Art nouveau

 

 

 

Art nouveau

 

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L’Art Nouveau

 

Gli ultimi decenni del XIX secolo vedono il pieno sviluppo della seconda Rivoluzione industriale che guiderà l’Europa verso il nuovo secolo. Questi sono gli anni della belle époque il benessere economico estendersi sempre di più nella media e piccola borghesia. L’illusione che si crea è quella di vivere in un mondo meraviglioso e ricco; in realtà questa non è altro che una facciata che nasconde nel profondo una grande crisi di valori. In realtà, infatti, il potere è concentrato nelle mani di pochi e gran parte del proletariato urbano vive in condizioni disumane. Seguendo l’ottimismo dovuto alla rivoluzione industriale la scienza dovrebbe risolvere tutti i problemi dell’uomo, ma  in realtà l’industrializzazione non porta realmente agli effetti desiderati e tanto attesi; la manodopera artigiana tende a scomparire a causa della concorrenza delle nuove industrie, le campagne si spopolano e le città non sono pronte per accogliere una così grande quantità di lavoratori. Dunque l’uomo viene doppiamente deriso perché una volta costretto ad abbandonare  le sue origini culturali e di vita (la campagna) si trova a  lavorare in condizioni alienanti, il lavoro infatti è molto ripetitivo, massacrante e non gli permette di guadagnare uno stipendio adeguato. Allo stesso tempo, a livello generale, viene a crearsi  un problema di carattere economico poiché questo nuovo tipo di produzione industriale 
permette di ridurre i costi di lavorazione (rispetto a un oggetto creato da un artigiano), ma d’altra parte l’oggetto portato a termine è freddo e privo di qualsiasi valenza estetica. 
Proprio per questo motivo William Morris ritiene che si debba restituire al lavoro operaio quella spiritualità e quel sentimento che erano stati cancellati dall’introduzione e dall’utilizzo dei macchinari industriali. Secondo Morris si deve trovare un modo per conciliare la qualità del lavoro artigiano con l’utilità e la quantità del prodotto industriale. Pertanto egli cerca  di trovare all’interno del mondo del lavoro una figura che può progettare e realizzare cose in se utili, ma anche con un valore formale. Questa figura è il designer e dunque il concetto fondamentale è che è importante far entrare l’artista all’interno del processo produttivo. Allo stesso tempo questo nuovo concetto di arte trova grande consenso tra la nuova borghesia di fine Ottocento che, rafforzatasi economicamente, vuole trovare e affermare la propria identità che non può fare altro che passare attraverso l’acquisizione e l’uso degli oggetti.

È dunque in questo periodo che nasce il movimento dell’Art Nouveau.

Una delle entrate della metropolitana di Parigi accostata a un lampione

L’art nouveau è uno stile principalmente ornamentale caratterizzato dall’utilizzo di linee sinuose e continue e dalla ripetitività degli ornamenti (intrecci tralci di foglie e fiori stilizzati) . L’artista deve potersi impadronire dell’oggetto, deve quindi conoscerlo, per essere in grado di trasformarlo in un oggetto caratterizzato da una certa espressività; in conclusione il prodotto deve far risaltare non soltanto la  sua
funzionalità ma anche la sua bellezza (l’oggetto deve suscitare un’emozione nel consumatore in modo che quest’ultimo scelga quel prodotto piuttosto che un altro).  

 

L’art nouveau si diffonderà per lo più in Francia grazie a un progettista di nome Wimar. Egli progetterà tutte le stazioni della metropolitana di Parigi (le pensiline delle fermate e i lampioni) ispirandosi proprio a questo nuovo movimento, tanto che lo stile verrà ironicamente ribattezzato “stile metro” (infatti Wimar porterà avanti molti progetti di questo tipo).

Tuttavia questo nuovo stile non può essere definito come un’arte d’evasione, ma bensì il movimento artistico di un’intera epoca e di una società ricca di contraddizioni che si stanno incamminando verso il primo conflitto mondiale e che porterà alla rottura di questo illusorio equilibrio e benessere.
 L’ art nouveau investe ogni campo artistico (moda, arredamento, pittura etc.); essa si mostra come uno stile unitario sia nella forma espressiva (la linea curva) sia negli obiettivi, cioè promuovere una felice collaborazione tra architettura, arti decorative e arti applicate.
Lo scopo principale è di far diventare l’arte un patrimonio di tutti attraverso la produzione industriale. Nonostante ciò l’obiettivo non sarà raggiunto perché la raffinatezza del disegno e la ricchezza del materiali utilizzati faranno dell’art nouveau un’arte d’élite.
Inizierà però a formarsi il concetto di design, progettazione di oggetti industriali, che andrà poi a confluire nel Bauhaus, la prima scuola per designer.

Il movimento si diffonderà poi successivamente in tutta Europa in modo diverso da nazione a nazione e assumendo anche nomi differenti. In Italia prenderà il nome di Liberty, in Spagna di Modernismo, in Austria di  Secession.

Inoltre gli esponenti più importanti saranno. Gaudì in Spagna, Basile e Sommaruga in Italia, il Modern Style in Gran Bretagna (caratterizzato da un gruppo chiamato Mackintosh), lo Jugenstil in Germania (per lo più a Monaco e poi trasferito a Vienna) con Klimt, Olbricht, Hoffoman e Wagner.

Il nuovo stile si ripercuote principalmente sull’arredamento; ne sono un esempio i due oggetti sottostanti dove si può notare che la linea predominate è sempre la linea sinuosa la quale suscita emozioni.

Henri Van de Velde, Scrivania, 1898.
Legno di quercia naturale, 76x261x100 cm.
Vienna.

 

 

 

Adolf Loos (progetto) e Fratelli Thonet (realizzazione), Sedia per il Café Museum di Vienna, oggi nota come Sedia Thonet, 1899.
Legno di faggio piegato a vapore e verniciato e paglia di Vienna.
Vienna, Collezione privata.

 

 

 

Gustav Klimt

 

Egli è considerato come il principale esponente e protagonista dell’ art nouveau, più precisamente della Secession viennese. Le sue opere mettono in risalto la realtà culturale a cui appartiene.

La sua formazione è inizialmente accademica; egli infatti frequenta per alcuni tempi la Scuola di arti decorative dalla quale apprende lo studio del nudo e dell’ornato. Klimt si trasferisce successivamente a Ravenna, patria dei mosaici e dei colori; proprio questo viaggio lo colpirà a tal punto che ne sarà condizionato nello stile e nelle scelte artistiche degli anni che seguiranno (rimane affascinato per lo più dai mosaici bizantini di Ravenna e in secondo luogo di Venezia).

La sua pittura possiede principalmente un aspetto decorativo; essa è caratterizzata da figure eleganti e da colori preziosi, tra cui prevale l’oro.Gli aspetti ornamentali sono utilizzati per riempire tutti gli spazi vuoti del dipinto 
(dallo sfondo, agli abiti, agli arredamenti) ed è proprio grazie a questi elementi ornamentali che viene messa in risalto la grandissima capacità dell’artista nell’ accostare i colori. 

 

Nudo disteso verso destra, 1912-1913.
Matite colorate su carta, 37x56 cm.
Collezione privata.

L’opera è stata realizzata per provocare ed è un disegno a matita blu e rossa L’opera, pur mostrando la figura femminile in stile classico, è resa fortemente sensuale e piena di carica erotica  dalla postura. L’eros è un carattere dominante nella produzione artistica di Klimt e allo stesso tempo richiama gli studi intrapresi da Freud in quel periodo; secondo quest’ultimo, infatti, l’eros non è altro che una delle più potenti pulsioni che dominano l’esistenza dell’uomo.

Il corpo della donna è delineato da una linea continua e sinuosa; il suo atteggiamento risulta provocante agli occhi dell’osservatore, ma il colore rosso  utilizzato per mettere in evidenza le labbra della donna fa spostare l’attenzione sul suo volto che è innocentemente addormentato.

 

Giuditta, 1901. Olio su tela, 84x42 cm.
Vienna.

 Il soggetto dell’opera è Giuditta, eroina biblica che grazie alla sua bellezza riuscì a fare invaghire di se il generale nemico (condottiero degli Assiri) e, successivamente, ad ucciderlo. L’artista esalta l’aspetto estetico della donna , dando grande importanza al suo corpo seminudo, inno alla bellezza femminile, e al suo sguardo sensuale. La figura è ulteriormente abbellita da gioielli tipici dell’art nouveau che arricchiscono tutta l’immagine e che vanno ad incorniciare il volto e il corpo di Giuditta che, immobile e con sguardo di sfida, lascia intravedere la testa mozzata del generale Oloferne. L’intera figura non mostra contorno, ma viene messa in risalto un’utilizzo sapiente del colore, per lo più l’oro, che ha la funzione di impreziosire ulteriormente il ritratto e lo sfondo. Sull’oro, inoltre, viene ripetutamente riportato un disegno geometrico di tipo naturalistico; esso è una scelta espressiva conseguente al viaggio a Ravenna.
Infine, egli utilizza dei formati atipici, ma selezionati attentamente e che servono per rendere ancora più espressive le opere. 




La culla, 1917-1918. Olio su tela, 110x110 cm.
Washington, National Gallery of Art.

Quest’opera, rimasta incompiuta, segna il cambiamento dello stile di Klimt. Egli, infatti, abbandona le decorazioni lineari e le sostituisce con accostamenti di colori dalla forte valenza cromatica.

L’osservatore non riesce a comprendere subito che si tratta di una culla; quel che infatti risalta maggiormente è la moltitudine di colori della coperta che ricopre il neonato, del quale si intravedono le manine e la testa. Il bambino diventa anch’esso parte della massa multicolore, poiché le parti del corpo che si intravedono non sono altro che una chiazza rosata; allo stesso tempo la grande coperta appare come una montagna incantata sotto la quale il piccolo corpo del neonato si nasconde.

 



 

L’abbraccio

Quest’opera possiede il valore simbolico della felicità amorosa; le due figure, infatti, sprofondano l’una nell’altra nell’atto dell’abbraccio. La coppia è immersa in uno scenario incantato, senza tempo e i corpi dei due personaggi sono trasformati in una decorazione dell’intero ambiente circostante. Infatti, solo i volti e le mani sono realizzati attraverso un’attenzione pittorica che li rende naturalistici; il resto del corpo è sostituito e ricoperto da una superficie a lineamenti geometrici che si fondono tra loro. Le linee utilizzate da Klimt per raffigurare la donna sono più sinuose e il colore variopinto dell’abito crea un effetto mosaico sul corpo del soggetto femminile. 

Fonte: http://clp06.altervista.org/110118_SalmiArtNou.doc
Autrice : Stefania Salmi

 

 


 

Art nouveau

 

 

Art Nouveau

 

 

 

L’art nouveau si sviluppa verso la fine del XIX secolo, in corrispondenza all’industrializzazione e al decadere dell’ottimismo scientifico. Mentre precedentemente si credeva che l’industrializzazione e il progresso scientifico potessero portare alla felicità, la condizione della classe operaia costretta ad un lavoro ingrato,ad abbandonare le proprie radici, a produrre in modo faticoso e ripetitivo oggetti da cui si sentiva alienato, diverso, non li riconosceva come frutto proprio, portano all’esigenza di un nuovo tipo di artigianato. Poiché il commercio richiede prodotti numerosi, ma di bassa qualità, nasce l’esigenza di prodotti che esprimano personalità, che sia costruiti con materiali ricercati e lavorati artigianalmente.( William Morris era a favore dell’individualità e del sentimento nel lavoro, eliminati dalle macchine, al punto che anche gli oggetti di uso comune assumessero un’anima e un’estetica)
Nasce il design: la borghesia sente la necessità di un’individualità e un’espressione nel vissuto quotidiano, per la prima volta viene data importanza alla quotidianità nell’arte, dall’arredamento, all’abbigliamento, l’arte orafa, la ceramica, il vetro, l’architettura, in cui vengono ripresi motivi floreali e faunistici, rielaborati in una linea sinuosa e fantasiosa, diventando riccamente decorativi.
L’artista riproduce linee sinuose e  avvolgenti, molto morbide e continue,che riescono meglio a esprimere l’emotività, deve comprendere la propria opera, scegliere accuratamente i materiali e darle personalità, evidenziandone non solo la funzionalità, ma soprattutto la bellezza estetica.

ha origine in Francia, dove uno dei maggiori esponenti, Hector Guimard , si occupo di progettare le entrate alla metropolitana parigina, con uno stile tipicamente liberty, che verranno a tal punto famose  che lo stile art nouveau fu ribattezzato stile metro. L’art nouveau si sviluppa in molti paesi, in ognuno prende nomi e caratteristiche diverse:
in Italia il liberty, in Spagna il modernismo(Gaudi), in Austria secession ( un esempio è la sedia per il café di Adolf Loos), in Germania jugendstil, in Inghilterra modern style.
A Monaco e Vienna creano artisti come Wagner Klimt, Olbrich, Hoffman .
Ci sono comunque dei tratti comuni che caratterizzano il movimento in tutta Europa, sia in forma espressiva (predominio linea curva), sia negli obiettivi( integrazione fra architettura, arti decorative e arti applicate). Sotto quest’espressività e innovazione si nasconde tuttavia contraddizioni e sentimenti in vista della Prima Guerra Mondiale.

 

 Gustav Klimt

 

Nudo disteso verso destra;
Giuditta
La gravidanza o l’attesa;
la culla;
l’abbraccio;
uno dei protagonisti dell’art nouveau e promotore della Secessione viennese, nasce in un sobborgo viennese il 14 luglio del 1862, studia alla Scuola delle arti decorative di Vienna e dette vita insieme al fratello già durante gli anni scolastici ad un gruppo artistico che si occupava di decorazioni. Infatti la scuola che frequentava si dedicava più ad insegnare un utilizzo artigianale ed immediato dell’arte, contrapposto all’insegnamento della Scuola delle Belle Arti, concentrata sulla riproduzione e lo studio dell’arte classica. Visitò Ravenna in due diverse occasioni e davanti ai mosaici rimane colpito dalle tecniche e dai colori, al punto da influenzare radicalmente il suo modo di dipingere ( uso della foglia d’oro, l’aspetto decorativo e l’attenzione agli effetti cromatici), mentre l’insegnamento accademico lo influenzerà nella riproduzione del nudo e dell’ornato.
Nudo disteso verso destra:
opera provocatoria, di evidente erotismo, rappresenta un nudo femminile disegnato a matita blu, mentre la bocca è risaltata in rosso. La giovane donna addormentata è rappresentata con le braccia raccolte al petto, la gamba sinistra distesa e quella destra leggermente ripiegata sul fianco, delineata da pochi tratti continui, le gambe sono ricoperte da un panno con motivi a spirale. Il nudo femminile a differenza dell’arte classica ha una postura insolita e rilassata, spontanea.vuole suscitare un’intensa emozione.

Giuditta:
quest’opera viene pensata per abbellire gli ambienti interni, il tema biblico è quello della bellissima Giuditta per salvare il suo popolo seduce e decapita Oloferne, di cui si vede appena mezza testa mozzata sulla destra del dipinto. È messa in risalto la sensualità dell’eroina e il suo copro appena coperto da un velo è un inno alla bellezza femminile e al potere ammaliante del suo sguardo. Giuditta splendidamente vestita, con gli occhi socchiusi e le labbra appena dischiuse, guarda con sfida verso l’osservatore, il volto è incorniciato da un collier di gusto art nouveau e da folti capelli neri, che fanno contrasto allo sfondo dorato. Non c’è linea di contorno, il corpo e la veste della donna sfumano nello sfondo. Tipica di Klimt è la ricca decorazione, caratterizzata da disegni geometrici e forme naturalistiche stilizzate, ma anche il formato del dipinto, atipico, scelto come gli altri in base alla sezione aurea.

I veri protagonisti dell’arte klimtiana sono lo sfondo e la decorazione, che si estende su mobili, vestiti, occupano tutta la composizione, con un effetto a mosaico, dimensionale.

 

L’abbraccio

 (particolare)

l'abbraccio ha un valore simbolico, è simbolo della felicità amorosa.la parete decorata da volute, che rappresentano rami dell'albero della vita, è immerso in uno scenario incantato senza tempo.
È completamente basato sul gusto estetico-decorativo dell’artista, la decorazione diventa protagonista, le stesse figure diventano decorazione, solo mani e corpo sono realistici, il resto decorazioni geometriche, nell'uomo i tratti sono squadrati e angolosi, mentre le decorazioni sull’abito della donna sono variopinte
e sinuose.
La culla:

l’opera mai terminata dall’artista, mostra un nuovo aspetto di klimt, che abbandona completamente le decorazioni geometriche mentre preferisce l’accostamento di colori intensi, veri protagonisti dell’opera

Non si nota infatti il soggetto, il bambino, ne si capisce nell’immediato che sia una culla, poiché l’intero dipinto è ricoperto di lenzuoli e tessuti colorati, tanto che anche le menine e la testa del bambino sembrano una macchia di colore, il corpo scompare completament5e sotto la montagna di colori.

 

Fonte: http://clp06.altervista.org/110118_BelliArtNouveau.doc

Autore: Belli

 

Art Nouveau
La secessione viennese

Adolf Loos: Architetto e designer austriaco (Brno, 1870- Kalksburg, 1933) si pone in forte contrasto con la Secessione, ne costituisce l’ultimo e più raffinato interprete. Architetto controcorrente, teorico e saggista, contrastò l’uso di elementi decorativi in architettura, in un periodo in cui andava di moda l’eclettismo storicistico ( gusto che riprendeva gli stili del passato: Neogotico, Neorinascimento, Neobarocco, ecc. o più stili in uno stesso edificio). Autore del saggio “Ornamento e delitto” (1908), dove afferma che “l’architettura non è un’arte poiché qualsiasi cosa serva a uno scopo va esclusa dalla sfera dell’arte”. Con questa affermazione intendeva proporre un’architettura nuova e funzionale, nella quale ogni decorazione sia bandita in funzione della prima qualità che ogni buona architettura deve soddisfare: il benessere di chi vi abita. Loos, quindi, è stato un precursore del Razionalismo e del Funzionalismo di Le Corbusier. Come tutti i precursori è stato isolato dai suoi contemporanei. Villa Steiner: volumi caratterizzati da una semplicità geometrica, funzionalità delle aperture messe solo dove servono e della forma che occorre, rinuncia ad ogni estetismo a vantaggio della semplicità di esecuzione e della comodità d’uso, tutti caratteri che preludono al successivo movimento architettonico del Razionalismo.
Joseph Maria Olbrich: (Troppau,1867- Dusseldfor, 1908), Architetto e designer, allievo di Otto Wagner, è uno dei principali esponenti della Secessione viennese. Di formazione accademica, viaggiò in Italia e in altri Paesi mediterranei, dove si interessò alle architetture tradizionali dei luoghi. Dal1899 fu a Darmstadt dove curò (e progettò lui stesso in parte) la progettazione di un villaggio per artisti. Nonostante la sua prematura scomparsa, ci ha lasciato 40 edifici realizzati e circa 30000 disegni. Architetto in controtendenza rispetto alle architetture eclettiche del tempo.
Palazzo della Secessione a Vienna: Edificio a pianta quadrata, dalle pareti lisce e disadorne ( eccettuato un fregio floreale sotto il cornicione), in cui porte e finestre si aprono con tagli netti e decisi, privi di cornici, modanature o timpani, molto usate dall’architettura eclettica del tempo. La novità è data da un’ampia cupola dorata in rame, di forma quasi sferica, traforata a motivi floreali. Destinato a spazio espositivo, di cui conserva tuttora tale funzione, non avendo muri o elementi strutturali fissi, per cui può essere facilmente adattato in base alle varie esigenze di allestimento.
Otto Wagner: (Vienna, 1841- Vienna, 1918) Formatosi al Politecnico di Vienna, si è poi specializzato all’Accademia di Belle Arti, dove diventerà poi professore di Architettura. Affermato architetto viennese, diventa un sostenitore della Secessione; realizza la Casa della Maiolica a Vienna, elegantemente decorata.
Realizza le stazioni gemelle di Karlsplatz (1898-99), prime metropolitane di superficie d’ Europa, realizzate in acciaio, di piccole dimensioni, differenti solo nelle scritte delle fermate, l’una verso la dogana centrale, l’altra verso Huttelsdorf. Decorazioni di tipo floreale, soppresso ogni traccia agli stili del passato. In seguito ai lavori del 1977 per la nuova metropolitana, i 2 padiglioni hanno cambiato aspetto,  soppresse le fermate, sono stati destinati a caffè e ad ufficio turistico.

 

Fonte: http://www.marconichiavari.it/docs/Art%20Nouveau%20%20Secessione.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

ART NOUVEAU                 

  

Il termine Art Nouveau definisce un periodo di brevissima durata ma di notevole importanza storica, nel ventennio a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del '900,caratterizzato certamente da uno scarso impegno di tipo sociale da parte degli artisti,quasi a voler aggirare le problematiche che avevano messo in crisi gli artisti del periodo post-impressionista; l'atmosfera di questo ventennio sembra caratterizzata dalla volontà espressa dalla borghesia,di recuperare a livelli di    massima diffusione il prodotto artistico,negli ultimi anni finito nelle mani di un'avanguardia   scomoda e poco disposta a compromessi.
Del resto questa poteva essere l'occasione,da parte della borghesia di trasformare il fatto artistico in un comune tassello facente parte di una coerente visione dell'esistenza e della societa' stessa,ma nello stesso tempo fenomeno capace di mostrare quanto freschi e attuali fossero i caratteri della nuova Œ borghesia.
Pur manifestando ogni paese modi e caratteri diversi nell'approppriarsi delle finalita' stesse del movimento,si possono tuttavia individuare caratteri comuni in tutta Europa:

 

1) Art Nouveau come stile internazionale.

Questo carattere poteva essere sembrato tipico anche del Neoclassicismo,del Neogotico e in generale di tutto l' Eclettismo Storicistico.Infatti il mondo classico,pur costituendo un ideale internazionale,presupponeva la convinzione per ogni Stato di essere l' ideale erede dell' antica grandezza;il neogotico,del resto, costituiva invece la rivalsa delle culture nordiche sulla eccessiva egemonia proprio delle culture classiche e quindi assumeva ancor più carattere di nazionalismo negativo.
L' internazionalismo A.N. fu reale anche per quanto riguarda le finalita` socioculturali.
Del resto l'internazionalismo era nella logica del sistema capitalistico che vedeva nella liberalizzazione dei rapporti Û la nascita di nuovi mercati di espansione.
Dal punto di vista socio-culturale ä evidente che l'A.N.fu il tentativo della borghesia di comporre il conflitto di classe, la bellezza e il basso costo dei manufatti a compensare le ben piu`sostanziali esigenze inappagate del proletariato.
Il nuovo stile presentava connotazioni di progressivo ottimismo di gioia di vivere,di gusto consumista,anche se forse molti di questi caratteri sono eredita'della cultura ottocentesca e vanno comunque attribuiti alla dinamica tra produzione e consumo che si era andata innescando,che non alla malafede della classe dominante.
Del resto se l' A.N.fu lo stile proprio dei quartieri signorili e delle ville borghesi,fu anche lo stile dei grandi magazzini e delle metroplitane,delle case del popolo e persino delle filande,che fecero da sfondo alle pió coscienti e impegnative battaglie sociali del proletariato.

 

2)Liberazione dalle forme del passato.


La liberazione dagli stili tradizio ‚nali dell' Eclettismo Storicistico si basa su tre principali componenti:
•        accettazione della moderna tecnologia,anzi volonta' di piegarla alle nuove esigenze di gusto

•        un nuovo modo di intendere il rapporto tra artificio e natura

•        il sostegno teorico-estetico dell' Einfñhlung che veniva a definire tale   rapporto.

Questi tre elementi si vennero a fondere in una unitaria e inedita volonta' di arte (Kunstwollen).
Certamente non mancarono i riferimenti alle culture del passato come al Medioevo (Mackintosh e Gaudi'),o al Classicismo (Secessione Viennese),oppure all' architettura vernacolare (H.VanDeVelde),ma questi richiami,completamente trasfigurati,non derivavano da scelte eclettiche,bensì dalla tradizione e dalla formazione culturale di tali architetti.

 

3)Predominio della linea su tutte le altre componenti formali.

4)Uso predominante del ferro soprattutto in profilati.
* ‚

5)Tendenza ad usare indifferentemente piu' materiali in un unico organismo.

Sono graditi la pietra,il mattone,il vetro,la ceramica,il legno,ogni varieta' cromatica,atteggiamento coerente anche con la volonta' di raggruppare insieme più settori produttivi; questa tendenza si avverte anche nel rapporto tra interno ed esterno di un edificio;infatti se all'interno l' A.N. modella gli spazi con un arredamento e degli oggetti di rigorosa unità stilistica,all'esterno tende a fondere l' architettura con la natura,la casa con il giardino, i complessi edilizi con il quadro generale della scena urbana.

 

6)Teoria dell'EINFUHLUNG. 
*
o dell'empatia,cioe' della condizione originaria o presunta tale,di predisposizione di ogni individuo o di ogni civilta' verso alcune forme determinate piuttosto che altre.Questa visione e' ovviamente una conseguenza della nascita della psicanalisi negli ul ∆timi decenni dell'800,in quanto ritiene che ad ogni stato d'animo  dell'individuo debba corrispondere una adeguata  forma.
A modificare tali propensioni interverrebbero comunque altri fattori,come le situazioni storiche,geografiche e sociali di un popolo.
Il più grande teorico dell'Einfuhlung ä stato anche uno dei più grandi architetti dell'Art Nouveau belga,HENRY VAN DEVELDE che traccia una vera e propria storia della linea dal periodo egizio e babilonese sino all'800,basata sull'analisi del"carattere dei popoli".

 

7)Visione nuova del rapporto tra artista e società.
*

L'artista A.N.non vive più ai margini,ma deve avere la funzione di dare valore estetico alla nostra esistenza.
In questo senso certamente lacoscienza borghese si é parzialmente evoluta;dopo un primo periodo in cui la rozza accumulazione di capitali costituisce l'unico obbiettivo individuale e sociale,il capitalista sente che il possesso ådella merce può costituire un feticcio  per quasi tutte le classi sociali ed in particolare,per quelle più evolute,puo' essere affiancato dal nuovo feticcio della forma.
L'artista in questa società,soprattutto se sembra non pensare alle contraddizioni della società borghese,é amato,vezzeggiato,anche se spesso non nasconde profonde crisi esistenziali e frustrazioni.

8)Totale applicazione della nuova teoria formale

ai vari campi dell' esistenza umana ampliando incredibilmente il mercato a disposizione sia a livello internazionale che nazionale introducendo il concetto di"stile"negli aspetti più vari della vita quotidiana ;noi troveremo in questo periodo pittura,architettura,scultura,ma anche scenografia,oggettistica,manifesti pubblicitari,abiti,utensili,tutto in coerente stile Art Nouveau.
Il fatto che poi queste forme siano molto diverse da pae ˘se a paese,non esclude il principio di cui al punto n.1.
L'Art Nouveau parte dal presupposto di essere profondamente antistoricistica,di voler chiudere definitivamente i contatti con lo stile del passato,di creare una situazione formale del tutto nuova,omogenea ed al passo con i tempi.Prendendo come elemento basilare di ogni forma non il volume,ma la linea,parte da presupposti di dinamicita' universale.Infatti la mano che traccia la linea,compie due operazioni contemporanee,una conscia,legata alla sicurezza di chi disegna e all'obiettivo da raggiungere;l'altra inconscia,con zone piu' o meno spesse e quindi con momenti di forza e di debolezza.
Secondo V.DeVelde,l'uomo progetta di tracciare una linea,ma non appena iniziaquesta operazione la linea stessa,forzata da elementi inconsci domina la mano dell'artista,diventa attiva e l'artista passivo;per questo la morfologia Art Nouveau è così varia e noi assisteremo a ricerche sulle linee floreali in Belgio e in Francia, all'uso di forme rettilinee ed ortogona Ôli in Scozia,all'uso di forme zoomorfe e fitomorfe in Spagna,al rigore classico e volumetrico in Austria; ma in tutte queste componenti domina l'elemento comune della forma lineare.
L'Art Nouveau esprime un progetto molto vasto che ä quello di portare l'industria ad un alto livello di qualificazione,ma purtroppo i caratteri di complessita' delle forme proposte e la mancanza quasi totale di industriali illuminati in grado di comprendere le vere finalita',hanno finito per valorizzare l'aspetto piu'artigianale che industriale del movimento,anche se è evidente un disegno specifico della classe borghese teso ad esaltare la bellezza,la ricchezza delle forme per distrarre la societa' dalle proprie problematiche,l'individuo dalle proprie alienazioni.

 

ART NOUVEAU IN BELGIO


Bruxelles può sicuramente essere considerata la città madre dellA.N.,grazie ad un ambiente culturale stimolante e sorretto economicamente dalla presenza di una classe dominante il Çluminata.
Giovani industriali come Solvay consentiranno con atteggiamento mecenatesco la realizzazione di opere di notevole interesse.
Il Belgio,sin dal 1880 aveva conosciuto ,grazie ad una grande esposizione avvenuta a Bruxelles,il movimento inglese delle ARTS & CRAFTS;da questa mostra retrospettiva,alcuni teorici di estetica ed artisti belgi sentiranno improvvisamente invecchiati tutti gli stili storicistici e tenteranno per primi di far
affiorare una nuova volonta'di creativita',all'interno del loro paese.
I personaggi piu' importanti di questo rinnovamento furono Victor Horta ed Henry VandeVelde,il primo dal punto di vista costruttivo le tecnologico,il secondo come teorico e assertore della necessaria unione tra arti maggiori e minori.
Solvay aveva creato in Belgio una vera e propria corte di scienziati ed artisti,fondando un Istituto di ricerca scientifica e di materiali del qual ƒe fecero parte personaggi come Madame Curie,Einstein,Pasteur.Su questo supporto culturale possono essere spiegati gli interventi di Victor Horta che realizza nel 1893 Casa Tassel e nel 1895 "La Maison du Peuple" sede del PSB,ma soprattutto centro polifunzionale nel cuore della citta'.
HORTA é considerato l'inventore dell'A.N.,colui che ha individuato per primo nel ruolo della linea le possibilita' nuove e alternative che consentiranno di dimenticare almeno per un ventennio i riferimenti storici e le citazioni formali.
VANDEVELDE ha invece il grande merito di aver cercato di diffondere il nuovo linguaggio,anche nel resto dell'Europa.
Nel 1895 esporra'alcuni arredamenti in Francia ed in Germania,creando un improvviso movimento d'opinione di grande risonanza.Il suo mobile A.N.é di grande interesse in quanto pur privilegiando aspetti decorativi legati ad una linea a colpo di frusta,contiene caratteri di semplicità,leggerezza e funzionalita' anticipatori Ÿ del moderno design.
Osservando le piante ,la facciata e soprattutto il vano scala della casa Tassel in Rue de Turin,emergono tutti i caratteri dell'arch.di Horta.Il lotto ha una larghezza di fronte di soli sette metri,secondo una tipologia usuale nella città,ma
H.utilizzando uno scheletro metallico interno,evita di rimanere condizionato,sfalsa i piani,lega gli ambienti come se fossero parte di"una pianta libera" lecorbuseriana.Riguardo alla facciata H.usa il motivo tipico del bow-window che pero' ingloba creando una parete rigonfia,rifiutando il metodo tipico del linguaggio classicista di sovrapposizione e contrapposizione e sostituendolo con una immagine unitaria che solo apparentemente potrebbe assimilarsi ad un linguaggio barocco,mentre le scansioni delle ampie finestre,le mensole ed i profili evidenziati,rivelano un interesse per il gotico che non ha nulla del revival ma si manifesta come amore per la linea connesso con il nascente movimento.
La colonna in ferro ch ëe si trasforma in elemento vegetale testimonia che la tecnica moderna e' stata pienamente assimilata.
Se gli architetti Arts & Crafts avevano ignorato la portata rivoluzionaria del Crystal Palace,qui e' chiaro che Eiffel e gli strutturalisti costruttori di ponti hanno lasciato il loro segno.
L'elemento metallico inH.non rimane mai un elemento isolato con valore puramente decorativo;il linearismo costruttivo,la chiarezza strutturale esce dai suoi confini e diventa coerente decorazione che anima le superfici,solca pavimenti e pareti muovendole,attraversa gradini,ringhiere,soffitti,inondando gli spazi.
Carattere analogo hanno le opere successive come l'Hotel Solvay,quello di avenue Palmerston e la casa dell'arch.del 1900.
In ogni piu' minuscolo elemento utilizzato,dal disegno fitomorfo di un numero civico,alla decorazione di un parquet,di una maniglia o di un tappeto,ai meravigliosi giardini d'inverno c ∫osì frequenti in questi anni,si manifesta una cosmica necessità di predisporre un vocabolario figurativo completamente nuovo e adatto ad ogni necessita',un linguaggio che usa l'ingegneria e il prodotto industriale,ma trasforma manualmente ogni elemento in pezzo unico,usando fonti iconografiche originali come colpi di frusta,volute di fumo,rami e foglie battuti dal vento,.....
Il capolavoro e' certamente la Maison du Peuple costruita nel 1896 per il Partito Operaio di Bruxelles.
Realizzato su un lotto anomalo,che sembra proprio creato per sfidare l'immaginazione di H., si richiede un organismo archit. rispondente a numerose contemporanee necessità.
L'impianto volumetrico rivela una libertà compositiva straordinaria,una capacità di percezione dell'ambiente urbano che non ha pari in nessun'altra opera di questo periodo: la concavita' della facciata contiene uno slargo ovale della piazza antistante,mentre le ali oblique si limitano a seguire il ã naturale andamento delle vie laterali.
L'edificio non più mai essere afferrato nella sua totalità;la sua massa è contestata,oltre che dallo scheletro i ferro dalle ampie partiture vitree,dal moltiplicarsi di effetti prospettici diversi.
Questa disarticolazione stereometrica ritrova la sua unitarietà nella presenza sintetizzante della linea che attraversa in spericolati passaggi metallo,pietra e vetro e pone in dialogo materiali costruttivi e cielo nella complessa ringhiera della terrazza.Le piante sono indipendenti,percorse da elementi verticali dissonanti:al piano terreno,ingressi asimmetrici,il caffe' e i magazzini della cooperativa;sopra uffici ed aule per riunioni; al terzo piano,contro ogni consuetudine,l'auditorium a doppia altezza.
Qui le strutture in ferro sono esibite con assoluta brutalita',eppure la grazia flessuosa che le caratterizza ritma lo spazio con diaframmi trasparenti che e Óvidenziano gli elementi funzionali e tecnici.
HENRY VANDEVELDE non mostra forse la stessa felice ispirazione,la stessa mano lirica diH.,ma certamente un'ansia intellettuale,un  bisogno di giustificazioni storiche,cioe' di trovare dei principi     di valore oggettivo che funzionino su scala europea.
Forme chiare,strutture razionali,onesta' ed etica nel lavoro:in questi ideali desunti dalla lettura di W.Morris,egli introduce l'adesione al mondo della macchina,alle creazioni degli ingegnerie la fiducia che in avvenire l'industria sara' dominata dalla bellezza;forse solo questo mito estetico impedisce a V.di essere il primo razionalista dell'arch.moderna.
L'arredo di uno studio a Bruxelles chiarisce nel 1903 i suoi intenti culturali ed artistici.La linea predomina ma non per semplice scelta formale.V. è sicuramente il primo arch. che trasferisce con coerenza nel lavoro le teorie dell'EINFUHLUNG.
La linea deve trovare controlli e verifiche quasi scientifiche nelle sensazioni psicologiche e nei c ◊omportamenti che provoca; al rigore tecnico degli ingegneri puo' corrispondere una uguale logica nell'ambito formale;ogni segno deve soddisfare una una funzione della psiche,eccitare l'occhio o l'animo,o infondere
calma ed equilibrio.
L'ampia curva della scrivania invita alla meditazione;i braccioli della poltrona indicano il verso del reclinare,mentre le diagonali della struttura inferiore sono in simpatia"fisio-psicologica" con il gesto di alzarsi.L'armadio addossato all'angolo,smussandone ladurezza,raccoglie il vuoto spaziale attorno a dove si studia;le sagome tormentate e i profili del mobile appoggiato alla parete hanno lo stesso compito delle nicchie laterali nella scrivania,vincono la rigidita' della scatola,acuiscono l'attenzione.
Questi stessi principi si confermano in ogni campo progettuale,dai servizi di posate disegnati nel 1902,alle numerose abitazioni a Uccle,Hagen e nella Kunstschule di Weimar del 1906;sempre la linea e' l'elemento conduttore del lingua ˇggio.Nel teatro del Werkbund a Colonia,costruito nel 1914 compaiono accenni di simmetria classicheggiante subito contestati dalla creazione di un ambiente unitario che rompe la tradizionale separazione tra platea e proscenio.Quando ormai la parola A.N.finira' per identificarsi con l'inutile e decadente ornamentazione,V. sara' gia' nel Deutscher Werkbund e nell'officina didattica di Weimar esercitando con la sua sensibilita' un influsso straordinario su tutta la scuola del razionalismo.
Che in lui la linea sia uscita dal ruolo di linea-forza tipico del gotico,per assumere quello di chiave interpretativa dell'intera storia umana,lo dimostrano i saggi elaborati dal 1902 al 1903 da cui e' tratto questo importante brano:
"La linea é parlante al pari degli occhi e piu' della parola scritta;grazie ad essa,nulla di cio' che caratterizza la sensibilità dei popoli ci resta estraneo.La flessione piu' leggera,il piu' sottile mutamento di ritmo,la minima variazione nei rapporti di intervallo o nella distanza degli accen ˝ti rispondono a specifiche mentalità e psicologie.Ogni periodo storico ha una sua linea sintetica.La linea egizia marca le curve con discrezione,senza bruschi avvii e senza avventure in direzioni rischiose;evoca una torrida sensualità e,con un manierismo di suprema eleganza,si insinua nel ritmo grave e regolare degli orizzonti,delle distese disabbia e delle rive del basso Nilo.La linea assira,tumultuosa e magniloquente,ha timbri sonori,eccessive ridondanze,come i muscoli delle braccia che piegano l'arco.
La linea micenea si arrotola e srotola,attira e respinge,avanza e indietreggia,descrive i gesti dell'estasi e dello sforzo fisico con gioia candida e rapimenti ingenui.La linea greca si raffrena,parte con la consapevole sicurezza di aprire un'epoca nuova,si tende con la nobiltà dell'inarcatura di un cavallo ardente e smanioso;trasforma tutto ciò che penetra,statue e templi,in inni vibranti;libera il mondo visivo dal suo peso....Dura finche' l'acanto innesta la vanita' delle sue foglie arricciate sulle form ÷e più essenziali e pure mai concepite
finche' l'elemento naturalistico sostituisce il primitivo ornamento lineare.
La linea romana é violenta,permeata dal ritmo accelerato dei carri da corsa e dei cortei allestiti per un'entrata trionfale; la pompa dei simboli barbari ne appesantisce lo slancio,insieme al fogliame opulento.
La linea bizantina,assunta nella morsa di una ieraticita' che mal la preserva dalla lascivia bruciante di desiderio sotto le solenni pieghe delle vesti sacerdotali, segna il punto zero,il punto neutro dal quale partono da un lato rette congelate,ghiacciate e sterili, dall'altro scatenate passioni.
La linea romanica:la sentiamo concisa,fieramente ricurva sotto il giogo di una disciplina;tradisce una coscienza piu' forte delle sue velleita' di indipendenza.
Ed ecco la linea gotica:percorsa da un'audacia folle ed inesausta,accelera le pulsazioni come un cuore in preda ad inaudite emozioni,libra la pietra a vertiginose altezze,ma una struttura sperimen }tata conferisce solidità al prodigio.
La linea del Rinascimento si affida alle cifre,sembra geometrica con funzioni decorative,uno scacchiere sul quale le figure si alternano combinandosi in infiniti modi;libertà e sensualità,represse in architettura a favore di un mero gioco geometrico,vengono profuse in pittura e scultura,dove la linea ritrova il suo vigore,urta bruscamente la tavola,interrompe ciò che era continuo,mette la torcia a quelle materie che la linea barocca,con enfasi sfrenata,fa accartocciare come fossero in preda alle fiamme.
La linea rococòsi segnala con leggeri scoppi di riso,civetta con la forza e il vigore di cui non sa che fare;le superfici che il barocco cercava di gonfiare con un tempestoso scontro di onde,scintillano ora di faccette multicolori.
La linea primo impero e' una formula,rigida come le frasi di un decreto,risponde allo spirito di un singolo,spirit Œo poco tormentato poco disposto a godere di una linea che non sia precisa e utilitaria.
Frivola e corruttrice, la linea del secondo impero,trascinata nel chiasso delle stordenti cadenze dei cori folli di folli operette, s'abbandona a contorcimenti,si affloscia ed indugia.
La linea giapponese fu per noi un soffio di salute,destï anche quelli che dormivano piu' profondamente;rivelando cose mirabili che potevano sorgere da un ponderato equilibrio tra l'obbedienza che nel disegno si deve esigere dalla linea,e la libertà che le si deve concedere,ci apparve come l'improvviso splendere del sole dopo un lungo cammino tra nuvole grevi.
Infine,la linea moderna,della nuova architettura e del contemporaneo risveglio dell'artigianato,è quella dell'ingegnere resa duttile ed elastica dal fluire di una corrente energetica primigenia:una forza cosi' sicura ed impaziente da non permettere che qualcosa di estraneo si incunei tra il suo punto di partenza e il suo scopo finale."
dPer Van de Velde,dunque,la scelta della linea trascende definitivamente i riferimenti al gotico ideologizzati da Ruskin e Morris,offre lo strumento idoneo per riscoprire anche le forme aborrite,elleniche e rinascimentali; ogni civiltà, ogni artista puo' autoidentificarsi qualificando una propria linea.

 

 

ART NOUVEAU IN FRANCIA

 


In Francia la situazione di diffusione del movimento e' molto diversa;paese estremamente evoluto,in questa fase storica,la Francia da' alle forme A.N. un ruolo secondario,legato piu'alle arti decorative che che alle cosiddette maggiori.
La figura di spicco a Parigi e' Hector Guimard molto conosciuto ed amato soprattutto per aver decorato in modo floreale,molto brillante e quasi ironico gli ingressi della metropolitana parigina.Attraverso la sua opera un elemento che rappresenta lo sviluppo industriale e quindi,per definizione á,poco caratterizzato
esteticamente,diventa motivo di qualificazione urbana,punto di riferimento visivo.
Ma soprattutto nel campo delle arti decorative la Francia conosce un momento di notevole splendore grazie a personaggi come Lalique e Galle',quest'ultimo fondatore della Scuola di Nancy;del resto la parola Art Nouveau nasce da un omonimo negozio aperto a Parigi nel1895 dall'inglese Bing.
E' significativo che in Francia la parola si identifichi con arti applicate;per i francesi la conoscenza del movimento risaliva ad una mostra di William Morris e delle Arts and Crafts tenuta a Parigi nel 1890~;contemporaneamente molti importatori di oggetti dall'Oriente influenzarono in modo deciso il gusto occidentale.
Il borghese si sentiva attratto dal linearismo orientale,dall'uso del colore piatto che contrastava decisamente con tutta al pittura dell'800 francese.
I piu' importanti negozi di quegli »anni,come Liberty a Londra, Bing a Parigi,Tiffany a New York,vendevano soprattutto oggetti giapponesi.
L'influenza delle Arts&Crafts si ritrova molto anche nella nascente arte del gioiello,dove sino a pochi anni prima il gusto dominante era quello dell'imitazione dell'antico.
L'A.N.sviluppa uno stile floreale libero dal passato e che gioca prevalentemente sull'uso di materiali di carattere simbolico,oltre che decorativo:bronzo,vetro,madreperla,avorio,corno,legno.
Questa scelta si riconduce ad una mentalita' nuova in cui non conta piu' soltanto il valore venale delle cose,ma soprattutto l'abilita'tecnica;questo spiega ad esempio il vasto uso della tecnica a smalto.
L'iconografia e' vastissima,ma troviamo soprattutto iris,foglie di cardo,figure di donne intere o teste,pavoni,serpenti,teste di Medusa,farfalle,pipistrelli sono gli elementi piu' diffusi,in quanto carichi di caratteri simbolici.
Le figure femminili prendono spunto dalla pittura preraffaellitad =i Burne-Jones e D.Gabriele Rossetti,che avevano definito i canonidi una nuova bellezza;il tutto pero' liberato da certe componenti medievali. L'estetica del movimento era un compromesso tra la ricerca di nuove tecniche ed un ritorno al passato:le eccessive lucentezze degli smalti appena tolti dal fuoco venivano spente con bagni di acido fluoridrico,secondo una tecnica spesso usata dagli  antichi gioiellieri russi. La pietra turchese era preferita venata di scuro;il cristallo e l'ambra sembravano nascere direttamente dall'argento e dall'oro verde della legatura. Pur amando i diamanti, il gioielliere preferiva occhi di gatto,alessandriti,pergli effetti che se ne ricavavano con grande stupore del cliente.
Lalique fu forse il piu' grande tra i gioiellieri parigini;ci lascia una quantita' di oggetti che spaziano dal vaso a õl gioiello vero e proprio,al bicchiere a calice,al piatto.Nato con vocazione di pittore fu obbligato dalla morte prematura del padre ad occuparsi dell'azienda.Riusci' comunque ad approfondire la propria conoscenza attraverso numerosi viaggi in Inghilterra. Ma la sua fortuna fu l'ammirazione della famosa attrice Sarah Bernhard che gli commissiono' i primi grandi lavori.Nel 1895,dopo anni di studi sull'arte del vetro e delle intrusioni preziose,Lalique presento' una sua prima produzione al Salone del Campo di Marzo a Parigi.
Egli sosteneva l'inutilita' del materiale prezioso in quanto diceva che un brillante non aveva valore intrinseco,se non supportato dalla genialita' e dall'invenzione del gioielliere.
Per questo,il campo dei materiali usati si ampliava in modo straordinario con la creazione di nuove tecniche come la plique a jour  per vetro e smalti. Con questa mentalita' proseguiva la sua ricerca sulle temat ªiche prevalentemente naturalistiche,comprendenti pesci,animali di ogni genere,piante,insetti.
Tra le tematiche preferite di Lalique si sviluppa sempre piu'quello della figura femminile che emerge nuda da un contesto prezioso. Su questa impostazione lavora nella seconda parte della sua vita,imponendosi a livello internazionale. In questa fase predominano elementi di carattere surrealista; le figure femminili emergono da ragnatele filigranate in fitti intrecci di materiale prezioso,ricco di forza evocativa. Anche nel gioiello,quindi,la ricerca e' coerente con il nuovo concetto del feticcio della forma che sostituisce il feticcio della merce: non piu' gioielli con grandi materiali preziosi,ma inimitabili per la ricerca formale.
Parallelamente al lavoro di Lalique nasce in Francia la Scuola di Nancy con a capo la figura di Emile Galle';l'obiettivo e' la diffusione di un'arte applicata di elevate qualita' formali.
I riferimenti formali di Galle` ónascono da approfonditi studi di botanica compiuti in gioventu` e trasferiti nell'attivita` del padre gia` vetraio.La sua cultura e` all' inizio neoclassica,ma in pochissimi anni assume forme libere dalla tradizione e trasforma gli elementi botanici in forme geometriche e viceversa:vasi come fiori e fiori usati da vasi;ma la sua attivita` sconfina spesso nel campo del mobile,considerato il vero elemento di collegamento tra le arti minori e quelle primarie.

 

ART NOUVEAU IN INGHILTERRA

 

Qui conosciuta come come MODERN STYLE,nasce come filiazione diretta della scuola di Morris (Arts & Crafts).A questa scuola aveva fatto seguito un movimento piu` generale comprendente famosi decoratori d' interni come MACKMURDO e architetti costruttori dicottages come VOYSEY.
Progressivamente,il gusto che era nato in una situazione di élite ai tempi di Morris,grazie ad una grande diffusione dell' attivita` industriale,era Z diventata fenomeno generalizzato.
Nasce in Inghilterra la figura del Dandy, cioe` dell'aristocratico che vive assolutamente al di fuori delle vicende e delle logiche produttive e sociali.Questi personaggi ricordano per certi aspetti l'ideale dell'uomo-artista del decadentismo per una particolare sensibilita`,apparentemente indifesa nei confronti del mondo,per il desiderio di autodistruzioe,per l'erotismo un po' malsano e sottinteso,per l'insistente senso della morte.
Il personaggio piu` famoso in Inghilterra e` Beardsley ;il suo stile e` caratterizzato da un forte linearismo;egli preferisce il bianco ed il nero per le loro componenti di purezza grafica.
Al di la` dell'apparente piacevole segno di grande efficacia,Beardsley e` in realta` un ribelle,nemico del leccato modo di dipingere della tradizione inglese,piu` vicino certamente ad una tradizi åone neo-medioevale derivata dalla pittura preraffaellita,ma strettamente legata anche alla pittura orientale,affascinato dai misteri dell' esistenza,dala morte,attratto dal peccato e dalla perversione che vedeva dominare il proprio tempo,richiamandosi ad artisti come Baudelaire o Rimbaud.
La sua opera fu criticata ed amata,troppo tragica per essere completamente Art Nouveau,troppo affascinata dalla linea per non essere comunque estremamente moderna.L'esistenza non e` la gioia superficiale di esprimere cose e forme;essa e` fatta di timori,di tensioni e non puo` non tenere conto continuamente della componenente tragica che ci accompagna dalla nascita alla morte.

 

ART NOUVEAU IN SCOZIA



Nella città di Glasgow si sviluppa una particolare variante dell' Art Nouveau,caratterizzata da una notevole linearità in cui predominano perï forme ortogonali.
Capo di questa scuola fu Charles Rennie Mackintosh ıche vi rimase per numerosi anni progettandone e facendone costruire un' ala nuova.
La mentalità diffusa da Mac.é quella di ottenere in un ambiente di tradizione gotica come quello scozzese,una nuova decoratività basata su due atteggiamenti diversi ma complementari: realizzazione delle decorazioni pittoriche,dei piccoli oggetti, delle delle vetrate,dei piccoli elementi architettonici con linee concavo-convesse e con richiami floreali,non ricchi come in Belgio ed in Francia ,ma pur sempre decorativi.
Al contrario gli elementi architettonici primari ed i mobili sono realizzati con il gusto del piano e del volume in incastri geometrici ortogonali.
In questo senso le opere più grandi di Mackintosh,come la facciata nord della Scuola di Glasgow costruita dal '97 al'99, il bar Willow del1904 e la Hill House del 1902,sono esempi di una architettura che pur non dimenticando il piacere decorativo,anticipa sicuramente la nascita del Razionalismo.
Di Mackintosh sono rimasti di grande attualità sedie,tavoli,polt ≈rone,realizzate appositamente per gli edifici costruiti e oggi poste in produzione di piccola serie da alcune ditte leader dell' arredamento (Cassina e Alivar).

 
ART NOUVEAU IN SPAGNA

 

La figura dominante é quella di Antoni Gaudì,un personaggio di formazione culturale molto complessa,profondamente religioso ma dissacratorio,barocco ma modernissimo strutturalmente.
Amante del gotico e delle fiabe nordiche,la sua architettura risente di tutte queste componenti,trasportandoci in una dimensione fiabesca e inquietante.Egli odia la regolarità della geometria,le simmetrie,l' ortogonalità; i suoi edifici urbani come Casa Guell,Casa Battlò,si inseriscono nell' urbanistica di Barcellona come delle presenze animalesche uscite dai terrori del subconscio o dalle fiabe dei  bambini.Le finestre sono grandi bocche spalancate,le ringhiere artigli o lunghe ciglia sovrumane. I tetti ricordano le case di pan di zucchero di Hansel e Gretel,sono piene di pinnacoli,con Îforti richiami alle architetture borrominiane.
E` come se la materia architettonica,prima amorfa,diventasse improvvisamente viva,dandoci una sensazione di continuo mutamento e dinamicità.
Gaudì usa ogni tipo di materiale,dalla pietra,al marmo,al mattone,al cemento armato a vista,come se fosse terra plasmata con le mani,a frammenti di ceramica multicolore ripescata dalle discariche pubbliche.
Nelle opere più grandiose come il Parco Guell e la mai conclusa Sagrada Familia, Gaudì raggiunge livelli lirici altissimi,insegnandoci che l' architettura deve essere soprattutto gioco,fantasia,stupore,pazzia. Nel Parco Guell una grande terrazza é sostenuta da enormi colonne doriche fortemente inclinate nelle
più diverse direzioni che danno la sensazione di una imminente catastrofe. I rivestimenti in pietra sono trattati in modo molto scabro,trasformando passaggi e percorsi in una interminabile grotta piena di stalattiti e stalagmiti.La Sagrada Familia é il grande monumento alla religiosità catalana §. Edificio grandioso e costosissimo costruito da eserciti di scalpellini lavorando pietra per pietra manualmente,é uno strano miscuglio tra una cattedrale gotica esasperata e un gigantesco castello di sabbia; all'interno,percorsi labirintici portanosottoterra,oppure ad altezze smisurate in spazi ridottissimi.
In questo edificio le influenze del passato sono molteplici,dalle case veneziane,ai palazzi dei sultani arabi,dalle cattedrali gotiche e nordiche,alla ricerca dell'Infinito di S.Ivo alla Sapienza,dalla Cappella della S.Sindone di Guarini allo stile Mudejar della parte araba della cultura spagnola. Ma tutti questi riferimenti non sono mai copiature;essi vengono rivisitati in una dimensione in cui l' immaginario trionfa sul reale,in cui l'inconscio vince la coscienza razionale,situazioni che sono tipiche dell' Art Nouveau e che trovano alimento nella nascita della psicanalisi di Freud e Jung.

 
ART NOUVEAU IN AUSTRIA

 
Può essere considerato il momento conclusivo dell' Art Nouveau.
La sua impostazione,in un primo momento fortemente decorativa,si trasforma gradualmente in razionalista,tanto che dalla Secessione Viennese nascerà un personaggio come Adolf Loos,considerato il padre del Razionalismo Moderno.
A Vienna in questi anni domina la figura di Otto Wagner,che sarà autore di numerose opere civili come gli ingressi della metropolitana di Carl Platz o la Majolikhaus e il Palazzo delle Poste.
L' ambiente di Vienna di fine secolo é quello di una aristocrazia derivata da un impero ormai decaduto,ma culturalmente ancora raffinato.L' ultimo decennio é per Vienna un momento di grande splendore culturale in ogni direzione. Wagner pur rappresentando la parte accademica della cultura viennese,credeva profondamente nella possibilità di realizzare un' architettura che fosse coerente con il suo tempo come dimostra un libro scritto nel'94:
"L' º architettura moderna".
In questo libro spiegava agli allievi come fosse profondamente attuale l' antico motto:< Artis sola domina necessitas> cioé "La funzionalità é l' unica padrona dell' arte". Questa componente funzionalista appare in Wagner molto filtrata dal desiderio decorativo anche se una tendenza a decorare in modo sobrio si fa sempre maggiormente strada nel suo lavoro.
L' opera di Wagner può essere definita classicista proprio perché rivela in una Vienna prima gotica e poi fortemente Rococò,un nuovo bisogno di regolarità,pulizia e ordine.
Nella Banca Postale del 1905 a Vienna, l' impostazione é fortemente classica , ma con un rigore cosç moderno da far dimenticare le concessioni decorative che ancora si trovano nella sua opera.
La stessa Majolikhaus,nata per esaltare giochi decorativi di tipo floreale su ceramica,se liberata da questo rivestimento,apparirebbe come un edificio di grande semplicità e regolarità.
Seguace di Wagner nel èla Secessione Viennese ä J.M.Olbrich,personaggio di grande importanza nella creazione del Movimento,autore di opere importanti come la "Casa della Secessione" e la residenza degli artisti a Darmstadt; in quest' ultima realizza una serie di edifici di impianto architettonico molto regolare di impostazione geometrica,con alcuni elementi derivati dalla classicità,come una grande fontana monumentale con ampi pilastri cilindrici e grandi travi; edifici cubici sormontati da piramidi;una grande torre multipiano perfettamente parallelepipeda e molto bloccata,coperta con un tetto a forma scalare che ricorda le tradizioni religiose del Nord Europa.
Nella Casa della Secessione l' impianto é ancora più razionalista.
L' edificio presenta una pianta a croce greca che si manifesta all' esterno con tre blocchi apparentemente cubici sormontati da un dado parallelepipedo che sorregge quattro piccole torri tronco-pi Óramidali che sostengono una cupola a foglie.
L' edificio ha un forte carattere simbolico; richiama antichi monumenti classici senza imitarne nessuno;dimostra notevole chiarezza dal punto di vista strutturale e compositivo; usa tecnologie povere ad esclusione dell' albero-tetto.
Il materiale usato è l' intonaco monocromatico con esilissimi fili decorativi probabilmente all' origine in oro.
Il personaggio che conclude la Secessione Viennese è Joseph Hoffmann che avrà in Austria il ruolo che in Belgio ebbe VandeVelde,cioé quello di mezzo di diffusione della cultura Art Nouveau non solo in Austria ma anche in Germania;con lui l' esigenza di semplificare e razionalizzare raggiunge i massimi livelli.
E` inoltre importante la sua attività dal punto di vista delle Arti decorative e l' arredamento. Hoffmann si dichiara nemico delle forme del passato,anche se apparirà molto evidente la componente classica.
Nel campo del disegno del mobile l' attività di Hoffmann è oggi notevolmente rivalutata; ricondu Jcibile a Mackintosh per il rigore geometrico delle forme,costruisce tra il 1901 e il 1904 una serie di ville a Vienna e nel 1903 il Sanatorio di Purkersdorf,un' opera in cui il funzionalismo è decisamente dominante sulla forma.
Del 1905 è casa Stoclet che è considerato l' edificio di passaggio dalla Secessione al Protorazionalismo. Nell' edificio assistiamo alla fusione tra Arti Maggiori e Minori; planimetricamente l' abitazione pur essendo unifamiliare è di dimensioni grandiose,con una ricchissima zona giorno ed una spiccata visione all' esterno delle funzioni interne.
L' estern Jo è realizzato in muratura bianca bordata di marmo nero negli spigoli ed in cui l' unico elemento creatore di gioco compositivo è la finestra vista come lungo taglio verticale quadrettato; come elemento quadro immerso nel bianco della muratura; come elemento sporgente ed emergente da una facciata completamente piana; infine come bow-window,finestra decisamente sporgente dalla muratura come fosse un balcone coperto.
In casa Stoclet sono stati realizzati da Gustav Klimt mosaici a tutta parete (es. sala da pranzo) che creano una totale continuità tra architettura e arte decorativa.

 

Fonte: http://www.istitutobalbo.it/autoindex/indice/Liceo%20Classico/Lezioni%20di%20storia%20dell%27Arte/1900/Art%20Noveau/caratteri_generali.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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