Calcio e alimentazione
Calcio e alimentazione
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.
Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).
CALCIO
Il Ca è il minerale più largamente rappresentato nell’organismo umano: nell’adulto è contenuto nelle misura di 1200 g circa:
- 99% nello scheletro e nei denti
- 1% nei tessuti molli e nei liquidi extracellulari
Nei liquidi extracellulari:
- 45% quota ionizzata = quota funzionalmente attiva
- 55% quota non ionizzata
Il Ca nelle ossa:
- svolge un ruolo strutturale come componente dell’idrossiapatite
- costituisce una riserva per il mantenimento della concentrazione plasmatica che varia entro stretti limiti intorno a 2,5 mmol/l
Al mantenimento di questa concentrazione contribuiscono gli ormoni calcio-regolatori:
- PTH
- CALCITRIOLO
- CALCITONINA
Nell’ambito extra ed intracellulare il calcioione è richiesto per lo svolgimento di funzioni altamente specializzate:
- attivazioni enzimatiche
- trasmissione dell’impulso nervoso
- contrazione muscolare
- permeabilità delle membrane
- moltiplicazione e differenziazione cellulare
L’assorbimento del Ca avviene attraverso 2 meccanismi:
- trasporto attivo transcellulare (saturabile)
avviene nell’intestino prossimale, mediante una proteina legante il Ca che trasferisce il Ca verso la membrana basale o laterale dell’enterocita dove viene espulso dalla Ca/Mg ATPasi
Una piccola quota di Ca viene assorbita nell’intestino distale
- diffusione passiva paracellulare (non saturabile)
Solo il 35-45% del Ca della dieta viene assorbito
La quota assorbita dipende dallo stato fisiologico del soggetto e dalle interazioni con altri componenti della dieta
La biodisponibilità del Ca alimentare può essere aumentata dalla presenza di:
- vitamina D
- zuccheri, soprattutto lattosio
- alcuni AA (LYS, ARG)
- del pH intraluminale
La biodisponibilità del Ca alimentare può essere diminuita dalla presenza di alcuni costituenti dei vegetali:
- ossalati
- fitati
- fosfati
- acidi uronici (frazioni della fibra alimentare)
N.B. alcuni di questi composti indigeribili che chelano il Ca possono essere degradati ad opera della flora batterica del ceco-colon ® questa degradazione batterica è un fattore importante nella valutazione globale della biodisponibilità del Ca
La % di assorbimento del Ca alimentare in condizioni di bisogno elevato:
- prima infanzia
- adolescenza
- gravidanza
La % di assorbimento del Ca alimentare ¯:
- con età
- con dell’apporto alimentare
Il Ca viene eliminato attraverso 3 vie:
- FECI:
- quota di Ca alimentare non assorbita
- quota endogena rappresentata dai secreti intestinali (100-200 mg/die)
- URINE, l’eliminazione urinaria presenta ampie variazioni inter ed intraindividuali, in relazione anche al concomitante apporto di:
- Proteine
- Sodio
- Fosforo
- SUDORE, sembra che le perdite con il sudore sia state finora sottovalutate
Eccessi di Ca derivanti da ingestione con la dieta sono rari, si possono verificare in seguito ad inappropriata somministrazione di vitamina D, e provocare nefrolitiasi e nefrocalcinosi
Un apporto elevato di Ca con la dieta sembra essere in grado di inibire l’assorbimento di:
- Fe
- Zn
Una deficienza cronica di Ca alimentare nella fase di accrescimento corporeo può determinare una ridotta densità minerale dell’osso rispetto al picco di massa ossea, raggiunto a 20-30 anni (maturità scheletrica), dopo questo picco si verifica, qualunque sia il livello di assunzione di Ca, una graduale riduzione della densità minerale dell’osso ® la condizione migliore è quella di ottenere un picco di massa ossea il più possibile vicino a quello geneticamente programmato
Nella patogenesi dell’osteoporosi (malattia multifattoriale, il cui principale determinante nella donna è la cessazione dell’attività estrogenica), bassi introiti di Ca nell’anziano hanno un ruolo “permissivo” piuttosto che causale nello sviluppo della malattia
Situazioni carenziali acute sono rare: si possono verificare nei lattanti alimentati con formule con basso rapporto Ca/P o non integrate con vitamina D
Il livello medio di assunzione di Ca nella dieta italiana è di 820 mg/die (in tutte le classi di età, i livelli di assunzione sono risultati nettamente inferiori a quelli osservati nelle popolazioni del Nord Europa), le % delle varie classi di alimenti sull’assunzione totale sono:
- 65% latte e derivati
- 12% vegetali
- 8,5% cereali
- 6,5% carni e pesce
- ?% acque minerali, è difficile stimare la quota rappresentata dal Ca dell’acqua da bere, perché il contenuto di Ca nelle acque potabili e minerali è molto variabile, con un intervallo che va da pochi mg/l a più di 400 mg/l
Livelli raccomandati di assunzione LARN 1996
La determinazione del fabbisogno di Ca si basa sull’effetto che la sua assunzione ha sulla massa scheletrica, un’adeguata assunzione è necessaria per il raggiungimento, all’inizio dell’età adulta, di un picco di massa ossea che sia piena espressione delle potenzialità genetiche dell’individuo
- 1-6 anni 800 mg/die
- 7-10 anni 1000 mg/die
- ADOLESCENTI 1200 mg/die
- 20-30 anni 1000 mg/die
- 30-50/60 anni 800 mg/die
- GRAVIDANZA + 400 mg/die
- ANZIANO 1000 mg/die
Nell’anziano si registra una diminuzione dell’assorbimento, dovuta a ridotta sintesi di vitamina D
- MENOPAUSA 1200-1500 mg/die per donne che non effettuano terapia
sostitutiva con estrogeni
Nei 5 anni successivi alla menopausa, una supplementazione di Ca non è in grado di inibire la rapida perdita di massa scheletrica, nel periodo successivo, ad un’assunzione di 1200-1500 mg/die, in combinazione con un programma di esercizio fisico di livello moderato, corrisponde un rallentamento della perdita di massa ossea
Contenuto medio di Ca negli alimenti:
- formaggi a lunga conservazione 700 mg/100 g
- formaggi a breve conservazione 500 mg/100 g
- formaggi light 300 mg/100 g
- gelato in vaschetta 170 mg/100 g
- cioccolato 120 mg/100 g
- frutta secca 120 mg/100 g
- latte e yogurt 120 mg/100 g
- legumi secchi 110 mg/100 g
- panna 80 mg/100 g
- cornflakes 75 mg/100 g
- uova 50 mg/100 g
VARIAZIONI DI CALCIO NELLA DIETA
Nella Calcolosi calcica (circa il 70% delle calcolosi) necessita riduzione del calcio, ciò però provoca demineralizzazione ossea, per cui la riduzione del Ca è indicata solo nella ipercalciuria assorbitiva dieta dipendente (tipo II) con un apporto di:
Ca = 700 – 800 mg/die negli uomini
1000 mg/die nelle donne
Provocano aumento di escrezione urinaria di Ca:
- eccessi di Na Þ ¯ di Na a 90 – 150 mEq/die
- proteine animali e zuccheri
è anche utile:
- ß gli ossalati
- Ý di fibra (formazione di fitato di Ca inassorbibile ed eliminato con le feci)
- Ý di introduzione di acqua (2-3 l/die)
Attenzione che una dieta priva di latte e derivati contiene solo 300–500 mg di Ca/die.
VALUTAZIONE DELLE ACQUE POTABILI
RESIDUO FISSO
Il residuo fisso è una misura dei sali disciolti nelle acque e deriva principalmente dalla presenza degli ioni sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruro, solfato e bicarbonato.
Le specie che contribuiscono al residuo fisso sono prevalentemente di origine naturale, ma possono derivare anche da attività umane presenti sul territorio.
Studi eseguiti con gruppi di assaggiatori hanno evidenziato che valori elevati di residuo fisso, maggiori di 1000 milligrammi/litro (mg/l), possono rendere l'acqua sgradevole o addirittura inaccettabile al gusto, così come valori estremamente bassi danno la sensazione di un’acqua piatta, insipida.
Il residuo fisso è uno dei parametri più utilizzati per il confronto delle acque di rubinetto con le acque imbottigliate.
Le acque possono essere classificate in base al residuo fisso come segue:
- Minimamente mineralizzate: fino a 50 mg/l
- Oligominerali o leggermente mineralizzate: fino a 500 mg/l
- Mediamente mineralizzate: fra 500 e 1500 mg/l
- Ricche di sali: oltre 1500 mg/l
Limiti di legge previsti dal D.Lgs. 31/2001: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore massimo consigliato di 1500 mg/l
DUREZZA TOTALE
E' una caratteristica naturale dell'acqua, che deriva sostanzialmente dalla presenza in soluzione di ioni calcio Ca++ e magnesio Mg++; è infatti definita come la concentrazione totale di calcio e magnesio, ed è espressa in milligrammi di carbonato di calcio CaCO3 presenti in un litro d'acqua.
L'unità di misura più utilizzata è il Grado Francese (°F), che corrisponde a 10 milligrammi/litro di CaCO3.
Un'altra unità di misura piuttosto diffusa è il Grado Tedesco (°D), legato al grado francese dalla seguente relazione:
1 grado tedesco = 1 grado francese x 0,56
Esistono diversi modi di classificare la durezza delle acque, spesso non coincidenti; la scala seguente può servire come orientamento:
- Acque leggere o dolci: durezza inferiore a 15°F
- Acque mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 30°F
- Acque dure: durezza superiore a 30°F
Limiti di legge previsti dal D.Lgs. 31/2001: è inserito tra i parametri indicatori, con un valore consigliato da 15 a 50°F
I valori aggiornati delle acque potabili gestite dalla SMAT Torinese:
http://www.smatorino.it/monitoraggio
fonte: http://www.personalweb.unito.it/franco.demichieli/CALCIO.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Calcio e alimentazione
Visita la nostra pagina principale
Calcio e alimentazione
Termini d' uso e privacy