Reciclaggio dei rifiuti
Reciclaggio dei rifiuti
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Reciclaggio dei rifiuti
Prima di iniziare qualunque discorso che coinvolga i rifiuti, è necessario dare una definizione di ecosistema: l’ecosistema o sistema ecologico, è l’insieme di tutti gli organismi di una comunità e dei fattori ambientali, con i quali interagiscono le specie dei produttori, dei consumatori e dei decompositori.
Produttori, consumatori e decompositori formano un “ciclo naturale”.
Alcuni dei fattori determinanti un ecosistema sono il clima e le variazioni di temperatura, di pressione e di umidità, le condizioni alimentari, la diffusione e la tipologia degli organismi viventi, vegetali e animali.
Gli ecosistemi possono avere dimensioni molto differenti, da microecosistemi (cioè piccolissimi) fino ad ecosistemi di dimensioni molto grandi (ad esempio un lago, un bosco, o il mare).
L’ambiente in cui viviamo è formato da organismi viventi (animali, piante e funghi) e da elementi non viventi (aria, acqua e terra) strettamente collegati tra loro.
Per centinaia di migliaia di anni l’uomo è vissuto in un ambiente intatto, formato da campagne, boschi, montagne, fiumi, laghi. Poi col passare del tempo e con lo sviluppo della società umana sia dal punto di vista numerico sia da quello del progresso delle conoscenze, le modificazioni che l’uomo ha apportato all’ambiente sono state sempre più incisive, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui esse hanno stravolto spesso completamente l’ambiente originario.
Lo sviluppo della tecnologia e dell’industria ed il forte aumento dei consumi di materie prime ha provocato la creazione di enormi quantità di materiali di scarto, che da qualche anno le industrie stesse, tramite nuove tecnologie, stanno cercando di limitare e di riconvertire, al fine di attuare interventi concreti per il risparmio energetico e per il ripristino degli equilibri naturali.
In questo ambito si inseriscono i concetti di riciclo e recupero.
Secondo l’etimologia della parola (cioè il suo significato) riciclo è riutilizzo di un materiale o di una sostanza mediante il suo reinserimento nel ciclo produttivo; tale materiale viene chiamato per questo “MATERIA PRIMA EQUIVALENTE o SECONDARIA” ed ha le stesse caratteristiche della materia prima vera e propria ( prezzo, mercato, ecc…) .
Per rifiuto si intende quindi, il residuo improduttivo di una qualunque attività, industriale, artigianale o agricola.
In natura il rifiuto ha la sua importanza, perché esiste un ciclo ben definito ( produttori – consumatori - decompositori) attraverso il quale per mezzo dei decompositori (batteri, funghi, ecc…) dal rifiuto si ritorna alla materia prima chiudendo il ciclo(ad esempio la degradazione dei vegetali).
Invece, a differenza della natura, l’uomo con la cosiddetta “società dei consumi”, produce rifiuti che spesso non sono riciclabili (ad esempio materiali non biodegradabili) e in quantità tali da non consentire una decomposizione in tempi compatibili. Il problema non è quindi solo la presenza di materiali di scarto, ma il fatto che se ne producono più di quanto se ne possano decomporre e ciò determina degli accumuli.
Tali accumuli, detti rifiuti solidi, vengono classificati in tre categorie:
1. rifiuti urbani (RSU): sono quelli provenienti dagli insediamenti civili in genere (residui delle attività domestiche e residui giacenti su strade e aree pubbliche). I rifiuti urbani comprendono anche rifiuti pericolosi come batterie, pile, medicinali scaduti, ecc… in Italia si raccolgono circa 16 milioni di tonnellate di RSU al giorno.
2. rifiuti speciali: provengono da attività produttive : artigianali, industriali e commerciali) e comprendono anche rifiuti ospedalieri, fanghi di depurazione urbani, industriali e rifiuti tecnologici (elettrodomestici grandi e piccoli).
3. rifiuti tossici e nocivi: contengono particolari sostanze quali arsenico, mercurio, piombo, solventi organici, amianto e scorie industriali.
La gestione dei rifiuti è l’insieme delle politiche rivolte a gestire l’intero processo dei rifiuti dalla loro produzione fino al loro riutilizzo passando quindi attraverso la raccolta, il trasporto, il trattamento (riciclaggio o smaltimento) ed anche il riutilizzo dei materiali di scarto.
Seguendo una politica economica e nel contempo ecologista, l’Unione Europea ha elaborato un piano strategico da adottare, che l’Italia ha accolto con il Decreto Legge Ronchi (dal politico che lo ha proposto) nel 1997 (sostituito poi nel 2006) il quale affronta la questione dei rifiuti tracciando le azioni prioritarie (cioè più urgenti) considerandole dentro un discorso di “Gestione Integrata” del problema. Gestione Integrata significa seguire e controllare tutto il processo prima, durante e dopo la produzione dei rifiuti. I tre articoli di Legge che la riassumono completamente sono, in ordine di importanza:
Criteri di priorità (Articolo 179)
- Sviluppo di tecnologie pulite (eolica, solare, ecc…)
- Ideazione e messa in commercio di prodotti che riducano al minimo la produzione di rifiuti e quindi dell’inquinamento
- Miglioramenti tecnologici per eliminare la presenza di sostanze pericolose nei rifiuti
- Ruolo attivo delle amministrazioni pubbliche nel riciclaggio dei rifiuti e loro utilizzo come fonte di energia
Prevenzione della produzione dei rifiuti (Articolo 180)
- Corretta valutazione dell’impatto ambientale di ogni prodotto durante il suo intero ciclo vitale
- Promuovere accordi e programmi sperimentali per prevenire e ridurre la quantità e pericolosità dei rifiuti
Recupero dei rifiuti (Articolo 181)
- Il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio
- Produzione di materia prima secondaria trattando i rifiuti stessi
- Favorire lo sviluppo del mercato dei prodotti reimpiegati tramite adeguate misure economiche
- Uso dei rifiuti per produrre energia (recupero energetico tramite trattamenti chimici o termici).
In Italia il tasso di raccolta differenziata sta gradualmente crescendo (è oggi intorno al 22,7% per merito, soprattutto, delle regioni del Nord, dove supera il 35%) ma è ancora inferiore alle potenzialità. Soluzioni particolarmente efficienti come la raccolta differenziata porta a porta, ove adottate, permettono di incrementare notevolmente la percentuale di rifiuti riciclati.
A titolo di confronto, si consideri che in Germania il tasso di raccolta differenziata raggiungeva nel 2004 ben il 56% a livello nazionale.
Numerosi sono i materiali che possono essere riciclati: metalli, carta, vetro e plastiche sono i principali, per i quali vi sono tecniche consolidate e sperimentate. I problemi sorgono in presenza di materiali particolari, come ad esempio i cosiddetti “poliaccoppiati”(cioè costituiti da più materiali differenti) tipo i flaconi di succhi di frutta o latte, nonché per oggetti complessi (per esempio automobili, elettrodomestici, ecc…). Sono tuttavia problemi superabili e possono essere risolti con tecnologie particolari, in parte già adottate anche in Italia.
Particolare è il caso della plastica, che viene prodotta in molte tipologie differenti e può essere costituita da componenti diversi (PET, PVC, polietilene, ecc…) che dovrebbero necessariamente essere gestiti separatamente durante le operazioni di trattamento a causa del loro diverso comportamento durante i trattamenti.
I rifiuti raccolti in maniera differenziata possono essere trattati, a seconda del tipo, mediante due procedure:
- riciclaggio per le frazioni secche del rifiuto, come ad esempio la carta;
- compostaggio, per la frazione umida, come ad esempio gli scarti di cibo, la parte vegetale, ecc...
La normativa è volta anche alla prevenzione della produzione dei rifiuti, consistente nell’insieme delle politiche volte a scoraggiare, penalizzare economicamente o addirittura vietare la produzione di materiali e manufatti a ciclo di vita molto breve e destinati a diventare rifiuti non riutilizzabili. Quindi tanto le imprese quanto i comuni cittadini hanno interesse ad effettuare la raccolta differenziata, riducendo così a monte la produzione dei rifiuti e di conseguenza abbattendo la tassazione relativa (TARSU).
Ma non tutto va in discarica! Spesso parte di quello che è considerato rifiuto può rientrare nel ciclo produttivo con la stessa funzione iniziale. Ad esempio in campo industriale, i pallets (bancali) vengono spesso recuperati da aziende specializzate che li ripristinano e li reimmettono sul mercato, contribuendo al risparmio di legname e quindi indirettamente anche alla salvaguardia dell’ambiente. Inoltre il recupero di oggetti più o meno vecchi, da parte di privati, sta diventando un fenomeno sociale che, a volte, a portato a ritrovamenti abbastanza importanti di oggetti antichi dimenticati e gettati senza pensare. Pensiamo al deposito degli stracci di Prato, all’apertura dei tanti mercatini dell’usato, al fenomeno del Modernariato ( oggetti dei primi del ‘900 Art Decò) che si affianca a quello più nobile dell’Antiquariato, hobbystica e bricolage come recupero di vecchi oggetti o mobili.
QUESTIONARIO
- Che cos’è l’ecosistema?
- E’ l’insieme di tutti gli organismi di una comunità e dei fattori ambientali.
- Che dimensioni possono avere gli ecosistemi?
- Molto differenti.
- Chi forma il “ciclo naturale”?
- Produttori, consumatori, decompositori
- Quale fra questi non è un decompositore?
- alberi
- Che cos’è un rifiuto?
- Residuo improduttivo di una qualunque attività.
- I rifiuti solidi come vengono classificati?
- Rifiuti urbani, rifiuti speciali, rifiuti tossici e nocivi.
- Cosa si intende per RSU?
- Rifiuti Solidi Urbani
- Tra i tanti materiali, che cosa contengono anche i rifiuti urbani?
- Batterie, pile e medicinali scaduti.
- Che cosa significa Gestione Integrata?
- Controllare tutto il processo prima, durante e dopo la produzione dei rifiuti.
- Che cos’è il riciclo?
- Riutilizzo di un materiale o di una sostanza.
- Che cos’è il recupero?
- Ripristino di oggetti per reinserirli sul mercato con la stessa funzione.
- In che anno l’Italia ha adottato il piano strategico elaborato dall’Unione Europea sul riciclo?
- Nel 1997
- Quali sono i materiali che possono essere riciclati?
- Metalli, carta, vetro, plastica.
- In quali regioni è maggiormente sviluppata la raccolta differenziata?
- Nelle regioni del Nord.
- Di quanto sta crescendo la raccolta differenziata in Italia?
- Del 22,7 %.
- Quale paese a livello nazionale ha raggiunto nel 2004 il 56% di raccolta differenziata?
- Germania.
- Come vengono trattati i pallets in campo industriale?
- Vengono recuperati in aziende specializzate che li ripristinano e li reimmettono sul mercato.
- Che cos’è la TARSU?
- Tassazione Addizionale Rifiuti Solidi Urbani.
- Cosa sta diventando un fenomeno sociale?
- Il recupero di oggetti più o meno vecchi.
- Che cosa comprende l’Articolo 181 del Decreto Legge Ronchi?
- Recupero dei rifiuti.
Fonte: http://www.comprensivoposatora.it/JOOMLA/images/M_images/quiz_senza_frontiere/il%20riciclaggio.doc
Sito web: http://www.comprensivoposatora.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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