Dizionario enciclopedico dal termine ampio ad animatore
Dizionario enciclopedico dal termine ampio ad animatore
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Dizionario enciclopedico dal termine ampio ad animatore
àmpio, agg. 1 Largo e lungo, spazioso. ~ esteso. <> stretto. • aveva una giacca molto ampia. 2 Abbondante. ~ copioso. <> insufficiente. • le fece ampie promesse.
agg. 1 wide, broad. 2 (spazioso) spacious. 3 (vestito) loose. 4 (vasto) ample.
lat. amplus.
amplessicaùle, agg. Relativo a quei peduncoli o piccioli che avvolgono il fusto con porzione inferiore.
amplèsso, sm. 1 Abbraccio. ~ stretta. 2 Rapporto sessuale, coito. ~ accoppiamento.
sm. embrace.
ampliaménto, sm. L'ampliare, l'ampliarsi, l'essere ampliato.
sm. expansion, enlargement.
ampliàre, v. v. tr. Rendere più ampio. ~ accrescere, aumentare. <> diminuire.
v. intr. pron. Ingrandirsi. ~ estendersi. <> rimpicciolirsi.
v. tr. to extend, to enlarge, to widen.
lat. ampliare, deriv. da amplus ampio.
ampliàto, agg. Relativo alle elitre abnormemente grandi alle estremità.
amplidìna, sf., o amplidìnamo, sm. Metadinamo che genera corrente continua utilizzata come amplificatrice di potenza.
amplificànte, agg. Relativo all'induzione logica, ragionamento che consiste nel passare dal particolare all'universale per tutti i casi dello stesso genere.
amplificàre, v. tr. 1 Rendere più esteso. 2 Esagerare, ingigantire con le parole. ~ magnificare. <> ridimensionare.
v. tr. to amplify.
amplificatìvo, agg. Che serve ad amplificare.
amplificatóre, sm. Dispositivo atto ad accrescere il valore di una grandezza fisica.
sm. amplifier.
• A seconda della natura della grandezza fisica amplificata si parla di amplificatori elettrici (o più propriamente elettronici), meccanici, ottici ecc. Nell'amplificatore elettronico il segnale d'uscita ha forma analoga a quello d'entrata. L'amplificatore elettronico è costituito da più elementi connessi in serie (stadi di amplificazione) in modo da ottenere un opportuno guadagno (rapporto fra potenza del segnale in uscita e segnale in ingresso) senza alterare la forma del segnale in ingresso. Esistono diverse tipologie costruttive di amplificatori elettronici, che si possono raggruppare in amplificatori a tubi, che utilizzano come elementi attivi le valvole termoioniche e sono ormai utilizzati per applicazioni molto particolari, amplificatori a FET, nei quali vengono sfruttate le proprietà dei semiconduttori a effetto di campo (detti appunto FET), e amplificatori a transistor, che impiegano le giunzioni in silicio dell'omonimo semiconduttore e tra i quali è possibile comprendere anche i moderni amplificatori a circuiti integrati (elementi costituiti da una piastrina di silicio, sulla quale vengono appunto integrate un grande numero di giunzioni simili a quelle dei transistor). Indipendente dalla classificazione costruttiva è la modalità di accoppiamento tra i vari stadi di un amplificatore, che può essere a resistenza e capacità, a trasformatore o in continua. Quando all'ingresso di un amplificatore viene applicato un segnale sinusoidale, il guadagno non è costante per tutte le frequenze del segnale ma tende a variare notevolmente al di fuori di un determinato intervallo di frequenze. Questo intervallo è chiamato banda passante e viene fortemente influenzato, per le basse frequenze, dal tipo di accoppiamento e, per le alte frequenze, dalle capacità parassite del circuito di amplificazione.
amplificazióne, sf. L'amplificare, l'essere amplificato.
amplitùdine, sf. Angolo dell'orizzonte, misurato tra il punto in cui l'astro sorge oppure tramonta e quello effettivo dell'est e dell'ovest.
ampólla, sf. Boccetta a collo stretto e ventre largo, con piccolo manico.
sf. 1 small bottle. 2 (vasetto) cruet.
lat. ampulla.
ampollièra, sf. Sostegno che unisce le ampolle per l'olio e per l'aceto sulla tavola.
ampollìna, sf. Ciascuna delle due piccole ampolle che contengono l'acqua e il vino per la messa.
Ampollìno Fiume (28 km) della Calabria, nella Sila.
ampollosaménte, avv. In modo ampolloso. ~ pomposamente.
ampollosità, sf. L'essere ampolloso.
ampollóso, agg. Retoricamente gonfio, magniloquente. ~ pomposo. <> essenziale.
ampullària, sf. Genere di Molluschi Gasteropodi prosobranchi che vivono nelle zone lacustri e fluviali delle regioni tropicali. Appartiene alla famiglia degli Ampullaridi.
amputàre, v. tr. Asportare chirurgicamente un arto, un organo. ~ recidere.
v. tr. to amputate.
amputazióne, sf. 1 L'amputare, l'essere amputato. 2 Distacco completo di un segmento corporeo. ~ asportazione, resezione.
lat. amputatio,-onis.
• Di norma riguarda gli arti: dita, mano, piede, arto completo. Avviene in seguito a trauma, prevalentemente a causa di incidenti stradali o sul lavoro. I segmenti corporei possono essere tagliati oppure strappati. Nel primo caso i margini della ferita e del moncone sono di norma netti, nel secondo caso i margini sono frastagliati e possono esservi spuntoni ossei. Può essere in corso una massiccia emorragia, ma non sempre; infatti in alcuni casi i vasi sanguigni traumatizzati collassano o si ritirano fino a chiudersi, limitando così l'entità dell'emorragia. Il moncone amputato può trovarsi più o meno vicino all'infortunato, secondo la meccanica del trauma. Occorre ricercare sempre il moncone, che deve essere trasportato insieme al soggetto colpito. L'infortunato può presentare segni di shock. In questo caso occorre prima di tutto attuare le manovre di rianimazione cardio-respiratorie e preoccuparsi dell'amputazione in un secondo tempo. In questa situazione ci sarà molto sanguinamento, quindi, nel prestare i primi soccorsi, si abbia cura, se possibile, di proteggere le proprie mani con guanti per evitare il contatto diretto col sangue e prevenire il rischio di infezioni. Innanzi tutto bisogna limitare o, se possibile, arrestare l'emorragia. A tale scopo applicare al moncherino una medicazione compressiva, cioè uno o più tamponi realizzati con garze sterili piegate più volte, assicurate con una benda piuttosto stretta, che fornisca un certo grado di compressione. Non è consigliabile l'uso del laccio emostatico, a meno che non abbia funzionato nessun altro metodo di arresto dell'emorragia e l'infortunato corra il rischio di shock per perdita di una grande quantità di sangue. Se possibile, una volta arrestata l'emorragia, avvolgere interamente il moncone in medicazioni sterili. Recuperare poi la parte amputata, avvolgendola in garze sterili o in un sacchetto, e trasportarla, insieme all'infortunato, presso un centro ospedaliero. Durante il trasporto conservare la parte amputata al freddo, possibilmente in un contenitore frigorifero. La temperatura non dovrebbe però scendere sotto lo zero. Non immergere la parte amputata direttamente in acqua o in ghiaccio o in soluzioni saline. Più rapido sarà il reimpianto, maggiori saranno le possibilità di riuscita dell'intervento.
Amravat Città (261.000 ab.) dell'India, nello stato di Maharashtra.
amraziàno, agg. e sm. Relativo a una delle culture eneolitiche fiorite nel medio e alto Egitto nel periodo predinastico.
Amreli Città (58.000 ab.) dell'India, nello stato di Gujarat, capoluogo del distretto omonimo.
Amritsar Città (709.000 ab.) dell'India, nel Punjab.
Amrouche, Marguerite (Tunisi 1913-Parigi 1976) Scrittrice. Tra le opere Il chicco magico (1966).
amrta, sm. Liquore che nella mitologia indiana da la vita o l'immortalità. ~ ambrosia.
Amsterdam Capitale dei Paesi Bassi (697.000 ab.) situata sul corso canalizzato del fiume Amstel, nell'Olanda settentrionale, alla confluenza con l'Ij, nell'Ijsselmeer. Costruita su novanta isole collegate tra loro da circa 500 ponti, caratteristica per la quale è detta la Venezia del nord, ha un porto molto attivo, secondo del paese dopo Rotterdam, accessibile a navi oceaniche. L'aeroporto di Schipol è uno dei maggiori d'Europa. È sede di parecchie industrie (taglio dei diamanti, costruzioni meccaniche, raffinerie di petrolio, tessili, cantieri navali e lavorazione di zucchero, canfora e birra) e fiorente centro commerciale (cacao, tabacco, caffè). Inizialmente piccolo centro di pesca, l'importanza della città crebbe a partire dal XIV sec., quando divenne città libera; si ampliò, intrattenne traffici commerciali con tutti i centri d'Europa, fece parte dell'Hansa nel 1358 e divenne il maggior porto del mondo nella seconda metà del XVII sec. Al suo sviluppo contribuì notevolmente l'espansione coloniale e l'istituzione della Compagnia delle Indie orientali, cui facevano capo i traffici commerciali con le numerose colonie olandesi d'oltremare. Attraversò un periodo di decadenza dal quale si risollevò dopo l'apertura, nel 1876, di un secondo canale che, collegandola direttamente al Mare del Nord, ha favorito il movimento marittimo per il mercato internazionale. Possiede un'antica università (1632) ed è importante mercato di opere d'arte, oltre che sede di musei di rilevanza internazionale come il Rijksmuseum (1877-1885), che conserva i capolavori dell'arte olandese, e lo Stedelijk Museum, che ospita opere di arte moderna e contemporanea.
amt, sm. Ognuna delle circoscrizioni amministrative in cui è suddivisa la Danimarca.
amu Sigla di atomic mass unit (unità di massa atomica).
Amudarja Fiume dell'Asia centrale, in origine detto Oxus, che sviluppa il suo corso di circa 2.600 km di lunghezza lungo il confine tra Tagikistan e Afghanistan. Le sorgenti sono nel massiccio montuoso del Pamir. Sfocia nel lago d'Aral con un ampio delta. Il corso del fiume è in parte navigabile e le sue acque alimentano numerosi canali di irrigazione.
amuléto, o amulèto, sm. Oggetto al quale si attribuisce per superstizione il potere di tenere lontani mali o pericoli. ~ talismano.
sm. amulet, lucky charm.
lat. amuletum.
Amùlio Secondo la tradizione, strappò al fratello Numitore, padre di Rea Silvia, il trono di Alba Longa e fu ucciso da Romolo e Remo.
Amund Ringnes Isola del Canada, nel mar Glaciale Artico.
Amundsen, Roald Engelberth (Borge 1872-Mare Artico 1928) Esploratore norvegese. Dopo una spedizione in Antartide nel 1897, nel 1907 intraprese la sua prima grande spedizione che durò tre anni: a bordo della nave Gjöa compì il passaggio di nord-ovest, dalla baia di Baffin allo stretto di Bering, raggiungendo il polo magnetico boreale. Nel 1911, giunto con la nave Fram fino alla barriera di Ross, per primo, dopo una lunga marcia, arrivò al Polo Sud. Dal 1918 al 1920 compì il passaggio di nord-est, a nord della Siberia. Nel 1926, con il dirigibile Norge pilotato da Umberto Nobile, sorvolò il Polo Nord. Morì nel 1928, mentre si recava a soccorrere Nobile e i suoi compagni, sopraffatti dai ghiacci dell'Artide con il loro dirigibile Italia.
Golfo di Amundsen
Parte del Mar Glaciale Artico tra le coste nordoccidentali del Canada e le isole canadesi di Banks e Victoria.
Mare di Amundsen
Zona dell'oceano Pacifico compresa tra l'isola di Thurston e il capo Dart.
Amur Fiume dell'Asia orientale (4.416 km; bacino 1.855.000 km2) che si origina dalla confluenza del Silka e dell'Argun; segna, per lunghissimo tratto, il confine tra CSI (già URSS) e Cina, dove viene chiamato Heilong Jiang, e sfocia nel Pacifico. È ricco di acque per il contributo dei suoi affluenti (Zeja, Bureja e Amgun a sinistra, Sungari e Ussuri a destra). Nel periodo estivo costituisce un'importante via di comunicazione.
Amur
Provincia della Russia (1.060.000 ab., 363.700 km2), al confine con la Cina. Cospicue le risorse del sottosuolo (ferro, carbone).
Amùrri, Antònio (Ancona 1925-Roma 1992) Autore radiofonico e televisivo. Approdato in televisione con la rivista Il telecipede (1955), si affermò come uno dei principali autori di varietà con le trasmissioni Sabato sera (1967), Delia Scala story (1968), Canzonissima (1960), La prova del nove (1965), Fantastico 10 (1989).
amusìa, sf. Disturbo delle facoltà musicali.
AMZ Sigla di Association Mondiale de Zootechnie (associazione mondiale di zootecnia).
AN Sigla di Alleanza Nazionale.
ANA Sigla di Associazione Nazionale Alpini.
àna- Primo elemento che nella terminologia chimica sta a indicare la posizione 1-5 tra i derivati della naftalina.
ANAA Sigla di Associazioni Nazionali Arma Aeronautica.
ANAAO Sigla di Associazione Nazionale Aiuti e Assistenti Ospedalieri.
Anabar Fiume (900 km) della Russia, nella repubblica autonoma della Jacuzia.
Anabasi Opera di storia di Senofonte (387 a. C.-372 a. C.).
Anabasi
Opera di poesia di Saint-John Perse (1924).
anàbasi, sf. Periodo di incremento di una malattia.
anabàte, sm. Genere di piccoli Pesci Teleostei d'acqua dolce. Hanno organi respiratori accessori che permettono loro di vivere per breve tempo fuori dall'acqua. Appartiene alla famiglia degli Anabantidi.
anabattìsmo, sm. L'anabattismo (XVI sec.) rappresentò la parte più estremista della riforma di Lutero in quanto fu molto più critico nei confronti delle istituzioni religiose e politiche. Gli anabattisti negarono il valore del battesimo nel bambino, incapace d'intendere; il loro nome deriva infatti dal greco anabaptízein che significa "ribattezzare", in quanto ribattezzavano gli adulti, convertendoli così al vero cristianesimo. Politicamente arrivarono a posizioni comunistiche e anche anarchiche. Gli ispiratori del movimento furono T. Münzer e N. Storch. Furono ben presto osteggiati dallo stesso Lutero, ma furono sconfitti nella guerra dei contadini, un'insurrezione (1525) che gli anabattisti avevano fomentato contro la nobiltà e il clero. Attualmente piccoli gruppi di anabattisti sono presenti in Svizzera, nei Paesi Bassi e in America.
anabattìsta, agg. e sm. agg. Dell'anabattismo.
sm. Seguace dell'anabattismo.
anabbagliànte, agg. Riferito a qualsiasi schermo atto a diminuire l'intensità di una sorgente luminosa. <> abbagliante.
agg. dipped, (americ.) dimmed.
anabiòsi, sf. Ricomparsa delle funzioni vitali dopo un periodo di vita latente.
anabolìsmo, sm. L'insieme dei processi che portano nell'organismo alla formazione di nuovi tessuti.
anabolizzànte, agg. e sm. Sostanza (spesso di natura steroidea) che favorisce l'anabolismo.
anacàmptico, agg. Di suono che produce i fenomeni dell'eco.
anacantìni Antico gruppo di Pesci Teleostei che non avevano raggi spinosi nelle pinne impari e nelle ventrali
Anacàpri Comune in provincia di Napoli (5.324 ab., CAP 80071, TEL. 081).
Anacardiàcee Famiglia di alberi e arbusti diffusi in ogni parte del mondo, ma presenti prevalentemente nelle regioni calde.
anacinesìa, sf. Riabilitazione dei movimenti.
anàclasi, sf. Troncatura di un piede per ottenere un metro isocrono, ma diverso.
Anaclèto Nome di papi.
Anacleto I
(sec. I) Martire, santo e papa, il terzo dopo San Pietro.
Anacleto II
(?-Roma 1138) Pietro de' Pierleoni. Antipapa dal 1130 al 1138 in opposizione a Innocenzo II. Incoronò Ruggero II d'Altavilla re di Sicilia (1130).
anaclìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un individuo che nella caratterologia psicoanalitica richiama il modello materno nelle scelte amorose.
anacolùto, sm. Figura sintattica per cui la costruzione del periodo comincia in un modo e finisce in un altro.
Anaconda Catena delle Montagne Rocciose degli USA, nello stato del Montana. Vetta più elevata il monte Evans (3.214 m).
anacònda, sf. (Eunectes murinos) Serpente della famiglia dei Boidi, dell'ordine degli Squamati, diffuso nelle foreste tropicali del Sudamerica. L'anaconda comune ha grandi dimensioni (lunga anche più di 7 m con una circonferenza di oltre mezzo metro) e peso (può superare i 100 kg), conduce vita acquatica e, quando è fuori dall'acqua, si adagia sugli alberi; l'Eunectes notaeus o anaconda gialla, ha dimensioni più ridotte (fino a 4 m). Non è velenoso e ha un'indole non aggressiva; si nutre di prede vive, uccelli e piccoli mammiferi che cattura e stritola tra le proprie spire.
anacorèsi, sf. Il ritiro in solitudine per dedicarsi alla penitenza e alla contemplazione.
anacorèta, sm. Chi si ritirava nel deserto per dedicarsi alla preghiera. ~ asceta.
Anacreònte (Teo, Ionia ca. 570-ca. 480 a. C.) Poeta greco. Tra le opere Canti, giambi, elegie (frammenti).
anacreontèo, agg. e sm. agg. Relativo ad Anacreonte e al suo stile.
agg. e sm. Relativo ai versi ritmicamente variati da Anacreonte rispetto alla loro struttura originale.
anacromàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un obiettivo in cui non è stata corretta l'aberrazione cromatica.
anacronìsmo, sm. 1 Errore o arbitrio cronologico per cui si attribuiscono a un'epoca fatti appartenenti a un'altra. 2 Quanto si rivela in stridente contrasto con i tempi in cui viviamo.
sm. anachronism.
anacronisticaménte, avv. In modo anacronistico.
anacronìstico, agg. Che costituisce anacronismo. ~ superato. <> attuale.
agg. anachronistic.
anacrùsi, sf. Sillaba in levare che precede il periodo ritmico con un tempo forte e dà a esso un andamento ascendente.
anacusìa, sf. Perdita completa e unilaterale della funzione uditiva. La perdita bilaterale è detta cofosi.
Anadyr Regione della Russia, nella Siberia nordorientale. Altezza massima 1.853 m.
Anadyr
Fiume (1.170 km) della Russia, nella Siberia nordorientale.
anaelèttrico, agg. Detto di corpo che non si elettrizza per strofinamento.
anaelettrotòno, sm. Alterazione dell'eccitabilità di un nervo o di un muscolo in presenza di una corrente continua costante.
anaeròbico, agg. Che si riferisce all'anaerobiosi.
anaerobiòsi, sf. Ambiente biologico privo o scarso di ossigeno in cui possono svilupparsi microorganismi anaerobi.
anafàse, sf. Terza fase della mitosi in cui si scinde ogni cromosoma e il fuso nucleare si sposta verso i poli.
anafilàssi, sf. Forma di allergia caratterizzata da clamorosa reattività dell'organismo verso determinate sostanze. Si manifesta da pochi secondi a pochi minuti dopo il contatto, ma solo quando l'organismo è già allergizzato, cioè la seconda volta che riceve la sostanza; gli effetti sono tachicardia, ipotensione, sudorazione, prurito, spasmo bronchiale. Diverse sono le sostanze che possono causare shock anafilattico, una delle più frequenti è la penicillina. Può portare alla morte se non immediatamente contrastata. La terapia impiega derivati del cortisone.
anafilàttico, agg. Di anafilassi, da anafilassi.
Shock anafilattico
La forma più grave di reazione allergica è lo shock anafilattico che, senza un'immediato intervento curativo, può portare il soggetto alla morte. Si determina quando un individuo sviluppa una particolare ipersensibilità verso un determinato allergene. Gli allergeni possono essere di varia natura: alimenti, veleni d'insetti, sostanze inalate o assorbite, farmaci. Come conseguenza dell'esposizione dell'organismo all'allergene si può determinare una brusca e improvvisa caduta della pressione cardiaca a causa di una massiva vasodilatazione; a livello delle vie respiratorie, inoltre, si può determinare un rigonfiamento delle mucose che le rivestono con possibilità d'impedimento del passaggio dell'aria.
È in sostanza impossibile prevedere l'evoluzione di uno shock anafilattico. Infatti una reazione allergica all'apparenza molto lieve può, nel giro di pochissimi minuti, trasformarsi in una situazione di massima gravità. I segni e i sintomi di uno shock anafilattico possono comprendere: alterazioni dello stato comportamentale, difficoltà nella respirazione, ipotensione, cute arrossata con bolle evidenti come nell'orticaria, gonfiore alle caviglie e ai polsi, prurito, bruciore, vertigini, cefalea, vomito. Trattandosi di una emergenza molto grave, bisogna mettere in atto tutte le misure di rianimazione di base.
anafilattòide, agg. Relativo a un fenomeno apparentemente anafilattico senza averne necessariamente l'origine.
anàfora, sf. Ripetizione della stessa parola o espressione all'inizio di frasi o versi consecutivi.
anaforèsi, sf. Fenomeno di migrazione verso l'anodo delle particelle colloidali in sospensione in un liquido in presenza di un campo elettrico.
anafòrico, agg. Che è proprio dell'anafora, che contiene un'anafora.
anafrodisìa, sf. Mancanza di desiderio e di potenza sessuale.
anafrónte, sm. Superficie frontale dove l'aria attiva è più veloce di quella passiva.
anagènesi, sf. Rigenerazione dei tessuti distrutti.
anagenìte, sf. Varietà micacea e scistosa di verrucano diffusa nelle Prealpi e in Toscana.
anagìride, sm. Nome comune dell'Anagyris foetida, arbusto con fiori gialli in racemi diffuso nella regione mediterranea. Appartiene alla famiglia delle Papilionacee.
anaglìfo, sm. Intaglio, cammeo.
anaglìttica, sf. 1 L'arte e la tecnica dell'incisione. 2 Procedimento di stampa in rilievo su carta pesanti per poter essere letto dalle persone cieche.
anaglìttico, agg. (pl. m.-ci) 1 Riferito all'anaglittica e agli anaglifi. 2 Relativo alla scrittura per ciechi fatta su impressione a rilievo.
Anàgni Comune in provincia di Frosinone (20.000 ab., CAP 03012, TEL. 0775), su un colle della Ciociaria che sovrasta la valle del fiume Sacco. Fu conquistata dai romani nel 306 a. C.; nel medioevo divenne un centro molto importante (duomo romanico del XI sec., palazzo reale). È il luogo in cui, nel 1303, papa Bonifacio VIII venne catturato dai due mandatari (Guglielmo di Nogaret e Sciarra Colonna) di Filippo il Bello, poco prima che questi venisse scomunicato dal papa. La leggenda vuole che Bonifacio abbia subito l'oltraggio di essere schiaffeggiato da Sciarra Colonna (schiaffo di Anagni).
anagogìa, sf. Interpretazione in senso spirituale di un testo, specialmente delle Sacre Scritture.
anagògico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'anagogia.
anàgrafe, sf. 1 Registro che documenta il numero e lo stato civile della popolazione di un comune. • anagrafe tributaria, elenco dei soggetti sottoposti a tassazione. 2 Ufficio comunale in cui si tiene tale registro.
sf. 1 (ufficio) registry office. 2 (registro nascite) register of births, (registro morti) register of deaths, (registro matrimoni) register of marriages.
greco anagraphè iscrizione registro, deriv. da anagrephein registrare.
anagraficaménte, avv. Dal punto di vista anagrafico.
anagràfico, agg. Dell'anagrafe, registrato all'anagrafe.
anagràmma, sm. Procedimento consistente nell'ottenere, con le lettere di una parola o di una frase, parole o frasi di senso differente; le parole o le frasi in tal modo ricavate.
sm. anagram.
anagrammàre, v. tr. Fare un anagramma.
anagrammatico, agg. Relativo ad anagramma.
anagrammatizzàre, v. tr. Ridurre ad anagramma, fare anagrammi.
Anaheim Città (222.000 ab.) degli USA, nello stato della California.
ANAI Sigla di Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia.
analbuminemìa, sf. Termine che designa l'assenza di albumina nel sangue.
analcòlico, o analcoolico, agg. e sm. agg. Che non contiene alcol. <> alcolico.
sm. Bevanda priva di alcol.
agg. non-alcoholic.
anàle, agg. Dell'ano, localizzato all'ano.
analèmma, sm. Proiezione ortogonale della sfera celeste lungo il piano del meridiano dal quale si sta effettuando l'osservazione; viene impiegata per stabilire l'orario in cui sorge e tramonta un astro, in particolare il Sole, e nel calcolo della sua altezza in relazione a un punto considerato.
analessìa, sf. Termine che designa il recupero delle funzioni vitali.
analfabèta, agg., sm. e sf. Che, chi non sa leggere e scrivere. ~ illetterato. <> istruito.
agg., sm. e sf. illiterate.
greco analphàbetos, comp. da an-negativo + alphàbetos alfabeto.
analfabetìsmo, sm. Il non saper leggere e scrivere di singoli o di gruppi sociali.
sm. illiteracy.
analgesìa, sf. Eliminazione della sensazione di dolore nel corpo o in una parte di esso.
analgèsico, agg. e sm. Farmaco che attenua o elimina la sensazione di dolore. ~ antidolorifico.
agg. e sm. analgesic.
analgognosìa, sf. Incapacità di stabilire la sede e la causa di una sensazione dolorosa.
analgologìa, sf. Terapia per i malati terminali di cancro per alleviare il dolore nella fase finale.
analgotimìa, sf. Percezione e la localizzazione di una sensazione dolorosa senza che ne derivi un sentimento di sofferenza.
anàlisi, sf. 1 Metodo di ricerca in cui l'oggetto dell'indagine viene esaminato scomponendolo nei suoi elementi costitutivi (termine usato in questo senso già da Aristotele, poi ripreso, precisato e diffuso da Descartes). ~ scomposizione. <> sintesi. 2 Trattamento psicoanalitico. 3 In informatica, fase che precede la programmazione. 4 Studio accurato.
sf. 1 analysis. 2 (esame medico) test. 3 (grammaticale) parsing.
• In chimica è il procedimento che consente di riconoscere la nature dei componenti di una sostanza o di un insieme di sostanze (analisi qualitativa) e di determinare la quantità dei componenti la sostanza (analisi quantitativa). La determinazione quantitativa può essere fatta per via gravimetrica, o ponderale (analisi gravimetrica), per stabilire i rapporti in peso delle singole sostanze, o per via volumetrica, più rapida e precisa; l'analisi organica elementare permette solo di determinare gli elementi. Accanto ai metodi classici, esistono cosiddetti metodi strumentali, che si servono di apparecchiature più complesse: i metodi elettrici (potenziometria, polarografia, amperometria, coulombometria), i metodi ottici (spettroscopici, spettrofotometrici, rifrattometrici, polarimetrici); vi sono poi metodi basati su particolari proprietà della materia (cromatografia, dosimetria, spettrometria di massa, radiometria).
In matematica l'analisi infinitesimale è il ramo che include il calcolo differenziale e integrale e le applicazioni del concetto di limite. Gli studi applicati a questo campo risalgono ad Anassagora, a Zenone, a Eudosso e ad Archimede, ma sono Newton e Leibniz i veri fondatori dell'analisi infinitesimale moderna.
Analisi numerica
Applicata soprattutto ai calcolatori elettronici, è rivolta allo studio di algoritmi per risolvere problemi matematici in termini mumerici, cercando di mettere a punto metodi per migliorare l'approssimazione e il tempo con cui si ottengono le soluzioni.
analìsta, sm. e sf. 1 Chi esegue analisi chimiche. 2 Psicoanalista. ~ psicoterapeuta. 3 In informatica è lo specialista che individua le caratteristiche di un problema ed elabora algoritmi appropriati per la sua soluzione.
sm. e sf. analyst.
analiticaménte, avv. In modo analitico. ~ approfonditamente.
analiticità, sf. In filosofia è la proprietà di un giudizio di essere valido prescindendo dal ricorso all'esperienza.
analìtico, agg. 1 Relativo all'analisi, fondato sull'analisi. 2 Atto all'analisi. 3 Dettagliato, particolareggiato. ~ circostanziato. <> sintetico. • giudizio analitico.
agg. analytic, analytical.
greco analytikós.
analizzàbile, agg. Che si può analizzare.
analizzàre, v. tr. 1 Sottoporre ad analisi. 2 Sottoporre a trattamento psicoanalitico. 3 Esaminare con cura. ~ studiare. <> sorvolare.
v. tr. 1 to analyse. 2 (esame medico) to test.
franc. analyser, deriv. da analyse analisi.
analizzatóre, sm. 1 Chi effettua l'analisi. 2 Dispositivo per effettuare un'analisi.
anallagmàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a una figura geometrica trasformata in se stessa da un'inversione circolare o per raggi vettori reciproci.
anallèrgico, agg. Che non produce allergia.
analogaménte, avv. Nello stesso modo. ~ similmente. <> diversamente.
avv. likewise.
analogìa, sf. 1 Relazione di somiglianza fra due o più cose. ~ affinità. <> difformità. 2 Corrispondenza, attinenza. ~ relazione. <> estraneità.
sf. analogy.
lat. analogia, dal greco analogìa.
• In diritto è la procedura in base alla quale, nei casi non direttamente contemplati dalla legge, il giudice applica norme che regolano casi analoghi.
In anatomia comparata è l'affinità funzionale di organi aventi diverso sviluppo embrionale.
In filosofia, nella logica aristotelica, è la capacità di un termine di essere predicato di cose diverse senza essere né uguale né del tutto contrario.
Nella logica contemporanea indica identità di relazioni.
analogicaménte, avv. Per analogia.
analògico, agg. 1 Che procede per analogia, che si fonda sull'analogia. 2 Detto di strumento che registra il variare di un fenomeno fisico mediante un modello analogo di grandezze. • orologio analogico.
analogìsmo, sm. 1 Rapporto che la fantasia coglie tra oggetti fra loro lontani. 2 Ragionamento per analogia.
analogìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi si serve del procedimento analogico. 2 Appartenente alla corrente filosofica e grammaticale che considerava valida solo l'analogia.
anàlogo, agg. Che ha analogia, che assomiglia a un'altra cosa. ~ simile. <> difforme.
agg. similar, analogous.
lat. analogicus, dal greco análogos.
anamnèsi, sf. In medicina è il complesso di informazioni sull'ammalato, esatte e dettagliate, che il medico ricava interrogando il paziente stesso relativamente a precedenti malattie non solo personali ma anche degli altri membri della famiglia.
anamnèstico, agg. Relativo all'anamnesi.
anamòrfico, agg. Di anamorfosi, caratterizzato da anamorfosi.
anamòrfosi, o anamorfòsi, sf. 1 Rappresentazione di una scena in deformazione prospettica, tale che la visione corretta possa avvenire solo da un determinato punto di vista, diverso da quello frontale. 2 Deformazione di un'immagine realizzata con particolare sistema ottico. 3 Termine medico che designa le normali variabili nella costituzione degli individui.
greco anamorphosis riformazione, comp. da ana di nuovo + deriv da morphè forma.
ànanas, sm. invar. Pianta della famiglia delle Bromeliacee, originaria dell'America meridionale. Viene coltivata, per scopi alimentari, ornamentali e per la produzione di alcuni tipi di fibre, in tutte le regioni tropicali da dove vengono esportati i frutti. Le foglie sono provviste di spine e al centro di esse si trova l'infiorescenza. La specie più diffusa è l'Ananas sativus. Con lo stesso termine si indica anche i frutto dell'omonima pianta, dalla polpa di colore giallo.
sm. invar. pineapple.
Anandavardhana (IX sec.?) Filosofo indiano. Tra le opere La luce della risonanza (in sanscrito).
anangioplasìa, sf. Rigidità e la piccolezza dei vasi sanguigni.
Ananìa Personaggio biblico. Ebreo convertito al cristianesimo, mentì all'apostolo Pietro e rubò parte dei denari destinati alla comunità cristiana; morì fulminato con sua moglie Saffira, sua complice.
Ananke Satellite di Giove, scoperto nel 1951 da Nicholson; il suo raggio è di 10 km, mentre il suo periodo orbitale è di 670 giorni. Occupa il tredicesimo posto per la sua distanza (20.700.000 km).
Anantapur Città (120.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh, capoluogo del distretto omonimo.
Anantung Distretto (832.000 ab.) dell'India.
anapèsto, sm. Piede composto di due brevi e una lunga a ritmo ascendente.
anaplasìa, sf. Alterazione morfologica delle cellule di un tessuto tumorale.
anaplastìa, sf. Parziale ricostruzione del corpo per autotrapianto.
Ànapo Fiume (52 km) della Sicilia orientale.
anapodìttico, agg. (pl. m.-ci) Che non ha bisogno di dimostrazione.
Anaporis Fiume (880 km) della Colombia.
Anapu Fiume (550 km) del Brasile, nello stato federato di Par´.
anarchìa, sf. Mancanza di governo; assenza di ordine e caos politico che consegue alla mancanza di governo. ~ ingovernabilità. <> organizzazione.
sf. anarchy.
greco anarchia, comp. da an-negativo + deriv da àrchein comandare.
anàrchicaménte, avv. In modo anarchico.
anàrchico, agg. e sm. agg. Relativo all'anarchia. ~ caotico. <> disciplinato.
sm. Chi sostiene l'anarchia.
agg. anarchical. sm. anarchist.
anarchìsmo, sm. 1 Dottrina e movimento politico che propugnano l'abolizione di ogni potere costituito. 2 Atteggiamento anarchico.
• L'ideologia anarchica si identifica nella dottrina politica dell'anarchismo, espressa per la prima volta da Godwin nel 1793. Hanno sviluppato teorie anarchiche pensatori come M. Steiner e P. J. Proudhon; anche M. Bakunin, nell'Ottocento, propagò questa dottrina, entrando in conflitto con le correnti marxiste. Le teorie anarchiche si presentano come rifiuto radicale del sistema economico capitalistico e della sua organizzazione statuale, in nome di un ordine naturale del quale sono parte la famiglia e la società, contrapposto a qualsiasi forma organizzativa non liberamente concordata. L'antistatalismo si accompagna al rifiuto della religione e delle chiese come forma di alienazione dell'uomo, in quanto da esse trae origine lo spirito autoritario che poi si determina nelle istituzioni politiche. Nell'anarchismo esistono tuttavia anche interpretazioni di tipo religioso (Tolstoj) che vedono il messaggio di Cristo come negazione dello stato. Una costante dell'anarchismo è l'idea che la vita sociale deve fondarsi su rapporti volontari liberamente stipulati. Agli inizi del Novecento si formarono energici filoni anarchico-sindacalisti negli Stati Uniti, in Francia e Spagna (durante la guerra civile, 1936-1939). Dopo la seconda guerra mondiale, l'anarchismo è praticamente scomparso dalla scena politica. Il patrimonio migliore delle idee anarchiche viene ripreso da vari gruppi politici, in particolare per difendere le esigenze di libertà dell'individuo (privacy), e contribuisce all'umanizzazione delle organizzazioni statali.
anarcòide, agg., sm. e sf. Che, chi ha tendenze vagamente anarchiche; ribelle.
anàrco-sindacalìsmo, sm. Dottrina d'ispirazione anarchica che considera i sindacati come lo strumento della rivoluzione politico-sociale.
anarmonìa, sf. Dissonanza. ~ disarmonia.
anàrrica, sm. Genere di Pesci Teleostei comprendente il pesce lupo tipico del mare del Nord.
anartrìa, sf. Disturbo nel linguaggio che consiste nell'incapacità di articolare le parole.
ANAS Sigla di Azienda Nazionale Autonoma delle Strade e Associazione Nazionale Allevatori Suini.
ànas, sm. Genere di Uccelli Anseriformi cui appartengono le anatre.
anasàrca, sf. Deposito di acqua negli interstizi tra i tessuti.
anasàzi, agg. invar. Relativo a una cultura neolitica dell'America del Nord.
anàspis, sm. invar. Genere di Insetti Coleotteri.
anaspongiocitòsi, sf. Apparente scomparsa di cellule del cortico surrenale in condizioni nutrizionali deteriorate.
Anassàgora (Calzone 499-Lampasso 428 a. C.) Filosofo greco; della sua opera più importante, Sulla natura, rimangono alcuni frammenti. Sostenne che in ogni cosa sono contenuti i semi, o elementi originali, di tutte le cose; tali semi, chiamati poi da Aristotele omeomerie, che da principio erano tutti insieme nel caos originario, sono regolati dall'intelletto o Nous, supremo ordinatore del mondo.
Anassimàndro (Mileto 610-546 ca a. C.) Filosofo greco. Prese parte attiva alla vita della sua città guidando la fondazione di una colonia. Delle sue opere ci restano numerose testimonianze, ma un solo frammento di un lavoro in prosa. Appartenente alla scuola ionica, si interessò anche all'astronomia e alle scienze naturali ed è ritenuto l'inventore dello gnomone o meridiana (orologio solare). Dall'esperienza della navigazione e dei commerci, Anassimandro fu tratto a cercare di immaginare un mondo comprensibile e ordinato. La sua concezione filosofica dell'origine del mondo è il principio dell'apeiron, la mescolanza indeterminata e indefinita da cui trae origine ogni cosa per separazione degli opposti. Secondo le parole del frammento pervenutoci "principio degli esseri è l'apeiron. Da dove infatti gli esseri hanno origine, ivi hanno anche la distruzione secondo la necessità". A partire da esso si sono sviluppati gli elementi (aria, acqua, terra e fuoco) e gli oggetti che costituiscono il mondo dell'esperienza umana. Anassimandro immagina il mondo come un grande meccanismo puramente naturale, per la cui definizione non è necessario ricorrere ad alcun intervento soprannaturale.
Anassìmene di Làmpsaco (Lampsaco, Asia Minore, ca. 380-ca. 320 a. C.) Storico greco. Tra le opere Hellenica (ca. 340-335).
Anastasi, Anne (New York 1908-) Psicologa. Studiò alla Columbia University di New York, laureandosi in psicologia nel 1928. Per oltre un trentennio ha esercitato la professione di docente universitaria di psicologia. Tra le sua opere, Psicologia differenziale (1937), I campi della psicologia applicata (1964) e I test psicologici (1964).
Anastàsio Papi Anastasio I
(?-Roma 401) Papa dal 399 al 401, si oppose alle dottrine di Origene e di Donato.
Anastasio II
(?-Roma 498) Papa dal 496 al 498, respinse le dottrine di Acacio.
Anastasio III
(?-Roma 913) Papa dal 911 al 913.
Anastasio IV
(?-Roma 1154) Papa nel 1153 e 1154.
Bisanzio Anastasio I
(Durazzo 430 ca.-Costantinopoli 518) Succedette a Zenone come imperatore bizantino dal 491 al 518.
Anastasio II
(?-Costantinopoli 721) Imperatore bizantino dal 713 al 715. Venne spodestato da Teodosio III.
Anastàsio Bibliotecàrio (Roma 810 ca.-878?) Fu antipapa in opposizione a Benedetto III (855). Uomo di vasta cultura, celebre per le traduzioni dal greco, fu sospeso a divinis e in seguito reintegrato; fu bibliotecario della Santa Sede.
anastaticaménte, avv. In modo anastatico.
anastàtico, agg. Procedimento di riproduzione litografica di opere stampate tipograficamente, basato sul trasporto diretto dello stampato alla pietra per ottenere una nuova matrice.
anastigmàtico, agg. Si dice di lente o sistema ottico che corregge l'astigmatismo.
anastigmatìsmo, sm. Caratteristica che possiedono alcuni sistemi ottici di essere esenti dall'aberrazione astigmatica.
anastomizzàre, v. v. tr. Praticare un'anastomosi.
v. intr. pron. Collegarsi formando un'anastomosi.
anàstomo, sm. Genere di Uccelli Ciconiiformi dal becco assai lungo. È presente con due specie in Africa e in Asia.
anastomòsi, sf. Comunicazione congenita o realizzata chirurgicamente tra due visceri cavi.
anàstrofe, sf. Inversione dell'abituale ordine delle parole di un discorso.
anatèma, sm. 1 Scomunica solenne. 2 Maledizione.
anatematizzàre, o anatemizzàre, v. tr. Colpire con anatema.
anatèssi, sf. Trasformazione subita da rocce metamorfiche situate a grandi profondità in seguito alla presenza di soluzioni di composizione granitica.
Anàtidi Famiglia di Uccelli acquatici palmipedi cui appartengono cigni, oche, anatre e altri esemplari.
anatocìsmo, sm. Capitalizzazione degli interessi di una somma prestata con conseguente applicazione di interessi composti.
Anatol Dramma di A. Schnitzler (1893).
Anatòlia Termine con cui i bizantini designavano la penisola occidentale dell'Asia, detta anche Asia Minore. Oggi corrisponde al territorio turco che si estende dagli altipiani d'Armenia e del Kurdistan verso ovest, tra il Mediterraneo orientale (mar di Levante), il mar Egeo e il mar Nero. I greci la colonizzarono dal XIII sec. a. C.; al loro seguì il dominio del regno di Lidia (VI sec.), l'invasione persiana e la conquista di Alessandro Magno (334 a. C.). Morto Alessandro, la regione si divise in parecchi regni poi passati a far parte dell'impero romano. Nel 1071 cadde nelle mani dei turchi selgiuchidi che ne unificarono il territorio nel corso del XIV sec. Nel 1923 venne proclamata territorio della repubblica turca.
anatomìa, sf. 1 Scienza che studia gli organismi viventi nella loro struttura. 2 La struttura di un organismo. 3 Analisi. ~ disamina.
sf. anatomy.
• Il termine deriva dal greco anatomé (dissezione); i primi studi, infatti, si facevano sui cadaveri.
Anatomia comparata
Scienza il cui compito è quello di porre a confronto i principali organi animali che hanno stessa origine embriologica (organi omologhi) o stessa funzione (organi analoghi). Il paragone viene generalmente circoscritto alle forme animali, principalmente ai vertebrati; per gli altri tipi, si rientra nella zoologia. Nacque praticamente insieme all'anatomia umana ma si sviluppò in modo autonomo sfruttando le tecniche di ricerca proprie.
Anatomia umana
I primi scritti anatomici risalgono alle scuole di Crotone, Cnido e Cos; Ippocrate (V sec. a. C.) e Galeno (II sec. d. C.) sono considerati i fondatori di questa scienza. Dal XIII sec., grazie all'impulso dato dalle università italiane (Salerno, Bologna e Padova in particolare), ripresero le ricerche anatomiche dopo l'arresto subito nel medioevo per la proibizione di sezionare cadaveri. Nel XVII sec., Malpighi ebbe il merito di aver introdotto l'uso del microscopio. Morgagni (XVII-XVIII sec.) iniziò gli studi di anatomia patologica. Nel XX sec., l'uso del microscopio elettronico ha collegato l'anatomia ad altre scienze naturali e biologiche.
Anatomia della malinconia Opera scientifica e letteraria di R. Burton (1621).
anatomicaménte, avv. Dal punto di vista anatomico.
anatòmico, agg. 1 Riguardante l'anatomia. 2 Modellato per ricalcare le forme umane. • impugnatura anatomica.
agg. 1 anatomical. 2 (sedile) contoured.
lat. anatomicus, deriv. dal greco anatomikos.
anatomìsta, sm. e sf. Chi studia, insegna o pratica l'anatomia.
anatomizzàre, v. tr. Studiare la struttura di organismi animali dopo averli sezionati.
anatomofisiològico, agg. (pl. m.-ci) Riferito sia all'anatomia che alla fisiologia.
anatomopatològico, agg. (pl. m.-ci) Riferito sia all'anatomia che alla patologia.
anatomopatòlogo, sm. 1 Studioso di anatomia patologica. 2 Medico legale.
anatòssico, agg. Termine che designa una sostanza che ha perso la tossicità che la caratterizzava.
anatossìna, sf. Tossina microbica modificata sia dal calore che dal formolo; a seguito di tale trasformazione, pur perdendo la tossicità, mantiene la qualità di antigene che può produrre immunità.
ànatra, sf. Genere di Uccelli Anseriformi ascritto alla famiglia degli Anatidi, in particolare al genere Anas. Palmipedi, vivono in prossimità dell'acqua e sono ottimi nuotatori; spesso sono migratori. Il germano reale, o anatra selvatica, è ritenuto il capostipite di molte delle razze domestiche; alcune invece derivano dall'anatra muta, originaria dell'America meridionale.
sf. duck.
Anatra selvatica
Altra denominazione del germano reale (Anas platyrhynchus). Ha una lunghezza di circa 60 cm, il becco lungo quanto il capo che presenta ai lati dei due rami le tipiche lamelle cornee proprie degli Anseriformi. È caratterizzata da un accentuato dimorfismo sessuale, essendo la livrea delle femmine molto meno appariscente di quella dei maschi. È uccello migratore, anche se piccole minoranze sono stanziali nel nostro paese. Nidifica nelle zone paludose dei laghi e delle acque interne, nuota agilmente e si ciba dei piccoli animali che trova sul fondo. Il germano è cacciato per le carni saporite.
anatricoltùra, sf. Allevamento delle anatre.
anatròccolo, sm. Il pulcino dell'anatra.
sm. duckling.
ANB Sigla di Associazione Nazionale Bersaglieri.
Anbar Governatorato (821.000 ab.) dell'Iraq occidentale, capoluogo Ramadi.
ANC Acronimo di African National Congress, partito della Repubblica sudafricana che ha come leader Nelson Mandela; rappresenta la maggioranza della popolazione di colore. Nato nel 1912, fu esautorato nel 1960, ma ha sempre lottato con forza contro il sistema politico razzista, con il consenso e la solidarietà mondiale. Nel 1990 è stato di nuovo legalizzato dal presidente F. W. De Klerk.
ANC
Sigla di Alleanza Nazionale dei Contadini.
ANC
Sigla di Associazione Nazionale Carabinieri.
ànca, sf. Segmento prossimale dell'arto inferiore ossia la giuntura a livello della quale la parte più alta della coscia si congiunge con il bacino; è la porzione più bassa del tronco corporeo. L'articolazione dell'anca è una cavità di forma semisferica nell'osso iliaco (acetabolo) che alloggia la testa del femore. Come tutte le articolazioni mobili, anche quella dell'anca è dotata di un rivestimento cartilagineo e lubrificata da liquido sinoviale. È proprio l'infiammazione delle sacche membranose che producono questo liquido (dette borse sinoviali) a causare, soprattutto in età avanzata, patologie artritiche a carico dell'anca. Altri episodi patologici ricorrenti sono la lussazione (malformazione congenita della testa del femore) e le lesioni traumatiche. Nei casi in cui l'articolazione dell'anca sia irrecuperabile, è attualmente possibile la sua sostituzione con protesi artificiali.
sf. 1 hip. 2 (zool.) haunch.
longobardo hanka.
Ancaràno Comune in provincia di Teramo (1.753 ab., CAP 64010, TEL. 0861).
Ancash Dipartimento (941.000 ab.) del Perú, capoluogo Huar´z.
Ancasti, Sierra de Catena montuosa dell'Argentina. Altezza massima 2.000 m.
ancàta, sf. Colpo dato con l'anca.
ancèlla, sf. Nel mondo romano, schiava al servizio di una matrona. ~ serva.
ancestràle, agg. Che appartiene al tempo degli avi. ~ atavico.
ànche, cong. 1 Pure, oltretutto. ~ addirittura. 2 Sebbene. 3 Anche se, indica ammesso che.
1 (inoltre) also. 2 (pure) too. 3 (perfino) even. 4 (anche se) even if.
etimo incerto.
Anche gli angeli mangiano fagioli Film d'avventura, italiano (1973). Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni). Interpreti: Giuliano Gemma, Bud Spencer, Robert Middleton.
Anche i boia muoiono Film drammatico, americano (1942). Regia di Fritz Lang. Interpreti: Brian Donlevy, Anna Lee, Walter Brennan, Gene Lockhart. Titolo originale: Hangmen Also Die
ancheggiamènto, sm. Dimenare i fianchi camminando.
ancheggiàre, v. intr. Dimenare le anche nel muoversi. ~ sculettare.
anchiloblèfaro, sm. Aderenza, in genere parziale, dei bordi liberi delle due palpebre.
anchiloglossìa, sf. Aderenza eccessiva della lingua al palato.
anchìlope, sf. Ascesso posto nell'angolo interno dell'occhio.
anchilosàre, v. v. tr. Paralizzare per anchilosi.
v. intr. pron. Paralizzarsi per anchilosi; intorpidirsi. ~ atrofizzarsi, irrigidirsi.
anchilosàto, agg. Detto di articolazione colpita da anchilosi; riferito anche all'arto interessato. ~ intorpidito.
anchilòsi, sf. Ridotta mobilità delle articolazioni.
anchilòstoma, sm. (pl.-mi) Piccolo verme (Ancylostoma duodenale) nematode cilindrico, parassita intestinale, con l'estremità appuntita e la bocca uncinata, dal corpo cilindrico (8-18 mm), le cui larve penetrano per via orale o cutanea nell'uomo; raggiunto l'intestino tenue, i vermi si attaccano alla parete intestinale, causando l'anchilostomiasi.
dal greco ankyos curvo + stoma bocca.
anchilostomìasi, sf. Malattia causata nell'uomo e negli animali dai vermi nematodi.
Anchìse Principe troiano, generò con Venere il figlio Enea. Dopo la caduta di Troia, seguì il figlio in Italia, in Sicilia, e fu sepolto sul monte Erice.
anchor man, loc. sost. m. invar. Chi conduce in modo creativo una trasmissione radio-televisiva.
Anchorage Città (173.000 ab.) degli USA, centro principale dell'Alaska. Fondata tra il 1914 e il 1915, subì gravi danni a seguito di un violento terremoto nel 1964. Base militare e importante scalo aereo tra gli Stati Uniti e il Giappone. Industrie alimentari, meccaniche e del legno, agricoltura e pesca sono le principali risorse economiche.
anchorman, sm. invar. Coordinatore e conduttore di programmi radiotelevisivi. ~ presentatore.
ANCI Sigla di Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
ància, sf. (pl.-ce) Lamella flessibile di metallo o di legno che, posta all'imboccatura di alcuni strumenti a fiato, determina la vibrazione della colonna d'aria ivi contenuta producendo il suono.
ancillàre, agg. Di ancella, delle ancelle.
ancillària, sf. Genere di Molluschi Gasteropodi prosobranchi comparsi nel Cretaceo e tuttora presenti nei mari caldi.
ancipìte, agg. 1 Che ha duplice aspetto. 2 A doppio taglio. 3 Misterioso, incerto. ~ ambiguo.
anciràno, agg. e sm. 1 Relativo ad Ankara o ad Ancira. 2 Abitante o nativo di Ankara.
Ànco Màrzio Quarto re di Roma. Secondo la tradizione regnò dal 642 al 617 a. C. Conquistò città latine, fondò Ostia ove fece costruire il porto, e diede inizio alla costruzione del ponte Sublicio. Fece inoltre realizzare l'acquedotto dell'Acqua Marcia. Il suo regno fu caratterizzato da un periodo di pace e di restaurazione delle tradizioni religiose.
Ancohuma Montagna (6.427 m) della Bolivia, nella Cordigliera Reale.
ancóna, sf. Tavola dipinta, a soggetto sacro, situata a decorazione di un altare. ~ icona.
Ancóna Capoluogo delle Marche (103.000 ab., CAP 60100, TEL. 071) e della provincia omonima, situata sul versante adriatico, alla base del Monte Conero. Il suo porto, che ha sempre avuto un buon movimento commerciale, è il principale porto peschereccio dell'Adriatico; vi hanno sede industrie chimiche, del cemento, alimentari, cantieri navali, stabilimenti farmaceutici, mobilifici. Fu fondata da profughi siracusani nel V sec. a. C. La parte vecchia della città, che si estende dal porto alle pendici del monte Guasco, conserva molti monumenti romani (arco di Traiano) e medievali (chiesa di Santa Maria della Piazza, San Domenico, duomo di San Ciriaco, loggia dei Mercanti).
Provincia di Ancona
(439.000 ab., 1.940 km2) Il suo territorio, digradante dalla cresta appenninica al mare, è tutto un susseguirsi di monti e colline. L'agricoltura riveste un ruolo importante nell'economia della provincia: si coltivano vigneti (è zona di produzione del verdicchio), frutteti, olivi, ortaggi; praticato anche l'allevamento di bovini, equini e suini. La pesca occupa un posto di rilievo nella zona costiera (Senigallia, Falconara Marittima). Buona la presenza di industrie meccaniche, navali (Ancona, Senigallia), della carta (Fabriano, Jesi, Senigallia), della seta e di strumenti musicali (Castelfidardo, Osimo), della ceramica (Fabriano).
Anconitana Commedia del Ruzante (1522, 1529 o 1534?).
ancóra (1), avv. e cong. avv. 1 Anche ora. • sto ancora rabbrividendo dallo spavento patito un'ora fa. 2 Finora; a quel tempo. • non ho ancora terminato. 3 Un'altra volta; in più. ~ daccapo. LOC: hai ancora avuto ragione.
cong. Persino. ~ anche. • ti sei mostrato anche più furbo.
avv. 1 still. 2 (di nuovo) again. 3 (di più) some more. 4 (non ancora) not yet.
franc. encore.
àncora (2), sf. Arnese di ferro con due o più bracci atti a far presa sul fondo marino per trattenere il natante a cui è collegato.
sf. anchor.
lat. ancora, deriv. dal greco ànkyra, ricurvo.
Ancora 48 ore Film poliziesco, americano (1990). Regia di Walter Hill. Interpreti: Eddie Murphy, Nick Nolte, Brion James. Titolo originale: Another 48 Hours
ancoràggio, sm. 1 L'ancorare, l'ancorarsi. 2 Luogo riparato in cui le navi possono ormeggiare.
sm. anchorage.
ancoràre, v. v. tr. 1 Ormeggiare un natante gettando l'ancora. ~ attraccare. <> salpare. 2 Fissare, assicurare. ~ agganciare. <> staccare.
v. rifl. Gettare l'ancora, ormeggiarsi. • le imbarcazioni si ancorarono al molo.
v. tr. e v. rifl. to anchor.
ancoràto, agg. A forma di ancora, di uncino.
ancorché, cong. Benché, sebbene. ~ nonostante.
ancoréssa, sf. Grande ancora a ceppo con una sola marra utilizzata per ancorare boe e segnali galleggianti in genere.
ancoròtto, sm. Piccola ancora usata specialmente per le lance.
ANCR Sigla di Associazione Nazionale dei Combattenti e Reduci.
ancylus, sm. Genere di Molluschi Gasteropodi polmonati d'acqua dolce che vivono attaccati alle pietre e alle piante acquatiche. Appartiene alla famiglia degli Ancilidi.
and, sm. In cibernetica, simbolo dell'operazione prodotto logico.
Anda Città (132.000 ab.) dell'India, nella provincia di Heilongjiang.
Àndali Comune in provincia di Catanzaro (1.173 ab., CAP 88050, TEL. 0961).
Àndalo Comune in provincia di Trento (994 ab., CAP 38010, TEL. 0461).
Àndalo Valtellìno Comune in provincia di Sondrio (481 ab., CAP 23014, TEL. 0342).
Andalusìa Regione della Spagna meridionale (6.850.000 ab., 87.598 km2) tra Sierra Morena, Portogallo, oceano Atlantico, mar Mediterraneo. Comprende le otto province di Almería, C´dice, Córdoba, Granada, Huelva, Jaén e Siviglia. Grazie al clima, mite in inverno e caldo in estate, vi sono estese coltivazioni di ulivi, viti, cereali, ortaggi e agrumi. Fra le industrie le più sviluppate sono quelle alimentari e vinicole; il sottosuolo fornisce rame, ferro, piombo. Già colonia fenicia e cartaginese, si sottomise alla conquista romana (209 a. C.); fu invasa dai vandali nel V sec. (da cui il nome di Vandalusia) e, dopo il 711 subì l'invasione araba diventando il focolare della civiltà araba in occidente; venne unificata alla Spagna nel 1492.
andalùso, agg. e sm. agg. Dell'Andalusia.
sm. Nativo, abitante dell'Andalusia.
Andamane e Nicobare Territorio (279.000 ab.) dell'India, formato dai due arcipelaghi omonimi nell'oceano Indiano. Capoluogo Port Blair. Il territorio, caratterizzato da un clima tropicale e da un'abbondante piovosità, è ricco di alberi della gomma e palme da cocco.
andaménto, sm. 1 Il modo di andare, di procedere. 2 Il modo di condursi o di manifestarsi di un fenomeno. ~ evoluzione.
sm. 1 progress, movement, state. 2 (tendenza) trend.
andàna, sf. Spazio di terreno fra due filari di alberi.
andànte, agg. e sm. agg. Ordinario, di qualità non eccellente. ~ dozzinale. <> pregiato.
sm. Movimento di media velocità, meno lento dell'adagio, più lento dell'allegretto.
agg. 1 (corrente) current. 2 (ordinario) ordinary, plain. 3 (scadente) second-rate, poor, cheap.
sm. (mus.) andante.
andantìno, sm. Movimento piuttosto moderato meno veloce dell'andante.
andàre, sm. e v. sm. L'atto dell'andare, del muoversi. • ha un andare inconfondibile.
v. intr. 1 Spostarsi verso un luogo, o senza una meta. ~ dirigersi. <> sostare. LOC: andare con i piedi di piombo, essere molto cauti. 2 Trasformarsi, ridursi. • andare a male, guastarsi. 3 Procedere, svolgersi. 4 Funzionare. 5 Trovarsi, circolare; aver corso legale. 6 Essere, sentirsi. 7 Essere venduto. 8 Piacere, essere gradito. • non gli andava di fare il protagonista. 9 Essere necessario, destinato a un certo luogo. 10 Seguito dal gerundio di un verbo indica durata. 11 Seguito da un participio passato ha il significato di dover essere.
v. intr. 1 to go; (a piedi) to walk; (in automobile) to drive; (a cavallo) to ride. 2 (funzionare) to work. 3 (essere adatto) to suit. 4 (a lungo andare) in the long run. 5 (andarsene) to go away.
lat. ambitare, da ambire andare intorno.
FRS: Tiremm innanz! (Andiamo avanti!) Frase detta da Amatore Sciesa mentre passava davanti alla propria abitazione, in risposta all'ufficiale austriaco che gli prometteva salva la vita se avesse rivelato i nomi dei suoi complici (1851).
andàta, sf. 1 Il recarsi in un luogo. • biglietto di sola andata, valido per un solo viaggio. 2 Nello sport, la fase in cui le squadre partecipanti a un campionato si incontrano la prima volta secondo il calendario stabilito dalla federazione.
sf. 1 going. 2 (viaggio) outward journey.
andàto, agg. 1 Trascorso. ~ passato. 2 Rovinato. ~ spacciato.
agg. 1 (trascorso) gone by, passed. 2 (rovinato) ruined, finished. 3 (persona) finished. 4 (cosa) worn out.
andatùra, sf. Il modo di andare, di camminare. ~ incedere. 2 Ritmo, velocità di corsa di un atleta. ~ cadenza.
sf. 1 (modo di camminare) walk, gait, carriage. 2 (sport) pace.
andàzzo, sm. Abitudine, moda deteriore. ~ piega.
sm. fashion.
Ànde, cordiglièra delle Sistema montuoso del versante occidentale dell'America meridionale, molto vicino all'oceano Pacifico; è il più lungo del mondo (più di 7.000 km), attraversa Venezuela, Colombia, Ecuador, Perú, Bolivia, Cile e Argentina, scorrendo, lungo il meridiano di 70° ovest di Greenwich, dall'isola di Trinidad alla Terra del Fuoco. Le Ande presentano differenze di struttura e morfologia; a nord sono caratterizzate da valli e altipiani racchiusi tra catene parallele e ramificate (cordigliere); a sud si congiungono in una sola catena. Le rocce di cui sono formate risalgono alle ere Paleozoica (arenarie, quarziti, scisti), Mesozoica (calcari e conglomerati) e Cenozoica (depositi continentali che racchiudono fossili). Per quanto riguarda il clima, si possono definire tre zone, le tierras calientes (terre calde) fino a 1.000 m di altezza; le tierras templadas (terre temperate) fino a 2.500 m; le tierras frías (terre fredde) dai 2.500 ai 3.200 m. Le piogge sono più frequenti sul versante pacifico.
Le Ande in Bolivia sono rappresentate dalle due catene della Cordigliera orientale e della Cordigliera occidentale. Esse racchiudono un vasto altopiano (altitudine 3.700 metri) ricco di laghi (Titicaca e Poopó i pù grandi), spesso salati per il mancato deflusso al mare. La Cordigliera occidentale, formata per lo più da vulcani spenti, ha la sua altitudine massima nel Nevado di Sajama (6.544 metri), mentre la Cordigliera Orientale comprende le cime più alte, l'Illimani (6.682 m) e l'Illampú (6.485 m), appartententi alla cosiddetta Cordigliera Reale che domina il lago Titicaca. I rilievi scendono poi verso le pianure orientali con la Cordigliera di Cochabamba, solcata da profonde valli (yungas). In Perú le Ande si articolano nella successione, in senso longitudinale, da est a ovest, di tre catene: la Cordigliera orientale, la Cordigliera centrale e la Cordigliera occidentale, assai differenziate tra loro. La Cordigliera orientale è imponente a sud, dove si innalzano tra gli altri i monti Auzangate (6.384 m) e Salcantay (6.271 m), mentre verso nord si suddivide in una serie di dorsali minori. Anche la Cordigliera centrale è a sua volta piuttosto irregolare, tranne che nella parte più settentrionale, ed è comunque la catena meno imponente. La Cordigliera occidentale è la più imponente, e costituisce un notevole ostacolo alle comunicazioni tra la costa e l'interno; anche i passi infatti sono situati a quote elevatissime: valga l'esempio del passo di Ticlio, raggiunto dalla ferrovia Lima-La Oroya, la più alta del mondo, posto a 4.829 metri di quota. Infine in Cile le Ande occupano una lunghissima fascia (4.300 km) larga mediamente soltanto 150 km; il territorio è prevalentemente montuoso e comprende alcune delle massime cime dell'America Latina (Aconcagua 6.960 m, Ojos del Salado 6.863 m, Cerro Tupungato 6.550 m).
Anderlecht Città (88.000 ab.) del Belgio, sobborgo sudoccidentale di Bruxelles, situata nel Brabante. È sede di industrie chimiche, tessili, della carta e del vetro.
Andermatt Località della Svizzera nel cantone di Uri (1.600 ab.) situata a 1.444 m di altezza in una piana della valle del Reuss, alle pendici del versante settentrionale del San Gottardo. Molto apprezzata come centro turistico, luogo di villeggiatura e di sport invernali.
Anders, Wladislaw (B¿Ó¿onie 1892-Londra 1970) Generale polacco nella seconda guerra mondiale. Combatté in Nordafrica e in Italia, comandando unità affiancate agli alleati.
Andersch, Alfred (Monaco 1914-Berzona, Svizzera 1980) Narratore tedesco. Tra le opere Le ciliege della libertà (1952) e La rossa (1960).
Andersen, Hans Christian (Odense 1805-Copenaghen 1875) Scrittore danese, ebbe un'infanzia povera e infelice. Le sue prime prove come scrittore furono rappresentate da note di viaggio, commedie e un romanzo ambientato in Italia L'improvvisatore (1835). Iniziò a pubblicare fiabe dal 1835; tra le altre sono da ricordare La principessa sul pisello, La piccola fiammiferaia, Il tenace soldatino di stagno, Il brutto anatroccolo, La sirenetta. Spesso vibranti di dolore, a volte ironiche o sottilmente amare, rivelano la raffinata delicatezza e la forte carica di introspezione psicologica dell'autore. Anche alla sua autobiografia, La fiaba della mia vita (1855), riuscì a dare il colore della fiaba.
Anderson, Carl David (New York 1905-San Marino, California 1991) Fisico statunitense. Fu insignito in collaborazione con V. Hess del premio Nobel per la fisica nel 1936. Scoprì il positrone, antiparticella dell'elettrone.
Anderson, Lindsay (Bangalore 1923-Angoulême 1994) Regista teatrale e cinematografico inglese. Diresse Io sono un campione (1963), Se ... (1969), O Lucky Man! (1973), Britannia Hospital (1982) e Le balene d'agosto (1987).
Anderson, Sherwood (Camden 1876-Colón 1941) Scrittore americano. Si affermò con un volume di novelle, Winesburg, Ohio (1939) cui ne seguirono molti altri, tra cui Riso nero (1925). Il suo interesse è incentrato sulla vita di poveri ed emarginati, sulle condizioni di disagio e incertezza provocate dalla civiltà industriale; spesso, protagonisti delle sue opere sono i neri d'America.
Andersson, Bibi (Stoccolma 1935-) Attrice teatrale e cinematografica svedese. Tra le preferite di I. Bergman, partecipò a Il settimo sigillo (1956), Il volto (1958), Persona (1966) e L'adultera (1971).
Andersson, Harriet (Stoccolma 1932-) Attrice teatrale e cinematografica svedese. Con I. Bergman, interpretò Sorrisi di una notte d'estate (1955), Come in uno specchio (1961), Sussurri e grida (1973) e Fanny e Alexander (1982).
Andersson, Lars (? 1470-Strängnäs 1552) Laurentius Andreae. Riformatore svedese. Dal 1523 fu il segretario del re di Svezia, Gustavo I Vasa, nonché uno dei preminenti artefici della Riforma. Nel 1540 fu condannato a morte per aver contrastato le pretese del re sulla Chiesa; la condanna non fu eseguita ma trasformata in una pena pecuniaria.
andesìte, sf. Roccia neovulcanica di colore grigio, nero o verdastro.
Andezèno Comune in provincia di Torino (1.693 ab., CAP 10020, TEL. 011).
andhra, sm. Gruppo di lingue dravidiche.
Andhra Pradesh Stato federato dell'India (276.814 km2, 53.500.000 ab., capitale Hyderabad). Il suo territorio, coperto per buona parte da steppe e savane, abbraccia parte dell'altopiano del Deccan e dei Ghati orientali oltre a una pianura estesa sulla fascia costiera del Coromandel; è attraversato dai fiumi Godavari e Kistna, ed è più o meno intensamente coltivato (riso, arachidi, cotone, tabacco). Dal sottosuolo si ricavano mica e grafite.
andi, sm. Lingua appartenente al gruppo caucasico nordorientali.
andìgene, sm. Genere di Uccelli, chiamati anche tucani, originari dell'America meridionale.
andìno, agg. e sm. agg. 1 Relativo alle Ande. 2 Che vive sulle Ande. 3 Di una razza localizzata soprattutto sulla Cordigliera delle Ande. ~ pueblo-andino.
sm. Abitante o nativo delle Ande.
andirivièni, sm. Passaggio continuo. ~ viavai.
sm. coming and going.
àndito, sm. Ambiente di passaggio o disimpegno. ~ ingresso.
sm. passage, corridor.
Andizan Città (298.000 ab.) dell'Uzbekistan, capoluogo della provincia omonima.
Andò, Flavio (Palermo 1851-Marina di Pisa 1915) Attore. Interpretò film con Eleonora Duse.
Andòcide, pittóre di (Fine del VI sec. a. C.) Ceramista greco. Tra le opere Anfora con Amazzoni che si armano (ca. 510, Parigi, Louvre).
Andòra Comune in provincia di Savona (6.564 ab., CAP 17020, TEL. 0182).
Andòrno Mìcca Comune in provincia di Biella (3.681 ab., CAP 13061, TEL. 015).
Andorra Principato indipendente, che sorge sui Pirenei, sul confine tra Francia e Spagna (453 km2, suddivisi in 7 comuni, 47.000 abitanti), retto dal 1607 con una sovranità congiunta dalla Francia e dal Vescovado di Urgel (Spagna).
Il paese è attraversato dal fiume Valira, affluente del Segre, a sua volta affluente dell'Ebro. L'altitudine varia dai circa 1.000 m del fondo valle ai 3.000 delle vette più alte.
Il clima, data l'altitudine, è montano, con notevoli escursioni termiche stagionali, piovoso a causa dei venti provenienti da sud.
Gli andorrani rappresentano circa un terzo della popolazione; la metà è rappresentata da spagnoli; presenti comunità francesi e portoghesi.
L'economia si basa sull'allevamento di bovini e di ovini, che sfrutta la disponibilità dei pascoli montani (molti dei quali affittati ai vicini spagnoli).
Sono presenti industrie manifatturiere per la lavorazione del tabacco. La principale risorsa rimane comunque il turismo, attivo praticamente tutto l'anno.
La capitale è Andorra La Vella (15.000 ab.).
Nel 1993 viene approvata tramite referendum una costituzione che instaura un regime parlamentare. Nello stesso anno viene ammessa all'ONU.
• Abitanti-68.000
Superficie-453 km2
Densità-150 ab./km2
Capitale-Andorra La Vella
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Franco francese e peseta spagnola
Lingua-Catalano, spagnolo, francese
Religione-Cattolica
Andrade, Mario de (San Paolo 1893-1945) Scrittore brasiliano. Tra le opere Amare, verbo intransitivo (1927) e Poesie (1941).
Andràno Comune in provincia di Lecce (5.112 ab., CAP 73032, TEL. 0836).
Andrassy von Csíkszentkir´ly, Gyula (Kosice 1823-Voloska 1890) Statista ungherese. Partecipò alla rivoluzione del 1848-1849 ma, poiché fu condannato a morte, fu costretto all'esilio. Ottenuta la grazia, rientrò in patria dove ebbe parte principale nelle trattative che condussero al compromesso austro-ungarico (1867). Fu presidente del consiglio ungherese (1867-1871) e ministro degli esteri (1871-1879).
Gyula (Toketerebes 1860-Budapest 1929)
Figlio del precedente, anche lui fu un importante politico. Nel 1921 sostenne il tentativo di Carlo I di restaurare la monarchia in Ungheria.
Andràte Comune in provincia di Torino (469 ab., CAP 10010, TEL. 0125).
André de Coutances (sec. XII) Poeta normanno. Tra le opere, la raccolta di rime Roman des Français e la traduzione del Vangelo apocrifo di Niccodemo.
Andrèa (santi) Nome di santi.
Andrea
(sec. I) Uno dei dodici apostoli, fratello di San Pietro (Simone), proveniente da Betsaida. Seguace del Battista fu il primo a seguire Gesù nella sua predicazione. Patrono della Scozia e della Russia, subì il martirio nell'Acaia, a Patrasso, su una croce a forma di X, che ne prese il nome.
Andrea Avellino
(Castronuovo 1521-Napoli 1608) Dopo essere stato ordinato sacerdote, studiò diritto canonico e si occupò della riforma del monastero di Sant'Arcangelo di Boiano. Nel 1567 divenne superiore di San Paolo Maggiore e nel 1570 si trasferì a Milano, dove san Carlo Borromeo lo nominò dapprima vicario della casa di Santa Maria e poi, l'anno successivo, direttore del seminario di Piacenza. Fu canonizzato nel 1712 a opera di papa Clemente XI. La sua festa si celebra il 10 novembre.
Andrèa (sovrani) Nome di sovrani.
Andrea I
(?-1060) Re d'Ungheria dal 1047. Dopo aver ottenuto l'indipendenza dall'imperatore Enrico III nel 1058, fu sconfitto e assassinato dal fratello Bela II.
Andrea II
(1175-1235) Re d'Ungheria dal 1205. Concesse notevoli privilegi alla nobiltà con l'emanazione della Bolla d'Oro (1222). Partecipò alla quinta crociata nel 1217.
Andrea III il Veneziano
(1250 ca.-1301) Re d'Ungheria dal 1290. Figlio di una Morosini e nipote di Andrea II, fu l'ultimo sovrano della sua dinastia. Nel 1308 gli succedettero gli Angioini.
Andrèa Avellìno (Castronuovo 1521-Napoli 1608) Santo. Dopo essere stato ordinato sacerdote, studiò diritto canonico e si occupò della riforma del monastero di Sant'Arcangelo di Boiano. Nel 1567 divenne superiore di San Paolo Maggiore e nel 1570 si trasferì a Milano, dove San Carlo Borromeo lo nominò dapprima vicario della casa di Santa Maria e poi, l'anno successivo, direttore del seminario di Piacenza. Fu canonizzato nel 1712 a opera di papa Clemente XI. La sua festa si celebra il 10 novembre.
Andrèa Bogoljubskij (1119?-1174) Principe di Suzdal. Figlio di Giorgio Dolgorukij, fu gran principe di Vladimir dal 1157 al 1174; conquistò Kijev (1169), rese Vladimir capitale e fu tra i creatori della futura Moscovia.
Andrèa Cappellàno (seconda metà XII sec.) Trattatista. Tra le opere De amore (ca. 1185).
Andrea Chénier Dramma storico di U. Giordano, libretto di L. Illica (Milano, 1896). La storia si svolge in Francia, nell'anno 1789. Il poeta Andrea Chénier, durante un ballo dato dalla contessa di Coigny, declama poesie in favore della libertà, su richiesta della contessina Maddalena. Allontanatosi Andrea, irrompe nella sala anche il cameriere Gérard, capo di una folla di popolani, che dichiara il suo desiderio di libertà. Dopo alcuni anni, durante il periodo del Terrore, Maddalena chiede ad Andrea, deluso dalla rivoluzione, di proteggerla. Il protagonista, per salvare la ragazza, deve combattere con Gérard, ora luogotenente di Robespierre, e lo ferisce. Gérard, riconosciuto Chénier, tenta di salvarlo, ma Andrea viene condannato alla ghigliottina. Con lui muore Maddalena, sostituitasi a un'altra condannata.
Andrèa da Barberìno (Barberino di Val d'Elsa 1370 ca.-1432?) Andrea de' Mengabotti. Cantastorie italiano. Seguendo la tradizione delle canzoni francesi e bretoni, fu autore di numerose romanze, come l'Aspramonte, l'Ugone d'Alvernia, il Rambaldo, le Storie Narbonesi, i Reali di Francia e il Guerrin Meschino.
Andrèa da Bológna (seconda metà sec. XIV) Pittore italiano. Tra le opere, il polittico della Galleria di Fermo (1369), la Madonna del Latte (1372, Corridonia, chiesa di Sant'Agostino), gli affreschi sulle pareti della navata centrale e su quella d'ingresso dell'abbazia di Pomposa, e una Sant'Orsola (Bologna, chiesa della Trinità).
Andrea da Bologna
(sec. XIV) Andrea de' Bartoli. Pittore italiano. Tra le opere, gli affreschi nella cappella del Collegio di Spagna a Bologna e gli affreschi con Storie di Santa Caterina (1368, Assisi, cappella Albornoz nella chiesa inferiore di San Francesco.
Andrèa da Firènze (Firenze 1320 ca.-1380 ca.) Andrea di Bonaiuto o Andrea Bonaiuti. Pittore italiano. Attivo a Firenze dal 1343 al 1377, fu autore degli affreschi del cosiddetto Cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella rappresentanti, fra l'altro, il Trionfo di San Tommaso e l'Esaltazione dell'Ordine domenicano. A Pisa lavorò nel Camposanto, dove realizzò gli affreschi della Vita di San Ranieri.
Andrèa da Salèrno (Salerno 1484-Gaeta 1530) Andrea Sabatini. Pittore italiano. Autore insieme a Cesare da Sesto di opere di soggetto religioso, lavorò quasi esclusivamente in Campania. Della sua produzione artistica occorre ricordare i quadri per l'abbazia di Montecassino, le numerose tele raffiguranti l'Adorazione dei Magi (sei delle quali sono a Napoli, nel Museo Nazionale di Capodimonte), San Benedetto e altri santi (pala conservata a Napoli, nel Museo Nazionale) e gli affreschi di San Domenico Maggiore e del duomo di Napoli (attualmente perduti).
Andrèa da San Vìto (Belluno 1430 ca.-San Vito al Tagliamento 1494) Andrea Bellunello detto Andrea di San Vito. Pittore italiano. Probabile allievo di Dario da Treviso, profuse nei propri dipinti una personale interpretazione dello stile rinascimentale. Tra le opere, il polittico di San Floriano con Storie della vita di Cristo (Forni di Sopra, 1480) e la Madonna col Bambino (San Vito al Tagliamento, chiesa parrocchiale).
Andrèa del Castàgno (Castagno d'Andrea, San Godenzo 1421 ca-Firenze 1457) Pittore i cui maestri furono Masaccio e Donatello. Nella sua opera, la ricerca plastica fatta sui corpi viene evidenziata dalla nettezza dei contorni e da un uso innovativo e personale della prospettiva; i suoi personaggi spiccano per la loro genuinità tutta popolare. Dipinse gli affreschi di San Zaccaria a Venezia (1442), le Storie della Passione nel refettorio del convento di Santa Apollonia (1445-1450) e l'affresco con il Monumento a Nicola da Tolentino nel duomo di Firenze.
Andrèa del Sàrto (Firenze 1486-1530) Pittore che subì l'influenza di Leonardo, Michelangelo e Raffaello e che, imitando i maestri nell'originalità della variazione stilistica, fu l'iniziatore del manierismo. Tra le sue opere, gli affreschi del chiostrino dell'Annunciata, a Firenze, raffiguranti le Storie di San Filippo Benizzi (1510), le Storie del Battista, nel chiostro degli Scalzi (1512-1526), la Madonna delle Arpie (1517, Uffizi).
Andrèa di Bàrtolo (attivo tra il 1389 e il 1428) Pittore italiano. Tra le opere, un trittico con Madonna e Santi (Siena, Pinacoteca).
Andrèa di Giùsto (ca. 1400-1450) (Andrea di Giusto Manzini o Andrea da Firenze. Pittore italiano. Tra le opere, gli affreschi raffiguranti la Lapidazione e Seppellimento di Santo Stefano e lo Sposalizio della Madonna (1440-1445, duomo di Prato).
Andrèa di Niccolò (seconda metà sec. XV) Pittore italiano. Tra le opere, l'Adorazione dei pastori e la Madonna col Bambino (1500, Siena, Pinacoteca).
Andrea o i ricongiunti Romanzo di H. von Hofmannsthal (1907-1913).
Andrèa Pisàno (Pontedera ca. 1290-Orvieto, dopo il 1348) Andrea da Pontedera detto Andrea Pisano. Scultore e architetto. Discepolo di Giotto, è lontano dagli influssi della scuola pisana, mentre risultano evidenti quelli della scultura francese tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec. Nel 1337 fu nominato capomastro dell'opera del duomo fiorentino e, dieci anni dopo, occupò lo stesso incarico nel duomo di Orvieto. Tra le opere Storie del Battista e Virtù (1330-1336, Firenze, Battistero, porta meridionale), L'arte della tessitura (ca. 1336, Firenze, Museo dell'Opera del Duomo) e Campanile di Santa. Maria del Fiore a Firenze (1334-1359).
andreaeobrya, sf. Sottoclasse di Muschi aventi la capsula sorretta da uno pseudopodio e incavata da quattro fessure longitudinali saldate alla sommità.
Andreanof Arcipelago degli USA, nell'Alaska.
Andreàtta, Beniamìno (Trento 1928-) Economista e politico democristiano. Parlamentare dal 1976 al 1992, rieletto nel PPI nel 1994; ministro del bilancio nel 1979, del tesoro dal 1981 al 1982 e degli esteri dal 1993 al 1994 e dal 1996 ministro della Difesa del governo Prodi.
Andreev, Leonid Nikolaevic (Orel 1871-Repino, San Pietroburgo 1919) Scrittore russo. Tra le opere C'era una volta (1901) e Le maschere nere (1908).
Andrèi, Alessàndro (Scandicci 1959-) Campione olimpico di getto del peso (1984); stabilì anche il primato italiano (22,91 m).
Andrèis Comune in provincia di Pordenone (393 ab., CAP 33080, TEL. 0427).
Andrej Rubliov Film biografico, russo (1969). Regia di Andreij Tarkowskij. Interpreti: Anatolij Solonitsyn, I. Lapikov, Nikolaj Grinko. Titolo originale: Andrej Roublëv
Andreòli, Giusèppe (San Possidonio 1791-Modena 1822) Sacerdote. Di idee carbonare, nel 1822 fu arrestato, ridotto allo stato laicale e giustiziato.
Andreòtti, Giùlio (Roma 1919-) Membro della Democrazia cristiana, è stato, in successivi ministeri, titolare dell'interno (1954), delle finanze (1955-1958), del tesoro (1958-1959), della difesa (1959-1966 e 1974), dell'industria (1966-1968), del bilancio (1974-1976), degli esteri (1983-1989). È stato inoltre presidente del consiglio in sette governi, nel 1972-1973, nel 1976-1979 e nel 1989-1992. Dal 1991 è senatore a vita. Ha scritto molti saggi storici e politici
Andreòtti, Lìbero (Pescia 1875-Firenze 1933) Scultore. Tra le opere Monumento ai caduti (1922) a Roncade.
Andres, Stefan (Breitwies 1906-Roma 1970) Scrittore tedesco, vissuto per molti anni (dal 1937 al 1950) in Italia. Tra le sue opere, Noi siamo utopia (1942) e Il viaggio alla Porziuncola (1954), di ispirazione religiosa, liriche e drammi, la traduzione de Il Mulino del Po di Bacchelli e la trilogia, di impostazione storica, Il diluvio (1949-1959).
Andrétta Comune in provincia di Avellino (3.021 ab., CAP 83040, TEL. 0827).
Andrews, Julie (Walton-on-Thames 1935-) Cantante e attrice cinematografica inglese. Interpretò Mary Poppins (1964), S.O.B. (1981), Victor-Victoria (1982) e Così è la vita (1986).
Andrews, Thomas (Belfast 1813-1885) Chimico e fisico inglese. Si occupò approfonditamente della liquefazione dei gas ed elaborò i concetti di temperatura critica e pressione critica.
Àndria (comune) Comune in provincia di Bari (90.00 ab., CAP 70031, TEL. 0883) a 156 m sulle falde orientali delle Murge. Le industrie principali sono quelle alimentari e meccaniche. Fiorì sotto i normanni e fu residenza preferita di Federico II, al quale si deve la costruzione del Castel del Monte (1240-1250).
Andria (letteratura) Commedia di A. P. Terenzio (166 a. C.).
Andriàno (in ted. Andrian) Comune in provincia di Bolzano (758 ab., CAP 39018, TEL. 0471).
Andric, Ivo (Dolac, Travnik 1892-Belgrado 1975) Scrittore serbo. Tra le opere La signorina (1945) e Il ponte sulla Drina (1945).
Andringitra Massiccio montuoso del Madagascar. Vetta più elevata il monte Pic Boby (2.658 m).
Andro Andro (greco: Andros) è l'isola più settentrionale delle Cicladi, tra cui si distingue anche per la presenza di una ricca vegetazione, favorita dall'abbondanza d'acque. Ha un'estensione di 380 km2 e conta circa 9.000 abitanti. È separata dall'isola d'Eubea dal cosiddetto canal d'Oro, uno stretto di soli 11 km, e la vicinanza alla terraferma è testimoniata anche dall'architettura delle case, a più piani, con tetti ricoperti di tegole. Attualmente, il turismo è limitato ad alcune zone e non rappresenta la principale attività dell'isola. Andro infatti è la terra di molti costruttori navali e armatori greci, che qui registrano le proprie navi da carico. La città è il capoluogo odierno dell'isola; sorge in posizione unica, sulla costa orientale, su uno stretto promontorio che non consente l'attracco di navi e traghetti. Il promontorio è occupato dalla città vecchia (Kastro), caratterizzata da ripide stradine a scalinata, da palazzi patrizi e da antiche chiese. Questo pittoresco quartiere è attraversato da una strada lastricata in marmo la cui estremità ovest è segnalata da un arco (Kamara) e che all'estremità est sbocca in una piazza, sempre lastricata in marmo, da cui si accede all'isoletta di Kastell con i resti della fortezza veneziana. La città nuova ha un aspetto pulito e ordinato e ospita il museo archeologico, notevole per allestimento e pezzi (si segnala in particolare l'Hermes di Andros, un'antica copia della statua di Prassitele).
Andro fu colonizzata dagli ioni verso l'anno 1000 a. C. e subì inizialmente il dominio di Eretria. In seguito contribuì alla fondazione di altre colonie; fece parte della lega delio-attica ed entrò nella sfera di controllo di Atene. In epoca ellenistica fece parte del regno di Pergamo e infine passò ai romani. In epoca medievale, fu dominata da diverse famiglie veneziane e infine divenne parte dell'impero turco. È tornata alla Grecia dal 1832.
andro- Elemento usato per formare parole composte derivante da un vocabolo greco che significa "uomo in quanto essere di sesso maschile".
Andrò a sputare sulle vostre tombe Romanzo di B. Vian (con lo pseudonimo V. Sullivan) (1946).
androblastòma, sm. Tumore benigno al testicolo.
androcèo, sm. 1 Nella Grecia antica, zona della casa riservata agli uomini. 2 Insieme degli organi maschili di un fiore.
andròctono, sm. Genere di scorpioni tipici delle zone calde e sabbiose.
dal greco androktónos uccisore di uomini.
androgènesi, sf. Fecondazione di una cellula di uovo privata dell'apparato cromosomico da parte di uno spermatozoo.
andrògeno, agg. e sm. Si dice di ormone maschile che controlla la funzione degli organi sessuali e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari.
androginìa, sf. 1 Presenza in un soggetto di caratteri sessuali dell'altro sesso; ermafroditismo. 2 Incompleto sviluppo dell'apparato genitale maschile.
androgìno, agg. e sm. 1 Ermafrodito. ~ bisessuato. 2 Si dice di donna dai tratti vagamente maschili.
andròide, sm. e sf. Nel linguaggio della fantascienza, sorta di robot dalle sembianze umane.
androlatrìa, sf. Culto divino tributato a un uomo.
andrologìa, sf. Studio fisiologico e patologico dell'apparato genitale maschile.
andròlogo, sm. Medico specializzato in andrologia.
Andròmaca Nella mitologia, moglie di Ettore. Secondo l'Iliade, caduta Troia fu schiava e sposa di Pirro, figlio di Achille; alla morte di questi sposò il fratello di Ettore, Eleno. Ispirò Racine, Ennio ed Euripide.
Andromaca
Tragedia di Euripide (ca. 452 a. C.).
Andromaca
Tragedia di J. Racine (1667).
andromastìa, sf. Atrofizzazione o il ridotto sviluppo della mammella femminile.
Andròmeda (costellazione) Costellazione dell'emisfero boreale, percepibile a occhio nudo. Si trova tra le costellazioni dei Pesci, di Cassiopea e di Pegaso. Anche se priva di stelle di prima grandezza, è molto conosciuta perché nella stessa regione celeste si può osservare l'omonima nebulosa.
Nebulosa (Galassia) di Andromeda
Galassia compresa nella costellazione di Andromeda (M31), è l'unica visibile a occhio nudo e appartiene al sistema di galassie in cui si trova anche la Via Lattea. Con la sua distanza dalla Terra di poco superiore ai 2.000.000 di anni luce, è la galassia a spirale più vicina al nostro pianeta. Prima dell'osservazione con telescopi sufficientemente perfezionati, l'ammasso stellare fu erroneamente classificato come nebulosa (nube di gas e polveri interstellari). Utilizzando i più moderni strumenti di osservazione, è stato possibile rilevare che Andromeda è circondata da varie altre galassie, tra le quali due, più luminose, hanno dimensioni ridotte e forma ellittica.
Andròmeda (mitologia) Figura mitologica, figlia bellissima di Cefeo e Cassiopea. Poiché la madre aveva recato offesa al dio del mare, per vendicarsi Poseidone inviò un mostro marino, al quale Andromeda doveva essere sacrificata. Perseo, giunto sul luogo, vide la fanciulla pronta per essere immolata; la liberò e, innamoratosene, la sposò.
andromèdidi Sciame di meteore, osservabili tra il 15 novembre e il 6 dicembre, il cui radiante si trova nella costellazione di Andromeda, vicino alla stella g. Traggono la loro origine dalla cometa di Biela.
andróne, sm. Ambiente di passaggio tra il portone e la scala o il cortile interno.
Andronìco Nome di sovrani.
Andronico I Comneno
(1120 ca.-Costantinopoli 1185) Spodestò Alessio II e divenne imperatore d'oriente dal 1182. Fu ucciso in una rivolta.
Andronico II Paleologo
(Nicea 1258-Costantinopoli 1332) Figlio di Michele VIII, fu imperatore d'oriente dal 1282; sposò Iolanda di Monferrato. Lottò aspramente con il nipote Andronico III che lo costrinse ad abdicare nel 1328.
Andronico III Paleologo
(Costantinopoli 1297-1341) Prevalse sul nonno Andronico II nel 1328 e divenne così imperatore d'oriente. Combatté in Europa contro bulgari e serbi, perse a vantaggio dei turchi Nicea e Nicomedia.
Andronico IV Paleologo
(1348-1385) Spodestò con l'aiuto di Genova il padre Giovanni V, divenendo così imperatore d'oriente dal 1376 al 1379; in quest'anno però il padre, con l'appoggio di Venezia e dei turchi, riconquistò il trono.
andropàusa, sf. Nell'uomo, il complesso dei fenomeni fisiologici derivanti dalla diminuzione della funzionalità del testicolo, con la conseguente cessazione dell'attività sessuale.
Andropov, Yurij (Stavropol' 1914-Mosca 1984) Uomo politico sovietico. Fu a capo del KGB dal 1967 e succedette a Breznev come segretario del PCUS nel 1982.
androsteróne, sm. Ormone sessuale maschile secreto dalle gonadi, dotato di debole attività androgena.
anecòico, agg. Privo di echi o di riflessione sonora.
aneddòtica, sf. Tradizione di aneddoti riferiti a un personaggio o a un'epoca storica.
aneddòtico, agg. 1 Che contiene o riguarda aneddoti. 2 Che ha carattere di aneddoto.
anèddoto, sm. Episodio marginale, curioso della storia o della vita privata di un personaggio. ~ storiella.
sm. anecdote.
anèfrico, agg. Mancanza dei reni e della funzionalità renale.
Anèla Comune in provincia di Sassari (939 ab., CAP 07010, TEL. 079).
anelànte, agg. Concitato. ~ affannoso.
agg. breathless, panting.
anelàre, v. v. intr. 1 Ansimare. 2 Aspirare ardentemente. ~ tendere.
v. tr. Desiderare intensamente. ~ agognare.
v. intr. to yearn for, to long for.
lat. anhelare, comp. da halare soffiare.
anelasticità, sf. Elasticità.
anelàstico, agg. Si dice di corpo privo di elasticità.
aneletrìa, sf. Assenza della vagina.
anelettròlito, sm. Sostanza che, posta in una soluzione acquosa, non si comporta da elettrolito.
anèlito, sm. 1 Respiro affannoso. 2 Desiderio ardente. ~ brama.
sm. yearning for, longing.
anellàre, v. tr. Praticare l'anellatura.
anellàto, agg. 1 Adorno di anelli. 2 Di barba e capelli, inanellato. ~ arricciato.
anellatùra, sf. Operazione consistente nella rimozione dal tronco di un albero di una anello di corteccia in modo da evitare che i margini dei tagli non si ricongiungano.
Anelli di fumo Opera di poesia di L. Goldberg (1935).
Anèllidi Animali invertebrati, per la maggior parte cilindrici e vermiformi, caratterizzati da metameri (corpo diviso in segmenti); i primi due segmenti (prostomio e peristomio) e l'ultimo (pigidio) sono differenziati; tutti gli altri metameri sono tra loro equivalenti. L'apparato circolatorio è formato da un vaso longitudinale dorsale e un vaso longitudinale ventrale; il sistema nervoso è gangliare; l'apparato escretore è rappresentato da nefridi (due in ciascun metamero). La forma larvale caratteristica degli Anellidi acquatici è la trocofora, molto differente dagli adulti. Sono in maggior parte marini, ma sono comuni anche in acque dolci. Sono ripartiti nelle classi degli Archianellidi, Policheti, Mizostomidi, Oligocheti e Irudinei. Tipici rappresentanti sono le sanguisughe e i lombrichi.
anellièra, sf. Insieme di anelli di diametro decrescente utilizzati per prendere la misura del dito per un anello.
anèllo, sm. 1 Cerchietto di metallo portato al dito per ornamento o come simbolo di una condizione. 2 Costruzione, impianto a forma di cerchio. 3 Ciascuno degli elementi che formano una catena. 4 Fede. ~ vera.
sm. 1 ring. 2 (catena) link.
lat. anellus, dimin. di anulus, dimin. di anus cerchio.
• In algebra è un insieme A con due operazioni binarie (addizione e moltiplicazione) verificanti cinque proprietà formali chiamate assiomi dell'anello.
In anatomia è un'apertura di forma tondeggiante o ellittica (anello ombelicale).
In chimica è una catena chiusa di atomi, a forma di poligono.
In geometria è sinonimo di toro o corona circolare. L'anello sferico è il solido formato dalla rotazione di un arco di circonferenza sulla sfera attorno a un suo diametro.
In astronomia insieme di piccolissimi corpuscoli solidi, meteoriti e pulviscolo, situati lungo il piano equatoriale dei pianeti Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Ha una composizione variabile a seconda del pianeta attorno cui ruota, ossia rocciosa in Giove, ghiacciata in Saturno e formata da materiali ricchi di carbonio in Urano; gli anelli di Nettuno apparvero nel corso della missione di Voyager 2 nel 1989. I molteplici sistemi di anelli sono formati da particelle con misure comprese tra qualche micron (Giove) e alcuni metri (Urano).
In tecnica l'anello di tenuta è un oggetto di forma circolare impiegato nel collegamento di organi per prevenire la fuoriuscita di liquidi; l'anello elastico è un anello posto su un albero o in un foro per tenere saldo un altro organo montato assialmente.
Anello collettore
L'anello posto sull'albero del rotore di una macchina elettrica, con la funzione di garantire il contatto elettrico delle parti fisse.
Anello di accumulazione
In fisica acceleratore impiegato per lo studio di collisioni fra particelle.
Anelli di Newton
Le zone più o meno brillanti (frange) di interferenza circolare di due onde luminose.
Anello del Nibelungo, L' Sagra scenica di R. Wagner, testo proprio (Bayreuth, 1876). È una tetralogia composta da quattro opere che si sviluppano in una vigilia e tre giornate. Vigilia: L'oro del Reno; prima giornata: La valchiria; peconda giornata: Sigfrido; terza giornata: Il crepuscolo degli dei. Con quest'opera Wagner si propone un fine romantico filosofico oltre che artistico. Si tratta di una gigantesca epopea ispirata agli antichi miti germanici.
Anello di re Salomone, L' Opera di etologia di K. Z. Lorenz (1949).
anematopoièsi, sf. Assenza di produzione midollare di cellule del sangue.
anemìa, sf. Spossatezza, debolezza, fiacchezza. ~ debilitazione. <> vigore.
sf. anaemia.
• Malattia del sangue caratterizzata da grave scarsità di globuli rossi o di emoglobina o di entrambi. Tra le affezioni più gravi, l'anemia perniciosa, o malattia di Addison-Biermer. Altre forme morbose assai gravi sono rappresentate dalle anemie emolitiche, dovute alla fortissima riduzione dei globuli rossi, quali l'ittero emolitico costituzionale e l'anemia mediterranea o talassemia. Le terapie consistono in trasfusioni di sangue e somministrazioni dei fattori carenti. Quest'ultimo è il caso delle anemie da carenza di vitamina B (ipercromiche) e da carenza di ferro (ipocromiche).
anemicaménte, avv. In modo anemico.
anèmico, agg. 1 Che soffre di anemia. 2 Pallido. ~ smorto. <> colorito.
agg. anaemic.
anemo- Primo elemento di parole composte.
dal greco ánemos vento.
anemocòro, agg. 1 Di un tipo di disseminazione messo in atto dal vento. 2 Delle piante soggette a tale tipo di disseminazione. ~ anemogamo.
anemofilìa, sf. L'impollinazione delle piante anemogame.
anemòfilo, agg. Si dice di pianta in cui l'impollinazione avviene per opera del vento.
anemògamo, agg. Delle piante in cui l'impollinazione è affidata al vento. ~ anemocoro.
anemògrafo, sm. Anemometro che permette di registrare la velocità e la direzione del vento.
anemometrìa, sf. Insieme delle tecniche utilizzate per misurare la velocità del vento.
anemòmetro, sm. Strumento atto a misurare la velocità del vento. L'irlandese Robertson costruì il primo anemometro a palette nel 1846. Gli anemometri possono essere di tipo meccanico o di tipo elettrico. Il primo è costituito da un sistema di più coppette che, per effetto del vento, fanno ruotare un asse collegato a uno strumento meccanico di misurazione (tachimetro o contagiri). L'anemometro elettrico è l'evoluzione tecnologica di quello meccanico ed è composto dallo stesso sistema di coppette o palette solidali a un asse; quest'ultimo però è collegato a un rotore che gira all'interno di una o più coppie di bobine (statore). Il rilevamento viene effettuato con un amperometro, la cui scala è opportunamente tarata in m/s, che ricava il numero dei giri misurando l'intensità della corrente indotta. I sistemi più moderni, molto più sofisticati, prevedono anche la rilevazione della direzione del vento e sono collegati a strumenti di registrazione, detti anemografi, che consentono di valutare anche altri parametri, come la velocità media o quella di raffica. Altri tipi molto perfezionati di anemometri sono costituiti da rilevatori di pressione statica e dinamica e vengono utilizzati come rilevatori di velocità per gli aeromobili.
anèmone, sm. Angiosperma (Anemone) della famiglia delle Ranuncolacee e dell'ordine delle Policarpiche. Pianta erbacea dai fiori colorati, cresce anche nelle zone elevate. In Italia sono molto diffusi l'Anemone pulsatilla o vulgaris e l'Anemone coronaria mentre nel resto dell'Europa, il più diffuso è l'Anemone nemorosa. Esistono anche l'Anemone ranuncoloides dai fiori gialli e l'Anemone japonica coltivate in Giappone a scopo ornamentale.
sm. anemone.
Anemone di mare
Nome con cui normalmente vengono chiamati i Celenterati degli Attiniari. La più comune è l'Actinia equina (o pomodoro di mare), di colore rosso e dotata di tentacoli. Vive in acqua o sugli scogli.
anemoscòpio, sm. Banderuola che serve per indicare la direzione del vento.
anemotropìsmo, sm. Tendenza di alcuni insetti a volare controvento.
anencefalìa, sf. Assenza di sviluppo dell'encefalo.
anencèfalo, sm. Individuo privo di encefalo in cui la testa è costituita solo dalla faccia.
anencefalomielìa, sf. Assenza di sviluppo del cervello e del midollo spinale.
anepatìa, sf. Blocco delle funzioni solitamente svolte dal fegato.
anergìa, sf. Diminuzione o l'assenza delle difese immunitarie dell'organismo.
aneritroblepsìa, sf. Impossibilità di distinguere il colore rosso.
aneritropoièsi, sf. Assenza di produzione di globuli rossi da parte del midollo.
aneritropsìa, sf. Disturbo visivo per il quale non si vede il colore rosso, ma una tonalità di grigio. ~ daltonismo.
dal greco erythrós rosso e ópsis vista.
anermenìa, sf. Patologica difficoltà di comprensione.
aneròide, agg. e sm. Barometro o manometro metallico, cioè senza fluido.
anestesìa, sf. Condizione di abolizione completa della percezione sensitiva, che insorge in seguito alla sospensione degli impulsi nervosi derivanti dai recettori periferici e indirizzati alle cellule corticali. Viene distinta in farmacologica e in patologica; la prima, utilizzata nelle operazioni chirurgiche, è indotta attraverso la somministrazione di anestetizzanti che rendono insensibile la zona da operare; può essere periferica, o locale, oppure totale (o generale, o narcosi). L'anestesia patologica è imputabile a malattie e condizioni morbose di natura neurologica. Nel 1799 l'inglese Humphrey Davy praticò per la prima volta l'anestesia usando protossido d'azoto, ma l'anestesia moderna nacque solo verso il 1850.
sf. anaesthesia.
anestesiologìa, sf. Lo studio dell'azione e delle conseguenze prodotte sull'organismo dai farmaci anestetici.
anestesìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Medico specializzato in anestesiologia.
anestètico, agg. e sm. agg. Di anestesia; che procura anestesia.
sm. Sostanza atta a diminuire o a eliminare la sensibilità. ~ narcotico.
agg. e sm. anaesthetic.
anestetizzàre, v. tr. Sottoporre ad anestesia. ~ addormentare, narcotizzare.
anestìa, sf. Insofferenza per i propri abiti dovuta a disturbi psichici o a ipersensibilità della pelle.
anéto, o anèto, sm. Genere di piante della famiglia delle Ombrellifere (Anethum graveolans). A questo genere appartiene l'aneto, i cui semi sono usati in cucina e come rimedi erboristici.
anetòlo, sm. Etere metilico del parapropenilfenolo, uno dei principali costituenti dell'olio di semi di anice.
aneurìsma, sm. Dilatazione di un'arteria a causa del deterioramento delle sue pareti. L'aneurisma è agevolmente diagnosticabile per mezzo dei più diffusi strumenti d'indagine radiologica (radiografia, ecografia, TAC) e, nella maggior parte dei casi, richiede la terapia chirurgica, che assume carattere di estrema urgenza nei casi di rottura dell'aneurisma stesso.
anfanare, v. intr. 1 Affannarsi inutilmente. ~ arrabattarsi. 2 Parlare a sproposito. ~ sproloquiare. 3 Respirare affannosamente. ~ ansimare. 4 Andare a zonzo, senza scopo. ~ bighellonare.
anfetamìna "amfetamina"
ANFFAS Sigla di Associazione Nazionale Famiglie di Fanciulli e Adulti Subnormali.
anfi- Primo elemento di parole composte.
dal greco amphí intorno.
Anfiarào Nella mitologia, re d'Argo e indovino. Partecipò alla spedizione dei Sette, e in questa morì.
anfiartròsi, sf. Articolazione semimobile le cui superfici articolari, ricoperte da cartilagine, presentano un disco fibrocartilagineo e sono tenute insieme da legamenti periferici.
Anfìbi Classe di animali vertebrati che vivono sia in acqua sia sulla terra. Durante la vita embrionale e larvale sono acquatici e respirano tramite branchie; la larva è detta girino. L'individuo adulto che se ne sviluppa ha invece respirazione polmonare e vita prevalentemente terrestre. Hanno il corpo rivestito di pelle lucida e sempre umettata da uno strato di muco secreto dalle ghiandole cutanee che, in alcuni esemplari, secernono anche liquido venefico. Frequenti sono gli effetti mimetici tramite variazione del colore della pelle. La circolazione, semplice allo stato larvale, diventa doppia e incompleta dopo la metamorfosi. Sono animali a sessi separati; l'accoppiamento avviene generalmente in acqua e la fecondazione è per lo più esterna. Alcuni Anfibi possono riprodursi ancora allo stato larvale. Probabili discendenti dei Pesci Crossotterigi, sono stati i primi vertebrati a quattro arti a vivere sulla terra e rappresentano quindi un importante anello dell'evoluzione della vita sul pianeta. Sono completamente assenti dai mari, dalle regioni aride e desertiche, nonché dai poli, a causa del loro eterotermismo. I rappresentanti di questa classe sono rane, rospi, salamandre, cecilie e sirenidi, divisi negli ordini Anuri, Urodeli e Apodi, o Gimnofioni.
anfìbio, agg. e sm. agg. Che può vivere sulla terra e nell'acqua.
sm. 1 Autoveicolo in grado di muoversi indifferentemente sull'acqua e sulla terra. 2 Ogni animale che appartiene alla classe degli Anfibi. ~ batrace.
lat. amphibius, dal greco amphìbios, comp da amphi-da due parti + bìos vita.
anfibolìa, sf. Errore o sofisma causato dall'uso di un costrutto grammaticale o di un termine che non ha un'interpretazione univoca.
anfibòlico, agg. (pl. m.-ci) Nelle malattie, il periodo intermedio tra il periodo di stato e la defervescenza.
anfibolìte, sf. Roccia costituita in prevalenza da plagioclasti e anfiboli.
anfibologìa, sf. Ambiguità di significato di una frase.
anfibològico, agg. Che si presta a doppia interpretazione. ~ ambiguo, equivoco.
anficàrdi Gruppo di animali a sangue freddo caratterizzati dalla mancanza del setto che, nel cuore, divide atrio e ventricolo.
anficarpìa, sf. Fenomeno di una pianta per cui questa produce due tipi di frutti che differiscono per epoca di maturazione o per forma.
Anfictènidi Famiglia di Anellidi Policheti tubicoli sedentari che presentano grosse setole dorate poste a protezione della testa. Vivono in tubi costituiti da granelli di sabbi agglomerati.
Anfidiscòfore Ordine di Spugne Esattinellidi, viventi nelle acque profonde dei mari tropicali.
anfidròmico, agg. (pl. m.-ci) In oceanografia, di un punto nel quale si incrociano le linee cotidali, caratterizzato dal fatto che intorno a esso l'onda della marea ruota in senso orario nell'emisfero boreale e in senso antiorario nell'emisfero australe.
anfigonìa, sf. Il tipo di riproduzione sessuale in cui il gamete femminile viene fecondato dal gamete maschile.
anfigònico, agg. (pl. m.-ci) Di uova che hanno origine dall'accoppiamento del maschio con la femmina.
anfimìssi, sf. 1 Riproduzione sessuata nella quale tutto ha origine da un gamete maschile e da uno femminile che, fondendosi, formano un uovo o uno zigote. 2 La fusione del gamete maschile e di quello femminile.
Anfinsen, Christian Boehmer (Monessen 1916-Pikesville 1995) Chimico statunitense. Le sue ricerche sugli enzimi in collaborazione con S. Moore e W. Stein gli valsero nel 1972 il premio Nobel.
Anfiòne Nella mitologia, figlio di Zeus e di Antiope, re di Tebe e sposo di Niobe. Grandi mura si formarono miracolosamente intorno a Tebe al suono della sua lira.
Anfione
Melodramma danzato in un atto di A. Honegger, testo di P. Valery (Parigi, 1931).
anfiòsso, sm. Animale marino pisciforme di piccole dimensioni, prototipo del sottotipo degli Acrani. Rappresenta un organismo di passaggio tra i Tunicati e i Vertebrati. Vive nel Mediterraneo e nelle coste atlantiche europee.
Anfipòdi Ordine di Crostacei Malacostraci che vivono in acqua dolce o salata. Hanno il corpo compresso, gli arti anteriori prensili e gli arti posteriori atti al salto.
anfipròstilo, agg. Di tempio che presenta una fila di colonne sia sul lato posteriore sia su quello anteriore.
dal greco amphi da una parte e dall'altra, pró davanti e stylos colonna.
Anfirìni Gruppo di Vertebrati con organo olfattorio pari che si contrappone al gruppo dei Ciclostomi.
anfisbèna, sf. Rettile (noto anche come anfisbena bipede, Bipes canaliculatus) della famiglia degli Anfisbenidi e dell'ordine degli Squamati. Lunga 20 cm, presenta un dorso scuro e un ventre chiaro. Si nutre di formiche e termiti.
Anfisbènidi Famiglia di Rettili Squamati dal corpo serpentiforme, gli arti abbozzati o mancanti e gli occhi piccoli dalle palpebre saldate. Vivono sottoterra nelle zone americane e africane calde.
anfiteàtro, sm. 1 Teatro romano all'aperto. 2 Edificio a gradinate.
sm. amphitheatre.
• Edificio romano di forma ovale o ellittica, con gradinate per spettatori disposte intorno a una platea centrale (arena), dove si svolgevano spettacoli di combattimento tra gladiatori (ludi gladiatorii) o contro bestie feroci (venationes). L'anfiteatro più antico è quello di Pompei (80 a. C.), quello più maestoso è l'anfiteatro Flavio, o Colosseo, di Roma (I sec. d. C.).
anfitrióne, sm. Chi dà larga ospitalità. <> invitato, ospite.
Anfitrióne Personaggio mitologico, re di Tirinto. La tradizione narra che mentre era impegnato in guerra, la moglie Alcmena ricevesse la visita di Zeus che, assunte le sembianze del marito, la rese madre di Eracle. È protagonista delle omonime commedie di Plauto (=> "Amphitruo") e di Molière (1668).
Anfitrioni, Gli Commedia di L. V. de Camöes (1544).
Anfitrìte Nella mitologia, figlia di Oceano e sposa di Poseidone.
Anfiùmidi Famiglia di Anfibi Urodeli vermiformi con arti e brevi e occhi senza palpebre.
Ànfo Comune in provincia di Brescia (429 ab., CAP 25070, TEL. 0365).
anfògeno, agg. Di specie che produce sia individui di sesso maschile sia individui di sesso femminile.
ànfora, sf. Vaso a due anse, più stretto all'imboccatura e al piede.
sf. amphora.
lat. amphora, dal greco amphorèus, comp. da am(phi)-da due parti + deriv. da phorèin portare.
anfòtero, agg. Di un corpo capace di combinarsi con le basi e con gli acidi.
dal greco amphóteros l'uno e l'altro.
anfràtto, sm. Luogo stretto e tortuoso. ~ cavità.
sm. ravine.
lat. anfractus,-us.
anfrattuosità, sf. L'essere pieno di anfratti, di precipizi, di sinuosità.
anfrattuóso, agg. Pieno di anfratti, scosceso, accidentato.
Angara Fiume della Russia diviso in Superiore (452 km) e Inferiore (1.826 km).
angarìa, sf. Altra forma di angheria.
greco angaréia servizio forzato.
• Onere imposto nell'antica Roma ai soldati e ai provinciali costretti a compiere trasporti per conto dello stato. In età feudale indicò prestazioni imposte ai contadini. Fu abolita in Italia nel 1806 da una legge napoleonica.
angariàre, v. tr. Fare angherie. ~ opprimere, tormentare. <> favorire.
Angarsk Città (266.000 ab.) della Russia, nella provincia di Irkutsk.
Angel Heart (Ascensore per l'inferno) Film drammatico, americano (1987). Regia di Alan Parker. Interpreti: Mickey Rourke, Robert De Niro, Charlotte Rampling. Titolo originale: Angel Heart
Àngela da Folìgno (Foligno 1248?-1309) Mistica dell'Umbria, beata. Terziaria francescana, diede origine a una dottrina ascetica.
Àngela Merìci (Desenzano 1474-Brescia 1540) Santa e religiosa lombarda. Nel 1535 a Brescia fondò la congregazione delle orsoline.
Àngela, Pièro (Torino 1928-) Giornalista. Dopo aver fatto esperienza in radio come cronista, esordì sul piccolo schermo in veste di inviato speciale del telegiornale (1955-1968), per poi passare alla conduzione di varie edizioni del Tg. Intraprese la via delle conduzioni di programmi a carattere scientifico e divulgativo con Destinazione uomo (1971), cui seguirono, tra gli altri, Quark (1981) con i programmi derivati Il mondo di Quark, Quark speciale ecc., La macchina meravigliosa (1990) e Superquark (prima edizione 1995).
Angeli con la faccia sporca, Gli Film drammatico, americano (1938). Regia di Michael Curtiz. Interpreti: James Cagney, Pat O'Brien, Humphrey Bogart, Ann Sheridan. Titolo originale: Angels with Dirty Faces
Angeli con la pistola Film commedia, americano (1961). Regia di Frank Capra. Interpreti: Bette Davis, Glenn Ford, Hope Lange, Arthur O'Connell, Peter Falk. Titolo originale: Pocketfull of Miracles
Angeli dell'inferno, Gli Film d'avventura, americano (1930). Regia di Howard Hughes. Interpreti: Ben Lyon, James Hall, Jean Harlow. Titolo originale: Hell's Angels
angèlica, sf. Genere di piante perenni della famiglia delle Ombrellifere, caratterizzate da fiori bianchi o rosati e fusto striato.
Angèlica Leggendaria principessa del Cataio, eroina dell'Orlando furioso dell'Ariosto e dell'Orlando innamorato del Boiardo.
angelicaménte, avv. In modo angelico.
angelicàto, agg. Considerato simile a un angelo.
angelicità, sf. 1 Qualità degli angeli. 2 Innocenza, candore angelico. ~ purezza.
angèlico, agg. 1 Di angelo. ~ celestiale. <> demoniaco. 2 Che ha l'aspetto di un angelo. ~ soave. <> perfido.
agg. angelic(al).
Angèlico, Beàto "Beato Angelico"
Angelique Farsa in un atto di J. Ibert, libretto di Nino (Parigi, 1727).
àngelo, sm. 1 Nella religione ebraica e cristiana, creatura biblica puramente spirituale che ha il compito di mediare la volontà di Dio tra gli uomini svolgendo funzioni di ministro e messaggero. <> diavolo. 2 Persona di grande bellezza e bontà. <> canaglia.
sm. 1 angel. 2 (custode) guardian angel. 3 (lunedì dell'Angelo) Easter Monday.
lat. ecclesiastico angelus, dal greco àngelos nunzio.
• Nella dottrina cristiana, l'angelo custode è un angelo affidato da Dio a ogni uomo con il dovere di vegliarlo durante la vita terrena. Dionigi Aeropagita ha provveduto a stabilire una gerarchia angelica, suddividendo gli angeli in tre ordini, a loro volta suddivisi in tre cori, per un totale di nove classi: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potenze, Principati, Arcangeli e Angeli.
Angelo Film commedia, americano (1937). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Marlene Dietrich, Herbert Marshall, Melvyn Douglas. Titolo originale: Angel
Angelo alla mia tavola, Un Film drammatico, neozelandese (1990). Regia di Jane Campion. Interpreti: Kerry Fox, Alexia Keogh, Karen Fergusson. Titolo originale: An Angel at my Table
Angelo azzurro, L' Film drammatico, tedesco (1930). Regia di Josef von Sternberg. Interpreti: Emil Jannings, Marlene Dietrich, Kurt Gerron. Titolo originale: Der Blaue Engel
Angelo del male, L' Film drammatico, francese (1938). Regia di Jean Renoir. Interpreti: Simone Simon, Jean Gabin, Fernand Ledoux. Titolo originale: La bête humaine
Angelo di fuoco, L' Opera in cinque atti di S. S. Prokof'ev, libretto proprio (Parigi, 1954).
Angelo e demone Opera di poesia di M. Eminescu (1870).
Angelo sigillato, L' Racconto di N. S. Leskov (1873).
Angelo sterminatore, L' Film drammatico, messicano (1962). Regia di Luis Buñuel. Interpreti: Silvia Pinnal, Enrique Rambal, Jacqueline Andere. Titolo originale: En angel exterminador
Angelo, guarda il passato Romanzo di Th. C. Wolfe (1929).
Angelopulos, Theodoros (Atene 1936-) Regista cinematografico greco. Diresse film critico-storici che diedero grande dignità internazionale al cinema greco, tra cui I giorni del '36 (1972), La recita (1975), Il volo (1986), Il passo sospeso della cicogna (1991) e Lo sguardo di Ulisse (1995).
Angels Città (237.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Pampanga sull'isola di Luzon.
àngelus, sm. invar. 1 Preghiera in onore del mistero dell'incarnazione. 2 Suono di campana che indica, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, l'ora della preghiera dell'angelus.
Angèra Comune in provincia di Varese (5.396 ab., CAP 21021, TEL. 0331).
Angerman Fiume (450 km) della Svezia, che nasce dai monti Marsfjället e Grönfjell.
Angers Città (141.000 ab.) della Francia, nell'Anjou, capoluogo del dipartimento di Maine-et-Loire.
angherìa, sf. Prepotenza. ~ sopruso.
sf. vexation.
Anghiàri Comune in provincia di Arezzo (5.877 ab., CAP 52031, TEL. 0575).
angi- Primo elemento di parole composte.
dal greco angêion vaso, vaso sanguigno.
Angiàri Comune in provincia di Verona (1.728 ab., CAP 37050, TEL. 0442).
angiectasìa, sf. Dilatazione congenita o acquisita dei vasi sanguigni o linfatici.
angìna, sf. Termine coniato per indicare quelle particolari condizioni morbose nelle quali il paziente avverte, in corrispondenza della parte malata, una sensazione di costrizione. Quando si parla di solo angina si intende la tonsillite, cioè l'infiammazione della cavità orale, laringe e faringe.
sf. 1 tonsillitis. 2 (angina pectoris) angina.
Angina abdominis
Riduzione dell'afflusso sanguigno all'intestino tenue, dovuta ad arteriopatia del circolo mesenterico. Si manifesta con crampi e dolori addominali seguenti l'ingestione di cibo.
Angina pectoris
L'angina pectoris è una situazione caratterizzata da sofferenza miocardica acuta e si verifica quando, in determinate situazioni, come durante uno sforzo fisico o stati di stress emozionale, viene richiesta una maggiore ossigenazione del tessuto cardiaco in un soggetto con le arterie coronarie parzialmente ostruite da placche arteriosclerotiche. Il rapporto con una situazione di stress fisico o emozionale è costante (solo quando lo stato delle arterie coronarie è maggiormente compromesso si possono verificare attacchi anginosi anche durante il riposo). Il soggetto, caratteristicamente, accusa un dolore alla regione epigastrica (dietro lo sterno), a volte irradiato verso la spalla sinistra o la regione del collo, che inizia durante lo sforzo, e che lo obbliga di solito a interrompere l'esercizio. Il dolore dura pochi minuti (di solito non più di 5 minuti) e tende a ridursi e a diminuire spontaneamente una volta interrotto lo stato di stress fisico o emozionale.
Chi debba soccorrere una persona in crisi anginosa potrebbe aiutarla ad assumere il farmaco relativo, che di solito questi soggetti portano sempre con sé; in più sarebbe utile stendere il soggetto in una posizione di riposo e cercare di tranquillizzarlo. In ogni caso, sarà sempre opportuno far trasportare il soggetto in ospedale per i necessari controlli.
anginòide, agg. Simile all'angina o all'angina pectoris.
Angiò Antica contea della Francia che oggi corrisponde al territorio del dipartimento di Maine-et-Loire e a una parte di alcuni dipartimenti limitrofi. Fu occupata dai galli ed entrò a far parte, in epoca romana, della provincia Lugdumensis tertia. Subì le invasioni di svevi e alani; nel V sec. passò sotto al dominazione dei franchi. Il capostipite dei conti d'Angiò fu Folco il Rosso (888-942); Goffredo il Bello, detto il Plantageneto, sposando Matilde (1129), figlia di Enrico I, re d'Inghilterra, estese il controllo sulla corona inglese. Nel 1154 il figlio Enrico, per diritti materni, divenne re d'Inghilterra (Enrico II), dando inizio alla dinastia anglo-angioina che regnò fino al 1485. La contea d'Angiò fu tolta ai Plantageneti e fu assegnata dal re Luigi IX al fratello Carlo I, re di Sicilia e capostipite della seconda dinastia angioina (1246-1328). Nel 1360 Giovanni il Buono diede la contea al figlio Luigi I, capostipite della terza dinastia angioina. Furono duchi d'Angiò Luigi II, Luigi III, Renato e Carlo V che, ultimo della dinastia, lasciò il ducato al re di Francia, Luigi XI.
angioalgìa, sf. Sensazione di dolore localizzata sul percorso di un vaso.
angioblàsto, sm. Elemento cellulare dal quale si sviluppa un vaso sanguigno.
angioblastòma, sm. Formazione neoplastica del tessuto vascolare.
angiocardiografìa, sf. Tecnica radiologica volta a esaminare vasi e cavità cardiache grazie all'introduzione di mezzi di contrasto.
angiocardioscleròsi, sf. Indurimento delle pareti dei grossi vasi e del muscolo cardiaco.
angiocardìte, sf. Processo infiammatorio del cuore e dei grossi vasi.
angiocàrpo, agg. Del corpo fruttifero di alcuni funghi in cui la parte fertile, contenente le spore, viene protetta da porzioni sterili fino alla maturità delle spore stesse.
angiocheratòma, sm. Patologia cutanea caratterizzata da dilatazione capillare e ispessimento dell'epidermide.
angiocolecistìte, sf. Infiammazione delle vie biliari e della cistifellea causata da infezione.
angiocolìte, sf. Infiammazione delle vie biliari.
angiodermìte, sf. Alterazione (angiodermite purpurea di Favre) cutanea che interessa i soggetti affetti da varici venose agli arti inferiori.
angiodisplasìa, sf. Alterazione dello sviluppo vascolare.
angioectopìa, sf. Vistosa variazione del percorso di un vaso.
angioedèma, sm. Reazione allergica sottocutanea o sottomucosa.
angioemofilìa, sf. Mancanza di coagulazione del sangue.
angioencefalografìa, sf. Esame radiologico della circolazione ematica cerebrale.
angiofluoroscopìa, sf. Modalità di esame del sistema circolatorio che si avvale di una sostanza fluorescente immessa nel sangue.
angiogliòma, sm. Tumore cerebrale costituito da elementi vascolari.
angiografìa, sf. Esame radiologico dei vasi sanguigni e linfatici resi opachi grazie all'immissione di sostanze di contrasto.
angiòide, agg. Termine medico che designa strisce (strie angioidi) di colore scuro o rossastro sul fondo dell'occhio provocate da un'alterazione retinica.
Angioìni Termine che identifica il ramo della dinastia degli Angiò che regnò in Italia (Napoli e Sicilia) dal 1266 al 1435. Furono sovrani Carlo II detto lo Zoppo, Roberto (1309-1343) detto il Saggio che alla morte di Carlo II ereditò il regno di Sicilia, Giovanna I (1343-1381) che rinunciò alla Sicilia, Carlo III che assunse il regno di Napoli a scapito di Giovanna I, Ladislao figlio di Carlo III e Giovanna II (1414-1435). Alla morte di quest'ultima, il regno passò ad Alfonso d'Aragona detto il Magnanimo.
angioìno, agg. Degli Angiò, casata nobiliare francese che regnò sull'Italia meridionale.
angioìte, sf. Infiammazione dei vasi.
angiolétto, sm. 1 Piccolo angelo. 2 Bambino.
angioleucìte, sf. Processo infiammatorio dei vasi linfatici.
Angiolièri, Cécco (Siena, ca. 1260-1313) Poeta. Le poche notizie biografiche pervenute testimoniano una vita sregolata e avventurosa. È noto, per esempio, che nel 1281 fu multato per disturbo della quiete pubblica e che nel 1302 vendette un suo podere per procurarsi denaro. Tra le opere Sonetti (ca. 1290-1295) e Rime goliardiche. Le sue poesie, contenenti temi spesso irriverenti, vengono ritenute espressione di una certa maniera goliardica di mettere in ridicolo il gusto tradizionale imperante.
Angiolillo, Renàto (Potenza 1901-Roma 1973) Fondò il quotidiano Il Tempo nel 1944.
Angiolìni, Gàsparo (Firenze 1731-Milano 1803) Coreografo. Fu creatore del ballo pantomimo, la cui parte omonima si fondeva con quella danzata. Collaborò con Gluck a Vienna.
angiolipòma, sm. Malformazione dei vasi nell'ambito del tessuto adiposo.
àngiolo, sm. Angelo.
angiologìa, sf. Termine che designa un settore dell'anatomia che si occupa dei vasi sanguigni e linfatici.
angiòlogo, sm. Medico specialista di angiologia.
angiolupòide, sm. Lesione (angiolupoide di Brocg-Pautrier) del volto costituita da chiazze in rilievo di colore rossastro.
angiòma, sm. Eccessiva proliferazione di vasi sanguigni o linfatici di natura congenita o acquisita.
angiomalacìa, sf. Cedimento delle pareti vascolari causato da degenerazione delle fibre.
angiomatòsi, sf. Sindrome costituita da malformazioni vascolari presenti su diversi organi contemporaneamente.
angiomegalìa, sf. Eccessivo sviluppo di un vaso.
angiomiòma, sm. Tumore benigno costituito da vasi e da tessuto muscolare.
angionecròsi, sf. Morte del tessuto vascolare.
angioneuròsi, sf. Dolore acuto ai capezzoli e all'areola mammaria dovuto a contrazione muscolare.
angiopancreatìte, sf. Processo infiammatorio del pancreas.
angiopatìa, sf. Alterazione morbosa dei vasi.
angioplàstica, sf. Intervento chirurgico sui vasi per recuperarne la funzionalità.
angiopneumografìa, sf. Esame radiologico dei vasi polmonari resi opachi con l'immissione di un mezzo di contrasto nel circolo venoso periferico.
angioreticolìte, sf. Infiammazione della parete dei vasi e degli elementi del sistema reticolo endoteliale.
angioscintigrafìa, sf. Esame della rete vascolare di un organo tramite la rilevazione di un isotopo radioattivo iniettato in precedenza.
angioscleròsi, sf. Indurimento delle pareti dei vasi.
angioscopìa, sf. Osservazione diretta dei vasi interni.
angiospàsmo, sm. Aumento del tono della muscolatura liscia dei vasi.
Angiospèrme Divisione che comprende le piante a ovuli chiusi nell'ovario; si contrappongono alle Gimnosperme che, invece, hanno ovuli e semi scoperti. Si dividono in Magnoliopside e Liliopside. Il nome deriva dal greco aengeion cioè involucro e sperma cioè seme. Sono rappresentate da un gran numero di generi e specie (circa 300.000), divise nelle due classi delle Dicotiledoni e Monocotiledoni. Quasi tutte le specie erbacee e arboree conosciute appartengono a questo genere tranne le conifere. Le Angiosperme si distinguono per il caratteristico fiore costituito da un germoglio di quattro parti: il calice cioè la parte esterna normalmente verde; più all'interno la corolla, formata da foglie di vari colori; gli stami e le antere, organi maschili di produzione del polline e infine i carpelli, gli organi femminili che uniti formano il pistillo.
angiostenòsi, sf. Restringimento di una parte di un vaso.
angiotensìna, sf. Polipeptide che si forma nel plasma a seguito della liberazione, da parte di un rene ischemico, di renina. Ha una forte azione vasocostrittrice.
angiotomografìa, sf. Esame radiologico della circolazione in una parte del corpo mediante l'immissione di un mezzo di contrasto.
angiotripsìa, sf. Emostasi ottenuta chirurgicamente schiacciando i vasi con una pinza.
angipòrto, sm. Stradetta angusta, vicolo.
angìras Secondo la religione vedica, i "figli degli dei" che raggiunsero l'amicizia di Indra e l'immortalità per mezzo del sacrificio.
angìte, sf. Denominazione generica di affezioni del sistema vascolare.
Angiùlli, Andrèa (Castellana 1837-Roma 1890) Pedagogista e filosofo italiano. Fondatore della Rivista critica di scienze, lettere ed arti, insegnò pedagogia alle università di Bologna e di Napoli. Fu un convinto difensore delle teorie positiviste, che applicò principalmente nel campo dell'insegnamento. Tra le opere, La filosofia e la ricerca positiva (1868), La pedagogia e la filosofia positiva (1872), La pedagogia, lo Stato e la famiglia (1876) e La filosofia e la scuola (1888).
anglesìte, sf. Solfato di piombo localizzato nelle miniere dell'Iglesiente, in Sardegna e in Africa, a Tsumeb.
Ànglia Denominazione medievale di Inghilterra.
anglicanésimo, sm. Complesso di dottrine, riti e gerarchie della chiesa anglicana che, separatasi da Roma, si costituì nel 1534 a opera di Enrico VIII; il re provocò lo scisma perché papa Clemente VII non gli concesse l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona; con l'Atto di supremazia, approvato dal Parlamento, pose se stesso a capo della chiesa. Durante il regno di Edoardo VI fu redatto il Book of Common Prayer (1549), mentre con Elisabetta I furono introdotti alcuni principi della dottrina protestante calvinista (matrimonio dei religiosi, liturgia in volgare ecc.), oltre a Trentanove articoli di religione (1571), che costituirono il corpo ufficiale della dottrina anglicana. Durante il regno di Anna Stuart, si riconfermò il carattere subalterno della Chiesa nei confronti della corona (Atto di uniformità, 1713; Atto sullo scisma, 1714). Divergenze e polemiche si fecero presto sentire: alla fine del XVIII sec., W. Law e i fratelli Wesley avviarono il movimento metodista; gli evangelici, di orientamento calvinista, organizzarono la corrente della Low Church (chiesa bassa); nel XIX sec. il movimento di Oxford, istituendo la High Church (chiesa alta) recuperò alcuni tratti del cattolicesimo. Gli anglicani sono circa sessanta milioni.
sm. Anglicanism.
anglicàno, agg. e sm. agg. Della chiesa protestante d'Inghilterra.
sm. Chi professa la religione anglicana.
agg. e sm. Anglican.
anglicìsmo, sm. Parola o costrutto della lingua inglese entrato in un'altra lingua.
sm. Anglicism.
anglicizzàre, v. v. tr. Adattare, improntare agli usi e costumi inglesi.
v. intr. pron. Assumere costumi o atteggiamenti propri degli inglesi.
ànglico, agg. 1 Degli antichi angli. 2 Inglese, anglosassone.
Anglin, Margaret (Ottawa 1876-Toronto 1958) Attrice canadese. Dotata di notevole versatilità artistica, passò indifferentemente dall'interpretazione di ruoli classici in opere di Sofocle e Shakespeare all'interpretazione di ruoli moderni in opere di Shaw e Wilde.
anglìsmo, sm. Anglicismo.
anglìsta, sm. e sf. Studioso di lingua e letteratura inglese.
anglìstica, sf. Studio della lingua, della letteratura e della cultura inglesi.
ànglo, sm. Appartenente all'antica popolazione germanica stanziata nell'attuale Inghilterra.
angloamericàno, agg. e sm. Pertinente all'Inghilterra e agli Stati Uniti d'America con riferimento alla comune tradizione linguistica e ad alcuni aspetti culturali.
agg. e sm. Anglo-American.
anglocattòlici, sm. Anglicani che hanno ripreso gli usi e i costumi inglesi del periodo antecedente la riforma.
anglòfilo, agg. e sm. Che, chi simpatizza per gli inglesi e per ciò che è inglese.
anglòfono, agg. e sm. Che, chi parla la lingua inglese.
Anglóna Regione della Sardegna settentrionale che si affaccia sul golfo dell'Asinara. I centri principali sono Sassari, Castelsardo, Osilo, Porto Torres, Sorso e Sennori.
anglo-normànno, agg. e sm. agg. e sm. Relativo agli elementi della cultura francese introdotti in Inghilterra dopo la conquista di Guglielmo I, nel 1066.
sm. Dialetto che si diffuse in Inghilterra nel 1066.
anglosàssone, agg. e sm. 1 Che, chi apparteneva agli antichi popoli germanici che dominarono la Gran Bretagna dal V all'XI sec. d. C. 2 Che, chi appartiene ai paesi e ai popoli di lingua inglese.
agg. e sm. Anglo-Saxon.
anglosàssoni Tribù germaniche dei sassoni, degli angli e degli iuti che, nel V sec. invasero e colonizzarono le isole britanniche. Cacciati i britanni nel nord e nell'ovest dell'isola, gli anglosassoni fondarono sette regni (eptarchia), Kent, Essex, East Anglia, Northumbria, Mercia, Wessex e Sussex, che furono a lungo in conflitto per il mantenimento esclusivo del potere. Nel VII secolo il Wessex ottenne la supremazia, che prima era stata della Northumbria, con i re Egberto (802-839) e Alfredo il Grande (871-899), e la mantenne fino a che i danesi divennero padroni di quasi tutta l'isola (878); danesi e anglosassoni convissero fino alla conquista dell'isola da parte dei normanni con il re Guglielmo di Normandia, detto il Conquistatore (battaglia di Hastings, 1066).
Lingua
L'anglosassone, o Old English, è la lingua nata dell'unione dei dialetti dei popoli celtici e bretoni e delle popolazioni germaniche; nella lingua furono introdotte anche parole derivanti dal lessico latino, in seguito all'opera degli evangelizzatori (VII sec.). La letteratura si può dividere in due fasi, l'una (V-IX sec.) fatta di opere essenzialmente in versi (elegie pagane, poema epico Beowulf, poemi religiosi di Cynewulf), scritte nel metro allitterativo germanico, l'altra (metà IX-inizio XI sec.) in cui non vi furono figure di scrittori e poeti di spicco, ma si sviluppò una grande opera in volgare, unica nel suo genere, la Cronaca anglosassone (849-899), ispirata dal re Alfredo il Grande.
Arte
L'arte anglosassone e irlandese, o iberno-sassone, sviluppatasi nelle isole britanniche fra V e X sec., si esprime soprattutto attraverso la miniatura, con i tipici motivi zoomorfi e geometrici riccamente colorati e intrecciati, con caratteri bizantini e orientali; tra i capolavori l'Evangelario di Lindisfarne (698) e il Libro di Kells (800). Caratteristici sono anche piccoli manufatti in metallo e oggetti di oreficeria (Croce di Ruthwell e Calice di Ardagh).
Angola Situata nel continente Africano, si affaccia sull'oceano Atlantico, con una fascia costiera che si estende tra le foci del Congo a nord e del Cunene a sud. Confina inoltre a nord con lo Zaire, a est con lo Zambia e a sud con la Namibia. La parte centrale del paese è occupata dall'altopiano del Biè, di altezza non superiore ai 500 m. L'altopiano è delimitato da alcune formazioni montuose (2. 620 m del Monte Moco, 2.490 m della Serra da Neve). L'altopiano ha caratteristiche miste (savana, foresta e pascoli).
Lungo la costa atlantica scorre una pianura che si restringe da nord a sud, fino a diventare di poche decine di km. L'interno è ricco di corsi d'acqua come il Cuanza e il Cunene che sfociano direttamente nell'Atlantico, mentre altri sono affluenti di grossi fiumi (il Cuando dello Zambesi e il Cuango del Congo).
Il clima è estremamente variabile; si passa da quello equatoriale a quello tropicale (umido al nord e secco al sud), da quello temperato nella pianura a quello arido e desertico in alcune zone.
La capitale è Luanda, (1.192.000 ab.), antico porto sulla costa atlantica. Altre città sono Huambo (62.000 ab.), Lubito, Berguela, Lubango e Malanje. La popolazione è composta prevalentemente da neri bantu e da comunità nomadi boscimani sul litorale meridionale. Il paese rimane povero nonostante sia ricco di risorse naturali. L'economia si basa sullo sfruttamento dei giacimenti di diamanti, di minerali di ferro, fosfati, rame, oro e soprattutto petrolio. L'agricoltura resta la risorsa nella quale è impiegata la maggior parte della popolazione, con prodotti destinati all'industria e all'esportazione, quali il caffè, il cotone, le banane, l'olio di palma, il tabacco e la canna da zucchero. Produce inoltre manioca, mais, miglio e ortaggi. Nel sud è diffuso l'allevamento, in particolare bovino. Lungo la costa è ampiamente praticata la pesca.
STORIA Popolata fin dal neolitico, la regione è occupata nel primo millennio a. C. dalla popolazione bantu che ancor oggi rappresenta la maggioranza. Nel XV sec. riceve il suo nome dalla dinastia Ngola (regno Ndongo).
La scoperta del paese da parte di Diogo Cão avvia l'occupazione portoghese (1484). Dal 1580 al 1625, i portoghesi lottano contro il regno Ndongo. La tratta degli schiavi diventa la prima attività del paese. Negli anni 1877-1879, Serpa Pinto esplora l'interno. Nel 1955 l'Angola acquista lo status di provincia portoghese.
L'insurrezione di Luanda (1961), inaugura la guerra di indipendenza, ma il movimento nazionalista è diviso. Nel 1975 viene proclamata l'indipendenza; scoppia la guerra civile. Il Movimento popolare di liberazione dell'Angola (MPLA) di Agostinho Neto s'impone grazie all'aiuto di Cuba, senza vincere completamente la ribellione, sostenuta dall'Africa del Sud. Alla morte di Neto nel 1979, gli succede alla guida dello stato Dos Santos.
Nel 1988 un accordo tra l'Angola e l'Africa del Sud e Cuba, stabilisce un cessate il fuoco nel nord della Namibia e nel sud dell'Angola. L'accordo è seguito dalla ritirata delle truppe sudafricane e cubane (1989-1991).
Nel 1991 viene instaurato il multipartitismo. Dos Santos firma un accordo di pace con l'UNITA. L'anno successivo si tengono le prime elezioni legislative presidenziali libere, vinte dal MPLA al potere. Ma il rifiuto dell'UNITA di accettare il risultato dello scrutinio, comporta una ripresa della guerra civile. Un nuovo accordo di pace tra il governo e l'UNITA viene firmato nel 1994. Il paese deve far fronte a una situazione economica catastrofica (siccità).
• Abitanti-11.100.000
Superficie-1.246.700 km2
Densità-8,9 ab./km2
Capitale-Luanda
Governo-Repubblica presidenziale
Moneta-Nuovo kwanza
Lingua-Portoghese e bantu
Religione-Cattolica, protestante e animista
angolàno, agg. e sm. agg. Dell'Angola.
sm. Nativo, abitante dell'Angola.
angolàre, agg., sm. e v. agg. Relativo a un angolo. • pietra angolare, fondamento di ogni cosa.
sm. Profilato metallico con sezione a L.
agg. angular.
lat. angularis.
v. tr. 1 Indirizzare la palla verso un angolo della porta o del campo. 2 Inquadrare un soggetto dentro un obiettivo cinematografico con una determinata angolazione.
deriv. da angolo.
angolarità, sf. L'essere angolare.
angolàto, agg. Nel calcio e in altri sport con la palla, si dice di tiro indirizzato verso l'angolo della porta.
angolazióne, sf. 1 Ripresa di una scena da un determinato angolo visuale. 2 Punto di vista da cui si considera l'argomento. ~ prospettiva.
sf. angle.
angolièra, sf. Mobile destinato a occupare l'angolo di una stanza.
àngolo, sm. 1 La parte di piano compresa tra due semirette uscenti da uno stesso punto. 2 Spigolo. 3 Luogo appartato. ~ cantuccio.
sm. 1 (geom.) angle. 2 (sport) corner.
• Ognuna delle due regioni in cui il piano risulta diviso da due semirette (lati) uscenti dallo stesso punto (vertice). Se i lati si trovano uno sul prolungamento dell'altro, i due angoli derivanti sono uguali tra loro e vengono detti piatti; se i lati sono sovrapposti, si parla di angolo giro; negli altri casi i due angoli derivanti sono uno convesso (quello che non contiene i prolungamenti dei lati), l'altro concavo. L'angolo retto, che è metà dell'angolo piano, è formato da due lati perpendicolari fra loro. Gli angoli convessi minori di un angolo retto si dicono angoli acuti, quelli maggiori si dicono angoli ottusi.
La misura degli angoli nella pratica si effettua in gradi sessagesimali (novantesima parte dell'angolo retto) o centesimali (centesima parte dell'angolo retto). In matematica come misura di un angolo α si assume la lunghezza dell'arco di cerchio di raggio 1 avente α come corrispondente angolo al centro; l'angolo piatto è quindi ampio π e 1° (il grado sessagesimale) è definito come π/180. Nella pratica, quando si vuole usare questo modo di indicare la misura di un angolo, si dice che è misurato in radianti (un angolo piatto misurebbe π radianti); in realtà il radiante è una unità di misura fittizia.
In Fisica, nel Sistema Internazionale (SI), gli angoli sono espressi, come in matematica, come numeri puri, eventualmente aggiungendo l'unità di misura fittizia rad (radiante).
L'angolo solido, o sterangolo, è la parte dello spazio delimitata da un cono (inteso come superficie generata dal movimento di una semiretta che mantiene ferma l'origine e un cui punto fissato descrive una curva nello spazio); si misura mediante l'area della parte della superficie sferica di raggio 1 avente come centro il vertice del cono che sta all'interno del cono stesso. In Fisica, in genere, si aggiunge l'unità di misura fittizia dello steradiante.
Angolo limite
In fisica è il massimo angolo di incidenza, superato il quale, un raggio luminoso che attraversa un mezzo più o meno rifrangente, non subisce rifrazione, ma è interamente riflesso dalla superficie di separazione dei due mezzi.
Angolo orario
Arco di equatore di un astro, compreso tra il meridiano che passa per la congiungente astro-centro della Terra e un meridiano di riferimento. Viene solitamente calcolato sull'equatore da sud a ovest e viene misurato in ore, minuti e secondi; il suo nome è quello del meridiano considerato (locale, di Greenwich).
Àngolo Tèrme Comune in provincia di Brescia (2.507 ab., CAP 25040, TEL. 0364).
angolosità, sf. L'essere angoloso, spigolosità.
angolóso, agg. 1 Che ha molti angoli. ~ spigoloso. 2 Scontroso. ~ scorbutico. <> affabile.
àngora, sm. 1 Originario della Turchia, è un tranquillo gatto da casa. Presenta un mantello bianco con una folta coda. 2 Specie di capre e di conigli. 3 Filato ricavato dal pelo delle capre e dei conigli d'angora.
sm. angora.
Angoscia Opera di poesia di P. Lagerkvist (1916).
angòscia, sf. Stato d'ansia, di inquietudine. ~ tormento. <> serenità.
sf. deep anxiety, anguish.
lat. angustia.
• In psicologia è una sensazione assimilabile all'ansia, caratterizzata da senso di paura e impotenza, accompagnato da disturbi fisici di tipo psicosomatico (costrizione alla gola, oppressione toracica, tachicardia ecc.); si manifesta quando la psiche non è in grado di controllare gli stimoli che la investono.
Nella filosofia esistenzialista è lo stato umano derivante dalla tensione tra essere e nulla. Il termine fu introdotto da Kierkegaard (Concetto dell'angoscia, 1844), secondo il quale l'angoscia è la condizione dell'uomo di fronte alle possibilità dell'esistenza. Heidegger intende per angoscia la situazione di impossibilità dell'uomo che acquista la consapevolezza del suo essere per la morte.
Angoscia Film drammatico, americano (1944). Regia di George Cukor. Interpreti: Ingrid Bergman, Charles Boyer, Joseph Cotten. Titolo originale: Gaslight
angosciàre, v. v. tr. Dare angoscia. ~ affliggere. <> confortare.
v. rifl. Provare angoscia. ~ attanagliarsi. <> calmarsi.
v. tr. to afflict, to anguish, to grieve. v. rifl. to get anxious, to be distressed.
lat. angustiare, deriv. da angustia.
angosciàto, agg. Afflitto dall'angoscia. ~ tormentato.
agg. anguished, distressed.
angosciosaménte, avv. In modo angoscioso. ~ ansiosamente, tormentosamente.
angoscióso, agg. 1 Che dà angoscia. ~ assillante. 2 Che è pieno d'angoscia. ~ penoso. <> consolante.
agg. 1 (pieno di angoscia) anguished, distressed. 2 (che provoca angoscia) painful, distressing.
angostùra, sf. Nome comune della Cusparia officinalis, rutacea la cui scorza è utilizzata in liquoristeria, per le sue caratteristiche aromatiche, e in medicina, per le sue proprietà toniche ed emetiche. L'angostura è originaria del Venezuela.
dal nome della città di Angostura.
Angren Città (133.000 ab.) dell'Uzbekistan, nella provincia di Taskent.
Àngri Comune in provincia di Salerno (29.753 ab., CAP 84012, TEL. 081). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di frutta, uva, olive e cereali) e industriale (prodotti tessili e alimentari). Gli abitanti sono detti Angresi.
Angrógna Comune in provincia di Torino (724 ab., CAP 10060, TEL. 0121).
ångström, sm. invar. Unità di misura di lunghezza che deriva il nome da quello dello scienziato svedese A. J. Ångström; adatta per grandezze molto piccole, è usata soprattutto in spettrometria. Il suo simbolo è Å; 1Å equivale a 10-10 metri, cioè un decimillionesimo di mm.
Ångström, Anders Jones (Lödgö 1814-Uppsala 1874) Fisico svedese. Eseguì studi approfonditi sull'ottica dei cristalli e sul magnetismo, ma è ricordato specialmente per la sua analisi degli spettri di emissione del Sole e delle stelle. Identificò per primo i limiti delle frequenze del campo visibile. Diede il nome all'unità di lunghezza nella spettroscopia, pari a un decimillesimo di micron, oggi sostituita dal nanometro in base alle norme di unificazione delle unità di misura.
anguicrinìto, agg. Che ha le chiome formate da serpenti o intrecciate con serpenti.
Ànguidi Famiglia comprendente una cinquantina di specie di Rettili Squamati diffuse nelle regioni tropicali. Gli anguidi hanno lingua protrattile biforcuta.
Anguilla Isola corallina delle Piccole Antille (isole Leeward, 96 km2 7.000 ab.); insieme all'isolotto di Sombrero costituisce dal 1976 una dipendenza britannica. La popolazione è in gran parte nera. Le risorse sono l'agricoltura (patate dolci, ananas, cotone), la pesca e il turismo. Il clima è subtropicale. Fu scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493.
anguìlla, sf. 1 Pesce commestibile degli Anguilliformi, che vive in acque dolci e salate. 2 Persona che sfugge alle responsabilità.
sf. eel.
• Pesce (Anguilla anguilla) della famiglia degli Anguillidi. Ha una caratteristica forma allungata e cilindrica, la femmina misura fino a 130 cm, il maschio fino a 80 cm; la pelle, viscida perché ricca di ghiandole mucose, è povera di scaglie. Le anguille sono Pesci talassotochi, depongono le uova in mare, a una profondità di circa 500 m; da queste nascono le larve (leptocefali) che vengono trasportate dalle correnti verso le coste; da qui risalgono le acque dolci dei fiumi dove vivono fino al raggiungimento della maturità sessuale, poi tornano nelle acque marine per riprodursi. Assume diversi nomi a seconda del periodo riproduttivo: argentina (prima della riproduzione), ceca (nella fase infantile) e capitone (la femmina pronta per la riproduzione).
Anguilla elettrica
Pesce (Electrphorus electricus) della famiglia degli Elettroforidi e dell'ordine dei Cipriniformi. Lungo fino a 2 m, stordisce le prede con scariche elettriche.
Anguilla europea
Pesce (Anguilla anguilla) della famiglia degli Anguillidi e dell'ordine degli Anguilliformi. Lunga sino a 1,5 m, vive nelle acque dolci d'Europa. Si riproduce nel mar dei Sargassi.
anguillàia, sf. Luogo di raccolta o di allevamento delle anguille.
Anguillàra Sabàzia Comune in provincia di Roma (10.083 ab., CAP 00061, TEL. 06). Località turistica sul lago di Bracciano. Gli abitanti sono detti Anguillaresi.
Anguillàra Vèneta Comune in provincia di Padova (5.204 ab., CAP 35022, TEL. 049).
Anguillàra, Giovànni Andrèa dell' (Sutri 1517?-Roma o Sutri 1572?) Letterato italiano. Scrisse satire politiche in versi, come l'Edippo (1556), parodia popolaresca delle tragedia di Sofocle, e fu autore di una pregevole traduzione delle Metamorfosi di Ovidio (1561).
Anguillàra, làgo déll' Altra denominazione del lago di Bracciano.
anguillésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Relativo all'anguilla. 2 Da anguilla. ~ sfuggente.
Anguìllidi Famiglia di Pesci Teleostei apodi dell'ordine degli Anguilliformi.
anguillòsi, sf. Infezione causata dall'introduzione nell'organismo del verme Strongyloides stercoralis tramite la pelle.
anguìllula, sf. Nome comune di alcuni Nematodi che vivono nell'acqua, nei terreni umidi o in ambienti particolari come su sostanze organiche in decomposizione. Le anguillule hanno corpo cilindrico, allungato e non segmentato.
anguinàia, sf. 1 Inguine. 2 Enfiagione di ghiandole che può manifestarsi nell'inguine o in altra parte del corpo.
angùria, sf. Cocomero.
sf. watermelon.
greco tardo angùrion cetriolo.
angustaménte, avv. 1 In modo angusto. ~ ristrettamente. 2 Meschinamente. ~ grettamente.
angùstia, sf. 1 Strettezza, scarsità. <> larghezza. 2 Ansia, angoscia. ~ tribolazione.
sf. 1 (povertà) poverty, want. 2 (ansia) anguish, anxiety. 3 (di spazio) narrowness.
angustiàre, v. v. tr. Provocare sofferenza. ~ addolorare. <> confortare.
v. rifl. Preoccuparsi.
v. tr. to distress. v. rifl. to worry, to be tormented.
lat. tardo angustiare.
angusticlàvio, sm. 1 Fascia purpurea posta sulla toga dei cavalieri romani per distinguerli dai senatori. 2 La toga stessa.
angustiòso, agg. 1 Che angustia, assillante. ~ tormentoso. 2 Pieno di angustia, difficoltoso. ~ tormentato. 3 Di vedute ristrette. ~ meschino.
angùsto, agg. 1 Stretto. ~ limitato. <> ampio. 2 Gretto, misero. ~ meschino. <> aperto.
agg. 1 (stretto) narrow, cramped. 2 (fig.) mean, petty.
Anhui Provincia (58.000.000 ab.) della Cina, nella Regione dell'Est. Capoluogo Hefei.
ani, sm. invar. Nome comune di un uccello brasiliano cuculiforme.
ANIA Sigla di Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici.
ANIAI Sigla di Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani.
Aniànte, Antònio (Viagrande, Catania 1900-Sanremo 1983) Pseudonimo di Antonio Rapisarda. Scrittore italiano. Romanziere fantasioso e autore di teatro, collaborò alla rivista '900 di M. Bontempelli e trascorse in Francia un lungo periodo della propria vita. Tra le opere, i romanzi Sara Lilas (1925) e Ultime notti di Taormina (1930), le opere teatrali Gelsomino d'Arabia (1926), Carmen Darling (1929) e La rosa di zolfo (1958) e i libri autobiografici Confession d'un petit Sicilien (1939), Né sur le Mont Gibel (1946), La fin du monde (1949), L'uomo di genio davanti alla morte (1958) e Memorie di Francia (1973).
ANICA Sigla di Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Affini.
ànice, sm. Frutti aromatici estratti dall'erba omonima usati in farmacia, in pasticceria e nella preparazione di liquori.
sm. 1 (bot.) anise. 2 (cuc.) aniseed.
greco ànison.
anicìno, sm. 1 Tipo di biscotto con semi di anice. 2 Piccolo confetto dal sapore di anice.
anidràsi, sf. Enzima.
Anidrasi carbonica
Enzima che accelera il raggiungimento dell'equilibrio della reazione.
anidremìa, sf. Perdita di acqua da parte del sangue.
anidrìde, sf. Termine usato per definire composti chimici costituiti dalla combinazione di un non metallo con l'ossigeno; l'anidride, reagendo con l'acqua, forma un ossiacido. Di recente questo nome è stato abbandonato a favore di quello di ossido; viene invece ancora impiegato in chimica organica. Per tutti quegli elementi che possono dare origine a più di un'anidride, il nome di ciascun composto è caratterizzato da un suffisso o da un prefisso che ne rivela il grado di ossidazione. Nel dettaglio, il suffisso-ica indica le anidridi con grado di ossidazione maggiore, mentre-osa contraddistingue quelle con grado minore. I prefissi per-e ipo-vengono invece utilizzati per contrassegnare, rispettivamente, il grado massimo e minimo. Ma l'ossido più conosciuto è con tutta probabilità l'anidride carbonica (CO2 biossido di carbonio). Il suo contenuto nell'atmosfera terrestre è relativamente basso (circa 330 ppm), ma ha un ruolo fondamentale nella fotosintesi vegetale, che si può definire il processo chimico più importante per la vita sul nostro pianeta.
sf. (carbonica) carbon dioxide.
anidrìte, sf. Minerale costituito da solfato anidro di calcio. Si trova cristallizzato nel sistema rombico; è un minerale che si forma direttamente dall'evaporazione delle acque del mare; si può trasformare in calcio e salgemma. In Italia lo si ritrova a Volpino, nei pressi di Lovere, dove è nota con il nome di volpinite.
ànidro, agg. Di sostanza che non contiene acqua.
anidro- Primo elemento di parole composte. Indica i composti derivabili da altri per eliminazione di acqua.
dal greco ánydros senza acqua.
anidrobiòsi, sf. Presenza di vita pur in assenza di acqua.
anidròsi, sf. Diminuzione dell'attività delle ghiandole sudoripare.
Aniène Fiume (99 km) del Lazio comunemente conosciuto con il nome di Teverone che nasce dal monte Tarino e confluisce nel Tevere presso Roma. Durante il suo corso forma le cascate di Tivoli e Trevi. Alcuni suoi affluenti riforniscono l'acquedotto di Roma.
anìle, sm. Ammina formata dall'anilina e da un'aldeide.
anilìde, sm. Denominazione delle ammidi ottenute dall'anilina.
anilìna, sf. Composto organico di formula C6H5NH2, detto anche fenilammina o amminobenzene; è la più semplice delle ammine aromatiche. È un importante prodotto di partenza per la preparazione di coloranti, prodotti farmaceutici e materie plastiche.
anilinìsmo, sm. Avvelenamento causato dall'assunzione di anilina o di suoi derivati.
ànima, sf. 1 Il principio vitale degli esseri viventi. 2 Principio vitale proprio dell'uomo e sede delle facoltà spirituali; nella concezione cristiana entità immateriale e immortale infusa da Dio nell'uomo. ~ spirito. <> materia. 3 Parte interna di un oggetto. ~ nucleo. 4 Persona o cosa che rappresenta un elemento essenziale, che vivifica.
sf. 1 soul. 2 (abitante) inhabitant.
lat. anima.
• Alcune filosofie e religioni la vedono come la componente spirituale e immortale dell'uomo. Platone la intende come principio immortale, di origine divina, che dà esistenza al corpo. Aristotele la descrive come una funzione dell'organismo (entelechia) e la distingue in vegetativa, sensitiva e razionale. Sant'Agostino riprende il dualismo platonico, come anche Cartesio che separa il corpo (res extensa) e lo spirito (res cogitans). Hume nega l'esistenza dell'anima come sostanza, mentre la vede come coscienza, come principio di sensazioni. Kant, criticando la psicologia razionale, vuole provare la non autenticità del ragionamento che ha come oggetto di conoscenza l'anima come sostanza, in quanto l'anima è un'attività pensante (Io penso). Per Hegel l'anima è lo Spirito nel suo primo momento di sviluppo; il positivismo, rifacendosi a Hume, ne accentua maggiormente l'aspetto psicologico e getta le basi per la moderna psicologia.
Anima buona di Sezuan, L' Dramma di B. Brecht (1939-1940).
Anima e il volto, L' Film drammatico, americano (1946). Regia di Curtis Bernhardt. Interpreti: Bette Davis, Glenn Ford, Dane Clark. Titolo originale: A Stolen Life
Anima persa Film drammatico, italiano (1977). Regia di Dino Risi. Interpreti: Vittorio Gassman, Catherine Deneuve, Danilo Mattei.
Anima, L' => "De anima"
animàle, agg. e sm. agg. Proprio degli animali; che si ricava dagli animali.
sm. 1 Ogni organismo vivente dotato di sensi e movimento autonomo. 2 Persona ignorante. ~ bruto. 3 Bestia.
agg. e sm. 1 animal. 2 (domestico) pet.
lat. animal,-alis.
• I primi animali comparvero circa 500 milioni di anni fa nel Paleozoico. L'era fu contraddistinta dalla comparsa di organismi invertebrati (Artropodi), di vertebrati (Pesci), Anfibi e Rettili. L'atmosfera infatti divenne più accogliente e ricca di ossigeno, per cui il clima sempre più caldo e con temperature costanti facilitò la comparsa della vita sulla terraferma. Nel periodo Devoniano comparvero le Ammoniti, Molluschi Cefalopodi che si estinsero solo nel Cretaceo (periodo dell'era del Mesozoico) e che devono il nome al dio egizio Ammone. Infatti la forma delle loro conchiglie ricorda il corno ritorto del dio egizio.
animalescaménte, avv. In modo animalesco. ~ bestialmente, irragionevolmente.
animalésco, agg. Proprio o degno di un animale. ~ bestiale.
animalìsmo, sm. Movimento ecologista che ha come fine la tutela degli animali e la salvaguardia del loro ambiente naturale.
animalìsta, agg., sm. e sf. 1 Che, chi dipinge o scolpisce soggetti animali. 2 Che, chi aderisce al movimento ecologista dell'animalismo.
animalità, sf. L'insieme delle qualità proprie degli animali, in contrapposizione a quelle spirituali dell'uomo.
animàre, v. v. tr. 1 Infondere l'anima, la vita. • Dio animò la creta. 2 Dare brio, vivacità. ~ vivacizzare. <> spegnere. 3 Stimolare. ~ incitare. <> mortificare.
v. intr. pron. 1 Acquistare vivacità. 2 Infervorarsi. • la conversazione si animò eccessivamente.
v. tr. to give life to, to liven up, to enliven. v. intr. pron. 1 to become animated. 2 (persone) to get lively. 3 (luoghi) to grow busy.
lat. animare.
animataménte, avv. In modo animato. ~ briosamente.
animatìsmo, sm. Tendenza a considerare tutte le cose animate.
animàto, agg. 1 Dotato di anima, di vita. ~ vivente. • cartoni animati, fotogrammi composti da disegni di soggetti in movimento. 2 Acceso, movimentato. ~ accalorato. <> flemmatico. • conversazione animata. 3 Vivace, brioso. ~ frizzante. <> serio.
agg. 1 animate. 2 (vivace) animated. 3 (movimentato) busy.
animatóre, agg. e sm. agg. Che anima.
sm. Chi anima, chi vivacizza uno spettacolo, un'attività. ~ intrattenitore.
sm. 1 guiding spirit. 2 (turistico) entertainment organiser.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_a.doc/34501403/dictionario_a.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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