Dizionario enciclopedico dal termine Ba a Baltico
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Dizionario enciclopedico dal termine Ba a Baltico
b, B Seconda lettera e prima consonante dell'alfabeto italiano. I fenici la ripresero dal geroglifico egizio indicante la gru e la chiamarono beth (casa), da cui deriva la lettera greca . È anche impiegata come simbolo e abbreviazione in diversi campi, a volte nella forma della corrispondente lettera greca .
In astronomia classe particolare di stelle (ve ne sono di dieci tipi), classificate per le loro caratteristiche dall'osservatorio di Harvard; hanno una temperatura alla superficie di circa 12.000-30.000 K e sono di colore bianco azzurro. Sono tipicizzate da righe di assorbimento, in particolare quelle dell'elio e dell'idrogeno.
In biochimica B (maiuscola) indica un gruppo vitaminico.
In biologia B (maiuscola) definisce un gruppo sanguigno.
In chimica B (maiuscola) è simbolo del boro.
In metrologia B (maiuscola) è simbolo di bel, unità di misura della sensazione uditiva.
In musica la b (minuscola), nei paesi di lingua tedesca, indica la tonalità di si bemolle minore. La B (maiuscola), nei paesi anglosassoni, equivale alla nota si, nei paesi di lingua tedesca indica la nota si bemolle maggiore, secondo un'antica intavolatura musicale tuttora in uso (sistema di Oddone di Cluny). Negli spartiti è abbreviazione di basso.
Ba Simbolo chimico del bario.
BA
Sigla di British Airways (linee aeree britanniche).
Baade, Walter (Schröttinghausen 1893-Göttingen 1960) Astronomo americano, individuò nel 1943 le due specie nelle quali le stelle di una galassia si dividono, denominandole popolazioni stellari I e II. Nel 1952 corresse il modo di misurare le distanze extragalattiche basato sulle stelle cefeidi, spiegando come i risultati circa le dimensioni dell'universo andassero raddoppiati.
Baader-Meinhof Gruppo terroristico anarco-comunista sorto nella RFT nel 1968. I suoi fondatori, Andreas Baader e Ulrike Meinhof, furono arrestati nel 1972 e in seguito rinvenuti morti all'interno del penitenziario (1976-1977).
Baal Suprema divinità cananea. Adorata anche a livello nazionale, assunse diversi nomi da luogo a luogo (Belfagor, Beelzebub).
baba, sm. invar. Termine, utilizzato nella composizione di nomi propri turchi, che significa "padre."
babà, sm. Dolce di pasta lievitata, intriso di rum, talvolta con uva passa.
babàu, sm. Mostro immaginario, spauracchio per bambini. ~ orco.
Babbage, Charles (Teignmouth 1792-Londra 1871) Matematico inglese. Insegnò matematica a Cambridge, progettò due macchine calcolatrici (una differenziale, l'altra analitica), progenitrici dei moderni elaboratori. Scrisse Trattato sull'economia delle macchine e delle manifatture (1832).
babbèo, agg. e sm. Sciocco, semplicione. <> sveglio.
simpleton.
Babbitt Romanzo di S. Lewis (1922).
bàbbo, sm. Padre. ~ papà.
sm. daddy, dad.
lat. babbus.
babbomòrto, sm. (pl. babbimorti) Debito fatto dal figlio e pagabile alla morte del padre con l'eredità.
babbùccia, sf. (pl.-ce) 1 Pantofola. ~ ciabatta, pianella. 2 Calzatura orientale a punta insù. 3 Piccola scarpa a maglia.
sf. slipper.
babbuìno, sm. 1 Mammifero (Papio cynocephalus) della famiglia dei Cercopitecidi e dell'ordine dei Primati. 2 Persona sciocca. ~ babbeo.
sm. baboon.
• È un animale aggressivo, caratterizzato da una zona di cute callosa, priva di pelo e rossastra sulle natiche. Di colore giallo scuro, vive nelle savane dell'Africa orientale in gruppi numerosi capeggiati da un maschio anziano. Si nutre di frutti, germogli, insetti, uova e piccoli mammiferi. La femmina partorisce quasi sempre un solo piccolo che porta aggrappato al ventre.
Babe va in città Film commedia, americano (1998). Regia di G. Miller. Interpreti: M. Szubansky, M. Rooney, J. Cromwell.
Babel, Isaac Emmanuilovic (Odessa 1894-morto in un lager sovietico 1941) Scrittore russo. Tra le opere I racconti di Odessa (1921) e L'armata a cavallo (1923-1926).
babèle, sf. Grande disordine e confusione. ~ caos. <> quiete.
Babèle Grande città dell'Asia Anteriore antica, forse di origine sumera, conosciuta anche come Babilonia. Era posizionata sulla sponda sinistra dell'Eufrate, nel punto in cui il fiume è più vicino al Tigri. I suoi resti giacciono nei pressi di Hilla (Iraq). Verosimilmente esisteva già all'epoca dei sumeri; per più di due millenni fu tra le più belle e potenti città dell'antichità. Raggiunse il massimo splendore soprattutto sotto Sargon (circa 2300 a. C.), Hammurabi (circa 1700 a. C.) e Nabucodonosor II della dinastia caldea (605-562 a. C.). La città, di pianta rettangolare, era circondata da un muro doppio di 16 km di perimetro e da un largo fossato pieno d'acqua (la parte lungo la riva dell'Eufrate era fortificata). Le grandi vie conducevano a otto porte principali: dalla porta dedicata alla dea della fecondità, attraverso una specie di corridoio lungo 30 m, decorato con figure di leoni, si arrivava al tempio del dio Marduk e, poco più in là, alla torre di Babele, il simbolo biblico della sfida dell'uomo a Dio nella conoscenza. Dagli appartamenti reali del palazzo di Nabucodonosor si poteva accedere ai giardini pensili, una delle sette meraviglie dell'antichità. Questa zona era attraversata da canali congiunti all'Eufrate che alimentavano il fossato attorno alla città. Espugnata, danneggiata e ricostruita varie volte, fu invasa da Alessandro Magno (331 a. C.) e completamente bruciata dal satrapo parto Evemero (125 a. C.). Le rovine della città (segnalata da un enorme leone) furono descritte dai viaggiatori ma solo nella metà del XIX sec. ebbero inizio le ricerche a cui seguirono gli scavi di Koldewey (1899-1917). Nella Bibbia, la città è rappresentata come un centro di corruzione e di idolatria.
babèlico, agg. 1 Dell'antica città di Babele. 2 Chiassoso, disordinato. ~ caotico. <> tranquillo.
Babenco, Hector (Buenos Aires 1946-) Regista cinematografico argentino. Diresse Pixote, la legge del più debole (1982), Il bacio della donna ragno (1985) e Ironweed (1987).
babèsia, sf. Genere di Protozoi Sporozoi dell'ordine degli Emosporidi, famiglia dei Babesiidi, che vengono immessi dalle zecche nel sangue dei Mammiferi e qui parassitano i globuli rossi, provocando malattie denominate babeiosi.
Bàbila Santo, vescovo di Antiochia. Fu martirizzato sotto Decio (240 ca.) e morì in carcere assieme a tre bambini.
babilonése, agg. e sm. Dell'antica città di Babilonia.
babilonési Popolo di origine semitica che dimorava in Mesopotamia. La prima dinastia babilonese, detta amorrita, fu fondata da Sumu-abum; si scontrò con le popolazioni vicine per il predominio dell'intera regione, ma solo con l'avvento del re Hammurabi (1711-1669 a. C.) si ebbe la riunificazione di tutta la Mesopotamia sotto un unico dominio. Hammurabi è famoso tuttavia soprattutto per la sua opera di legislatore; è giunto fino a noi il Codice di Hammurabi, che contiene le leggi che regolavano i rapporti sociali e commerciali. Nel codice sono descritti anche concetti moderni come l'esistenza del contratto scritto. La scrittura era infatti molto diffusa in questo periodo di fiorente civiltà; gli scribi si occupavano anche di matematica e astronomia, oltre a gestire enormi biblioteche di atti giuridici e documenti. La letteratura fiorisce attorno a leggende e a racconti epici, come Le gesta di Gilgamesh, re di Uruk, alla vana ricerca della pianta dell'eterna giovinezza. Questo poema è la più vasta opera della letteratura di tutta la Mesopotamia ed è giunta ai nostri giorni in varie lingue.
Ittiti e cassiti, dal 1500 a. C., si avvicendarono nella supremazia della regione fino alla creazione dell'impero assiro nell'alto Tigri (1100 a. C.). Nel 625 ebbe inizio la dinastia neobabilonese o caldea che affrancò il paese dagli assiri; sotto Nabucodonosor II (605-562 a. C.) l'impero babilonese riacquistò l'antico splendore e i suoi confini si allargarono fino a Gerusalemme (con la deportazione dei suoi abitanti in Babilonia) e all'Egitto. Nel 539 a. C., però, la Babilonia venne conquistata da Ciro il Grande, entrando a far parte del regno persiano; fu poi occupata da Alessandro Magno (331) e dai seleucidi. La società babilonese era guidata dal re sacerdote e capo militare, era ripartita in uomini liberi (possessori di terre), mushkin (plebei) e schiavi e contava su una forte casta sacerdotale e su una burocrazia efficiente. Le divinità adorate dai babilonesi erano di provenienza semitica e sumerica; durante il regno di Hammurabi, Marduk, dio di Babilonia, divenne dio dell'impero, sotto gli assiri dominò Assur. Vi erano inoltre le grandi triadi: Anu, Enil ed Ea (cielo, aria e acqua) e Shamash, Sin e Ishtar (Sole, Luna e Venere). La regione fertile aveva favorito lo sviluppo di una rigogliosa agricoltura; floridi erano anche l'artigianato e il commercio. Le città principali, oltre alla capitale Babele, erano Ur, Lagash, Eridu, Nippur, Kish, Akkad, Sippar. La lingua babilonese era un dialetto accadico del gruppo semitico orientale, che condivideva dei caratteri con l'etiopico e l'aramaico. Il sumero si mantenne come lingua di culto, mentre l'accadico, con caratteri cuneiformi (2400-400 a. C.), ebbe dignità letteraria. Sono scritti epici in versi ritmici Enuma Elish e Gilgamesh, che tratta del diluvio universale; inoltre si conservano inni agli dei, salmi penitenziali e formule per incantesimi. L'arte si divide nei due periodi antico babilonese e neo babilonese. L'architettura mostra forme grandiose e impiega mattoni d'argilla. Le pareti erano ornate con pitture (palazzo di Mari) o rivestite con piastrelle smaltate policrome a rilievo (porta di Ishtar). Notevoli gli studi astronomici, matematici, didattici, giuridici.
babilònia, sf. Grande disordine e confusione. ~ baraonda, scompiglio. <> ordine.
Babilònia Storica regione della Mesopotamia, sede delle civiltà sumerica e babilonese, coincidente con l'attuale Iraq, fra i corsi del Tigri e dell'Eufrate, capitale Babilonia. Altre città importanti erano: Ur, Eridu, Akkad e Akshak. La nascita dello Stato è attribuita agli accadi che dal 2450 al 2150 a. C. vissero in stretto contatto con i sumeri stabilitisi in Mesopotamia. Lo Stato formato da questi due popoli venne distrutto dai guti, a loro volta cacciati dagli amorrei (2000 a. C.) i quali fondarono una serie di Stati nella Mesopotamia meridionale: uno di questi, prevalendo sugli altri, diede inizio alla prima dinastia babilonese (1830-1530 a. C). Sotto Hammurabi (sesto re), lo Stato di Babilonia ebbe un notevole sviluppo territoriale e culturale. Dopo la sua morte i suoi successori dovettero difendere il paese da vari invasori (cassiti, ittiti) e nel 626 a. C. il generale caldeo Nabopolassar, alleato dei medi, si proclamò re di Babilonia. Suo figlio Nabucodonosor, succedutogli, fece ritornare il paese al suo vecchio splendore; costruì le mura attorno alla città, stipulò alleanze e organizzò spedizioni in Siria e Palestina. Nel 539, Babilonia divenne una provincia dell'impero persiano (Ciro II) e più tardi fu centro culturale giudaico. Successivamente, a causa delle continue lotte di potere fra i re succeduti e dei numerosi saccheggi subiti, decadde rapidamente.
Babilonia
Denominazione greca e latina della città di Babele. => "Babele".
Babinsky, Joseph (Parigi 1857-1932) Neurologo francese di origine polacca. Studiò a fondo l'isteria.
babirùssa, sm. Mammifero (Babyrousa babyrussa) della famiglia dei Suidi e dell'ordine degli Artiodattili. Originario delle isole Molucche e Celebes. Dotato di enormi canini superiori lunghi e ricurvi e inferiori leggermente più corti che, a crescita continua, bucano la pelle. Il babirussa ha pelle ruvida e spessa con corto pelo di colore chiaro; può arrivare a un'altezza di poco inferiore al metro e può raggiungere il peso di un quintale. Vive in branchi nelle giungle di bambù equatoriali dell'Africa ed è un abile nuotatore. Si nutre principalmente di frutta. Molto apprezzata la sua carne.
babórdo, sm. Fianco sinistro, guardando la poppa, di una nave o di un'imbarcazione. ~ sinistra. <> tribordo.
sm. port, port side.
baby, agg., sm. e sf. agg.Infantile.
sm. e sf. Neonato.
sf. Ragazza.
baby killer, loc. sost. m. e f. invar. Giovane assassino su commissione.
baby-doll, sm. invar. Camicia da notte femminile corta completata o no da mutandine.
Babylon Governatorato (1.110.000 ab.) dell'Iraq centrale, capoluogo Hilla.
baby-sitter, sm. e sf. invar. Chi custodisce i bambini durante l'assenza dei genitori. ~ bambinaia.
Bacalar Laguna del Messico nel territorio di Quintana Roo.
Bacall, Lauren (New York 1924-) Attrice statunitense, moglie e partner di H. Bogart. Interpretò Il grande sonno (1946) e Assassinio sull'Orient Express (1974). Degli anni '90, Misery non deve morire (1990) e L'amore ha due facce (1996).
bacàre, v. v. tr. Guastare, specie moralmente.
v. intr. e intr. pron. Fare vermi, guastarsi. ~ rovinarsi. <> conservarsi.
bacàto, agg. 1 Guastato dai bachi. 2 Malato, corrotto. ~ disonesto. <> integerrimo.
agg. 1 worm-eaten, maggoty, rotten. 2 (corrotto) morally corrupt.
Bacau Città (205.000 ab.) della Romania, nella Moldavia, capoluogo del distretto omonimo.
bàcca, sf. Frutto carnoso caratterizzato da indeiscenza, buccia (epicarpo) simile a una membrana e mesocarpo succulento e ricco di polpa, che racchiude uno o più semi. Ne sono un esempio i mirtilli, l'uva e il peperone.
berry.
lat. baca.
baccagliàre, v. intr. Vociare, specialmente litigando. ~ strepitare.
baccalà, sm. 1 Merluzzo salato e essiccato. ~ stoccafisso. 2Persona sciocca e goffa.
sm. 1 dried cod, stockfish. 2 (fig., persona) dummy.
spagn. bacalao.
baccalàre, sm. 1 Personaggio autorevole. 2 Mozzo di stalla. ~ stalliere. 3 Sapientone.
baccalaureàto, sm. 1 In Francia, titolo di licenza media superiore. 2 Nei paesi anglosassoni laurea inferiore di grado al dottorato.
baccanàle, sm. 1 Festa orgiastica in onore di Bacco. 2 Festa chiassosa, orgia, bagordo. ~ baldoria.
baccàno, sm. Chiasso, fracasso. ~ frastuono. <> quiete.
sm. clamour, din, row.
lat. Bacchanal baccanale.
baccànte, sf. 1 Nell'antichità classica, donna che partecipava ai sacrifici orgiastici in onore di Bacco. 2 Donna dominata da una forte passione, specialmente sensuale.
Baccanti Tragedia di Euripide (406 a. C.). È una delle 19 tragedie di Euripide conservate (delle circa 90 attribuitegli). La scena si svolge a Tebe, dove le donne della famiglia reale dubitano della divinità di Dioniso, giunto in città con le sue seguaci, le Baccanti, che formano il coro. Anche il re Penteo è risoluto a impedire la diffusione del culto dionisiaco, nonostante gli avvertimenti che gli rivolgono il nonno Cadmo e l'indovino Tiresia. Dioniso decide di vendicarsi dell'ostilità espressa nei suoi confronti. Penteo si lascia indurre a spiare le Baccanti che celebrano le orge bacchiche sul monte Citerone: sorpreso dalle Baccanti invasate mentre se ne sta nascosto su un pino in abiti femminili, viene scambiato per un leone e fatto a pezzi. La terribile vendetta di Dioniso è compiuta.
In quest'opera, Euripide ha affrontato il mistero del divino, sottolineando l'errore dell'uomo Penteo di credersi padrone del proprio destino e di quello dei suoi concittadini. Si tratta di un'opera essenzialmente ambigua, conclusa con la sconfitta della razionalità, rappresentata dal re Penteo, a favore del fanatismo e dell'istinto, rappresentato dalle Baccanti.
Baccanti, Le Opera in tre atti di G. F. Ghedini, libretto di T. Pinelli (Milano, 1948).
baccarà, sm. Gioco d'azzardo fatto con le carte.
baccarat, sm. invar. Specie di cristallo finissimo.
baccellétto, sm. Elemento decorativo dell'architettura classica avente la forma di baccello stilizzato e utilizzato a gruppi per raccordare elementi rettilinei a elementi curvilinei.
baccellieràto, sm. Grado accademico che corrispondeva al titolo di baccelliere. ~ baccalaureato.
baccellière, sm. 1 Nella cavalleria medievale, aspirante cavaliere. 2 Sapientone, saccente. 3 Grado accademico che precede laurea e dottorato nell'ordinamento universitario medievale e in alcuni tipi di ordinamento universitario moderno.
baccèllo, sm. 1 Frutto secco allungato formato da due valve che contengono i semi. ~ involucro. 2 Elemento decorativo che riproduce il frutto.
sm. pod.
Bacchèlli, Riccàrdo (Bologna 1891-Monza 1985) Poeta, narratore, saggista, drammaturgo, fece parte del gruppo che fondò la rivista La Ronda. I suoi interessi spaziano dalla storia, alla satira, dalla politica alla religione, all'erotismo. Tra le sue numerose opere sono da ricordare, Poemi lirici (poesia, 1914), Parole d'amore (poesia, 1935), Amleto (dramma, 1919), Il diavolo al Pontelungo (romanzo, 1927), Il mulino del Po (trilogia di romanzi, 1938-1940), Il figlio di Stalin (romanzo, 1953), I tre schiavi di Giulio Cesare (romanzo, 1958), Africa fra storia e fantasia (saggio, 1970). Il suo stile è caratterizzato da una spiccata complessità che ricorda la tradizione ottocentesca.
bacchèo, o bàcchio, sm. Nella metrica antica, serie ritmica, utilizzata in origine nei canti bacchici, costituita da una sillaba breve e due sillabe lunghe.
bacchétta, sf. Bastoncino sottile e dritto. ~ verga.
sf. 1 stick, rod. 2 (magica) magic wand. 2 (direttore d'orchestra) baton.
lat. baculum bastone.
bacchettàre, v. tr. 1 Percuotere tessuti con una bacchetta per liberarli dalla polvere. 2 Vendere a prezzo molto basso. 3 Criticare aspramente.
bacchettàta, sf. Colpo di bacchetta. ~ asticciola.
bacchétto, sm. Bastoncino rotondo, leggermente più grosso della bacchetta.
bacchettóne, sm. Chi è eccessivamente zelante nelle pratiche religiose. ~ bigotto. <> miscredente. 2 Chi è solo in apparenza devoto o dabbene.
bacchiàre, v. tr. Percuotere con il bacchio i rami del noce, mandorlo e di altri alberi per farne cadere i frutti.
bacchiatùra, sf. Operazione del bacchiare.
bàcchico, agg. Caratteristico di Bacco. ~ dionisiaco.
Bacchiglione Fiume (118 km) del Veneto occidentale. Nasce nei pressi di Nuvoledo e va ad alimentare il Naviglio di Brenta, il canale di Battaglia e il canale di Roncaiette.
Bacchilide (Ceo 518? a. C.-450 ca. a. C.) Poeta greco nipote di Simonide e rivale di Pindaro. Visse in Tessaglia, ad Atene e alla corte di Gerone I di Siracusa. Esponente della lirica corale, scrisse in lingua dorica inni, ditirambi, peani, epinici ed encomi. La sua produzione è raccolta in dieci libri. Fra quelli giunti fino a noi, si ricordano 14 epinici, tra i quali quello che celebra la vittoria di Gerone alle Olimpiadi del 468 a. C., e il ditirambo Teseo, unico dialogato.
bàcchio, sm. Pertica per bacchiare.
Bàcco Nella mitologia romana, identificazione del dio greco Dioniso e dell'antica divinità italica Liber Pater. Era considerato il dio del vino e del delirio e adorato nelle feste orgiastiche, bandite in suo onore, chiamate baccanali. In Italia, il suo culto, proveniendo dalle civiltà greca si diffuse dapprima nel sud e raggiunse Roma intorno al III sec. a. C.
Bacco in Toscana Opera di poesia di F. Redi (1685).
Bacèno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (977 ab., CAP 28031, TEL. 0324).
Bach, Alexander (Loosdorf 1813-Schöneberg 1893) Statista austriaco. Dopo una gioventù rivoluzionaria, che vide la sua partecipazione ai moti del 1848, passò repentinamente dalla parte dei conservatori, al punto di ottenere il ministero della Giustizia nei governi Doblhoff e Schwarzenberg. Nominato poi ministro dell'Interno, utilizzò metodi forti per reprimere le autonomie e rafforzare la burocrazia centralista. Costretto alle dimissioni nel 1859, divenne poi ambasciatore presso la Santa Sede.
Bach, Carl Philipp Emauel (Weimar 1714-Amburgo 1788) Compositore tedesco, secondo figlio di Johann Sebastian Bach. Autore di composizioni sinfoniche e per clavicembalo.
Bach, Johann Christian (Lipsia 1735-Londra 1782) Compositore tedesco, ultimo figlio di Johann Sebastian Bach. Attivo in tutti i generi musicali, compresa l'opera.
Bach, Johann Sebastian (Eisenach 1685-Lipsia 1750) Musicista e compositore. Nel 1668 Johann Ambrosius Bach, musicista, sposò Elisabetta Lämmerhirt dalla quale ebbe cinque figli, i quali, tranne il primo morto subito dopo la nascita, divennero tutti musicisti. L'ultimo dei loro figli, Johann Sebastian Bach, nacque a Erfurt il 21 marzo 1685. Il piccolo Sebastian trascorse l'infanzia nella serena, pulita e musicalmente ricca atmosfera della propria famiglia. Il padre gli insegnò a suonare la viola e il violino e a scrivere musica. Molto probabilmente il piccolo iniziò prima ad ascoltare e poi ad aiutare lo zio, Johann Christoph Bach, organista della chiesa di San Giorgio, dal quale poté apprendere le prime nozioni sull'organo. La serenità, però, non durò a lungo; il 3 maggio 1694 morì la madre e il 24 febbraio 1695 il padre. Sebastian venne accolto a Ohrdruf, in casa del fratello maggiore, Johann Christoph, bravo organista di questa piccola città. Il fratello fornì al fanciullo le basi per suonare il pianoforte. Già a dieci anni, nell'ottimo ginnasio di Ohrdruf, Sebastian manifestò i primi segni della sua intelligenza e del suo talento. Il suo interesse per la musica crebbe rapidamente, tanto da spingerlo a copiare di nascosto un libro del fratello con le opere dei più famosi compositori di pianoforte, che non gli era stato prestato. Bach, per tutta la sua vita copiò musica di vario genere, per i figli, per la moglie, per i suoi scolari, perché convinto che solo copiando la mano potesse diventare libera nel comporre. A quindici anni partì per Lüneburg, dove venne assunto alla Michaelisschule (scuola di San Michele), prima come soprano e poi come strumentista. Approfittando delle licenze, Bach si recò spesso ad Amburgo e Celle, dove oltre a imparare molte nozioni pratiche, entrò in contatto con la musica strumentale contemporanea francese, con le suite per orchestra, con le tecniche di organo e la musica italiana Con queste nuove conoscenze poté iniziare la sua vita professionale, essendo già abbastanza conosciuto. Per un certo tempo fece parte dell'orchestra da camera del principe Johann Ernst di Weimar, come violinista o come violista, ma lasciò il posto quando nel 1703 gli venne affidato il compito di collaudare il nuovo organo nella chiesa di San Bonifacio di Arnstadt. Suonò lo strumento con tale maestria che gli venne offerto subito il posto di organista. Il 19 agosto 1703 fu insediato nella nuova carica.
Qui Bach ebbe abbastanza tempo libero per studiare le opere dei famosi organisti di quel tempo e per andare a far musica al castello di Neideck presso il conte Anton Günther. A causa del suo focoso e ostinato carattere ebbe spesso attriti con la direzione concistoriale. In questi anni, durante un permesso di un mese, si recò a Lubecca dove operava un vecchio maestro d'organo, Dietrich Buxtehude. Bach fu colpito da questo artista e rimase a Lubecca per quattro mesi ricevendo ogni tanto insegnamenti dal maestro in persona. Tornato ad Arnstadt iniziò a suonare l'organo in modo troppo innovativo per quella devota comunità e venne quindi ammonito. Continuò nel suo incarico, ma quando fece cantare una donna in chiesa, contravvenendo a una severa proibizione, venne di nuovo richiamato. Fortunatamente in questo periodo il bravo organista della Blasiuskirche di Mühlhausen lasciò il suo posto e Bach, ormai conosciuto, venne chiamato a sostituirlo. Bach accettò con piacere; il 15 giugno 1707 ricevette il contratto e il 14 settembre lasciò Arnstadt. In questo periodo morì uno zio che gli lasciò 50 fiorini. Bach compose, con gratitudine, una splendida cantata per le onoranze funebri (Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit). Questo lascito gli permise, il 17 ottobre 1707, di realizzare il suo sogno di sposare, nella piccola chiesa di Dornheim, l'amata cugina, Maria Barbara Bach, corista di Arnstadt, dalla quale ebbe sette figli. A Mühlhausen Bach fu molto impegnato nel lavoro. Il 4 febbraio venne suonato il Glückwunsch-Motetto, il mottetto degli auguri scritto da Bach per festeggiare il nuovo governo municipale e l'imperatore. I membri del consiglio, orgogliosissimi, lo fecero subito stampare. Ma questa armonia non durò a lungo e Bach, immischiato contro il suo volere in una controversia teologica, il 25 luglio 1708 diede le dimissioni e accettò la proposta, giuntagli da Weimar, di un posto come organista e musico di corte al servizio del principe reggente Wilhelm Ernst. Qui Bach fu anche clavicembalista e violinista e nel 1714 fu nominato primo violino. Alla corte entrò in contatto con numerose persone di cultura tra le quali il bravo compositore Johann Gottfried Walther. Entrambi si occuparono della trascrizione di concerti tedeschi e italiani per violino, per organo e clavicembalo. Da questa collaborazione scaturirono le splendide trascrizioni dei quattro Concerti per organo e i sedici Concerti per pianoforte, entrambi di Antonio Vivaldi, dei concerti di Benedetto Marcello e Georg Philipp Teleman. In queste opere si può ammirare tutta la maestria di Bach nel vivificare l'armonia e l'accompagnamento degli archi. Di questo periodo furono anche le grandiose opere per organo e pianoforte, i preludi, fughe e toccate, le venti cantate da chiesa e la prima cantata profana di Bach, un carme barocco-allegorico per il compleanno del principe Christian di Sachsen-Weissenfels. Poco dopo l'arrivo a Weimar nacque la prima figlia, Caterina Dorothea; il 22 novembre 1710 nacque Wilhelm Friedemann; nel febbraio 1713 due gemelli che morirono subito; l'8 marzo 1714 nacque Philipp Emanuel (sarà anche lui un musicista). Nel dicembre 1713 Bach provò un nuovo organo a Halle ma rifiutò l'offerta del posto di organista. Nel 1715 nacque Johann Gottfried e in seguito l'ultimo figlio Leopold Augustus che visse solo un anno. Nel 1717 Bach si recò a Dresda dove suonò alla corte del principe elettore Friedrich August III e nelle case dei nobili, suscitando grande entusiasmo. Tornato a Weimar a causa di alcuni torti subiti, Bach cercò di far accettare con la forza le proprie dimissioni e per questo motivo, il 16 novembre 1717, fu arrestato e successivamente liberato il 2 dicembre con il permesso di lasciare Weimar. Già nell'agosto egli aveva ricevuto una proposta dalla corte del principe Leopoldo von Anhalt-Cöthen, a ottime condizioni, quindi si trasferì con la propria famiglia come maestro di cappella di corte. I cinque anni trascorsi a Cöthen furono sicuramente i più felici. Bach ebbe a disposizione un'orchestra con la quale poter lavorare. Nacquero così le sue meravigliose opere strumentali, le composizioni per orchestra e da camera: le quattro Suites, i sei concerti Brandeburghesi, tre Concerti per violino solo, il Concerto in re minore per due violini, le Sei sonate per violino e violoncello, le Sonate per trio, le Sonate per soli con violino, flauto o viola da gamba continuo, e tra le più importanti opere per pianoforte le Sei suites inglesi e francesi, la Fantasia cromatica e fuga e altri preludi, fantasie e fughe. Da Cöthen Bach si allontanò solo saltuariamente ma nel 1719, tornando da un viaggio a Karlsbad, trovò che la moglie era morta. Dopo questo avvenimento tornò a dedicarsi a quella che credette sempre essere la sua missione, la musica religiosa a gloria di Dio. Rimasto solo iniziò a insegnare ai figli pianoforte e nel 1720 scrisse il Clavierbüchlein vor Wilhelm Friedemann Bach (Il libretto per pianoforte per W.F.B.), piccola opera scolastica che servì poi anche agli altri figli. Bach sentì il bisogno di una compagna e una madre per i suoi figli e la trovò in Anna Magdalena Wülcken che sposò il 3 dicembre 1721. Anna Magdalena fu un'eccellente musicista, un ottimo soprano e valida aiutante del marito nello scrivere note. Nel 1722 Bach scrisse il primo Clavierbüchlein för Anna Magdalena; il secondo lo scriverà nel 1725, per il compleanno della moglie. Dopo il matrimonio di Leopoldo con Federica Enrietta la musica a corte venne trascurata e Bach sentì il desiderio di andarsene; a tale proposito si candidò per il posto di cantore nella chiesa di San Tommaso a Lipsia. Non fu facile ottenere questo impiego, ma dopo la rinuncia del favorito il posto venne assegnato a Bach il quale si impegnò a istruire i ragazzi nel canto e anche nel latino. Il 1° giugno 1723 Bach si stabilì con la moglie e i figli a Lipsia, dove rimarrà per il resto della vita. Qui trascorse diciannove anni al fianco di Anna Magdalena, dalla quale avrà ancora tredici figli. La casa di Bach fu sempre colma di musicisti e amanti della musica. Dopo qualche tempo Bach si rese conto che il suo lavoro non era molto piacevole, dovendo dipendere da un'autorità non molto amante della musica. D'altra parte non era facile andare d'accordo con lo scontroso e scorbutico carattere di Bach. Non era propriamente un uomo di scuola e il suo operato venne più volte criticato. A Lipsia Bach tentò di mantenere contatti anche con l'università, dando sempre una grande importanza ai rapporti con la gioventù accademica.
Nel 1729 venne eletto direttore del Collegium musicum, dove, tramite le sue opere e le copie di altri compositori, raccolse un ricco materiale. In occasione di alcuni concerti nacquero alcuni bellissimi lavori come un Dramma per musica, una cantata per l'incoronazione di August III. In questo periodo Bach lavorò alla composizione della Passione secondo S. Matteo e in occasione della morte del principe Leopoldo eseguì una Musica funebre, togliendo nove pezzi dalla Passione secondo S. Matteo e variandone il testo. Il Venerdì santo, 15 aprile 1729, la colossale Passione secondo S. Matteo venne eseguita per la prima volta nella chiesa di San Tommaso. L'opera suscitò nei fedeli l'impressione di trovarsi a teatro o a un concerto e non certo in una chiesa e quindi non fu gradita. L'opera spinse le autorità ad assumere un atteggiamento di indifferenza nei confronti di Bach, dimenticandosi dell'intensa attività svolta a Lipsia con la composizione di due Passioni, del Magnificat e di più di cinquanta Cantate da chiesa. In questi mesi la vitalità di Bach sembrò diminuita e con essa la passione per la composizione. Nel giugno Bach, come già in passato, fallì ancora il tentativo di incontrare Händel, musicista da lui profondamente venerato.
Nel 1730, dopo la morte del vecchio rettore, fu chiamato a dirigere la scuola Johann Matthias Gesner, vecchio amico e ammiratore di Bach che stimolò in lui la ripresa dell'attività musicale. Nel 1731 Bach pubblicò la Prima parte dei suoi Esercizi per pianoforte, sei partite incise di proprio pugno in rame, con il titolo Clavir übung bestehend in Praeludien Allemanden, Couranten, Sarabanden, Giguen, Menuetten, und anderen Galanterien. In questo periodo venne di nuovo chiamato a collaudare vari organi e si recò spesso a Dresda attirato dall'ottima orchestra e dall'opera. Nel settembre 1731 nella chiesa di Santa Sofia a Dresda tenne un memorabile concerto e due anni dopo il figlio Wilhelm Friedemann venne assunto come organista nella stessa chiesa. Questo periodo felice si concluse nel 1734 quando divenne rettore Johann August Ernesti, esponente della nuova cultura illuminista così lontana da Bach. Gli anni tra il 1734 e il 1739 furono particolarmente ricchi per quanto riguarda la produzione di Bach. Nel 1734 compose l'Oratorio di Natale e iniziò la magnifica serie delle settanta Cantate, metà delle quali venne scritta nel 1735-1736, l'altra metà tra il 1737 e il 1745. Nel 1735 scrisse la Seconda parte degli esercizi per pianoforte, il Concerto italiano, la Partita in si minore, l'Oratorio dell'Ascensione, i bellissimi pezzi per il Musikalische Gesangsbuch del direttore di coro di Zeitz e l'Oratorio di Pasqua. Nel 1739 scrisse la Terza parte degli esercizi per pianoforte, apparvero preludi da corali, fughe, pezzi per organo ei Quattro duetti per pianoforte. La produzione dell'ultimo decennio della sua vita fu più scarsa, rispetto alla fertilità di questo periodo, ma interpretò la profonda svolta verificatasi in Bach.
Il maestro, a causa del peggiorare della sua miopia, si sentì sempre più impedito nello scrivere. Lasciò la direzione del Collegium musicum, limitò il suo servizio nella chiesa e rinunciò a molte esecuzioni che gli furono offerte. Gli ultimi dieci anni di vita non furono certo facili: morirono sette dei tredici figli del secondo matrimonio e i due figli maggiori diedero dispiaceri al padre. Con il passare del tempo il maestro dedicò sempre meno tempo al suo servizio. Nel 1742 uscì la Quarta parte degli esercizi per pianoforte con le splendide Variazioni Goldberg; nel 1744 la Seconda parte del clavicembalo ben temperato. Nel 1747 dedicò a Federico il Grande, dopo aver improvvisato per lui a Postdam, l'Offerta musicale e nello stesso anno venne nominato membro della Società delle scienze musicali. Fino alla primavera del 1749 Bach godette nel complesso di buona salute, ma nell'estate ebbe un'emorragia cerebrale alla quale seguì un notevole peggioramento della vista. Nel 1749-1750 compose l'Arte della fuga e, quasi cieco, i Diciotto corali su un organo da suonare con due pianoforti a pedale, quindici dei quali scritti direttamente e tre dettati al genero, suo allievo. Il 18 luglio 1750 le sua vista sembrò migliorare, ma dopo alcuni giorni di ulteriore peggioramento e una violenta febbre, il 28 luglio Bach morì.
bachèca, sf. 1 Mobile a vetrina per l'esposizione di oggetti preziosi. ~ vetrinetta. 2 Riquadro utilizzato per l'affissione di documenti.
sf. 1 showcase. 2 (per affissione) notice board.
Bachelard, Gaston (Bar-sur-Aube 1884-Parigi 1962) Filosofo. Tra le opere Psicoanalisi del fuoco (1937) e La poetica dello spazio (1957).
bachelite, sf. Resina artificiale, usata per fabbricare vernici, materiali isolanti e oggetti stampati.
bacheròzzo, sm. 1 Bruco. 2 Insetto. 3 Scarafaggio.
bachicoltóre, sm. Chi alleva bachi da seta.
bachicoltùra, sf. Allevamento di bachi da seta.
Bachmann, Ingeborg (Klagenfurt 1926-Roma 1973) Scrittrice austriaca. Tra le opere L'invocazione dell'Orsa maggiore (1956) e Malina (1971).
Bachtin, Michail Michajlovic (Orel 1895-Mosca 1975) Critico letterario. Tra le opere Problemi della poetica di Dostoevskij (1963) e L'opera di Rabelais e la cultura popolare medievale e rinascimentale (1965).
Baci abbracci Film commedia, italiano (1998). Regia di P. Virzì. Interpreti: F. Paolantoni, M. Gambacciani.
baciamàno, sm. Bacio della mano, in segno di rispetto e deferenza.
Baciami stupido Film commedia, americano (1964). Regia di Billy Wilder. Interpreti: Dean Martin, Kim Novak, Felicia Farr. Titolo originale: Kiss Me, Stupid
baciapìle, sm. e sf. invar. Bigotto. ~ ipocrita. <> mangiapreti.
baciàre, v. v. tr. Poggiare le labbra su qualcuno o qualche cosa in segno di affetto o deferenza. 2 Sfiorare, lambire.
v. rifl. Darsi reciprocamente dei baci.
v. tr. to kiss.
v. rifl. to kiss one another.
lat. basiare.
Bacìccia (Genova 1639-Roma 1709) Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia. Pittore. Dopo essersi trasferito a Roma, in virtù della sua amicizia con il Bernini, divenne ben presto l'artista prediletto dall'aristocrazia e influente membro dell'Accademia di San Luca. Nel 1669 si recò a Parma, dove studiò l'arte del Correggio. Tra le opere Il trionfo del nome di Gesù (1672-1683, Roma, Chiesa del Gesù).
bacìle, sm. Catino, bacinella. ~ vaschetta.
bacillàre, agg. Relativo a bacillo.
bacillemìa, sf. Infezione del sangue causata da bacilli.
bacillo, sm. Batterio che ha la forma di bastone.
sm. bacillus.
lat. bacillum.
bacillòsi, sf. Malattia causata da bacilli, quale, per esempio, la tubercolosi.
bacillus, sm. invar. Genere di Batteri che comprende venticinque specie, anaerobie o aerobie, generalmente saprofite, cosmopolite e ubiquitarie, aventi la forma di bastoncino e lunghezza di pochi micron. A questo genere appartiene una sola specie che risulta patogena per l'uomo.
bacinèlla, sf. Piccolo bacile, catino.
sf. 1 bowl, basin. 2 small basin.
bacinétto, sm. 1 Diminutivo di bacino. 2 Leggera armatura del capo, dal coppo in genere appuntito.
bacìno, sm. 1 Recipiente di forma tonda, una volta soprattutto metallico, atto a contenere acqua e altri liquidi. 2 Specchio d'acqua riparato artificialmente o naturalmente. 3 Depressione continentale o marina in cui si accumulano i sedimenti.
sm. 1 basin. 2 (anat.) pelvis. 3 (mar.) dock.
•-In anatomia è l'anello osseo, presente in tutti i Tetrapodi, nella parte inferiore dell'addome che funge da connessione per gli arti posteriori e circoscrive l'ampia e capace cavità (pelvi) che racchiude gli organi pelvici. Le pareti ossee sono costituite dall'osso iliaco, l'ischio, il pube, il sacro e il coccige. Nell'uomo la forma del bacino è a conca, per la postura eretta.
Nelle costruzioni navali si chiama bacino di carenaggio la grande vasca svuotabile da pompe, galleggiante o in muratura, che serve per mantenere all'asciutto la carena delle navi. È frequente il suo utilizzo come bacino di costruzione in luogo degli scali comuni.
In idraulica si usano bacini di calma, nelle acque a pelo libero, per ridurre la velocità delle acque, bacini di compensazione per ammassare acqua e bacini di risparmio per vuotare o colmare una conca e permettere il transito di un'imbarcazione dal canale superiore a quello inferiore o viceversa.
In geografia fisica il bacino idrografico, o imbrifero, è la porzione della crosta terrestre in cui le acque si riversano in un solo collettore che, se non si svuota in mare, si chiama bacino endoreico. Il vocabolo si usa anche per i fondali marini (bacino mediterraneo, bacino adriatico ecc.) e per i laghi (bacino lacustre).
bàcio (1), sm. Atto del baciare. • ricoprire di baci, mostrare molto affetto; bacio di Giuda, atto di tradimento.
sm. kiss.
lat. basium.
bacìo (2), agg. e sm. agg. Di luogo, in ombra.
sm. Luogo rivolto a nord.
Bacio della donna ragno, Il Romanzo di M. Puig (1976).
Bacio della morte, Il Film poliziesco, americano (1947). Regia di Henry Hathaway. Interpreti: Victor Mature, Brian Donlevy, Richard Widmark. Titolo originale: Kiss of Death
Bacio di una morta, Il Romanzo di C. Invernizio (1889).
Bacio d'un soldato, Il Racconto di N. Gordimer (1982).
Bacio, Il Film drammatico, americano (1929). Regia di Jacques Feyder. Interpreti: Greta Garbo, Conrad Nagel, Anders Randolf. Titolo originale: The Kiss
Baciu, Stefan (Brasov 1918-) Letterato e poeta romeno. Nel 1948 si trasferì prima in Sudamerica e quindi alle Hawaii. Tra le opere, I poemi del giovane poeta, pubblicati nel 1935 e Poemi d'amore dell'anno successivo, I poemi del poeta esule (1963), Le palme sul colle delle Chiocciole (1980) e Solo a Singapore (1988).
baciucchiàre, v. tr. Sbaciucchiare.
Back Fiume (974 km) del Canada. Sfocia nel mar Glaciale Artico, presso la baia di Chantrey.
backbone, sf. invar. Letteralmente significa dorsale. In informatica indica una rete fisica a elevata velocità di trasmissione.
backdoor Letteralmente significa porta secondaria. In informatica indica un programma che riesce ad amministrare le risorse di un sistema eludendo la sorveglianza.
backgammon, sm. invar. Gioco d'azzardo di origine americana che si pratica anche in Italia dalla seconda metà degli anni Settanta.
espressione inglese che significa "tavola reale".
background, sm. invar. Complesso di condizioni, circostanze, idee e similari che fanno da sfondo alla realizzazione di un evento, allo sviluppo di un processo, alla formazione psicologica e culturale di un individuo. ~ retroterra.
background processing, loc. sost. m. invar. Operazione che viene eseguita in modo non prioritario da un calcolatore mentre vi è attivo un altro programma.
dall'inglese background sfondo e processing procedimento.
backtracking Letteralmente significa risalita. In informatica è una modalità per la risoluzione di problemi consistente nell'individuare un insieme sempre più piccolo di soluzioni fino a trovare quella giusta.
backup Letteralmente significa riserva. In informatica indica la copia di un insieme di dati su un supporto adeguato finalizzata alla sicurezza degli stessi.
bàco, sm. 1 Larva di insetto, che passerà per i successivi stadi di crisalide e farfalla. ~ bruco, verme. • baco da seta. 2 Pensiero continuo, fisso. • ha il baco della gelosia.
sm. 1 worm. 2 (da seta) silkworm.
lat. volg. bombax,-acis.
bàco da séta Lepidottero ascritto alla famiglia dei Bombicidi (Bombyx mori) nativo dell'Estremo Oriente. La vita dell'animale prevede la metamorfosi da larva a crisalide e quindi da bozzo a una grande farfalla di colore bianco, dal corpo peloso e provvisto di antenne dalla foggia a pettine. La larva di questo insetto (filugello) genera la seta naturale; dopo essere fuoriuscita dall'uovo, si ciba di foglie di gelso. Il bozzolo è costruito arrotolando un lungo filo (seta) che il baco fila da due organi a forma di sacco che escono vicino alla bocca.
sm. silkworm.
Bàcoli Comune in provincia di Napoli (26.475 ab., CAP 80070, TEL. 081). Centro agricolo, dell'allevamento di mitili e industriale (prodotti elettronici) sul golfo di Pozzuoli. Vi si trovano il sepolcro di Agrippina e resti romani di impianti idraulici. Gli abitanti sono detti Bacolesi.
bàcolo, sm. Bastone, specialmente vescovile.
Bacolod Città (262.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Negros, capoluogo della provincia di Negros Occidental.
bacologìa, sf. Studio scientifico del baco da seta.
bacon, sm. invar. Pancetta di maiale affumicata.
Bacon, Francis (Dublino 1909-Madrid 1992) Pittore inglese. Considerato tra i maggiori rappresentanti della pittura inglese contemporanea. A partire dal 1945 ha eseguito una serie di studi sulla figura umana, trasfigurata a livello formale e psicologico. Tra le opere Tre studi di figure per la base di una crocifissione (1944, Londra, Tate Gallery) e Papa Innocenzo X (1953, New York, Collezione privata).
Bacóne, Francésco (Londra 1561-1626) Italianizzazione di Francis Bacon, filosofo e scienziato inglese. Si dedicò alla politica, occupando importanti cariche (consigliere di sovrani e parlamentare); nel 1621 subì un processo con l'accusa di venalità e concussione; condannato, fu costretto a ritirarsi dalla scena pubblica. Dedicò l'ultima parte della sua vita agli studi filosofici e scientifici. La sua cultura enciclopedica lo spinse a progettare una vasta opera su tutto il sapere (Instauratio magna). Della sua produzione fanno parte Novum Organum (1620), Dignità e progresso delle scienze (1623), Nuova Atlandide (1627); quest'ultima opera, che vide la luce postuma, parla di un'isola immaginaria in cui gli uomini hanno raggiunto la felicità grazie al progresso. I suoi studi lo portarono a rimpiazzare la logica aristotelica e scolastica, aprioristica e deduttiva, con una logica moderna, di tipo sperimentale e induttivo. Considerato il padre della scienza moderna, il suo metodo per ordinare i fenomeni naturali e la sua tendenza alla sperimentazione furono accolti e seguiti molto favorevolmente. Famosa la sua teoria degli idola, cioè le illusorie immagini individuali, sociali o culturali, che allontanano dalla verità. Fu tra i primi a comprendere la valenza della sperimentazione scientifica e del controllo sulla natura per migliorare la società.
Bacóne, Ruggèro Nome italianizzato di Roger Bacon (Ilchester, Dorsetshire, ca. 1214-Oxford? 1292) Filosofo, teologo e scienziato inglese. Studiò nelle università di Oxford e di Parigi, dove insegnò per sette anni. Intorno al 1250 entrò nell'ordine francescano. Su richiesta di papa Clemente IV, nel 1265 cominciò a redigere un programma di riforma degli studi. Del progetto vennero completate l'Opus maius, l'Opus minus e l'Opus tertium. Nel 1278 papa Nicola IV fece condannare alcune tesi di Bacone, che fu imprigionato con l'accusa di eresia. In carcere compose il Compendium studii theologiae (1292), poco prima di morire. Bacone, pur sostenendo molte idee del suo tempo, come l'efficacia dell'astrologia, fu autore di originali scoperte nel campo dell'ottica.
B´cs-Kiskun Contea (542.000 ab.) dell'Ungheria, nella regione del Grande Alföld. Capoluogo Kecskemét.
bacùcco, agg. Detto di persona vecchia e rimbecillita. ~ sclerotico.
bàda, sf. Attesa, indugio.
Badajoz Città (127.000 ab.) della Spagna, nell'Estremadura, capoluogo della provincia omonima (650.000 ab.), al confine con il Portogallo.
Badakhshan Provincia (521.000 ab.) dell'Afghanistan, capoluogo Faizabad.
Badalona Città (225.000 ab.) della Spagna, nella Catalogna.
Badalùcco Comune in provincia d'Imperia (1.351 ab., CAP 18010, TEL. 0184).
badàre, v. v. intr. 1 Dedicarsi con impegno, attivamente. •: :onviene badare solo ai propri affari. 2 Preoccuparsi. • non badare ai miei lamenti. 3 Fare caso, dare importanza. • egli non badava a spese 4 Prendersi cura. <> trascurare. 5 Indugiare
v. tr. Sorvegliare. <> ignorare. • badare i bambini.
v. intr. 1 (dedicarsi) to mind. 2 (prendersi cura) to take care of, to look after. 3 (preoccuparsi) to be careful, to take care.
lat. batare stare a bocca aperta.
Badda Massiccio montuoso dell'Etiopia. Vetta più elevata, il monte omonimo (4.136 m).
Baddo Fiume (250 km) del Pakistan.
Baden Regione storica del territorio tedesco, unita nello Stato confederato del Baden-Württemberg nel 1951, sulla riva destra del Reno. Confina a sud con la Svizzera, a ovest con Francia e Palatinato. I primi suoi abitanti furono i celti; nel I sec. d. C. fu sottomessa dai romani; dal 1112 fu dominata dai margravi che Napoleone innalzò a dignità granducale (1806); nel 1871 fece parte dell'impero germanico e dal 1918 della repubblica tedesca.
Baden-Powell, Robert Stephenson Smyth (Londra 1857-Nyeri 1941) Generale inglese. Nel 1908 fondò l'organizzazione giovanile dei boy-scout.
Badési Comune in provincia di Sassari (1.860 ab., CAP 07030, TEL. 079).
badéssa, sf. Superiora di un monastero.
Badessa di Castro, La Romanzo di Stendhal (1839).
badge, sm. Speciale tesserino d'identità o tessera attestante il possesso della carta di credito.
Badghis Provincia (244.000 ab.) dell'Afghanistan, capoluogo Qala-i-Naw.
badìa, sf. Abbazia.
sf. abbey.
Badìa (in ted. Abtei) Comune in provincia di Bolzano (2.722 ab., CAP 39036, TEL. 0471).
Badia, val
Valle dell'Alto Adige, nelle Dolomiti, tra il passo di Campolongo e la Val Pusteria. È attraversata dal torrente Gadera.
Badìa Calavéna Comune in provincia di Verona (2.186 ab., CAP 37030, TEL. 045).
Badìa Pavése Comune in provincia di Pavia (390 ab., CAP 27017, TEL. 0382).
Badìa Polésine Comune in provincia di Rovigo (10.172 ab., CAP 45021, TEL. 0425). Centro agricolo e industriale. Vi si trovano il palazzo degli Estensi, del XV sec., e la badia della Vangadizza, costruita tra il X e il XV sec. Gli abitanti sono detti Badiesi.
Badìa Tedàlda Comune in provincia di Arezzo (1.390 ab., CAP 52032, TEL. 0575).
badiàle, agg. 1 => "abbaziale" 2 Spazioso, enorme. <> mingherlino. 3 Gioviale.
badiàna, sf. Altro nome dell'anice stellato.
badilànte, sm. Manovale addetto a lavori con badile.
badilàta, sf. Colpo dato col badile.
badìle, sm. Grossa pala con manico di legno e lama di ferro a forma di cuore.
sm. shovel.
lat. batile.
Badìle, pìzzo Monte (3.307 m) delle Alpi Retiche.
badinage, o badinerie, sm. o sf. invar. Breve composizione in tempo pari, utilizzata nel XVII sec., caratterizzata da movimento rapido e avente carattere brillante.
Badini-Confalonièri, Vittòrio (Torino 1914-1993) Uomo politico italiano. Fu deputato della Costituente (1946), deputato liberale (dal 1953), presidente dell'UEO (1959-1961, 1966-1969) e presidente del partito liberale (1967-1972).
badminton, sm. invar. Gioco simile al tennis che consiste nel lanciarsi un volante al di sopra di una rete con una racchetta.
Badòdi, Arnàldo (Milano 1913-? fronte russo 1942) Pittore italiano, appartenente al gruppo Corrente. Nei suoi quadri, tra i quali ricordiamo Circo, Pulcinella e Donna col limone, utilizzò il contrasto di colore come mezzo espressivo.
badogliàno, agg. e sm. agg. Relativo a Badoglio.
agg. e sm. Di seguace di Badoglio dall'8 settembre 1943.
Badòglio, Piètro (Grazzano Monferrato 1871-1956) Personalità politica e militare, partecipò alle campagne d'Africa (1896-1897), di Libia e alla prima guerra mondiale (subì la disfatta di Caporetto). Occupò le cariche di maresciallo d'Italia (1926) e di governatore della Libia (1929-1933); fu a capo delle truppe italiane che combatterono la guerra in Etiopia; nel 1936 invase Addis Abeba e divenne viceré d'Etiopia. Dopo la rovinosa campagna di Grecia si dimise da capo di stato maggiore (1940). Il re lo pose a capo del governo dopo la caduta di Mussolini (1943-1944); condusse con gli angloamericani le trattative per l'armistizio (8 settembre 1943) e si rifugiò a Brindisi insieme al re in seguito alla dichiarazione di guerra alla Germania. Spostatosi a Salerno, compose un nuovo governo con i partiti del CLN (aprile-giugno 1944).
Badolàto Comune in provincia di Catanzaro (3.552 ab., CAP 88061, TEL. 0967).
baedeker, sm. invar. Denominazione di guide turistiche redatte in varie lingue.
Baer, Karl Ernest (Piep 1792-Dorpat 1876) Naturalista estone. È considerato il fondatore dell'embriologia.
Baer, Max (Omaha, Nebraska 1909-Hollywood 1959) Pugile statunitense. Divenne campione mondiale dei pesi massimi nel 1934 togliendo il titolo a Primo Carnera. Perdette il titolo l'anno seguente, a opera di James Braddock.
Baeyer, Johann Adolf von (Berlino 1835-Starnberg 1917) Chimico tedesco. Sintetizzò l'indaco. Nel 1905 fu insignito del premio Nobel.
Baez, Joan (Staten Island, New York 1941-) Cantante, chitarrista e cantautrice statunitense, ispiratrice negli anni '60-'70 del movimento pacifista. Iniziò la sua carriera esibendosi nei caffè di Cambridge, nel Massachusetts, intorno al 1955, ma raggiunse la notorietà nazionale nel 1959 in occasione del Newport Folk Festival. Incise numerosi dischi di ballate folk anglo-americane, vendendone oltre un milione di copie ciascuna. Fan di Bob Dylan, la Baez ha registrato numerose sue canzoni. Impegnata negli anni '60 nelle lotte per i diritti civili e contro la guerra, negli anni '70 si è pressoché ritirata dalle scene, pur restando politicamente attiva. Nel 1985 è tornata a esibirsi, aprendo il concerto Live Aid. Nel 1987 è stata pubblicata la sua autobiografia And a voice to sing with (E una voce con cui cantare). Tra le canzoni più famose, We shall overcome.
Baffin, William (Londra 1584-Hormuz 1622) Navigatore inglese. Esplorò la Groenlandia e le Spitzbergen, la baia di Hudson (1615) e nel 1616, a nord della Groenlandia, la baia che prese il suo nome.
bàffo, sm. 1 Pelo sul labbro superiore dell'uomo o sul muso di alcuni animali. • è un piatto da leccarsi i baffi, è molto buono; ha fatto un lavoro coi baffi, un lavoro molto pregevole. 2 Sgorbio, macchia.
sm. 1 moustache. 2 (di animali) whisker.
incerta.
baffóne, sm. 1 Accrescitivo di baffo. 2 Persona con lunghi e folti baffi.
baffùto, agg. Provvisto di baffi grandi e folti.
Bafìle, Andrèa (Bagno, L'Aquila 1878-fiume Piave 1918) Ufficiale italiano. Dopo aver partecipato alla campagna in Libia come tenente di vascello, per la quale nel 1913 ottenne la medaglia d'argento al valore, nel 1917 fu gravemente ferito all'occhio sinistro mentre prendeva parte, insieme a Gabriele D'Annunzio, al bombardamento aereo di Cattaro. Ottenuto il comando del battaglione Monfalcone, combatté durante le giornate di Caporetto e poi, a capo del battaglione Caorle, perse la vita nella zona del basso Piave mentre difendeva Venezia dall'offensiva delle truppe austriache. Fu decorato con la medaglia d'oro alla memoria.
Bafing Fiume (560 km) dell'Africa occidentale. Nasce dal Fouta Djalon in Guinea e confluisce nel Bakoye.
Bafoussam Città (113.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento di Mifi.
bagagliàio, sm. 1 Vagone ferroviario per il trasporto dei bagagli. 2 Deposito dei bagagli su navi, aerei. 3 Vano delle automobili in cui riporre e trasportare i bagagli.
sm. 1 (ferr.) luggage van. 2 (aut.) boot.
bagaglièra, sf. Bagagliaio.
bagàglio, sm. 1 Insieme degli effetti personali che chi viaggia porta con sé. •: :agaglio appresso, bagaglio che può essere trasportato nella carrozza in cui si viaggia. 2 Patrimonio personale di esperienze e conoscenze. ~ formazione, preparazione. • è una persona con un vasto bagaglio culturale
sm. 1 luggage. 2 (a mano) hand luggage.
franc. bagage.
Bagalàdi Comune in provincia di Reggio Calabria (1.437 ab., CAP 89060, TEL. 0965).
bagarinàggio, sm. Incetta di biglietti d'ingresso per rivenderli a prezzo più alto.
bagarìno, sm. Chi esercita il bagarinaggio.
sm. ticket tout.
bagaróne, sm. Moneta parmense di rame del valore di 1 quattrino. Fu emessa dal 1513 al 1523 sotto i papi Leone X e Adriano VI e dal 1547 al 1586 sotto il duca Ottavio Farnese.
bagarre, sf. invar. 1 Nel ciclismo, fase di gara tumultuosa e veloce, disputata in gruppo. 2 Tumulto, trambusto.
bagàscia, sf. (pl.-sce) Sgualdrina. ~ meretrice.
bagassòsi, sf. Malattia del polmone causata dall'inalazione di polveri derivate dalla canna da zucchero.
Bagatelle per un massacro Romanzo di L. F. Céline (1937).
bagattèlla, o bagatèlla, sf. 1 Cosa di poca importanza, inezia. ~ bazzecola. 2 Composizione strumentale breve e leggera.
bagattìno, sm. Moneta che si coniò a partire dal XIII sec. fino al XVI sec., soprattutto a Venezia, con composizioni e valori diversi. Il primo tipo era di mistura e aveva il valore di 1 denaro.
Bagehot, Walter (Langport 1826-1877) Economista e banchiere inglese, tra i primi a riconoscere le funzioni specifiche della banca centrale nel sistema finanziario e monetario. Scrisse Lombard Street (1873).
Bàget Bòzzo, Giànni (Savona 1925-) Sacerdote, politologo e teologo.
baggianàta, sf. Stupidaggine, sciocchezza. ~ insulsaggine, fesseria.
baggiàno, agg. 1 Sciocco, grullo. <> smaliziato. 2 Contadino.
Bàggio, Robèrto (Caldogno 1967-) Calciatore. Attaccante della Fiorentina dal 1985 al 1990, della Juventus (con la quale ha vinto la coppa UEFA nel 1993), poi del Milan (scudetto 1995-1996) e del Bologna, oltre che della nazionale (esordì nel 1988). Nel 1993 ha ricevuto il Pallone d'oro come miglior calciatore europeo.
Baghdad Capitale dell'Iraq (3.854.000 ab.) e capoluogo del governatorato omonimo, sulle rive del fiume Tigri. Fervente centro commerciale e amministrativo del paese, è importante zona di transito per le comunicazioni ferroviarie (importante la linea progettata nel 1888 dai tedeschi e completata nel 1940, che la collega a Istanbul e Bassora), stradali e aeree. Sviluppate le industrie agroalimentari, meccaniche, petrolchimiche, del cemento, del tabacco e i lanifici. Ricco artigianato di stoffe, gioielli e oggetti in cuoio. Sede dell'università di Baghdad e di quella teologico-giuridica Mustansiriyyah del 1233. Edificata nel 762 sotto il califfo al-Mansur, vi risiedettero i califfi abbasidi divenendo il principale centro religioso e raggiungendo l'apice della prosperità con Harun ar-Rashid. Venne poi saccheggiata una prima volta dai mongoli nel 1258 e successivamente occupata e distrutta da Tamerlano nel 1401; passò quindi sotto il dominio dei persiani (1508-1534 e 1623-1638) e dei turchi ottomani che ne fecero un capoluogo (fino al 1918). Diventò capitale dello stato iracheno nel 1920. Durante la guerra del golfo del 1990-1991 ha subito danni enormi dai bombardamenti aerei. Vi si trovano il museo dell'Iraq, la moschea di Mirganiyya del 1357, il minareto di Suk-al-Ghazal, il palazzo dei califfi abbasidi del XII sec. e numerosi resti di edifici risalenti al XIII e al XIV sec.
Governatorato (4.649.000 ab.) dell'Iraq. Si estende in gran parte nella valle del fiume Tigri, nella regione centro orientale del paese.
Bagherìa Comune siciliano in provincia di Palermo (46.000 ab., 76 m d'altezza, CAP 90011, TEL. 091). Da sempre luogo prediletto dai nobili palermitani, serba lussuose ville di epoca barocca (villa Palagonia, 1715).
bàghero, sm. Carrozza leggera a quattro ruote, senza cassetta.
baghétta, sf. Guarnizione laterale, su calze e guanti.
bàglio, sm. Grossa trave di legno, ferro o acciaio, posta a traverso della nave nel senso della larghezza, per sostenere ponti.
Baglióni, Clàudio (Roma 1951-) Cantante e cantautore. Tra le opere Questo piccolo grande amore (1972)ed E tu. Negli anni '90, Oltre (1990), Ancora assieme (1993) e Attori e spettatori (1996).
baglióre, sm. 1 Luce subitanea, che abbaglia. ~ chiarore, fulgore, scintillio. 2 Manifestazione splendida di qualcosa.
sm. 1 flash, dazzling, light. 2 beam.
bàgna, sf. Salsa, sugo.
Bagnacavàllo Comune in provincia di Ravenna (16.584 ab., CAP 48012, TEL. 0545). Centro agricolo (coltivazione di frutta e viti) e industriale (prodotti calzaturieri). Vi si trova la pieve di San Pietro, del VII sec. Gli abitanti sono detti Bagnacavallesi.
Bagnàia Centro laziale, frazione del comune di Viterbo (3.710 ab.). È sede della villa Lante, progettata dal Vignola (ca. 1566) e terminata nel 1578, il cui giardino è considerato il capolavoro del Vignola.
bagnànte, agg., sm. e sf. agg. Che bagna.
sm. e sf. Che fa il bagno, specialmente in mare.
sm. e sf. bather.
Bagnàra Càlabra Comune in provincia di Reggio Calabria (11.048 ab., CAP 89011, TEL. 0966). Centro agricolo e turistico (balneazione). Importante porto peschereccio (pesca del pesce spada). Gli abitanti sono detti Bagnaresi.
Bagnàra di Romàgna Comune in provincia di Ravenna (1.713 ab., CAP 48010, TEL. 0545).
bagnàre, v. v. tr. 1 Spargere liquido su qualcuno o qualcosa. ~ irrorare. <> asciugare. 2 Lambire, toccare, detto di corsi d'acqua e mari. • il Ticino bagna Pavia. 3 Festeggiare bevendo.
v. intr. pron. Ammollarsi. • in riva al mare si bagnò i piedi.
v. rifl. 1 Fare il bagno. • si bagnarono entrambi sotto la pioggia. 2 Bersi qualcosa. • si bagno appena le labbra di vino.
v. tr. 1 to wet. 2 (innaffiare) to water. 3 (inzuppare) to soak. v. intr. pron. 1 to get wet. 2 (ammollarsi) to bathe. v. rifl. to go bathing, to go swimming.
lat. balneare, deriv. da balneum bagno.
Bagnària Comune in provincia di Pavia (689 ab., CAP 27050, TEL. 0383).
Bagnària Àrsa Comune in provincia di Udine (3.412 ab., CAP 33050, TEL. 0432).
bagnaròla, sf. 1 Tinozza per il bagno. 2 Mezzo di trasporto in cattive condizioni. ~ catorcio.
bagnasciùga, sm. invar. 1 Zona compresa tra la linea di immersione massima e quella di immersione minima di una nave. 2 Area di una parte di costa bassa dove si rompono le onde. ~ battigia, riva.
Bagnàsco Comune in provincia di Cuneo (1.043 ab., CAP 12071, TEL. 0174).
bagnàta, sf. Atto del bagnarsi.
Bagnàtica Comune in provincia di Bergamo (3.226 ab., CAP 24060, TEL. 035).
bagnàto, agg. e sm. agg. Cosparso di acqua o altro liquido. ~ inzuppato. <> asciutto.
sm. Terreno, luogo bagnato.
agg. wet.
bagnatùra, sf. Immersione o aspersione in un liquido.
Bàgni di Lùcca Comune in provincia di Lucca (7.336 ab., CAP 55022, TEL. 0583).
Bàgni, Margherìta (Torino 1902-Roma 1960) Attrice. Ebbe un certo successo negli anni '50 interpretando vari ruoli in sceneggiati televisivi tra cui Cime tempestose (1956), Orgoglio e pregiudizio (1957), Capitan Fracassa (1958) e Il vicario di Wakefield (1959).
bagnìno, sm. Chi sorveglia e assiste i bagnanti in uno stabilimento balneare o termale.
sm. lifeguard, bathing attendant.
deriv. da bagno.
bàgno, sm. 1 Immersione di un corpo in un liquido o liquido in cui si immerge un corpo. 2 Locale con i servizi igienici in un'abitazione. 3 di sole esposizione del corpo al sole. 4 pl. Stabilimento termale o balneare.
sm. 1 bath. 2 (stanza da bagno) bathroom.
lat. balneum.
Bàgno a Rìpoli Comune in provincia di Firenze (27.382 ab., CAP 50012, TEL. 055). Centro agricolo (coltivazione di cereali, viti e frutta) e industriale (prodotti calzaturieri, lampadari ed elettromeccanici). Vi si trovano le chiese di San Donnino a Villamagna, costruita tra l'VIII e l'XI sec., e di San Pietro a Ripoli, dell'VIII sec. Gli abitanti sono detti Bagnesi.
Bàgno di Romàgna Comune in provincia di Forlì (6.254 ab., CAP 47021, TEL. 0543).
Bagno, Il Commedia di V. V. Majakovskij (1929). L'opera ha per oggetto la critica feroce dei burocrati (rappresentati da Pobedonosikov; nome espressivo formato dall'incrocio di pobeda=vittoria e nos=naso, con la terminazione-kov di tanti nomi russi) che ostacolano l'ultimazione della macchina del tempo realizzata dall'inventore Cudakov. Il comportamento di Pobedonosikov resterà solennemente scornato e umiliato, quando, salito sulla macchina del tempo guidata dalla Donna Fosforescente, verrà espulso come zavorra. Il lavoro fu accolto dalla critica con molta ostilità, in quanto ritenuto espressione di un'arte sostanzialmente estranea alle esigenze della classe lavoratrice.
bagnolési Eretici del tronco cataro che si diffusero, nei secc. XIII-XIV, in Lomardia, Veneto, Emilia e Romagna.
Bagnòli dél Trìgno Comune in provincia d'Isernia (1.131 ab., CAP 86091, TEL. 0874).
Bagnòli di Sópra Comune in provincia di Padova (3.884 ab., CAP 35023, TEL. 049).
Bagnòli Irpìno Comune in provincia di Avellino (3.220 ab., CAP 83043, TEL. 0827).
bagnòlo, sm. Applicazione di pezzuole bagnate sulla parte lesa.
Bagnòlo Cremàsco Comune in provincia di Cremona (4.294 ab., CAP 26010, TEL. 0373).
Bagnòlo dél Salènto Comune in provincia di Lecce (1.809 ab., CAP 73020, TEL. 0836).
Bagnòlo di Po Comune in provincia di Rovigo (1.483 ab., CAP 45022, TEL. 0425).
Bagnòlo in Piàno Comune in provincia di Reggio Emilia (7.381 ab., CAP 42011, TEL. 0522).
Bagnòlo Mèlla Comune in provincia di Brescia (10.819 ab., CAP 25021, TEL. 030). Centro industriale (prodotti chimici e metallurgici). Vi si trova il santuario di Santa Maria della Stella, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Bagnolesi.
Bagnòlo Piemónte Comune in provincia di Cuneo (5.123 ab., CAP 12031, TEL. 0175).
Bagnòlo San Vìto Comune in provincia di Mantova (5.254 ab., CAP 46031, TEL. 0376).
bagnomarìa, sm. invar. Riscaldamento o cottura dei cibi immergendo il recipiente che li contiene in acqua bollente.
sm. steam cooker.
Bagnóne Comune in provincia di Massa Carrara (2.248 ab., CAP 54021, TEL. 0187).
Bagnorègio Comune in provincia di Viterbo (3.857 ab., CAP 01022, TEL. 0761).
bagnoschiùma, sm. invar. Prodotto che sciolto nell'acqua del bagno produce una schiuma saponosa profumata.
sm. bath foam, bubble bath.
bagolàro, sm. Nome italiano del Celtis australis, un albero che arriva a 25 m di altezza e viene coltivato per scopo ornamentale. È comune nel Mediterraneo.
Bagolìno Comune in provincia di Brescia (4.062 ab., CAP 25072, TEL. 0365).
bagolóne, sm. Fanfarone.
bagónghi, sm. e sf. Persona di bassa statura e ridicola, simile al pagliaccio Bagonghi.
Bagónghi Nome di alcuni pagliacci italiani. Il primo a chiamarsi così fu il bolognese Andrea Barnabè (1850 ca.-1908), un nano deforme. Il più famoso Bagonghi fu Giuseppe Bignoli (1891-1940).
bagordàre, v. intr. Fare bagordi. ~ gozzovigliare.
bagórdo, sm. Gozzoviglia, baldoria. ~ baccanale.
provenz. antico beort specie di giostra, deriv. da bagordar.
bagpipe, sf. invar. Cornamusa scozzese.
dall'inglese bag sacco e pipe tubo.
Bagràtidi Dinastia armena i cui componenti regnarono in Armenia (885-1045) e in Georgia (XVI-XVIII sec. con interruzioni).
Bagration, Pëtr Ivanovic (Kisljar 1765-Sima 1812) Generale russo discendente dei Bagratidi. Nel 1812 fu capo della seconda armata dell'ovest nella guerra della terza coalizione contro Napoleone e fu ferito a morte a Borodino.
Bagrickij, Eduard Georgevic (Odessa 1895-Mosca 1934) Poeta russo. Tra le opere Duma per Oponas (1926).
baguette, sf. invar. 1 Baghetta. 2 Lungo filone di pane. 3 Brillante tagliato a forma di rettangolo allungato.
Baguio Città (183.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Mountain, sull'isola di Luzon.
bah, inter. Esprime incertezza, credulità.
bahaismo, sm. Religione nata in ambito islamico per iniziativa del persiano Baba Allah (1817-1892). Derivato dal babismo, sostiene che le verità religiose sono relative, predica la tolleranza e il pacifismo e rivolge i suoi interessi soprattutto verso l'azione in campo sociale e umano.
Bahamas Arcipelago corallino dell'oceano Atlantico situato tra la Florida e le isole di Cuba e di Hispaniola, costituito da 29 isole maggiori, 661 isolotti e 2.400 scogli, caratterizzato da un clima mite tutto l'anno e da una vegetazione tropicale; purtroppo non sono rari i cicloni. A causa della natura corallina delle isole non esistono rilievi e assenti sono i corsi d'acqua: l'unico bacino interno è il Lake (Lago Rosa) sull'isola Inagua.
Risorsa principale è ovviamente il turismo che rappresenta oltre il 60% del prodotto nazionale lordo. Le Bahamas sono un centro finanziario internazionale con oltre 350 banche.
L'agricoltura (canna, pomodori, ananas, sisal, palme da cocco), l'allevamento (ovini, caprini e animali da cortile), lo sfruttamento della foresta, la pesca e l'estrazione del sale marino occupano la parte più povera della popolazione.
In fase di sviluppo sono le industrie soprattutto grazie alla distillazione del rhum.
Centri rilevanti sono Nassau sull'isola di New Providence, Freeport City sulla Bahama Grande e Standard Creek su Andros.
Colonia britannica indipendente dal 1973.
• Abitanti-275.000
Superficie-13.939 km2
Densità-19,7 ab./km2
Capitale-Nassau
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth britannico
Moneta-Dollaro delle Bahamas
Lingua-Inglese, creolo-inglese
Religione-Protestante, anglicana, cattolica
Baharaich Città (100.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo.
Bahawalpur Città (180.000 ab.) del Pakistan, nella provincia del Punjab.
Bahia Stato del nord-est brasiliano (566.978 km2, 11.625.000 ab., capitale Salvador). Situato in una zona subtropicale, presenta caratteristiche climatiche contrastanti; nella fascia pianeggiante costiera, a clima caldo umido, si coltivano cacao, banane, canna da zucchero e tabacco. La zona interna presenta un altopiano arido (sertão) che scende verso la valle del fiume São Francisco, coltivato a cotone. Il sottosuolo è molto ricco di risorse minerarie (ferro, diamanti, oro, piombo, rame, grafite, manganese).
Bahía, Blanca Città (255.000 ab.) dell'Argentina, nella provincia di Buenos Aires.
Bahoruco Provincia (87.000 ab.) della Repubblica Dominicana, capoluogo Neiba.
Bahoruco, Sierra de Catena montuosa della Repubblica Dominicana. Altezza massima 1.630 m.
Bahr el-Ghazal Fiume (800 km) del Sudan, affluente del Nilo Bianco.
Bahr el-Ghazal
Provincia (2.265.000 ab.) del Sudan.
Bahrein Stato dell'Asia sudoccidentale costituito da una trentina di isole del golfo Persico al largo della costa della Penisola Arabica, tra la regione di Al Hasa e la penisola del Qatar.
L'arcipelago si compone di 35 isole, costituite da banchi sabbiosi e da formazioni coralline.
Oltre a Bahrein (la più vasta, 563 km2), che dà il nome all'arcipelago, le isole principali sono Sitra, Al Muharraq, Umm Nasan e Hawar.
Il clima è nettamente continentale e presenta estati molto calde e inverni miti. La scarsa vegetazione è rappresentata dalla palma da dattero.
Capitale è Manama, unita da un ponte ad Al Muharraq, il secondo insediamento urbano dello stato.
Di primaria importanza è l'industria di raffinazione del petrolio, anche se in fase di contrazione per la diminuita domanda mondiale e per l'esaurirsi progressivo dei giacimenti.
L'agricoltura è marginale: frutta, riso e ortaggi. In passato molto significativa era la coltivazione delle ostriche perlifere, oggi praticamente scomparsa. La posizione strategica ne ha favorito fin dall'antichità una fiorente attività commerciale marittima (porto di Mina Sulman).
Protettorato britannico nel 1914, è diventato indipendente nel 1971.
• Abitanti-590.000
Superficie-678
Densità-870,2 ab./km2
Capitale-Manama
Governo-Monarchia assoluta ereditaria
Moneta-Dinar di Bahrein
Lingua-Arabo, inglese
Religione-Musulmana sciita e sunnita
baht, sm. invar. Unità monetaria della Thainlandia. Si divide in 100 satang.
bàia, sf. Modesta insenatura della costa. ~ cala, rada.
sf. bay.
Bàia e Latìna Comune in provincia di Caserta (2.269 ab., CAP 81010, TEL. 0823).
Baia Mare Città (149.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto di Maramures.
baiadèra, agg. invar. e sf. agg. invar. Detto di tessuto rigato a tinte vivaci.
sf. Danzatrice indiana.
Baiàno Comune in provincia di Avellino (4.811 ab., CAP 83022, TEL. 081).
Baiàrdo (cavaliere) => "Bayard, Pierre Terrail signore di"
Baiàrdo (comune) Comune in provincia d'Imperia (364 ab., CAP 18031, TEL. 0184).
baiàta, sf. 1 Schiamazzo di scherno contro qualcuno. 2 Cosa insensata, scemenza. ~ stupidaggine.
baìcolo, sm. Biscottino secco tipico di Venezia.
bailàmme, sm. invar. Baccano, frastuono. ~ baraonda. <> silenzio.
Baillie, Joanna (Lanarkshire, Scozia 1762-Hampstead, Londra 1851) Scrittrice scozzese. Fu amica del romanziere W. Scott. È autrice di una raccolta poetica Versi effimeri (1790) e di numerosi drammi (Plays on the passions, 1798-1812) in versi, che affrontano il tema delle passioni umane. A ciascuna passione è dedicata una tragedia e una commedia.
Baillon, André (Anversa 1875-Saint-Germain-en-Laye 1932) Romanziere belga. Dopo aver trascorso i primi quarant'anni della propria vita tra enormi difficoltà esistenziali che lo costrinsero a essere ricoverato in una clinica per malattie mentali, nel 1921 pubblicò Histoire d'une Marie, primo di una serie di romanzi autobiografici che riflettono drammaticamente la sua psiche tormentata. Tra le opere, Chalet I (1926), Délires (1927), Le perce-oreille du Luxembourg (1928), La vie est quotidienne (1929) e Le neveu de M.lle Autorité (1930).
Bailly, Vincent de Paul (Berteaucout-les-Thermes, Somme 1832-Parigi 1912) Giornalista francese. Frate agostiniano, fu attivo nella stampa cattolica. Fondatore del settimanale Le Pélerin (Il Pellegrino, 1873) e della rivista La Croix (La Croce, 1880), che sarebbe poi diventata giornale quotidiano dal 1883.
Baily, Francis (Newbury 1774-Londra 1844) Astronomo inglese, analizzò in modo accurato le macchie di luce (grani di Baily) che appaiono vicino al perimetro della Luna, durante un'eclissi totale di Sole; esse sarebbero causate dal passaggio della luce del Sole tra le vette dei monti.
bàio, agg. e sm. agg. Del colore del mantello degli equini, di colore rosso fulvo con le estremità nere.
sm. Cavallo dal mantello rosso bruno.
dal lat. badius, bruno.
baiòcco, sm. 1 Moneta d'argento, poi di rame, in uso nello Stato pontificio fino al 1866. 2 pl. Soldi.
baionétta, sf. Arma bianca da punta e taglio che si innesta sul fucile.
sf. bayonet.
dalla città di Bayonne dove fu inventata nel 1640.
baionettàta, sf. Colpo di baionetta.
Bairàti, Àngelo (Torino 1911-) Anatomista italiano. Ha eseguito ricerche di microscopia elettronica e sulle ultrastrutture.
Baird, John Logie (Helensburgh 1888-Bexill 1946) Fisico inglese che per primo realizzò un sistema di televisione.
Bàiro Comune in provincia di Torino (768 ab., CAP 10010, TEL. 0124).
Baiser de la fée, Le Balletto di Nijinska, musica di I. Stravinskij (Parigi, 1928).
Baìso Comune in provincia di Reggio Emilia (3.213 ab., CAP 42031, TEL. 0522).
bàita, sf. Piccola costruzione di alta montagna, in sassi e legna. ~ chalet, rifugio.
Bàj, Enrìco (Milano 1924-) Pittore. Tra le opere Generale (1961, Vergiate, Collezione privata).
Baja, Verapaz Dipartimento (195.000 ab.) del Guatemala, capoluogo Salam´.
Bajan-Ulegej Provincia (99.000 ab.) della Mongolia.
Bajazet Tragedia di J. Racine (1672).
Bajkal Lago situato nella Siberia meridionale (superficie 31.500 km2, altezza 455 m s/m, profondità massima 1.620 m) nel territorio della federazione russa. La sua forma piuttosto stretta si allunga da sud-ovest a nord-est per 650 km. Il suo immissario maggiore è il fiume Selenga; unico emissario è il fiume Angara. La popolazione ittica è abbondante; grazie alla sua grande massa d'acqua (è il lago più profondo della Terra) contribuisce a mitigare il clima del territorio limitrofo. L'attracco principale è Sljudjanka, situata sul lembo sudorientale. Lungo la riva meridionale corre la ferrovia transiberiana.
Bajkonur Centro spaziale del Kazakistan nel quale sono state effettuate le prime missioni spaziali con equipaggio umano e che rimane tuttora il punto di riferimento per le missioni russe anche se si trova in terra kazaka.
bakelìte => "bachelite"
Baker, Carroll (Johnstown 1931-) Attrice statunitense famosa per aver interpretato la moglie-bambina nel film Baby Doll di Elia Kazan. Tra gli altri film si ricordano L'uomo che non sapeva amare (1964) e Harlow (1965).
Baker, Jane (Hatfield, Yorkshire 1933-) Mezzosoprano inglese. Sensibile interprete di lieder e di opere liriche, ha debuttato nel 1966. Il suo repertorio ha spaziato dalle opere classiche a quelle moderne. Ha cessato l'attività nel 1982.
Baker, Josephine (Saint Louis 1906-Parigi 1975) Cantante e ballerina di rivista e di music-hall mulatta statunitense. Soprannominata la Venere nera, si esibì per molti anni a Parigi alle Folies-Bergère.
Baker, Samuel White (Londra 1821-Sandford Orleigh 1893) Esploratore inglese. Esplorò in particolare l'alto Nilo e nel 1864 scoprì il lago Alberto.
Bakhtaran Città (624.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia omonima.
Baki => "Baku"
Bakshi, Ralph (New York 1939-) Regista statunitense. Diresse Fritz il gatto (1972), Il signore degli anelli (1978) e American Pop (1981).
Bakst, Léon (San Pietroburgo 1866-Parigi 1924) Nome d'arte di Lev Samojlovic Rosenberg. Pittore russo. Tra le opere Ritratto di Sergei Diaghilev con la sua nurse (1906, San Pietroburgo, Museo Russo).
Baku Capitale dello Stato dell'Azerbaigian (1.150.000 ab.), posta all'estremità della baia omonima del mar Caspio. La tradizione la vuole fondata da Alessandro Magno; conserva mura del XII sec. e moschee. Il territorio, situato a sud della penisola Apseron, attorno alla città, è ricco di bacini petroliferi che, sfruttati dal 1870, le hanno permesso di raggiungere un notevole sviluppo. Un oleodotto lungo 833 km la collega a Batumi, sul mar Nero. È sede di varie industrie (meccaniche, tessili, cantieristiche).
Bakunin, Michail Aleksandrovic (Prjamuchino 1814-Berna 1876) Rivoluzionario russo, all'età di trent'anni si stabilì a Parigi dove conobbe Marx e Proudhon. Giunto in Italia, istituì l'Alleanza internazionale della democrazia socialista (1868); di idee anarchiche, fu estromesso dalla Prima internazionale socialista (1871) per i contrasti con Marx. L'opera cui affidò con maggior vigore e precisione l'esposizione delle sue teorie è Stato e anarchia (1873).
bal, sm. invar. Sostanza farmacologica, il dimercaptopropanolo, usata come antidoto nelle intossicazioni da arsenico, mercurio, piombo e metalli pesanti.
Bàlaam Personaggio biblico. Indovino pagano, gli venne affidato il compito di scacciare gli ebrei da re Moab, ma egli ispirato da Dio li benedisse; alla vista dell'angelo di Dio, la sua asina per miracolo si arrestò e parlò con voce umana.
Balabanov, Angelica (Cernigov, Ucraina 1876-Roma 1965) Politica di origine russa, militante del PSI. Giunse in Italia nel 1897 e nel 1947 fu tra i protagonisti della scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini.
Balaghat Città (53.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh.
Balakirev, Milij Alekseevic (Nizni Novgorod 1837-San Pietroburgo 1910) Compositore russo. Tra le opere Musiche di scena per Re Lear di Shakespeare e tre poemi sinfonici(tra cui Tamara, 1867-1882).
Balakovo Città (202.000 ab.) della Russia, nella provincia di Saratov.
balalàica, sf. Chitarra popolare russa a tre corde con cassa armonica triangolare e un lungo manico.
Balanchine, George Melitonovic (San Pietroburgo 1904-New York 1983) Coreografo russo affermatosi negli anni '20 con Diaghilev. Lavorò a lungo col New York City Ballet.
Balangèro Comune in provincia di Torino (2.891 ab., CAP 10070, TEL. 0123).
balanìno, sm. Piccolo insetto coleottero.
balaninus, sm. invar. Genere di Insetti Coleotteri della famiglia dei Curculionidi aventi dimensioni medie e piccole e capo che si allunga in un rostro lungo e sottile.
balanìte, sf. Infiammazione della mucosa del glande causata da agenti infettivi o irritanti.
balàno, sm. Piccolo crostaceo.
balanoglòsso, sm. Genere di animali marini vermiformi dal corpo suddiviso in proboscide, collare e addome e provvisti di una faringe branchiale dalle numerose fessure visibili sull'addome.
balanophora, sf. invar. Genere di piante tropicali prive di clorofilla della famiglia delle Balanoforacee che parassitano le radici di alcune specie arboree asiatiche e australiane.
Balanzóne (dottor) Nome di una maschera della commedia dell'arte che indossa un costume nero e verde con cappello a tese rialzate sui lati. Nacque a Bologna per prendere in giro i professori dell'università.
balàscio, sm. Varietà di rubino.
bàlata, sf. Denominazione di alcuni grandi alberi del Brasile settentrionale, del Venezuela e della Guaiana dal cui lattice si ricava una gomma e la gomma ricavata da tali alberi.
Balaton Lago (591 km2) dell'Ungheria. Lungo ca. 80 km e generalmente poco profondo, con rive piatte. È località turistica e termale.
balaùsta, sf. Frutto del melograno.
balaùstra, sf. Balaustrata. ~ parapetto.
sf. balustrade.
balaustràta, sf. Parapetto di balaustri collegati da un basamento e una cimosa.
balaustrìno, sm. Piccolo compasso di precisione.
balaùstro, sm. Ogni piccola colonna ornamentale della balaustra.
Bal´zs, Béla (Szeged 1884-Budapest 1949) Sceneggiatore cinematografico ungherese. Lavorò a Lo spirito del film (1930) e a L'arte del cinema (1945).
balbettaménto, sm. Il balbettare.
balbettàre, v. v. intr. 1 Parlare, articolando le parole con incertezza e difficoltà. • balbettava ancora per l'incidente subìto. 2 Il primo parlare dei bambini piccoli.
v. tr. Parlare a stento e in modo confuso. • balbettò qualche scusa, ma fu inutile.
v. intr. to stammer, to stutter. v. tr. to mutter, to stammer out.
lat. balbitare, deriv. da balbus, balbuziente.
balbettìo, sm. Balbettamento continuo.
Balbìno, Dècimo Cèlio Calvìno (178-238) Imperatore romano. Dopo la morte dei due Gordiani, nel 238, venne eletto dal senato con Pupieno; in contrasto tra loro, vennero entrambi assassinati dai pretoriani.
bàlbo, agg. Balbuziente.
Bàlbo, Césare (Torino 1789-1853) Politico, storico e letterato. La sua formazione si svolse nel nuovo clima legato all'avvento di Napoleone. Non ancora ventenne, Balbo entrò nell'amministrazione imperiale francese a Roma e divenne segretario della consulta per l'organizzazione dei territori precedentemente appartenuti al papa. Svolse anche incarichi a Parigi (1811). Caduto l'impero napoleonico, tornò a Torino. Benché liberale moderato, venne ritenuto dallo stato sabaudo uno dei responsabili morali dei moti del 1821 e fu esiliato a Camerano. Nell'esilio iniziò il suo lavoro di scrittore. Fu presidente del primo ministero costituzionale in Piemonte dopo lo statuto (1848). Di ispirazione neoguelfa, sostenne l'idea di una federazione di stati italiani sotto la guida del Piemonte. Tra le sue opere sono da ricordare, Vita di Dante (1839), Le speranze d'Italia (1844), Sommario della storia d'Italia (1846).
Bàlbo, Ìtalo (Quartesana, Ferrara, 1896-Tobruk 1940) Politico e aviatore. Quadrumviro fascista nella marcia su Roma, assunse la carica di ministro dell'aeronautica dal 1929 al 1933. Organizzò e diresse le trasvolate atlantiche del 1930 e del 1933. Nominato governatore della Libia nel 1933, perse la vita all'inizio della seconda guerra mondiale quando, per errore, il suo aereo venne abbattuto dalla difesa contraerea italiana nei cieli di Tobruk.
Bàlbo, Pròspero (Chieri 1762-Torino 1837) Politico e diplomatico, fu ministro e membro del collegio dei giureconsulti di Torino e decurione della stessa città (1782). Si dimise per i contrasti con il re Carlo Felice dopo esser stato ministro delgi interni; fu rettore dell'università di Torino (1805) e dell'Accademia delle Scienze (1816).
balboa, sm. invar. Unità monetaria di Panama. Si divide in 100 centesimos.
Balboa, Vasco Núñez de (Jerez de los Caballeros 1475-Acla 1519) Navigatore spagnolo. Fu il primo a raggiungere nel 1513 l'oceano Pacifico, che chiamò mare del sud.
balbutìre, v. intr. e tr. Balbettare.
balbùzie, sf. invar. Disturbo del linguaggio, causato da spasmo intermittente dell'apparato fonatorio.
balbuziènte, agg. Che, chi è affetto da balbuzie.
agg. stammering, stuttering.
lat. balbutiens,-entis, p.pres. di balbutire.
Balcàni Catena di monti del Sudeuropa che si estende ad arco, da ovest a est, dal fiume Timok (affluente del Danubio) al capo Emine (mar Nero), per una lunghezza di 600 km. Nella sua parte iniziale separa la Bulgaria e la Serbia, ma il sistema si estende principalmente in territorio bulgaro. Separa le valli del Danubio dalle valli di Maritsa e Tundza. Le cime più elevate si trovano nella sezione centrale (monte Botev 3.376 m); i Piccoli Balcani, corrispondenti alla sezione orientale, sono formati da rilievi collinari; la catena degli Antibalcani si allunga a sud dei Balcani centrali e orientali, in Bulgaria.
Balcànica, regione Penisola dell'Europa orientale. I suoi confini naturali sono segnati a nord dai corsi dei fiumi Kupa, Sava e Danubio; a ovest dai mari Adriatico e Ionio; a est dai mari Egeo, Nero e di Marmara.
Morfologia e clima. Il rilievo della zona occidentale è di origine recente; a est predominano massicci cristallini di formazione antica; la zona mediana è formata da una vasta depressione in cui si sviluppano le valli dei fiumi Morava (affluente del Danubio) e Vardar (che si getta nel mar Egeo), divise da una bassa soglia. I fiumi più importanti sono il Drina, il Morava, lo Struma.
Storia. Occupata in un primo tempo dagli illiri, la regione fu unificata con la conquista romana. Dopo le invasioni barbariche l'assetto etnografico mutò; dal VI sec. si insediarono slavi e bulgari; successivamente si formarono i regni bulgaro (VII-X secc.), serbo (XI-XIV secc.) e croato (sec. VII). I turchi, che si erano già insinuati dalla metà del XIV sec., confermarono il loro potere nel 1521, con la conquista di Belgrado. La Russia (XVI sec.) e l'Austria (XVII sec.) rivendicarono il dominio sulla penisola per ostacolare l'attacco ottomano (questione d'Oriente). Durante il XIX sec. i vari stati acquistarono la loro indipendenza: la Grecia nel 1829, Montenegro, Serbia e Romania nel 1878, la Bulgaria nel 1908. Dopo la prima guerra mondiale, dall'unione di Serbia, Croazia e Slovenia nacque la Iugoslavia (1919). Albania, Grecia e Iugoslavia furono poi soggette all'aggressione nazifascista; nel 1945 la conferenza di Jalta pose la regione sotto l'egida russa. La Iugoslavia di Tito, nel 1948, acquistò una posizione di indipendenza; l'Albania invece, dopo la fine dei rapporti con Russia e Cina, si ritirò nell'isolazionismo più marcato. La fine dei regimi comunisti (1989-1990) ha gettato la regione in una profonda crisi sia economica sia politica; le tensioni sorte dagli impulsi nazionalistici e la forte frammentazione etnica e religiosa hanno già portato alla divisione che ha mutato l'intera situazione geopolitica della zona; la Iugoslavia si è frazionata in Slovenia, Croazia, Federazione iugoslava (Serbia e Montenegro), Bosnia Erzegovina e Macedonia.
Guerre balcaniche
La prima ebbe luogo tra l'ottobre del 1912 e il maggio del 1913 e vide l'impero ottomano combattere contro Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria; la fine fu sancita dal trattato di Londra, con il quale venne riconosciuta l'indipendenza dell'Albania e disposta la cessione di Creta alla Grecia. La seconda guerra (giugno-ottobre 1913), che impegnò la Bulgaria contro le forze di Grecia, Turchia, Romania, Serbia e Montenegro terminò con la pace di Bucarest in base alla quale il territorio di Macedonia venne spartito tra Serbia e Grecia (che ricevette Salonicco); alla Romania spettò la Dobrugia e alla Turchia andò Adrianopoli.
Intesa balcanica
Accordo provvisorio firmato nel 1934 da Grecia, Iugoslavia e Turchia che così si impegnarono a una mutua assistenza per mantenere inalterata la situazione nei Balcani. L'intesa terminò nel 1944.
balcànico, agg. (pl. m.-ci) 1 Dei balcani. 2 Relativo alla regione balcanica.
balcanizzazióne, sf. Processo di frammentazione nazionalistica che può a volte avere come scopo la formazione di nuovi stati.
balconàta, sf. 1 Lungo balcone sul quale si aprono diverse finestre. ~ loggia. 2 Nei teatri, parte sovrastante la platea, con varie file digradanti di posti. ~ loggione, galleria.
sf. balcony.
balconcìno, sm. Reggiseno senza spalline.
balcóne, sm. Struttura sporgente dal muro esterno di un edificio, contornata da balaustra o ringhiera.
sm. balcony.
deriv. da balco.
Balcone, Il Dramma di J. Genet (1956).
baldacchìno, sm. 1 Copertura mobile a forma di padiglione retta da aste, sotto la quale si porta in processione il SS. Sacramento. 2 Coronamento in marmo, bronzo o pietra usato per edicole, nicchie, tombe medievali. 3 Ricco drappo sostenuto da aste a coronamento di altari, seggi, troni, letti signorili.
sm. canopy.
da Baldacco, nome antico di Baghdad, che produceva questa stoffa.
baldànza, sf. Spavalda fiducia in se stessi. ~ sicurezza. <> esitazione.
sf. boldness, self confidence.
baldanzóso, agg. Che mostra baldanza. ~ spavaldo. <> pavido.
Baldassàrre Personaggio biblico. Uno dei tre re magi, che secondo i Vangeli intraprese un viaggio dall'oriente per adorare Gesù Cristo nato in Giudea.
baldézza, sf. 1 Fiducia. ~ fede. 2 Baldanza. ~ esuberanza.
Baldichièri d'Àsti Comune in provincia di Asti (995 ab., CAP 14011, TEL. 0141).
Baldissèra, Antònio (Padova 1838-Firenze 1917) Generale. Dopo la sconfitta di Adua, in Eritrea, nel 1896, assunse pieni poteri civili e militari e negoziò la pace con Menelik.
Baldissèro Canavése Comune in provincia di Torino (547 ab., CAP 10080, TEL. 0124).
Baldissèro d'Àlba Comune in provincia di Cuneo (1.023 ab., CAP 12040, TEL. 0172).
Baldissèro Torinése Comune in provincia di Torino (2.876 ab., CAP 10020, TEL. 011).
bàldo, agg. Disinvolto e pieno di fiducia in se stesso. ~ audace, coraggioso.
agg. daring, bold.
Bàldo (monte) Gruppo montuoso delle Prealpi Venete. Vetta più elevata Cima Valdritta (2.218 m).
Bàldo dégli Ubàldi (Perugia 1327-Pavia 1400) Giurista. Apportò commentari al Corpus iuris civilis e ai Libri feudorum; gli è attribuito il testo di fondazione del diritto commerciale, la Summula respiciens facta mercatorum.
baldòria, sf. Allegria spensierata e chiassosa di amici che mangiano, bevono e fanno festa. ~ baraccata, baraonda.
sf. 1 merry-making. 2 (fare baldoria) to make merry, to have a riotous time.
Baldovinétti, Alèssio (Firenze 1425-1499) Pittore. Tra le opere Annunciazione (1466-1467, Firenze, San Miniato al Monte).
Baldovìno Nome di sovrani.
Belgio Baldovino I
(Stuyvenberg 1930-Motril 1993) Nel 1951 succedette al padre Leopoldo III come re del Belgio; a lui succedette poi il fratello Alberto di Liegi con il nome di Alberto II. Nel 1960 sposò Fabiola de Mora y Aragón.
Costantinopoli Baldovino I
(Valenciennes 1171-1206?) Conte di Fiandra, nel 1204 fu eletto imperatore di Costantinopoli. Capeggiò la quarta crociata; nel 1205 fu vinto dai bulgari e morì loro prigioniero.
Baldovino II
(Costantinopoli 1217-Trani 1273) Di Courtenay, fu eletto imperatore di Costantinopoli nel 1228. Nel 1261 venne spodestato da Michele VIII Paleologo, e fu ucciso in Italia.
Gerusalemme Baldovino I
(1058-1118) Partecipò con il fratello Goffredo di Buglione alle crociate, quindi fu eletto conte di Edessa (1098-1100) e poi re di Gerusalemme, carica che ricoprì fino al 1118. Le sue principali conquiste militari furono i porti di Cesarea (1101), San Giovanni d'Acri (1104) e Beirut (1110).
Baldovino II
(?-Gerusalemme 1131) Succedette allo zio Baldovino I prima come conte di Edessa (1110-1118) e poi anche come re di Gerusalemme (1118-1131).
Baldovino III
(1130-Beirut 1162) Nipote di Baldovino II, succedette al padre Folco V d'Angiò nel 1143 come re di Gerusalemme. Cercò di ottenere l'alleanza bizantina contro i turchi e sollecitò la terza crociata (1147-1149).
Baldovino IV il Lebbroso
(1160-1185) Succedette al padre Amalrico I come re di Gerusalemme nel 1174. Nonostante le numerose vittorie sui musulmani, non riuscì a frenare l'avanzata del Saladino.
Baldovino V
(1178-1186) Nel 1183 fu associato al trono di Gerusalemme allo zio Baldovino IV fino alla prematura morte, nel 1186.
baldràcca, sf. Sgualdrina. ~ bagascia.
Baldung, Grien Hans (Schwäbisch Gmünd ca. 1484-Strasburgo 1545) Pittore e incisore tedesco. Tra le opere Le tre età della donna e la morte (ca. 1510, Vienna, Kunsthistorisches Museum) e Il palafreniere stregato (1544, Berlino, Staatliche Museen).
Baldus Poema in latino, in 24 libri, che fa parte delle Maccheronee di T. Folengo (1517-1552). L'opera si apre secondo l'uso classico con una invocazione alle Muse, abitanti nel Paese di Bengodi. Il racconto inizia con la narrazione dell'amore di Guidone da Montalbano e di Baldovina. Ne deriva una serie di peripezie che porteranno i due a trovare rifugio presso un contadino della campagna mantovana. In questo ambiente rurale, nel borgo di Cipada, nasce Baldus. Nonostante l'intenzione di instaurare un nuovo ordine per riparare alle ingiustizie del mondo, Baldus, spalleggiato da Fracasso e Cingar, infligge angherie di ogni sorta ad alcuni concittadini e finisce in prigione. Liberato, affronta una serie di avventure con mostri, streghe e fate, arrivando alla fine all'inferno dove incontra anche Omero e Virgilio. Come tutta la letteratura carnevalesca, il cui principale esponente è considerato F. Rabelais, il Baldus rappresenta la parodia della cultura ufficiale.
Baldwin, James (New York 1924-Nizza 1987) Scrittore statunitense. Tra le opere Gridalo forte (1953) e Il prezzo del biglietto (1985).
Baldwin, Stanley (Bewdley 1867-Southport 1947) Politico britannico di ideologia conservatrice. Fu tre volte primo ministro (1923-1924; 1929; 1935-1937).
Bale Regione (1.127.000 ab.) dell'Etiopia, capoluogo Goba.
Baleàri In spagnolo Baleares. Gruppo insulare spagnolo (4.992 km2, 673.000 ab.) situato nel mar Mediterraneo occidentale, di fronte al golfo di Valencia. È composto dalle quattro isole maggiori di Maiorca (3.626 km2), Minorca (689 km2), Ibiza (567 km2) e Formentera (77 km2) e da molte isole minori. Politicamente costituiscono una provincia della Spagna con notevole autonomia il cui capoluogo è Palma di Maiorca. La principale fonte economica è data dal turismo; la pesca è molto praticata assieme ad alcune coltivazioni di viti, mandorli e agrumi. I turchi invasero queste isole e le saccheggiarono nella seconda metà del Cinquecento; durante la guerra di successione spagnola passarono alla Francia e all'Inghilterra. Nel 1802, dopo la pace di Amiens, ritornarono a far parte della Spagna.
Baléna Costellazione, posta sull'equatore celeste, a cui appartiene la stella variabile Mira Ceti, facilmente visibile nel corso delle notti autunnali e invernali.
baléna, sf. Nome che designa diversi Cetacei, particolarmente quelli appartenenti alla famiglia dei Balenidi; il loro corpo è pisciforme ma assai massiccio. Il rappresentante principale è la balena franca (Balaena glacialis), detta anche nera o dei Baschi, che mediamente misura in lunghezza 18 m e pesa 40-50 t. L'esemplare più piccolo del sottordine dei Misticeti è rappresentato dalla Neobalaena marginata, che vive esclusivamente nelle acque dell'emisfero australe. Di dimensioni maggiori, ma oggi purtroppo rarissima, è la balena della Groenlandia (Balaena mysticetus) che arriva anche a 24 m di lunghezza. La redditizia caccia alle balene (carne, grasso, olio), un tempo condotta in modo indiscriminato, è oggi soggetta a rigide regole restrittive volte a proteggere le specie ed evitarne l'estinzione. È assolutamente vietata la caccia alla balenottera azzurra i cui esemplari si sono ridotti da 300.000 nel 1865 a poche migliaia nel 1980.
sf. whale.
Balena boreale
Mammifero (Balaena mysticetus) della famiglia dei Balenidi e dell'ordine dei Cetacei. Lunga 21 m, vive nel mare di Bering e nello stretto di Davis. Si nutre di gamberetti pelagici.
Balena glaciale
Mammifero (Eubalaena glacialis) della famiglia dei Balenidi e dell'ordine dei Cetacei. Lunga 18 m, presenta un'escrescenza cornea sul capo. Quando deve partorire, si trasferisce in acque più temperate.
balenàre, v. intr. 1 Lampeggiare. • il temporale balenava a secco, senza tuoni. 2 Apparire all'improvviso. 3 Emettere un bagliore improvviso. • gli balenarono gli occhi per l'idea avuta.
v. intr. to flash.
da balena, a causa del suo continuo apparire e scomparire.
Balenciaga, Cristóbal (Guetaria 1895-Valencia 1972) Sarto spagnolo, fondatore della omonima casa di moda (1937).
balèngo, agg. stupido, grullo (dial. sett.).
balenerìa, sf. Tecnica e maniera di vita dei balenieri.
Balènidi Famiglia di Mammiferi Cetacei Misticeti alla quale appartiene la balena.
balenièra, sf. 1 Nave per la caccia alle balene. 2 Imbarcazione militare a remi.
balenière, sm. Marinaio di una baleniera.
balenièro, agg. Attinente alle balene e alla loro caccia.
balenìo, sm. Balenare frequente, continuato.
baléno, sm. Luce improvvisa. ~ bagliore, lampo.
sm. flash of lightning.
balenòttera, sf. Mammifero marino simile alla balena.
Balenottera azzurra
Mammifero (Balaenoptera musculus) della famiglia dei Balenotteridi e dell'ordine dei Cetacei. Di color ardesia, è dotata di una pinna dorsale, di corti fanoni e di pieghe longitudinali lungo il ventre. Misura sino a 33 m di lunghezza e può raggiungere il peso di 130 t. Vive in quasi tutti i mari, si nutre di pesci e piccoli crostacei e compie grandi migrazioni spostandosi ai tropici durante l'inverno e ai poli in estate. Specie ora protetta, fu sottoposta a una caccia forsennata per la grande quantità di grassi e alimenti ricavabili dalle carni. Si ritiene che le balenottere azzurre, comunichino tra loro emettendo suoni a bassa frequenza, udibili a grande distanza.
balenòtto, sm. 1 Diminutivo di balena. 2 Balena giovane.
balèra, sf. Locale da ballo di modeste pretese.
balèstra, sf. 1 Arma da lancio costituita da un arco fissato su un fusto di legno e un dispositivo per scoccare frecce e grossi dardi. 2 Organo di sospensione elastico ad arco, posto sugli assi dei veicoli.
sf. crossbow.
lat. ballista, dal greco ballein lanciare.
balestràre, v. v. tr. Tirare con la balestra.
v. intr. Tirare con la balestra.
balestràta, sf. Tiro o colpo di balestra.
Balestràte Comune in provincia di Palermo (5.651 ab., CAP 90041, TEL. 091).
balestrière, sm. Tiratore di balestra.
Balestrìni, Nànni (Milano 1935-) Poeta. Tra le opere Come si agisce (1963) e Vogliamo tutto (1971).
Balestrìno Comune in provincia di Savona (529 ab., CAP 17020, TEL. 0182).
Balfour, Arthur James (Whittinghame 1848-Woking 1930) Politico britannico conservatore. Fu primo ministro dal 1902 al 1905 e ministro degli esteri durante la prima guerra mondiale, dal 1916 al 1919; come tale preconizzò la nascita di una sede nazionale ebraica in Palestina (dichiarazione Balfour, 1917).
Balhas Lago (18.200 km2) del Kazakistan.
balì, sm. Balivo.
Bali Isola e provincia dell'Indonesia (5.561 km2, 2.782.000 ab., capoluogo Denpasar) a est di Giava, dalla quale è divisa dall'omonimo stretto. Il suo territorio montuoso è costellato di vulcani (massima cima Agung, 3.142 m); presenta vaste distese di foreste e campi coltivati a riso, cotone, tabacco, palme da cocco, canna da zucchero e caffè; diffuso è l'allevamento. Gli olandesi la occuparono tra il 1845 e il 1849. La popolazione presenta tratti somatici e cultura tipicamente indonesiani; il folclore è rappresentato, in particolare, dalle caratteristiche danze, dalle orchestre composte di numerosi strumenti e dalle rappresentazioni che usano maschere da teatro prodotte artigianalmente.
Bali, mar di
Mare (119.000 km2) dell'Indonesia.
balìa (1), sf. 1 Autorità, potere assoluto, potestà di governo. ~ dominio, giogo. 2 loc. in balia di, in potere, alla mercé. 3 Nei comuni medievali magistratura collegiale straordinaria con poteri eccezionali.
sf. 1 (potere) power. 2 (mercè) mercy.
bàlia (2), sf. 1 Donna che allatta un bambino di altri. ~ nutrice. 2 Donna prosperosa. ~ maggiorata. 3 Nella locuzione balia asciutta, donna che si occupa di un bambino senza doverlo allattare.
sf. (nutrice) wet nurse.
baliàggio, sm. Grado del balì, ufficio del balì.
baliàtico, sm. 1 Compito della balia e suo salario. 2 Bambino affidato alla balia.
baliàto, sm. 1 Ufficio del balivo. 2 Cerchia territoriale entro la quale si esercitavano i poteri del balivo. 3 Il complesso dei poteri del balivo.
Balikesir Città (172.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima (979.000 ab.).
Balikpapan Città (309.000 ab.) dell'Indonesia, nella provincia di Kalimantan Orientale.
Balìlla (1729-1781) Giambattista Perasso. Ragazzo genovese che diede inizio (Che l'inse!) alla rivolta che nel 1746 liberò la città dagli austriaci, lanciando un sasso contro un ufficiale. Durante il fascismo divenne simbolo di patriottismo.
balìlla, sm. e sf. invar. sm. invar. Al tempo del fascismo, ognuno dei ragazzi tra gli otto e i quattordici anni organizzati in formazioni a carattere paramilitare. L'appellativo deriva dal soprannome del patriota genovese.
sf. invar. Nome commerciale di automobile utilitaria italiana degli anni '30.
Balint, Micheal (Budapest 1896-Londra 1970) Psichiatra e psicoanalista britannico di origine ungherese. Ideò un metodo di confronto tra i terapisti basato su riunioni periodiche allo scopo di confrontare il comportamento verso i pazienti.
bàlio, sm. Marito della balia.
balipèdio, sm. Campo sperimentale di tiro, nel quale si eseguono prove e collaudi per armi da fuoco, specialmente artiglierie.
balìsta, sf. Specie di balestra atta a lanciare sassi o grossi dardi.
balìstica, sf. Parte della fisica applicata che studia il moto di proiettili e missili, dal lancio, alla traiettoria agli effetti sul bersaglio. La traiettoria discendente dei missili balistici, non valutando le forze della resistenza atmosferica, è associabile a una parabola per cui può essere calcolata per mettere in atto un sistema di difesa con missili antimissile. Relativamente ai proiettili, si distinguono una balistica interna, che si occupa dei fattori propulsivi, delle spinte dei gas e della condotta del proiettile fino alla sua uscita dalla canna, una balistica esterna, che si occupa invece del comportamento del proiettile dall'uscita dalla canna fino al punto d'impatto (studio della traiettoria) e una balistica terminale, che prende in esame gli effetti che il proiettile provoca sul bersaglio.
balìstico, agg. Della balistica.
balistìte, sf. Esplosivo da lancio composto da una miscela in parti uguali di nitrocellulosa e nitroglicerina.
balistocardiografìa, sf. Studio dei movimenti vibratori interni impressi al corpo dai movimenti cardiaci.
balistocardiògrafo, sm. Apparecchio per la registrazione delle vibrazioni cardiache interne.
balistografìa, sf. Registrazione grafica delle vibrazioni trasmesse dalle pulsazioni cardiache al resto del corpo.
balìvo, sm. Nell'ordinamento feudale, funzionario di nomina regia a capo di una circoscrizione territoriale. ~ balì.
Ball, John (?-Saint Albans 1381) Religioso inglese. Predicatore dell'uguaglianza sociale e della povertà ecclesiastica, partecipò alla rivolta contadina (1381) che venne però repressa; fu catturato e impiccato.
Ball, Lucille (Celaron, New York 1911-Los Angeles 1989) Attrice cinematografica e televisiva statunitense. Nota soprattutto per fortunate serie televisive (I love Lucy 1951-1960 e Here's Lucy, 1968-1974), diffuse anche in Italia con il titolo Lucy ed io. Iniziò la carriera a Broadway nell'operetta Rio Rita e a Hollywood in riviste musicali. Prima della guerra interpretò solo ruoli secondari, di genere comico. Nel dopoguerra arrivano i primi lavori importanti come i due film di Lloyd Bacon, Segretaria tuttofare (1949) e Accidenti che ragazza! (1950). La popolarità arrivò con lo show televisivo I love Lucy, girato in diretta con il marito Desi Arnaz. La coppia diventa poi produttrice della serie The Lucy Show, rilevando gli studi RKO.
bàlla, sf. 1 Grosso pacco di merci avvolto in tela, plastica, carta. 2 Grossa bugia, ~ frottola. <> verità.
sf. 1 (merci) bale. 2 (bugia) lie, tall story.
Balla coi lupi Film western, americano (1990). Regia di Kevin Costner. Interpreti: Kevin Costner, Mary McDonnell, Graham Greene. Titolo originale: Dances with Wolves
Balla con me Film musicale, americano (1940). Regia di Norman Taurog. Interpreti: Fred Astaire, Eleanor Powell, George Murphy. Titolo originale: Broadway Melody of 1940
Bàlla, Giàcomo (Torino 1871-Roma 1958) Pittore. Tra le opere Ritratto all'aperto (1903, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e La giornata dell'operaio (1904, Roma, Collezione Balla).
ballàbile, agg. e sm. agg. Detto di musica adatta alla danza.
sm. Canzone o motivo per ballo.
Ballàbio Comune in provincia di Lecco (2.473 ab., CAP 22040, TEL. 0341).
Balladur, Edouard (1929-) Politico francese, di ideologia gollista. Fu eletto primo ministro nel 1993.
Ballando ballando Film commedia, italiano (1983). Regia di Ettore Scola. Interpreti: Cristophe Allwright, Aziz Arbia, Marc Berman.
Ballando lo slow nella grande città Film drammatico, americano (1978). Regia di John G. Avildsen. Interpreti: Paul Sorvino, Anne Ditchburn, Nicolas Coster. Titolo originale: Slow Dancing in the Big City
Ballào Comune in provincia di Cagliari (1.086 ab., CAP 09040, TEL. 070).
ballàre, v. v. intr. 1 Muovere il corpo al ritmo della musica. 2 Traballare, oscillare (di cose). ~ cascare, pendere. 3 Agitarsi (di persone). 4 Essere troppo largo (di abito).
v. tr. Eseguire ballando una danza.
v. intr. e tr. to dance.
lat. tardo ballare, deriv. dal greco ballìzein.
ballàta, sf. 1 Componimento lirico popolare collegato con la musica, il canto, la danza. 2 Componimento vocale e strumentale su un testo poetico.
sf. ballad.
• Si distinguono una ballata antica e una ballata moderna, o romantica. In Italia la prima ebbe un'origine popolare e sorse dall'attitudine di associare alla danza dei brani cantati. Diffusasi inizialmente a Firenze e Bologna verso la metà del XII sec. (canzone a ballo), fu in seguito affinata ed elevata a forma letteraria dai poeti stilnovisti e da Petrarca, che provvidero a fornire uno schema metrico fisso (una ripresa iniziale di quattro versi, o ritornello, seguita da quattro strofe, o stanze, a loro volta inframmezzate dal ritornello). Il periodo in cui maggiormente fiorì questo genere fu il Quattrocento, in cui era accompagnata da musica polifonica. Il genere ebbe successo anche in Francia dal 1250; i maggiori scrittori francesi di ballate furono A. Chartier, C. Marot e F. Villon. Nel 1756 T. Percy pubblicò in Inghilterra una raccolta di antiche ballate scozzesi (ballad erano gli antichi canti della Scozia), a conferma del risveglio di interesse nei confronti del genere. Il tedesco G. A. Bürger si rifece alla raccolta di Percy quando compose la sua Lenore (1773), che segnò l'inizio della ballata moderna, distinguendosi da quella antica perché non aveva più un tono prettamente lirico, bensì assumeva tinte narrative o epiche. Gli esempi più probanti di questo tipo di ballata ci sono stati lasciati da Goethe, Schiller, Uhland, Scott, Wordsworth, Coleridge, Byron, Shelley, Keats, Hugo, Berchet, Prati, Carducci.
In campo musicale designava inizialmente un'aria da cantare ballando (XIII-XV secc.). Nell'Ottocento il termine si riferì a una lirica vocale da camera di argomento epico e a una composizione pianistica. Forma musicale particolarmente amata da Schubert, Schumann e Chopin.
Ballata del vecchio marinaio, La Opera di poesia di S. T. Coleridge (1798).
Ballata di Stroszek, La Film drammatico, tedesco (1977). Regia di Werner Herzog. Interpreti: Bruno S., Eva Mattes, Clemens Scheitz. Titolo originale: Stroszek
Ballate liriche Raccolta di poesie di W. Wordsworth e S. T. Coleridge (1798).
ballatóio, sm. Balcone che gira intorno a un edificio o a parte di esso, esternamente o internamente. ~ balconata, pianerottolo.
ballerìna, sf. 1 Donna che balla per professione o per diletto. 2 Flessibile scarpa scollata femminile dal tacco basso. ~ paperina.
sf. 1 dancer, ballet dancer. 2 (scarpa) ballet shoe, pump.
• Denominazione di Uccelli della famiglia dei Motacillidi e dell'ordine dei Passeriformi, dotati di una lunga coda che agitano quando camminano. È diffusa in Europa, Asia e Africa. Tra le specie la ballerina bianca(Motacilla alba), di colore bianco e nero e la ballerina gialla o cinerina (Motacilla cinerea) di colore giallo e nero, entrambi comuni anche in Italia.
ballerìno, agg. e sm. agg. 1 Instabile, incostante. ~ volubile. 2 Malfermo. ~ tremolante. <> saldo.
sm. 1 Chi balla, sa ballare bene. 2 Colui che balla per professione. ~ danzatore.
sm. ballet dancer, dancer.
Ballestrèro, Anastàsio Albèrto (Genova 1913-Bocca di Magra 1998) Cardinale. Ordinato sacerdote nel 1936. Superiore generale dei Carmelitani Scalzi da 1955 al 1957. Arcivescovo di Bari (1974) e poi di Torino (1977). Cardinale dal 1979. Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1979 al 1985.
Ballet comique de la reine, Le Balletto di B. Baltazarini da Belgioioso, musica di Beaulieu, Salomon, Thibault de Courville (Parigi, 1581).
ballétto, sm. 1 Pezzo composto espressamente per essere coreografato. 2 Corpo di ballo. 3 Rappresentazione costituita dallo sviluppo di un tema per mezzo della danza e dell'azione mimica degli attori in scena, corredata dall'accompagnamento musicale e da costumi e scenografie.
sm. ballet.
• Bergonzio Botta nel 1489 diede origine al balletto ispirandosi al tema dell'amore coniugale e, in onore del matrimonio di Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona, ne fece dare rappresentazione a Tortona. Da allora il balletto subì molti cambiamenti seguendo lo sviluppo del teatro e della cultura (balletto di corte, comédie-ballet e opéra-ballet, ballet d'action, coreodramma, ballo romantico e moderno). Il più famoso fu il Ballet comique de la reine del 1581 del Botta, creato a Parigi da Baldassare Baltazarini da Belgioioso in onore di Caterina de' Medici. Tra la metà del Seicento e l'inizio del Settecento nacque la comédie-ballet e quindi l'opéra-ballet presso la corte francese, del grande coreografo Giovanni Battista Lulli con la collaborazione di Molière per la comédie-ballet e con Quinault e Corneille per l'opéra-ballet. Con l'Académie Royale de Danse, a Parigi ebbe inizio il professionismo; tra le più famose ballerine del Settecento, Barbara Campanini detta Barbarina, Marie Anne de Cupis detta Camargo e Marie Sallé. Il balletto con il passare del tempo diventò sempre più un motivo per dimostrare l'abilità dei solisti e la fastosità dell'allestimento. Jean-Georges Noverre e Gasparo Angiolini, coreografi della seconda metà del Settecento, autori anche del balletto d'azione portarono il balletto a diventare uno spettacolo originale. Grazie a Salvatore Viganò, i coreodrammi e la danza toccarono il vertice dell'espressionismo. Il balletto subì una grande evoluzione nel periodo del romanticismo. Nacquero lo stile aérien, il metodo d'uso delle sole punte e il ballet blanc composto da silfidi, ondine ed elfi. Il balletto detto romantico è legato a grandi famiglie di coreografi e ballerini italiani, come Filippo Taglioni, coreografo del famosissimo balletto La Sylphide del 1832 e Maria sua figlia, che indossando un fantastico tutù, contraddistinse il balletto classico o romantico. Tra i balletti più famosi, La bella addormentata, il Lago dei cigni di Marius Petipa con musica di Ciaikòvski, e per la quantità di ballerini impiegata, l'Excelsior di Manzotti.
Il ballo moderno nasce con una compagnia di ballo russa, i Ballets Russes diretti da Sergej Djagilev. Per Djagilev il ballo è un insieme di danza, musica e pittura, che i Ballets Russes espressero al meglio per merito di coreografi come Fokin, Massine, Balanchine, di pittori come Picasso, Benois e Derain e di musicisti come Stravinskij, Milhaud e Prokof'ev. Tra i migliori ballerini, Anna Pavloca, Tamara Karsavina, Lydia Lopokova.
All'inizio del secolo Isadora Duncan inventò la danza libera, affermando libertà e autonomia.
In America sono importanti il New York City Ballet e la danza libera della modern dance (Martha Graham).
balletys, sf. invar. Nell'antica Grecia, cerimonia di purificazione durante i grandi misteri di Eleusi.
termine greco che significa "gettito".
balling, sm. invar. Densimetro a galleggiamento, tarato a 20°C, che serve per misurare il valore corrispondente al tenore di saccarosio di una soluzione, espresso in grammi per cento.
Grado balling
Grado del densimetro per saccarosio di Balling.
dal nome del chimico tedesco Carl Joseph Balling (1805-1868).
ballìsta, sm. e sf. Chi racconta fandonie. ~ bugiardo.
bàllo, sm. 1 Arte, atto del ballare, danza. 2 Insieme dei ballerini di un teatro. 3 Festa danzante. 4 Tirare in ballo: mettere in discussione, parlare di.
sm. 1 dance. 2 (azione) dancing. 3 (tirare in ballo) to call into question.
deriv. da ballare.
Ballo di San Vito
Disturbo neurologico che causa l'assenza di coordinazione motoria e movimenti involontari.
Ballo delle ingrate, Il Balletto e musica di C. Monteverdi, testo di O. Rinuccini (Mantova, 1608).
Ballo di famiglia Romanzo di D. Leavitt (1984).
Ballo in maschera, Un Melodramma in tre atti di G. Verdi, libretto di A. Somma (Roma, 1859).
La vicenda si svolge a Boston, nel XVII secolo. Riccardo, governatore del Massachusetts, legge gli inviti per un ballo in maschera che ha deciso di dare. Tra gli invitati c'è Amelia, moglie di Renato, suo segretario. Riccardo e Amelia si amano, ma con rimorso. Un'indovina predice la morte del governatore per opera del primo che gli stringerà la mano. Renato scopre il segreto di Amelia. Furibondo, si vendica, assecondando il piano di due congiurati, nemici del governatore. Durante il ballo il governatore viene pugnalato proprio da Renato, il primo che gli aveva stretto la mano. Il protagonista muore perdonando tutti.
Ballo in maschera, Un
Dramma di M. J. Lermontov (1835).
ballon, sm. invar. Denominazione data nei Vosgi a monti dall'estremità arrotondata. I principali sono il Ballon d'Alsace (1.252 m) e il Ballon de Guebwiller (1.425 m), la cima più alta dei Vosgi.
ballon d'essai, loc. sost. m. invar. Notizia diffusa o iniziativa attuata per saggiare le reazioni altrui.
Ballon, Louise Blanche Thérèse Perruchard de (Ballon 1591-Seyssel) religiosa francese. Fondò la congregazione delle Suore della Divina Provvidenza.
ballonzolàre, v. intr. 1 Ballare a salti. ~ ondeggiare, sobbalzare. 2 Saltellare.
ballonzolìo, sm. Il ballonzolare continuo.
ballòta, sf. Genere di piante erbacee o suffruticose tipiche del Mediterraneo.
ballòtta, sf. 1 Castagna lessa con la buccia. 2 Piccolo oggetto a forma di palla utilizzato nel medioevo per votare.
ballottàggio, sm. 1 Votazione supplementare a cui si ricorre quando nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza richiesta. 2 Gara supplementare e decisiva per l'assegnazione di un titolo. ~ spareggio.
sm. second ballot.
ballottaménto, sm. Azione che provoca lo spostamento di un corpo che si trova immerso in un liquido.
ballottàre, v. tr. 1 Votare con le ballotte; mettere ai voti. 2 Sballottare.
Bally Città (203.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, sobborgo di Calcutta.
Balmat, Jacques (Les Pélérinjs 1762-valle di Sixt 1834) Alpinista di Chamonix. Fu il primo insieme a M. G. Paccard a scalare il monte Bianco l'8 agosto 1786.
Bàlme Comune in provincia di Torino (98 ab., CAP 10070, TEL. 0123).
Balmer, Johan Jakob (Lausen 1825-Basilea 1898) Fisico elvetico, si dedicò allo studio degli spettri dei gas, stabilendo la formula che porta il suo nome; essa esprime il rapporto che intercorre tra le frequenze delle righe nello spettro dell'idrogeno. La formula è 1/l=Rh(1/n2-1/m2), dove l è la lunghezza d'onda, Rh la costante di Rydberg, n e m due numeri interi con m>n.
Balmùccia Comune in provincia di Vercelli (117 ab., CAP 13020, TEL. 0163).
balneàre, agg. 1 Di, dei bagni. ~ marino. 2 Tranquillo, temporaneo. ~ provvisorio. <> duraturo.
agg. 1 bathing, seaside. 2 (stazione) seaside resort.
lat. balnearis, deriv. da balneum bagno.
balneazióne, sf. 1 Terapia effettuata mediante l'impiego di bagni. 2 Il fare bagni in mare, lago ecc.
bàlneo, sm. Nell'antichità classica, edificio in cui si faceva il bagno.
balneoterapìa, sf. Immersione del corpo in una sostanza (acqua, fango ecc.) a scopo curativo.
baloccàre, v. v. tr. Far divertire qualcuno.
v. rifl. 1 Trastullarsi. ~ gingillarsi. <> impegnarsi. 2 Trascorrere il tempo in cose da niente.
balòcco, sm. Giocattolo. ~ gingillo, ninnolo.
sm. toy.
Balòcco Comune in provincia di Vercelli (267 ab., CAP 13040, TEL. 0161).
baloccóne, sm. Chi perde tempo in trastulli.
balordàggine, sf. Insensatezza, stupidaggine. ~ assurdità. <> buonsenso.
balórdo, agg. e sm. agg. 1 Tardo di mente, sciocco. 2 Stordito, smemorato. <> lucido.
sm. 1 Individuo sciocco. 2 Malavitoso.
agg. senseless, stupid. sm. crackpot, fool.
balòsso, agg. Briccone ~ birbone.
Balqa Distretto (239.000 ab.) della Giordania, capoluogo Salt.
bàlsa, sf. Legno più leggero del sughero, impiegato in aeromodellismo e per salvagenti.
balsàmico, agg. 1 Che ha le proprietà di un balsamo. ~ terapeutico. <> insalubre. 2 Profumato. ~ aromatico. <> fetido.
agg. 1 balsamic. 2 (salutare) balmy.
balsamìna, sf. Nome comune dell'Impatiens balsamina, una pianta erbacea asiatica della famiglia delle Balsaminacee, coltivata a scopo ornamentale per la bellezza dei fiori.
balsamìna néra, loc. sost. f. Vitigno da cui si producono vini da pasto. ~ marzemina.
bàlsamo, sm. 1 Sostanza oleoresinosa profumata con proprietà medicinali. <> veleno. 2 Conforto. ~ sollievo.
sm. 1 balm. 2 (aroma) balsam.
lat. balsamum, dal greco bàlsamon.
Balsoràno Comune in provincia di L'Aquila (3.643 ab., CAP 67052, TEL. 0863).
bàlta, sf. Sbalzo, rovesciamento.
Baltard, Victor (Parigi 1805-1874) Architetto francese. Tra le opere le Halles centrales di Parigi(1825-1859, demolite).
bàlteo, sm. Cintura di cuoio portata dal soldato romano dalla spalla destra al fianco sinistro per appendervi la spada.
Balthasar, Hans Urs von (Lucerna 1905-Basilea 1988) Teologo svizzero. Fu influenzato da H. de Lubac e K. Barth; tra le sue opere, Gloria. Un'estetica teologica (1961 e seguenti).
Balthus (Parigi 1908-) Nome d'arte di Balthasar Klossowski de Rola. Pittore francese di origine polacca. Fu direttore dell'accademia di Francia a Roma dal 1961 al 1977. Tra le opere, che richiamano motivi del Seicento tedesco e olandese, Passage du Commerce (1949, Parigi, Collezione privata).
Balti Città (165.000 ab.) della Moldavia.
Bàltico Mare dell'Europa settentrionale (420.000 km2) compreso tra il continente e le penisole della Scandinavia e dello Jutland. Forma a nord il golfo di Botnia, a est i golfi di Finlandia e di Riga. Lo Skagerrak e il Kattegat lo mettono in comunicazione con il mare del Nord. Le sue coste sono costellate di isole; poco profonde le acque, con una media di 55 m e una profondità massima di 463 m raggiunta vicino alla costa svedese (fossa di Landsort), a sud di Stoccolma. I principali centri portuali che si ergono sulle sue coste sono Copenaghen, Stettino, Malmö, Danzica, Riga, Tallinn, Leningrado, Helsinki, Turku, Stoccolma.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_b.doc/34501403/dictionario_b.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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