Uccelli acquatici
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Uccelli acquatici
UCCELLI
UCCELLI MIGRATORI
Per gli uccelli acquatici l’inverno costituisce un momento di particolare difficoltà: le specie migratrici, soprattutto quelle nidificanti in Nord Europa e nel nord della Russia, si spostano verso aree più miti in cui possono reperire risorse per sopravvivere. Numerose specie sostano nella aree umide costiere del Mediterraneo in particolare nelle lagune alto adriatiche caratterizzate dalla presenza di ampi fenomeni di marea.
La Laguna di Venezia riveste un ruolo di grande importanza per molte specie di acquatici provenienti soprattutto dall’Europa settentrionale ed orientale. I censimenti della Provincia di Venezia (2004-2008) hanno dimostrato la presenza in media in laguna di oltre 200.000 uccelli acquatici, dato che la rende il più importante sito italiano di svernamento.
Nei laghi di valle e negli specchi acquei aperti, nei mesi più freddi, si possono osservare le più grandi concentrazioni di uccelli acquatici, numerose specie di anatre di superficie e da tuffo, di oche e cigni. In laguna di Venezia ne sono presenti 25 specie diverse. Le tre anatre più abbondanti negli ultimi anni sono risultati il germano reale (con una media di 39.210 animali), l’azavola (37.810) ed il fischione (9.500).
Le anatre di superficie si collocano nelle aree con acque basse, con fasce di vegetazione ripariale e palustre, in particolare il canneto. Sono le specie più abbondanti nella laguna per lo più svernanti o migratrici quali la volpoca (Tardona tardona), il germano reale (Anas platyrhynchos), l’alzavola (Anas crecca), marzaiola (Anas querquedula), il fischione (Anas penelope). Di queste solo la volpoca ed il germano reale sono sedentarie e nidificanti regolarmente, la marzaiola è solo migratrice e nidificante occasionale.
Azavola
Le anatre tuffatrici si nutrono di piante acquatiche e molluschi che trovano nei fondali delle acque più profonde. Anche queste sono presenti con specie migratrici e svernanti in piccola parte nidificanti. Tra loro si annovera il moriglione (Aythya ferina) e la moretta (Aythya fulligula)
La moretta è un'ottima tuffatrice, riesce ad immergersi alla ricerca del cibo fino a nove metri di profondità.
La sua dieta è basata su piccoli insetti, molluschi, lumache,germogli, bacche e sementi. In cattività la dieta deve essere varia. Di carattere socievole e gregario, forma gruppi numerosi che si spostano per la ricerca del cibo.
Oltre le varie specie di anatre possiamo trovare tra le acque della laguna a svernare il cigno selvatico (Cygnus cygnus) e il cigno nero (Cignus atratus) di origine australiana non ancora molto diffuso. Il cigno reale è invece una specie sedentaria e nidificante.
Altri uccelli acquatici, frequenti nei vasti spazi acquei e nei maggiori canali, sono gli svassi e i cormorani; entrambi i gruppi sono abili nuotatori subacquei e si tuffano per inseguire pesci, elemento principale della loro dieta.
Lo Svasso maggiore è il più comune fra le cinque specie di svassi che vivono in Europa centrale.
In primavera la livrea nuziale è caratterizzata in entrambi i sessi dalla presenza di ciuffi auricolari neri molto sviluppati, da pennacchi castano-rossicci ai lati della testa, con parti inferiori del collo e del corpo quasi bianche.
Gli svassi sono presenti con due specie regolari, soprattutto durante il periodo di svernamento: lo svasso piccolo (Podiceps nigricollis) e lo svasso maggiore (Podiceps cristatus); lo svasso maggiore si è reinsediato da poco come nidificante, dopo un lungo tempo d’assenza, in alcune valli della laguna di Caorle.
Anche il cormorano (Phalacrocoax carbo) è diffuso come svernante e, più recentemente, anche come nidificante. È una specie di dimensioni medio-grandi, con becco lungo, abilissimo nuotatore sott’acqua.
Come migratore, compare nelle valli a fine ottobre e riparte in aprile. La prima nidificazione certa in Laguna di Venezia risale al 1997 e fu rilevata proprio nella garzaia di Valle Figheri.
La presenza di questa specie ha modificato le funzioni delle vallicolture causando danni, data la predazione che il cormorano esercita anche su specie ittiche di interesse commerciale.
Il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus), da specie occasionale, è divenuta nell’ultimo decennio un visitatore regolare, probabilmente in seguito alla nascita delle nuove colonie nell’Italia peninsulare.
HABITAT
Acque basse, velme e barene
In quello che è l’ambiente che maggiormente caratterizza la laguna a farla da padroni sono certamente gli uccelli e, in particolare, anatidi, limicoli e ardeidi.
ANATIDI
L’anatra per antonomasia è il Germano reale (Anas platyrhynchos), ma anche altre specie risultano piuttosto abbondanti, particolarmente durante l’inverno. La più piccola, ma abbondantissima, è l’Alzavola (Anas crecca). Il suo nome viene dalla capacità che ha quest’uccello di alzarsi in volo senza necessità di rincorsa, cosa che le permette di popolare anche specchi d’acqua angusti. Altre specie comuni, come già accennato, in laguna sono la Marzaiola,
il Codone, il Fischione e la Moretta
Un cenno particolare merita la Volpoca. Coloratissimo anatide, con una sagoma che sta tra le anatre e le oche, pare derivare il proprio nome dall’abitudine di nidificare nelle tane di volpi e tassi nel terreno. Il maschio è decisamente più grande della femmina e presenta un vistoso bitorzolo rosso sul becco.
La dieta è a base di pesciolini, molluschi, insetti, erbe, sementi e bacche.
Tra gli anatidi è semplice, quando sono a terra, notare il diverso portamento delle anatre cosiddette “di superficie” dalle “tuffatrici”.
Le anatre di superficie, che si alimentano cioè rimanendo sul pelo dell’acqua e immergendosi raramente, hanno le zampe disposte a metà del corpo.
Nelle tuffatrici, invece, che nuotano sott’acqua, le zampe sono disposte in posizione più arretrata, migliorando così la propulsione subacquea.
Le diverse specie di anatre non utilizzano la laguna allo stesso modo. Le specie che si immergono utilizzano maggiormente le porzioni di laguna aperta, mentre le anatre di superficie prediligono gli ambienti vallivi. Solo il germano, specie abbondantissima perché eclettica, sembra distribuirsi in modo equo in tutti gli ambiti.
Ma anche la stagionalità determina l’uso che questi uccelli fanno della laguna. Le migliaia di esemplari riscontrabili per alcune specie durante lo svernamento si riducono a poche centinaia durante la stagione riproduttiva.
LIMICOLI
La tipologia di uccelli che più fortemente caratterizza barene e velme è certamente quella dei limicoli. Si tratta, come suggerisce il nome, di animali specializzati nel cercare il cibo, vermi e molluschi, sondando il limo con i loro lunghi becchi. Le velme sono il luogo in cui questi uccelli cercano il cibo, le barene vengono invece usate per la nidificazione o per sostarvi quando le fasi di alta marea impediscono loro di cercare cibo.
Ogni specie di limicolo ha il becco con una forma e una lunghezza particolari che consentono di procurarsi il cibo e di sondare il terreno in modo differente e a diverse profondità.
In genere questi uccelli hanno zampe molto lunghe per muoversi in zone d’acqua abbastanza profonde. Si nutrono di molluschi, crostacei e altri invertebrati che vivono nel fango.
Il più elegante di questi uccelli è il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), mentre il più curioso è l’Avocetta (Recurvirostra avosetta) con il caratteristico becco all’insù.
Il cavaliere d'Italia misura circa 37 centimetri di lunghezza e pesa da 140 a180 grammi.
Le sue zampe rosse sono lunghissime e, in volo, superano di molto la coda.
La parte inferiore del corpo è bianca mentre il dorso e le ali sono neri.
Esso cammina con passo leggero ed elegante, ma le zampe lunghe fanno sembrare questa sua andatura un po' barcollante. Si alza in volo battendo rapido le ali, ma quando ha raggiunto una certa altezza vola lentamente tenendo le lunghe zampe distese all'indietro. Prima di posarsi, plana descrivendo uno o più cerchi.
Lo si può trovare nelle zone paludose e ama trattenersi nei luoghi più umidi, dove l'acqua è invasa dalle erbe, e vi nuota per tutto il giorno. Il cavaliere d'Italia si nutre d' insetti e delle loro larve, di molluschi e di altri piccoli animali. Il nido è fatto di una buca poco profonda, scavata nel terreno fangoso o nella sabbia ed è tappezzata con fili d'erba, circondato d'acqua e consolidata con alcuni sassolini. Durante il periodo degli amori, la sua voce acuta risuona nel silenzio della campagna.
Uccello riconoscibile per il piumaggio bianco e nero e il lungo becco rivolto verso all'insù è l'avocetta. In volo le lunghe zampe oltrepassano in genere la coda.
Le avocette si nutrono d'insetti, piccoli animaletti acquatici e di qualche vegetale che trovano frugando col becco sulla superficie del fango o dell'acqua bassa. In acqua più profonda, l'avocetta vi immerge la testa ma può nuotare e tuffarsi come un'anatra.
Il nido è di solito una piccola buchetta nel terreno presso l'acqua.
Il becco più lungo degli uccelli limicoli, di ben 15 cm, appartiene al Chiurlo
Nome scientifico: Numenius arquata
Ordine: caradriformi
Famiglia: scolopacidi
Il più grande limicolo europeo (lunghezza: 50-60 cm,apertura alare: 80-100 cm, peso: 500-1300 gr.). il chiurlo, possiede il becco ricurvo verso il basso, piumaggio bruno, con marcature più chiare e zampe grigio-verdognole.
Non nidifica in Italia ma è possibile avvistarlo durante l'inverno o quando fa sosta negli estuari e nelle distese fangose.E' uno dei trampolieri che cantano di più e, anche in inverno, è possibile udire la sua voce mentre difende i territori dove reperisce il cibo. Sebbene la sua alimentazione sia piuttosto varia, spesso dimostra una certa predilezione per i vermi policheti, che individua al tatto ed estrae abilmente dal fango con il lungo becco. Si nutre anche di granchi che caccia a vista e ingoia per intero. Si riproduce in brughiere, paludi, e in praterie umide, nidifica in conche poco profonde nel terreno imbottite di vegetali. Si differenzia dal chiurlo piccolo per le maggiori dimensioni, il becco più lungo e l’assenza di striature sul capo. Poco confidente, vola via al minimo accenno di pericolo, con volo lento e rettilineo, ma veloce, anche a grande altezza. Gregario e socievole, si unisce spesso ad altri limicoli.
Alcune di queste specie si ricordano per i nomi curiosi, come la Pittima (Limosa limosa) e la Pettegola (Tringa totanus).
La Pettegola è il corridore sull'acqua italiano più comune.
Quest’ultima è presente il laguna di Venezia con quella che pare essere la colonia nidificante più importante del Mediterraneo con oltre 2000 individui.
Una specie particolare è la Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus), che nidifica solitamente sui nudi scanni del delta padano, ma che trova un buon surrogato nelle superfici spoglie delle barene artificiali. Quest’uccello ha come componente della dieta le ostriche che svuota grazie al lungo e robusto becco. Nei giovani il becco è appuntito; negli adulti è smussato dall’usura.
ARDEIDI
Il terzo gruppo che caratterizza la laguna è quello degli Ardeidi, costituito dagli aironi e dai loro parenti più prossimi. Del gruppo, le specie più facilmente osservabili sono la Garzetta (Egretta garzetta) e l’Airone cenerino (Ardea cinerea).
La GARZETTA è un ardeide di media grandezza, con dei caratteristici piedi gialli.
La garzetta, come del resto quasi tutti gli aironi, è un uccello molto legato all'acqua.
Infatti frequenta prevalentemente ambienti acquitrinosi, canali, stagni, fiumi.
Le popolazioni italiane di Garzetta sono in parte migratrici e in parte sedentarie.
Quelle migratrici nidificano nella Pianura Padana e svernano in Africa oppure sono popolazioni nidificanti in Europa centrale che vengono a svernare nella laguna veneta.
Regno:Animali
Phylum:Cordati
Classe:Aves
Ordine:Ciconiiformes
Famiglia:Ardeidae
Genere:Ardea
Specie:A. cinerea
La forma del corpo, in ogni sua parte, è un esempio mirabile di adattamento evolutivo in funzione, principalmente, dell'alimentazione.
Le dita lunghe e distanziate tra di loro consentono all'Airone di muoversi su terreni fangosi. La ricerca del cibo è possibile in acque profonde fino a 60 cm. grazie alla lunghezza dei tarsi. Infine il becco ad arpione associato al lungo collo e alla sua particolare muscolatura permettono movimenti potenti e istantanei nell'atto di cattura della preda.
La tecnica di caccia solitamente adottata è particolarmente interessante: passi lenti nell'acqua, sono seguiti da immobilizzazioni, una volta localizzato il pesce viene arpionato, lanciato in aria afferrato ed inghiottito dal capo, evitando così l’apertura delle scaglie.
Simile, anche per dimensioni, al cenerino è l’Airone rosso (Ardea purpurea), ma egli frequenta le nostre latitudini solo durante la stagione riproduttiva, raggiungendo luoghi più caldi già alla fine dell’estate. Il più grande dei nostri ardeidi è l’Airone bianco maggiore (Egretta alba).
Una specie arrivata ormai da diversi anni alle nostre latitudini è l’Airone guardabuoi che dall’Africa si è diffuso anche in altri continenti seguendo l’espandersi degli allevamenti bovini. Egli sfrutta infatti i molti invertebrati che ronzano e camminano attorno al bestiame.
Gli ardeidi sono soliti nidificare in colonie costituite anche da centinai di nidi appartenenti ad esemplari delle diverse specie che compongono questa famiglia e, spesso, anche da altri uccelli. Queste colonie, chiamate garzaie, sono tanto più grandi quanto più offrono diverse possibilità di nidificazione coerentemente con le preferenze delle specie. In una grande garzaia si assisterà dunque a una stratificazione, in cui airone rosso, airone bianco maggiore, Tarabuso e tarabusino occuperanno il piano terra costituito dal canneto, nitticora, garzetta, sgarza ciuffetto e airone guardabuoi occuperanno preferenzialmente il primo piano, costituito da formazioni arbustive, mentre l’airone cenerino occuperà i piani superiori costituiti da alberi d’alto fusto.
I CANNETI
Le acque dolci, o meno salmastre, dei canneti lagunari ospitano una fauna rinvenibile anche nelle zone umide dell’entroterra. Anche qui sono gli uccelli a farla da padroni.
Legati ai margini delle zone umide, soprattutto nelle zone di canneto, vi è infatti una notevole varietà di PASSERIFORMI rappresentato nella Provincia di Venezia da 24 famiglie e da oltre 100 specie. Tra quelle legate alle zone umide segnaliamo soprattutto il gruppo degli acrocefalini che comprende uccelli legati ai canneti e alla vegetazione igrofila: cannaiola comune (Acrocephalus scipaceus), cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) e cannareccione solo per citare alcune specie nidificanti nell’area valliva lagunare.
Il Cannareccione è un uccello stanziale, abitante dei canneti delle zone umide.
Particolarità del volatile è il canto che assomiglia molto a quello di una rana, tanto da farlo confondere con l'anfibio.
Le specie più piccole si dividono gli spazi del canneto in verticale. Alcune, come il Basettino (Panurus biarmicus), frequentano i piani alti,altri preferiscono quelli bassi, come lo Scricciolo (Cettia cetti),altri ancora si aggrappano indifferentemente in ogni parte dello stelo della canna, come il Pendolino (Remiz pendulinus).
Tra i canneti troviamo inoltre alcune specie di RALLIDI, uccelli dal corpo tozzo e con dita molto lunghe per camminare sulla vegetazione flottante, come la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), ormai diffusa anche nei fossi cittadini, e il Porciglione (Rallus acquaticus), dal caratteristico grugnito,difficile da osservare se non quando i canali ghiacciano e lo si vede passeggiare furtivo sulla loro superficie.
Il porciglione adulto è lungo 23-26 cm e ha principalmente la parte superiore marrone e la parte inferiore bluastra con barre nere sui fianchi. Il corpo è appiattito lateralmente per facilitare il passaggio tra i giunchi. Ha piedi lunghi, una coda corta e un ciuffo rossastro sottile di (3 - 4,5 cm) di lunghezza. Le zampe sono giallastre.
Il suo habitat preferito sono le paludi e i canneti in Europa e in Asia. Nidifica in luoghi asciutti in una vegetazione di palude deponendo fino a una decina di uova. Questi uccelli sondano nel fango o nell'acqua bassa con il loro becco raccogliendo del cibo anche a vista. Si nutrono principalmente di insetti e animali acquatici.
Sono uccelli rumorosi con una ricca varietà di suoni incluso uno squittio simile al maiale che li distingue. Si vedono più spesso in inverno, specialmente in condizioni di temperature prossime allo zero che li spinge al margine dei canneti.
Tutti gli animali si nascondono quando il canneto viene sorvolato dal Falco di palude (Circus aeruginosus). Questo rapace è specializzato nel cacciare tra le alte erbe delle paludi.
Germano reale
Nomenclatura binomiale Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758
Nome comune : Capoverde
Il Germano reale (Anas platyrhynchos, Linnaeus 1758) è un uccello della famiglia delle Anatidae, di gradevole aspetto e noto in Italia anche come Capoverde. Viene considerato il capostipite di tutte le razze domestiche dell'anatra
Questa specie è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale: maschi e femmine sono molto simili nella forma, ma differiscono nel colore del piumaggio per buona parte dell'anno.
DESCRIZIONE
Il Germano reale viene inclusa nel gruppo delle “anatre di superficie”.
E', si può dire, l’anatra di superficie più comune (e conosciuta) e più grande, con una lunghezza corporea totale compresa tra 50 e 65 cm e un’apertura alare di 81-95 cm; ha una sagoma alquanto tozza, con becco e testa piuttosto lunghi.
Il piumaggio è fitto e assicura una continua protezione dall’acqua, grazie alla produzione di un grasso particolare che lo rende impermeabile.
Il maschio presenta dei colori estremamente vivaci: la testa è verde con riflessi metallici e azzurrognoli e con un evidente collarino bianco; il collo e parte del petto sono bruno-rossicci e contrastano con il candore del ventre e il grigio perla dei fianchi. Il dorso è bruno-grigio e le ali sono grigio scuro ornate da una banda verde-blu.
Affianco al colorato piumaggio spiccano per intensità cromatica il becco giallo dai riflessi verdastri e le zampe arancio.
La femmina è caratterizzata da un piumaggio bruno-grigio piuttosto uniforme. Il piumaggio dei giovani è simile a quello delle femmine, anche se nei maschi già si distingue il capo più scuro, laddove più tardi diverrà verde.
Lo spostamento di questo uccello acquatico è favorito dalle brevi zampe palmate,di colore arancione in entrambi i sessi.
Il Germano Reale ha un volo molto potente (durante il quale produce un forte sibilo caratteristico), lineare e con un battito d’ali molto regolare, in grado di sfidare anche venti forti. Si invola quasi in verticale. Forma stormi solitamente di piccole dimensioni e poco compatti, che volano nella tipica formazione a “V”. Il Germano Reale si può osservare in gruppo con altre specie di anatre di superficie, in particolar modo con l’Alzavola.
A suo agio anche sul terreno, il Germano Reale è in grado anche di camminare e correre velocemente fuori dall’acqua e, quando si alimenta, è capace di tenere lontano dal cibo altre anatre e gabbiani.
Gli Anseriformi sono caratterizzati da un becco depresso, dotato di lamelle trasversali che consentono di filtrare l’acqua e la melma durante la ricerca di cibo
Dalla forma del piede e del becco possiamo riconoscere che le anatre sono degli uccelli d'acqua.
Infatti le zampe delle anatre hanno delle membrane tra il secondo, il terzo e il quarto dito.
Queste membrane offrono una grande resistenza
nel movimento di spinta (colpo all'indietro)
Il becco, più o meno a forma di cucchiaio, possiede dei dentini fini, che permettono di filtrare l'acqua mentre il becco si muove in qua e in là.
L'acqua scorre attraverso la fila di dentini e lascia di nuovo il becco, mentre i piccoli animali vengono trattenuti.
I Germani reali si tuffano raramente alla ricerca di cibo.
Spesso galleggiano, immergendosi con la parte anteriore del corpo e mantenendosi in equilibrio con l'aiuto della coda e delle zampe.
Il cibo galleggiante sull'acqua viene preso setacciandolo o beccandolo.
Sul terreno il Germano reale stacca le giovani piante a morsi oppure raccoglie i semi.
Distribuzione e habitat
Il Germano Reale si adatta ad una grande varietà di habitat, dalle zone umide di acqua dolce e salmastra (interne o costiere, naturali o artificiali, grandi o piccole) alle aree coltivate (risaie) e persino ad ambienti fortemente antropizzati. Il Germano Reale costruisce il nido anche sulle rive di rogge e canali, persino i più stretti, purché accompagnati da una vegetazione riparia diversificata e caratterizzati da corrente non troppo forte.
Vive in tutte le regioni temperate e subtropicali dell'America settentrionale, dell'Europa, dell'Asia.
Vive sull'acqua, e va sulla terra ferma soltanto per la nidificazione ed il riposo
In Italia il Germano Reale è migratore regolare, svernante e nidificante, principalmente nella Pianura Padana interna e costiera, sul litorale tirrenico e in Sardegna; tuttavia alcuni esemplari non migrano, e in alcune regioni come il nord d'Italia sono stanziali.
Essenzialmente si tratta di un uccello proprio delle acque calme e poco profonde, essendo limitato nella ricerca del nutrimento a meno di un metro di profondità, ed evitando, anche durante il riposo, acque profonde. Una abbondante presenza di vegetazione acquatica è importante per la scelta dei siti di riproduzione, e molto apprezzate sono le acque circondate da vegetazione arborea.
Riproduzione
Il corteggiamento comincia a fine ottobre e continua fino marzo, la riproduzione vera e propria ha luogo tra febbraio e luglio in funzione della latitudine. Il nido è rudimentale e la scelta del luogo non è complessa, la femmina può utilizzare il suolo nudo o degli alberi cavi; è fatto di ramoscelli e di piumini che la femmina strappa da una zona particolare del suo petto.
Il numero di uova può variare da 5 a 15. Solo la femmina cova per circa 26-28 giorni. Infatti, le piume della femmina le permettono di passare inosservata in mezzo alla vegetazione, se il maschio l'aiutasse nell'incubazione, il nido sarebbe facilmente individuato dai predatori e distrutto.
Dopo la nascita, è ancora la femmina sola che si occupa degli anatroccoli. Li conduce al piano d'acqua più vicino ed insegna loro a nuotare e nutrirsi fino a che siano in età di volare (7 settimane circa). Dopo un anno di vita avranno raggiunto la maturità sessuale.
Voce
Il maschio come richiamo emette un calmo yeeb, nel corteggiamento emette una sorta di fefev-fefev-fefev.
La femmina usa spesso un qua qua qua rumoroso, se mentre sta covando si assenta e viene raggiunta da dei maschi, emette un verso caratteristico que èh-èh-èh che sta ad indicare che è indisponibile ad accoppiarsi; per difendere i piccoli da predatori o intrusi si agita sbattendo le ali e scagliandosi addosso.
Alimentazione
Il Germano reale si nutre di piante acquatiche insetti, vermi, lumache, larve e molluschi.
Praticamente onnivora, si ciba di tutto ciò che riesce a trovare immergendo il becco sott'acqua o razzolando sul terreno.
Nella scelta degli alimenti e nei modi di nutrirsi il germano può quindi essere definito onnivoro. Il cibo viene raccolto sulla superficie dell'acqua, o qualche decimetro sotto il livello, immergendo la parte anteriore del corpo, oppure ancora sul terreno. In prevalenza, il cibo è di origine vegetale (mais, semi di altre graminacee e di piante acquatiche e terrestri, ghiande, germogli e foglioline), ma entrano nella dieta soprattutto a fine primavera-estate anche animali (ditteri, plecotteri, efemerotteri, crostacei e molluschi, qualche girino...).
Dominio: |
Eukaryota |
Regno: |
Animalia |
Phylum: |
Chordata |
Classe: |
Aves |
Sottoclasse: |
Neognathae |
Ordine: |
Anseriformes |
Famiglia: |
Anatidae |
Sottofamiglia: |
Anatinae |
Tribù: |
Anatini |
Genere: |
Anas |
Specie: |
A. platyrhynchos |
Fonte: http://scienzedellavita.wikispaces.com/file/view/uccelli+dellalaguna+.doc
Sito web: http://scienzedellavita.wikispaces.com
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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