Aragoste

 

 

 

Aragoste

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

Aragoste

 


CARTA D’IDENTITA’
Aragosta
PALINURUS
elephes

Ordine
Decapoda
Famiglia
Palinuridae
Genere
palinurus
Specie
a) Aragosta comune
b) Aragosta
c) Aragosta verde
COLORAZIONE
 La colorazione del corpo è rosso-violacea, con poche macchie chiare sul corpo.
CARATTERISTICHE

 

Misure minime consentite:

Lungh. min.: 24  cm.  
Lungh. Max.: 60  cm.
 Tasso di mercurio:
mg/ k

a) Palinurus elephas (Fabricius, 1787)
b) Palinurus mauritanicus
c) Palinurus regius

 

nome comune Inglese:
Lobster

 

PALINURUS elephes
"dal lat. Locusta, cavalletta– apprezzata fin dai tempi di Roma antica, per la bontà delle sue carni e per la maestosità dei suoi movimenti”

Caratteristiche Morfologiche
I membri di questa famiglia di crostacei sono assai apprezzati per le sue carni delicate. Corpo robusto, allungato, di forma tubolare, diviso in una parte anteriore (cefalotorace: fusione tra testa e torace) ed una parte posteriore (addome) segmentata. Il cefalotorace è ricoperto di una robusta corazza calcificata (carapace), con numerose spine coniche e poco appuntite. Le aragoste giovani assomigliano a piccoli gamberi, ma hanno la caratteristica di avere le due antenne lunghe più del corpo. Inoltre le cinque paia di piedi toracici (pereiopodi vale a dire arti per camminare) sono prive di chele e terminano con una specie di unghia
Osservazioni sul genere:
ciò che lo fa distinguere dalle altre specie Delle 32 specie di Aragosta presenti nei mari di tutto il mondo solo tre sono presenti nel bacino del Mediterraneo
Caratteristiche organolettiche e consumo
Dal punto di vista alimentare viene apprezzato per la bontà delle sue carni L’Istituto Nazionale della Nutrizione riferisce che 100 g. parte edibile (carni) di aragosta fresca contengono:
Sono freschi quando, gli occhi sono neri lucenti, turgidi eprominentie le masse muscolosi bianco –rosate e compatte.

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Utilizzazioni culinarie:
La ricetta
Immergetela prima in acqua bollente e lasciatevela per 10 minuti. Quindi tagliatela in due longitudinalmente e mettetela con la corazza verso il basso su delle braci non molto calde. Cospargetela di burro in cui avrete impastato una uguale quantità di pistacchi pestati, pepe, sale e una spruzzata di vino bianco
Dove vive
   È presente in tutto il Mediterraneo eccettuata la costa egiziana, israeliana e libanese
  L’aragosta vive su fondali costieri rocciosi a profondità comprese tra i 20 ed i 70 metri, ma è possibile trovarla anche a profondità superiore ai 200 metri. È specie demersale, che vive di preferenza su fondi rocciosi o ghiaiosi. Si trova raramente su fondali sabbiosi
Cosa mangia
Si ciba di placton e, prima di raggiungere la forma adulta, deve passare attraverso vari stadi di sviluppo.
La riproduzione
   Le aragoste sono molto prolifiche: in una femmina di 44 cm sono state contate fino a 15.000 uova, di colore rosso-arancione e molto piccole
Metodi di cattura
le tecniche più impiegate sono:

  • Rete a strascico nei fondali sabbiosi
  • Vengono pescate con le nasse, specialmente   in primavera e in estate quando si avvicinano di più alla costa

La pesca è particolarmente intensa lungo la secca. Le nasse sono canestri ad una o due aperture, intrecciate di giunco, che vengono calate in mare con un’esca che può essere pesce salato o polpo
Mercato
     L’aragosta è un crostaceo di gran pregio per le sue carni bianche, saporite e gustose, sono ricercate ovunque, infatti, su alcuni mercati raggiunge prezzi molto elevati.
In Italia è una delle specie maggiormente vendute e quotate in tutti i mercati
Ha raggiunto il ° posto delle specie più vendute in Italia.

 

LE FAVOLE DEL MARE
DI E. NAZARI 17 Maggio 1987

C’era una volta….
      una favola  e il vento,
aveva un nome…..
aveva un volto: il sorriso,
custodiva un sogno :la speranza,
io ero una vela bianca e nel grigiore, di alba dopo alba,
chiudevo gli occhi per incontrare la sua voce non andavo alla deriva,
nascondevo il mio segreto fra le spinte dei germogli
e, la solitudine e l’attesa nelle conchiglie dei sogni.
C’era una volta….
       Una favola e l’acqua,
aveva un nome…..
aveva un volto…: il sorriso
custodiva un sogno…: la speranza
io ero la sorgente che l’accoglie e lei scivolava limpida in me
come la luce.
Amavo la mia solitudine e inseguivo il mio silenzio
E lei gentile ,nelle  spiagge
Parallele della vita, dipingeva sulle pietre i miei sogni.
C’era una volta l’ amore ,
io, venivo dal mare, avevo l’anima spiegata al vento e respiravo la terra
laddove tramonta l’ acqua.
Fra le  aiuole della vita avevo raccolto il più bel fiore che
mi  ha donato  l’anima e l’ ho  lasciato fra le sue mani perché erano
aperte…. In principio c’ era l’ acqua  e  Dio  creò  la terra ……
così  nacque l’amore……
……. Dalle favole del mare…….
I CROSTACEI
L’aragosta come i suoi simili hanno i centri nervosi distribuiti lungo tutto il corpo, è necessario tagliarli in due, con un colpo solo, per il senso della lunghezza, tenendo il crostaceo capovolto sul tagliere. Naturalmente, affinché non perda i suoi pregi organolettici, l’operazione va effettuata immediatamente prima della cottura. Una volta tagliate, le due metà vanno accuratamente pulite, scartando la sacca contenente sabbia, ma conservando le uova. Anche gli intestini e le varie altre parti cremose del corpo andrebbero lasciate nella corazza o cotte con la polpa, o tenute da parte e utilizzate per fare una salsetta (non dimentichiamo il nero di seppia): ma molti preferiscono gettarle via.. una volta che si è imparato a localizzare questi punti basta trafiggerli in modo indolore. I crostacei più piccoli ( che non vanno necessariamente messi in padella ancora vivi) non presentano problemi di pulizia o preparazione; la sgusciatura va effettuata aprendo la corazza dalla pancia, prima o dopo la cottura, a seconda della ricetta. Sempre dopo la cottura nel caso degli scampi grossi sia per motivi estetici sia per poter gustare la polpa delle pinze, aprendole con lo schiaccianoci. La canocchia va sempre incisa sul dorso prima di qualsiasi tipo di cottura per facilitarne la sgusciatura.

“(…) Frema il mare e quanto racchiude , il mondo e i suoi abitanti. I fiumi  battono le mani, esultano insieme le montagne, davanti al Signore che viene:
(Salmo 98, 88 - 9)

 

Fonte: http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD000000000018BCCC/Carta%20Identita.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

Aragoste

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Aragoste

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Aragoste