Comunicazione scientifica
Comunicazione scientifica
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COMUNICAZIONE SCIENTIFICA – Modulo A
INTRODUZIONE STORICA ALLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA
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- Che cosè la comunicazione scientifica ? Aspetti generali.
- Come si diffondono le conoscenze scientifiche
- Livelli di credibilità / autorevolezza della comunicazione
- Divulgazione e spettacolarizzazione della scienza
- Mediazione tra la fonte e il destinatario
- Strumenti e mezzi della comunicazione scientifica
- Valutazione delle diverse immagini della scienza
- Spiegazione dei metodi / procedure della conoscenza
Comunicazione scientifica e territorio
- ruolo degli 'operatori turistico-scientifici'
- rapporti con musei e parchi naturali
- allestimento di percorsi naturalistici
- comunicazione e catastrofi naturali
Sviluppo storico della comunicazione scientifica
- comunicazione orale:
- apprendistato tecnico
- scienze occulte
- comunicazione manoscritta:
- circolazione selezionata o clandestina
- controllo dei destinatari
- stampa a caratteri mobili:
- mercato librario e sviluppo della scienza del Rinascimento
- il tipografo come comunicatore
- resistenza all'uso della stampa (perdita del privilegio esclusivo sulla scoperta e sulle sue applicazioni pratiche)
- libri:
- diverso uso della stampa da parte degli scienziati (Galileo, Newton)
- problema dello stile e dei modelli narrativi
- costi delle illustrazioni
- eccessiva lunghezza dei tempi di pubblicazione
- comunicazione epistolare:
- rapidità della comunicazione
- possibilità di ampia diffusione in ambiti scientifici ben definiti
- stimolo per nuove ricerche e discussioni
- stampa periodica:
- giornali eruditi e atti di accademie scientifiche
- importanza crescente dell'articolo scientifico rispetto alla monografia
- nascita dei giornali scientifici specialistici
- riviste di divulgazione scientifica
- letture accademiche:
- ruolo divulgativo oltre la lezione universitaria
- successiva pubblicazione negli atti delle accademie
- questione del linguaggio e dei lessici specializzati:
- ruolo del linguaggio matematico
- emancipazione dal linguaggio letterario
- acquisizione di termini tecnici
- primi dizionari scientifici e tecnici
- ruolo dell'immagine / iconografia:
- sviluppo dell'illustrazione scientifica
- collaborazione scienziati / artisti o illustratori
- disegno tecnico
- fotografia
- dimostrazioni pubbliche:
- esperimenti scientifici nelle accademie
- esibizioni pubbliche di nuove invenzioni
- ruolo del viaggio scientifico:
parte del Grand Tour
viaggio di istruzione
- viaggio di ricerca
- viaggio di esplorazione
- viaggio tecnico
- congressi e grandi esposizioni internazionali
- sviluppo dei musei scientifici :
- grandi musei nazionali
- musei di discipline specialistiche
- giornalismo scientifico e divulgazione nel secondo Ottocento (Francia e Inghilterra)
- prime figure di divulgatori scientifici (Camille Flammarion, Louis Figuier)
- riviste e annuari di divulgazione scientifica, tecnica e industriale
Il dibattito ottocentesco sul tono e sui modi della divulgazione scientifica:
- divulgazione per aneddoti à "curiosities of science"
intende spiegare argomenti scientifici scarsamente percepiti dal pubblico con l'uso di luoghi comuni e riferimenti alla vita quotidiana
- risponde all'interesse pubblico per le 'meraviglie della scienza'
- utilizza forme narrative aneddotiche basate su fatti storici
- risponde ai 'perché' legati ai fenomeni naturali
- propone la ripetizione di semplici esperimenti e l'uso di strumenti scientifici 'domestici'
Produce molti volumi popolari e di buon successo editoriale, ma spesso criticati dagli ambienti scientifici tradizionali
- divulgazione per i giovani à "fairy tales of science"
- i principali settori della scienza sono resi gradevoli dalla forma di racconto / fiaba (consapevolezza delle difficoltà di questa operazione)
- l'autore fa riferimento a numerosi specialisti dei diversi settori
- la parte iconografica viene curata da un apposito illustratore
- le edizioni successive vengono continuamente aggiornate in base ai 'progressi della scienza'
- divulgazione 'seria' priva di artifici stilistici e narrativi (L. Figuier)
"la finzione che consiste nel mettere in scena diversi personaggi facendoli discutere di fenomeni scientifici mi è sempre apparsa falsa, puerile e contraria al nostro scopo. Mai, secondo noi, si deve sviare l'attenzione del lettore alla dimostrazione o allo sviluppo di un fatto naturale […] E' dunque necessario complicare la difficoltà della scienza con una finzione gratuita che affatica il lettore e non semplifica i problemi ?
E' invece lo stile grave e preciso del professore nei suoi corsi, […] ciò che meglio conviene alle opere destinate a divulgare la scienza. E' necessario cercare sempre la chiarezza espositiva, la giustezza dell'espressione, il concatenamento logico, la successione graduale e ben calcolata delle nozioni e del pensiero: questa è la poetica da seguire nell'esposizione familiare dei fatti scientifici." (1865)
Grande successo editoriale in Francia delle opere di Figuier.
- divulgazione 'mediata' tra artifici narrativi e contenuti scientifici
- dialogo alternato all'esposizione tradizionale (Paolo Lioy, Escursione sotterra, 1873)
- narrazione enfatica / ricostruzione del passato con l'aiuto dell'immaginazione à ruolo fondamentale dell'illustrazione (C. Flammarion, Il mondo prima della creazione dell'uomo, ediz. italiana 1911)
- attenzione per la preparazione del 'divulgatore' scientifico
"… quando la produzione di libri che si vantano di rendere popolare la scienza […] è palesemente un mercato di avidi speculatori che mettono a profitto le idee dominanti […] nulla certamente più vantaggioso delle riviste ponderate e mature, degli annuari diligentemente e sapientemente compilati perché non può ormai un uomo solo seguire tutto lo sconfinato campo di attività della scienza moderna: ma la così detta scienza per tutti quando non venga ammanita da valentuomini diventa una melensaggine, un vaniloquio, una parodia … (P. Lioy, 1873)
- religione e scienza: le 'meraviglie' del Creato nella letteratura scientifica popolare
- critiche per la mancanza di approfondimento
Nel corso del Novecento, oltre all'aumento delle monografie e delle riviste di divulgazione scientifica, contribuiscono alla comunicazione scientifica:
- le prime enciclopedie e collane di volumi di 'popular science'
- titoli accattivanti e legati alla quotidianità (ma contenuti non banalizzati)
- contributi di diversi autori / specialisti di settore
- illustrazioni semplici (disegni e fotografie)
- applicazioni domestiche dei risultati della ricerca
- ruolo rassicurante della scienza (nel periodo post-bellico)
- Premi e riconoscimenti internazionali diventano mezzi di comunicazione scientifica. I premi Nobel come autori di scienza anche per il pubblico non specialista.
Comunicazione pubblica della scienza
Specializzazione della scienza à necessità della divulgazione
Abbiamo visto, nella seconda metà dell'Ottocento, tre tipologie del rapporto tra scienziati e pubblico:
- volumi e riviste di divulgazione scientifica a diversi livelli
- esposizioni e musei
- esperimenti pubblici
Nel contempo gli scienziati comunicano fra loro attraverso:
- pubblicazioni e riviste specialistiche
- congressi e riunioni di società scientifiche
- attività di università e istituti di ricerca
Il rapporto con il pubblico è visto con difficoltà dagli scienziati ?
"Al mondo non più di una dozzina di persone è in grado di capire la mia teoria" (A. Einstein, 1919)
Nel corso del Novecento:
Da parte degli scienziati:
- comunicazione pubblica della scienza come benevola 'elemosina' di conoscenze a un pubblico vasto e scientificamente analfabeta.
Da parte delle istituzioni:
- con l'incremento dei mezzi di comunicazione di massa à maggiore attenzione per l'opinione pubblica = maggiore attenzione anche per le reazioni del pubblico alla scienza.
Nuova figura di mediazione tra scienziati e pubblico = giornalista scientifico
Gli studi, in prevalenza sociologici, sulla comunicazione scientifica si sono prevalentemente concentrati sul ruolo dei giornalisti / mediatori e del pubblico, meno sugli scienziati.
Lo scienziato / ricercatore delega la comunicazione al giornalista scientifico, ma ne critica la "distorsione", il "travisamento" e la "sensazionalizzazione" in quanto vorrebbe solo una traduzione in parole molto semplici di una scienza considerata comunque troppo difficile per un pubblico profano.
Si verifica quindi spesso il processo di blame the messenger (accusa del messaggero):
- la comunità scientifica giudica, quasi sempre negativamente, l'accuratezza della comunicazione mediata dai giornalisti scientifici
- in tale contesto il ruolo del pubblico è quello di assorbire passivamente la comunicazione mediata della scienza
Ma in realtà il pubblico reagisce ed elabora immagini di fronte alla comunicazione scientifica (public understanding of science):
- la reazione di preoccupazione o timore di fronte a situazioni di rischio viene quasi sempre considerata dagli esperti come 'emotiva e irrazionale' anche se i pareri scientifici sono discordi, talvolta in modo oggettivamente preoccupante (casistica recente)
- l'elaborazione di immagini della scienza determina selezione di elementi e processi di semplificazione (es. personificazione di teorie; immagine della psicoanalisi = dualismo conscio / inconscio)
Da parte sua lo scienziato non sempre delega al giornalista / mediatore: il problema quindi è capire "come gli scienziati, dopo aver elaborato le teorie o semplicemente i concetti caratteristici delle loro discipline, le trasformano per renderle adeguate alla propagazione verso un pubblico differenziato" (Jacobi, 1987)
Una definizione più completa e articolata che esamina anche il ruolo degli scienziati, senza distinguere rigidamente scienza e divulgazione, si trova nel
Modello di continuità della scienza volta alla comunicazione
(Michel Cloître & Terry Shinn, 1985)
che identifica quattro livelli principali di comunicazione scientifica:
- Livello intraspecialistico (comunicazione tra specialisti)
- Livello interspecialistico (comunicazione tra scienziati diversi)
- Livello pedagogico ("scienza dei manuali"; scienza cumulativa)
- Livello popolare (stampa; giornalismo scientifico; documentari)
Questo modello non è necessariamente sequenziale:
- gli scienziati possono comunicare contemporaneamente a più livelli
- si possono verificare episodi di 'cristallizzazione' (non solo dovuti allle effettive barriere di complessità di alcune teorie)
- si possono verificare casi di 'deviazione' che vanno da un genere espositivo ad un altro, saltandone gli intermedi.
In quest'ultimo caso la conoscenza viene di solito intenzionalmente spostata al livello popolare, ritenuto più adatto all'appropriazione ed alla diffusione dell'oggetto di comunicazione scientifica (ad esempio nel caso di una scoperta: fusione fredda; estinzione dei dinosauri)
Se tuttavia una comunicazione scientifica segue gradualmente i quattro livelli del modello, essa assume una maggiore solidità e credibilità anche al pubblico.
Se invece subisce una 'deviazione' potrà avere effetti più instabili
Inoltre vanno considerati i modi di 'orientamento' della comunicazione scientifica (consenso / conflitto)
Fonte: http://www.scicom.altervista.org/comunicazione%20scientifica/Comunicazione%20Scientifica%20-%20modulo%20A.rtf
Autore: non identificabile dal documento (se conoscete l'autore inviateci un messaggio e-mail)
Visitate la fonte del testo :
Comunicazione scientifica
Prof. Silvia Meltzeltin 1° lezione
Comunicazione Scientifica
Lun. 4 novembre INTRODUZIONE
SCIENZA E TECNOLOGIA
CONCETTI E DEFINIZIONI
METODI E MODELLI
Giov. 7 novembre MODALITÀ DI COMUNICAZIONE
REQUISITI E DIFFICOLTÀ
Lun. 11 novembre PRATICA DELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA
MEDIA ELETTRONICI
RAPPORTI TRA MEZZO TECNICO E LINGUAGGIO
Giov. 14 novembre
GESTIRE UNA TRASMISSIONE RADIO
IMPOSTARE UN SERVIZIO
RICERCA ED USO DELLE FONTI DI INFORMAZIONE
Non possiamo essere specialisti in tutto
Non dobbiamo risolvere equazioni o creare simulazioni al computer
MA: dobbiamo avere un bagaglio culturale ampio
Contesto storico dello sviluppo delle Scienze per inquadrare i concetti
Sapere come lavorano i ricercatori, per usare e vagliare i risultati
(conoscere metodi e modelli, pregi e limiti)
saper distinguere tra usi abusivi e intelligenti dei formalismi
RUOLO ATTUALE DELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA )Þ INFORMAZIONE
La scienza è cultura
Divulgazione non più solo semplificazione generica
Per il “volgo” = strato culturalmente e socialmente inferiore (“ignorante”)
Senza connotazione negative: ignorante = che non sa
Per i ricercatori di altre discipline, di altri rami di una disciplina stessa
LA SCIENZA È CULTURA
CHE DIPENDE DALLA DIVULGAZIONE
Ne deriva una grande RESPONSABILITÀ per chi si occupa di comunicazione scientifica
CONCETTI E DEFINIZIONI
GRECI: - logia = discorso
= studio scientifico
ROMANI: 7 “artes”
MEDIO EVO: “artes docentes” / “scientiae intellectivae”
RINASCIMENTO: stampa – rete epistolare – inizio sperimentazione
XVII 1632 Galileo “dialogo dei massimi sistemi2
1637 Cartesio “Discorso sul metodo”
1687 Newton “Principia” (+ calcolo infinitesimale)
XVIII “scienza” = laboratorio, sperimentazione
Alchimia diventa Chimica
Scienze esatte adottano il linguaggio matematico
Scienze Naturali restano discorsive
XIX Concezione deterministica e ottimistica
Applicazioni tecnologiche della Fisica (elettromagnetismo)
Evoluzione: 1859 Darwin “Origine della specie”
Nuove Geometrie
XX Sviluppi sfasati delle varie Scienze + specializzazioni
Matematica e nuove Geometrie
Fisica: Relatività e Meccanica Quantistica (nucleare)
Chimica: materie sintetiche
Biologia: recupera ritardo
XXI Interdisciplinarità
Integrazione e convergenza tra le “due culture”
METODO SCIENTIFICO
ISPIRAZIONE
IPOTESI, CONGETTURA = MODELLO mentale
RACCOLTA DATI
ELABORAZIONE TEORIA = spiegazione tramite MODELLO SCIENTIFICO
INTERPRETAZIONE
VERIFICA = attendibilità della teoria
LEGGE = generalizzazione
MODELLI SCIENTIFICI
Servono a: capire fenomeni e processi
Fare previsioni (anche se non sono predittivi di per se)
Prendere decisioni
MODELLI CLASSICI:
MENTALI: ipotesi, congetture con qualche dato
MATEMATICI: con linguaggio e simbologia propria / astratti
FISICI: con linguaggio matematico / gen. Analogici
CHIMICI: con simbologia e geometria propria
Limiti: infinito (normalizzazione) / potenze di 10 (max 40)
NATURALISTICI: descrittivi 7 formule empiriche
Limiti: sistemi complessi con tanti parametri
MODELLI VIRTUALI:
SIMULAZIONI AL COMPUTER
Ricerca sperimentale di schemi e regolarità
Variazione veloce dei parametri
SCHEMA DI MODELLO MATEMATICO
COSTRUZIONE CONCETTUALE
(gen. Funzione da minimizzare o massimizzare)
¯
EQUAZIONE MATEMATICA
Che si ritiene descriva la realtà (gen. eq. differenziale)
¯
deterministica: non ricorre al calcolo delle probabilità
stocastica
¯
SCELTA DEI PARAMETRI (dati)
¯
RISOLUZIONE (gen. tramite computer)
¯
RISULTATO (numeri, da cui grafici)
PROBLEMATICHE GENERALI
È sempre difficile capire un sistema nel suo insieme:
Il MODELLO è sempre una SEMPLIFICAZIONE.
RIDUZIONISMO CLASSICO: ancora secondo CARTESIO i processi da studiare venivano scorporati anche quando i parametri interagivano, oppure venivano assunti come costanti. Poi si studiava solo influenza di un parametro per volta sulla reazione.
Così non si poteva capire il sistema nel suo insieme.
Ricomponendo i settori scorporati il sistema si comportava in modo imprevisto (tipico dei sistemi biologici).
Certi sistemi sono DETERMINISTICI in senso stretto. A una causa corrisponde un effetto e il processo si può descrivere con una equazione lineare. C’è una proporzionalità diretta e la rappresentazione grafica della dipendenza y = f(x) è una retta y = kx.
Ma di solito nei sistemi reali ci sono INTERAZIONI tra i parametri.
A una causa NON corrisponde un effetto preciso: il sistema non è lineare, bensì COMPLESSO. ANCHE CONOSCENDO LA LEGGE, basta una variazione piccolissima nelle condizioni di partenza per dare risultati imprevisti: CAOS DETERMINISTICO. Sistemi apparentemente semplici possono avere soluzioni così complesse da apparire casuali (piccole variazioni nei parametri possono portare a risultati molto diversi; errori iniziali si amplificano nel tempo).
Molti sistemi sono DINAMICI: alcune loro grandezze variano nel tempo secondo leggi espresse di solito da equazioni differenziali: meteo (turbolenze), medicina, finanza, biologia.
Le equazioni non lineari di solito non si possono risolvere per via analitica. Si cerca una APPROSSIMAZIONE per via numerica, utilizzando i modelli di simulazione al computer, variando i parametri e modellizzando i risultati. Però anche il computer incontra irrazionali (p greco, radice di 2, …) che richiedono ulteriori approssimazioni. Inoltre ha un limite nel suo stesso sistema logico, perché non può gestire tutta la gamma delle informazioni.
Non tutte le operazioni matematiche sono calcolabili. Ci sono inoltre processi caotici che non sono riducibili ad algoritmi.
METODO DI STUDIO
FISSARE CONCETTI E RIFERIMENTI IMPORTANTI
Date, avvenimenti, persone
ENUCLEARE L’ESSENZIALE
Riassumere, elaborare “bigino”
VISIONE CRITICA
Sarà vero? Vale sempre?
CAPTARE STIMOLI
Approfondimenti, curiosità, diversificare approcci
MEMORIZZARE
Associazioni (fatti, persone, avvenimenti, luoghi, letture, ecc.)
LEGGERE
Anche Biografie
N.B.: LIVELLI DI COMPRENSIONE SONO DIVERSI
0 = intuizione
1 = ripetere
2 = vagliare
3 = integrare (creativo)
BIBLIOGRAFIA
Radicati di Brozolo L. (1999) – Pensare la Natura – Ed. Laterza, Roma. E 7.75
Greco P. (2002) – Einstein e il ciabattino. Dizionario asimmetrico dei concetti scientifici di interesse filosofico. Editori Riuniti, Roma E 29
Fochi G. (1999) – Il segreto della chimica – Longanesi & C., Milano. Lit. 30.000
Fortey R. (19999 – Età: quattro miliardi di anni – Longanesi & C., Milano. Lit. 36.000
MODALITÀ DI COMUNICAZIONE
Come elaborare e trasmettere informazione scientifica
RICEVERE ) TRASMETTERE
RICEVERE = “cosa pensa l’esperto” (v. RICERCA E USO FONTI )
- chi è?
- da dove viene la notizia?
- sarà attendibile?
“cosa pensa la gente”
(opinione pubblica)
- indagine statistica = cosa si ricorda che si fa
- sondaggio di opinione = cosa si crede di pensare
TRASMETTERE = “cosa penso io” e “come lo dico” (per essere capito)
“COSA PENSO IO”: cosa ho capito?
ho capito se non riesco a esprimerlo?
cosa posso/devo dire?
cosa devo ammettere di tralasciare?
quali dubbi e difetti esplicitare?
“COME LO DICO” per essere capito e non frainteso
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RICERCA DEL LINGUAGGIO SCIENTIFICO ADATTO
- al destinatario
- al mezzo tecnico (v. RAPPORTI TRA MEZZO TECNICO E LINGUAGGIO )
CARATTERISTICHE DEL LINGUAGGIO SCIENTIFICO E TECNICO
MATEMATICA – FISICA – CHIMICA: linguaggio astratto proprio
SCIENZE NATURALI: linguaggio base discorsivo
COMUNICARE = TRADURRE IN LINGUAGGIO DISCORSIVO COMUNE
- non è sempre possibile per le Scienze Esatte
- richiede adattamenti per le Scienze Naturali
REQUISITI DEL LINGUAGGIO SCIENTIFICO E TECNICO
- USO APPROPRIATO DEL LESSICO SCIENTIFICO E TECNICO
- ESAME SINONIMIE APPARENTI E SIGNIFICATI VARIABILI
- USO CALIBRATO DI SINONIMIE E METAFORE
- CONTROLLO NEOLOGISMI E TRADUZIONI
RISCHI
Comunicazione banalizzata, falsa, imprecisa, incoerente, ambivalente, priva di significato
IMPORTANZA DI UNA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA CORRETTA
- Culturale (Scienza = Cultura)
- Il cittadino finanzia la ricerca e ne porta le conseguenze (se non capisce, non dispone di base decisionale etica e operativa)
1. USO APPRORPIATO DEL LESSICO SCIENTIFICO E TECNICO
- padronanza preliminare lingua corrente
- precisione, rigore, concisione
St.-Ex.: testo è perfetto quando non c’è più nulla da togliere
- semplificare il lessico specialistico a seconda del destinatario
(perifrasi, note a piè di pagina)
- unità di misura
dimensioni
ordini di grandezza
- convenzioni: Genere e specie
- neologismi elettronici e informatici
- simbologie, sigle, abbreviazioni
- SINONIMIE APPARENTI E SIGNIFICATI VARIABILI
Linguaggio corrente : sfumature
Linguaggio scientifico: concetti ¹
area ¹ superficie
Secondo le discipline:
kilo-
mega-
giga-
caos
3. ANALOGIE E METAFORE
Analogia = somiglianza, “come se…”
Metafora: = senso figurato (leone: re del deserto)
(possono essere utili, corrette/scorrette, controproducenti)
- TRADUZIONI LINGUE STRANIERE E NEOLOGISMI
- Lingua propria: gerghi, dialetti, regionalismi
- Linguaggio misto: lingue correnti ¹ (EU)
lingue morte
lingue “esotiche”
(inserti non tradotti / piè di pagina)
- Capire il significato (vocabolari, dizionari) verifica logica
- Termini intraducibili:
brutta fedele meglio di bella infedele
lasciare originale in corsivo e spiegare con approssimazione
- attenzione ai “falsi amici” (dizionari)
- ogni traduzione è una trasformazione
Ci sono diversi GENERI e diversi MEZZI di Comunicazione scientifica e tecnica
Il LINGUAGGIO va adattato: ai destinatari (noti, mirati, casuali) v. 7.11.02
ai GENERI
ai MEZZI
GENERI PIÙ DIFFUSI DI COMUNICAZIONE SCIENTIFICA E TECNICA
NOTIZIA
SPIEGAZIONE
APPROFONDIMENTO (Servizio, Trasmissione)
RELAZIONE (gen. Scritta)
PUBBLICITÀ
Vincoli pratici: tempo, spazio, finanziamenti
L
MEZZI CLASSICI: VERBALI – VISIVI – (VERBALI + VISIVI) a senso unico
MEZZI MODERNI: RETI interattive
VERBALI: VOCE
VOCE sola a fronte pubblico
Voce + TELEFONO: interattivo, tempo reale
Voce + RADIO: (v. 14.11.02)
Generalità: Fisica della voce e dell’ascolto
Ruolo dell’ascolto nell’apprendimento
Modalità espressive
VISIVA: SIMBOLI e IMMAGINI
SCRITTURA (a mano, a macchina, al computer):
Lettere, telegrammi, fax,e-mail
Giornali, riviste, libri
Pagine Web
ILLUSTRAZIONI, GRAFICA (a mano, al computer)
VISIVA + VERBALE
CINEMA E VIDEO
TV
Trasformano la Comunicazione in Spettacolo
Opportunità e rischi per la Comunicazione Scientifica e Tecnica
(potenzialità e difetti)
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MASS MEDIA = mezzo di comunicazione di massa
(mass: inglese = massa) – (media: latino, plur. di medium = mezzo)
“di massa” perché lo stesso messaggio giunge contemporaneamente a più persone in luoghi diversi. “Villaggio globale” (mac Luhan, 1968, “il medium è il messaggio”)
perché questi mezzi cambiano i concetti di spazio e di tempo nella comunicazione
Per capire la storia dei cambiamenti culturali e sociali bisogna conoscere il ruolo avuto dai media. La possibilità offerta dai media elettronici di immagazzinare/elaborare/trasmettere informazioni ha creato il mondo della comunicazione (forma di industria)
La stampa cede il monopolio dell’informazione, che passa a Radio, TV e poi Internet.
Parola scritta: bisogna saper leggere – si può rileggere e controllare – gen. Da soli
TV: non richiede istruzione – si guarda in gruppo
Sviluppo esplosivo Radio: Anni Trenta / Sviluppo esplosivo TV: Anni Sessanta (XX)
MASS MEDIA ELETTRONICI (Radio, TV, Computer in Rete)
- A parità di contenuto teorico, il messaggio passa a seconda del tipo di mass media
- Informazione scientifica e tecnica non deve equivalere a persuasione di massa
- Gestire la valanga di informazioni: siamo sommersi da una quantità di informazioni che non riusciamo a elaborare. Riceviamo risposte a domande che NON si siamo posti, in genere senza diritto di replica. Riceviamo molto falso e distorto (sia fatti, sia valori)
Per cogliere le opportunità dei nuovi mezzi occorre un esame critico del loro uso attuale
TV
Favorisce: fantasia, contemporaneità, risposta emotiva rapida, seduzione multisensoriale
Limita: consapevolezza, pensiero critico (passaggio rapido delle immagini non perette di decodificare il significato)
Filosofi:
Karl Popper (1902 – 1994): “TV cattiva maestra” – “TV ladra di tempo e serva infedele” – “TV bugiarda” – Libertà dipende dalla responsabilità – Popper propone “patente” per operatori TV
Hans Georg Gadamer: (+ 2002): “TV è la catena che lega l’uomo moderno dalla testa ai piedi”
Umberto Galimberti: “Il mezzo di comunicazione ci modifica, indipendentemente dall’uso che ne facciamo”
MEZZO TECNICO E LINGUAGGIO
RADIO |
TV e multimedialità |
|
|
Intrattenimento |
Spettacolo |
|
|
Verbale + sonorizzazione |
Visivo + Verbale + sonorizzazione |
|
|
Logica LINEARE |
Logica IPERTESTUALE |
|
|
Organizzazione sequenziale |
Commento a supporto |
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DOMANDE D’ESAME:
- A cosa si deve adattare il linguaggio nella Comunicazione scientifica e tecnica?
- Chi ha detto (scritto): “TV cattiva maestra” e perché?
Fonte: http://www.scicom.altervista.org/comunicazione%20scientifica/Comunicazione%20Scientifica%20-%20Modulo%20B.rtf
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