I raggi solari e la pelle

 

 

 

I raggi solari e la pelle

 

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I raggi solari e la pelle

 

I raggi UV costituiscono complessivamente circa l'8% della radiazione solare, il 75% dei quali è UV-A, il 19% è UV-B ed il 6% è UV-C.
Gli UV agiscono danneggiando DNA e proteine: gli UV-A hanno un effetto minimo, gli UV-B significativo, mentre gli UV-C sono i più distruttivi. Questi ultimi però vengono filtrati dallo strato di ozono. Gli effetti di queste radiazioni sono a carico della pelle, degli occhi, dell’apparato respiratorio, del sistema immunitario.
Gli effetti sulla pelle sono di diverso livello e grado. Anzitutto gli ultravioletti solari producono un invecchiamento precoce della pelle, con secchezza e rughe e sono i maggiori  responsabili delle più comuni manifestazioni dell’intervento del sole sulla pelle: l'eritema e l'abbronzatura. L'eri­tema, arrossamento dovuto alla libe­razione di sostanze endogene attive sulla circolazione sanguigna, compare poche ore dopo l'esposizione al sole e provoca un forte prurito; può o regredire o trasformarsi in una vera e propria scottatura.
L'abbronzatura avviene in due tempi: c'è quella immediata, indotta dai raggi UVA e provocata dalla dispersione della melanina già esistente, e quella ritardata, indotta dagli UVB e dovuta alla formazione di nuova melanina: è questa la vera "tintarella", persistente nel tempo. L'abbronzatura va comun­que considerata per quello che è, ovvero una reazione di difesa dell'or­ganismo: la melanina prodotta dai melanociti viene trasferita alle cellule dell'epidermide in via di maturazione, di cui va a ricoprire, come un cappuccio protettivo, il nucleo, per pro­teggere il DNA dall'effetto dannoso dei raggi UV.

 

 

 

 

Fonte: http://www.ianua.com/patrizia/scuola/file/5M/appunti.rar

Autore del testo: APPUNTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA Malattie della pelle di Patrizia Moscatelli

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