La certificazione energetica (o certificato energetico) degli edifici
La certificazione energetica (o certificato energetico) degli edifici
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La certificazione energetica (o certificato energetico) degli edifici
Cos'è la certificazione energetica?
E' un documento che attesta la “qualità” di un edificio dal punto di vista dell'isolamento, della coibentazione, della sicurezza, del risparmio energetico.
Qual è lo scopo della certificazione energetica?
- attestare il consumo energetico dell'edificio e far conoscere le sue caratteristiche energetiche
- valorizzare l'immobile
- permettere un confronto dal punto di vista energetico degli edifici
- indicare gli elementi di miglioramento dell'edificio in termini di comfort, igiene ambientale ecc.
- consentire lo sviluppo sostenibile.
I riferimenti legislativi
Il D.Lgs. 192/2005 e la L.R. 24/2006 sono le normative di riferimento nazionale e per la Regione Lombardia che stabiliscono i criteri, le condizioni, le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, e contribuiscono a conseguire gli obbiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra posti dal Protocollo di Kyoto. (art. 1 D.Lgs. 192/2005).
Il Decreto della Giunta Regionale della Lombardia n. 8/5018 del 26.06.2007, rappresenta il decreto di attuazione delle leggi in materia energetica, anticipando, di fatto, al 1 gennaio 2008 l’obbligo di applicare i limiti di fabbisogno energetico e di trasmittanza termica previsti del D.Lgs. 192/2005 a partire dal 1 gennaio 2010.
In sintesi per ora valgono le seguenti prescrizioni esecutive:
- primo gennaio 2007 per ottenere qualsiasi forma di incentivo pubblico nell’ambito edilizio bisognerà provvedere alla stesura da parte di un tecnico abilitato del certificato energetico dell’immobile.
- primo luglio 2007, tutti gli edifici che hanno più di 1000 metri quadri dovranno esibire un certificato energetico nel caso di compravendita.
- primo luglio del 2008, l’esibizione di quel certificato diventerà obbligatorio per tutti gli edifici che hanno meno di 1000 metri quadri nel caso di immissione nel mercato immobiliare.
- primo luglio 2009 la certificazione obbligatoria diventerà obbligatoria anche per i singoli appartamenti.
Il decreto prevede inoltre l'obbligatorietà per i nuovi edifici dell'installazione di impianto solare termico per riscaldamento dell'acqua (almeno il 50% dell'acqua calda sanitaria dovrà essere prodotta con fonti energetiche alternative) ed impianto fotovoltaico la cui potenza sarà stabilità con decreto successivo.
La procedura per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici esistenti e in progetto, è stata elaborata, per la Lombardia, dal CNR, attraverso un software gratuito distribuito ai certificatori energetici accreditati (soggetti certificatori), con il nome CENED (Certificazione ENergetica degli Edifici).
Chi rilascia la certificazione energetica?
I certificatori energetici sono i professionisti abilitati alla progettazione di edifici e impianti e cioè gli iscritti agli ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei periti industriali che abbiano frequentato un corso apposito per il rilascio delle certificazioni.
Cosa fa il certificatore energetico?
Sostanzialmente il certificatore energetico calcola il fabbisogno di energia primaria di un’abitazione, attraverso la verifica delle dispersioni termiche che un edificio libera verso l’esterno tramite le strutture e gli infissi: a grandi linee significa che il calore prodotto da un generatore (caldaia) e diffuso in una casa attraverso terminali a parete (termosifoni) o pannelli radianti (riscaldamento a pavimento), deve essere mantenuto il più possibile all’interno dell’edificio, nella parte abitata dall’uomo, per evitare lo sperpero di energia per mantenere costante il calore nei locali (la normativa alla nostra latitudine prescrive 20°C in inverno).
Le soluzioni da adottare in fase di progettazione degli edifici, sono molteplici e comportano la realizzazione di vere e proprie “barriere termiche” alle pareti perimetrali e alle strutture orizzontali di interpiano (solai), al fine di contenere la diffusione del calore all’esterno. Queste “barriere” sono costituite da materiali testati che hanno una bassa trasmittanza termica che accorpati ai materiali tradizionali (mattoni, laterizi, calcestruzzi etc.), concorrono a coibentare lo spazio in cui viviamo.
Questi materiali possono essere di varia origine: naturali, come il sughero, minerali, come la lana di vetro o chimici come il poliuretano e il polistirene. Ovviamente, parlando di risparmio energetico, le soluzioni possibili da adottare in fase di progetto sono sicuramente più vantaggiose rispetto a quelle adottabili in caso di ristrutturazione di edifici esistenti, in quanto, in quest’ultimo caso, si tratterebbe di isolare un manufatto già fatto, e spesse volte, come nel caso di cascinali, edifici rurali o abitazioni d’epoca, realizzato senza tener conto o quasi di problemi relativi alla coibentazione.
Quindi al progettista di un’abitazione spetta anche il compito di adottare le soluzioni più idonee per l’edificio che andrà a realizzare o che dovrà ristrutturare, tenendo conto del volume del fabbricato e della somma di tutte le possibili superfici disperdenti (facciate e coperture), cercando di ottimizzare il fabbisogno energetico.
Ci sono incentivi fiscali per la ristrutturazione degli edifici che migliori il rendimento energetico?
Nella finanziaria si prevedono incentivi fiscali, subordinati all'ottenimento della certificazione energetica. Gli incentivi riguardano l'installazione di fonti energetiche alternative e l'isolamento termico e consistono nella detrazione del 55% dell'imposta lorda delle spese per la riqualificazione dell'edificio esistente. Ci sono poi detrazioni fiscali anche per la costruzione di nuovi edifici “a basso consumo energetico”.
Come si classificano gli edifici nella certificazione energetica?
La classificazione avviene attraverso il calcolo del fabbisogno energetico o rendimento energetico di un edificio che è molto complesso e dipende, quindi, sostanzialmente dal volume, dalle superfici disperdenti, dall’esposizione delle pareti e al loro orientamento, dal livello di coibentazione delle superfici opache (muri, infissi, tetti) e trasparenti (vetrate): il calcolo e la verifica ai sensi di legge vengono elaborati da software che oggi parecchie aziende informatiche specializzate in campo edile producono e commercializzano.
Il fabbisogno energetico è pari alla somma dell'energia necessaria per il riscaldamento, per il raffrescamento d'estate, per il riscaldamento dell'acqua, la ventilazione, la illuminazione, il funzionamento degli elettrodomestici.
Il rendimento energetico si misura in termini di indice di efficienza energetica la cui unità di misura è il kWh/m2anno cioè il chilowattora per metro quadrato dell'edificio all'anno.
Mettiamo a confronto alcuni tipi di edifici:
Esempi di efficienza energetica (riscaldamento) in (khW/m2a) |
|
Edifici convenzionali non corrispondenti alle normative sul risparmio energetico |
220-250 |
Edifici convenzionali corrispondenti alle più recenti normative |
80-100 |
Edifici a basso consumo energetico |
30-50 |
Edifici passivi |
< 15 |
Edifici a consumo energetico zero |
0 |
Per meglio visualizzare la categoria dell'edificio, sono state istituite le classi energetiche che sono le seguenti:
Osserviamo che la normativa ha previsto la suddivisione degli edifici in CLASSI ENERGETICHE dalla A+ alla G che variano da un fabbisogno energetico di 14 kWh/mq su media annuale a oltre 175 kW/mq: le classi al top di questa scala, sono raggiunte solo dall’edilizia prefabbricata, che purtroppo in Italia non si è ancora ben radicata, diversamente da paesi europei come Austria, Germania e dagli Stati Uniti. L’edilizia tradizionale, anche con l’introduzione di nuovi materiali, difficilmente garantisce l’ottenimento delle classi al vertice della scala, soprattutto se si tratta di fabbricati indipendenti e con un certo volume: maggiore è il volume della casa, maggiori sono le superfici disperdenti e più è difficile contenere il calore all’interno dell’involucro edilizio.
Allo stato attuale in Italia la media degli edifici si attesta nelle ultime tre categorie! Riteniamo sia il momento di migliorare la situazione.
Abbiamo poi preso in esame il regolamento edilizio tipo della Provincia di Pavia dove sono indicate le linee guida per incrementare l'efficienza energetica degli edifici.
Riportiamo una sintesi del documento analizzato.
Appunti tratti dalle linee guida per la definizione di
un Regolamento edilizio tipo della Provincia di Pavia
Le linee guida per la definizione di un regolamento edilizio tipo è un documento che contiene i riferimenti normativi che riguardano tutte le innovazioni applicabili agli edifici per renderli ecosostenibili. Alcune di queste indicazioni sono obbligatorie per i nuovi edifici, altre obbligatorie anche per le ristrutturazioni, altre sono considerate facoltative.
Le indicazioni si suddividono in quattro categorie:
- prestazioni dell'involucro
- orientamento dell'edificio(obbligatorio per edifici nuovi)
- protezione dal sole (obbligatorio per edifici nuovi)
- isolamento termico dell'involucro degli edifici nuovi (obbligatorio per edifici nuovi e ampliamenti)
- isolamento termico degli edifici ristrutturati(obbligatorio per edifici soggetti a manutenzione straordinaria totale della copertura)
- prestazioni dei serramenti(obbligatorio per edifici nuovi e per interventi di sostituzione)
- materiali ecosostenibili (facoltativo)
- isolamento acustico (facoltativo)
- tetti verdi (facoltativo)
- illuminazione naturale (facoltativo)
- ventilazione naturale (obbligatorio per edifici nuovi)
- ventilazione meccanica controllata (facoltativo per edifici residenziali, obbligatorio per altri edifici-scuole, uffici...)
- certificazione energetica (facoltativo)
- efficienza energetica degli impianti
- sistemi di produzione calore ad alto rendimento (obbligatorio per edifici nuovi e in caso di sostituzione della caldaia)
- impianti centralizzati di produzione calore (obbligatorio per nuovi edifici con più di quattro appartamenti)
- regolazione locale della temperatura dell'aria (obbligatorio per edifici nuovi)
- sistemi a bassa temperatura (facoltativo)
- contabilizzazione energetica (obbligatorio per edifici nuovi)
- efficienza degli impianti elettrici (obbligatorio per edifici pubblici e per le parti comuni dei residenziali)
- inquinamento luminoso (obbligatorio per edifici nuovi)
- inquinamento elettromagnetico interno (facoltativo)
- sistemi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e acqua calda (facoltativo)
- fonti energetiche rinnovabili
- impianti solari termici (obbligatorio per edifici nuovi)
- impianti solari fotovoltaici (facoltativo)
- predisposizione impianti solari termici e fotovoltaici (obbligatorio per edifici nuovi e in caso di rifacimento dell'impianto)
- sistemi solari passivi (facoltativo)
- impianti di riscaldamento alimentati a biomassa (facoltativo)
- sfruttamento dell'energia geotermica (facoltativo)
- sostenibilità ambientale
- contabilizzazione individuale dell'acqua potabile (facoltativo)
- riduzione del consumo di acqua potabile(obbligatorio per edifici nuovi)
- recupero delle acque piovane (facoltativo)
- riduzione effetto gas radon (obbligatorio per edifici nuovi in aree ad alto rischio radon)
Fonte: citazione da http://www.istitutovoltapavia.it/ecoscuole/materiale/2dg.doc
Sito web da visitare: http://www.istitutovoltapavia.it/
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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