Indivia coltivazione proprietà e semina
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Indivia
Cichorium endivia-Composite
Generalita': usata nei tempi antichi come pianta medicinale per il suo sapore amarognolo. Oggi, grazie al sistema dell'imbianchimento delle foglie che elimina quest'ultimo inconveniente, l'indivia è usata come insalata. Le indivie coltivate si dividono in due gruppi: a foglie ricce e a foglie intere. La varietà crispa ha le foglie profondamente frastagliate; la varietà latifoglia, detta anche scarola, ha foglie larghe che si ripiegano verso il germoglio centrale. Varietà: tra le varietà d'indivie ricordiamo: la Riccia fine d'estate, la Riccia fine di Ruen, la riccia grossa di Pancalieri, la Riccia a cuore giallo. Tra le scarole ricordiamo: la Gigante degli ortolani, la Dilusia, la Bionda a cuore pieno, la Cornetto di Bordeaux.
Semina e messa a dimora: si semina in semenzaio e si trapianta a dimora quando le piantine hanno quattro o cinque foglie alla distanza di 25-30 cm sulla fila e 30-40 cm tra le file. Le prime semine si fanno a gennaio su letto caldo, poi si semina ogni venti giorni per avere un raccolto continuo. Nei mesi estivi si semina direttamente sul posto. La profondità di semina è di circa un grammo di seme per un metro quadro di semenzaio.
Irrigazioni: le irrigazioni devono essere frequenti quando le piante hanno formato il pane di foglie è bene diradare le somministrazioni d'acqua per non rischiare il marciume.
Tecniche Colturali: l'imbianchimento si esegue raccogliendo le foglie di ogni cespo e legandole con un filo di rafia. Quando la pianta ha raggiunto un apprezzabile sviluppo, possono essere necessarie due legature: una in alto ed una in basso. Prima delle legature è necessario controllare che le foglie siano bene asciutte.
Raccolta: si esegue a scalare man mano che i cespi hanno raggiunto una dimensione idonea alla varietà di appartenenza. Si effettua in autunno inverno e all'inizio primavera.
Avversità': è da temere la peronospora, che si manifesta con macchie scure sulla pagina superiore e con lanugine su quella inferiore, dopodiché le piante appassiscono e muoiono. La scarola può essere attaccata dalla ruggine che è una malattia crittogamica dovuta ad un fungo, la Puccinia, che provoca pustole di color ruggine e deforma le foglie. Il Marciume delle foglie e del colletto, possono essere prevenuti con prodotti rameici. I parassiti animali sono le lumache e gli afidi.
Fonte: http://www.beinascogramsci.it/joomla/images/ambiente/vademecum%20coltivazione%20ortaggi.doc
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