Malattie del pesco
Malattie del pesco
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
Malattie del pesco
Bolla del Pesco
Oidio del Pesco
Monilie
Mal del Piombo Parassitario delle Drupacee
Cancro del Pesco o Fusicocco. 42
Corineo o Vaiolatura del Pesco. 43
Tripide del Pesco
Afide Farinoso del Pesco
Cocciniglia Bianca del Pesco. 45
Tignola del Pesco o Anarsia
Tignola Orientale del Pesco o Cidia
Mosca della Frutta
|
|
|
Identificazione e sintomi
La Bolla è la principale malattia funginea del Pesco. E’ presente in maniera ordinaria solo nel periodo primaverile.
Le foglie escono dalla gemma già infette e assumono una colorazione rosso-verdognola e si deformano con conseguente filloptosi. La frattura è vitrea. La pianta ricaccia continuamente sprecando energie.
Il frutto viene deprezzato perché presenta la superficie corrugata (erinosi).
I fiori sono ispessito e deformi con conseguente colatura.
Ciclo biologico
Non ha corpo fruttifero, ci sono solo aschi con ascospore che danno origine non ad un micelio ma ad una conidiogemma. La conidiogemma è un’ascospora che produce un conidio e può svernare negli anfratti della pianta.
Lotta
- E’ solo preventiva;
- Si attua in 3 momenti:
- Autunno: a novembre con Ziram a doppia dose e adesivante;
- Fine gennaio: con Ziram a doppia dose e adesivante;
- Prima della ripresa: con Ziram a dose normale;
- Si possono impiegare anche:
- Olio Bianco a fine inverno;
- Polisolfuri di Bario a fine febbraio.
|
|
|
Identificazione e sintomi
E’ un fungo ectofita, colpisce tutte le parti erbacee.
Le foglie presentano una deformazione della lamina fogliare con formazione di tacche clorotiche e successiva formazione di una muffetta bianca.
I germogli subiscono un blocco nello sviluppo, hanno internodi corti e si distendono poco.
I frutti hanno tacche clorotiche con successiva formazione del micelio bianco e suberificazione di tale zona.
Ciclo biologico
Inizia a svilupparsi attorno agli 8-10°C e si blocca a 30°C. Colpisce anche la Rosa e si presenta in autunni poco piovosi ma con alta umidità. Nel Lauroceraso provoca deformazioni della foglia con successiva formazione di una polverina bianca e di fori.
Lotta
- Zolfo (da non impiegare sulle Nettarine a causa della fitotossicità);
- Triazoli;
- Triforine;
- I trattamenti iniziano dopo la fioritura e hanno cadenza settimanale.
|
|
|
Identificazione e sintomi
Colpisce frutti e rametti.
I frutti presentano muffe circolari. Il fungo si espande in maniera circolare e durante il giorno produce muffetta, di notte no, risultano quindi evidenti una serie di cerchi concentrici con e senza muffetta. I frutti in seguito mummificano.
I rametti presentano delle tacche che degenerano in cancri con emissione di gomma sulla parte apicale.
I frutti possono essere colpiti anche dopo la raccolta e in questo caso diventano neri.
Ciclo biologico
La forma sessuata produce apoteci, quella asessuata si manifesta con le mummie. Penetra dai fiori.
Lotta
- Preventiva: eliminazione dei rametti e frutti mummificati;
- Chimica:
- Triazoli, Fludioxonil+Ciprodinil: in prefioritura e a fine fioritura, in piena fioritura solo se il periodo è piovoso e umido;
- Procimidone: a 5 settimane dalla raccolta.
|
|
|
Identificazione e sintomi
E’ una malattia del legno causata da un fungo. La pianta è destinata a morire anche se si può manifestare un decorso cronico con la formazione di basidiocarpo a forma di mensola.
Il fungo ha andamento sistemico, colpisce quindi tutte le parti della pianta.
Il danno è dato dalla reazione della pianta al fungo.
La foglia diventa di colore plumbeo a causa del distacco della cuticola dall’epidermide.
Il legno presenta un anello necrotico.
Lotta
- E’ solo di tipo preventivo, quella chimica non esiste;
- Disinfettare i tagli di potatura e gli attrezzi;
- Asportare le piante malate e disinfettare con fumiganti;
- Lotta biologica: inoculare un fungo antagonista mediante tasselli di legno inoculati con Trichoderma viridae.
|
|
|
Identificazione e sintomi
Colpisce i rami creando una necrosi in corrispondenza delle gemme che si presentano imbrunite e poi evolvono in cancri con emissione di gomma. Se l’imbrunimento interessa tutta la circonferenza del rametto questo dissecca.
Sulle lesione cancerosi si possono osservare dei puntini neri che sono i picnidi.
Lotta
- Agronomica:
- Asportazione frutti apicali;
- Drenaggio per evitare ristagni d’acqua;
- Disinfettare i tagli di potatura;
- Chimica:
- I prodotti sono:
- Ziram;
- Ziram + Benzimidazolo (Tiofanate-metil);
- Ziram + Triazolo (Bitertanolo);
- I momenti in cui si effettua la lotta sono:
- Autunno: quando il 50-70% delle foglie sono cadute;
- Fine gennaio;
- Prefioritura (bottoni rosa);
- Postfioritura;
- Alla scamiciatura (il frutto spinge le caliptre fiorali)
|
|
|
Identificazione e sintomi
Foglie
Alterazioni cromatiche inizialmente puntiformi rosso-brunastre con alone giallastro che poi diventano aree tondeggianti. In seguito queste parti necrotizzano, si disseccano e cadono lasciando un foro sul lembo fogliare.
Rametti
Si formano tacche tondeggianti brunastre con il centro chiaro che in seguito possono necrotizzare provocando un disseccamento e indebolimento generale con la formazioni di cancri.
Frutti
Presentano tacche tondeggianti brune-rossastre con la parte centrale più chiara. Dal centro delle tacche può fuoriuscire della gomma.
Ciclo biologico
Può svernare come micelio o conidio formatosi nei corpi fruttiferi (acervuli).
Inizia l’attività a 5-6°C e si blocca a 25-26°C. L’infezione parte in seguito ad una bagnatura.
L’Azoto può favorire l’infezione. Fosforo e Potassio la prevengono.
Lotta
- E’ legata a quella contro la Bolla del Pesco;
- I prodotti da usare sono:
- Ziram e Tiram;
- Dithianon e Dodina (entrambi con azione curativa) in primavera;
- I trattamenti si effettuano:
- Alla caduta delle foglie (novembre);
- Fine inverno;
- Ripresa vegetativa;
- Fine fioritura.
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
Danneggia fiori e frutti con le punture di suzione. Gli enzimi presenti nella saliva brachizzano i germogli e creano rugginosità sul frutto.
Ciclo biologico
Sverna come femmina adulta fecondata.
In primavera ovidepone all’interno dei fiori mediante la terebra.
Compie 2-3 generazioni all’anno che si possono compiere sul Pesco o su piante erbacee o arbustive.
Lotta
- E’ guidata, si impiegano trappole cromotropiche blu in quantità di una ogni 50 metri quadri;
- La soglia è raggiunta con pochi individui per trappola;
- A fine fioritura si interviene con:
- Imidacloprid;
- Metamidofos;
- Diazinone;
- Nella lotta biologica si impiegano nemici naturali quali l’Orius (Rincote Antocoride).
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
Vive sulla pagina inferiore della foglia. Gli adulti sono ricoperti da una secrezione cerosa che assieme all’elevata produzione di melata provoca filloptosi.
Ciclo biologico
Ha un ciclo dioico, l’ospite primario è il Pesco, quello secondario le piante spontanee palustri come le Cannucce e l’Arundo donax.
Sverna come uovo di colore nerastro ricoperto da secrezioni cerose. Compie 4-5 generazioni.
In estate compaiono le migranti che si portano sull’ospite secondario e in autunno ritornano sul pesco per ovideporre.
-Il ciclo è riassumibile in:
Fondatrici (4-5 generazioni) à Migranti alate à Cannuccia à Virgidogenie à Sessupare alate à Pesco (individui anfigonici) à Uova fecondate durevoli.
Lotta
- Soglia d’intervento: una colonia nel frutteto;
- Prodotti:
- Imidacloprid;
- Etofenprox;
- Oxidemeton-metil;
- Nemici naturali:
- Ditteri Sirfidi;
- Trombididi;
- Rincoti Antocoridi.
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
E’ di origine Orientale. La femmina è protetta da uno scudetto tondeggiante ed è apode. Depone le uova sotto lo scudetto. Il maschio è alato per poter raggiungere la femmina e accoppiarsi.
Il maschio ha il follicolo di forma allungata fino a maturità.
Il danno è dato dalle punture trofiche e dall’asfissia provocata dai follicoli si rami.
Sui frutti attorno al follicolo si forma un’area rossastra.
Ciclo biologico
Sverna come femmina adulta fecondata. Compie 2-3 generazioni all’anno.
Lotta
- Preventiva: invernale, con Polisolfuri di Bario o Olio Bianco Attivato (con Clorpirifos-metil);
- Guidata:
- Impiego di trappole sessuali;
- Metà maggio: Clorpirifos-metil;
- Su neanidi estive: chitinoinibitori;
- Nemici naturali: Coccinellidi.
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
Il danno è dato dalle larve.
Le larve danneggiano i fiori entrando nei boccioli e distruggendoli nella fase primaverile, poi si portano sui germogli dove arrecano danni particolarmente gravi scavando gallerie al loro interno nella zona del midollo. I germogli appassiscono improvvisamente con successiva perdita dei cimali.
Sui frutti le larve provocano danni simili a quelli causati dalla Cydia molesta, scavano gallerie nella polpa, spesso fuoriesce della gomma.
I frutti cadono e marciscono.
Ciclo biologico
Sverna come larva giovane sotto la scorza dei rametti. Compie 3 generazioni all’anno.
Lotta
- Soglia d’intervento:
- 10% degli organi colpiti;
- 7-8 adulti per trappola per settimana;
- Interventi:
- A 14-15 giorni dal superamento della soglia per la prima generazione;
- A 4-6 giorni dal superamento della doglia per le generazioni successive;
- Prodotti:
- Azinfos-metile;
- Carbaril;
- Clorpirifos-etil;
- Etofenprox;
- Bacillus thuringiensis: 2 interventi, uno a soglia raggiunta e uno dopo 7 giorni.
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
Il danno è dato dalle larve che nei germogli scavano gallerie nella zona midollare causando avvizzimenti e conseguente perdita (prima generazione) e nei frutti scavano gallerie nella polpa fino al nocciolo. I frutti emettono gomma e spesso cascolano.
Ciclo biologico
Sverna come larva matura in bozzoletti (negli anfratti della corteccia o nel terreno) o in magazzino.
Compie 4-5 generazioni all’anno al ritmo di una ogni 20 giorni.
Le femmine ovidepongono sui giovani germogli.
Lotta
- Soglia d’intervento:
- 10% dei germogli colpiti;
- 10 adulti per trappola per settimana;
- Interventi:
- Invernali: con Solfato di Bario;
- A 7-8 giorni dal superamento della soglia per la prima generazione;
- A 4-6 giorni dal superamento della soglia per le altre generazioni;
- Prodotti:
- Etofenprox;
- Fenitrotion;
- Clorpirifos-etil.
|
|
|
|
|
Identificazione e sintomi
Il danno è dato dalle punture di ovideposizione che determinano la marcescenza del frutto e dalle larve che si sviluppano in modo gregario nel frutto cibandosi della polpa e provocandone il disfacimento e l’attacco di infezioni secondarie. I frutti cascolano.
Ciclo biologico
Sverna come pupa nel terreno. Compie 4-5 generazioni (6-7 al sud). Ovidepone nei frutti.
Lotta
- Trappole cromotropiche gialle;
- Alla presenza dei primi adulti o di punture da ovideposizione si interviene con Etofenprox, Azinfos-metil o Fenitrotion;
- Lotta biotecnologica: tecnica dell’autocidio. Si immettono nell’appezzamento dei maschi sterili che si accoppiano con le femmine che poi non accettano altri accoppiamenti. In questo modo non si ha la fecondazione.
Fonte:
http://bandacerletti.altervista.org/documenti/biologia/pesco.doc
http://bandacerletti.altervista.org/download.html
Sito web da visitare: http://bandacerletti.altervista.org
Autore del testo: Righetto A.
Parola chiave google : Malattie del pesco tipo file : doc
Malattie del pesco
Visita la nostra pagina principale
Malattie del pesco
Termini d' uso e privacy