Anne Geddes

 

 

 

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Chi è Anne Geddes?


Anne Geddes è tra i fotografi professionisti più stimati e di successo al mondo. Nasce nel Queensland (Australia) nel settembre 1956. E’ sposata con Kel Geddes e ha due figlie; vive ad Auckland, in Nuova Zelanda. È considerata la più autorevole fotografa del ritratto infantile. Il suo stile è unico e famoso a livello internazionale. Le sue foto sono presenti in libri, calendari, su biglietti augurali, gadgets, articoli di cancelleria, abbigliamento e accessori per bambini. Le sue opere sono pubblicate in 77 paesi e tradotte in 20 lingue. Il suo sito web, www.annegeddes.com, attira oltre 3,5 milioni di visitatori appartenenti a più di 200 paesi.

 


Tredici anni fa Anne Geddes dà inizio alla produzione di calendari. E’ del 1996 la sua prima raccolta fotografica Down in the garden (Bambini in fiore) che totalizza 1,5 milioni di copie. Concepita come un viaggio attraverso un giardino magico, la collezione di immagini è arricchita da un testo e da una grafica superba. Segue Little thoughts with love (1998), con oltre 787.000 copie. In questa raccolta le foto dei bambini sono accompagnate da citazioni di personaggi famosi, quali Eleanor Roosvelt, Hans Christian Andersen, Madre Teresa di Calcutta.
Nel 1998 è anche la volta di Until now (975.000 copie), una retrospettiva delle più belle immagini di Anne Geddes. Compare nella lista dei bestseller nel Regno Unito, in Francia e nei Paesi Bassi e in Germania viene ristampata quattro volte in quattro mesi.
Nel 2002, dopo un lavoro di cinque anni, esce Pure (Purezza) con 275.000 copie. La raccolta contiene 123 foto in bianco e nero e a colori. Il tema principale è quello della nascita. Qui l’autrice fa un particolare uso del bianco e nero che carica di valori estetici forti grazie ai contrasti che produce.
La collezione Miracle viene pubblicata il 12 ottobre 2004, dopo un anno di intensa collaborazione tra Anne Geddes e Céline Dion.  È il miracolo della vita ad aver spinto queste due artiste di fama internazionale a partecipare ad un progetto comune, celebrando la magia che avvolge la nascita di un bambino.
L’evento che suscita questa collaborazione è la morte di una bambina di otto anni per una grave malattia. Si tratta di un’opera multimediale, che ha lo scopo di trasmettere al mondo un messaggio d’amore attraverso la vita che sboccia. E’ un omaggio alla semplicità, alla bellezza, alla vita, un libro che ritrae la purezza dell’infanzia in un contesto quasi fiabesco e senza tempo.
Raggiunge immediatamente lo status di bestseller sul New York Times e sul Wall Street Journal. E’ definito “sontuoso” e “prodigioso” da USA Today, “un piccolo miracolo di delicatezza” dalla rivista francese Gala e “un’opera d’arte” dal britannico Sunday Express. Pubblicato contemporaneamente in 22 paesi, Miracle comprende 19 immagini di Céline Dion insieme a un DVD e ad un CD audio prodotto dalla casa discografica Sony. Miracle mostra 85 foto inedite di Anne Geddes, che ne confermano il talento artistico e la devozione per i bambini, oltre alla padronanza del mezzo fotografico. Il titolo trae origine dalla constatazione che ogni nuova vita rappresenta un miracolo; infatti, in ogni piccola creatura esistono già le potenzialità complete di un essere umano unico e irripetibile.
I neonati assumono naturalmente con il corpo pose curvilinee e rotondeggianti, che ben si adattano alle sagome dei fiori.  Il libro è suddiviso in sei sezioni, a ciascuna delle quali corrisponde un fiore, a ciascun fiore un colore, a ciascun colore una canzone del CD allegato. I fiori utilizzati in Miracle sono sei: la calla, la magnolia, la rosa, il loto, l’orchidea e la peonia.
Nell’ultimo libro Teneramente bimbi… (2005) le fotografie dei bambini sono accompagnate da una serie di citazioni e osservazioni, tratte da vari autori e da varie epoche della storia (la più antica, infatti, è stata composta intorno al 125 d.C.).
Una parte dei proventi delle vendite dei prodotti di Anne Geddes è data in beneficenza per la prevenzione della violenza sui bambini e l’abbandono (Geddes Philanthopic Trust).



La passione per la fotografia



I primi successi di Anne Geddes risalgono agli anni Novanta. Inizia la carriera fotografica verso i venti anni, scattando le prime foto con la Polaroid di famiglia. Quando guarda le foto tradizionali dei bambini, Anne nota una eccessiva rigidità nelle pose e una mancanza di naturalezza. Ella vuole ritrarre i bambini nella loro condizione naturale; in questo modo, infatti, non si va a falsare la perfezione delle forme. Anne Geddes attribuisce il proprio successo a Madre Natura, poiché in un bambino esistono già dei tratti estetici di notevole impatto. Il lavoro del fotografo consiste, quindi, nel “catturare” un effetto particolare. I neonati sono generalmente ritratti mentre dormono, con la testa reclinata su un lato e in posizioni comode; i più grandicelli, invece, sono fotografati mentre sono intenti a scoprire il mondo che li circonda.
In una delle interviste presenti sul suo sito Internet, Anne Geddes spiega come avviene la selezione dei soggetti da fotografare. In realtà, sono proprio i genitori dei piccoli a contattarla; ella ritrae i neonati provenienti dalle etnie più disparate e da contesti sociali differenti, preferendo quelli con un’età inferiore alle sei settimane. La Geddes possiede un file fisso di un centinaio di bambini, ma quando si reca in un posto nuovo, ne seleziona altri. Generalmente è ospite in trasmissioni radiofoniche e televisive, grazie alle quali attira facilmente l’attenzione e viene rapidamente contattata.    
Per far sentire i bambini a proprio agio, la Geddes ha creato uno studio fotografico accogliente, dotato anche di una camera (“mother’s room”), dove le mamme possono avere la loro privacy e accudire tranquillamente i figli nei momenti che precedono lo scatto. Naturalmente lo scenario della foto deve essere già predisposto e lo scatto deve essere molto rapido, in quanto i neonati non possono trascorrere molto tempo in posa. Ad ogni modo, Anne Geddes sostiene di non avere alcuna difficoltà nel ritrarre i piccoli, purché si abbia una buona dose di pazienza e sense of humor.
La componente che la porta ad agire con spontaneità e passione è quella emozionale, che a sua detta è molto più importante di qualsiasi tecnica fotografica. I neonati parlano un linguaggio universale, che contribuisce a produrre immagini semplici e positive. La stessa Geddes sostiene che, senza il loro fascino e il loro potere naturale di seduzione, non sarebbe la fotografa di successo che realmente è. Ciò che la contraddistingue dalla maggior parte dei suoi colleghi consiste nel suscitare emozioni nello spettatore e nel creare foto che, anche a distanza di anni o visionate più volte, riescono a mantenere intatto il proprio alone di semplicità. L’elemento catalizzatore è rappresentato dal neonato, in particolare dal suo volto, che attira lo sguardo dello spettatore in misura maggiore di qualsiasi altra componente dello scenario.
Un altro elemento fondamentale è rappresentato dal “pancione” delle donne in stato di gravidanza, impiegato in particolare nella raccolta “Purezza”. Anne Geddes afferma di ricevere un gran senso di pace e serenità dalle future mamme e di sentirsi onorata di ritrarre una donna nel periodo più bello della sua vita.


 


Suggerimenti tecnici di Anne Geddes


Anne, nel suo sito ufficiale www.annegeddes.com, fornisce una serie di consigli a chiunque voglia intraprendere l’attività fotografica.

  1. Tenere la macchina fotografica sempre pronta. Più il bambino da ritrarre avrà familiarità con essa, più sarà naturale l’effetto delle foto.
  2. Fare in modo che lo sfondo sia semplice.
  3. Porsi a livello degli occhi del bambino per ottenere un punto di vista più personale.
  4. Assicurarsi che il bambino si senta sicuro, sazio, a suo agio per poter ottenere scatti di buon livello.
  5. Scegliere l’ora del giorno in cui il bambino può esprimere il meglio di sé. Tener presente che ogni bambino è diverso dall’altro.
  6. Non è necessario avere una macchina fotografica costosa per scattare delle buone foto. I migliori scatti sono quelli realizzati di sorpresa.

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: http://docenti.lett.unisi.it/files/12/8/2/4/Anne_Geddes_word.doc

 Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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