Principi fondamentali della costituzione
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Principi fondamentali della costituzione
LA DEMOCRAZIA
Con il termine democrazia (da dèmos: popolo; cratìa: potere) si può intendere:
- Il potere del popolo;
- Il potere per il popolo (esercitato da altri a vantaggio del popolo);
- Il potere con il popolo (esercitato da chiunque sia d’accordo con il popolo).
L’Italia è una repubblica democratica; nella nostra costituzione, democrazia significa governo del popolo e quindi secondo l’art. 1, secondo comma, Cost.: la sovranità appartiene al popolo.
La democrazia prevista dalla Costituzione è competitiva e comporta alcune condizioni:
- Libere elezioni con diritto di voto garantito a tutti;
- Pluralità di partiti politici;
- Protezione delle minoranze dal potere delle maggioranze;
- Possibilità per le minoranze di diventare maggioranze;
- Libertà delle opinioni e di dibattito politico.
La democrazia competitiva non è l’unica che si basa sul potere del popolo; a essa si oppone la dittatura democratica , regime di democrazia senza limiti. Essa si basa su una concezione del popolo monolitica, cioè un popolo visto come un insieme di individui con gli stessi interessi , stessa cultura, stesse idee politiche etc.. Un esempio di dittatura democratica è il regime giacobino in Francia, quando l’intero potere era esercitato da un gruppo di uomini che combatteva in nome del popolo.
Il popolo esercita la sovranità nelle forme e nei limiti della Costituzione. Stabilendo norme e limiti della sovranità, la Costituzione detta delle regole in cui viene stabilito chi e come deve essere esercitato il potere politico. Per diffendere le regole della democrazia competitiva, sono state previste due garanzie della Costituzione: la rigidità della Costituzione e la giustizia costituzionale.
La Costituzione è rigida quando non può essere modificata con una legge ordinaria ma con procedure più complesse e maggioranze più ampie; la Cost. può anche essere flessibile, cioè può essere modificata con una legge ordinaria.
La giustizia costituzionale consiste in un insieme di poteri della Corte Costituzionale che servono a reagire contro gli atti giuridici e comportamenti contrari alla Costituzione.
Presupposto della democrazia è la libertà dei singoli. Per libertà possiamo intendere la possibilità di essere se stessi e di differenziarsi dagli altri.
La Costituzione stabilisce un ricco catalogo di diritti di libertà (di pensiero, pratica religiosa, lavoro ecc..). la Costituzione però, a fianco al riconoscimento dei diritti, richiede l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale. Sono doveri previsti dalla Costituzione o dalle leggi per fa sì che la libertà sia indirazzata a favore del benessere di tutti.
Ci sono due tipi di libertà: quelle che riguardano l’aspetto fisico (libertà personale) e l’aspetto spirituale dell’uomo (libertà di coscienza, di fede religiosa, di pensiero ecc..), che sono riconosciute in modo assoluto; quelle che riguardano l’aspetto materiale della vita dell’uomo (libertà economiche), che non sono riconosciute in modo assoluto.
Per quanto riguarda la giustizia, la Costituzione italiana contiene norme programmatiche che indicano in quale direzione gli organi dello Stato devono esercitare i loro poteri.; si indica il compito preciso di abolire quelle differenze tra categorie di cittadini che impediscono ai meno favoriti una vita dignitosa. Nell’art. 3, secondo comma, è scritto il superamento dello Stato liberale , incaricato solo di mantere l’ordine tra classi sociali. Lo Stato delineato dalla Costituzione è uno Stato interventista (o Stato sociale), perché deve combattere gli squilibri della società attraverso politiche di riforma. Le norme programmatiche sono indicazioni per la politica dello Stato, ma fondano anche dei diritti dei singoli , diversi da quelli di libertà. Questi diritti consistono nella pretesa di prestazioni positive da parte dello Stato e sono denominati diritti sociali.
Il primo comma dell’art. 3 proclama il pricipio di uguaglianza di fronte alla legge e quindi il divieto di discriminazioni tra i cittadini. Uguaglianza secondo la Costituzione significa la possibilità di manifestare le proprie diversità. L’uguaglianza può essere formale, cioè la legge è uguale per tutti e sono vietati i trattamenti di favore o di sfavore e sostanziale: richiede che l’uguaglianza di fronte alla legge ceda il passo a leggi che stabiliscono trattamenti differenziati x favorire i più sfavoriti. L’uguaglianza si collega all’esigenza di giustizia. Per promuovere le condizioni dei meno abbienti e dei più deboli, si richiedono spesso leggi che trattino diversamente e in modo più favorevole, coloro che hanno meno possibilità; si ha bisogno quindi di leggi differenziate che sono necessarie ogni volta che lo Stato voglia mettere in opera politiche per ridurre le distanze sociali.
INTERNAZIONALISMO
La Costituzione respinge nettamente il nazionalismo ,che era uno dei cardini della politica fascista. L’Italia è uno Stato nazionale e riconosce e difende la propria identità rispetto agli altri Stati, ma con questi adotta atteggiamenti di collaborazione e di integrazione.
L’art. 11 Cost. afferma che la sovranità può essere limitata in condizioni di parità con gli altri stati per creare un ordinamento internazionale e che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni. L’italia si impegna a promuovere le organizzazioni rivolte a tale scopo. Questo articolo infatti fu approvato dall’Assemblea costituente per consentire la partecipazione italiana all’ONU.
Successivamente questo articolo ha costituito la base per l’adesione italiana alle Comunità europee.
Sempre l’art. 11 Cost. è la base della partecipazione italiana al sistema internazionale di protezione dei diritti dell’uomo. È importante la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Convenzione Europea contiene una lunga lista di diritti e e sottopone gli Stati aderenti al potere di due organi , la Commissione e la Corte europea per i diritti dell’uomo, istituiti a Strasburgo. Quando vengono violati i loro diritti fondamentali tali organi hanno il potere di condannare gli Stati per violazione degli obblighi che essi stessi si sono assunti aderendo alla Convenzione.
È molto importante il ripudio della guerra contenuto anch’esso nell’art. 11 Cost. .
Fonte: http://vgg.labcad.di.unimi.it/cbus/webscu/2005/ITGEttoreMajoranaGELA/dirit/principi_fondamentali_della_costituzione.doc
Sito web da visitare: http://vgg.labcad.di.unimi.it/cbus/
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