza repubblicana sarà chiusa dalla reazione austriaca
dal punto di vista delle relazioni internazionali, qual è il significato di questi avvenimenti?
tra il 1815-49 non c’è guerra tra le grandi nazioni d’Europa (il che è piuttosto insolito), e questo grazie al balance of power, all’equilibrio tra nazioni
il 1848 scombussola questo equilibrio: negli anni Cinquanta guerra di Crimea e liberazione dell’Italia, per un ventennio c’è instabilità (al potere reazionari stizzosi in Austria e Francia) che perdura fino all’avvento di Bismark
guerra di Crimea: litigio fra Francia e Russia tra chi può controllare i luoghi sacri della cristianità in Palestina (parte dell’impero ottomano), se i preti cattolici o ortodossi à mezzo milione di vittime
cause sottostanti: preoccupazione per il tentativo della Russia di esercitare un controllo sulla Turchia (impero ottomano considerato l’“uomo malato d’Europa”)
Napoleone ha della Francia un’idea di difensore del cattolicesimo à si allea con la GB, alla quale interessava il Medio Oriente (avendo un impero in India ed interessi in Egitto e Persia) e temeva un ingesso dei russi (v. poi Suez) in Medio Oriente
l’Austria si preoccupa dell’espansione russa, delle principalità danubiane (Romania), non vuole che siano stimolati nazionalismi nei territori del suo impero; inoltre si temeva un’eccessiva crescita della Francia
durante la crisi la Russia segue una politica arrogante, nel giugno 1853 occupa la Romania (Francia e GB inviano flotte nel Mar Nero) e cerca in tutti i modi di estendere il suo potere sulla Turchia
il 30 novembre 1853 la Turchia dichiara guerra alla Russia e viene sconfitta (massacro di Sinope??)
la Prussia mantiene una politica di forte neutralità
la GB cerca di non essere coinvolta ma è “costretta” dalla pubblica opinione, la stampa è capace di mobilitarla contro la Russia; d’altra parte la Francia minacciava di agire da sola, e questo avrebbe potuto comportare il suo predominio in Medio Oriente (minaccia per il governo britannico)
quindi il gabinetto di Aberdeen decide di entrare nel marzo 1854 perché:
- non vuole egemonia russa in M.O.
- non vuole egemonia francese in M.O.
- pressione popolare
nel febbraio 1855 anche il Piemonte entra in guerra (Cavour voleva la possibilità di rivendicazioni ad una conferenza di pace, decisione geniale)
la guerra di Crimea è forse la prima guerra moderna; la stampa britannica parla della condizioni dei soldati britannici, delle follie di questi attacchi
conferenza di pace di Parigi: l’indipendenza della Turchia è garantita da tutti, viene sancita l’autonomia della Romania e della Serbia (indipendente nel 1878)
neutralizzazione del Mar Nero in tempo di pace, non intervento nei luoghi sacri governati dagli ottomani e no interventi commerciali in alto mare à risultati:
- indebolimento Turchia (è stata aiutata da Francia e GB)
- umiliazione Russia (invasa senza aver guadagnato nulla)
- l’Austria non è molto contenta (Romania e Serbia autonome)
- la Francia ha visto 100.000 morti, per cosa????
si tratta di una pace che lascia tutti insoddisfatti
tra il 1815 e il 1848 ci sarebbero stati i motivi per fare delle guerre, mentre le guerre del periodo successivo sono state “senza motivo”
lezione del 1848: gli italiani non avrebbero mai potuto liberarsi da soli (v. Custoza e Novara) e Carlo Alberto e Cavour si rendono conto della necessità di avere degli alleati (Francia e Gran Bretagna)
passi principali della diplomazia di Cavour
nel luglio 1858 Plombiert (dove fa patto di intervento con Napoleone III), battaglie di Magenta e Solforino, politica di una spregiudicatezza straordinaria à costringe l’Austria ad intervenire, fa di tutto per provocare l’attacco
patto con Napoleone: gli dà Nizza per comprare il suo aiuto
ma a Villafranca Napoleone decide di fermare il proprio intervento in Italia, la Francia si era impegnata a proteggere il papato ma cosa avrebbe guadagnato? Napoleone agisce perché vuole che l’Italia abbia libertà e fare un dispetto all’Austria per controllare l’Italia à alla fine Francia e Austria sono “casinisti” (fanno una guerra senza molti motivi e portando alla morte di moltissimi soldati)
unificazione Italia: successi al Nord Italia, spedizione in Sicilia, … (-Veneto/Roma)
cosa impariamo da questa guerra?
- senza l’esercito francese non sarebbe successo
- gli uomini contanto à Cavour
una serie di fattori confluiscono in questo successo (Mazzini, contadini, incompetenza austriaci)
3)presenza di fervore, passione per il senso di nazione (Romanticismo di Garibaldi)
4) insoddisfazione di fondo italiana
“abbiamo fatto l’Italia, adesso dobbiamo fare gli italiani”
Seconda settimana:
3) The age of Bismarck
B. fu un personaggio fondamentale, senza il quale non si sarebbe raggiunta l’unione della Grande Germania. Fu uomo politico di grande fiuto e divenne cancelliere all’età di 47 anni. La sua idea di politica si riassume nell’affermazione “Le grandi questioni si risolveranno a sangue e ferro”.
Tra i suoi primi provvedimenti come cancelliere si occupò di raccogliere le tasse per rafforzare l’esercitoàil suo è un piano preciso: rafforzare e organizzare la Germania e sconfiggere gli avversari (e cioè l’Austria).
La creazione dell’impero tedesco (1866-1871)
Il successo di Bismarck e il raggiungimento della costruzione della Germania si compie in tre fasi:
- Nord: Schleswig, Holstein, territori ceduti alla Danimarca con il trattato di Londra del 1852. essi facevano tuttavia parte della confederazione tedesca (situazione complessa). Nel 1863 ….. cerca di rendere fissa e stabile l’appartenenza di questi due territori alla Danimarca e ciò provoca a Francoforte una reazione nazionalista. La Germania sostiene un altro candidato al trono danese e cosi si allea con l’Austria per combattere contro la Danimarca.
Ci fu una guerra molto rapida, terminata nel ottobre del 1864 con la pace di Vienna con la cessione della Danimarca dei due territori all’Austria e alla Prussia (n.b. non alla confederazione germanica)
Le altre potenze europee non mostrano in quest’occasione nessun interesse, nonostante sia un atto spregiudicato da parte di Bismarck. (è evidente come la Bilance of power sia ormai inesistente).
La Russia era stata aiutata da Bismarck contro le rivolte slovacche, la Francia aveva l’esercito in Messico e la GB non aveva un esercito di terraàle grandi potenze quindi si disinteressano totalmente di ciò che Bismarck ed Austria stavano facendo.
- La seconda fase della conquista Bismarckiana ha come oggetto l’Austria. egli provoca scontri contro l’Austria e nel 1866 crea la confederazione tedesca escludendo l’Austria. Quest’ultima, coalizzata con la Bavaria dichiara guerra alla Germania, ma, non disponendo di un’opposizione coesa perde a Sardova il 3/7.
L’Italia, facendosi furba, sfrutta l’occasione per entrare in guerra contro l’Austria per ottenere il veneto. Viene tuttavia sconfitta a Custozza: l’Austria però rinuncia al Veneto (che tramite la Francia passa all’Italia) e l’Italia ottiene ciò che vuole.
Bismark crea una confederazione del nord e nel 1866, in agosto, si crea una costituzione per il nord con l’associazione del sud. Schleswig e Holstein vanno alla Prussia (nella conferenza di Praga)
Nel 1867 l’Austria si divide (Impero Austrungarico), con due diverse costituzioni unite sotto lo stesso impero. L’influenza politica in questa fase va verso Berlino, raggiungendo esattamente l’effetto desiderato da Bismarck e inserendo la Germania tra i Grandi d’Europa. (diviene un riferimento per tutta la confederazione germanica)
Ma che sono i veri perdenti di tuta questa situazione?
La Francia perde molto, perché l’impero germanico segnala la nascita di un impero grande e forte molto vicino a lei. La stampa francese, a riprova di ciò, comincia ad affermare che a Konigsgaz gli sconfitti sono i francesi e non gli austriaci.
La politica di Bismarck è estremamente geniale, soprattutto nella sua capacità di manipolare la diplomazia anche in un’epoca in cui i pezzi sulla famosa scacchiera cominciano a muoversi da soli. Egli si adatta alla nuova situazione ed è abile nel sfruttarlaàl’Austria, in questo senso non ci riesce mai.
La guerra con la Francia ha origine da una lotta di dinastie: la Spagna aveva nominato un candidato alla casa reale prussiano. La Francia, si sente circondata e in effetti Bismarck stava cercando di organizzare anche la politica spagnola per isolare la Francia.
I francesi, spaventati, richiedono il ritiro del candidato prussiano dal trono spagnoloàil re prussiano sembra anche essere d’accordo, lasciando i francesi con un senso di rivincita nei confronti della sconfitta austriaca.
La Fr poco dopo manda un ambasciatore in Prussia per assicurarsi che ci sia un imperatore prussiano in Spagna anche in futuro. A questo punto pero il re prussiano si arrabbia e Bismarck fa pubblicare sulla stampa nazionale tedesca il rifiuto del re prussiano nei confronti della Francia.
La Germania sembra dir e ai francesi: “siamo meglio di voi”. Si hanno qui due forti nazionalismi a confrontoàl’azione di Bismarck crea le condizioni per una guerra.. lui era arrabbiatissimo
Cosi si va alla guerraàla Prussia vince velocemente e facilmente (Sedan 70). La guerra dura sei settimane e la resa e del 2 agosto 70..
Il 18/01/71: l’impero tedesco viene proclamato a VersaillesàBismarck vuole coronare il suo grande successo diplomatico sbattendolo in faccia alla grandeur francese. Per lui è sicuramente una grandissima vittoriaàcreazione di un grande stato nel bel mezzo dell’Europa.
Sono anche gli anni della nascita della geopolitica: adesso i poteri politici sono spartiti diversamente, prima lì in mezzo all’Europa c’erano una serie si staterelli ininfluenti.
Bismarck ne risulta sicuramente come una figura geniale ma anche molto aiutato dall’incompetenza altrui (es Napoleone terzo). Egli trasforma la cartina geografica e umilia la Francia (non solo sconfiggendola!!) e forse sbagliando si prende anche l’Alsazia e la Lorena e Strasburgo.
Cosa farà poi Bismarck??
- Dreikeiserbund: alleanza con Russia e Austria per evitare sia la rivincita francese che eventuali guerre tra Austria e Russia (si pone come mediatore tra i due anche perché l’impero ottomano stava cadendo a pezzi e la penisola balcanica cercava l’indipendenza provocando casino per l’assunzione del controllo sulla zona da parte dell’Austria e Russia.)
- Si accontenta: gli va bene mantenere il poter guadagnalo, e in qualche modo si trasforma in Metternich: cercando di mantenere equilibrio tra le potenze( molto diverso dai suoi successori).
Il suo però è un errore di valutazioneà
- la Francia non aveva i mezzi per tentare una rivincita (diventa una specie di democrazia parlamentare).
- Bismarck vuole tentare di mettere insieme tre imperi e mantenere equilibrio e controllo sull’Europa centrale (“considerato come manipolatore di grandi”)
Il suo errore sta nel sopravvalutare la sua possibilità di mediazione: 1876-77 scoppia l’eastern question: una rivolta nei Balcani contro l’impero ottomano. Serbia e Montenegro vogliono l’indipendenza e la Turchia risponde sempre con massacri, creando orrore in tutta l’Europa. Si viveva con orrore che i cristiani venissero ,massacrati da mussulmani sul suolo cristiano.
Soprattutto in GB, Gladstone gira facendo raduni e condannando la Turchia e la sua polizia atroce nei Balani.
Benjamin Disraeli: il primo ministro GB secondo Galdotone era colpevole di non fare nulla contro la Russia che supportava le insurrezioni Balcaniche.
Montenegro, Albania, Serbia e Bulgaria si alleano, con il disappunto austriaco che teme il nazionalismo serbo nel proprio territorio. Bismarck continua a porsi come mediatore, come “uomo della Pace”.
Al congresso di Berlino del 78 egli propone la soluzioneà creazione della Bulgaria, ma un controllo dell’Austria sulla Bosnia. GB prende Cipro (per costruire una Base militare) e la Francia si prende la Tunisia.
Si assiste ad un’altra spartizione alla Vienna, in stile Metternich.
Disraeli sostiene di aver ottenuto una “peace with honour”.
Quali furono le lezioni per Bismarck?
- adesso è diventato un conservatore, che vuole mantenere tutto quello che ha ottenuto. Però sbaglia nel non tener conto della fragilità del Dreikeiserbundà sono comunque kaiser pronti a scannarsi. La Germania è molto forte, l’Austria ha molta paura dell’autodeterminazione dei paesi a lei sottomessi (teme quindi il nazionalizzo dei balcani)
- l’Austria rischia il collasso interno e la guerra con i Russi (che invece sostengono il nazionalismo)
- nel 79 la Germania fa una scelta radicale e sceglie di mantenere alleanza con Austriaàduplice alleanza. In caso di guerra tra Austria e Russia, la Germania sosterrà Austria, altrim sarà neutrale.
- Nel 1882 l’alleanza si estende all’Italia àTriplice Alleanza. L’Italia è protetta nel caso di attacco francese. E l’Italia avrebbe aiutato nel caso di attacchi francese e russi avrebbe aiutato la Germania (non l’Austria). Nel caso di attacco britannico, l’Italia non aveva obblighi. Anche da questo patto è chiaro come la politica di Bismarck continui secondo il suo filo logico:
- isola la Francia
- allontana la Russia
VUOLE CREARE UN CENTRO STABILE
- avvicina l’Austria
- rafforza l’Italia
Per l’Italia il trattato è firmato da De Pretis, ma in realtà + Francesco Crispi era quello con i legami più forti con la Germania. Egli la considerava un modello per l’Europa in quanto centro di Soft power.
Nonostante la triplice alleanza Bismarck non voleva perdere completamente i contatti con la Russia, anche perché lui vuole in qualche modo garantire la Pace (è buffo come si trasformi dall’uomo della guerra all’uomo della paceàci riesce anche perché dal 70 al 1914 non c’e’ più guerra tra i Grandi)
Egli quindi con la Russia fa un trattato di non aggressione e neutralità valido sempre tranne che in 2 occasioni:
- attacco russo dell’Austria (chiaramente!!)
- attacco tedesco della Francia
La Germania cresce in questo periodo anche economicamente e nel Paese cominciano ad esserci voci che non si accontentano di essere mediatori e che desiderano invece avere posizione egemone. Bismarck tuttavia non è interessatoàne paga il prezzo nel 1888 quando Guglielmo II (alla morte di Guglielmo I) lo sostituisce: il primo provvedimento che prende è far cadere il “timoniere“. Non vuole più essere tutelato dalle politiche diplomatiche di Bismarck , e desidera invece una politica aggressiva anche contro la Russia, con la possibilità di costituire un Lebensraum, di espandersi in Africa e di allearsi con GB (le ultime due idee sono poco compatibili!!)
Bismarck quindi se ne va, temendo un conflitto con Russia e GB in contemporaneaàsapendo che contro queste due potenze insieme, nessuno ha speranza di vincere.
Chi sono i nuovi leader in Germania?
Guglielmo II (aggressivo), von Triptz (costituisce una flotta tedesca per sfidare direttam la GB) e von Caprivi (l’unico moderato che vuole far pace anche con i socialisti nel Reichstag)
Il governo tedesco si occupa in questa fase di rafforzare l’esercito per adottare politiche aggressive. Tutto ciò che successe anche in seguito (anche a livello di crescita economica) non sarebbe comunque mai potuto accadere senza Bismarck. La Germania intraprende una crescita economica ed industriale enorme (vedi anche slide su ferrovie), e si raggiunge (appunto grazie a ciò) una reale unificazione del Paese.
La preparazione ad una politica aggressiva e di guerra da anche una spinta enorme alla crescita e rende la Germania un modello da seguire.
Berlino è ora baricentro d’Europaàciò scombussola fortemente gli equilibri.
Bismarck ha creato la Germania senza arrivare ad una guerra Europea, ma ha creato un mostro che ha le basi per dar vita ad una guerra, subito dopo la morte del suo creatore. (I GM)
The origins of the I world war:
Fattori economici:
Considerando i dati delle tabelle si osserva come al Germania cambi molto in fase di unificazioneàciò era vissuto come una grossa sfida, c’era la sensazione di essere IL PAESE, il 3° paese industriale al mondo (soprattutto nella prod di acciaio)
Notevole è anche la crescita degli Stati Unitiàl’800 è il secolo dell’Europa, da inizio secolo alla fine l’Europa triplica lo share di produzione internaàgli USA pero fanno un salto ancora più grande.
Il mondo comincia a mostrarsi nella sua multipolaritààla GB ad esempio comincia ad essere minacciata sia da US che da Germania.
L’Italia è stangante. C’e’ una certa crescita, ma mai come gli altri. Il reddito pro capite aumenta, ma solo di 50 $ in 60 anni.-àmentre GB raddoppia, come Fr e Germani!!
Anche in Russa c’e’ crisi di stagnazione e verso la fine del secolo il Pese comincia la il suo declino.
La Germania nel 1913 produce 17.6 mil di tonnellate d’acciaioàGB e Fr insieme ne producono solo 13 mil. La Germania aveva investito molto nelle industrie belliche e stava continuando a crescere, era molto forte.
GB ha moltissimi investimenti all’esteroàe riesce a pagare la guerra con gli interessi che ricevce da questi investimenti. Poteva permettersi una guerra, era un Paese ricco, a differenza della Russia che era un paese potente, con esercito massiccio, ma non aveva abbastanza soldi per mantenerlo.
L’Italia poteva contribuire poco alla guerra. Aveva un esercito di bifolchi e pochi soldi. Sarebbe stato meglio seguire la politica neutrale di Giolitti.
I diversi Paesi entrarono in guerra senza pensare al LPàun fenomeno come quello della 1 GM non era conosciuto. Anche gli intellettuali del tempo non aiutavano: occupavano eccessivamente di cose antiche, e non s’interessavano degli aspetti della contemporaneità. Se avessero studiato le guerre moderne, avrebbero potuto forse consigliare i politici e frenare una guerra con costi cosi devastanti.
La fine della guerra era prevedibile anche attraverso le sole cifre (i soldi influenzano l’esito anche più del coraggio delle truppe). Se la Russia non si fosse alleata con qualcuno non avrebbe potuto vincere, e se la GB non fosse stata coinvolta, la Germania avrebbe potuto vincere anche contro Fr e Russia insieme.
La crescita economica della Germania non significava tutta via che la guerra fosse inevitabile: Angell scrisse un libro nel 1911 sulla “Great illusion”àsostenendo che la guerra non fosse necessariaài Paesi stavano diventando interdipendenti da un punto di vista economico ed una guerra non era conveniente.
Bredfood invece la definisce “the war of steel and gold!”, dicendo che ormai si procedeva verso una società avanzata in cui “siamo tutti mercanti e non soldati”
Non c’e’ una causa puramente economica della prima guerra mondialeàc’erano anche fattori geopolitica. Nel 19 Keynes scrive “The Economic Consequences of the Peace” in cui sottolinea i danni che la Pace di Parigi avrebbe creato all’Europaàl’economia circolerebbe perfettamente se il mkt restasse libero.
Fattori geopolitica e coloniali:
La bipolarità dei poteri in Europa tra Germania e GB conta molto nelle dinamiche di guerra. Secondo ciò che scrisse Lenin, “Imperialism is the highest state of capitalism”, e cioè causato dal desiderio di esportazione delle società capitaliste. Le rivalità coloniali hanno favorito lo scoppio della guerra, ma non furono essenziali
Esempio: Africa, 1878ànon molto controllata dal colonialismo, all’alba della !GM è tutta invasa da europei
Nel 48 si parla di “scrambling for Africa”, con 4 esempi di tensioni:
- tra GB e Repubblica Boera (inizio secolo)à la Germnaia sostiene i Boeri
- Sudan nel 48àc’e’ quasi uno scontro tra GB e Fr, la Fr cercava di andare verso il Mar Rosso e Gb verso occidente
- 1905-1911: crisi del Marocco, voluta dalla Fr ed ostacolata dalla Germania
- Italia si prende Libia per paura di restare fuori dal bnanchetto
Fattori militari:
I GB avevano una corazzata potente (Dreadnought)ànel 1905 avevano solida flotta con 1065000 tonnellate. La Germania solo 285 milioni e la Francia 495 milioni, ed inoltre non spaventava GB perché stava sul Mediteraneo.
La Germania pero, come abbiamo visto, ci da al riarmo e comincia a mettere in discussione il predominio britannico. Gb e Germania lottano per la leadership, continuando ad investire sull’esercito. Nel 1914 la flotta britannica è triplicata, e quella tedesca è aumentata del 600% (PSICOSI DI GUERRAàwe want eight, we won’t wait). È una battaglia supportata anche dalla pubblica opinione. La Germania inoltre voleva dimostrare che la sua forza economica e industriale l’avrebbero portata al livello si GB anche politicamente. In qualche modo è già voglia di una cultura superiore (vedi slide del discorso di Prince Wilhelm).
Leaders e dinamiche:
Impero Austrungarico: Franz Josef, Brechthold
PBLàSerbia: forte sentimento nazionalista in Serbia spaventa gli austriaci . temono che l’influenza di ideologie nazionaliste porti a ribellione tra tutti i popoli sottomessi nell’impero. D’altronde è difficile sottomettere i Serbi senza incasinarsi con la Russiaàpericolo imminente.
L’Italia sarebbe legata ad Austria e Germania per Triplice alleanza, ma non apprezza le incursioni austriache nei Balcani, anche perché vorrebbe il Trentino libero.
Germania: Wilhelm 2 e von Bethmann, Hollweg.
È alleata agli austriaci e quindi si deve sobbarcare le complicazioni create dall’Austria. È potente ma non ha totale controllo delle sue scelte, perché se l’Austria s’inguaia con la Russia è costretta a d intervenire.
GB: Asquith e Grey.
I problemi, per loro non sono in Europa ma in Irlanda ed in India. Osservano nervosi, se la Germina si mette in guerra. In questo caso dovranno muoversi anche loro. Non sono alleati con nessuno, ma hanno un’intesa con la Francia (senza obblighi di sorta) e con la Russia. L’unico obbligo britannico è difendere il Belgio (trattato del 1839)àobbligo legale e politico: la Manica non poteva cadere nelle mani di una grande potenza continentale.
Fr: Pointcarè e Vivianià
i loro problemi:
Germaniaàsono alleati con i Russi
sperano in un conflitto per riconquistare Alsazia e Lorena.
La miccia della guerra è un evento casuale: Franz Ferdinand (erede al trono Austriaco)àun moderato e propenso a trattare con Serbia, viene ucciso a Sarajevo. L’uccisione è veramente casuale. L’autista sbaglia strada e l’assassino che per caso si trova l’erede di fronte lo uccide.
Franz Ferdinand stava girando senza scorta, e l’errore dell’autista li porta proprio davanti a uno degli assassiniàRichard, in Political Science del 2000 considera l’uccisione anche come una vera e propria causa della guerra non solo come la miccia.
La guerra era inevitabile? Secondo Richard no, ci sono troppi fattori casuali.
Il fatto però è in sé importante perchè provoca una reazione durissima dell’Austriaàmanda ultimatum chiedendo (22/7)
- sospensione della propaganda contro Austria
- sospensione dei gruppi nazionalisti
- partecipazione austriaca alla politica domestica serba
L’ultimatum fu pubblicato il 24, e sia Sozonov (min esteri russo ) che Pasic (Primo min serbo) si dichiarano disposti a concedere tutto tranne le cose impossibiliàSozonov dice”mai c’est la guerre èuropeene!”
Il 28/7 l’Austria entra in guerra contro la Serbia forte del sostegno tedesco.
L’Austria in questo suo comportamento palesemente prebellico è molto colpevole.
Tutti sperano in una localizzazione del conflittoàche non succede
La Russia mobilita il suo esercito. È una mobilitazione anticipata anche a causa della mancanza di ferrovie (che secondo Taylor furono una delle cause della guerra)àdovevano muoversi in fretta ma questo spaventa ancora di più i tedeschi.
La Germania e l’Austria dichiarano guerra (06/08) contro i russi pensando che volessero invaderliàenorme effetto domino!!!
Gli austriaci credevano che se loro avessero mostrato sufficiente determinazione, la Russia non si sarebbe mossa. La Russia pensava che la mobilitazione fosse stata sufficiente per spaventare Austria e la Germania credeva di riuscire a spaventare la Russia.
Sono tutte percezioni errate.
All’Est è già guerra. Ed in occidente? La Germania voleva fare guerra contemporaneamente contro Russia e Fràsapendo che la Fr sarebbe entrata in guerra, la colpisce per prima. Il due agosto manda ultimatum a Belgio (GB DEVE entrare in guerra), per attaccare e vincere Francia e poi mandare i soldati a Est contro Russia.
LA GB quindi interviene (4 agosto al fianco di FR e Russia), e forse sarebbe intervenuta anche in difesa di una Francia attaccata, anche se la Germania non avesse tirato in ballo il Belgio.
La Germania sa che in questo modo andrà a fomentare il conflitto.
Ed i popoli?si continuano a chiedere persone, giovani per difendere la razza nazionaleàforte connessione tra Gott e Nation (soprattutto in Germania)
L’Italia? Sonnino, Salandra e Vittorio Emanuele. Giolitti voleva stare fuori dalla guerra. L’Italia però contava parecchia a livello strategico. Avrebbe (essendo parte della Triplice Alleanza) dare un impulso diverso alla guerra per i tedeschi (anche perchè nel 15 i tedeschi furono sconfitti per la prima volta).
L’Italia usa questa posizione e si fa offrire territori per vendere il suo aiuto. La promessa inglese vince: completa il risorgimento e l’Italia guadagna qualche cosa in +. (a rischio di menzogne da parte della diplomazia ingleseàl’Italia si fida stupidamente!)
L’Italia è l’ago della bilancia, alla fine si accoda a GB e Francia.
SPS/06 - STORIA POLITICA EUROPEA E INTERNAZIONALE – Cod. 35527
prof. Mark GILBERT
28 marzo 2006
Le cause della prima guerra mondiale si possono elencare in due punti:
- la situazione di anarchia internazionale in cui i paesi non riconoscono altro vincolo se non quello della politica e dell’interesse interno. L’unico limite a guerre di colonizzazione era la paura di doversi confrontare con potenze più forti. Questo “stato di natura” ha portato a un forte riarmo.
- Il comportamento arrogante dell’Austria e la spregiudicatezza della Germania hanno trasformato una guerra limitata in un conflitto molto più esteso.
5) LA I GUERRA MONDIALE E LE SUE CONSEGUENZE (1914-1918)
La sconfitta dei tedeschi in Francia ha trasformato una guerra lampo in una guerra di trincea.
A fine 1914 la Turchia entra nel conflitto con l’Intesa per bloccare l’espansione tedesca a est, mentre l’Italia, dopo un anno di astensionismo, entra in guerra nel 1915 con l’Intesa. È cosi che Francia e Inghilterra riescono a circondare le forze tedesche.
Fino al 1918 muoiono milioni di soldati da ambedue le parti e per un lungo periodo si crea una situazione di stallo, perchè nessuna parte riesce a prevalere sull’altra. È da rilevare una notevole incapacità dei generali nel decidere strategie adeguate e nell’utilizzare le novità tecnologiche.
L’Inghilterra però aveva un vantaggio assoluto rispetto alla Germania: le risorse economiche provenienti dal suo impero.
Nel 1917 la Russia viene sconfitta e nel 1918 è costretta a ritirarsi dal conflitto, lasciando spazio alla Germania sul versante est. È pero l’ingresso americano a determinare le sorti della guerra perché evita l’occupazione tedesca della Francia, sbaragliando l’esercito. Sul fronte sud l’Italia sconfigge gli austro-tedeschi a Caporeto.
LE CONSEGUENZE DELLA I GUERRA MONDIALE
- La I guerra mondiale causa drammatica conseguenze sul livello demografico dell’Europa. Oltre a 7 milioni di vittime in Austria, 9,5 in Russia, 7 in Germania, 2,5 in Italia e 3 in Inghilterra, i reduci di guerra tornano a casa deboli, feriti, invalidi e frustrati.
- Emancipazione femminile: fattore sociale e industriale molto importante che in pochi anni cambierà il ruolo della donna nella società.
- Fattore geopolitica: nascita della potenza americana.
- Fine delle grandi dinastie: (da secolo delle dinastie al secolo dei popoli e delle ideologie)
- Russia: nel 1918 con un colpo di Stato i bolscevichi vanno al potere;
- Austria: sgretolamento dell’impero e creazione di numerosi stati;
- Germania: abdicazione del kaiser a favore di un governo socialista provvisorio.
Per molti studiosi la fine della guerra mondiale rappresenta l’inizio della storia contemporanea.
I TRATTATI DI PACE
I trattati di pace sono preceduti da un intervento del Presidente Americano W. Wilson che in 14 punti delinea il Nuovo Ordine Internazionale.
I. Open covenants of peace, openly arrived at, after which there shall be no private international understandings of any kind but diplomacy shall proceed always frankly and in the public view.
Necessità di una diplomazia aperta basata su rapporti di fiducia per evitare sospetti e intrighi.
II. Absolute freedom of navigation upon the seas, outside territorial waters, alike in peace and in war, except as the seas may be closed in whole or in part by international action for the enforcement of international covenants.
Assoluta libertà di navigazione
III. The removal, so far as possible, of all economic barriers and the establishment of an equality of trade conditions among all the nations consenting to the peace and associating themselves for its maintenance.
Riduzione delle barriere economiche per un commercio a eque condizioni.
IV. Adequate guarantees given and taken that national armaments will be reduced to the lowest point consistent with domestic safety.
Riduzione degli armamenti a un minimo sufficiente per garantire la sicurezza interna.
V. A free, open-minded, and absolutely impartial adjustment of all colonial claims, based upon a strict observance of the principle that in determining all such questions of sovereignty the interests of the populations concerned must have equal weight with the equitable claims of the government whose title is to be determined.
Risoluzione del problema coloniale, con salvaguardia delle popolazioni autoctone.
VI. The evacuation of all Russian territory and such a settlement of all questions affecting Russia as will secure the best and freest cooperation of the other nations of the world in obtaining for her an unhampered and unembarrassed opportunity for the independent determination of her own political development and national policy and assure her of a sincere welcome into the society of free nations under institutions of her own choosing; and, more than a welcome, assistance also of every kind that she may need and may herself desire. The treatment accorded Russia by her sister nations in the months to come will be the acid test of their good will, of their comprehension of her needs as distinguished from their own interests, and of their intelligent and unselfish sympathy.
Evaquazione dal territorio russo.
VII. Belgium, the whole world will agree, must be evacuated and restored, without any attempt to limit the sovereignty which she enjoys in common with all other free nations. No other single act will serve as this will serve to restore confidence among the nations in the laws which they have themselves set and determined for the government of their relations with one another. Without this healing act the whole structure and validity of international law is forever impaired.
Libertà e indipendenza al Belgio
VIII. All French territory should be freed and the invaded portions restored, and the wrong done to France by Prussia in 1871 in the matter of Alsace-Lorraine, which has unsettled the peace of the world for nearly fifty years, should be righted, in order that peace may once more be made secure in the interest of all.
Ripristino in Francia delle condizioni territoriali pre-Bismark, con Alsazia e Lorena alla Francia.
IX. A readjustment of the frontiers of Italy should be effected along clearly recognizable lines of nationality.
Riconoscimento delle frontiere italiane.
X. The peoples of Austria-Hungary, whose place among the nations we wish to see safeguarded and assured, should be accorded the freest opportunity to autonomous development.
Autonomia ai popoli dell’impero austro-ungarico.
XI. Rumania, Serbia, and Montenegro should be evacuated; occupied territories restored; Serbia accorded free and secure access to the sea; and the relations of the several Balkan states to one another determined by friendly counsel along historically established lines of allegiance and nationality; and international guarantees of the political and economic independence and territorial integrity of the several Balkan states should be entered into.
Libertà per Romania, Serbia e Montenegro.
XII. The Turkish portion of the present Ottoman Empire should be assured a secure sovereignty, but the other nationalities which are now under Turkish rule should be assured an undoubted security of life and an absolutely unmolested opportunity of autonomous development, and the Dardanelles should be permanently opened as a free passage to the ships and commerce of all nations under international guarantees.
Sovranità a Turchia, ma garanzia di tutele ai popoli assoggettati all’impero.
XIII. An independent Polish state should be erected which should include the territories inhabited by indisputably Polish populations, which should be assured a free and secure access to the sea, and whose political and economic independence and territorial integrity should be guaranteed by international covenant.
Libertà ai polacchi a cui dovrebbe venire conferito il territorio nel quale la popolazione polacca vive. (concetto troppo generale e soggettivo).
XIV. A general association of nations must be formed under specific covenants for the purpose of affording mutual guarantees of political independence and territorial integrity to great and small states alike.
Necessità di creare la Società delle Nazioni.
Il principio organizzativo dell’Europa avrebbe dovuto portare alla creazione di paesi autonomi, nazionali e democratici.
La Germania accetta di arrendersi solo se sarebbero stati rispettati i 14 punti.
Nel gennaio del 1919 i 4 grandi s’incontrano a Parigi dove vengono assunte grandi decisioni.
- I Ministro inglese: David Loyd Gorge
- I Ministro francese: Clemenceau
- I Ministro italiano: Orlando
- Presidente USA: Wilson
I trattamenti riservati alla Germania:
Per la Francia la Germania doveva essere punita perché era considerata la responsabile di tutta la guerra.
In Inghilterra, invece, c’era la consapevolezza che adottare provvedimenti troppo duri contro i tedeschi avrebbe avuto ripercussioni pesanti, ma dall’altra parte l’opinione pubblica spingeva il I ministro a contrattare un trattato punitivo nei confronti della Germania.
Da subito risultava evidente che i 14 punti non sarebbero stati rispettati:
- Nessuna diplomazia aperta, tanto che gli sconfitti non partecipano ai trattati.
- Il disarmo viene imposto solo ai tedeschi.
- L’imperialismo illuminato di Wilson si materializza in un passaggio delle colonie tedesche a Francia e Inghilterra.
- Comprensione per la Russia? In realtà la nascita del comunismo destava forte preoccupazione e Gran Bretagna e Francia intervengono nel conflitto russo.
La Germania subisce forte perdite territoriali: a ovest l’Alsazia, la Lorena e Strasburgo vengono annesse alla Francia, a nord parte del territorio tedesco va alla Danimarca, mentre a est si crea un corridoio polacco che divide la Germania in due.
Con questa suddivisione del territorio non venne rispettato il principio di autodeterminazione dei popoli, in quanto molte aree popolate per la maggior parte da tedeschi passano sotto il comando di governi stranieri.
Inoltre i territori sottratti alla Germania erano importanti dal profilo economico.
Alla Germania furono imposte anche dure clausole economiche: la Renania fu smilitarizzata a e poi occupata dall’esercito francese e in più fu richiesta un pesantissimo risarcimento economico.
Questo fu duramente criticato (Keynes) in quanto si sosteneva che l’intero sistema economico europeo dipendesse dalla forte economia tedesca e un suo smembramento avrebbe significato lo scardino delle possibilità di ristabilire un equilibrio.
Keynes in Le conseguenze economiche della pace (1920) parla di guerra civile europea, in un’Europa considerata come un insieme di paesi culturalmente e storicamente legati. Per l’economista americano la Francia e l’Italia stavano abusando della vittoria distruggendo Austria a Germania. La soluzione di Keynes era di dimenticare le vittime e impegnarsi a ricostruire.
Invece i quattro grandi hanno cercato di ricostruire l’Europa, dimenticandosi dell’economia.
I tedeschi non si aspettavano accordi così duri tanti che queste decisioni non furono mai accettate. In parte la nascita del nazionalismo deriva dal risentimento di ingiustizia e frustrazione suscitato nei tedeschi con gli accordi di Parigi.
La propagando nazista infatti diffuse l’idea di un grave oltraggio contro la Germania che causò gravi perdite economiche, territoriali, ma soprattutto di diritti (autodeterminazione dei popoli).
In Germania nasce la repubblica di Weimar, che verrà accettata da pochi tedeschi in quanto fu considerata senza legittimità e formata da personaggi che avevano accettato la pace.
Nella pace del 1919 gli statisti hanno commesso gli stessi errori della Conferenza di Vienna del 1815, non avevano considerato la presenza del popolo, la cui forza nel 1920 era sempre più importante.
15 Marzo 2006
I trattamenti riservati all’impero Austro-Ungarico
I trattati di Saint-German definirono le condizioni da applicare all’impero austriaco. In confronto alla Germania, l’Austria fu trattata in maniera molto più pesante.
Seguendo il principio di autodeterminazione dei popoli si decide di smembrare l’impero. Il processo fu facilitato dalla presenza di movimenti d’indipendenza e eserciti attivi già da prima della guerra.
Il problema da affrontare stava nel riconoscere quale fosse effettivamente il territorio di una popolazione. Ad es. nel territorio dell’attuale Ungheria erano presenti popolazioni ungheresi, ma anche polacche, tedesche…Nel cercare di difendere il diritto di autodeterminazione di un popolo si violava inevitabilmente il diritto dell’altro. Infatti l’impero austro-ungarico racchiudeva zone in cui c’era una forte mescolanza di culture.
La posizione dell’Italia
Con il patto di Londra la GB e la Francia si erano impegnate molto con l’Italia e tale esagerazione fu evidente nei trattati di pace. Nonostante le furono assegnati territori dove la presenza d’italiani era minima, come l’Alto Adige, l’Italia si dimostrò insoddisfatta del trattamento, perchè:
- l’Italia era economicamente in crisi. Debiti per oltre 700 mil di lire con GB.
- l’opinione pubblica e molti intellettuali si sentirono derubati e richiedevano un risarcimento maggiore dalle perdite della guerra.
- vi era una forte opposizione nei confronti della ricostruzione della Jugoslavia.
- l’insistenza italiana era molto forte e invasiva. Si richiedeva almeno la Dalmazia, ma per le altre tre potenze queste richieste erano eccessive.
Nell’aprile del 1919 Wilson rifiuta le pretese italiane appellandosi ai 14 punti. Ciò provocò l’abbandono di Orlando della Conferenza. Dopo 3 settimane è però costretto a tornare per ricevere un prestito statunitense e per ottenere anche la città di Trieste.
Fiume e la Dalmazia, invece, non furono concesse e molti italiani parlarono di “vittoria mutilata”. Nasce una straordinaria campagna per la conquista di Fiume (Sett 1919 volo su Fiume e occupazione della città ). Ciò mise in imbarazzo i diplomatici italiani e evidenziò la debolezza delle istituzioni. (importanza dell’opinione pubblica).
La nascita di nuovi Stati
- Cecoslovacchia: il 28 ottobre del 1918 è la data della rivoluzione pacifica di Praga contro l’impero asburgico. Il nuovo esercito occupa i territori e nel gennaio 1919 J. Masaryk diventa il presidente. Viene creato uno stato composto da popolazione di slovacchi, cechi, tedeschi (3.000.000), polacchi, ucraini e ungheresi. È uno stato per metà cattolico e metà protestante. La costituzione si pone come garante della multiculturalità e protettrice delle minoranze.
- Polonia: il territorio polacco è sempre stato poco definito. Durante il conflitto l’area è stata al centro delle battaglie, mentre i polacchi facevano parte sia dell’esercito russo, che quello tedesco che quello austriaco. La fine degli imperi austriaco e tedesco e la debolezza russa furono l’occasione per i polacchi di realizzare un grande stato. Tra il 1918 e il 1921 intraprese ben 6 guerre di espansione contro tedeschi, cecoslovacchi, lettoni e russi. È così che lo stato della Polonia nasce in pochi anni dal nulla, alle spese però di Quassia e Germania.
- Russia: la caduta dello zar nel febbraio del 1917porta a una guerra interna per il potere che sfocia con la primavera del 1919. I contendenti sono il liberale Kerensky, il cui grande errore fu voler continuare il conflitto mondiale, e il partito dei soviet (in maggioranza menscevichi e non bolscevichi). Nell’ottobre (nov) del 1917 attraverso a un colpo di stato i bolscevichi assumono il potere. Da subito Lenin dimostra di voler imporre un regime di terrore e persecuzione dei nemici. La volontà era eliminare il re, la borghesia e l’aristocrazia.
- Ungheria: durante le Conferenze di pace si presenta per l’Ungheria il comunista Bela Kun. In reazione il trattamento che le viene riservato fu molto duro:viene divisa in quattro, mentre molte aree economicamente strategiche vengono cedute a Jugoslavia, Romania, Polonia e Cecoslovacchia. È stato il paese più maltrattato.
- Turchia e Grecia: alleato della Germania, dopo alcune importanti vittorie, nel 1918 l’Impero turco crolla. La Grecia cerca di approfittarne e durante le Conferenze di pace a San Remo nel 1920 chiede di riservare lo stesso trattamento usato per l’Austria anche per l’impero turco. Viene accontentata, anche se è costretta a mandare il suo esercito nei territori turchi per impossessarsi dei territori assegnateli. Inizia una guerra che dura 2 anni e mezzo tra Turchia e Grecia, ma la vittoria va alla Turchia che riesce a conquistare il Curdistan e altri territori. Nel luglio del 1923 il trattato di Losanna definisce i confini attuali tra Grecia e Turchia.
- Medio Oriente: per la Gran Bretagna il Medio Oriente rappresentava un’area molto importante, tanto che con la fine dell’impero ottomano i territori vengono suddivisi tra Inghilterra (Iraq e Yemen e parte dell’Arabia Saudita) e Francia (Siria e Libano-mandati francesi sotto controllo della Società delle Nazioni). All’epoca si pensava possibile la costruzione di un unico stato arabo grazie all’aiuto inglese. In realtà gli inglesi si comportano da colonizzatori e sfruttano le risorse petrolifere dei territori.
Il problema: la PALESTINA. OTTOBRE 1917 Dichiarazione di Belfour, il governo inglese appoggia la creazione di una National Home (non si parla di stato) per il popolo ebraico. Ciò suscita una forte reazione nel mondo arabo e una contro reazione inglese che stronca il forte nazionalismo arabo. L’Inghilterra rimarrà in Palestina fino al 1948.
LA SOCIETA’ DELLE NAZIONI
Secondo Wilson quest’idea avrebbe salvato il mondo, perché sarebbe stato lo strumento per sviluppare economicamente i paesi, per mantenere la pace e per creare un dialogo tra le persone.
La bozza presentata dal ministro del Sud Africa prevedeva la presenza di una Burocrazia permanente (es. ILO, ISO…) e un Consiglio permanente col compito di garantire la sicurezza dell’ordine mondiale (5 membri permanenti più 9 membri a rotazione).
Per agire contro chi violava le regole il voto doveva essere unanime e le grandi potenze dovevano mettere a disposizione i loro eserciti (difetto: non ha un esercito proprio).
Quando nel 1922 la Francia occupa la Ruhr (violazione del patto di non aggressione) è subito chiaro che la Società delle Nazioni era estremamente debole e incapace di agire contro le grandi potenze.
In più gli Stati Uniti non entrano a far parte della Società per rifiuto del Congresso americano.
Quarta settimana Mercoledì 22 marzo
The axis:
- crisi di Monaco (settembre 1948)àHitler riscrive il trattato di Versailles
- le politiche di Francia e GB, sia in politica interna che estera
- il post Monacoàcrisi ceca e patto Nazi-sovietico
Dopo la guerra civile in Spagna il risultato goffo ottenuto in quella situazione dalla GB, la situazione internazionale è tale per cui Mussolini si sente spinto a stringere alleanze con Hitler.
L’Europa nel ’37 è divisa:
- Urss ed alleati
- GB e F
- Italia e Germania
L’atmosfera era tesa nel37ein Europa ci si interrogava sulle future intenzioni di Hitler (e Mussolini al seguito). Dopo il suo intervento illegale nella guerra in Spagna,la spinta militarizzazione della Renania, ci si chiedeva quali fossero le sue prossime tappe.
L’Austria e la Cecoslovacchia sembravano essere possibili obiettivi. L’Austria con le sue frange neonaziste e non fasciste e con un’economia in crisi e la Cecoslovacchia con una grande minoranza tedesca al suo interno (1/4 della popolazione era tedesca)rappresentavano infatti obiettivi instabili e facili da raggiungere.
In Cecoslovacchia: nei primi anni 30 ma soprattutto nel 36 erano cominciate agitazioni da parte delle minoranze tedesche (guidate dal leader del partito Heimmatfront Konrad Helmar)con l’intento di unirsi con la Germania. Il partito di Helmar era sempre più filonazista (pur essendo da sempre stato di destra), si sente sempre più legato a Hitler,che concede anche molte sovvenzioni e diventa rapidamente strumento della politica tedesca.
Lo stato centrale è fortemente indebolito ed avrebbe bisogno di alleati. La Francia si dimostra in questa fase un alleato poco affidabile e poco interessato a occuparsi di quei paesi “tanto lontani di cui non sappiano nulla”. la GB e la Russia si rendono disposte ad intervenire solo nel caso in cui la Francia intervenisse. L’esercito cecoslovacco non era male,tuttavia era molto più piccolo di quello tedesco e molte truppe erano impegnate sui confini a tenere a bada le minoranze tedesche.
Adesso abbiamo notizia (in un memorandum di Hitler) che effettivamente egli aveva intenzione già nel 37 di distruggere la Cecosl. Aspettava però circostanze favorevoli, Quali???
La prima è data dall’Anschluss con Austria nel marzo del 38. in questo modo la Cecoslovacchia era completamente inglobata da gente e governo legato al fuhrer e diventa debolissimàpraticamente indifendibile. I tedeschi possono potenzialmente entrare da ovunque e questo da la forza alle minoranze tedesche di cominciare a farsi sentire.
Fanno una serie di richieste:
- piena uguaglianza di diritti
- creazione di un’amministrazione tedesca nello stato (separatisti)
- libertà di fare propaganda per causa nazista
il governo centrale cecoslovacco rifiuta e ciò intorno al 19-20 maggio provoca una tensione sul confine tra Germania e Cecoslovacchia.
Sul confine infatti c’e’ un esercito tedesco che fa esercitazioni e il governo di Praga mobilita il suo esercito in contemporanea. Hitler non aveva intenzione di attaccare ma voleva mantenere alta la tensione.
In Cecoslovacchia questo evento è visto come una vittoria del governo e capace di tenere a bada persino Hitler e della forzadell’alleanza con Francia.
Questa “gjubilation pushed Hitler over the border” (Hennison), lo irrigidì e lo spinse a prendersi al Cecoslovacchia.
Il ministro ceco (Benes) e tenne in tutto questo periodo un atteggiamento particolare: cercava dopo questa crisi di coinvolgere Fr e GB e sperava che Hitler facesse qualcosa,anche un’invasione, pur di stimolare i suoi alleati apparentemente impigriti.
Nel luglio 38 la GB si coinvolge e manda un giurista politologo in Cecoslovacchia per mediare. Gli inglesi non sanno molto della situazione contingente (luoghi lontani e poco interessanti) e lentamente ci si rende conto che non c’’e tempo per mediare e che Hitler è sul punto di cominciare la guerra.
Benes si affretta ad accettare tutte le condizioni imposte in aprile dalle minoranze tedesche,tuttavia questi rifiutano ed il governo decide di mandargli contro le truppe.
Benes continua a scherzare col fuoco cercando di provocare l’intervento tedesco in modo da obbligare u intervento francese in sua difesa.
La crisi a questo punto è alle porte: hitler deve intervenite anche perché il capo del partito di Heimatfront era scappato in Germania. The Times scrive il 7/9/38 che si sarebbe dovuta cercare una soluzione alternativa, magari concedendo alle minoranze tedesche di unirsi alla Germania. L GB era spaventata da una possibilità di una nuova guerra, e si cercava disperatamente una soluzione politica. C’e’ totale mancanza di entusiasmo nei cfr di una guerra in Cecoslovacchia.
Il 12 settembre Hitler fa un discorso durissimo a sostegno della minoranza tedesca, ma a sorpresa non annuncia la mobilitazione di guerra. Tuttavia in Cecoslovacchia cominciano gli scontri tra minoranza tedesca ed esercito.
I grandi europei,grazie all’abile lavoro di Benes, sono nell’impossibilità di non agire.GB e Fr non sono interessati a mantenere i confini e difendere Cecoslovacchia e preferirebbero la pace ma si sentono obbligati ad intervenire nel caso dell’insorgere di un vero conflitto,
Benes da parte sua continua a creare situazioni miccia per provocare l’intervento tedesco.
Il 15 settembre 38 si ha il primo esempio di personal diplomaci (a cui ora siamo abituati(.il primo min GB Chamberlain va a trattare con Hitler (Munich Agreement) offrendo a l tedesco la possibilità di secessione dei territori della minoranza tedesca dalla Cecoslovacchia. Il tutto con il benestare di F e GB. Anche in questo caso la Fr è messa alle strette,sotto pressioneào accettava la mediazione britannico sarebbe stata costretta ad intervenire con la Cecoslovacchia contro la Germania. Ha si svolgono contatti febbrili tra Fr e GB e ala fine Fr e GB offrono hitler tutti o territori adiacenti. Benes si dimette.
L’Ungheria allungale mani su un pezzo di Cecoslovacchia.
La Cecoslovacchia si sgretola e i suoi alleati sembra non fare nulla. ci fanno la figura di alleati inutili. Pur di mantenere la pace.
Il 22 settembre Chamberlain torna in Germania e Hitler comunica che per lui il patto messo così non è più sufficiente.
Egli chiede che anche la Polonia abbia la sua parte di Cecoslovacchia e chiede che l’esercito ceco sene vada entro il 26-28dle mese.
Chamberlain non sa più che fare prende tempo e dice che deve prima comunicare con Praga, che chiaramente trova il tutto inaccettabile.
Il 26 settembre sir Horace Willson si reca a Berlino chiedendo di scegliere di continuare a trattare invevce3 che fare la guerra. Hitler lo tratta male e lo sgrida re da un ultimatum alle truppe ceche: devono andarsene dai territori delle minoranze entro il 1 ottobre,pena lo scoppio della guerra.
Hitler continua ad alzare la posta in gioco , affermando anche “ich werde di Czech schlagen”, e si mostra indifferente alla reazione britannica. Scrive poi una lettera a Chamberlain dicendo che si sarebbe evitata la guerra solo se la Cecoslovacchia avesse accettato tutte le condizioni da lui imposteàoffre l’ultimo spiraglio di pace
La pace è voluta da tutti: anche Roosvelt e Mussolini (fifone) si mostrano tendenzialm favorevoli a mantenere pace.
Il 27 settembre GB offre alla Germania il trasferimento dei territori richiesti, accettando quindi il ricatto. Hitler sembra indeciso, e tutta l’Europa si aspetta l’inizio della guerra. Ma Goring si pone come mediatore e convince Hitler ad accettare le condizioni offerte da GB, dato che concedono il 99% di ciò che era stato richiesto.
La Germania quindi accetta le condizioni e si comincia la conferenza di pace di Monaco, con partecipanti Mussolini, Chamberlain, Hitler e primo min FR. (13 ore di trattative, in cui molto tempo sprecato in traduzione)
Si a Parigi che a Londra il popolo esulta, non voleva la guerra!!!
Hitler e Benes erano gli unici a volerleà Benes solo perché convinto che fosse il solo modo di difendersi.
A monaco la Cecoslovacchia perde molti territori(tute le zone confinanti con Germania e Austria) ed ormai è permanete indifendibileàtutte le colline erano passate alla Germania, e ai cechi rimanevano estese indifendibili pianure.
L’unica assicurazione alla pace era la parola di Hitler. Ma chi ci credeva più???
Conseguenze di Monaco: questa conferenza è diventata il simbolo di vigliaccheria diplomatica dei grandi (Fr e GB)nei confronti dei piccoli paesiàCecoslovacchia non conta nulla = è sacrificabile.
Questo atteggiamento avrà ripercussioni anche in eventi futuri come al crisi di Suez del 57 e a cubaà mai mollare davanti alle pressioni del nemico, mai arrendersi.
La crisi di Monaco mostra la debolezza della democrazia di fronte ai governi potenti (Hitler).
Sul piano pratico le politiche di Hitler rafforzano nettamente la posizione della Germania nell’Europa centrale, e predice l’evento del marzo 39 in cui Hitler si mangia la Cecoslovacchia.
La Fr si rende conto che il sistema di alleanze sta cominciando a vacillareài suoi alleati si sentono traditi (compreso Stalin) e lei continua a non fare nulla per difendere la Cecoslovacchia. le sue parole e promesse non valgono ormai più nulla. Monaco in questo senso è una vendita dell’ Europa orientale in cambio della pace.
Dopo la crisi di monaco si instaura un meccanismo nuovo: in Inghilterra, nonostante le spinte dell’opinione pubblica per il mantenimento della pace, il governo comincia a stanziare ingenti cifre per la costituzione di un esercito serio. Il governo è spaventato da Hitler e dalle sue intenzioni.
La disfatta diplomatica di monaco viene letta da Chamberlain e dagli inglesi come un momento onorevole: come mai? Per molti e soprattutto per i piccoli paesi questa fase è letta come uni dei momenti più bassi di real politique.
Le cause dei comportamenti inglesi sono dovute ad una strana combinazione di pacifismo e realismo diffuso nel paese. È diventato assiomatico nel pensiero comune considerare la Germania una vittima del trattato di Versailles, e giustificare il suo “malumore” come una conseguenza dei maltrattamenti subiti in quella circostanza. Inoltre al governo vi erano i superstiti della prima guerra mondiale; gente spaventata e preoccupata di una seconda guerra mondiale.
Il pensiero comune quindi era quello che togliendo la radice dei problemi (e cioè ridando a Germania un po’ dell’onore toltole a Versailles) si sarebbe potuta mantenere la pace. (l’idea è: diamo alla Germania lo spazio di cui ha bisogno e vediamo s si comporterà meglio)
Nel 35 ci fu un ballottaggio di pace e gli inglesi si dimostrarono estremamente internazionalisti, molto fiduciosi nei confronti del ruolo della Società delle Nazioni e della possibilità di un governo soprannazionale. Il sentimento è dio pacifismo total: una decisone di non voler più aver a che fare con la guerra in nessun modoànemmeno aiutandone le vittime. C’e’ odio per la guerra e la ricerca di cooperazione anche con gli stati più brutali, anche a costo di sacrificare una nazione come la Cecoslovacchia.
Inoltre la destra al governo sosteneva che non ci fosse necessità di intervento negli alleati europei, alla fine l’impero inglese era altrove.
Quando qualche mese dopo i nazisti si scagliano contro gli ebrei di Berlino, anche i più pacifisti e decisi alla diplomazia cominciano cambiare idea: l’evento suscita orrore anche nei più destromani. I comportamenti di Hitler sconvolgono e cominciano a creare ripensamenti.
Ci sono due teorie su questo periodo di Appeasement:
- questi sono gli idioti che ci hanno portato alla guerra con le scarse capacità diplomatiche ed un comportamento da vigliacchi
- il comportamento scelto è comprensibile perché GB non è pronta alla guerra e Chamberlain lo sapeva (solo dopo il 39 comincia a prepararsi, introducendo leva ed alleandosi con stati come la Polonia)
E la Francia? Perché si comporta così?
Lo stato aveva subito molto durante la prima guerra mondiale, aveva pochi mezzi e poche persone rispetto alla Germania. Non poteva permettersi una guerra offensiva!! Anche se i filonazisti erano molto i e molto svegli, anche il movimento filopacifista era forte, anche grazie al governo socialista e radicale con simpatie più pacifiste. Il popolo non voleva la guerra ed è risaputo che non si può fare una guerra senza volontà popolare.
Nel marzo 39 Hitler mangia PragaàGb reagisce con le sue alleanze (Polonia).
I sovietici, a sorpresa si alleano con i tedeschi (era un aiuto veramente importante).
I francesi e britannici erano convinti che il comunismo di Stalin non potesse permettergli di allearsi con Hitler: sbagliavano!
Il 22 agosto 39 Molotov firma il patto nazi-sovietico (atto di real politique spietato)
Nel patto c’era un accordo segreto: Partition of PolandàGermania e Russia si dividevano la Polonia esattamente cosa che successe dopo l’invasione russa.
I polacchi soffrono molto anche a causa dell’enorme ferocia tedesca.
SPS/06 - STORIA POLITICA EUROPEA E INTERNAZIONALE – Cod. 35527
prof. Mark GILBERT
28 marzo 2006
9) LA II GUERRA MONDIALE E LE SUE CONSEGUENZE (1939-1949)
LA DIPLOMAZIA DELLA II GUERRA MONDIALE
L’esercito di Hitler riesce a conquistare la Francia nel 1940, trionfa nel 1941 in Jugoslavia, Grecia e Africa del Nord e nel 1942, anno dell’apice dell’impero, tenta l’invasione dei paesi comunisti dell’Est.
Hitlerstava dando vita sotto il suo comando a quell’Europa unita che si sta cercando di formare adesso.
L’errore del Furher è stato quello di voler impegnarsi su due fronti opposti, quello inglese e quello russo (22 giugno 1941). Infatti, oltre alla sua espansione verso est, Hitler era impegnato sul fronte occidentale contro l’Inghilterra. Il 15 settembre del 1940 il governo inglese, spinto dall’opinione pubblica, da intellettuali attivisti e da esigenze economiche, decide di entrare in guerra. La guerra assume una dimensione mondiale nel dicembre del 1941 quando gli Stati Uniti vengono attaccati a Pearl Harbour e Hitler gli dichiara guerra.
I due schieramenti contrapposti sono rappresentati da Germania, Itlia e Giappone contro URSS, USA e Inghilterra, i 3 paesi più potenti del mondo, alleati per distruggere Hitler.
L’alleanza tra queste tre grandi potenze si rivela infatti un’unione portata dalla grande paura del nazismo. Per questo motivo Churchill, che da sempre aveva manifestato una forte avversione verso i bolscevici, accetta l’intesa, così come Roosvelt che mantiene la speranza di ricucire i tesi rapporti tra USA e URSS.
Nel 1943 nella battaglia di Stalingrado avviene la prima grande sconfitta nazista. Da questo momento le sorti del conflitto cambiano direzione, tanto che nelle nei numerosi incontri diplomatici ci si iniziava a chiedere non più se sarebbe stato possibile battere Hitler, ma come farlo e specialmente come comportarsi dopo.
Si sono svolti 4 incontri fondamentali per risolvere questi quesiti.
- ATHLANTIC CHARTER: 14 Agosto 1941
Incontro tra Roosvelt e Churchill in cui si utilizzò grande retorica.
- Unico obiettivo: sconfiggere Hitler;
- Nessuna propensione a nuove conquiste territoriali;
- Rispetto del diritto del popoli a scegliere i propri governanti;
- Nessuna politica protezionistica e rispetto degli accordi commerciali;
- Formazione di un coordinato progetto di sviluppo economico, grazie alla collaborazione tra stati. Tutto ciò per garantire una pace che portasse benessere.
- Rispetto dell libertà di religione, pensiero politico… ma anche libertà dalla paura e dalle necessità;
- M
- Necessità di costruire un’organizzazione internazionale in grado di mantenere la pace.
L’Athlantic Charter è considerato la dichiarazione degli SCOPI della guerra. In realtà contiene grandi principi, che nascondono interessi diversi.
Nello stesso anno i russi avevano un’idea molto diversa sulla sorte da destinare ai tedeschi:
- Ridurre la Germania a pezzi, rendendo indipendente la Baviera, l’Austria e la Renania;
- Cedere la parte della Germania orientale alla Polonia;
- Ricostruire la Jugoslavia e punire l’Itlia;
- Annettere gli stati baltici e parte della Romania all’impero sovietico.
L’interesse di Stalin non era basato sulla libertà dei popoli, ma sulla soddisfazione dei suoi interessi e ciò era possibile grazie a un’unione con Inghilterra e USA.
È per questi motivi che nasce un’alleanza pericolosa per diversità di obiettivi e principi.
Nonostante questo nel periodo della guerra mondiale tali divergenze sono colmate, specialmente grazie allo sforzo di Roosvelt nel costruire un equilibrio tra le tre potenze. Roosvelt infatti, cerca di creare un rapporto di simpatia con Stalin, cercando anche di convincere l’opinione pubblica americana a accettare il comunismo pur di sconfiggere Hitler.
- THERAN: Dicembre – Novembre 1943
Le tre grandi potenze ‘incontrano a Theran e si domandano cosa avrebbero potuto fare con i nazisti. Quando Stalin suggerisce di fucilare almeno 50.000 persone per liberarsi dal pericolo, Churchill s’indigna, mentre Roosvelt cerca di sdrammatizzare, causando un abbandono dell’incontro da parte del primo ministro inglese. In tale occasione probabilmente Rossvelt aveva sottovalutato la serietà del sovietico e aveva preferito mantenere solidi i rapporti.
I risultati della conferenza comunque furono:
- La prima decisione fu che i confini tedeschi dovevano venire spostati a favore di russia e Polonia e che i tedeschi presenti nel territorio dovevano essere deportati in Germania.
- Per la Russia, inoltre, la Germania avrebbe dovuto risarcire i danni causati, essere occupata e distrutta; per la Gran Bretagna invece era necessario non ripetere gli errori di Versailles e sostenere la Germania come stato industriale; gli Stati Uniti assumono una posizione di mezzo.
Negli Stati Uniti circolavano due idee divergenti: un atteggiamento moderato era sostenuto da Cordell Hull, segretario di stato, mentre idee filobolsceviche erano divulgate da Henry Morgenthau, il ministro del tesoro americano. Nel ’44 venne anche creato un piano Morgenthau che prevedeva lo smembramento della Germania e trasformazione da stato industriale a agricolo, la cosiddetta pastorizzazione della Germania. Roosvelt a lungo sostiene quest’idea, anche se nel 1946 si rende conto che ciò avrebbe significato la crisi di tutta l’economia europea. È così che andando contro la volontà russa si cercò di ricostruire la Germania.
- CONFERENZA DI YALTA
I 4 grandi (usa, gb, urss, china) ‘incontrano a Yalta per definire le sorti del mondo. Per Roosvelt l’obiettivo principale era riuscire a mantenere buoni rapporti con le altre tre potenze per garantire una pace duratura. I grandi si presentano come i garanti di giustizia e pace e i fondatori di un’organizzazione internazionale basata sulla stabilità della quattro potenze.
In questa conferenza si possono evidenziare alcune forti strategie diplomatiche: ad esempio Roosvelt si trova a ripromettere ai polacchi presenti in america di rispettare il principio di autodeterminazione dei popoli per guadagnarsi l’elezione nello stato di Chicago (forte presenza di polacchi immigrati).
In realtà questa libertà non era riconosciuta da Stalin perché contraria agli interessi sovietici.
Yalta consegna ai francesi territori tedeschi economicamente molto importanti (grande abilità di De Grulle!).
Nel 1945 Roosvelt muore. Viene sostituito dal suo vice Harry Truman, poco considerato da Roosvelt nella politica estera tanto che a lungo rimase all’oscuro delle intenzioni americane. Quando i sovietici dimostrano di non voler rispettare gli accordi, Truman si ritrova impreparato e non è in grado di reagire immediatamente. È così che i russi riescono a saccheggiare e a derubare diversi territori tedeschi, senza l’opposizione di nessuno.
Truman però non è disposto a sopportare questi oltraggi e a seguire la politica di “sopportazione” di Roosvelt. Durante la cerimonia di apertura della Nazioni Unite (aprile 1945) avviene il primo scontro tra Truman e Molotov, quando Molotov si offende alle richieste di spiegazioni di Truman. Per il presidente americano l’unico modo per mantenere buoni rapporti era il rispetto degli impegni assunti.
Vi sono due interpretazioni delle cause dell’inizio della guerra fredda:
- inizia per la resistenza liberale al totalitarismo sovietico;
- inizia a causa della dura reazione americana al non rispetto degli impegni da parte dei russi. (revisionisti)
att! Truman già sapeva di possedere la bomba atomica e conosceva le difficoltà economiche russe. Era quindi consapevole della forza americana.
La guerra fredda nasce da un contrasto, da questo si sviluppa un’ideologia.
Fonte: http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_documents/00_gilbert_1a_parte.doc
Sito web da visitare: http://www.glocaltrento.com/int_affairs/ia_history.html
Autore del testo: Mark GILBERT ?
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