Falco pellegrino
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Falco pellegrino
FALCO PELLEGRINO
Falco peregrinus = perché visita molti luoghi
Avvantaggiato dalla potenza del volo e da un’efficace tecnica di caccia, questo rapace è diffusissimo.
I suoi lunghi spostamenti gli hanno permesso di raggiungere zone lontanissime tra loro.
Lo troviamo, diviso nelle varie sottospecie al Genere Falco – ben 22 - , in tutto il mondo e a qualsiasi altezza, salvo nel cuore dei deserti, nell’Antartide, al Polo Nord e in una parte dell’America Meridionale.
Regno ANIMALI
Classe UCCELLI - RAPACI DIURNI
Ordine FALCONIFORMI
Genere FALCO
Caratteristiche fisiche
Lunghezza: dai 38 ai 48 cm.
Apertura alare : dai 95 ai 110 cm
Peso: dai 380 a 890 g.
Ha coda corta, capo grosso e ali appuntite.
Le parti superiori del corpo sono di colore nero ardesia (color lavagna)
Le parti inferiori chiare, macchiate e barrate di scuro
Le “BASETTE” dette anche “MUSTACCHI o BAFFONI”, ai lati del capo, larghi e scuri
La cera del becco ( è la parte nuda, senza peli) è gialla, così come la parte esterna che circonda gli occhi.
Il dito medio del piede (il TARSO) è più lungo
La femmina è più grande del maschio
Riproduzione
Tra marzo e giugno vengono deposte dalle 3 alle 4 uova, brune, che si schiudono dopo 29-32 giorni di incubazione curata da entrambi i genitori.
I piccoli (pulli o pulcini) volano a 35-42 giorni.
C’è una sola covata l’anno.
Quando i genitori sono a caccia, i pulcini li attendono silenziosamente nel nido. A volte i genitori annunciano il proprio ritorno emettendo numerosi richiami ai quali i nidiacei rispondono mettendosi immediatamente in movimento
Il maschio fornisce cibo a tutta la famiglia mentre la femmina protegge i nidiacei e il nido che è una piccola conca nel terriccio su una sporgenza di roccia, ma anche di cassette nido montate su pilastri o sui tetti.
Tende sempre più spesso a nidificare sui parapetti degli edifici alti.
.
Distribuzione
E’ una SPECIE :
Migratrice
Sedentaria
Dispersiva
ma viene anche considerato COSMOPOLITA perché è presente in svariati luoghi
Diffusa in tutti i continenti ma in modo diverso in America e in Africa.
In ITALIA nidifica con una popolazione di circa 5OO coppie:
è STANZIALE e di PASSO
HABITAT
E’ un RUPICOLO poiché nidifica in zone rocciose, costiere e interne,acquitrini dominanti spazi aperti utilizzati per cacciare, ma si sta espandendo anche verso le città
Nelle zone costiere marine nidifica sulle alte falesie a picco sul mare dell’ isola di LAMPEDUSA, LINOSA e LAMPIONE (le tre isole dell’arcipelago delle Isole PELAGIE) a sud della Sicilia - sull’isola di ZANNONE, nell’arcipelago delle Isole PONZIANE e sull’isola di MONTECRISTO nell’Arcipelago TOSCANO.
Sull’ isola di MONTECRISTO il Falco Pellegrino nidifica da sempre, tanto che nel MEDIOEVO i monaci che vi possedevano un convento erano obbligati per contratto a donare, ogni anno, uno di questi rapaci all’imperatore.
Viene riconosciuto per la sua voce forte, kiiiik,kiiiik,kiiiik, per il suo modo di precipitarsi in picchiata, ad una velocità che può arrivare fino a 240 km. all’ora ad ali chiuse, sulla preda costituita soprattutto da uccelli (piccioni) ma non disdegna anche altri uccelli come :
alzavole, tortore, pernici anatre, galline prataiole, storni, allodole, tordi, pavoncelle, procellarie e gabbiani.
Ha un volo rapidissimo e potente, spesso molto alto
Esperto nella caccia, usa due tecniche diverse per catturare la sua preda:
- con il vento in favore, raggiunge una velocità straordinaria, colpendo l’ala o il collo della vittima, senza quasi modificare la traiettoria della picchiata: in genere basta l’impatto per uccidere la preda
- con il vento contrario afferra tenacemente la preda con gli artigli e la porta a terra, uccidendola successivamente con colpi di becco nella zona cervicale.
- Di solito basta il primo colpo degli artigli per uccidere la preda ma può anche portarla su un posatoio per spennarla
- Il suo sistema si rivela infallibile
Per questo spettacolare ed emozionante modo di cacciare i principi dell’antichità avevano fatto un’arte del suo addestramento:
- la Falconeria -
Ancora oggi esiste un commercio illegale e ricco di esemplari adulti e nidiacei – causa non ultima, questa, della scomparsa del Pellegrino da alcune zone –
Questo PREDATORE , al posto più alto della catena alimentare, ha subito in modo drammatico l’avvelenamento da pesticidi presenti nelle sue prede, - uccelli – che si erano nutriti di insetti a loro volta inquinati.
In tutto il mondo le covate hanno iniziato a non produrre giovani, portando la specie sull’orlo dell’estinzione.
Solo la messa al bando dei composti più tossici, come il DDT , ne ha permesso la ripresa, ancora in atto e la popolazione regionale in Piemonte sembra finalmente tornata a buoni numeri, con diverse coppie nidificanti nelle principali vallate alpine, in località tenute segrete per timore di falconieri e bracconieri privi di scrupoli per la cattura delle uova e dei nidiacei
NOTIZIE – CURIOSITA’ – ATTUALITA’
La grande capacità di adattamento ha permesso al Falco Pellegrino di colonizzare anche gli ambienti cittadini.
A Torino è stato avvistato sulla Mole dove vive senza alcuna spesa e gode di una vista privilegiata
La sua mensa è il tetto del palazzo della RAI dove si trovano gli avanzi dei suoi pasti.
da - FUTURA, dicembre ‘07 Attualità –Animali in città
Al penultimo piano dell’Ospedale di Rivoli, nel ’07 sono nati sette piccoli falchi di pellegrino ( dal giornale “Luna Nuova”)
Il FALCO PELLEGRINO gode di un’ampia protezione legale e nella Lista Rossa Nazionale è considerato specie vulnerabile.
E’ proibito disturbare questi uccelli e i loro nidi.
Sempre all’erta, il Pellegrino trascorre molto tempo posato su speroni di roccia, perlustrando la zona circostante alla ricerca di prede.
La pulizia del piumaggio è essenziale per volare agilmente; periodicamente, quindi, i Pellegrini scendono a terra per andare a bagnarsi nelle acque dei ruscelli
Il FALCO era anticamente legato al dio MERCURIO, - ERMES,- il messaggero degli dei e ancora oggi molti popoli credono che il grido del FALCO sia un messaggio in arrivo.
Al tempo della Civilta’ degli EGIZI, la città di ATHRIBIS, in lingua greca, città fondata in una posizione privilegiata nella zona centrale del delta, nel BASSO EGITTO – (il suo nome in egiziano antico era HUT- ERIBIS, “il palazzo della terra di mezzo”), Tell Atrib in arabo, era molto famosa per la FALCONERIA, poiché il FALCO SACRO era la divinità principale della città, con il nome di HORUS KHENTEKHTAI
Al tempo della FALCONERIA, nel Medio Evo, questo Falco spettava al CONTE, come nobile di rango.
Tra le specie più conosciute si ricorda:
- Il Falcone Mediterraneo “Falco peregrinus brookei” che vive nella Penisola Iberica – Spagna, Portogallo – ed era chiamato “ “bahari” dagli antichi falconieri
- Il Falcone di Barberia “Falco peregrinus peregrinoides” che si trova nelle zone nord-africane
- Il Falcone del Nord “Falco peregrinus peregrinus” dell’Europa Settentrionale
- Il Falcone Siberiano “ Falco peregrinus calidus” migratore della tundra asiatica
Fonte:http://www.regione.piemonte.it/parchi/junior/art/2010/dwd/prim_matteotti/FALCO%20%20PELLEGRINO.doc
Autori del testo:
Scuola Primaria Giacomo Matteotti di ALPIGNANO (To)
cl. 4 B Miranda Giordanino Franco Bertino
cl. 5 B Giusy Prestipino Paola Sansone
cl. 5 C Carla Volpe Gabriella Sorba
Ornella Bortot - A.N.I.S.N. .- Torino - sezione del PIEMONTE
Laboratorio Interdisciplinare di Scienze Naturali –
ORNITOLOGIA - I RAPACI DIURNI
“ Gli UCCELLI nei geroglifici degli EGIZI”
Le divinità:
Il FALCO per il dio HORO
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