Diritto del lavoro domande e risposte

 

 

 

Diritto del lavoro domande e risposte

 

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Diritto del lavoro domande e risposte

 

Numero progressivo domanda Domanda Risposta A (esatta)
1 Ai sensi dell'art. 7, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza: per esigenze cui non possano far fronte con personale in servizio
2 Ai sensi dell'art. 53, c. 14, d. lgs. n. 165/2001, l'amministrazione: deve comunicare semestralmente al Dipartimento della funzione pubblica l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l'indicazione della ragione dell'incarico e dell'ammontare dei compensi corrisposti
3 Secondo la giurisprudenza del Consiglio di Stato (Sentenza C. Stato n. 1212/2003), il collaboratore esterno: non può mai svolgere compiti di rappresentanza e di gestione dell'ente
4 Ai sensi dell'art. 53, c. 7, d. lgs. n. 165/2001, il dipendente pubblico non può svolgere incarichi esterni: se non ha ottenuto l'autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza
5 Ai sensi dell'art. 53, c. 8, d.lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni non possono conferire un incarico retribuito a un dipendente di altra amministrazione pubblica: se questi non ha ottenuto l'autorizzazione dell'amministrazione di appartenenza
6 Nelle collaborazioni coordinate e continuative il requisito della"prevalente personalità" indica che: l'apporto del soggetto che ha sottoscritto il contratto di collaborazione deve sempre essere maggiormente apprezzabile rispetto all'impiego di una struttura materiale e/o della prestazione di altri soggetti.
7 Nelle collaborazioni coordinate e continuative il committente può: impartire sommariamente istruzioni e indicare i criteri di massima per l'esecuzione della prestazione
8 In caso di controversia con il committente, in relazione ai trattamenti economici e normativi concordati, il collaboratore coordinato e continuativo: deve rivolgersi al magistrato ordinario in funzione di giudice del lavoro, ex art. 409, n. 3, c.p.c.
9 La disciplina sulle collaborazioni a progetto introdotta dalla cd. Legge Biagi (d. lgs. n. 276/2003): non si applica al lavoro pubblico e, dunque, non incide sulla disciplina vigente per le collaborazioni coordinate e continuative
10 L'obbligo di iscrizione alla Gestione separata dell'INPS scatta: per le collaborazioni esterne che superino un reddito complessivo annuo di 5.000,00 a prescindere dal numero dei committenti
11 Ai fini fiscali, i redditi derivanti da collaborazioni coordinate e continuative: sono assimilati ai redditi derivanti da lavoro dipendente
12 Al collaboratore coordinato e continuativo spettano le detrazioni per i carichi di famiglia: a condizione che abbia dichiarato di averne diritto al sostituto d'imposta
13 Nel settore privato, ai sensi dell'art. 61, c. 1, d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa: devono essere riconducibili ad uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore
14 In base all'art. 97 della Costituzione, agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede: mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge
15 In base all'art. 35, d. lgs. n. 165/2001, l'assunzione nelle amministrazioni pubbliche avviene con contratto individuale di lavoro: a) tramite procedure selettive, conformi ai principi del comma 3 dello stesso articolo, volte all'accertamento della professionalità richiesta, che garantiscano in misura adeguata l'accesso dall'esterno; b) mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della legislazione vigente per le qualifiche e profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell'obbligo, facendo salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche professionalità
16 Ai sensi dell'art. 36, d. lgs. n. 165/2001, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte di una pubblica amministrazione: non può comportare in ogni caso la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la medesima P. A. ferma restando ogni responsabilità e sanzione.
17 Ai sensi dell'art. 28, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, i vincitori dei concorsi per esami per l'accesso alla qualifica di dirigente indetti dalle singole amministrazioni sono tenuti: anteriormente al conferimento del primo incarico, a frequentare un ciclo di attività formative organizzato dalla Scuola Superiore della P.A.
18 Ai sensi dell'art. 35, c. 3, d. lgs. n. 165/2001 le commissioni di concorso devono essere composte: esclusivamente da esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali
19 Ai sensi dell'art. 63, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro: tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, ad eccezione di quelle di cui al c. 4 del medesimo articolo
20 Ai sensi dell'art. 15, della legge n. 68/1999 (in tema di collocamento mirato per i disabili), in caso di inadempienze alle disposizioni della stessa legge: ai responsabili, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, si applicano le sanzioni penali, amministrative e disciplinari previste dalle norme sul lavoro pubblico
21 Ai sensi dell'art. 5, c. 8, della legge n. 68/1999: i datori di lavoro, pubblici e privati, possono essere autorizzati, su loro motivata richiesta, ad assumere in una unità produttiva un numero di lavoratori aventi diritto al collocamento obbligatorio superiore a quello prescritto, portando le eccedenze a compenso del minor numero di lavoratori assunti in altre unità produttive della medesima regione
22 Ai sensi dell'art. 31, d. lgs. n. 165/2001, nel caso di trasferimento o conferimento di attività, svolte da pubbliche amministrazioni, enti pubblici o loro aziende e strutture, ad altri soggetti, pubblici o privati, al personale che passa alle dipendenze di tali soggetti: si applicano, salvo la presenza di disposizioni speciali, le previsioni dell'art. 2112 c.c. e si osservano le procedure di informazione e consultazione di cui all'art. 47, c. 1-4, della legge n. 428/1990, dettate in materia di lavoro subordinato privato
23 Ai sensi dell'art. 28, c. 3, d. lgs. 165/2001, al corso-concorso selettivo di formazione per l'accesso alla qualifica di dirigente bandito  dalla Scuola Superiore della P.A. possono essere ammessi anche: dipendenti di strutture private muniti del diploma di laurea e che abbiano maturato almeno 5 anni  di esperienza lavorativa in posizioni professionali equivalenti a quelle richieste dal comma 2 del medesimo articolo per i dipendenti pubblici
24 Ai sensi dell'art. 2, c. 3, d. lgs. n. 165/2001,  nel lavoro pubblico l'attribuzione di trattamenti economici può avvenire: esclusivamente mediante contratti collettivi o, alle condizioni previste, mediante contratti individuali
25 Nel determinare la retribuzione sufficiente, ai sensi dell'art. 36 comma 1 della Costituzione, il giudice: può utilizzare come parametro di riferimento la retribuzione prevista dal contratto collettivo di lavoro astrattamente applicabile allo specifico contratto di lavoro
26 La nozione generale di retribuzione fa riferimento: a ciò che viene corrisposto al prestatore di lavoro in via necessaria e non eventuale, come compenso di una specifica attività di lavoro ordinario o straordinario
27 In materia di durata settimanale dell'orario di lavoro, l'art. 4, comma 2, d.lgs. n. 66/2003: fissa un limite alla durata media dell'orario di lavoro (48 ore per ogni periodo di 7 giorni), comprensivo delle ore di lavoro straordinario
28 Il limite delle 48 ore di durata media dell'orario di lavoro settimanale previsto dall'art. 4, d.lgs. n. 66/2003, va calcolato con riferimento: ad un periodo non superiore a 4 mesi, elevabile dai contratti collettivi di lavoro fino a 6 mesi ovvero, a certe condizioni, fino a 12 mesi
29 In materia di durata settimanale dell'orario di lavoro, l'art. 4, c. 5, d.lgs. n. 66 del 2003: stabilisce un apposito obbligo di comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro  qualora in un'unità produttiva che occupi più di dieci dipendenti siano superate le 48 ore di lavoro settimanale, attraverso prestazioni di lavoro straordinario.
30 Nel nostro ordinamento, il limite generale al lavoro straordinario previsto dalla legge è di: 250 ore annuali
31 In materia di riposo giornaliero, l'art. 7, d.lgs. n. 66/2003: prevede il diritto del lavoratore a godere di 11 ore di riposo consecutivo (fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata) ogni 24 ore
32 Ai sensi dell'art. 9, d.lgs. n. 66 del 2003, il riposo settimanale di 24 ore consecutive: deve coincidere di regola con la domenica, fatte salve le eccezioni previste dalla legge.
33 Fermo restando il riposo settimanale e quello giornaliero, l'art. 8, d. lgs. n. 66/2003 prevede che il lavoratore ha diritto anche ad un intervallo per pausa: le cui modalità e la cui durata sono fissate dal contratto collettivo, ogni qualvolta l'orario giornaliero ecceda il limite di 6 ore
34 Le ferie annuali, ai sensi dell'art. 10, d.lgs. n. 66/2003, non possono avere una durata inferiore a quattro settimane: e non possono essere sostituite da un'indennità per ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro
35 Ai sensi dell'art. 10, d.lgs. n. 66/2003, delle quattro settimane di ferie stabilite dalla legge: due settimane vanno godute consecutivamente, ove ne faccia richiesta il lavoratore, e nel corso dell'anno di maturazione, salvo diversa previsione della contrattazione collettiva
36 Ai sensi dell'art. 10, d.lgs. n. 66/2003, delle quattro settimane di ferie stabilite dalla legge: due settimane possono essere godute nei 18 mesi successivi all'anno di maturazione, salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva
37 Ai sensi dell'art. 2109, c. 2, del codice civile, il tempo del godimento delle ferie annuali: è stabilito dal datore di lavoro, tenuto conto dell'interesse dell'impresa e degli interessi del prestatore di lavoro
38 In materia di durata massima della giornata lavorativa, l'art. 36, c. 2, della Costituzione, prevede che: il legislatore ordinario stabilisce la durata massima della giornata lavorativa
39 In materia di lavoro notturno, l'art. 11, d.lgs. n. 66/2003: elenca le ipotesi in cui è vietata l'adibizione al lavoro notturno e quelle in cui il lavoratore non è obbligato a prestarlo; prevede, inoltre che i contratti collettivi stabiliscano i requisiti di altri lavoratori esclusi dall'obbligo
40 In materia di riposo giornaliero, l'art. 17, d.lgs. n. 66/2003 consente ai contratti collettivi di prevedere una durata inferiore alle 11 ore: a condizione che ai prestatori di lavoro siano accordati periodi equivalenti di riposo compensativo  o, in casi eccezionali in cui ciò non sia possibile per ragioni oggettive, a condizione che sia loro accordata una protezione appropriata
41 La nuova disciplina dell'orario di lavoro prevista dal d.lgs. n. 66/2003 si applica: a tutti i datori di lavoro privati e pubblici, fatte salve le eccezioni previste dall'art. 2, d.lgs. n. 66/2003
42 A norma dell'art. 2103 c.c., il prestatore di lavoro privato deve essere adibito: alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore successivamente acquisita, ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione
43 Ai sensi dell'art. 52, d.lgs. n. 165/2001, l'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza: non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione
44 A norma dell'art. 2103 c.c., l'assegnazione di mansioni superiori  ad un proprio dipendente da parte di un datore di lavoro privato diviene definitiva: ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione del lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi
45 Ai sensi dell'art. 52, c. 2, lett. a), d.lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico, per obiettive esigenze di servizio, può essere adibito a mansioni superiori,  nel caso di vacanza di posto in organico: per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti
46 Ai sensi dell'art. 52, c. 2, lett. b), d.lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico, per obiettive esigenze di servizio, può essere adibito a mansioni superiori nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, per la durata dell'assenza: con esclusione dell'assenza per ferie
47 Ai sensi dell'art. 52, c. 3, d.lgs. n. 165/2001, nel lavoro pubblico si considera svolgimento di mansioni superiori: l'attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti propri di dette mansioni.
48 Ai sensi dell'art. 52, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, il prestatore di lavoro pubblico che sia legittimamente adibito a mansioni superiori: ha diritto al trattamento previsto per la qualifica superiore, per il periodo di effettiva prestazione.
49 Il trasferimento del prestatore di lavoro può essere disposto dal datore di lavoro privato, ai sensi dell'art. 2103 c.c.: per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive
50 A norma dell'art. 22 della legge n. 300/1970, il trasferimento del dirigente sindacale può essere disposto: solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza
51 Nei contratti nazionali di comparto, i sistemi di classificazione del personale sono articolati in: categorie e/o aree.
52 La progressione verticale, e, quindi, il passaggio ad una fascia funzionale superiore, secondo la giurisprudenza della Corte costituzionale (ad es. Corte cost. n. 194/2002): comporta l'accesso ad un nuovo posto di lavoro corrispondente a funzioni più elevate  ed è soggetta, pertanto, quale figura di reclutamento, alla regola del pubblico concorso
53 Le posizioni organizzative sono: incarichi a tempo determinato, rinnovabili, conferiti a dipendenti con qualifiche apicali
54 Ai sensi dell'art. 5 della legge n. 53/2000, per "congedo per la formazione" si intende: quello finalizzato al completamento della scuola dell'obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma universitario o di laurea, alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro
55 A norma dell'art. 2, lett. e), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per lavoratrice o lavoratore si intendono, salvo che non sia altrimenti specificato: i dipendenti, compresi quelli con contratto di apprendistato, di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro nonché i soci lavoratori di cooperative
56 A norma dell'art. 16, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) è vietato adibire al lavoro le donne: a) durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, salvo quanto previsto all'articolo 20; b) ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto;c) durante i tre mesi dopo il parto (salvo quanto previsto all'art. 20);d) durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta (tali giorni sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto)
57 A norma dell'art. 2, lett. b), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per "congedo di paternità" si intende: l'astensione dal lavoro del lavoratore, fruito in alternativa al congedo di maternità
58 A norma dell'art. 2, lett. c), d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) per "congedo parentale", si intende: l'astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore, nei periodi consentiti dalla stessa legge
59 A norma dell'art. 25, c. 1, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), per i periodi di congedo di maternità: non è richiesta, in costanza di rapporto di lavoro, alcuna anzianità contributiva pregressa ai fini dell'accreditamento dei contributi figurativi per il diritto alla pensione e per la determinazione della misura stessa
60 A norma dell'art. 18, d. lgs.. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), l'inosservanza delle disposizioni contenute negli artt. 16 e 17, del medesimo provvedimento, in materia di divieto di adibizione al lavoro delle donne in maternità nei periodi protetti: è punita con l'arresto fino a sei mesi.
61 Ai sensi dell'art. 68, c. 1, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), alle coltivatrici dirette, colone, mezzadre e alle imprenditrici agricole è corrisposta: per i due mesi antecedenti e per i tre mesi successivi la data del parto, un'indennità giornaliera pari all'80% della retribuzione minima giornaliera prevista per gli operai agricoli a tempo indeterminato
62 A norma dell'art. 68, del D.P.R. n. 3/1957 (TU delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato), l'aspettativa per infermità dei dipendenti pubblici non contrattualizzati è disposta: d'ufficio o a domanda, quando sia accertata, in base al giudizio di un medico scelto dall'amministrazione, l'esistenza di una malattia che impedisca temporaneamente la regolare prestazione del servizio
63 Ai sensi dell'art. 54, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, il codice di comportamento per i pubblici dipendenti  è reso noto mediante: pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e consegna al dipendente all'atto dell'assunzione
64 Ai sensi dell'art. 7, c. 8, della legge n. 300/1970, il datore di lavoro non può tener conto ad alcun effetto di una sanzione inflitta al dipendente: una volta che siano decorsi 2 anni dalla sua applicazione
65 Ai sensi dell'art. 55, c. 5, d. lgs. n. 165/2001, nel corso dell'audizione innanzi all'ufficio per i procedimenti disciplinari, il dipendente può farsi assistere: da un procuratore ovvero da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato
66 Ai sensi dell'art. 2119 c.c., giusta causa di licenziamento è: una causa che non consenta la prosecuzione anche provvisoria del rapporto
67 Ai sensi dell'art. 3, della legge n. 604/1966, giustificato motivo soggettivo di licenziamento è: un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro
68 Ai sensi dell'art. 2, della legge n. 604/1966, il licenziamento orale è: inefficace
69 La tutela reale prevista dall'art. 18 della legge n. 300/1970 comporta che: in ogni caso di licenziamento illegittimo il datore di lavoro deve reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro
70 Ai sensi dell'art. 18, Legge n. 300/1970, la c.d. tutela reale opera nei confronti dei licenziamenti illegittimi: posti in essere da datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che occupino più di 15 dipendenti nell'unità produttiva o nello stesso comune o che abbiano alle proprie dipendenze più di 60 dipendenti
71 Ai sensi dell'art. 3, Legge n. 108/1990, il licenziamento discriminatorio è nullo e comporta: la condanna del datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro ai sensi dell'art. 18 della legge n. 300/1970, indipendentemente dal numero dei lavoratori occupati dal datore di lavoro
72 Nell'ambito della tutela obbligatoria, in caso di licenziamento privo di giusta causa o di giustificato motivo, il datore di lavoro, ai sensi dell'art. 8, Legge n. 604/1966: è tenuto a riassumere il prestatore di lavoro entro tre giorni o a risarcire il danno versando un'indennità
73 Ai sensi dell'art. 2096, c. 3, c.c., durante il periodo di prova: ciascuna delle parti può recedere dal contratto senza obbligo del preavviso
74 In materia di lavoro, la giurisdizione del giudice amministrativo riguarda: le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e le controversie relative al personale in regime di diritto pubblico
75 La pronuncia del giudice ordinario in materia di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni: ha efficacia solo nei confronti delle parti processuali
76 Nei rapporti di lavoro pubblico privatizzati, la disciplina sulle rinunzie e transazioni di cui all'art. 2113 c.c.: si applica integralmente
77 Ai sensi dell'art. 2113 del codice civile, le rinunzie e transazioni del lavoratore non sono valide se: hanno per oggetto diritti derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi
78 A norma dell'art. 4, c. 2, d.lgs. n. 165/2001, ai dirigenti spetta: l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo
79 Le attribuzioni dei dirigenti, di cui all'art. 4, c. 2, d.lgs. n. 165/2001 possono essere derogate: soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative.
80 Ai sensi dell'art. 14, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, gli atti di competenza dei dirigenti: non possono essere revocati, riformati, riservati o avocati a sé dal Ministro.
81 Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. n. 165/2001, con il provvedimento di conferimento dell'incarico sono individuati: l'oggetto dell'incarico e gli obiettivi da conseguire, nonché la durata dell'incarico
82 Ai sensi dell'art. 19, d.lgs. n. 165/2001, al provvedimento di conferimento dell'incarico accede un contratto individuale con cui è definito: il trattamento economico corrispondente
83 Ai sensi dell'art. 24, d.lgs. n. 165/2001, la retribuzione del personale con qualifica di dirigente è determinata: dai contratti collettivi per le aree dirigenziali
84 Nelle amministrazioni pubbliche, la rappresentanza sindacale unitaria (R.S.U.) è: l'organismo elettivo di rappresentanza unitaria di tutti i lavoratori
85 Ai sensi dell'art. 42, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, la composizione dell'organismo di rappresentanza unitaria del personale e le specifiche modalità delle elezioni sono determinate: mediante appositi accordi o contratti collettivi nazionali
86 L'art. 42, c. 4, d. lgs. n. 165/2001 garantisce la possibilità di presentare le liste per l'elezione delle R.S.U.: oltre alle organizzazioni ammesse alle trattative per la sottoscrizione dei contratti collettivi in base ai criteri di rappresentatività su base associativa ed elettorale di cui all'art. 43 dello stesso d.lgs., alle organizzazioni sindacali, costituite in associazione, che abbiano aderito agli accordi che disciplinano l'elezione e il funzionamento dell'organismo
87 AI sensi dell'art. 42, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, le R.S.A. dei lavoratori pubblici possono essere costituite: dai sindacati che siano stati ammessi alle trattative per la sottoscrizione dei contratti collettivi in base ai criteri di rappresentatività su base associativa ed elettorale di cui all'art. 43 dello stesso d.lgs.
88 L'art. 42, c. 7, d. lgs. n. 165/2001 prevede che, ai fini dell'esercizio della contrattazione collettiva integrativa, gli accordi o contratti collettivi che regolano l'elezione ed il funzionamento delle R.S.U.  possono prevedere: che la R.S.U. stessa sia integrata da rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di comparto
89 L'ARAN ha personalità giuridica ed è: un organismo collegiale di diritto pubblico
90 Ai sensi dell'art. 46, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, ai fini della contrattazione collettiva integrativa: su richiesta dei comitati di settore, in relazione all'articolazione della contrattazione collettiva di comparto ed alle specifiche esigenze delle pubbliche amministrazioni interessate, possono essere costituite, anche per periodi determinati, delegazioni dell'ARAN su base regionale o pluriregionale
91 Ai sensi dell'art. 46, c. 13, d. lgs. n. 165/2001, le regioni a statuto speciale e le province autonome, per la contrattazione collettiva di loro competenza: possono avvalersi di agenzie tecniche istituite con legge regionale o provinciale, ovvero dell'assistenza dell'ARAN
92 Ai sensi dell'art. 43, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, le organizzazioni sindacali  chiamate dalla legge a negoziare con l'ARAN la determinazione dei comparti della contrattazione collettiva nazionale sono: le confederazioni sindacali alle quali, in almeno due comparti o due aree contrattuali, siano affiliate organizzazioni sindacali che abbiano i requisiti per essere ammesse a negoziare il contratto nazionale
93 Le organizzazioni sindacali che, ai sensi dell'art. 43, c. 1 e 2, d. lgs. n. 165/2001, sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale di comparto sono: quelle che abbiano nel comparto una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando a tal fine la media tra il dato associativo (percentuale delle deleghe rilasciate nell'ambito considerato) e quello elettorale (percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle R.A.U.), nonché le confederazioni cui le stesse sono affiliate
94 Ai sensi dell'art. 43, c. 8, d. lgs. n. 165/2001, la rilevazione e certificazione dei dati relativi ai voti e alle deleghe ai fini della ammissione dei sindacati  alla contrattazione collettiva nazionale, nonché la risoluzione di eventuali controversie è svolta: da un comitato paritetico costituito in seno all'ARAN
95 Ai sensi dell'art. 43, c. 10, d. lgs. n. 165/2001, In caso di contestazione sulla rilevazione dei voti e delle deleghe ai fini della ammissione alla contrattazione collettiva nazionale, può rendersi necessario acquisire il parere: del CNEL
96 In base alla giurisprudenza della Corte costituzionale i contratti collettivi di comparto stipulati dall'ARAN si applicano: a tutti i rapporti di lavoro nell'ambito del comparto, in virtù, da un lato, del vincolo di conformazione agli obblighi assunti con i contratti collettivi imposto al datore di lavoro pubblico e del vincolo di parità di trattamento gravante sulla pubblica amministrazione; dall'altro, del richiamo, contenuto nel contratto individuale, alla fonte collettiva
97 Ai sensi dell'art. 43, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, l'ARAN sottoscrive i contratti collettivi nazionali  di comparto verificando previamente: che, sulla base della rappresentatività accertata per l'ammissione alle trattative, le organizzazioni sindacali che aderiscono all'ipotesi di accordo rappresentino nel loro complesso almeno il 51% come media tra dato associativo e dato elettorale, o almeno il 60% del dato elettorale, nell'ambito del comparto
98 Il contratto collettivo nazionale vincola la pubblica amministrazione: dal giorno della sua sottoscrizione
99 I contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, nel settore privato, devono essere applicati: da tutti i datori di lavoro iscritti alle associazioni datoriali stipulanti
100 Secondo la giurisprudenza e la dottrina prevalente, nel settore privato, i contratti collettivi attualmente stipulati dalle associazioni datoriali e dalle OO.SS. dei lavoratori: hanno natura giuridica 'privatistica'
101 Ai sensi dell'art. 40, c. 3,  d.lgs. n. 165/2001, i rapporti tra i diversi livelli contrattuali: sono disciplinati, in coerenza con il settore privato, dalla contrattazione collettiva.
102 Ai sensi dell'art. 46, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, in sede di negoziazione del contratto integrativo, le pubbliche amministrazioni: possono avvalersi dell'assistenza dell'ARAN
103 Ai sensi dell'art. 49, d. lgs. n 165/2001, qualora insorgano controversie sull'interpretazione dei contratti collettivi: i soggetti che li hanno sottoscritti possono definire consensualmente il significato della clausola controversa, con effetto a partire dal vigenza del contratto
104 Ai sensi dell'art. 2, c. 3, d. lgs. n. 165/2001, eventuali disposizioni legislative o regolamentari che attribuiscono incrementi retributivi non previsti da contratti: cessano di avere  efficacia a far data dall'entrata in vigore del relativo rinnovo contrattuale
105 Ai sensi dell'art. 48, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, l'onere a carico del bilancio statale derivante dalla contrattazione collettiva nazionale è quantificato tramite: apposita norma da inserire nella legge finanziaria
106 Ai sensi dell'art. 48, c. 1, d. lgs. n. 165/2001, gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio statale per la contrattazione integrativa delle amministrazioni dello Stato sono determinati con: apposita norma da inserire nella legge finanziaria
107 La legge n. 146/1990, che regola lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, considera tali quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati: alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione e alla libertà di comunicazione
108 Ai sensi dell'art. 2, c. 5, legge n. 146/1990, il preavviso di sciopero nell'ambito dei servizi pubblici essenziali non può essere inferiore a: 10 giorni
109 Ai sensi dell'art. 2, c. 1, legge n. 146/1990, i soggetti che proclamano lo sciopero hanno l'obbligo di comunicare per iscritto, nel termine di preavviso: la durata, la modalità di attuazione e le motivazioni dell'astensione collettiva
110 Ai sensi dell'art. 2, c. 6, legge n. 146/1990, le amministrazioni erogatrici dei servizi pubblici essenziali sono tenute a dare comunicazione agli utenti dello sciopero almeno: 5 giorni prima dell'inizio
111 Ai sensi dell'art. 4, c. 1, legge n. 146/1990, i lavoratori che si astengono dal lavoro in violazione delle disposizioni della stessa legge sono soggetti a: sanzioni disciplinari
112 Ai sensi dell'art. 4, c. 4, legge. n. 146/1990, i dirigenti responsabili delle amministrazioni pubbliche che erogano servizi pubblici essenziali che non osservino le disposizioni della medesima legge sono soggetti: a una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.582 a euro 25.822
113 Ai sensi dell'art. 4, c. 4, legge n. 146/1990, i legali rappresentanti delle imprese e degli enti che erogano servizi pubblici essenziali che non osservino le disposizioni della medesima legge sono soggetti a: una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.582 a euro 25.822
114 Ai sensi dell'art. 4, c. 1, legge n. 146/1990, le organizzazioni dei lavoratori che proclamano uno sciopero o ad esso aderiscono in violazione delle disposizioni della medesima legge sono soggette a: sospensione dal godimento dei permessi sindacali retribuiti ovvero dei contributi sindacali loro spettanti, per tutta la durata dell'astensione stessa e comunque per un ammontare economico non inferiore a euro 2.582 e non superiore a euro 25.822. Le medesime organizzazioni possono altresì essere escluse dalle trattative alle quali partecipino per un periodo di due mesi dalla cessazione del comportamento
115 Ai sensi dell'art. 5, legge n. 146/1990, le amministrazioni o le imprese erogatrici dei servizi pubblici essenziali sono tenute a rendere pubblico tempestivamente: il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso, e la misura delle trattenute effettuate secondo la disciplina vigente
116 AI sensi dell'art. 13, legge n. 146/1990, chi valuta il comportamento dei lavoratori durante lo sciopero nei servizi pubblici essenziali e determina la sanzione applicabile in caso di violazione degli obblighi fissati dalla medesima legge? la commissione di garanzia
117 Ai sensi dell'art. 8, legge n 146/1990, nell'ambito dei servizi pubblici essenziali, la precettazione può essere disposta: su segnalazione della commissione di garanzia o, nei casi di necessità ed urgenza, su diretta iniziativa dell'organo di precettazione
118 E' ancora vietato penalmente lo sciopero per fini non contrattuali e quello di coazione della pubblica autorità, di cui agli artt. 503 e 504 c. p.? in base alle sentenze n. 290/1974 e n. 165/1983 della Corte costituzionale, il divieto penale permane quando lo sciopero sia diretto a sovvertire l'ordinamento costituzionale ovvero ad impedire o ostacolare il libero esercizio dei poteri legittimi nei quali si esprime la sovranità popolare
119 Per somministrazione di lavoro, ai sensi dell'art. 20, d. lgs. n. 276/2003, si intende: la fornitura professionale di manodopera
120 Ai sensi dell'art. 20, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro nel settore privato può essere: a tempo indeterminato o a termine
121 Ai sensi dell'art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro nelle pubbliche amministrazioni può essere: solo a termine
122 Ai sensi dell'art. 20, c. 4, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione di lavoro a termine è ammessa: a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività dell'utilizzatore
123 Ai sensi dell'art. 20, c. 3, d. lgs. n. 276/2003, la somministrazione a tempo indeterminato è ammessa: nelle ipotesi tassative di cui alle lettere a) - i) dello stesso comma 3
124 Ai sensi dell'art. 20, c. 5, d. lgs. n. 276/2003, il contratto di somministrazione non è vietato: per lo svolgimento di attività lavorative pericolose
125 Ai sensi dell'art. 22, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, in caso di somministrazione a tempo determinato, il termine apposto al contratto di lavoro intercorrente tra somministratore e prestatore di lavoro: può essere in ogni caso prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata prevista dal contratto collettivo applicato dal somministratore
126 Ai sensi dell'art. 22, c. 3, d. lgs. n. 276/2003, nel caso in cui il lavoratore sia assunto dall'agenzia di somministrazione con contratto a tempo indeterminato: ha diritto, per i periodi durante i quali il lavoratore stesso rimane in attesa di somministrazione, ad una indennità di disponibilità
127 Ai sensi dell'art. 20, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, durante la somministrazione l'esercizio del potere direttivo e di quello di controllo della prestazione di lavoro è esercitato: dall'impresa utilizzatrice
128 Ai sensi dell'art. 23, c. 7, d. lgs. n. 276/2003, nel contratto di  somministrazione l'esercizio del potere disciplinare è riservato: all'agenzia di somministrazione
129 Ai sensi dell'art. 22, d. lgs. n. 276/2003, il contratto di lavoro tra lavoratore e agenzia di somministrazione può essere: a tempo determinato e a tempo indeterminato
130 Ai sensi dell'art. 21, c. 4, d. lgs. n. 276/2003, nel caso in cui il contratto di somministrazione non sia stato stipulato in forma scritta: il contratto stesso è nullo e i lavoratori sono considerati a tutti gli effetti alle dipendenze dell'utilizzatore
131 Ai sensi dell'art. 22, c. 5, d. lgs. n. 276/2003, in caso di somministrazione: il lavoratore somministrato non è computato nell'organico dell'utilizzatore ai fini dell'applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla materia dell'igiene e della sicurezza sul lavoro
132 Ai sensi dell'art. 23, c. 1, d. lgs. n. 276/2003, i lavoratori somministrati hanno diritto: ad un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello dell'utilizzatore, a parità di mansioni svolte
133 Ai sensi dell'art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276/2003 e dell'art. 36, c. 2, d. lgs. n. 165/2001, in caso di somministrazione irregolare, il lavoratore: non può chiedere la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze dell'amministrazione utilizzatrice
134 Ai sensi dell'art. 24, c. 2, d. lgs. n. 276/2003, il lavoratore somministrato: ha diritto ad esercitare presso l'utilizzatore i diritti di libertà e di attività sindacale, nonché a partecipare alle assemblee del personale dipendente delle imprese utilizzatrici
135 Ai sensi dell'art. 26, d. lgs. n. 276/2003, nel contratto di  somministrazione, nel caso di danni  nei confronti di terzi provocati dai lavoratori nell'esercizio delle loro funzioni: risponde l'utilizzatore
136 AI sensi dell'art. 1, d. lgs. n. 368/2001, il contratto a termine può essere stipulato a fronte: di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo
137 Ai sensi dell'art. 1, c. 2, d. lgs. n. 368/2001, l'apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato: deve risultare, direttamente o indirettamente, da atto scritto, nel quale devono esserne specificate le ragioni
138 Ai sensi dell'art. 1, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, copia dell'atto scritto da cui risulta l'apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato: deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro cinque giorni lavorativi dall'inizio della prestazione
139 Ai sensi dell'art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, il termine del contratto di lavoro a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti: solo quando la durata originaria del contratto sia inferiore a tre anni
140 Ai sensi dell'art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, il termine del contratto di lavoro a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti: una sola volta e a condizione che la proroga sia richiesta da ragioni obiettive e si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale è stato stipulato il contratto
141 Ai sensi dell'art. 4, c. 1, d. lgs. n. 368/2001, quando la durata originaria del contratto a termine sia inferiore a tre anni, il termine può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e nel rispetto degli altri limiti ivi previsti: purché la durata complessiva del rapporto  non risulti superiore a tre anni
142 Qualora il rapporto di lavoro a tempo determinato intercorrente con un datore di lavoro privato continui dopo la scadenza del termine originariamente fissato nel contratto o successivamente prorogato, l'art. 5, c. 2, d. lgs. n. 368/2001, stabilisce che: se il rapporto continua oltre il ventesimo giorno in caso di contratto di durata inferiore a sei mesi, ovvero oltre il trentesimo giorno negli altri casi, il contratto stesso si considera a tempo indeterminato dalla scadenza dei predetti termini
143 Ai sensi dell'art. 5, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, qualora il lavoratore assunto con un contratto a termine da un datore di lavoro privato venga riassunto, alla scadenza, con un secondo contratto di lavoro a termine: il secondo contratto si considera a tempo indeterminato se il lavoratore venga riassunto entro un periodo di dieci giorni dalla data di scadenza del primo, nel caso in cui quest'ultimo sia  di durata fino a sei mesi, ovvero se il lavoratore venga riassunto entro un periodo di venti giorni dalla data di scadenza del primo, nel caso in cui quest'ultimo sia di durata superiore a sei mesi
144 Ai sensi dell'art. 10, c. 7, d. lgs. n. 368/2001, i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi: possono stabilire limiti quantitativi di utilizzazione dell'istituto del contratto di lavoro a tempo determinato, fatta  esclusione per le ipotesi previste dalle lett. a)-d) dello stesso comma
145 Ai sensi dell'art. 10, c. 3, d. lgs. n. 368/2001, nei settori del turismo e dei pubblici esercizi: è ammessa l'assunzione diretta di manodopera per l'esecuzione di speciali servizi di durata non superiore a tre giorni, determinata dai contratti collettivi stipulati con i sindacati locali o nazionali aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale
146 Ai sensi dell'art. 86, c. 9, d. lgs. n. 276, la vigente disciplina in materia di contratti di formazione e lavoro (C.F.L.), fatto salvo quanto previsto dall'art. 59, c. 3, dello stesso decreto: è applicabile integralmente alle pubbliche  amministrazioni
147 Le pubbliche amministrazioni che abbiano assunto lavoratori con contratti di formazione e lavoro (C.F.L.) e che intendano trasformare tali contratti in contratti di lavoro a tempo indeterminato: devono comunque osservare il limite di cui all'art. 97, c. 3, della Costituzione e quanto stabilito dall'art. 35, d. lgs. n. 165/2001in tema di assunzione di personale nelle pubbliche amministrazioni
148 Ai sensi dell'art. 2, lett. b), D.P.R. n. 70/1999, per "telelavoro" presso le pubbliche amministrazioni  si intende: la prestazione di lavoro eseguita dal dipendente in qualsiasi luogo ritenuto idoneo, collocato al di fuori della sede di lavoro, dove la prestazione sia tecnicamente possibile, con il prevalente supporto di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, che consentano il collegamento con l'amministrazione cui la prestazione stessa inerisce
149 Ai sensi dell'art. 6, D.P.R. n. 70/1999, le eventuali regole tecniche per il telelavoro, anche con riferimento alla rete unitaria delle pubbliche amministrazioni, alle tecnologie per l'identificazione, alle esigenze di adeguamento all'evoluzione scientifica e tecnologica ed alla tutela della sicurezza dei dati, sono fissate: dall'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione
150 Ai sensi dell'art. 1, c. 2, lett. b), d. lgs. n. 61/2000, ai fini del medesimo decreto, per part-time si intende: l'orario di lavoro fissato dal contratto individuale, che risulti inferiore alle 40 ore settimanali, o all'eventuale minore orario normale  fissato dai contratti collettivi applicati dal datore di lavoro
151 Ai sensi dell'art. 1, c. 2, lett. e), d. lgs. n. 61/2000, ai fini del medesimo decreto, per lavoro supplementare svolto dal lavoratore a tempo parziale si intende: quello corrispondente alle prestazioni lavorative svolte oltre l'orario di lavoro concordato con il lavoratore stesso, entro il limite del tempo pieno
152 Ai sensi dell'art. 3, c. 5, d. lgs. n. 61/2000, nel rapporto a tempo parziale verticale: è consentito lo svolgimento di prestazioni lavorative straordinarie in conformità con la disciplina legale in materia di lavoro straordinario nei rapporti a tempo pieno
153 Ai sensi dell'art. 5, c. 1, d. lgs.  n. 61/2000, nel settore privato la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale è ammessa: su accordo delle parti risultante da atto scritto, convalidato dalla direzione provinciale del lavoro competente per territorio
154 Ai sensi dell'art. 5, c. 3, d. lgs. n. 61/2000, il datore di lavoro privato, in caso di assunzione di personale a tempo parziale: è tenuto a darne tempestivamente informazione al personale dipendente con contratto di lavoro a tempo pieno occupato nelle unità produttive site nello stesso comune, e a prendere in considerazione le eventuali domande di trasformazione a tempo parziale del rapporto dei dipendenti a tempo pieno
155 Ai sensi dell'art. 6, d. lgs. n. 61/2001, ai fini dell'applicazione di discipline legali o contrattuali, i lavoratori a tempo parziale: sono computati in proporzione all'orario svolto, rapportato al tempo pieno, così come definito dall'art. 1 dello stesso decreto
156 Ai sensi dell'art. 4, c. 2, lett. a), d. lgs. n. 61/2000, il lavoratore con contratto di lavoro a tempo parziale orizzontale, ha diritto alla conservazione del posto di lavoro a fronte di malattia per un periodo di durata: uguale a quella prevista per il lavoratore a tempo pieno comparabile
157 Ai sensi dell'art. 47, d. lgs. n. 276/2003: sono possibili tre tipi di contratto di apprendistato: per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione; professionalizzante, per il conseguimento di una qualificazione attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale; per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione
158 Ai sensi dell'art. 7 del d. lgs. n. 150 del 2009 le amministrazioni pubbliche valutano annualmente la performance organizzativa e individuale. La funzione di misurazione e di valutazione della performance è svolta: a)  dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance;
b)  dalla Commissione di cui all'articolo 13 ai sensi del comma 6 del medesimo articolo;
c)  dai dirigenti di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17, comma 1, lettera e-bis), del d. lgs. n. 165 del 2001.
159 Ai sensi dell'art.9, d. lgs. n. 150/2009, la misurazione e la valutazione svolte dai dirigenti sulla performance individuale del personale sono collegate: a)  al raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali;
b)  alla qualità del contributo assicurato alla performance dell'unità organizzativa di appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai comportamenti professionali e organizzativi.
160 Ai sensi dell'art. 19, comma 2, del d. lgs. n. 150 del 2009 in ogni graduatoria delle valutazioni della performance individuale il personale è distribuito in differenti livelli in modo che:  a)  il venticinque per cento è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde l'attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla performance individuale;
b)  il cinquanta per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde l'attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla performance individuale;
c)  il restante venticinque per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non corrisponde l'attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance individuale.
161 Ai sensi dell'art. 19, comma 6, del d. lgs. n. 150 del 2009 le disposizioni in tema di graduatoria delle valutazioni individuali non si applicano: al personale dipendente se il numero dei dipendenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 8 e ai dirigenti se il numero dei dirigenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 5.
162 Ai sensi dell'art. 23, c. 3, d.lgs. n. 150 del 2009, la collocazione nella fascia di merito alta ai sensi dell'articolo 19, comma 2, lettera a) del medesimo d.lgs., per tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce: 

titolo prioritario ai fini dell'attribuzione delle progressioni economiche.
163 Ai sensi dell'art. 24, c. 3, d. lgs. n. 150 del 2009, la collocazione nella fascia di merito alta, di cui all'articolo 19, comma 2, lettera a) del medesimo d.lgs., per tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce:   titolo rilevante ai fini della progressione di carriera  
164 Ai sensi dell'art. 28, c. 2. d. lgs. 165 del 2001, al concorso per l'accesso alla qualifica di dirigente indetto dalle singole amministrazioni possono essere ammessi, in particolare: i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio o, se in possesso del dottorato di ricerca o del diploma di specializzazione conseguito presso le scuole di specializzazione individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, almeno tre anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del dottorato di ricerca o del diploma di laurea. Per i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro anni
165  Ai sensi dell'art. 28 bis, comma 1, del d.lgs. n. 165 del 2001, fermo restando quanto previsto dall'articolo 19, comma 4, l'accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici avviene:  per il cinquanta per cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli che si rendono disponibili ogni anno per la cessazione dal servizio dei soggetti incaricati, tramite concorso pubblico per titoli ed esami indetto dalle singole amministrazioni, sulla base di criteri generali stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere della Scuola superiore della pubblica amministrazione.
166 Ai sensi dell'art. 28 bis, comma 4, del d. lgs. n. 165 del 2001, i vincitori del concorso per l'accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia, anteriormente al conferimento dell'incarico, sono tenuti : all'espletamento di un periodo di formazione presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale. In ogni caso il periodo di formazione è completato entro tre anni dalla conclusione del concorso.
167  Ai sensi dell'art. 30, comma 1, del d. lgs. n. 165 del 2009, le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni: devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. 
168  Ai sensi dell'art. 32 del d. lgs. n. 165 del 2001,  nel caso di scambio di funzionari appartenenti a Paesi diversi e di temporaneo servizio all'estero, il trattamento economico: potrà essere a carico delle amministrazioni di provenienza, di quelle di destinazione o essere suddiviso tra esse, ovvero essere rimborsato in tutto o in parte allo Stato italiano dall'Unione europea o da una organizzazione o ente internazionale
169 Ai sensi dell'art. 33, comma 1 bis, del d. lgs. n. 165 del 2001, la mancata individuazione da parte del dirigente responsabile delle eccedenze delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è valutabile:    ai fini della responsabilità per danno erariale 
170 Ai sensi dell'art. 52 del d. lgs. n. 165 del 2001, il prestatore di lavoro pubblico deve essere adibito:  alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto delle procedure selettive di cui all'articolo 35, comma 1, lettera a).
171  Ai sensi del'art. 52, c. 5, d. lgs. n. 165/2001, l'assegnazione del lavoratore pubblico a mansioni superiori al di fuori delle ipotesi previste dallo stesso articolo è: nulla
172 Ai sensi dell'art. 52, c. 5, d.lgs. n. 165/2001, nel caso di illegittima adibizione del prestatore di lavoro pubblico a mansioni superiori:   Il dirigente che ha disposto l'assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave
173 Ai sensi dell'art. 55, c. 2, d. lgs. n. 165 del 2001, "ferma la disciplina in materia di responsabilità civile, amministrativa, penale e contabile, ai rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto previsto dalle disposizioni del presente Capo, la tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni": è definita dai contratti collettivi
174 Ai sensi dell'art. 55, c. 2, del d. lgs. n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione del codice disciplinare, recante l'indicazione delle predette infrazioni e relative sanzioni: equivale a tutti gli effetti alla sua affissione all'ingresso della sede di lavoro
175 Ai sensi dell'art. 55 bis del d. lgs. n. 165 del 2001, la contestazione di addebito disciplinare al dipendente pubblico è effettuata: dal dirigente per le infrazioni di minore gravità, per le quali è prevista l'irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale ed inferiori alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci giorni e dall'ufficio per i procedimenti disciplinari quando il responsabile della struttura non ha qualifica dirigenziale o comunque per le infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle prima indicate
176 Ai sensi dell'art. 55 bis del d. lgs. n. 165 del 2001, il responsabile, con qualifica dirigenziale, della struttura in cui il dipendente lavora, anche in posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha notizia di comportamenti punibili con taluna delle sanzioni disciplinari superiori al rimprovero verbale ed inferiori alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci giorni: senza indugio e comunque non oltre venti giorni contesta per iscritto l'addebito al dipendente medesimo e lo convoca per il contraddittorio a sua difesa, con l'eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante dell'associazione sindacale cui il lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un preavviso di almeno dieci giorni. 
177 Ai sensi dell'art. 55 bis, c. 7 del d. lgs. n. 165 del 2001, Il lavoratore dipendente o il dirigente, appartenente alla stessa amministrazione pubblica dell'incolpato o ad una diversa, che, essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio di informazioni rilevanti per un procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza giustificato motivo, la collaborazione richiesta dall'autorità disciplinare procedente ovvero rende dichiarazioni false o reticenti, è soggetto:   all'applicazione, da parte dell'amministrazione di appartenenza, della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, commisurata alla gravità dell'illecito contestato al dipendente, fino ad un massimo di quindici giorni.
178 Ai sensi dell'art. 55 bis, c. 3., del d. lgs. n. 165 del 2001, il responsabile della struttura, se non ha qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, trasmette gli atti: entro cinque giorni dalla notizia del fatto, all'ufficio per i procedimenti disciplinari, dandone contestuale comunicazione all'interessato.
179 Ai sensi dell'art. 55 quater del d. lgs. n. 165 del 2001, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento in caso di:  assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell'arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall'amministrazione
180 Ai sensi dell'art. 55 quater, c. 2, del d. lgs. n. 165 del 2001, il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa per la quale l'amministrazione di appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche: una valutazione di insufficiente rendimento,  riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio,   
181 Ai sensi dell'art. 6, c. 1, d. lgs. n. 165 del 2001, nelle amministrazioni pubbliche l'organizzazione e la disciplina degli uffici, nonché la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche sono determinate in funzione delle finalità indicate all'articolo 1, comma 1, del medesimo decreto legislativo: previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa consultazione delle organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'articolo 9 del medesimo decreto legislativo. 
182 Ai sensi dell'art.  19 d. lgs. n. 165 del 2001, per il conferimento di ciascun incarico di funzione dirigenziale, si tiene conto:  in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati ed alla complessità della struttura interessata, delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza nell'amministrazione di appartenenza e della relativa valutazione, delle specifiche competenze organizzative possedute, nonché delle esperienze di direzione eventualmente maturate all'estero, presso il settore privato o presso altre amministrazioni pubbliche, purché attinenti al conferimento dell'incarico.  
183 La responsabilità dirigenziale, ai sensi dell'art. 21, d.lgs. n. 165 del 2001, consegue:  al mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di valutazione di cui al Titolo II del decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ovvero all'inosservanza delle direttive imputabili al dirigente 
184 L'accertamento della responsabilità dirigenziale, ai sensi dell'art. 21 d. lgs. n. 165 del 2001 comporta: l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravità dei casi, l'amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, revocare l'incarico collocando il dirigente a disposizione dei ruoli di cui all'articolo 23 del medesimo decreto legislativo ovvero recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni del contratto collettivo.
185  Ai sensi dell'art. 22, d.lgs. n. 165/2001, il Comitato dei Garanti chiamato a fornire il proprio parere in tema di responsabilità dirigenziale è composto:  da un consigliere della Corte dei conti, designato dal suo Presidente, e da quattro componenti designati rispettivamente, uno dal Presidente della Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo n. 150 del 2009, uno dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, scelto tra  soggetti con specifica qualificazione ed esperienza nei settori dell'organizzazione amministrativa e del lavoro pubblico, e due scelti tra dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui almeno uno appartenente agli Organismi indipendenti di valutazione, estratti a sorte fra coloro che hanno presentato la propria candidatura. 
186  Il Collegio di indirizzo e controllo dell'ARAN: è costituito da quattro componenti scelti tra esperti di riconosciuta competenza in materia di relazioni sindacali e di gestione del personale, anche estranei alla pubblica amministrazione e dal presidente dell'Agenzia che lo presiede; due di essi sono designati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente, del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione e del Ministro dell'economia e delle finanze e gli altri due, rispettivamente, dall'ANCI e dall'UPI e dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome
187 Ai sensi dell'art. 40 bis, c. 5, d. lgs. 165/2001, le pubbliche amministrazioni:  sono tenute a trasmettere all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni dalla sottoscrizione, il testo del contratto integrativo con l'allegata relazione tecnico-finanziaria ed illustrativa e con l'indicazione delle modalità di copertura dei relativi oneri con riferimento agli strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I predetti testi contrattuali sono altresì trasmessi al CNEL
188 Ai sensi dell'art. 45 del d. lgs. n. 165/2001, I contratti collettivi definiscono, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti, trattamenti economici accessori collegati:

a) alla performance individuale;

b) alla performance organizzativa con riferimento all'amministrazione nel suo complesso e alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola l'amministrazione;

c) all'effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate ovvero pericolose o dannose per la salute
189  Ai sensi dell'art. 47, c. 2, d. lgs. n. 165 del 2001, gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui all'art. 41, comma 2 del medesimo decreto legislativo, emanati dai rispettivi comitati di settore: sono sottoposti al Governo che, nei successivi venti giorni, può esprimere le sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti riguardanti la compatibilità con le linee di politica economica e finanziaria nazionale. Trascorso inutilmente tale termine l'atto di indirizzo può essere inviato all'ARAN.
190  Ai sensi dell'art. 47, c. 6, d. lgs. n. 165/2001, qualora nel corso del procedimento per la stipula del contratto nazionale, sia negativa la certificazione richiesta alla Corte dei conti circa l'attendibilità dei costi quantificati e la compatibilità  con gli strumenti di programmazione e bilancio:  il Presidente dell'ARAN, d'intesa con il competente comitato di settore, che può dettare indirizzi aggiuntivi, provvede alla riapertura delle trattative ed alla sottoscrizione di una nuova ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali ai fini delle certificazioni
191  Ai sensi dell'art. 46, c. 4, d. lgs. n. 165/2001, il monitoraggio sulla applicazione dei contratti collettivi  nazionali e sulla contrattazione integrativa è effettuato: dall'ARAN che  presenta annualmente al Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero dell'economia e delle finanze nonché ai comitati di settore, un rapporto in cui verifica l'effettività e la congruenza della ripartizione fra le materie regolate dalla legge, quelle di competenza della contrattazione nazionale e quelle di competenza dei contratti integrativi nonché le principali criticità emerse in sede di contrattazione collettiva nazionale ed integrativa 
192 Ai sensi dell'art. 40, c. 3 bis, d. lgs. n. 165/2001, le pubbliche amministrazioni attivano autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa: nel rispetto dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione e  destinano al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato.
193  Ai sensi dell'art. 40, c. 3 ter, d. lgs. n. 165/2001,  qualora non si raggiunga l'accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo: l'amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione
194  Ai sensi dell'art. 40, c. 3-quinquies, d. lgs. n. 165 del 2001, nei casi di violazione, da parte della contrattazione integrativa, dei vincoli e dei limiti di competenza imposti dalla contrattazione nazionale o dalle norme di legge: le clausole sono nulle, non possono essere applicate e sono sostituite ai sensi degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile
195  Ai sensi dell'art. 3, d. lgs. n. 368 del 2001, l'apposizione del termine al contratto di lavoro subordinato è vietata: per la sostituzione di lavoratori che esercitano il diritto di sciopero
196 Ai sensi dell'art. 5, c. 4 bis, d. lgs. n. 368 del 2001, il contratto di lavoro si considera a tempo indeterminato: qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro
197  Ai sensi dell'art. 5, c. 4 - quater, d. lgs. n. 368 del 2001, il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a termine presso la stessa azienda, abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi: ha diritto di precedenza, fatte salve diverse disposizioni di contratti collettivi, nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine 
198 Le collaborazioni coordinate e continuative costituiscono: una particolare forma di rapporto di lavoro autonomo che si caratterizza per un più accentuato coordinamento dell'attività prestata dal collaboratore con il committente e con la sua organizzazione
199 Ai sensi dell'art. 55 ter del d. lgs. n. 165 del 2001, il procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali procede l'autorità giudiziaria:   è proseguito e concluso anche in pendenza del procedimento penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui all'articolo 55-bis, comma 1, primo periodo non è ammessa la sospensione del procedimento. Per le infrazioni di maggiore gravità, di cui all'articolo 55-bis, comma 1, secondo periodo, l'ufficio competente, nei casi di particolare complessità dell'accertamento del fatto addebitato al dipendente e quando all'esito dell'istruttoria non dispone di elementi sufficienti a motivare l'irrogazione della sanzione, può sospendere il procedimento disciplinare fino al termine di quello penale, salva la possibilità di adottare la sospensione o altri strumenti cautelari nei confronti del dipendente.
200 A norma dell'art. 2, c. 2, d. lgs. n. 151/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) le indennità di cui allo stesso testo unico corrispondono, per le pubbliche amministrazioni: ai trattamenti economici previsti, ai sensi della legislazione vigente, da disposizioni normative e contrattuali, i quali non possono essere inferiori alle predette indennità

 

Fonte: http://www.compubblica.it/binary_files/news/Diritto_del_lavoro_92649.xls

sito web: http://www.compubblica.it/

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

 

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