Dizionario di semiotica cosa vuol dire
Dizionario di semiotica cosa vuol dire
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Dizionario di semiotica cosa vuol dire
DIZIONARIO DI SEMIOTICA
ANCORAGGIO/RELAIS: secondo R. Barthes, ancoraggio e relais sono le due funzioni che svolge la lingua nei confronti dell’immagine, quando i due codici – verbale e visivo – vengono utilizzati in un unico testo per finalità comunicative comuni (come ad esempio in pubblicità). Attraverso l’ancoraggio, il messaggio linguistico “ancora” quello iconico, lo ferma, lo indirizza nella giusta direzione, offrendo una pista di lettura (es. didascalie). Attraverso il relais, invece, il sistema linguistico e quello iconico procedono in parallelo rinforzandosi reciprocamente; ognuno di essi veicola lo stesso significato con materia espressiva differente (es. i fumetti).
ARBITRARIETÀ/ICONICITÀ: arbitrarietà e iconicità indicano due modi di realizzare la relazione tra significante e significato.
E’ arbitrario il rapporto in cui tra significante e significato non esiste un legame naturale, ma esso è il prodotto di una convenzione sociale: una cultura sceglie di associare a determinati significati specifici significanti.
Il modo dell’iconicità equivale ad un legame di tipo naturale, preesistente rispetto alle scelte delle comunità culturali, in cui l’espressione ha un qualche grado di somiglianza con il contenuto che esprime (ad esempio nelle onomatopee, dove il significate riproduce esattamente il suono della parola, o nelle immagini fotografiche che rinviano direttamente all’oggetto rappresentato).
ASSE PARADIGMATICO – ASSE SINTAGMATICO : si definisce "asse paradigmatico" l'insieme delle parole o dei segni con i quali, per associazione, si può sostituire ciascun elemento utilizzato nella comunicazione. Esso rappresenta il repertorio delle regole. Si definisce "asse sintagmatico" il concatenamento degli elementi comunicativi (le parole o qualsiasi altro segno) considerati nel loro rapporto sintattico di contiguità. Le unità selezionate perciò vengono combinate in maniera lineare (ad esempio la frase).
ATTANTE: strutture formali astratte, ipotesi teoriche che non vanno confuse con gli attori o i personaggi che compaiono empiricamente nei racconti. Esistono tre principali coppie di attanti: la prima che mette in relazione un Soggetto e un Oggetto di Valore; la seconda che mette in relazione un Destinante e un Destinatario, i quali si riferiscono all’Oggetto di Valore sul piano della comunicazione, vale a dire comunicando la desiderabilità dell’oggetto, il suo valore; la terza che mette in relazione un Aiutante e un Opponente in una situazione in cui il primo fornisce aiuto al Soggetto, mentre il secondo lo ostacola nel suo tentativo di congiungimento con l’Oggetto di Valore.
AUTORE MODELLO/LETTORE MODELLO: essi rappresentano la traccia nel testo dell’autore e del lettore reali. Quando si parla di autore e di lettore modello si intende mettere in evidenza tutti i processi e i dispositivi retorici, narrativi e testuali, che l’autore empirico o reale ha utilizzato nell’opera per tentare di guidarne i potenziali percorsi di lettura. Autori e lettori “cartacei”.
DÉBRAYAGE/EMBRAYAGE:
Il débrayage, o disinnesco, è l’atto di allontanamento dal mittente e destinatario empirici (reali), in favore della costruzione di loro simulacri all’interno del testo.
L’embrayage, rappresenta invece l’insieme delle procedure inverse, attraverso cui si finge un ritorno all’istanza dell’enunciazione, ovvero si crea nel testo un effetto di ritorno alla enunciazione di partenza (io, qui, ora).
DENOTAZIONE/CONNOTAZIONE: Ogni segno produce significato attraverso due processi fondamentali: la DENOTAZIONE, ovvero il rimando diretto all’oggetto di cui si parla (sia pure una entità astratta), per mezzo di un processo di significazione circoscritto e mirato. Essa rappresenta la
base prima della significazione. La CONNOTAZIONE, invece, rappresenta l’insieme dei significati ulteriori, più ampi, che il segno produce culturalmente nel corso del tempo.
Ad esempio la parola /casa/ denotativamente indica un edificio adibito ad abitazione, mentra dal punto di vista connotativo rimanda a valori quali “la famiglia”, “il calore”, “la protezione”.
DIZIONARIO/ENCICLOPEDIA: con il termine dizionario viene indicato l’insieme delle competenze denotative che permette la lettura di un testo, ovvero un livello di conoscenza che si limita ad indicare il rapporto tra il segno e il referente (es. /scapolo/ : uomo non coniugato). Con il termine enciclopedia, invece, viene indicato l’insieme delle competenze connotative che permette la lettura di un testo (es. /scapolo/ : soggetto di sesso maschile non coniugato… generalmente adulto… libero dalle costrizioni familiari… etc.). Dunque, la conoscenza dizionariale ci permette di dare significato ad un elemento di un codice attraverso elementi dello stesso codice, mentre la conoscenza enciclopedica ci permette di avvalerci del supporto di più codici (immagini, suoni, parole) che mirano a produrre una significazione più ampia dello stesso elemento.
ENUNCIATO/ENUNCIAZIONE: L’enunciato è una sequenza di parole che formano un segmento di discorso reale (orale o scritto). Esso rappresenta i contenuti di un testo. L’enunciazione è invece l’atto individuale di produzione di enunciati in una certa situazione comunicativa riflessa nei testi. Nell’enunciato, infatti, rimangono diverse tracce della rappresentazione delle circostanze di enunciazione: i pronomi personali che indicano le relazioni tra gli interlocutori, gli indicatori spazio- temporali o deittici (qui, ora, etc.).
ESPRESSIONE/CONTENUTO: Per Hjelmslev esistono due piani del segno: il piano dell’espressione, ovvero l’aspetto esperibile dei segni, e il piano del contenuto, ovvero il concetto al quale l’espressione rimanda. Tale bipartizione prende origine da quella di Saussure in significante e significato. L’espressione, dunque, rappresenta il piano della manifestazione segnica, il suo apsetto materiale e percepibile, mentre il contenuto rappresenta il piano concettuale.
INTERTESTUALITÀ: il termine intertestualità indica l’insieme dei possibili rapporti che un testo stabilisce con altri testi. In senso più stretto, inteso come meccanismo di autoregolazione del sistema letterario essa, esso è inserito in una serie di tipoloigie generiche di rapporti tra testi, e indica i casi in cui sia identificabile la presenza effettiva di un testo in un altro, ovvero i casi della citazione, dell’allusione e del plagio.
ISOTOPIA: essa rappresenta la ricorrenza degli elementi all’interno di un testo. La ricorsività si può attuare a diversi livelli: semantico, stilistico, cromatico, etc. L’isotopia semantica, ad esempio, è l’insieme delle ricorrenze semantiche di natura verbale (lessico, aggettivazione, figure retoriche, etc.) che rendono possibilie la lettura uniforme di un testo, portando a soluzione le ambiguità semantiche e guidando il lettore in una interpretazione coerente dello stesso.
QUADRATO DELLE VALORIZZAZIONI DELL’IMMAGINE: Così come fatto per il consumo, Floch deriva dalla strutura del quadrato semantico una struttura identica utile per individuare quattro diverse tipologie di immagine e di valorizzazioni ad esse correlate. La struttura prende spunto da una analisi di fotografie d’arte, dunque di immagini ad alto tasso estetico, e ricalca il quadrato delle valorizzazioni pubblicitarie. Ai valori pratici corrisponde l’immagine documento e la valorizzazione referenziale, ai valori utopici corrisponde l’immagine simbolo e la valorizzazione mitica, ai valori critici corrisponde l’immagine emozione e la valorizzazione sostanziale, e ai valori ludici corrisponde il gioco di immagine e la valorizzazione obliqua.
QUADRATO DELLE VALORIZZAZIONI: J-M. Floch ha applicato al quadrato semantico una struttura stabile in cui vengono definiti i valori del consumo, ovvero i processi di valorizzazione semantica che vengono realizzati nella comunicazione pubblicitaria di beni e servizi di consumo. Egli parte da una opposizione di base legata alla coppia di contrari “valori utilitari ↔ valori esistenziali”, in cui
possono essere rappresentate le opposizioni semantiche tra valori che riguardano aspetti pratici del bene (es. utilità) e valori legati all’identità del soggetto, e dunque connessi con la realizzazione personale che si ottiene possedendo quel bene. Ad essi vanno aggiunti i valori critici, generati dalla negazione dei valori utopici (es. costo-consumo), e valori ludici generati dalla negazione dei valori pratici (es. piacere, bellezza, qualità estetiche).
QUADRATO SEMIOTICO: Il quadrato semiotico rappresenta lo sviluppo logico di una categoria semantica strutturata in forma binaria attraverso la rappresentazione di un’opposizone semantica. Vale a dire che il sigfnificato di un termine si definisce a partire da un opposizione con un altro termine, che rappresenta il suo contrario: es. uomo ↔ donna. A partire da essi è possibile ricavare una struttura a quattro vertici (quadrato) in cui vengono rappresentate tre tipologie di relazione: coppie dei contari (uomo ↔ donna) legati dalla relazioni di contrarietà;
coppie dei contraddittori (uomo ↔ non-uomo; donna ↔ non-donna), legati dalla relazione di contraddittorietà;
coppie dei complementari (non-donna ↔ uomo; non-uomo ↔ donna) legate dala relazione di presupposizione.
QUADRIPARTIZIONE DI HJELMSLEV: il segno è la relazione di due piani: ESPRESSIONE (aspetto materiale immediatamente percepibile) e CONTENUTO (aspetto mentale o significato). Ogni piano, poi, si articoli in due livelli: FORMA e SOSTANZA, dando origine alla FORMA DELL’ESPRESSIONE (l’ordinamento strutturato nel quale si manifesta la sostanza dell’espressione); alla SOSTANZA DELL’ESPRESSIONE (il livello fisico del segno, la sua materialità); alla FORMA DEL CONTENUTO (l’organizzazione formale dei significati di un testo) e alla SOSTANZA DEL CONTENUTO (il fondamento ideologico della cultura di un testo, ovvero il significato ultimo che una cultura veicola).
SEGNO (IN SAUSSURE): In Saussure il segno è la relazione esistente, in una data cultura, tra due entità: una presente, il significante o aspetto esperibile, e una assente, il significato, al quale la prima rimanda. Tale relazione è di tipo arbitrario, ovvero frutto di un accordo sociale.
SEMIOTICA FIGURATIVA E PLASTICA: Greimas per affrontare lo studio dell’immagine planare (immagine fissa) propone due distinti ma collegabili livelli di lettura dell’immagine. Uno che organizza la descrizione delle figure e dei motivi e degli stili pittorici (il livello figurativo) e l’altro che si sofferma sull’organizzazione delle linee e dei colori e delle forme (il livello plastico).
Tutto quello che nelle immagini è individuabile e descrivibile tramite il sistema verbale appartiene al figurativo, cioè rappresenta la raffigurazione vera e propria. Una volta liberato il campo dai contenuti identificabili e verbalmente traducibili, poi, l’immagine può produrre altri significati attraverso i suoi specifici mezzi espressivi, come colori, forme, linee, piani, contorni, cornici, tutti gli elementi, cioè, disposti sul supporto planare e che costituiscono gli aspetti plastici dell’immagine.
A livello figurativo, dunque, distinguiamo due possibili categorie di analisi che indichiamo con la dicitura astraente e iconizzonate, dove intendiamo rispettivamente la tendenza della figura verso una rappresentazione astratta oppure verso una stretta somiglianza con l’oggetto che vuole rappresentare.
A livello plastico, invece, distinguiamo tre possibili tipologie categoriali denominate: topologica (relativa all’organizzazione degli spazi – es. circoscrivente/circoscritto, periferico/centrale), eidetica (relativa alle linee – es. rettilineo, curvilineo, netto, sfumato, etc.) e cromatica (relativa ai colori – es. chiaro, scuro, monocromatico, policormatico, etc.).
SINCRONIA/DIACRONIA: sincronia e diacronia rappresentano due punti di vista sul linguaggio. Il punto di vista sincronico esamina la lingua come un sistema stabile, prescindendo dalle
modificazioni che essa subisce con il tempo. Il punto di vista diacronico, invece, esamina il trasformarsi della lingua attraverso il tempo.
TIPOLOGIE DI SEGNO IN PEIRCE: Peirce distingue tre tipologie di segno. ICONA, ovvero il segno che stabilisce una relazione di somiglianza con l’oggetto al quale si riferisce (fotografia); INDICE, il segno che stabilisce una relazione di contiguità con l’oggetto a quale si riferisce (fumo per l’incendio); SIMBOLO, il segno che stabilisce una relazione arbitraria con l’oggetto al quale si riferisce (la parola).
TOPIC: Il topic rappresenta propriamente il tema individuato in un testo a livello generale o all’interno di singole sue parti. Esso è il frutto di una attività interpretativa attraverso la quale il lettore formula una ipotesi di lettura coerente. Mentre l’isotopia è una caratteristica testuale, presente cioè nel testo a livello stilistico o lessicale, il topic è l’ipotesi o le ipotesi di lettura formulate dal lettore sulla base della rete isotopica del testo.
VALORE: In Saussure un segno ha valore non in maniera assoluta, ma all’interno di un sistema di segni, e dunque in relazione ad altri segni.
Fonte: https://c1e0f1e1-a-62cb3a1a-s-sites.googlegroups.com/site/gionni555/download/DIZIONARIO%20DI%20SEMIOTICA.pdf
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Sito web da visitare: http://gionni-aula2.blogspot.it/p/downloads_06.html
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
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