Galileo e la Nuova Scienza
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Galileo e la Nuova Scienza
Nel XVII secolo la scienza occidentale, bloccatasi nel mondo antico, rinacque su basi del tutto nuove, dando inizio a una corsa che non si è ancora arrestata. Tali basi furono gettate da Galileo Galilei (1564-1642), fondatore del metodo sperimentale. Grazie ad esso e alla messa a punto di strumenti tecnici (come il cannocchiale e il telescopio) adatti all'osservazione e alla misurazione dei fenomeni, furono scoperte le prime leggi che regolano la natura. Tra le molte scoperte di Galileo, la più famosa è quella che riguarda la conferma sperimentale delle teorie di Copernico il quale, contro la teoria geocentrica di Tolomeo, aveva dimostrato per via matematica che non la Terra, ma il Sole è al centro dell'universo (teoria eliocentrica). Ciò valse a Galileo la condanna da parte dell'Inquisizione nel 1633. Isaac Newton proseguì poi sulla via tracciata dal metodo sperimentale e scoprì la legge di gravitazione universale. Per tutto il secolo, altri studiosi misero a punto il linguaggio matematico, le leggi della geometria, nuovi sistemi di calcolo, nuovi strumenti scientifici (a un allievo di Galileo, Evangelista Torricelli, si deve l’invenzione del barometro, uno strumento per la misurazione della pressione atmosferica). I vantaggi della scienza non sfuggirono ai capi di Stato, che fondarono Accademie destinate a favorire la comunicazione tra scienziati. Ben presto questa grande attività teorica avrebbe dato frutti eccezionali sul piano tecnico. Ciò accadde quando, verso la fine del Seicento, le ricerche si concentrarono sul calore e vi riconobbero una fonte di energia alternativa a quella muscolare, dell'acqua e del vento.
Fonte: http://rossanaweb.altervista.org/blog/mater_studenti/storsunt.pdf
Sito web da visitare: http://rossanaweb.altervista.org/blog/classifica-download/?did=9
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