Animali informazioni utili
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GLI ANIMALI D'AFFEZIONE:LORO BISOGNI,LORO DIRITTI,NORMATIVA DI RIFERIMENTO.
Animali da compagnia,animali famigliari,animali d'affezione sono sinonimi impiegati per definire quelle specie animali che,sempre più numerose,si sono introdotte nelle nostre case,ritagliandosi uno spazio definito,individualizzandosi con un nome proprio,acquisendo e consolidando precise abitudini,oltre a sviluppare un repertorio di segnali comunicativi che vanno al di là di quelli di specie. Purtroppo questi animali sono spesso divenuti oggetto di un processo di antropomorfizzazione,che proietta su di essi gusti,esigenze e interessi del loro proprietario:ne sono un esempio estremo le collezioni di moda,le serie di giocattoli,le cliniche di bellezza per cani e gatti e così via.Dobbiamo però tener conto che il loro ruolo all'interno del nucleo famigliare è spesso importantissimo:per chi non ha figli,o per coloro i cui figli se ne sono andati da casa,l'animale da compagnia diventa un surrogato della figura filiale (il "bambino"di casa),caratteristica alimentata dalla sua perenne dipendenza e dalle sue caratteristiche pedomorfe (aspetto da cucciolo). Gli esperti li hanno definiti "perpetual infants",che svolgono la funzione terapeutica di risolvere la "empty nest syndrome" (sindrome del nido vuoto) di alcuni umani.
La "famiglia allargata",non più soltanto umana ma mista,è una realtà sociale antichissima,che negli ultimi decenni ha però assunto connotati nuovi,legandosi in un rapporto diretto al grado di urbanizzazione. Nella famiglia costituita da persone si sono inseriti degli animali tramite l'affetto,divenendo così "animali famigliari" o "animali d'affezione". L'urbanizzazione,con la connessa "devitalizzazione" degli ambienti di vita,ha creato nuove condizioni sociali;grande importanza ha avuto anche la riduzione numerica della famiglia umana,fino alla famiglia single,e soprattutto la riduzione del numero dei figli,una condizione che ha portato a una progressiva rarefazione dei "cuccioli"umani che via via,e in parte,sono stati sostituiti da cuccioli animali. Siamo abituati a fondare il rapporto storico dell'uomo con gli animali sul concetto di utilità,tuttavia quest'ultima può essere anche di tipo psicologico: cos'è la ricerca d'affetto se non un voler soddisfare una serie di esigenze,conscie o inconscie? Mai come oggi ci accorgiamo che l'uomo ha bisogno degli animali. Un animale famigliare diventa infatti un nuovo,ma al tempo stesso vecchissimo,mezzo di contatto con la natura e di equilibrio psico-fisico.'
L'UOMO HA BISOGNO DEGLI ANIMALI ,e quanto più si allontana dalla natura tanto più nelle sue case accoglie e mantiene animali. Un tempo questo bisogno era legato alla sopravvivenza,e gli animali intervenivano come fornitori di alimenti,pellicce,lavoro; immediatamente dopo è sorto il bisogno di sicurezza,con gli animali da guardia delle greggi o della casa,e con gli animali che combattono i topi,salvaguardando la sicurezza delle scorte alimentari. Di seguito venne il soddisfacimento del bisogno di affetto,di stima,di realizzazione personale. E'importante sottolineare che,se una volta era ricercata soprattutto la salute fisica,e quindi gli aspetti nutrizionali degli alimenti di origine animale,oggi sta emergendo la necessità di una salute psichica,alla quale gli animali d'affezione danno un valido contributo.
Quali sono i principali bisogni psicologici che spingono una persona a possedere un animale?
- Il piacere della compagnia è il prevalente: gli animali forniscono all'uomo un rapporto dal quale origina un affetto gratuito e incondizionato,una stimolazione psicologica continua,un importante senso di protezione,aiutando a diminuire l'alienazione,e offrono inoltre un conforto emotivo e altri vantaggi,ancora poco esplorati,di un contatto fisico.
- Ricevere o manifestare calore emotivo.
- Ricevere o manifestare affetto e protezione:l'affetto si manifesta soprattutto con comportamenti,ma anche con semplici gesti fisici,in particolare l'accarezzare o l'essere accarezzati.Si comprende come abbiano successo quegli animali che non solo si lasciano toccare,ma sono anche morbidi. La protezione non dipende dalla mole dell'animale ma è una sensazione soggettiva;molte persone si sentono sicure con un animale vicino:un cagnolino o un gatto percepiscono cose che noi non sentiamo.
- Sostituzione di affetti mancanti o carenti,soprattutto nel caso di persone anziane.
- Facilitazione di contatti interpersonali: l'animale è un "lubrificante sociale",facilita la comunicazione e le nuove conoscenze.
- Educazione,soprattutto dei bambini.
7)Effetto di ammortizzatori in condizioni di stress o di conflittualità in ambito famigliare.
Questi animali vivono bene nelle nostre famiglie? Assicuriamo loro uno stato di benessere? Cosa intendiamo per benessere?
Il termine "benessere" nell'ambito della Medicina Veterinaria ,nel suo significato più recente,vuole indicare che qualsiasi animale,da reddito o da compagnia,deve disporre di condizioni di vita adeguate alle proprie esigenza fisiologiche ed etologiche,con particolare riferimento alla specie ed all'imoiego a cui è destinato. "Benessere" è un termine che vuole esprimere contemporaneamente i concetti di salute fisica e mentale dell'animale,che ha diritto di vivere in armonia con il proprio ambiente,e non solo non subire maltrattamenti.
Già nel 1965 vennero elencate le cinque libertà necessarie per lo stato di benessere di un animale,il quale deve essere libero dalla sete e dalla fame;dai disagi fisici e dal dolore;dai traumi e dalle malattie;dalla paura e dallo stress;nonché libero di esprimere la maggior parte dei suoi modelli comportamentali. L'ambiente dunque viene ad essere considerato fondamentale,ma sempre in maniera duttile,analizzandone gli aspetti in relazione ad un determinato individuo,appartenente ad una determinata specie,destinato a rivestire un particolare ruolo nella società umana.
Dopo un periodo in cui il concetto di benessere animale era legato soprattutto a giudizi morali,oggi si tende ad effettuare la valutazione di reale benessere delle condizioni di vita dell'animale basandosi su criteri oggettivi,definiti come indicatori dello stress,a breve e a lungo termine,di tipo fisiologico e\o comportamentale.
Ma perché ci interessiamo così a fondo del loro benessere? Innanzitutto ci siamo accorti che gli animali sono esseri viventi,costruiti con cellule e organizzati da processi fisiologici nelle loro componenti fisiche e mentali esattamente come noi;ma non ci siamo fermati a questa constatazione e siamo andati oltre,ponendoci una domanda: gli uomini e gli animali sono uguali? E' un interrogativo che ha avuto due risposte divergenti,una sostanzialmente negativa e l'altra,sia pur cautamente,positiva. Una divergenza che può venire superata andando oltre l'uguaglianza, in un nuovo assestamento per una corretta bioetica zooantropologica. Per inciso,la bioetica è quella branca della filosofia contemporanea che ha spinto la filosofia a uscire dalla sua torre d'avorio e l'ha sollecitata ad occuparsi dei problemi di vita e di morte,di salute e di malattia che riguardano tutti i viventi. E' all'interno della bioetica che,dalla seconda metà degli anni Settanta,si parla di una "Questione Animale",cioè se si debba estendere l'universo morale oltre i confini della sola specie umana. All'orizzonte,infatti,si affacciano sempre nuovi soggetti morali: si pensi alle generazioni future,agli animali o agli ecosistemi. E nei confronti di tutti questi nuovi soggetti la riflessione filosofica si interroga alla ricerca di una loro giusta posizione all'interno del nostro sistema di riferimento morale. Quest'ultimo è stato ridescritto come un cerchio in continua espansione,all'interno del quale,da una parte si riconoscono sempre nuove tutele per gli individui che lo occupano,e dall'altra si allarga l'insieme di coloro che ne fanno parte.
Tornando al concetto di uguaglianza,non dobbiamo tanto riferirci a quella,sia pure importante,formale e\o legale,ma a quella sostanziale,in forza della quale ogni vivente,in rapporto alle sue caratteristiche di specie,razza e anche di individualità,è nelle condizioni di esprimere le sue peculiarità. Il dibattito su quel che significa formalità e sostanzialità dell'uguaglianza tra i viventi è appena iniziato. Un'impostazione conservatrice è quella di accettare che uomini e animali siano uguali sotto l'aspetto biologico per il semplice motivo di essere viventi: è un'UGUAGLIANZA FORMALE,che produce una regolamentazione legata alle caratteristiche di specie;è la linea seguita dalla legislazione europea per il benessere animale.Questa impostazione è considerata da alcuni non solo riduttiva,ma profondamente insufficiente.
L'obiettivo da raggiungere è l'UGUAGLIANZA SOSTANZIALE,ma di questa non abbiamo ancora una definizione soddisfacente.
Le due strade,prese singolarmente,sembrano impraticabili o,per lo meno,insufficienti. Inoltre entrambe,arrivate a un certo limite,più che fornire una soluzione si dimostrano fonte di problemi. Per superare questi problemi,uomini e animali dovrebbero essere considerati più sotto il segno della diversità che dell'uguaglianza,ma senza che questa venga sminuita. Partendo dalle loro specifiche diversità, i viventi dovrebbero essere valorizzati tenendo conto delle loro specificità. Il modo migliore per realizzare l'uguaglianza è quindi quello di promuovere le differenze. E' in una cultura della diversità che l'uguaglianza si spinge oltre e va "oltre l'uguaglianza". La vera uguaglianza sta nel dare una risposta allle differenze. La postulazione di un'unica radice di tutti i viventi e di una loro astratta appartenenza allo stesso mondo biologico non è sufficiente a promuovere l'uguaglianza. Gli effettivi fattori di uguaglianza sono quei dispositivi che permettono ai viventi di svilupparsi per quel che sono,in altre parole di essere se stessi.
Conciliare l'uguaglianza con la biodiversità è la grande sfida attuale della bioetica.
DIRITTI (loro) E DOVERI (nostri) : breve riepilogo della NORMATIVA di riferimento
Codice Zanardelli (1890):
l'articolo 491 proibisce atti crudeli,sevizie e maltrattamenti di animali.
"Chiunque incrudelisce verso gli animali o,senza necessità,li maltratta o li costringe a fatiche manifestamente eccessive è punito con ammenda. Alla stessa pena soggiace anche colui il quale,anche per il solo fine scientifico o didattico,ma fuori dai luoghi destinati all'insegnamento,sottopone animali ad esperimenti tali da destare ribrezzo".
Emergono alcuni concetti basilari,sui quali si fonderanno le norme successive: la crudeltà nel comportamento umano,l'assenza di necessità,lo svolgersi dei fatti in un luogo pubblico,la reazione di ribrezzo che suscita il sottoporre gli animali ad esperimenti fuori dai luoghi destinati all'insegnamento.
Legge 611\1913
Codice Rocco (1930):
l'articolo 727 rimarrà in vigore fino al 01\08\2004
Legge 281\1991:
legge quadro sulla prevenzione del randagismo.
Legge 189\2004:
ha stabilito che i reati in danno degli animali non costituiscono più un capitolo dei reati contro la proprietà o contro la polizia dei costumi (l'offesa non era considerata quella contro gli animali ma quella contro il sentimento di chi assiste),ma hanno un oggetto giuridico proprio. Quello che si vuole tutelare non è più la morale umana,ma gli animali come esseri viventi. L'animale cessa di essere solo una cosa di proprietà altrui o senza nessuna proprietà: fino a questa nuova legge in Italia era vietato uccidere o "deteriorare" un animale altrui; se invece l'animale era proprio (o di nessuno) era vietato maltrattarlo ma non ucciderlo,a meno che l'uccisione non fosse un aggravamento del maltrattamento. Il famoso articolo 727 poi sanzionava il maltrattamento con un'ammenda da 1032 a 5164 euro,e in più il reato si prescriveva in due,massimo tre anni,periodo nel quale si doveva compiere tutto il procedimento penale,il che ha reso la maggior parte dei processi per maltrattamento un'inutile formalità.
La nuova legge punisce l'abbandono (arresto fino a un anno,ammenda da 1000 a 10000 euro),il maltrattamento (reclusione da tre mesi a un anno o multa da 3000 a 15000 euro),la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura,i combattimenti (reclusione fino a due anni e multa da 3000 a 15000 euro).
L'IMPORTANZA DEGLI ANIMALI NEL PERCORSO EDUCATIVO DEI BAMBINI
L'utilizzazione psico-pedagogica dell'animale (A.M.Murdaca)
Gli animali domestici concorrono ad arricchire con la loro presenza la vita dell'uomo e in particolare del bambino. La scelta di accogliere un animale è un evento importante che riguarda tutta la famiglia,dal momento che essa deve valutare lo spazio,il tempo e gli inevitabili sacrifici che una coabitazione con l'animale comporta. Alla base del sodalizio con l'animale ci deve essere una circolarità di emozioni,di sentimenti che,se forti,sono destinati a durare nel tempo e a creare una sorta di comunicazione. Vivere insieme a un animale può rappresentare un grande evento educativo;un punto di riferimento importante per la crescita del bambino,uno stimolo fortissimo ad aprirsi al mondo,a comunicare meglio,ad acquisire un senso di responsabilità. E' stato dimostrato che questa influenza è tanto più forte quanto più piccolo è il bambino,dal momento che il cucciolo dell'uomo e il cucciolo dell'animale sono accomunati da una similarità di bisogni non soltanto fisiologici ma anche empatici e psicologici che si esprimono e si gratificano attraverso le sensazioni tattili,il calore,la morbidezza,la postura,il movimento coordinato e così via.
Le modalità con cui il bambino si relaziona con l'animale esprimono il suo vissuto affettivo. Le forme comportamentali ambivalenti di sensibilità\insensibilità,accettazione\rifiuto,amore\odio che il bambino a volte manifesta nel rapporto con l'animale,il quale funge da oggetto proiettivo delle sue primarie relazioni emozionali,stanno ad indicare uno sviluppo emozionale fragile.E' dunque nella proiezione sull'animale dei propri contenuti affettivi che il bambino mette a nudo la propria esperienza esistenziale.
Accanto al comportamento di attaccamento del bambino all'animale e al suo peculiare modo di esserne responsabile,vi è la possibilità di guardare il mondo con gli occhi di un essere diverso da sé. L'animale ,in questo modo,rappresenta uno stimolo per l'allargamento del campo di esperienza del bambino che,man mano,superando i propri atteggiamenti egocentrici,acquisirà atteggiamenti relazionali di tipo sempre più esteso ed interattivo. La conquista di questo tipo di socializzazione,come capacità di interagire con gli altri,lo porterà gradatamente a formare la sua coscienza morale che,concretizzandosi in quello che è il senso di rispetto per l'animale,lo aiuterà ad aver anche rispetto di se stesso e della propria integrità psico-fisica.
L'animale ha in sé un potere che è allo stesso tempo biologico,psicologico e sociale. Biologico perché esso rappresenta i bisogni non espressi a parole,la primitiva necessità di vivere gli istinti; psicologico perché mette in moto una serie di meccanismi di autonomia cognitiva; sociale perché l'animale è un valido intermediario per comunicare.
In pratica,attraverso questo rapporto il bambino incomincerà a prendere coscienza della propria identità e responsabilità sociale.
Pet Therapy in età evolutiva (E.Giudice-A.Pugliese)
La ricerca sulle interazioni tra uomo e animale,finalizzata al miglioramento della qualità della vita,rappresenta un tema di grande attualità. In questi ultimi anni si è assistito all'affermarsi di un nuovo modo di concepire il rapporto uomo-animale,basato principalmente sull'ampliamento del significato di animale da compagnia. Tale approccio nasce dalla consapevolezza,provata,che quest'ultimo possa giocare un ruolo di primaria importanza nel mantenimento del benessere dell'uomo,nonché nella prevenzione e cura di alcune malattie. L'aiuto è dolce,fondato soprattutto sull'affetto,sull'emozione e sul particolarissimo rapporto empatico che s'instaura tra i due protagonisti.
La relazione bambino-animale è stata,ed è ancora,oggetto di numerosi studi. L'animale può avere INFLUENZE DIRETTE E INDIRETTE: le prime sono relative allo sviluppo cognitivo e socio-emozionale;le seconde riguardano le relazioni parentali,familiari e coniugali.
Per quanto riguarda lo SVILUPPO SOCIO-EMOZIONALE in età evolutiva,uno degli aspetti più importanti è rappresentato dall'autostima. La partecipazione dei bambini nella divisione dei compiti tra i membri della famiglia nell'accudire l'animale è molto importante:imparare fin da piccoli a prendersi cura di qualcuno rappresenta un coinvolgimento attivo che implica accettazione di doveri,riconoscimento delle proprie capacità e senso di responsabilità. Covert e coll.(1985) hanno osservato che i proprietari di animali nella prima adolescenza avevano livelli più elevati di autostima rispetto ai non proprietari. Bergesen (1989) ha osservato un aumento significativo nei livelli di autostima dei bambini di una classe in cui erano stati allevati piccoli animali. Un altro importante aspetto dello sviluppo socio-emozionale è l'empatia,cioè la capacità di comprendere come si sente qualcun' altro. Diversi autori,tra cui Bryant (1995),hanno osservato che i bambini possessori di animali da compagnia presentano una maggior empatia verso le altre persone,poiché imparano precocemente a comprendere i sentimenti e le necessità degli animali,e,per estensione,degli esseri umani.
Nello sviluppo socio-emozionale è rilevante anche il supporto sociale,in particolare l'accettazione di un individuo da parte degli altri,dimostrata esplicitamente mediante affermazioni o gesti che fanno sentire la persona ben voluta e protetta. Talvolta sono proprio gli animali a rappresentare per i bambini l'unico supporto accettato,in virtù del fatto che il rapporto che si instaura con un animale,rispetto a quello con altre persone,ha il vantaggio di essere duraturo,incondizionato e senza rischio di giudizio o critiche. Molti bambini parlano più facilmente con il proprio amico animale e lo vorrebbero vicino quando devono affrontare un problema.
La relazione bambino-animale,basata prevalentemente sull'interazione fisica,comporta anche un miglioramento dello SVILUPPO COGNITIVO e delle capacità di comunicazione del minore,in particolare dell'acquisizione del linguaggio e della competenza verbale. Gli animali funzionerebbero sia come stimolo verbale,promuovendo la comunicazione del bambino in forma di lodi,ordini,incoraggiamenti,punizioni,sia come pazienti interlocutori dei primi vocalizzi. Il "dialogo"con l'animale rappresenta quindi una palestra logopedica spontanea,che vede nella comprensione da parte dell'animale un forte rinforzo positivo.
Oltre agli effetti diretti sullo sviluppo del bambino,ci sono anche effetti indiretti che riguardano i genitori e in generale le RELAZIONI FAMILIARI E CONIUGALI. Grazie alla presenza degli animali,i genitori possono ottenere diversi spunti educativi,come nel caso della nascita e della morte dell'animale. La nascita può essere l'occasione per spiegare al bambino come inizia la vita e diventare parte dell'educazione sessuale;viceversa la perdita dell'animale,e soprattutto il modo in cui viene gestita la situazione da parte dei genitori,può influenzare il futuro atteggiamento dei bambini nei confronti della morte.
Più volte è stata sottolineata l'azione degli animali da compagnia come lubrificanti sociali,soprattutto nell'ambito della famiglia: Paul (1992) ha osservato che il possesso di un animale è correlato ad una maggior coesione familiare. Uno degli aspetti più importanti è l'attrazione esercitata dall'animale di un bambino nei confronti degli altri bambini,che può avere come effetto l'aumento dell'interesse nei confronti del piccolo proprietario,come compagno di giochi o amico.
E' stato osservato infatti che i bambini detentori di animali riportano un elevato numero di contatti sociali,sia con altri bambini sia con adulti,legati alla presenza dell'animale,e sembrano godere di maggior popolarità tra i compagni di classe.
Un aspetto molto importante dal punto di vista sociale è la constatazione che la qualità della relazione bambino-animale è influenzata dalla natura dei rapporti umani in ambito familiare. In un nucleo familiare in cui si commettono maltrattamenti,questi possono coinvolgere anche gli animali,e molto spesso proprio tali abusi possono essere il segnale che il problema si verifica anche in altre sedi. Gli animali quindi possono avere una funzione rivelatrice; le confidenze che i bambini rivolgono spontaneamente agli amici animali possono far emergere paure ed ansie che spesso nascono da drammatiche realtà familiari,alla base di turbe emotive e psichiche.
Il rapporto bambino-animale e la violenza (C.Pagani)
Il problema della crudeltà dei bambini nei confronti degli animali è scarsamente dibattuto nella società italiana. Diversa è la situazione in Paesi quali USA e Gran Bretagna in cui il problema è ampiamente discusso in varie sedi:accademica,politica,sociale,scolastica,giudiziaria. Il termine "crudeltà" include significati di intenzionalità in chi manifesta un comportamento crudele e di sofferenza nell'animale che lo subisce. Vari studiosi hanno accertato una frequente correlazione positiva nei bambini tra crudeltà verso gli animali e vari tipi di disturbi psicologici, e in particolare atteggiamenti e comportamenti aggressivi verso le persone. Un secondo aspetto è la frequente presenza in una famiglia violenta,che ha un animale domestico,di comportamenti violenti non solo nei confronti di uno o più membri della famiglia,ma anche nei confronti dell'animale. Questi comportamenti violenti verso l'animale domestico possono essere manifestati sia da un adulto che da un bambino. Un altro aspetto è la correlazione positiva tra crudeltà verso gli animali manifestata nell'infanzia e\o nell'adolescenza e comportamenti ripetutamente violenti e pericolosi verso le persone nell'età adulta. Negli Stati Uniti l'opinione pubblica chiede per chi è colpevole di crudeltà verso gli animali pene più severe e interventi psicoterapeutici,in seguito a fatti di cronaca che hanno visto omicidi causati da minori che tempo prima avevano infierito crudelmente su animali.
Occorre prestare molta attenzione e non banalizzare questi comportamenti crudeli definendoli "attività ludiche frutto di un sadismo innato" nei bambini,e quindi fenomeni normali. I genitori,gli insegnanti e tutti gli operatori in ambito educativo devono invece interpretare i comportamenti di crudeltà verso gli animali come segnali di un disagio.
Le possibili motivazioni che spingono un bambino ad essere crudele verso gli animali comprendono: il desiderio di esercitare il potere sull'animale;lo spostamento dell'aggressività da un adulto odiato all'animale;il piacere di esibirsi per impressionare gli altri; il pretesto di pregiudizi culturali.
Insegnare al bambino come avere un buon rapporto con gli animali facilita la formazione di atteggiamenti e pensieri di tolleranza,di rispetto e di affetto verso gli esseri umani. Per ottenere efficacia gli educatori devono evitare un approccio antropomorfico o puramente nozionistico,privo di implicazioni affettive. Il bambino deve capire la diversità avvicinandosi ad essa empaticamente.
Pet Therapy in età evolutiva (E.Giudice-A.Pugliese)
L'animale rappresenta una fonte continua di stimoli benefici: amicizia,affetto,divertimento,approvazione,nuove conoscenze,che sfociano in maggiore autostima ed autocontrollo,e in minor timore e disagio sociale. Ne deriva una maggior spontaneità e fiducia verso il prossimo,che porta ad un miglioramento delle capacità di socializzazione.
Gli animali da compagnia possono essere utili anche e soprattutto per soggetti con turbe psichiatriche e psicologiche; in particolare nell'autismo,nei disturbi comportamentali quali aggressività o depressione,difficoltà di socializzazione,disturbi del linguaggio,insicurezza,inadeguato rendimento scolastico.
Da qui la possibilità di utilizzare le valenze formative e didattiche dell'animale nella SCUOLA.
Le prime esperienze risalgono agli anni 60-70 negli Stati Uniti,poi proseguono negli anni 80 con la scuola francese di Montagner,ed oggi anche in Italia con lo sviluppo della didattica zooantropologica. Quest'ultima si basa sul fatto che l'animale può facilmente assumere il ruolo di centro d'attenzione, e può essere utilizzato come strumento per progetti educativi. L'animale rappresenta un mezzo per stimolare le capacità sensoriali del bambino,quali l'attenzione visiva e la sensibilità tattile,e la sua presenza concorre a ridurre i comportamenti di aggressività. Gli evidenti benefici che scaturiscono dalla presenza dell'animale in classe si possono riassumere nel fatto che i bambini vanno a scuola più volentieri. Attraverso un PROGETTO DIDATTICO ZOOANTROPOLOGICO,impostato su percorsi di gioco\studio,il giovane impara divertendosi. In tal modo viene stimolata nello studente l'acquisizione di un sapere partecipato.
Il contatto diretto con gli animali facilita nel giovane lo sviluppo di un istinto di cura e di custodia,rivolto per estensione anche verso l'ambiente,stimolando un atteggiamento di responsabilità.
L'animale inoltre interpreta e suggerisce il concetto di alterità naturale. Il bambino intuisce in maniera immediata che l'animale è un altro essere vivente dotato di una specifica dignità,capace di provare sensazioni positive,quali gioia e affetto, e negative,quali paura,ansia e dolore. Dal punto di vista pedagogico,questo percorso didattico contribuisce a ridurre,fino alla scomparsa,gli atteggiamenti di rifiuto o di paura nei confronti del diverso,inducendo a considerare l'idea di diversità come ricchezza e non come pericolo.In tal modo il bambino si abitua a non ritenersi un assoluto.
Molto importante,tuttavia,è stabilire un giusto equilibrio psicologico con l'alterità animale,per evitare fobie,intolleranze,incidenti,zoonosi; la figura di riferimento per lo svolgimento di lezioni a carattere zooantropologico è proprio il medico veterinario. Il suo ruolo diviene quindi primario come educatore nei percorsi didattici mirati alla prevenzione,all'igiene,ai piani di profilassi per le zoonosi;riveste un ruolo chiave quale promotore della conoscenza del comportamento,della comunicazione e delle attività cognitive degli animali,al fine di evitare l'antropomorfizzazione di questi ultimi; è poi la figura di riferimento in tema di benessere animale.
La didattica zooantropologica prevede corsi gestiti oltre che dagli insegnanti anche da pediatri,psicologi e altre figure professionali che lavorano nel campo dell'educazione; in queste équipes è previsto un medico veterinario quale garante della correttezza del rapporto bambino-animale,della sicurezza igienico-sanitaria,dell'opportuno addestramento degli animali coinvolti e delle tutela del loro benessere.
Approccio psicologico all'alunno disabile (M.L.Polimeni-L.Famulari)
La Scuola si trova oggi a dover sostenere alunni sempre più spesso incapaci di gestire relazioni,affetti ed emozioni. Diviene importante perciò sviluppare strategie di intervento che aiutino i giovani a riconoscere ed interpretare i diversi tipi di emozioni,proprie e dei compagni, a far crescere il senso di appartenenza,l'autonomia,l'autostima.
Gli obiettivi si possono suddividere in:
- Integrazione del disabile nella vita sociale della classe,della scuola,del mondo extra-scolastico. In quest'ambito la creazione di ambienti per la gestione degli animali,come per esempio un acquario,una piccola fattoria pedagogica,della cui gestione gli alunni stessi dovranno,sotto la guida degli insegnanti,prendersi cura,sono indubbiamente momenti di integrazione tra gli alunni disabili e la classe e tra le classi della stessa scuola.
- Favorire la conoscenza del mondo animale,riconoscendo anche le funzioni fisiologiche,evidenziando le diversità tra le specie e potenziando il concetto di rispetto reciproco. Ogni specie infatti richiede attenzioni diverse,perché differenti sono le esigenze psico-fisico-ambientali. Il diritto di vivere secondo le proprie esigenze è un bene imprescindibile. Ogni vita è portatrice in sé di un valore unico ed irripetibile che può e deve essere accettato in quanto tale. Ascoltare i bisogni di un altro significa dare un valore a se stessi,rispettando perciò se stessi e gli altri. Diviene così quasi automatica la trasposizione delle relazioni con gli animali tra i compagni e l'ambiente.
- Coinvolgere l'alunno nella partecipazione attiva al processo di apprendimento. L'animale,agendo sulla maggior motivazione,può fungere da stimolo e\o da rinforzo per l'allievo disabile.
- Aumentare i tempi di attenzione e di concentrazione,proponendo compiti gradatamente più difficili per l'allievo e rendendolo così sempre più autonomo.
- Migliorare il controllo emotivo,nel rispetto anche delle esigenze dell'animale. Diversi ragazzi disabili manifestano verso gli animali atteggiamenti di paura,se non vere fobie. L'esperienza diretta con l'animale adeguatamente avvicinato,la possibilità di misurarsi con esso e con se stesso per sperimentare le proprie capacità e i limiti,consente di superare anche questi aspetti.
- Sviluppare abilità motorie e senso-percettive proponendo compiti ed esercizi in cui l'animale sia parte attiva ed integrante.
- Fornire corrette nozioni su pratiche di gestione dell'animale consente di evitare l'antropomorfizzazione. Va tenuto presente che l'animale,per quanto parte integrante della famiglia,ha bisogno di spazi,di un'idonea alimentazione e gestione nel rispetto della sua natura.
Nel corso di progetti di PET THERAPY inoltre è stata evidenziata la comparsa di indicatori di benessere,soprattutto in soggetti affetti da autismo o grave ritardo mentale: sorriso;direzionalità dello sguardo;riduzione dei movimenti stereotipati;interazione spontanea;interazione emotiva.
Dal punto di vista socio-educativo,uno dei luoghi di elezione della Pet Therapy è la SCUOLA.
Agli studenti viene proposto un percorso di formazione sulla corretta gestione degli animali che comprende educazione,cure sanitarie,allevamento,responsabilità civili,rispetto nei confronti delle creature viventi. La presenza dell'animale in classe è in grado di attirare la loro attenzione,di promuovere l'ascolto,di stimolare la discussione,di motivarli nella produzione di componimenti scritti e di ampliare l'aspetto lessicale. Questo per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie. Nelle scuole materne un progetto di Pet Therapy deve essere organizzato con modalità differenti;anche il racconto riveste un'importanza fondamentale per coinvolgere i bambini in momenti di interazione legati alla descrizione della vita e del comportamento degli animali.
Nella scuola possono essere anche presenti degli animali residenti: piccoli roditori,uccellini,pesci,che consentono l'osservazione del ciclo vitale e del comportamento,la gestione dell'animale,le cure ecc. Anche l'esperienza della morte di un piccolo animale,per quanto drammatica,serve al bambino ad accettare gli eventi ineluttabili della vita.
I percorsi didattici sono a largo respiro ed offrono ai bambini la possibilità di imparare attraverso la presenza di un animale in classe,aprono la strada all'educazione umanitaria e ambientale che aiuta lo sviluppo di una coscienza civile e del senso di interesse nei confronti di tutte le creature viventi.
Fonte: http://istruzionebelluno.eu/Interventi%20educativi/progetti/Animali/Formazione_Animali/GLI%20ANIMALI%20D_'AFFEZIONE.doc
Autore del testo: Dr. Gianluigi ZANOLA
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Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale
PREMESSA
Considerato che ogni animale ha dei diritti;
considerato che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l' uomo a commettere crimini contro la natura e contro gli animali;
considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo;
considerato che genocidi sono perpetrati dall' uomo e altri ancora se ne minacciano;
considerato che il rispetto degli animali da parte degli uomini è legato al rispetto degli uomini tra loro;
considerato che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali.
SI PROCLAMA:
Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza.
Articolo 2
a) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali; c) ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell'uomo.
Articolo 3
a) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli; b) se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, nè angoscia.
Articolo 4
a) Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; b) ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.
Articolo 5
a) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell' uomo ha diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie; b) ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.
Articolo 6
a) Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevita'; b) l'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.
Articolo 7
Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un'alimentazione adeguata e al riposo.
Articolo 8
a) La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell' animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia di ogni altra forma di sperimentazione; b) le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.
Articolo 9
Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà' e dolore.
Articolo 10
a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell' uomo; b) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell'animale.
Articolo 11
Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.
Articolo 12
Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie; b) l'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio.
Articolo 13
a) L'animale morto deve essere trattato con rispetto; b) le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale.
Articolo 14
a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo; b) i diritti dell' animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell'uomo.
Fonte: http://www.comune.bagheria.pa.it/files/zephyros_3_1_bagheria_files/5ba13de1943547fba74911814050089b.doc
Legge regionale 18 febbraio 2010, n. 11.
"Norme in materia di pet therapy - terapia assistita con animali e attività assistita con animali".
(B.U. 25 febbraio 2010, n. 8)
Il Consiglio regionale ha approvato.
LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
promulga
la seguente legge:
Art. 1. (Finalità)
1. La Regione Piemonte definisce e promuove la terapia assistita con animali (TAA) e l'attività assistita con animali (AAA), riconoscendone il valore terapeutico e riabilitativo, sancendone gli ambiti applicativi e le modalità di intervento.
Art. 2. (Definizione)
1. Si definisce terapia assistita con animali ogni intervento terapeutico e riabilitativo rivolto a persone con patologie neuromotorie, cognitive o psichiatriche, avente la finalità di ridurre la differenza tra il livello reale e potenziale di capacità del sistema lesionato e tendendo a limitare lo stato patologico diagnosticato e i suoi effetti.
2. Si definisce attività assistita con animali ogni progetto di tipo ludico, ricreativo ed educativo finalizzato a migliorare la qualità della vita dei soggetti interessati.
Art. 3. (Ambiti applicativi)
1. La TAA e l'AAA possono essere praticate in particolare presso ospedali, centri di riabilitazione, centri residenziali e semi-residenziali sanitari, case di riposo, scuole di ogni ordine e grado, istituti di detenzione, comunità di recupero, centri privati, fattorie socio-terapeutiche e didattiche, centri gestiti da cooperative sociali.
Art. 4. (Programmi terapeutici ed equipe multidisciplinari di lavoro)
1. La TAA e l'AAA sono svolte attraverso programmi finalizzati a mettere in evidenza gli obiettivi rispettivamente terapeutici generali o specifici, ludici, ricreativi ed educativi commisurati alle esigenze del soggetto beneficiario.
2. I programmi di cui al comma 1 sono predisposti e realizzati da equipe multidisciplinari di lavoro costituite da figure qualificate in funzione della tipologia progettuale e provviste di curriculum attestanti esperienze professionali documentabili o competenze specifiche. Tali programmi sono registrati presso l'azienda sanitaria locale competente per territorio ed esaminati dalla Commissione per la terapia e l'attività assistite con animali di cui all'articolo 7.
3. Nell'equipe di cui al comma 2 è sempre prevista la figura di un medico veterinario e di un operatore con specifica preparazione nell'interazione con la specie animale di riferimento, nonché il possesso, da parte dei soggetti componenti l'equipe, di un animale opportunamente educato alle attività e terapie assistite con animali.
Art. 5. (Formazione degli operatori di equipe)
1. La Regione promuove percorsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori dell'equipe di cui all'articolo 4.
2. I corsi di formazione sono in particolare finalizzati:
a) a sviluppare una competenza di base riguardo alle attività e terapie assistite con animali, ai relativi metodi di intervento ed ai loro effetti;
b) ad approfondire la conoscenza del rapporto uomo-animale e dell'animale coinvolto nelle attività e terapie assistite con animali, incluse le competenze etologiche;
c) ad avere conoscenza e padronanza della relazione pluridisciplinare, nonché conoscenza generale delle disabilità e degli stati patologici a cui la terapia si rivolge.
Art. 6. (Animali coinvolti nella terapia assistita con animali e nell'attività assistita con animali)
1. Gli animali prescelti per lo svolgimento dei programmi di TAA e di AAA devono presentare caratteristiche di specie e di indole tali da risultare adatti alle finalità del progetto. Gli animali devono essere mantenuti sotto controllo sanitario e devono essere opportunamente addestrati se l'attività lo richiede. Le attività di TAA e AAA devono essere svolte in modo tale da garantire sempre il rispetto del benessere animale.
Art. 7. (Commissione per la terapia e l'attività assistite con animali)
1. È istituita, presso l'assessorato regionale competente in materia di tutela della salute, la Commissione per la terapia e l'attività assistite con animali.
2. La Commissione è nominata con decreto del Presidente della Giunta regionale ed è così composta:
a) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di tutela della salute e sanità pubblica con funzioni di coordinamento;
b) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di politiche sociali;
c) uno psichiatra;
d) un neuropsichiatra infantile;
e) uno psicologo;
f) un terapista della riabilitazione (psicomotricista, logopedista, fisioterapista) con esperienza in attività e terapie assistite con animali;
g) un terapista della riabilitazione abilitato e con esperienza in pet therapy;
h) un medico veterinario esperto in comportamento animale e con competenza in pet therapy;
i) un etologo con competenza in pet therapy;
j) un medico veterinario zooiatra;
k) due rappresentanti delle associazioni del privato sociale operanti nell'ambito delle attività e terapie assistite con animali;
l) un addestratore specializzato in attività e terapia assistite con animali.
Art. 8. (Compiti e funzioni della Commissione per la terapia e l'attività assistite con animali)
1. La Commissione per la terapia e l'attività assistite con animali svolge le seguenti funzioni:
a) esamina i programmi di terapia e attività assistita con animali che abbiano rilevanza ai fini dell'inserimento in programmi di terapia, riabilitazione, educazione sanitaria, promozione della salute, in attività ricreative e di sostegno effettuate in strutture socio-sanitarie ed assistenziali;
b) valuta i requisiti professionali delle figure coinvolte nei progetti di terapia e di attività assistita con animali;
c) verifica la validità ed il regolare svolgimento dei progetti di terapia e attività assistite nonchè il rispetto dei requisiti per tutelare il benessere degli animali coinvolti;
d) propone linee guida per definire ed uniformare le buone pratiche nel campo delle terapie e attività assistite con animali nell'ambito di strutture socio-sanitarie e nel campo dell'educazione sanitaria e della promozione della salute;
e) svolge approfondimenti e ricerche anche mediante accertamenti in loco o delega ai competenti servizi delle ASL.
2. La Commissione può avvalersi in via permanente o occasionale di esperti in terapie e attività assistite con gli animali che ritenga opportuno consultare e di cui può richiedere la presenza per lo svolgimento dei propri lavori.
3. Ai componenti della Commissione spettano i compensi determinati dalla Giunta regionale con apposito provvedimento, in deroga alle disposizioni di cui alla legge regionale 2 luglio 1976, n. 33 (Compensi ai componenti Commissioni, Consigli, Comitati e Collegi operanti presso l'Amministrazione regionale).
Art. 9. (Norme di attuazione)
1. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la commissione consiliare competente, adotta un regolamento che individua le modalità operative per lo svolgimento di terapie e attività assistite con animali e i criteri e le modalità di formazione ed educazione dell'animale coinvolto.
Art. 10. (Norma finanziaria)
1. Per l'attuazione della presente legge, nel biennio 2010-2011, allo stanziamento annuo di 50.000,00 euro, in termini di competenza, iscritto nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB20021 del bilancio pluriennale per gli anni 2009-2011 si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Data a Torino, addì 18 febbraio 2010
Mercedes Bresso
Fonte: http://ilcanecometerapia.com/documenti/legge%20regionale%20pet-therapy.doc
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