Dizionario enciclopedico dal termine Baltimora a basilica
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Dizionario enciclopedico dal termine Baltimora a basilica
Baltimòra Città americana (765.000 ab.) nel Maryland, sulla costa atlantica. Si affaccia sulla Chesapeake Bay ed è sede di attività commerciale e industriale grazie al porto annoverato tra i più importanti per traffico mercantile. Fu fondata nel 1729 e ospita la Johns Hopkins University.
Baltimore, David (New York 1938-) Biologo statunitense. In collaborazione con R. Dulbecco e H. M. Temin fu insignito del premio Nobel nel 1975.
baluàrdo, sm. 1 Terrapieno fortificato. ~ bastione, protezione. 2 Difesa.
sm. bulwark.
provenz. baloart, dal franc. medio balouart.
Baluardo delle beghine, Il Romanzo di F. Mallet-Joris (1951).
balùba, agg., sm. e sf. invar. agg. invar. Detto di popolazione bantu dello Zaire.
sm. e sf. invar. 1 Persona appartenente alla popolazione di lingua bantu dello Zaire. 2 Persona rozza, ignorante.
baluginàre, v. intr. 1 Apparire e sparire velocemente di persona o cosa. ~ balenare. 2 Presentarsi alla mente in modo rapido e confuso.
baluginìo, sm. Luce tenue e intermittente.
Balvàno Comune in provincia di Potenza (2.296 ab., CAP 85050, TEL. 0971).
bàlza, sf. 1 Luogo dirupato e scosceso. ~ burrone. 2 Striscia di stoffa posta in fondo a tende, vestiti femminili. ~ volant.
sf. 1 crag. 2 (striscia di stoffa) frill.
Balzac, Honoré de (Tours 1799-Parigi 1850) Scrittore francese. Indirizzatosi in un primo tempo alla carriera notarile, ben presto l'abbandonò per intraprendere quella letteraria senza però ricavarne successo. Trasferitosi a Parigi nel 1819, nel 1825 si lasciò coinvolgere in speculazioni industriali (tra cui l'acquisto di una tipografia) che si risolsero in gravi perdite economiche di cui risentì per tutta la vita. Si dedicò quindi di nuovo ed esclusivamente alle lettere componendo un centinaio di opere, tra romanzi e racconti, che più tardi radunò e ordinò con il titolo di Commedia umana; la raccolta, che fornisce un ottimo quadro della società francese degli inizi dell'Ottocento, è suddivisa in tre parti: Studi di costumi, Studi filosofici e Studi analitici. Buon osservatore di uomini e creatore di vigorosi personaggi descritti in tutti i loro sentimenti, oltre a essere maestro del romanzo realista, fu un prezioso testimone della società a lui contemporanea. Tra i romanzi inseriti nella Commedia umana si ricordano La pelle di zigrino (1831), Il medico di campagna (1833), Eugenia Grandet (1833), Papà Goriot (1834-1835), Il giglio della valle (1835), Il curato del villaggio (1839-1846), Splendori e miserie delle cortigiane (1839-1847), La cugina Betta (1846), Illusioni perdute (1837-1843), Il cugino Pons (1847), I contadini (1855). Scrisse anche un'opera teatrale, Mercadet l'affarista (1840), rappresentata nel 1851.
balzàna, sf. 1 Guarnizione all'orlo di vesti, tende e similari. 2 Striscia di pelo biancastro sopra gli zoccoli dei cavalli.
balzàno, agg. Stravagante, bizzarro. ~ capriccioso. <> posato.
balzàre, v. intr. 1 Sussultare, saltare su. ~ avventarsi. 2 Apparire d'un tratto con evidenza. ~ sbucare. <> dileguarsi.
v. intr. to leap, to jump.
deriv. da balza.
balzellàre, v. intr. Andare a piccoli balzi, saltellare. ~ ballonzolare.
balzèllo, sm. Imposta molto gravosa. ~ tributo.
balzellóni, avv. A piccoli balzi, a saltelli.
Balzìglia o Castèllo Località del Piemonte posta a 1.369 m di altezza nella valle del Germanasca di Massello, in provincia di Torino. Sede di un museo, fu roccaforte dei valdesi. Nel 1690 fu teatro di uno scontro dei valdesi con le truppe franco-piemontesi.
bàlzo, sm. Rimbalzo di un corpo battuto per terra, scatto.
sm. leap, jump.
Bàlzola Comune in provincia di Alessandria (1.586 ab., CAP 15031, TEL. 0142).
Bamako Città (646.000 ab.) del Mali, capitale dello stato.
bambàgia, sf. (pl.-gie) 1 Cotone a fiocchi. 2 Delicatezza. ~ riguardo.
sf. cotton wool; (americ.) absorbent cotton.
bambagìna, sf. Tela di bambagia.
bambagìno, agg. Di bambagia.
bambagióna, sf. Nome comune dell'Holcus lanatus, una graminacea perenne caratterizzata dall'avere gli organi vegetativi coperti di peluria.
bambagióso, agg. Simile, per aspetto o per morbidezza, alla bambagia. ~ soffice.
Bambàia (Busto Arsizio 1483-Milano 1548) Agostino Busti detto il Bambaia. Scultore. Tra le opere Monumento funebre di Gastone di Foix (1515-1521, smembrato e diviso tra Milano, Museo del Castello; Torino, Museo Civico; Londra, Victoria and Albert Museum).
Bambari Città (52.000 ab.) della Repubblica Centrafricana, capoluogo della prefettura di Ouaka.
Bambèrga Città (72.000 ab.) della Germania (Bamberg).
bamberòttolo, sm. 1 Bambino grassoccio e sproporzionato. 2 Persona rimasta bambina.
bambi, sm. invar. Cerbiatto, capriolo.
deriva dal nome del cerbiatto Bambi della favola omonima di Walt Disney.
bambinàggine, sf. Azione, comportamento infantile.
bambinàia, sf. Donna che per professione si prende cura di bambini. ~ tata.
bambinàta, sf. Azione, discorso da bambino. ~ ragazzata.
bambineggiàre, v. intr. Comportarsi da bambino, con ingenuità.
bambinerìa, sf. Atto o azione da bambino. ~ bambinata.
bambinésco, agg. Puerile, ingenuo. ~ infantile. <> maturo.
Bambini ci guardano, I Film drammatico, italiano (1943). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Luciano De Ambrosis, Isa Pola, Emilio Cigoli.
bambìno, agg. e sm. agg. 1 Molto giovane. <> adulto. 2 Innocente, semplice. ~ inesperto. <> smaliziato.
sm. 1 L'essere umano dalla nascita alla fanciullezza. ~ bimbo, marmocchio, piccino. 2 Persona adulta dal comportamento ingenuo o sciocco. 3 Figlio, di sesso maschile o femminile.
sm. child.
Bambino di sabbia Romanzo di T. Ben Jelloun (1985).
bambinóne, sm. 1 Accrescitivo di bambino 2 Adulto che si comporta da bambino. ~ giocherellone.
bambocciàta, sf. 1 Cosa o azione da bamboccio. 2 Genere pittorico ispirato a scene quotidiane di vita popolare.
bambòccio, sm. 1 Bambino grassoccio. 2 Fantoccio fatto soprattutto con cenci. 3 Persona inesperta e semplice. ~ babbeo. <> furbacchione.
sm. 1 plump child. 2 (fantoccio) rag doll.
Bambòccio (Haarlem 1592-1642) Pieter van Laer detto il Bamboccio. Pittore olandese. Tra le opere Acquavitaro (1625-1638, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica).
bàmbola, sf. 1 Pupazzo di vario materiale in forma di bambino o di donna. ~ pupa, pupattola. 2 Ragazza dal viso bello ma inespressivo.
sf. doll.
bambolàggine, sf. Comportamento infantile, immaturità. ~ puerilità.
bamboleggiàre, v. intr. 1 Comportarsi in modo puerile. 2 Assumere atteggiamento lezioso.
bambolésco, agg. (pl. m.-chi) Da bambola.
bàmbolo, sm. Bambino.
bambolóna, sf. 1 Accrescitivo di bambola. 2 Donna giovane vistosamente bella. 3 Donna anziana che affetta atteggiamenti di donna giovane.
Bambolona, La Romanzo di A. De Céspedes (1967).
bambolóne, sm. 1 Accrescitivo di bambolo. 2 Uomo dal comportamento goffo.
bambolòtto, sm. 1 Diminutivo di bambolo. 2 Pupazzo.
Bamboutos Dipartimento (155.000 ab.) del Camerun, capoluogo Mbouda.
Bamboutos
Regione montuosa (2.740 m) del Camerun.
bambù, sm. Denominazione comune data ad alcune piante della famiglia delle Graminacee facenti parte dei generi Bambusa, Arundinaria, Dendrocalamus, Sasa e Melocanna. Si tratta di alberi o arbusti dai fusti a culmo, legnosi e cavi, e dalle foglie laneolate. Crescono nelle zone tropicali e subtropicali umide, dove vengono impiegati nella costruzione di utensili e capanne. In Italia si coltivano specie ornamentali da giardino o da appartamento. Forniscono materiale per la carta e germogli commestibili.
sm. bamboo.
franc. bambou.
bambusàia, sf. Terreno piantato a bambù.
Bamenda Città (110.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento di Mezam e della provincia Nord-Ovest.
ban, sm. (pl. bani) Moneta divisionaria della Repubblica popolare di Romania pari a un centesimo di leu.
Banach, Stefan (Cracovia 1892-Leopoli 1945) Matematico polacco. Dedicò parte della sua vita allo studio della "teoria degli spazi vettoriali", pubblicata nel 1923 sulla rivista Fundamenta mathematicae, contribuendo allo sviluppo dell'analisi funzionale. Tra le sue pubblicazioni, Teoria delle operazioni lineari (1932). Partecipò attivamente alla resistenza contro i nazisti, cadendo durante la difesa di Leopoli.
banàle, agg. Privo di originalità, comune. ~ ovvio. <> inconsueto.
agg. 1 banal. 2 (comune) commonplace.
banalità, sf. 1 Mediocrità. ~ piattezza. <> originalità. 2 Detto banale.
banalizzàre, v. tr. Rendere banale.
banalizzazióne, sf. Il banalizzare.
banàna, sf. Frutto del banano.
sf. banana.
bananéto, sm. Piantagione di banani.
bananicoltùra, sf. Coltivazione di banani a livello industriale.
bananièra, sf. Nave attrezzata per il trasporto di banane.
bananièro, agg. e sm. agg. Delle banane e del loro commercio.
sm. Coltivatore, commerciante di banane.
banàno, sm. Nome con cui si designano diverse piante della famiglia delle Musacee e dell'ordine delle Scitaminee (Musa paradisiaca, sapientum, nana ecc.). Originarie dell'Estremo Oriente, crescono anche in paesi a clima subtropicale. Hanno foglie lunghe fino a un metro che terminano a ciuffo; i frutti (banane) sono bacche senza semi, dalla tipica forma allungata a navicella, di colore giallo o rossastro, raccolti in grappolo a formare un casco.
sm. banana tree.
Bànari Comune in provincia di Sassari (756 ab., CAP 07040, TEL. 079).
Banaskantha Distretto (1.265.000 ab.) dell'India, capoluogo Palanpur.
banàto, sm. 1 Dignità di bano. 2 Territorio governato da un bano.
banàusico, agg. (pl. m.-ci) Materiale, utilitaristico. ~ grossolano.
bànca, sf. 1 Istituto di credito che riceve in deposito e presta denaro. 2 Edificio sede di una banca. 3 Insieme di dati raccolti da un elaboratore elettronico. 4 Istituzione che provvede alla raccolta di organi e materiale biologico per trapianti.
sf. bank.
• La funzione della banca è di erogare risorse finanziarie a titolo di credito, prelevandole in parte dal proprio capitale e in parte dai fondi ottenuti da terzi a titolo di debito. Operazioni finanziarie proprie della banca sono quindi funzioni quali la raccolta di risparmi e il prestito di denaro. I debiti scaturiti dal rastrellamento delle risorse sono generalmente a scadenza breve e rappresentano una forma di pagamento alternativo alla moneta. Il sistema bancario serve dunque a mobilizzare le risorse finanziarie, rastrellandole presso i numerosi risparmiatori, e a operarne il credito verso le aziende; contemporaneamente è garantita la prestazione di altri servizi quali leasing e factoring. La liquidità, che la banca deve perseguire per far fronte in ogni momento a richieste di rimborso, è garantita con la creazione delle riserve, e grazie al controllo costante della solvibilità e della redditività. Il sistema bancario è sottoposto al controllo pubblico. Varie attività prefiguranti quelle bancarie odierne erano già presenti in epoche remote. Nell'antica Babilonia i privati cittadini consegnavano in custodia le loro ricchezze al tesoro del tempio. Anche in Grecia i templi svolgevano questa funzione, rilevata poi dai banchieri privati (trapeziti). Nell'antica Roma le tabernae argentariae facevano prestiti ai cittadini e, tra le altre, erano consuete le operazioni di cambio. Nel medioevo i banchieri mercanti, oltre a custodire, per conto di terzi, denaro che poi veniva reinvestito, si fecero anche intermediari di pagamenti. Si assunse, come unità di misura dei conti, una moneta fittizia, detta moneta di banco, equivalente a una certa quantità d'oro. I lombardi, nel XII sec. in particolare, contribuirono all'evoluzione delle attività bancarie spostandosi spesso anche sulle piazze estere; le altre città italiane in cui si sviluppò questa attività finanziaria furono Amalfi, Firenze, Genova, Pisa, Siena e Venezia. In seguito alla rivoluzione industriale, e quindi a una maggior circolazione di capitali, la figura del banchiere non fu più sufficiente a soddisfare le richieste; sorsero così dei veri e propri istituti bancari capaci di gestire grandi quantità di denaro da impiegare nel finanziamento delle varie attività economiche. La banca si indirizza quindi verso una funzione di intermediazione, raccogliendo capitali e distribuendoli ai proprietari di imprese che ne fanno richiesta. Oltre alla semplice mobilizzazione delle risorse finanziarie, le banche assolvono anche a una funzione di produzione, poiché permettono la trasformazione dei capitali. Le operazioni delle banche si suddividono in attive e passive; delle prime fanno parte sconto di cambiali o altri titoli di credito, anticipazioni su garanzia mobiliare e immobiliare ecc.; delle seconde operazioni quali depositi a risparmio, depositi in conto corrente, emissione di assegni circolari ecc.; altre operazioni complementari sono i pagamenti e le riscossioni per conto del cliente, la custodia di valori in apposite cassette di sicurezza, il deposito di titoli in amministrazione. Le diverse denominazioni date ai sistemi di credito (commerciale, industriale, fondiario, agrario) distinguono poi i quattro tipi fondamentali di banca: gli istituti di credito commerciale, che eseguono operazioni a breve scadenza per i commercianti, gli istituti di credito mobiliare o industriale che si occupano principalmente di procurare capitale alle industrie comperandone le azioni e le obbligazioni e rivendendole al pubblico, gli istituti di credito fondiario, sorti con l'intenzione di dare ai titolari di fondi rustici o urbani crediti a lunga scadenza, gli istituti di credito agrario che concedono agli agricoltori gli strumenti per governare le loro imprese. La banca di emissione (o banca centrale)può emettere cartamoneta con il consenso dello stato. In Italia l'unica banca deputata all'emissione di cartamoneta è, dal 1926, la Banca d'Italia; ha inoltre funzione di emanare provvedimenti atti a salvaguardare l'economia dello stato, in base alle direttive del governo. Il sistema bancario odierno è formato dalla Banca d'Italia e dall'ufficio italiano dei Cambi, dalle aziende di credito e da tre istituti centrali di categoria: l'Istituto centrale delle banche popolari italiane, l'Istituto centrale di banche e banchieri e l'Istituto di credito delle casse di risparmio italiane (Italcasse). Le banche popolari, nate in Germania, furono organizzate in Italia da L. Luzzati e F. Viganò; la loro finalità è quella di concedere crediti anche alle persone meno agiate, che altrimenti non li riceverebbero dalle grandi banche.
bancàbile, agg. Riferito a titolo di credito che può essere presentato alla banca per lo sconto.
Bancalàri, Michèle Albèrto (Chiavari 1805-Genova 1864) Fisico. Docente di fisica presso l'università di Genova, compì ricerche sulle forze molecolari e sul diamagnetismo nei gas.
bancàle, sm. Incastellatura fissa di una macchina utensile. ~ banco.
bancarèlla, sf. Carretto dei venditori ambulanti di merci varie. ~ banchetto.
sf. 1 stall. 2 (per libri) bookstall.
bancarellìsta, sm. e sf. Chi vende oggetti su bancarelle.
bancàrio, agg. e sm. agg. Di banca.
sm. Impiegato di banca.
agg. bank, banking. sm. bank clerk.
bancarótta, sf. Insolvenza dolosa o colposa di un imprenditore fallito nei confronti dei creditori. Si parla di bancarotta semplice quando l'imprenditore non ha osservato elementari norme di prudenza e diligenza, compromettendo la situazione patrimoniale con operazioni rischiose o spese non sostenibili, e di bancarotta fraudolenta quando l'imprenditore si adopera per sottrarre od occultare beni, documenti, debiti o passività. ~ rovescio, tracollo.
sf. 1 bankruptcy. 2 (fare bancarotta) to go bankrupt.
bancarottière, sm. Chi fa bancarotta.
banchettàre, v. intr. Partecipare a banchetti. ~ gozzovigliare. <> digiunare.
Banchétte Comune in provincia di Torino (3.784 ab., CAP 10010, TEL. 0125).
banchétto, sm. 1 Diminutivo di banco. 2 Lauto pranzo con molti convitati. 3 Bancarella.
sm. banquet.
deriv. da banco.
banchière, sm. Proprietario o grande azionista di una banca.
sm. banker.
Banchièri, Adriàno (Bologna 1568-1634) Compositore. Tra le opere Concerti ecclesiastici (1595) e Madrigali drammatici (1598-1608).
banchìna, sf. Fascia di terreno rialzato e pavimentato, sito lungo i porti e i binari delle stazioni ferroviarie. ~ marciapiede.
sf. 1 (porto) dock, quay. 2 (ferr.) platform. 3 (per pedoni in strada) verge, shoulder, path.
banchinàggio, sm. In un'armatura provvisoria, complesso di banchine.
banchìsa, sf. Massa di ghiaccio galleggiante nei mari polari.
banchìsta, sm. e sf. Banconiere.
bànco, sm. 1 Sedile in legno, con o senza schienale, a seconda degli usi. 2 Tavolo di lavoro per artigiani. 3 Azienda di credito. 4 Mobile a forma di tavolo che separa gli acquirenti dai compratori. 5 Ammasso di elementi naturali (nebbia, sabbia).
sm. 1 seat, bench. 2 (banca) bank. 3 (negozio) counter. 4 (bancarella al mercato) stall. 5 (nebbia) fog bank.
Bànco déllo Scultóre Costellazione formata da stelle con luminosità debole, situata nell'emisfero celeste australe; si trova a sud della Balena ed è osservabile nelle notti autunnali.
bancogìro, sm. Operazione bancaria con cui si trasferisce una somma da un conto all'altro.
bàncomat, sm. invar. Sistema di prelevamento di contanti, 24 ore su 24, da uno sportello bancario automatico.
sm. invar. 1 cash dispenser, automated banking. 2 (tessera) cash card.
bancóne, sm. Banco chiuso fino a terra che separa gli acquirenti dai venditori o gli impiegati dal pubblico.
banconière, sm. Chi serve i clienti al banco di vendita. ~ banchista, banconista.
banconìsta, sm. e sf. Banconiere.
banconòta, sf. Biglietto di banca, emesso dalla banca centrale, con valore di moneta legale.
sf. banknote.
Bancroft, Anne (New York 1931-) Nome d'arte dell'attrice teatrale e cinematografica Anna Maria Italiano. Tra le sue interpretazioni di successo, si ricordano Anna dei miracoli (1962, premiata con un Oscar), Il laureato (1968) e Due vite una svolta (1977).
band, sf. invar. Orchestra jazz o da ballo in cui prevalgono gli strumenti a fiato e a percussione.
bànda, sf. 1 Compagnia di armati per la guerriglia. 2 Gruppo di suonatori di strumenti a fiato e a percussione; nacque quando si diffusero i primi spettacoli musicali all'aperto. 3 Gruppo organizzato di malviventi. 4 Intervallo di frequenze occupato da un segnale. 5 Striscia di stoffa applicata a un vestito. ~ fascia, fettuccia.
sf. 1 band. 2 (lato) side. 3 (fuorilegge) gang. 4 (striscia di stoffa) stripe, band.
lat. mediev. bandum insegna.
• In fisica è l'insieme di righe spettrali derivanti da fenomeni di emissione o assorbimento di sostanze chimiche. Il termine indica anche un intervallo di frequenze (es. banda ottica corrispondente alla luce visibile).
Nelle telecomunicazioni le bande di frequenza caratterizzano i vari canali di trasmissione e sono determinate dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni. Le bande laterali sono invece quei gruppi di frequenze che si trovano immediatamente al di sopra (banda laterale superiore) e al di sotto (banda laterale inferiore) della frequenza principale (portante) di un segnale modulato in frequenza. Il compito delle bande laterali è quello di contenere tutte le informazioni da trasmettere; pertanto, se si desidera convertire la trasmissione in modulazione d'ampiezza, è possibile eliminare la frequenza portante e, talvolta, anche una delle due laterali, senza peraltro compromettere il contenuto della trasmissione.
Banda (città) Città (72.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo.
Banda (isole) Gruppo di isole (60.000 ab.) dell'Indonesia.
Banda (mare) Mare interno (695.000 km2) dell'oceano Pacifico.
Banda Aceh Città (143.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia di Aceh.
Banda degli onesti, La Film commedia, italiano (1956). Regia di Camillo Mastrocinque. Interpreti: Totò, Peppino De Filippo.
Bandama Fiume (720 km) della Costa d'Avorio.
bandàna, s.f. piccolo foulard che si porta annodato alla testa o intorno al collo.
Bandar Abbas Città dell'Iran (88.000 ab.). Industria petrolchimica. Porto importante sullo stretto di Hormuz.
Bandar Seri Begawan Città (55.000 ab.) del Brunei, capitale di Brunei.
bandàto, agg. e sm. agg. Attraversato da banda.
sm. Scudo col campo diviso diagonalmente in un numero pari di bande.
bandeau, sm. invar. Ognuna delle due strisce di capelli che inquadrano il volto e si raccolgono sulla nuca nelle acconciature femminili.
bandéggio, sm. Tecnica di evidenziazione della diversità di distribuzione delle sostanze proteiche sui cromosomi.
Bandeira, Manuel (Recife, Pernambuco 1886-Rio de Janeiro 1968) Poeta. Tra le opere Libertinaggio (1930) e Stella della sera (1963).
Bandeira, Pico da Cima montuosa (2.890 m) del Brasile.
bandeirantes Bande di coloni portoghesi che, dal XVI al XVIII sec., capeggiarono spedizioni contro negri e indios. ~ paulisti.
bandèlla, sf. 1 Piastra metallica infissa su imposte, sportelli e similari provvista all'estremità di un anello che li fissa nei cardini. 2 Risvolto.
Bandèllo, Mattèo (Castelnuovo Scrivia, Alessandria 1485-Agen 1561) Novelliere e poeta. Nato da famiglia aristocratica, entrò fin dal 1504 nell'ordine dei domenicani, mantenendo però stretti contatti con gli ambienti cortigiani dell'Italia padana e con l'aristocrazia genovese. Nella fase più acuta delle guerre d'Italia, ebbe incarichi diplomatici al servizio di signori diversi. Visse sempre la sua condizione di frate in modo piuttosto libero e mondano. Nel 1541 emigrò in Francia, dove fu nominato vescovo di Agen. Rimase in Francia fino alla morte. Tra le opere sono da ricordare Quattro libri delle Novelle (1554-1573),più di 200 Rime (postumo, 1816). Le Novelle presentano una straordinaria varietà di situazioni e di personaggi con una lingua di grande immediatezza e vivacità. Esse ispirarono vari autori, tra i quali William Shakespeare (per la tragedia Romeo e Giulietta e per le commedie Molto rumore per nulla e La dodicesima notte), Stendhal, G. Byron e A. de Musset.
Bandera, La Film drammatico, francese (1935). Regia di Julien Duvivier. Interpreti: Jean Gabin, Annabella, Pierre Renoir. Titolo originale: La Bandéra
banderése, sm. Cavaliere feudale che poteva schierare un gruppo di vassalli portanti una sua bandiera.
banderìlla, sf. Asticciola di legno, dalla punta metallica, ornata di nastri, che i toreri piantano nel collo dei tori nel corso della corrida.
banderillèro, sm. invar. Torero che pianta le banderilla nel collo del toro.
banderuòla, sf. 1 Diminutivo di bandiera. 2 Individuo volubile, che muta facilmente opinione. ~ voltagabbana. 3 Insegna girevole in metallo posta sulla sommità degli edifici e indicante la direzione del vento.
sf. 1 weathervane. 2 (meteor.) weathercock.
bandièra, sf. Drappo di stoffa colorata e, per estensione, la sua riproduzione (su carta o altri supporti) che simboleggia uno stato o un ente internazionale (ONU, CEE). I colori sono quelli distintivi della nazione o dell'ente caratterizzato; quelli della bandiera italiana sono fissati dalla Costituzione. Chi oltraggia pubblicamente la bandiera viene perseguito penalmente per vilipendio. ~ vessillo.
sf. 1 flag, banner. 2 (colori nazionali) colours.
deriv. da banda.
Bandiera gialla Film drammatico, americano (1950). Regia di Elia Kazan. Interpreti: Richard Widmark, Paul Douglas, Jack Palance. Titolo originale: Panic in the Streets
Bandièra róssa Canto politico di ignoto probabilmente di origine repubblicana, scritto su di un motivo popolare lombardo, che risale alla fine del XIX sec. Fu in seguito adottato da socialisti e comunisti.
Bandiera sventola ancora, La Film di guerra, americano (1943). Regia di Lewis Milestone. Interpreti: Errol Flynn, Ann Sheridan, Walter Huston. Titolo originale: Edge of Darkness
Bandièra, Attìlio ed Emìlio (Venezia 1810 e 1819-Vallone di Rovito, Cosenza 1844) Patrioti italiani e ufficiali della marina austriaca. Si affiliarono alla Giovine Italia nel 1842 e dopo due anni furono fucilati dai Borboni dopo una fallita insurrezione in Calabria.
bandieràio, sm. Chi fabbrica o vende bandiere.
bandierìna, sf. 1 Diminutivo di bandiera. 2 Nel calcio, drappo attaccato a un'asta posta agli angoli del campo.
bandinèlla, sf. 1 Tessuto leggero e molto apprettato impiegato per imballare tessuti e per modelli di sartoria. 2 Asciugamano in rotoli. 3 Drappo che ricopre il leggio nelle chiese.
Bandinèlli, Bàccio (Firenze 1493-1560) Scultore. Tra le opere Rilievi del coro di Santa Maria del Fiore (1555, Firenze).
Bandini (Bandulovic), Màrco (Skoplje ?-Bacau 1650) Arcivescovo francescano. Tentò strenuamente di appianare i contrasti tra la Chiesa cattolica e quella moldava. Tra le sue opere, il Codex Bandinus.
Bandìni, Lorènzo (Barce, Libia 1935-Monte Carlo 1967) Corridore automobilista. Negli anni dal 1963 al 1966, si aggiudicò il titolo di campione d'Italia. Morì in un tragico incidente nel Gran Premio di Monte Carlo.
bandìre, v. tr. 1 Annunziare con pubblico avviso o bando. ~ diffondere. 2 Mettere da parte. ~ esiliare. 3 Scacciare. <> accogliere.
v. tr. 1 to announce publicly, to proclaim. 2 (esiliare) to exile, to banish.
Bandirma Città (78.000 ab.) della Turchia, nella provincia di Balikesir.
bandìsta, sm. e sf. Suonatore in una banda musicale.
bandìstico, agg. Di banda musicale.
bandìta, sf. Zona di protezione e ripopolamento dove sono proibiti caccia, pesca, pascolo. ~ riserva.
Banditi a Orgosolo Film drammatico, italiano (1961). Regia di Vittorio De Seta, Interpreti: attori presi dalla vita reale.
banditìsmo, sm. Fenomeno sociale costituito dalla criminalità organizzata. ~ brigantaggio.
bandìto, agg. e sm. agg. Che è messo al bando.
sm. 1 Chi commette atti criminali. 2 Persona senza scrupoli.
sm. bandit, outlaw.
Bandito della Casbah, Il Film drammatico, francese (1936). Regia di Julien Duvivier. Interpreti: Jean Gabin, Mireille Balin, Gabriel Gabrio. Titolo originale: Pépé le Moko
Bandito, Il Film drammatico, italiano (1946). Regia di Alberto Lattuada. Interpreti: Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Carlo Campanini.
banditóre, sm. 1 Chi legge ad alta voce nelle strade notizie d'interesse pubblico. ~ araldo, messaggero. 2 Chi grida gli oggetti, i prezzi e le offerte nelle vendite all'incanto.
sm. (vendite all'incanto) auctioneer.
bàndo, sm. Comunicazione ufficiale di un'autorità ai cittadini. ~ disposizione, ordinanza.
sm. 1 ban. 2 (annuncio) notification, announcement. 3 (proclamazione) proclamation. 4 (esilio) exile.
bandolièra, sf. Striscia di cuoio o tessuto provvista di tasche per le munizioni portata ad armacollo dai soldati o per ornamento. ~ fascia, tracolla.
bàndolo, sm. Il capo della matassa.
sm. (fig.) the key to the problem.
bandóne, sm. 1 Grossa lastra di metallo. 2 Saracinesca di metallo.
bandoneon, sm. invar. Fisarmonica quadrangolare a doppia intonazione con bottoni su entrambi i lati.
Bandudu Città (64.000 ab.) dello Zaire, capoluogo della regione omonima.
Bandung Città (2.027.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia di Giava Occidentale.
bandùra, sf. Strumento a plettro di origine tartara. Attualmente viene utilizzato in alcuni paesi slavi e in oriente.
Bànfi, Lìno (Andria 1936-) Pasquale Zagaria, attore cinematografico e comico televisivo.
bang, inter. e sm. inter. Riproduce il rumore di un urto o di uno sparo.
sm. Effetto acustico provocato dal passaggio di un aereo a velocità prossima o superiore a quella del suono.
Bangalore Città (2.651.000 ab.) dell'India, capitale dello stato di Karnataka. Importante nodo ferroviario sulla linea Bombay-Madras. Fiorente mercato della lana e della seta, ha avuto, in epoca recente uno sviluppo notevole nel settore informatico. È sede di un'università e di un istituto di ricerche scientifiche. Di grande interesse artistico-turistico l'antico palazzo del maragià di Mysore.
bàngio => "banjo"
Bangka Isola (312.000 ab.) dell'Indonesia.
Bangkok Capitale della Thailandia (5.717.00 ab.), situata sulle sponde del fiume Menam che sfocia nella parte settentrionale del golfo del Siam, nelle vicinanze del quale si trova il grande porto della città. La densità di abitanti unita alle scarse risorse e al pericolo delle alluvioni rendono la zona gravemente sottosviluppata. Tuttavia la città è un centro commerciale importante, il primo del paese, con industrie cartarie, del legname, della fabbricazione di automobili, alimentari (lavorazione del riso), della lavorazione del petrolio e delle lavorazioni artigianali. Attualmente ha avuto uno sviluppo turistico considerevole. Accanto alla parte moderna, conserva caratteristici quartieri costruiti su palafitte presso le rive del fiume; altrettanto caratteristico è l'intreccio di canali per i quali è stata definita la Venezia d'oriente. Degna di nota la cittadella reale fortificata e i templi tra i quali spicca quello del Buddha di Smeraldo la cui costruzione è stata completata nel 1785. Sede della cultura thai, vi si trovano, l'Organizzazione del trattato del Sud-est asiatico, due università e il Museo Nazionale che contiene reperti di archeologia thai e numerose opere d'arte.
Bangladesh Stato dell'Asia meridionale nel sud del continente indiano, confina a ovest, nord e nord-est con l'India e con la Birmania a sud-est e si affaccia a sud sul golfo del Bengala.
Il territorio è interamente occupato dalla pianura alluvionale formata dai fiumi Gange, Brahmaputra-Jamuna, Tista e Surma-Meghna.
La pianura meridionale è spesso al di sotto del livello del mare ed è occupata da paludi; le piene dei fiumi provocano spesso terribili inondazioni. Nella parte nordorientale troviamo l'altopiano di Shillong, mentre a sud-est sono presenti le ultime propaggini degli Arakan.
Il clima è caratterizzato da temperature elevate, scarsa escursione termica stagionale e precipitazioni abbondanti.
Il Bangladesh è uno degli stati a più alta densità del mondo, con una popolazione poverissima. Capitale è Dhaka (o Dacca, 4.770.000 ab.), che con Narayanganj forma un'unica area urbana; inoltre importanti sono le città di Chittagong, Khulna, Barisal, Saidpur.
L'economia è basata su un'attività agricola tradizionale che è favorita dal clima umido e può contare su tre raccolti annuali (riso, patate, iuta, canna da zucchero, tè, tabacco, semi oleosi). Piuttosto diffusi sono l'allevamento del bestiame e la pesca. L'industria è legata principalmente alla lavorazione della iuta. Stanno sorgendo alcuni complessi chimici, metalmeccanici, della gomma e del cemento. L'artigianato produce la famosa mussola.
STORIA Nel 1971, il Pakistan orientale si ribella al governo centrale; sostenuto dall'India, diventa lo stato indipendente del Bangladesh; capo del governo è Mujibur Rahman, capo della lega Awami. Diventato presidente della repubblica nel 1975, M. Rahman viene deposto e ucciso da un colpo di stato diretto da Ziaur Rahman, presidente della repubblica dal 1978 al 1981. Nel 1982 le forze armate portano al potere il generale Ershad, eletto presidente della repubblica nel 1983. Nel 1990 un'opposizione crescente al regime costringe Ershad alle dimissioni. L'anno successivo, a seguito di elezioni legislative, diventa primo ministro Khaleda Zia, vedova di Ziaur Rahman e viene ristabilito il sistema parlamentare.
• Abitanti-120.433.000
Superficie-143.998 km2
Densità-836,3 ab./km2
Capitale-Dhaka (Dacca)
Governo-Repubblica parlamentare
Moneta-Taka
Lingua-Bengali e inglese
Religione-Musulmana, con minoranze induiste
Bangueolo Bacino lacustre (10.000 km2) dello Zambia.
Bangui Città (452.000 ab.) della Repubblica Centrafricana, capitale dello stato.
baniàno, sm. Nome comune del Ficus bengalensis, un albero sempreverde che presenta radici avventizie aeree. Questa denominazione viene da alcuni utilizzata per indicare anche altre specie di Ficus.
Bani-Sadr, Abdolhassan (Hamadan 1933-) Politico iraniano. Fu presidente della repubblica islamica nel 1980 e 1981.
Banja Luka Città (143.000 ab.) della Bosnia Erzegovina settentrionale, situata sul fiume Vrbas, capitale del distretto omonimo. Le principali risorse economiche sono rappresentate da industrie alimentri, del tabacco, del legname e dall'estrazione del carbone. Vi si trovano rovine romane, un'antica fortezza e alcune moschee.
Banjarmasin Città (444.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola del Borneo, capoluogo della provincia di Kalimantan Meridionale.
banjo, sm. invar. Strumento simile alla chitarra diffuso soprattutto nell'America Settentrionale e introdotto nella primitiva musica jazz. È formato da un piccolo tamburo aperto nella parte inferiore che fa da cassa di risonanza. Sul manico che ha la funzione di tastiera ci sono quattro corde che si estendono fino alla membrana della cassa.
Banjul Città del Gambia (44.500 ab.), capitale dello Stato, sorge sull'estuario del fiume Gambia. Porto e aeroporto. Già Bathurst. Centro amministrativo e commerciale, esporta olio di palma e arachidi.
bankiva, sm. invar. Nome del Gallus bankiva, gallo selvatico indiano.
Bankura Città (95.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, capoluogo del distretto omonimo.
banlieue, sm. Nel medioevo era la giurisdizione cittadina sul territorio fino a una lega dalla città. Attualmente indica i sobborghi di una città.
Bànnio Anzìno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (619 ab., CAP 28032, TEL. 0324).
bàno, sm. Titolo assegnato a quei dignitari croati che nel XII sec. erano posti al governo di un territorio chiamato banato.
Bansk´ Bystrica Città (86.000 ab.) della Repubblica Slovacca, capoluogo della provincia della Slovacchia Centrale.
Bànti, Ànna (Firenze 1895-Ronchi di Massa 1985) Pseudonimo di Lucia Lopresti. Scrittrice. Fu fondatrice della rivista Paragone, insieme al marito Roberto Longhi, critico d'arte, che ne assunse la direzione. Si occupò della redazione letteraria della rivista. Alla morte del marito, avvenuta nel 1970, Anna Banti gli succedette nella direzione. Paragone ha avuto il merito di valorizzare autori italiani come Pier Paolo Pasolini, Beppe Fenoglio e Carlo Emilio Gadda. Ha inoltre raccolto la collaborazione di critici di prestigio come Maria Corti e Cesare Segre. Il linguaggio della Banti tende a essere arduo ed estremamente raffinato; questo ha fatto sì che, nonostante i meriti letterari, anche le sue opere più riuscite non avessero un successo popolare. L'iniziale itinerario della memoria si è sviluppato, con la consueta attenta cura stilistica, in opere più ampie, fino all'analisi sofferta della propria vita, combattuta tra l'amore per il marito e la propria vocazione di studiosa e scrittrice. Tra i temi ricorrenti nei suoi numerosi lavori, sono da citare la lotta della donna contro un mondo dominato dagli uomini e la ricostruzione raffinata di ambienti storici e moderni. Significativo, a questo proposito è il romanzo Artemisia (1947) che rievoca la vita della pittrice Artemisia Gentileschi (1597-ca. 1652), una donna che per trovare la sua strada deve lottare contro i pregiudizi del tempo. Tra le opere di narrativa, Itinerario di Paolina (1937), Il coraggio delle donne (1940), Sette lune (1942), Le monache cantano (1943), Artemisia (1947; poi adattato per il teatro con il titolo Corte Savella nel 1960), Le donne muoiono (racconto, 1951), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (racconto, 1957), Le mosche d'oro (1962), Campi Elisi (racconti, 1963), Noi credevamo (1969), Dittico mediceo (1973), La camicia bruciata (1973), Da un paese vicino (1975), Un grido lacerante (1981). Ai lavori di narrativa si affiancano una biografia di Matilde Serao (1966) e lavori di critica d'arte, tra cui le monografie su Lorenzo Lotto (1953), Fra' Angelico (1953), Diego Velásquez (1955) e Claude Monet (1956); si occupò anche di critica letteraria e cinematografica (Opinioni, 1961).
Bànti, Guìdo (Montebicchieri 1852-Firenze 1925) Medico insigne, specializzato in patologia.
Banting, Frederick Grant (Alliston 1891-acque di Terranova 1941) Fisiologo canadese. Gli è attribuita la scoperta dell'insulina e nel 1923 fu onorato con il premio Nobel.
bàntu, o bantù, sm. Denominazione che designa sia un gruppo linguistico dell'Africa centromeridionale, sia i popoli stanziati al di sotto dell'equatore, parlanti gli oltre seicento dialetti che compongono la famiglia divisi in cinquantun gruppi, con l'esclusione di pigmei, boscimani e ottentotti.
Banulescu, Stefan (Facaieni 1929-) Poeta e prosatore romeno. Tra le opere, Itinerario di campagna (1965), L'inverno degli uomini (1965), una raccolta di novelle, e Canti campestri (1968), raccolta di poesie a sfondo fantasioso, Il milionario (1977).
banzai, inter. Esclamazione augurale giapponese che corrisponde all'italiano evviva. Divenne il grido di guerra dei soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
Bànzi Comune in provincia di Potenza (1.903 ab., CAP 85010, TEL. 0971).
Bao Dai (Hué 1913-1997) Imperatore dell'Annam dal 1925 al 1945, anno in cui proclamò l'indipendenza del paese con il nome di Vietnam e abdicò. Fu a capo dello stesso stato dal 1949 al 1955.
baobàb, sm. Pianta arborea appartenente alla famiglia delle Bombacacee, tipiche piante tropicali dei climi aridi. Raggiunge dimensioni gigantesche, con tronco da 10 m circa di diametro. Originaria dell'Africa centrale, ha grande chioma e frutti commestibili, raggiungendo anche la ragguardevole età di 400 anni.
Baoding Città (265.000 ab.) della Cina, nella provincia di Hebei.
Baoji Città (180.000 ab.) della Cina, nella provincia di Shanxi.
Baóne Comune in provincia di Padova (3.104 ab., CAP 35030, TEL. 0429).
Baotou Città (984.000 ab.) della Cina, nella Mongolia Interna.
Baqi, Mahmud Abdul (Istanbul 1526-1600) Poeta turco. Tra le opere Canzoniere.
Baquba Città (115.000 ab.) dell'Iraq, capoluogo del governatorato di Diala.
bar, sm. invar. Locale pubblico in cui si consumano caffè, bibite, liquori e paste.
sm. invar. bar.
• Nel Sistema Internazionale (SI) è l'unità di misura della pressione, di simbolo b, corrispondente circa a 1 atm (1 b = 0,9869 atm). In meteorologia si usa il sottomultiplo millibar (1 mb = 0,001 b).
bàra, sf. Cassa da morto.
sf. coffin.
longobardo bara lettiga.
Bara Banki Città (62.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo.
baràbba, sm. invar. Vagabondo, furfante.
Baràbba Personaggio evangelico. Detenuto ebreo, fu liberato per volere popolare al posto di Gesù da Ponzio Pilato.
Barabba
Dramma di M. de Ghelderode (1929).
Baracaldo Città (112.000 ab.) della Spagna, nella provincia di Vizcaya.
baracàne, sm. Stoffa grossolana ottenuta con il pelo di capra o di cammello.
baràcca, sf. Costruzione di legno per il ricovero provvisorio di uomini, cose, animali. ~ catapecchia, capanno. 2 Impresa, attività o famiglia con situazione precaria e non brillante.
sf. shed, hut, cabin.
Baràcca, Francésco (Lugo 1888-colle del Montello 1918) Aviatore. Fu famosissimo durante la prima guerra mondiale per la sua grande abilità: abbatté trentaquattro aerei nemici. Morì abbattuto dalla contraerea.
baraccaménto, sm. Insieme di baracche. ~ bidonville.
baraccàto, sm. Chi abita in una baracca.
baracchìno, sm. 1 Diminutivo di baracca. 2 Edicola, chiosco di bibite. 3 Piccolo ricovero temporaneo per alpinisti o militari.
baraccóne, sm. Grande baracca, in cui si danno spettacoli popolari. ~ luna park.
baracconìsta, sm. e sf. Proprietario o lavorante di baraccone da fiera.
baraccòpoli, sf. Agglomerato di baracche alla periferia di una grande città.
Baràdili Comune in provincia di Oristano (119 ab., CAP 09090, TEL. 0783).
baràggia, sf. Brughiera, steppa.
Baragiàno Comune in provincia di Potenza (2.716 ab., CAP 85050, TEL. 0971).
Baram Fiume (400 km) della Malaysia.
Baran, Paul Alexander (Nikolajev 1910-San Francisco 1964) Economista statunitense di origine ucraina e di ideologia marxista. Tra le sue opere, Progresso economico e surplus economico (1953) e in collaborazione con P. M. Sweezy Il capitale monopolistico (1966).
Baranagar Città (170.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, sobborgo di Calcutta.
Baranèllo Comune in provincia di Campobasso (2.790 ab., CAP 86011, TEL. 0874).
Baràno d'Ìschia Comune in provincia di Napoli (7.738 ab., CAP 80070, TEL. 081).
Baranovici Città (167.000 ab.) della Bielorussia, nella provincia di Brest.
Barany, Robert (Vienna 1876-Uppsala 1936) Medico austriaco. Si occupò in particolare di malattie cardiache e fu insignito del premio Nobel nel 1914.
Baranya Contea (418.000 ab.) dell'Ungheria, capoluogo Pécs. L'omonima regione si estende tra il Danubio e la Drava.
baraónda, sf. Rumorosa e fastidiosa confusione provocata da gente che si muove o si comporta in modo disordinato. ~ schiamazzo. <> calma.
sf. bustle, hubbub.
spagn. barahunda.
baràre, v. intr. 1 Truffare al gioco. ~ imbrogliare, frodare. 2 Essere sleali.
v. intr. to cheat.
deriv. da baro.
Baràsso Comune in provincia di Varese (1.636 ab., CAP 21020, TEL. 0332).
Baratièri, Orèste (Condino 1841-Vipiteno 1901) Generale e governatore dell'Eritrea dal 1892. Tentò di invadere l'Etiopia ma venne sconfitto per tre volte, ad Amba Alagi (1895), a Macallè (1896) e ad Adua (marzo 1896).
Baràtili San Piètro Comune in provincia di Oristano (1.203 ab., CAP 09070, TEL. 0783). Centro agricolo (cereali, uva, agrumi) e dell'allevamento (ovini).
bàratro, sm. Luogo profondo e buio. ~ precipizio. <> sommità.
sm. abyss.
lat. barathrum, dal greco barathron.
barattàre, v. tr. Scambiare una cosa con un'altra. ~ cambiare, permutare, sostituire.
v. tr. 1 to barter. 2 (fam.) to swap.
deriv. da baratta.
baratterìa, sf. Inganno, frode.
barattière, sm. Chi commette baratteria.
baràtto, sm. Scambio diretto di un bene o di un servizio con un altro. ~ cambio, permuta.
sm. barter.
baràttolo, sm. Vaso in banda stagnata, vetro, alluminio, plastica, di forma cilindrica, con coperchio. ~ lattina, vasetto.
sm. 1 (metallico) tin, can. 2 (in coccio o vetro) pot, jar.
Barazzùtti, Corràdo (Udine 1953-) Tennista. Fu campione italiano di singolare dal 1976 al 1981.
bàrba, sf. e sm. invar. sf. 1 L'insieme dei peli che l'uomo ha sulle guance e sul mento. 2 Ogni appendice flessibile o rigida che si stacca a spina di pesce dal centro delle penne degli Uccelli.
sm. invar. Uomo che porta la barba.
sf. beard.
lat. barba.
• Molti popoli antichi (per esempio i semiti) usavano portare lunghissime barbe accuratamente pettinate. Gli ebrei e le popolazioni arabe consideravano un atto sacrilego radersi le guance e un'offesa tagliare la barba altrui. Più avanti, i turchi tra le classi più elevate, usavano tagliare la barba tenendo solo i baffi. Il costume di radersi è molto antico; troviamo monumenti egiziani delle prime dinastie completamente sbarbati. I greci si radevano solo i baffi. Col passare degli anni barba e baffi divennero simbolo di virilità, ma nell'età macedone si diffuse l'uso del rasoio e solo i filosofi e i vecchi continuarono a portare la barba. I romani cominciarono a usare il rasoio dopo il III sec. a. C. con il rito della depositio barbae che voleva la prima rasatura di un giovane, mentre la barba degli uomini era tenuta corta fino ai quarant'anni. Col cristianesimo in occidente si diffuse rapidamente l'uso del rasoio. Solo i monaci portavano barbe lunghe e folte. Nel XIV sec. in Italia e in altri Paesi d'Europa, la barba veniva portata solo dai vecchi e dagli uomini di legge. Tornò di moda dopo un paio di secoli. Nel XVII sec. barba e baffi ripresero grande importanza e gli uomini usavano arricciarli con ferri caldi unti con olio di gelsomino e cedro. Nel XVIII sec. la parrucca richiedeva il viso rasato; dopo la fine dell'Ottocento tornarono barba e baffi di proporzioni ridotte. Nel periodo risorgimentale i seguaci degli austriaci portavano basette lunghe o barba a forma di collana, o si radevano interamente; i giovani patrioti portavano la barba intera o a pizzo.
In botanica si chiamano barbe le ramificazioni terminali di una radice.
Barba di becco
Pianta (Tragopogon pratensis) appartenente alla famiglia delle composite, che viene coltivata o che cresce spontaneamente nei prati, dai frutti peduncolati e dai fiori di colore giallo.
Barba di bosco
Lichene (Usnea barbata) di colore tendente al grigio che presenta un tallo frutico e spesso filiforme, si trova su piante arboree.
Barba di cappuccino
Pianta (Plantago coronopus) appartenente alla famiglia delle Plantaginacee, che cresce nelle zone desertiche.
Barba di capra
Nome comune dell'Hydnum coralloides, un fungo dei Basidiomiceti che si può mangiare solo quando è giovane.
Barba di Giove
Pianta perenne (Anthyllis barba-jovis) appartenente alla famiglia delle Papilionacee.
Bàrba, Eugènio (Gallipoli 1936-) Regista teatrale, fondatore nel 1964 in collaborazione con J. Grotowski dell'Odin Teatret a Oslo (dal 1966 in Danimarca). Diresse La casa del padre (1972), Le ceneri di Brecht II (1982), Il vangelo di Oxyrhinco (1985) e Kaosmos (1994).
barbabiètola, sf. Pianta erbacea biennale (Beta vulgaris) appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee e all'ordine delle Centrosperme, a coltura annua. È caratterizzata da una grande radice carnosa. Esistono varietà da orto (rapa rubra) e industriali (rapa altissima). Vi sono barbabietole da foglia, da costa, da radice (commestibili), da zucchero e da foraggio.
sf. 1 beet. 2 (rossa) beetroot. 3 (da zucchero) sugar beet.
barbablù, sm. Marito violento e geloso.
barbacàne, sm. Rinforzo a piè di un muro.
Barbados Isola dell'America Centrale, nel sud delle Piccole Antille, formata da rocce e ceneri vulcaniche (dovute all'eruzione del Soufrière nella vicina isola di Saint Vincent) con alcuni rilievi (monte Hillaby, 337 m).
Il clima è estremamente mite, caratterizzato da una piovosità notevole (periodo giugno-novembre).
La capitale è Bridgetown (9.000 ab.) sulla costa sudoccidentale, altri centri sono Holetown (la più antica) e Speightstown.
La principale risorsa economica è il turismo, favorito dalla mitezza del clima. L'altra principale ricchezza è la canna da zucchero, le cui colture occupano la maggior parte del terreno coltivato. Si producono inoltre mais, patate dolci, manioca, ortaggi e banane. Praticati l'allevamento e la pesca.
Uniche industrie rilevanti sono gli zuccherifici e le distillerie di rhum. Agli inizi è l'industria dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi e del gas naturale.
• Abitanti-262.000
Superficie-431 km2
Densità-607,9 ab./km2
Capitale-Bridgetown
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth
Moneta-Dollaro delle Barbados
Lingua-Inglese, creolo-inglese
Religione-Anglicana, protestante
barbafòrte, sm. Rafano.
Barbàgia Regione montuosa della Sardegna centrale, estesa sui versanti ovest e sud del Gennargentu. Le principali risorse economiche sono rappresentate dall'allevamento degli ovini e dal turismo legato agli aspetti paesaggistici e naturali.
barbagiànni, sm. 1 Uccello tipico rappresentante della famiglia dei Titonidi e dell'ordine degli Strigiformi. 2 Uomo sciocco.
• Il barbagianni è caratterizzato da un disco facciale molto largo cuoriforme. Di colore giallastro e bianco, è diffuso in Europa e nell'Africa del Nord. Uccello notturno, durante la notte va a caccia di cibo, in particolare di topi e piccoli animali. Generalmente i suoi rifugi sono vecchi edifici.
barbàglio, sm. 1 Bagliore, vivo splendore. 2 Abbagliamento prodotto da luce intensa.
barbanéra, sm. invar. Calendario popolare diffuso fra gli agricoltori, contenente previsioni, aneddoti e consigli.
Barbanìa Comune in provincia di Torino (1.391 ab., CAP 10070, TEL. 011).
Bàrbara (comune) Comune in provincia di Ancona (1.498 ab., CAP 60010, TEL. 071).
Bàrbara (santa) (sec. II-IV) Santa e martire cristiana, forse di origine egiziana. Patrona del genio, dell'artiglieria, dei minatori e dei vigili del fuoco. Sulle navi, il deposito di munizioni si chama appunto santabarbara. La leggenda vuole che fosse stato proprio il padre a denunciarla come cristiana e a giustiziarla.
Barbaràno Romàno Comune in provincia di Viterbo (897 ab., CAP 01010, TEL. 0761).
Barbaràno Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (3.370 ab., CAP 36021, TEL. 0444).
Barbarella Film di fantascienza, francese/italiano (1967). Regia di Roger Vadim. Interpreti: Jane Fonda, Ugo Tognazzi, Anita Pallenberg.
Barbarésco Comune in provincia di Cuneo (657 ab., CAP 12050, TEL. 0173).
barbarésco, agg. e sm. agg. Proprio di barbari.
sm. Vino rosso tipico piemontese, asciutto, di vitigno Nebiolo.
Stati barbareschi
Gli stati che si formarono alla fine del medioevo sulle coste mediterranee dell'Africa.
barbàrico, agg. Dei barbari. ~ selvaggio. <> civilizzato.
agg. barbarian, barbaric.
Invasioni barbariche
Già a partire dalla metà del IV secolo le popolazioni barbare premevano sui confini dell'impero, ormai disgregato e in crisi. Alle soglie del Quattrocento, mentre in Cina la dinastia Chin si avviava alla fine e l'India conosceva il suo massimo splendore sotto i Gupta, orde di popolazioni nomadi, dedite al saccheggio, si affacciavano minacciose. Popolazioni turche e mongole vivevano a sud del lago Bajkal e nella steppa di Minusinsk già dal I secolo d. C.; i cinesi chiamavano questi popoli Hsiung-Un, ovvero unni. Essi decretarono la fine della dinastia Chin, che commise il grave errore di concedere loro il diritto di abitare al di là della Grande Muraglia. L'invasione unna fece precipitare la Cina in uno stato di anarchia e di terrore, mentre la vecchia dinastia Chin riparò a Nanchino nel sud del territorio. Altre popolazioni barbare, spinte dalle orde di unni che li incalzavano alle spalle, cercarono scampo in Europa: i goti che erano già giunti fino al mar Nero, gli alemanni stanziati in Germania tra l'Alsazia e la Rezia, i sassanidi (che raggiunsero Odessa). Sotto la pressione dei barbari, l'impero d'Oriente riuscì a resistere, mentre la morte di Valentiniano nel 395 segnò sostanzialmente l'inizio della fine di quello d'Occidente.
Le invasioni barbariche continuarono per tutto il IV e V secolo: i visigoti guidati da Alarico erano entrati nel Peloponneso (396), mentre i vandali, in fuga dagli unni, erano arrivati sulle sponde del Danubio fino a raggiungere il Trentino. Nel 406 i popoli vandali e svevi, sempre incalzati dagli unni avevano messo a ferro e fuoco la Gallia, mentre nel 410 Alarico, re dei visigoti, invase e saccheggiò Roma; era dall'invasione dei galli senoni, circa ottocento anni prima, che Roma non conosceva l'onta della sconfitta entro le proprie mura. Ma l'invasione più pericolosa e deleteria fu quella di Attila, re degli unni, provenienti dalla pianura ungherese: nel 451 alla testa di 70.000 guerrieri varcò il Reno. Ezio, figlio di Valentiniano, lo affrontò nella battaglia di Campus Mauriacus, nei pressi di Oréans-Troyes. La sconfitta degli unni placò la loro ferocia; nella primavera del 452 Attila arrivò in Italia distruggendo Aquileia, ma fu fermato dall'eloquenza e dal carisma di papa Leone Magno.
barbàrie, sf. invar. 1 Condizione sociale e culturale non progredita. ~ arretratezza. <> civiltà. 2 Atto crudele. ~ efferatezza. <> umanità.
Barbarìga Comune in provincia di Brescia (1.927 ab., CAP 25030, TEL. 030).
barbarìsmo, sm. Parola o locuzione presa da lingua straniera e ritenuta inelegante. ~ forestierismo.
bàrbaro, agg. e sm. agg. 1 Rozzo. ~ incolto. <> evoluto. 2 Primitivo, selvaggio. 3 Crudele, inumano. ~ atroce. <> umano.
sm. 1 Nel mondo greco e romano, straniero. 2 Chi appartiene a una nazione considerata arretrata e incivile.
agg. barbarous, barbaric. sm. barbarian.
lat. barbarus, dal greco bàrbaros straniero.
• Termine con valenza negativa con cui si identificavano i popoli forestieri rispetto a quelli rientranti nell'orbita della civiltà greco romana; all'epoca dell'impero romano venivano così chiamati tutti quei popoli stanziati fuori dai confini dell'impero (germani, sarmati e unni) che però, a partire dal III sec., iniziarono a introdursi in territorio romano. Le violente scorrerie dei popoli barbari contribuirono ad accentuare la valenza negativa e dispregiativa del termine. L'avvento del cristianesimo spostò il concetto da non romano a non cristiano, sottolineando la differenza di religione più che le differenze culturali. Le invasioni barbariche, attuate dalla metà del IV sec. alla metà del VI, comportarono l'installarsi dei popoli germanici (franchi, ostrogoti, visigoti, vandali, sarmati, longobardi) all'interno dell'impero, causando la crisi del sistema su cui si reggeva. Nella produzione artistica importata durante le invasioni barbariche predominavano i prodotti di oreficeria eseguiti con le tecniche dello sbalzo e della filigrana e impreziositi con smalti colorati e pietre pregiate.
Barbaróssa => "Federico I Barbarossa"
barbarus hic ego, loc. avv. Locuzione latina tratta dal verso della Tristia di Ovidio "Barbarus hic ego sum, quia non intellegor illis" che significa "Qui io sono barbaro, poiché non sono compreso da loro". Faceva riferimento all'esilio di Ovidio tra i geti, dai costumi rozzi, ma ai quali egli sembrava strano.
barbassòro, o barbassóre, sm. 1 Persona autorevole. 2 Uomo che si dà arie da dotto.
barbàta, sf. Rampollo d'albero che, interrato, quando ha messo le barbe si svelle e si trapianta altrove.
Barbàta Comune in provincia di Bergamo (525 ab., CAP 24040, TEL. 0363).
barbatèlla, sf. Barbata.
barbatèllo, sm. Nome comune del Cobitis barbatula, un pesce teleosteo d'acqua dolce con sei barbigli.
barbàto, agg. Che ha la barba o le barbe.
Barbàto, Andrèa (Roma 1934-1996) Giornalista. Dopo aver lavorato per alcuni quotidiani, esordì sul piccolo schermo collaborando alle rubriche Cordialmente e Zoom. In seguito, diventò uno degli speaker del Tg in onda sul primo canale alle 13,30 e nel 1975 direttore del Tg2. Ideò e condusse vari programmi di attualità come Fluff, Cartolina, Italiani, Speciale Tre ecc.
Barbauld, Ànna Laetitia (Kibworth-Harcourt, Leicestershire 1743-Stoke-Newington 1825) Scrittrice inglese. Figlia dell'insegnante e ministro anticonformista John Aikin, ricevette un'istruzione precoce che la mise in grado di leggere l'inglese prima dei tre anni e di padroneggiare, già in tenera età, il francese, l'italiano, il latino e il greco. Debuttò con Poesie, un lavoro che ebbe ben cinque edizioni da 1773 al 1777. Il successo ne fece una celebrità. Successivamente compose Pezzi di devozione (1775), Lezioni per bambini (1778) e Inni in prosa per bambini 1781), tutti ristampati numerose volte. Scrisse libelli di contenuto politico nel 1790, in difesa dei dissenzienti, del governo democratico e dell'istruzione popolare, opponendosi alla dichiarazione di guerra inglese contro la Francia. Denunciò il commercio degli schiavi nell'Epistola a William Wilberforce in versi (1791). Le sue idee politiche radicali non si estesero alla difesa dell'istruzione delle donne. Nel decennio successivo, si dedicò all'editoria, curando la pubblicazione della Corrispondenza di Samuel Richardson (sei volumi, 1804), I narratori inglesi (cinquanta volumi, 1810), oltre a un'antologia popolare di poesia e prosa per ragazze giovani denominata La donna oratore (1811). La sua ultima opera poetica importante fu Milleottocentoundici, un'ampia critica dell'Inghilterra contemporanea.
barbazzàle, sm. Catenella metallica che gira intorno alla barbozza degli equini e si unisce alla stanghetta del morso della briglia.
barbecue, sm. invar. 1 Cottura delle carni all'aria aperta, su braci o alla griglia. 2 Griglia per la cottura delle carni. ~ graticola.
barbèra, sm. e sf. Vitigno e vino del Piemonte, di color rosso rubino intenso.
Barberìni, palàzzo Palazzo di Roma, deve il nome al cardinale Maffeo Barberini che divenne papa come Urbano VII nel 1623. Il palazzo, di chiaro stile barocco, fu destinato a ospitare la famiglia del papa che affidò i lavori a Carlo Maderno. L'edificio fu terminato dal Borromini e dal Bernini, autore della facciata. Del Borromini invece sono le finestre e la scala a chiocciola ellittica che dà sul portico. Il palazzo è ricco di opere d'arte e di dipinti; in particolare, nel salone è conservato un capolavoro di Pietro da Cortona (1633-1639) che ne dipinse la volta celebrando la famiglia Barberini. Moltissimi altri dipinti sono conservati nelle sale al primo piano, tra i quali un'opera attribuita a Raffaello, o forse a un suo allievo, (La Fornarina), del Caravaggio (Giuditta e Oloferne), di Guido Reni (Ritratto di Beatrice Cenci) e del Baciccia (Ritratto del Bernini).
Barberìno di Mugèllo Comune in provincia di Firenze (8.739 ab., CAP 50031, TEL. 055).
Barberìno Val d'Élsa Comune in provincia di Firenze (3.542 ab., CAP 50021, TEL. 055). Centro agricolo (cereali, vino, olio, foraggi), dell'allevamento (suini, bovini) e industriale (alimentari, mobili, prodotti metalmeccanici). Vi si trovano numerose tombe etrusche e romane. Gli abitanti sono detti Barberinesi.
Barbèrio Corsétti, Giórgio (Roma 1951-) Regista teatrale. Formatosi con il gruppo La Gaia Scienza (1975-1985), ha fondato poi una sua compagnia. Tra le opere Luci sulla città (1976), Il ladro di anime (1984), Faust (1995) e Castello (1996).
bàrbero, sm. 1 Cavallo berbero. 2 Cavallo veloce impiegato per correre il palio.
barbétta, sf. e sm. invar. sf. 1 Diminutivo di barba. 2 Ciuffo di peli situato nella parte posteriore dello stinco dei cavalli. 3 Corda usata dalle imbarcazioni per ormeggio e rimorchio.
sm. invar. Uomo con la barbetta.
Barbey d'Aurevilly (Saint-Sauveur le Vicomte, Manche 1808-Parigi 1889) Narratore. Tra le opere Le diaboliche (1874).
Barbianèllo Comune in provincia di Pavia (779 ab., CAP 27041, TEL. 0385).
Barbiàno (in ted. Barbian) Comune in provincia di Bolzano (1.444 ab., CAP 39040, TEL. 0471).
barbicàre, v. intr. Mettere radici.
Barbie Nome depositato di una nota bambola dalle fattezze femminili, dotata di molti accessori.
barbière, sm. Chi per mestiere rade la barba e taglia i capelli. ~ figaro.
sm. barber, hairdresser.
Barbiere di Siviglia, Il Opera in due atti di G. Rossini, libretto di C. Sterbini (Roma, 1816).
La vicenda narra la storia d'amore tra Rosina e il suo spasimante, il Conte di Almaviva. Questi viene aiutato nel suo intento da Figaro, barbiere e tutto fare. La donna è però contesa da Don Bartolo, geloso e sospettoso, soprattutto quando il conte si traveste per incontrare la sua amata. Complice Figaro, il conte sposerà Rosina.
Barbiere di Siviglia, Il
(ovvero La precauzione inutile) Dramma giocoso in quattro atti di G. Paisiello, libretto di G. Petrosellini (San Pietroburgo, 1782).
Barbiere di Siviglia, Il
Commedia di P. A. Caron de Beaumarchais (1775).
Barbièri, Fedòra (Trieste 1920-) Mezzosoprano italiano. Nel suo repertorio, che comprende una quarantina di opere, si ricorda il Don Giovanni di Manara di Franco Alfano, del quale è stata la prima interprete.
Barbieri, Vicente (Buenos Aires 1903-1956) Poeta argentino. Vicino al simbolismo e al surrealismo, risente anche dell'influenza dell'opera di P. Neruda. Tra le opere, Favola del cuore (1939) e La colonna e il vento (1942).
barbierìa, sf. Bottega del barbiere.
barbificàre, v. intr. Moltiplicare ed estendere le radici nel terreno.
barbìglio, sm. Bargiglio.
barbìno, agg. e sm. agg. 1 Gretto, spilorcio. ~ meschino. 2 Fatto male, senza qualità. ~ scadente.
sm. 1 Diminutivo di barba. 2 Pezzo di tela sul quale si pulisce il rasoio.
barbitonsóre, sm. Barbiere.
barbitùrico, sm. Prodotti farmacologici derivati dall'acido barbiturico, a sua volta ricavato da malonato dietilico e urea, i barbiturici sono usati in terapia come ipnotici, sedativi, anestetici generali, anticonvulsivanti. La loro azione si svolge mediante la soppressione di una sostanza del sistema nervoso centrale che è responsabile dell'equilibrio sonno-veglia dell'organismo umano. La farmacologia divide i barbiturici in tre categorie, in base alla loro azione che può essere breve, media o lunga. Quelli ad azione breve vengono abitualmente utilizzati come preanestesia chirurgica; i barbiturici ad azione lunga sono impiegati per la prevenzione di crisi epilettiche. L'uso prolungato provoca assuefazione e induce uno stato di alterazione mentale simile all'alcolismo; usati in grande quantità sono tossici e letali.
sm. barbiturate.
barbiturìsmo, sm. Intossicazione provocata da barbiturici.
bàrbo, sm. Pesce (Barbus barbus) della famiglia dei Ciprinidi e dell'ordine dei Cipriniformi. Di colore verde, misura sino a 80 cm. Cerca il cibo frugando il fondale dei fiumi.
Bàrbo, Màrco (Venezia ca. 1420-Roma 1491) Cardinale. Fu vescovo prima a Treviso e poi a Vicenza; nel 1471 fu nominato patriarca di Aquileia e successivamente divenne legato pontificio in diverse nazioni dell'Europa nord-orientale.
barbògio, agg. 1 Che è vecchio e rimbambito. 2 Che brontola spesso. ~ noioso, pedante. <> brillante.
Barbóna Comune in provincia di Padova (800 ab., CAP 35040, TEL. 0425).
barbóne, sm. 1 Accrescitivo di barba. 2 Razza di cane dal pelo lungo e ricciuto. 3 Vagabondo senza dimora. ~ accattone.
sm. (vagabondo, straccione) vagrant, tramp.
Barbosa, Duarte (Lisbona 1480 ca.-Cebu 1521) Viaggiatore portoghese che compì con Magellano la circumnavigazione del globo e scrisse una relazione sull'India.
barbóso, agg. Noioso, pesante. ~ monotono. <> interessante.
barbotin, sm. invar. In marina, grosso disco di ferro nel quale vengono inserite, in apposite impronte, le maglie della catena dell'ancora quando la si issa.
barbottìna, sf. Impasto liquido della pasta ceramica composto sia da pasta fresca sia da ritagli di pasta utilizzata.
barbòzza, sf. La parte del labbro inferiore del cavallo.
Barbùda Isola delle Piccole Antille (161 Km2, 1.410 ab.). Con l'isola Antigua forma lo stato di Antigua e Barbuda.
barbugliàre, v. v. tr. Balbettare, borbottare. ~ farfugliare.
v. intr. Borbottare, gorgogliare, detto di liquidi in ebollizione.
bàrbula, sf. Ciascuno degli elementi che tengono unite le barbe delle penne degli Uccelli.
barbùta, sf. Specie di elmo.
barbùto, agg. Che ha gran barba. ~ peloso. <> imberbe.
agg. bearded.
bàrca, sf. Piccola imbarcazione. ~ natante.
sf. 1 boat. 2 (a remi) rowing boat.
lat. tardo barca.
Barca (fiume) Fiume (650 km) dell'Etiopia.
Bàrca (storia) Famosa famiglia cartaginese. Vi appartennero Amilcare, Annibale e Asdrubale.
Bàrca, Luciàno (Roma 1920-) Giornalista e uomo politico italiano. È stato più volte deputato, la prima volta nel 1963, e nel 1987 è diventato senatore. È stato direttore dell'Unità e di Rinascita.
barcàccia, sf. Palco assai grande, sul proscenio, nei teatri.
Barcàccia, fontàna délla Opera di G. Lorenzo Bernini, o di suo padre Pietro, è una delle fontane barocche più semplici di Roma. Si trova ai piedi della famosa scalinata di piazza di Spagna. Il nome deriva dal fatto che la base della vasca rappresenterebbe una barca affondata. Decorano la fontana i simboli della famiglia del Cardinale Maffeo Barberini che divenne papa come Urbano VII e che commissionò la fontana. Una leggenda narra che il Bernini fu ispirato per quest'opera da una piena del Tevere che trascinò in piazza di Spagna una barca.
barcaiòlo, sm. Chi fa il mestiere di condurre barche o darle a nolo.
sm. boatman.
barcamenàrsi, v. intr. pron. Destreggiarsi nelle difficoltà, senza compromettersi. ~ arrabattarsi.
barcàna, sf. Duna sabbiosa avente la forma di una mezzaluna con la concavità rivolta dalla parte verso la quale soffia il vento.
barcaréccio, sm. Flottiglia di barche.
barcarìzzo, sm. Apertura sul fianco della nave cui viene applicata la scala esterna per scendere e salire a bordo.
barcaròla, sf. 1 Tipica canzone dei gondolieri di Venezia. 2 Composizione musicale ispirata a cantilene di barcaioli o a carattere marinaresco.
barcàta, sf. 1 Quantità di carico portata da una barca. 2 Gran quantità.
bàrce, sf. Cannone corto di grosse dimensioni che veniva utilizzato nel XVI sec. sulle navi da guerra.
Barcellóna (Spagna) Città della Spagna (1.704.000 ab.), capoluogo dell'omonima provincia catalana e della Catalogna. Situata sulle rive del Mediterraneo, è il principale porto e il più importante centro industriale e finanziario dello Stato, con industrie meccaniche, chimiche, navali, del vetro, della carta, della gomma. La zona centrale della città è quella compresa tra il porto e la piazza di Catalogna, luogo di maggior movimento e punto di incontro tra città vecchia, che si estende verso il porto, e la città nuova, che si stende all'interno con larghe vie a scacchiera. Conserva monumenti di grande rilevanza per la storia dell'arte, quali la chiesa di San Paolo del Campo, costruita nel 914 e rifatta due secoli dopo, la cattedrale di Santa Eulalia (1298), la chiesa della Sagrada Familia (disegnata da Antonio Gaudí nel 1936) e gli edifici ornati da Gaudí (casa Batlló). Importanti musei di arte spagnola (Museo di Picasso, Fondazione di Miró) e della musica. La leggenda vuole che la città sia stata fondata da Amilcare Barca dopo il crollo dell'impero romano; in seguito fu occupata da visigoti, mori e franchi. Nel XII sec. fu annessa all'Aragona. Centro in cui forte era lo spirito separatistico catalano, nel 1931 accolse la sede della Generalidad, o governo autonomo della Catalogna, abolito nel gennaio 1939 dal generale Franco e ripristinato nel 1977.
Provincia di Barcellona
Il suo territorio (7.728 km2, 4.734.000 ab.) si adagia lungo la costa, nella Catalogna; diffusa l'agricoltura (vite, ortaggi, agrumi, olivo, frutta ecc.) e le molte industrie (lana, cotone, seta, vetro, chimiche, meccaniche, siderurgiche). Fiorente il turismo balneare.
Contea di Barcellona
Costituita nell'801 da Ludovico il Pio per volere di Carlo Magno, rientrò nel ducato di Settimania nel regno di Aquitania.
Trattati di Barcellona
Il primo, stipulato nel 1493, assegnava il Rossiglione alla Spagna e assicurava il possesso del Regno di Napoli al re di Francia Carlo VIII. Con il secondo, del 1529, Carlo V garantiva, in cambio della corona del Sacro Romano Impero e del regno di Napoli, il ritorno a Firenze della signoria dei Medici e la resa alla chiesa delle città carpite da Venezia e Ferrara.
Barcellóna Pózzo di Gòtto Comune in provincia di Messina (40.544 ab., CAP 98051, TEL. 090). Centro agricolo (coltivazione di agrumi, cereali e viti) e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Barcellonesi.
Barcelona (Venezuela) Città (222.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Anzo´tegui.
barcheggiàre, v. intr. 1 Girare in qua e in là con la barca per diporto. 2 Barcamenarsi, cavarsela. ~ destreggiarsi.
barchéggio, sm. Il barcheggiare.
barchétta, sf. 1 Diminutivo di barca. 2 Ogni oggetto a forma di piccola barca.
Bàrchi Comune in provincia di Pesaro (1.026 ab., CAP 61030, TEL. 0721).
barchìno, sm. 1 Diminutivo di barca. 2 Piccola imbarcazione a fondo piatto per cacciare in palude.
Bàrcis Comune in provincia di Pordenone (350 ab., CAP 33080, TEL. 0427).
Barco Vargas, Virgilio (Cúcuta 1921-Bogot´ 1997) Politico colombiano di ideologia liberale. Fu presidente della repubblica dal 1986 al 1990.
barcollaménto, sm. Il barcollare.
barcollànte, agg. Che barcolla. ~ traballante. <> saldo.
barcollàre, v. intr. 1 Non riuscire a reggersi bene in piedi. ~ ondeggiare, vacillare, traballare. 2 Perdere stabilità, autorità.
v. intr. to totter, to stagger.
lat. barculare ondeggiare come una barca.
barcollìo, sm. Un continuo barcollare.
barcollóni, avv. Barcollando.
barcóne, sm. Barca piatta usata per la costruzione di ponti provvisori. ~ chiatta.
sm. pontoon.
Bard Comune in provincia di Aosta (161 ab., CAP 11020, TEL. 0125).
bàrda, sf. 1 Armatura del cavallo d'arma, a difesa della testa, del collo, della groppa e del petto. 2 Sella senza arcioni.
bardàna, sf. Nome comune dell'Arctium lappa, una pianta della famiglia delle Composite che nasce nei luoghi incolti. È comune anche in Italia.
bardàre, v. v. tr. 1 Mettere i finimenti a un cavallo. ~ imbrigliare. 2 Adornare in maniera vistosa. ~ agghindare.
v. rifl. Adornarsi in modo eccessivo.
bardàssa, sm. e sf. 1 Giovinetto effeminato con atteggiamenti depravati. ~ cinedo. 2 Ragazzo sfrontato. 3 Ragazzotto.
bardatùra, sf. 1 Operazione del bardare un cavallo. 2 Abbigliamento ricco di accessori futili. 3 L'insieme dei finimenti del cavallo. ~ barda.
Bardeen, John (Madison 1908-Boston 1991) Fisico statunitense. I suoi studi gli valsero due premi Nobel: il primo nel 1956 per l'invenzione del transistore in collaborazione con W. H. Brittain e W. B. Shockley; il secondo per la teoria BCS riguardo la superconduzione, con L. Cooper e J. Schrieffer nel 1972.
bardèlla, sf. Imbottiyura larga usata nella Maremma e nella campagna romana.
Bardèlli, Lorènzo (Montevettolini, Monsummano 1868-Firenze 1942) Medico. Acquisì notevole fama in oculistica occupandosi di patologie specifiche come la cheratite filamentosa e le congiuntiviti allergiche.
Bardèllo Comune in provincia di Varese (1.280 ab., CAP 21020, TEL. 0332).
Bàrdi (comune) Comune in provincia di Parma (3.393 ab., CAP 43032, TEL. 0525).
Bàrdi (famiglia) Famiglia di banchieri fiorentini, famosa dal XIII sec. Il loro banco fallì nel 1345 causa il rifiuto di Edoardo III d'Inghilterra di restituire un ingente prestito.
bardìglio, sm. Varietà di marmo di colore bigio o azzurro cinereo.
Bardinéto Comune in provincia di Savona (680 ab., CAP 17020, TEL. 019).
bàrdo, sm. 1 Poeta vate dei popoli celtici. ~ cantore. 2 Poeta patriottico.
Bardo, Il Opera di poesia di Th. Gray (1757).
Bardolìno Comune in provincia di Verona (6.025 ab., CAP 37011, TEL. 045).
bardolìno, sm. Vino del Veronese.
Bardonécchia Comune in provincia di Torino (3.186 ab., CAP 10052, TEL. 0122).
Bardot, Brigitte (Parigi 1934-) Attrice cinematografica francese. Interpretò Piace a troppi (1956), Femmina (1958), La ragazza del peccato (1959), La verità (1960), Il riposo del guerriero (1962); Il disprezzo (1963), Viva Maria! (1965) e L'orso e la bambola (1969).
bardòtto, sm. 1 Animale ibrido non fecondo che si ottiene dall'incrocio di un'asina con un cavallo. 2 Chi tira i natanti dall'alzaia. 3 Apprendista, garzone.
Baréggio Comune in provincia di Milano (14.300 ab., CAP 20010, TEL. 02). Centro agricolo (coltivazione di cereali e foraggi) e industriale (prodotti dell'edilizia, meccanici e tessili). Gli abitanti sono detti Bareggesi.
Bareilly Città (583.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh.
barèlla, sf. Lettuccio leggero per il trasporto a braccia di feriti e malati.
sf. stretcher.
dimin. di bara.
barellàre, v. v. tr. Portare con la barella.
v. intr. Vacillare. ~ barcollare.
barellière, sm. Infermiere volontario su treni ospedale o autoambulanze. ~ lettighiere.
baréna, sf. Dosso sabbioso delle lagune che emerge dall'acqua con la bassa marea. ~ bassofondo.
barenatrìce, sf. Macchina utensile che effettua la barenatura.
Baréngo Comune in provincia di Novara (941 ab., CAP 28010, TEL. 0321).
barèno, sm. Barra porta utensili innestata al mandrino dell'alesatrice.
Barents, màre di Sezione del mar Glaciale Artico, compresa tra la Norvegia settentrionale, la costa europea settentrionale, la Novaja Zemlja e gli arcipelaghi Francesco Giuseppe e Svalbard. Profondo poco più di 600 m, è ricoperto per gran parte dai ghiacci. Il principale porto è Murmansk.
Barents, Willem (Terschelling 1560-Nuova Zemlja 1597) Esploratore olandese. Esplorò l'Artico scoprendo l'arcipelago delle Spitzbergen e l'isola degli Orsi. In un viaggio, al tentativo di rientrare in Lapponia via terra, bloccato dai ghiacci perì.
barése, agg., sm. e sf. Di Bari.
Barési, Frànco (Travagliato 1960-) Calciatore del Milan dal 1978 al 1998 e della Nazionale fino al 1994. Tra i migliori di sempre nel ruolo di libero.
Baréssa Comune in provincia di Oristano (962 ab., CAP 09090, TEL. 0783).
barestesìa, sf. Sensibilità dei tessuti profondi alla pressione.
Baréte Comune in provincia di L'Aquila (635 ab., CAP 67010, TEL. 0862).
Barétti, Giusèppe (Torino 1719-Londra 1789) Giornalista e scrittore. Tra le opere Lettere familiari ai suoi tre fratelli (1762) e Scelta di lettere familiari (1779).
Bàrga Comune in provincia di Lucca (10.201 ab., CAP 55051, TEL. 0583). Centro commerciale e industriale nella Garfagnana. Vi si trovano il duomo in stile romanico e nella frazione di Castelvecchio Pascoli, le spoglie di G. Pascoli. Gli abitanti sono detti Barghigiani.
Bargàgli Comune in provincia di Genova (2.440 ab., CAP 16021, TEL. 010).
Bàrge Comune in provincia di Cuneo (7.057 ab., CAP 12032, TEL. 0175).
bargèllo, sm. 1 Nei comuni medievali, magistrato incaricato del servizio di polizia. 2 Palazzo, con carcere adiacente, in cui risiedeva tale magistrato.
Bàrghe Comune in provincia di Brescia (1.077 ab., CAP 25070, TEL. 0365).
bargìglio, sm. Escrescenza carnosa che pende sotto il becco di alcuni Uccelli, soprattutto gallinacei. ~ barbiglio.
Barguzin Fiume (416 km) della Russia, nella repubblica autonoma dei Buriati.
Bàri Capoluogo della Puglia e dell'omonima provincia (comune 116,12 km2, 353.000 ab., CAP 70100, TEL. 080); si sviluppa sulla costa adriatica, a sud-est della foce del fiume Ofanto. È uno dei più attivi centri economici del sud Italia (la seconda città per numero di abitanti) e il principale centro per l'economia dell'intera regione e la ricerca tecnologica (polo universitario e Tecnopolis). È sede dell'annuale Fiera del Levante. La città è divisa in due parti, una nuova, sviluppatasi a partire dagli inizi dell'Ottocento, e una vecchia, che raduna i più importanti monumenti medievali e rinascimentali, tra cui la cattedrale romanica, la basilica romanica di San Nicola, il castello di Federico II, la chiesa di San Ferdinando. A Bari fanno capo numerose linee ferroviarie; è inoltre sede di un porto importante e ben attrezzato. Sviluppate le industrie chimiche, petrolchimiche, alimentari, tessili, del legno e del tabacco. Fondata dagli illirici, fu poi un municipio romano. Dominata dai saraceni (840) e dai bizantini (875), passò in seguito sotto il possesso di normanni e Svevi (XII-XIII secc.). Si succedettero nel controllo della città Angioini, Aragonesi (XV sec.), Sforza (1464) e spagnoli (XVI-XVIII secc.).
Provincia di Bari
Si sviluppa sull'altopiano delle Murge a sud del fiume Ofanto e sull'adiacente zona costiera (5.129 km2, 1.545.000 ab.). L'economia è di tipo agricolo industriale; lungo il litorale si coltivano vite, olivo, cereali, tabacco e mandorlo; all'interno si trovano pascoli e boschi. Buono il movimento turistico (meta naturalistica delle Grotte di Castellana).
bari- Primo elemento di parole composte.
dal greco barýs pesante.
Barì Sàrdo Comune in provincia di Nuoro (3.996 ab., CAP 08042, TEL. 0782).
barìa, sf. Unità di misura della pressione.
Bariàno Comune in provincia di Bergamo (3.642 ab., CAP 24050, TEL. 0363).
Barìcco, Alessàndro (Torino 1958-) Narratore italiano. Ha esordito nel campo della narrativa con Castelli di rabbia (1991), seguito da Oceano mare (1993) e Seta (1996). Oltre alla pubblicazione di saggi di argomento musicale (L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin, 1992) e a una feconda collaborazione con la rivista milanese Linea d'ombra, ha favorito la propria popolarità con alcune trasmissioni televisive dedicate alla cultura letteraria e musicale (L'amore è un dardo e Pickwick). È stato premiato con riconoscimenti nazionali (Viareggio, Selezione Campiello) e internazionali.
Baricèlla Comune in provincia di Bologna (4.905 ab., CAP 40052, TEL. 051).
baricèntrico, agg. (pl. m.-ci) Di un sistema di coordinate della geometria piana nelle quali un punto viene individuato mediante la sua posizione rispetto a tre punti fissi detti punti fondamentali. Le coordinate baricentriche furono introdotte da Moebius.
baricèntro, sm. (o centro di gravità). Punto di applicazione della risultante delle forze peso (o forze di gravità) che agiscono sui singoli punti di un corpo. La somma dei momenti di tutte le forze peso di tutte le particelle del corpo rispetto al baricentro vale 0; quindi, se si sospende un qualsiasi corpo per il suo baricentro, il corpo rimane in condizione di equilibrio. Con baricentro (o centroide o centro geometrico) di una figura geometrica si intende il baricentro che essa avrebbe se fosse costituita da una lamina di materiale omogeneo; il baricentro del triangolo coincide con il punto di incontro delle mediane, che le suddivide in due segmenti che sono l'uno il doppio dell'altro; quello dei parallelogrammi si identifica con il punto di incontro delle diagonali e quello del cerchio corrisponde al centro. Nel caso del cono e della piramide regolare (piene e di materiale omogeneo), è collocato sull'altezza (a un quarto della sua distanza dalla base); per i parallelepipedi coincide con il punto di incontro delle diagonali e per la sfera con il centro. In ogni sistema composto da due punti isolati (come quelli costituiti, in astronomia, da un pianeta e un suo satellite o da una coppia di pianeti gemelli) il baricentro è posto in un punto del segmento che li congiunge che suddivide il segmento stesso in due parti inversamente proporzionali alle due masse.
bàrico, agg. 1 Della pressione atmosferica. 2 Del peso.
Barigazzo Monte (1.284 m) dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Barigòzzi, Clàudio (Milano 1909-) Biologo italiano che ha effettuato numerose ricerche di citologia.
barilàre, v. tr. Effettuare la barilatura.
barilatrìce, sf. Macchina che serve per lisciare o arrotondare pezzi piccoli, anche di metallo o per mescolare diverse sostanze.
barilatùra, sf. L'operazione effettuata con la macchina barilatrice.
barìle, sm. 1 Recipiente simile a una piccola botte. ~ barilotto, fusto. 2 Unità di misura convenzionale del petrolio greggio, equivalente a circa 159 litri.
sm. barrel, cask.
Barìle Comune in provincia di Potenza (3.262 ab., CAP 85022, TEL. 0972).
barilétto, sm. 1 Diminutivo di barile. 2 Nell'orologio, ruota dentata contenente la molla.
Barìlla Azienda produttrice di paste alimentari, prodotti di pasticceria, prodotti da forno ecc. che detiene il primato italiano nel settore. Fondata da Piero Barilla (1845-1912) nel 1877, è ancora controllata dalla famiglia Barilla.
Barìlli, Renàto (Fano 1880-Roma 1952) Musicista e scrittore italiano. Scrisse opere musicali come la Medusa e l'Emiral e saggi densi di fantasie allucinate come Delirama (1924), Il sorcio nel violino (1926) e Il paese del melodramma (1930). Fu tra i fondatori della Ronda.
barilòtto, sm. 1 Diminutivo di barile. 2 Persona piccola e tozza.
Barinas Città (154.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato omonimo.
bàrio, sm. Elemento chimico di simbolo Ba, numero atomico 56, peso atomico 137,36. Non si trova in natura allo stato libero, ma è abbastanza comune in alcuni minerali come la baritina e la witherite (BaCO3). Si tratta di un metallo tenero alcalino-terroso, ottenuto per elettrolisi del rispettivo cloruro, di colore bianco argenteo, con punto di fusione a 710 °C e peso specifico 3,74. Si adopera in lega con piombo, rame, nichel, nell'industria conciaria e in vetreria.
barióne, sm. Nome tipico di tutte la particelle elementari pesanti che hanno una massa enormemente superiore a quella dell'elettrone, neutrone e protone. Le particelle con massa inferiore a quella dei barioni sono denominate leptoni, mentre quelle con massa intermedia mesoni.
bariònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai barioni, particelle subnucleari che si ritengono costituite da tre quark, come i protoni e i neuroni.
Barisal Città (159.000 ab.) del Bangladesh, nel delta del fiume Gange.
Barisan Catena montuosa dell'Indonesia. Vetta più elevata Monte Kerintji (3.798 m).
barisan, sm. invar. Truppe irregolari che venivano reclutate dai capi locali dei sultanati indonesiani nel XVII sec., prima della colonizzazione olandese.
voce malese che significa "guerriero indipendente".
Barisciàno Comune in provincia di L'Aquila (1.768 ab., CAP 67021, TEL. 0862).
barisfèra, sf. Il nucleo della Terra, formato da materiale a densità elevata e altissima temperatura.
Barisnikov, Michail (Riga 1948-) Ballerino lettone. Fu direttore dell'American Ballet Theatre di New York dal 1980 al 1990. Ora vive negli USA.
barìsta, sm. e sf. Chi serve il pubblico in un bar. ~ barman.
sm. barman. sf. barmaid.
Barito Fiume (900 km) dell'Indonesia, nel Borneo meridionale.
baritonàle, agg. Tipico di baritono. ~ profondo. <> acuto, alto.
barìtono, agg. e sm. agg. Di parola greca con accento grave sull'ultima sillaba; di parola con l'ultima sillaba atona.
sm. Voce maschile intermedia tra il tenore e il basso.
sm. barytone, baritone.
Barker, Clive (1952-) Regista inglese. Diresse film horror quali Hellraiser (1987) e Cabal (1989).
Barkhausen, Heinrich Georg (Brema 1881-Dresda 1923) Fisico tedesco. Studioso di magnetismo, scoprì la magnetizzazione discontinua delle sostanze ferromagnetiche, effetto che prese il suo nome.
Barking and Dagenham Città (150.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Londra.
Barkla, Charles Glover (Widnes 1877-Edimburgo 1944) Fisico inglese. Studiò attivamente i raggi X e per i suoi studi fu insignito del premio Nobel nel 1917.
barlàccio, agg. (pl. m.-ci) 1 Dell'uovo, andato a male. ~ marcio. 2 Fiacco. ~ debole.
Barlach, Ernst (Wedel 1870-Rostock 1938) Scultore tedesco. Tra le opere Il vendicatore (1914, Ratzenburg, Collezione N. Barlach) e Uomo in estasi (1916, Zurigo, Kunsthaus).
Barlassìna Comune in provincia di Milano (5.744 ab., CAP 20030, TEL. 0362).
Barlétta Città in provincia di Bari (147,12 km2, 88.000 ab., CAP 70051, TEL. 0883), sul litorale adriatico vicino alla foce dell'Ofanto. Il territorio circostante è coltivato a mandorle, cereali, vigneti, oliveti; sono presenti industrie chimiche, vinicole e alimentari in genere. Anche la pesca è una redditizia fonte economica. In passato, durante la dominazione normanna (XII sec.) e quella angioina (XIV-XV secc.), fu uno dei porti più attivi per il commercio con l'oriente.
Disfida di Barletta
Episodio verificatosi durante la guerra tra Francia e Spagna del 1503 e che ispirò l'Ettore Fieramosca di M. d'Azeglio. Tredici cavalieri francesi agli ordini del capitano La Motte sfidarono a duello tredici italiani comandati da Ettore Fieramosca; lo scontro si concluse con la vittoria degli italiani.
Barlow, Jane (Clontarf 1857-1917) Scrittrice irlandese. Soggetto della sua opera è la vita contadina dell'Irlanda. Ha lasciato la raccolta di racconti Idilli irlandesi (1892) e le poesie di Senz'anima (1901).
Barlow, Thomas (Edgeworth 1845-Londra 1945) Pediatra inglese. Si occupò intensamente dello scorbuto infantile, malattia che prese il suo nome.
barlùme, sm. 1 Luce debole e incerta. ~ lumino. 2 Parvenza.
sm. glimmer, gleam.
barman, sm. Barista.
Barmer Città (56.000 ab.) dell'India, nello stato di Rajasthan, capoluogo del distretto omonimo.
barn, sm. invar. In fisica atomica, unità di superficie per misurare le sezioni d'urto dei nuclei atomici.
dall'inglese big as a barn grande come un granaio.
Bàrnaba da Mòdena (not. 1367-1383) Pittore. Tra le opere Madonna del latte (1370, Torino, Galleria Sabauda) e Madonna dei mercanti (ca. 1380, Pisa, Museo Nazionale).
barnabìta, sm. Chierico regolare della Congregazione di San Paolo.
Barnard, Christiaan N. (Beaufort-West 1922-) Chirurgo sudafricano. Fu il primo a eseguire un trapianto cardiaco sull'uomo, nel 1967.
Barnard, Edward Emerson (Nashville 1857-Williams Bay 1923) Astronomo statunitense, nel 1916 scoprì la stella con il più grande moto proprio, un satellite di Giove e sedici comete.
Stella di Barnard
Stella scoperta da Barnard nel 1916, con il più grande moto proprio (10,2" di arco all'anno).
Barnaul Città (570.000 ab.) della Russia, nel Territorio dell'Altaj.
Barnes, Albert (Filadelfia 1872-1951) Collezionista d'arte statunitense. Utilizzò la ricchezza accumulata nel settore farmaceutico per acquistare una vasta collezione che raccolse nel museo apposito fatto erigere a Filadelfia (1924). Della collezione, oggi denominata Fondazione Barnes, fanno parte circa 180 quadri di P. A. Renoir, oltre a importanti tele di É. Manet, H. Matisse, P. Picasso e P. Cézanne e altri.
Barnes, Djuna (Cornwall-on-the-Hudson, New York 1892-New York 1980) Scrittrice. Tra le opere Bosco di notte (1936) e L'antifona (1958).
Barnet Città (310.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Londra.
Barnett, Samuel J. (Woodson 1873-1956) Fisico statunitense. Nel 1915 scoprì l'effetto giromagnetico.
Bàrni Comune in provincia di Como (434 ab., CAP 22030, TEL. 031).
Barnsley Città (73.600 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di South Yorkshire.
Barnum, Phineas T. (Bethel 1810-Bridgeport 1891) Impresario di circhi equestri, di origine statunitense.
bàro, sm. Chi truffa al gioco. ~ imbroglione.
sm. cheat.
baro- Primo elemento di parole composte che significa "pressione".
dal greco báros peso, gravità.
baroccheggiànte, agg. 1 Che tende al barocco. 2 Che assomiglia la barocco.
barocchétto, sm. Aspetto tardo del barocco, caratterizzato da un alleggerimento delle forme.
barocchìsmo, sm. Tendenza a un gusto barocco.
Baròcci (Urbino 1528/35-1612) Federico Fiori detto il Barocci (o Baroccio). Pittore. Attivo a Roma dal 1561 al 1563, fu allievo di B. Genga e studiò a fondo Raffaello e Correggio. Produsse quasi esclusivamente quadri di soggetto religioso. Tra le opere Madonna del popolo (1575-1579, Firenze, Uffizi) e Vocazione di Sant'Andrea (1586, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts).
baròcco, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce o si ispira al gusto del barocco. 2 Fastoso, pesante, enfatico. ~ ridondante. <> essenziale.
sm. Gusto e stile affermatisi nella letteratura e nell'arte del Seicento, tendente a effetti bizzarri, scenografici, inconsueti.
agg. e sm. baroque.
• Periodo storico culturale e corrente artistica collocabili tra la fine del rinascimento e gli inizi dell'illuminismo. Gli studiosi non sono d'accordo sull'origine del termine; l'opinione della critica straniera (Weisbach, Raymond) è che esso derivi dal portoghese barroco, denotante una perla dalla forma anomala; la critica italiana (Croce, Calcaterra) propende per la derivazione dal termine baroco che, nella logica scolastica, indica un tipo di sillogismo corrotto dalla fragile logica del suo contenuto.
Arte barocca
Lo stile barocco si sviluppò in ambiente romano e si diffuse poi in Europa; i suoi elementi distintivi sono il decorativo movimento di masse, l'imponenza delle forme, il minuzioso studio di rese scenografiche, un nuovo senso della luminosità, l'esaltazione della luce e l'uso abbondante della decorazione attraverso l'integrazione di pittura, scultura e architettura. Gli architetti che meglio diedero forma al loro animo barocco, lasciandoci veri e propri capolavori, furono Bernini, Borromini, Pietro da Cortona, Vanvitelli, Juvara e Longhena. La pittura barocca vide moltissimi esponenti come i Carracci, Reni, Albani, Domenichino, Fetti, Serodine, Ribera, Saraceni, A. Pozzo, Pietro da Cortona, il Baciccia. La scultura predilige il movimento della linea, i forti chiaroscuri, la grandiosità delle forme e l'espressione evidente dei sentimenti, con l'impiego di diversi materiali (Bernini, Mochi). In Francia importanti artisti barocchi furono, tra gli altri, Lorrain, Poussin, Vouet, nell'Europa centrale Fischer von Erlach, Livon Hildebrandt, B. Neumann, Pöppelmann, in Spagna Zurbar´n, Vel´zquez, Murillo, in Olanda Rubens, Van Dyck, Hals, Vermeer, Rembrandt.
Letteratura barocca
In letteratura lo stile nasce inserendosi in quello spazio aperto dalla crisi della concezione rinascimentale del mondo. Il barocco volle apportare novità per quanto riguarda gli strumenti retorici e l'uso del linguaggio volto a ricercare la purezza nella forma e della bellezza. Gli esperimenti condotti sulla lingua, oltre a schiuderla verso nuove creazioni verbali e sintattiche, diedero vita, in tutta Europa, a particolari situazioni retoriche (marinismo, concettismo, gongorismo, eufuismo, preziosismo, poesia metafisica).
Musica barocca
Il periodo barocco in musica corrisponde a circa un secolo e mezzo di storia (1600-1750) e riflette le più diverse espressioni musicali. Rilevante fu l'introduzione del basso continuo; per quanto riguarda la musica strumentale appaiono il concerto grosso e quello solistico. L'aspetto vocale è arricchito dai generi dell'oratorio, della cantata e del melodramma.
baroccùme, sm. 1 Qualità di barocco nei suoi aspetti deteriori. 2 Opera che mostra tale qualità.
Baroghil Passo (3.777 m) della catena dell'Hindukush.
barogiroscòpio, sm. Dispositivo giroscopico in cui l'effetto dipende dall'accelerazione di gravità e quindi dalla latitudine del luogo oltre che dalla velocità angolare del solido giroscopico.
barognosìa, sf. Valutazione degli stimoli pressori.
barògrafo, sm. Barometro che registra le variazioni della pressione atmosferica.
barogràmma, sm. Curva o grafico ottenuto con un barografo.
Baroja, Pio (San Sebasti´n 1872-Madrid 1956) Romanziere. Tra le opere La lotta per la vita (1904) e Memorie di un uomo d'azione (1913-1928).
Baròlo Comune in provincia di Cuneo (672 ab., CAP 12060, TEL. 0173).
baròlo, sm. Vino rosso piemontese, asciutto, di vitigno Nebiolo.
Baròlo, Giùlia Vitùrnia Francésca Colbert marchésa di (Maulévrier 1785-Torino 1864) Fondò in Piemonte varie istituzioni caritatevoli (opera pia Barolo).
barometrìa, sf. Misurazione delle variazioni della pressione atmosferica con il barometro.
baromètrico, agg. Di barometro.
baròmetro, sm. Strumento che serve per la misurazione della pressione atmosferica, i cui primi modelli risalgono al 1843, inventati dal francese Lucien Vidie. I più diffusi sono i barometri a mercurio e i barometri metallici. Il primo tipo, detto anche barometro di Torricelli, è costituito da una canna di vetro contenente mercurio, con l'estremità superiore chiusa ermeticamente e quella inferiore immersa in un vaso (detto pozzetto) parzialmente riempito anch'esso di mercurio, la cui superficie è a contatto con l'aria. La misurazione della pressione atmosferica (peraltro viziata dai parametri relativi a latitudine e temperatura) si effettua misurando l'altezza in millimetri del mercurio che rimane all'interno della canna. I barometri metallici sono invece molto meno ingombranti di quelli a mercurio e si basano sulle deformazioni provocate dalla pressione atmosferica su una superficie metallica solidale a un indice di misurazione. Pur essendo molto meno precisi di quelli a mercurio, i barometri metallici sono caratterizzati da una notevole robustezza e affidabilità nel tempo.
sm. barometer.
da baro + metro.
baronàggio, sm. Titolo di barone.
baronàle, agg. Di barone.
baronàta, sf. Azione da briccone.
baronàto, sm. Baronia.
baróne, sm. 1 Titolo nobiliare, che segue quello di visconte. 2 Chi detiene un grande potere. • i baroni della medicina, condizionano gli esiti dei concorsi di ammissione.
sm. baron.
franc. baron, dal franco baro uomo libero.
Baróne (monte) Monte (2.044 m) delle Alpi Pennine, in Piemonte.
Baróne Canavése Comune in provincia di Torino (563 ab., CAP 10010, TEL. 011).
Barone di Münchhausen, Il => "Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del barone di Münchhausen"
Barone rampante, Il Romanzo di I. Calvino (1957), che fa parte della trilogia I nostri antenati (costituita da Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il Cavaliere inesistente). È la storia fantastica di un ragazzo che sale su un albero per gioco e decide di non scendere più a terra per nessuna ragione. Saltando da un albero all'altro trascorre tutta la sua vita e riesce anche ad assistere ad avvenimenti storici come la rivoluzione francese e le guerre di Napoleone. La sua morte è altrettanto surreale della sua vita: scompare portato via da un pallone aerostatico. Il barone rampante è il romanzo più noto di Calvino ed è stato tradotto in quindici lingue.
Baróne, Enrìco (Napoli 1859-Roma 1924) Economista. Si occupò del calcolo economico nell'economia pianificata. Scrisse Il ministro della produzione nello stato collettivista (1908).
baronésco, agg. Da barone.
baronéssa, sf. La moglie del barone.
sf. baroness.
baronétto, sm. Titolo nobiliare inglese.
sm. baronet (abbr. Bart.); Sir (il baronetto X: Sir X).
baronìa, sf. Titolo, dominio e giurisdizione del barone. ~ feudo.
Baronìssi Comune in provincia di Salerno (13.070 ab., CAP 84081, TEL. 089). Centro agricolo (coltivazione di viti, olive e cereali) e industriale (prodotti tessili, alimentari e del tabacco). Gli abitanti sono detti Baronissesi.
baropatìa, sf. Disturbo causato da un notevole e subitaneo cambiamento della pressione ambientale che agisce sull'organismo.
baroscòpio, sm. Specie di bilancia sostenente pesi di diverso volume.
baròstato, sm. Apparecchio atto a mantenere costante la pressione in un ambiente.
barotràuma, sm. Effetto dannoso sull'organismo provocato da una pressione superiore a quella atmosferica.
Baròtti, Lorènzo (Ferrara 1724-1801) Gesuita e letterato. Scrisse il poemetto in ottave La fisica (1753), in cui apprezzò i progressi della scienza, in netto contrasto con le dottrine scolastiche. Tra le altre opere, Lezioni sacre, rivisitazione della Sacra Bibbia in chiave moderna.
Barquisimeto Città (625.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Lara.
bàrra, sf. 1 Asta di legno o di metallo. ~ sbarra. 2 Leva fornita di impugnatura. • teneva ben salda la barra del timone. 3 Segno grafico, lineetta diagonale che indica separazione. 4 Transenna dei tribunali. • trovarsi alla barra.
sf. 1 bar. 2 (timone) helm, tiller. 3 (disegno) stroke, line.
lat. barra.
barracàno, sm. Pesante veste di lana o di tela, usata dai popoli dell'Africa settentrionale.
barracèllo, sm. In Sardegna, guardia privata contro la delinquenza rurale.
barracùda, sm. Pesce (noto anche come barracuda della California, Sphyraena argentea) della famiglia degli Sfirenidi e dell'ordine dei Perciformi. Lungo sino a 1,5 m, vive nelle acque del Messico e nell'oceano Indiano e Pacifico. È un pesce predatore con una bocca ampia rispetto al corpo snello, ricoperto da minute scaglie. Raramente attacca l'uomo.
Barrafrànca Comune in provincia di Enna (13.667 ab., CAP 94012, TEL. 0934).
barrage, sm. invar. Spareggio, specialmente in competizioni ippiche.
Barraine, Elsa (Parigi 1910-) Compositrice francese. Allieva di P. Dukas, ha ricevuto il Prix de Rome nel 1929. Ha lavorato alla radio francese e ha insegnato al conservatorio di Parigi. È autrice di due opere liriche e tre balletti, oltre a musiche da camera, sinfoniche, di scena e per il cinema.
Barràli Comune in provincia di Cagliari (1.025 ab., CAP 09040, TEL. 070).
barramìna, sf. Attrezzo per la perforazione delle rocce, consistente in una pesante asta di acciaio dalla punta tagliente.
barrànco, agg. (pl. m.-chi) Profondo solco dalle pareti ripide che taglia verticalmente e per tutta l'altezza un vulcano.
Barranquilla Città (897.000 ab.) della Colombia, presso la foce del fiume Magdalena (lungo la sua riva sinistra) capitale del dipartimento di Atl´ntico. Il porto è il più importante del paese. È sede di due università. Le principali risorse economiche sono rappresentate dalle industrie tessili, chimiche e dai cantieri navali.
barràre, v. tr. Sbarrare.
v. tr. to cross.
Barras, Paul (Fox-Amphoux 1755-Chaillot 1829) Politico francese. Cospirò contro Robespierre, fu membro del direttorio e dopo un colpo di stato fu allontanato da Napoleone.
Barré, pròva di Test che nel corso di un esame neurologico esamina la forza muscolare degli arti inferiori.
Barrèa Comune in provincia di L'Aquila (864 ab., CAP 67030, TEL. 0864).
barremiàno, agg. e sm. Di un piano del Cretaceo inferiore che nelle Alpi meridionali francesi comprende calcari marnosi di mare profondo. È compreso tra il Neocomiano e l'Aptiano.
dalla località francese Barrême.
Barrès, Maurice (Charmes, Vosgi 1862-Neuilly-sur-Seine 1923) Romanziere. Tra le opere Il culto dell'io (1888-1891) e La collina ispirata (1913).
barrétta, sf. 1 Piccola barra. 2 Trattino. ~ lineetta.
barricadièro, agg. Rivoluzionario, estremista. ~ battagliero. <> conciliante.
barricàre, v. v. tr. Chiudere con barricate. ~ fortificare. • gli insorti barricarono le strade, per ritardare l'ingresso dell'esercito.
v. rifl. 1 Asserragliarsi. ~ ripararsi. • si barricarono in casa, in attesa degli eventi. 2 Assumere un atteggiamento di chiusura polemica. ~ trincerarsi. <> scoprirsi. •: :li imputati si barricarono nel silenzio
v. tr. to barricade.
franc. barriquer, deriv. da barrique barile.
barricàta, sf. Sbarramento di strade o passaggi apprestato con materiali occasionali specialmente durante moti popolari o rivolte.
sf. barricade.
Barrie, James Matthew (Kirremur 1860-Londra 1937) Drammaturgo. Tra le opere L'incomparabile Crichton (1902) e Peter Pan o il ragazzo che non voleva crescere (1904).
barrièra, sf. 1 Sbarramento che chiude un passaggio; elemento costruttivo che rende difficoltosi gli spostamenti ai disabili. • barriera ferroviaria; barriera doganale, realizzata imponendo dei dazi. 2 Elemento di divisione ideologica o sociale. 3 Sbarramento naturale. • la barriera delle Alpi separa l'Italia dal centro Europa.
sf. 1 barrier. 2 (geol.) reef. 3 (corallina) coral reef.
franc. barrière, deriv. da barre barra.
barrièra corallìna (Grande) Formazione corallina che si estende per 2.500 Km ca. lungo la costa nordoccidentale dell'Australia.
barrièra di Ross (o Grande barriera) Denominazione della parte più interna del mare di Ross, nell'Antartide. Sempre ricoperta dai ghiacci, si spinge profondamente verso il cuore del continente.
barrìre, v. intr. Emettere barriti.
barrìto, sm. Il verso dell'elefante.
lat. tardo barritus,-us.
barrocciàio, sm. 1 Chi conduce un barroccio. ~ carrettiere. 2 Uomo di modi rudi.
barroccìno, sm. 1 Diminutivo di barroccio. 2 Leggero veicolo a due ruote, per il trasporto di persone.
barròccio, sm. Carro piano a due o quattro ruote per il trasporto di vari materiali. ~ calesse.
barròtto, sm. 1 In marina, baglio che viene interrotto da un'apertura del ponte e quindi non si estende per tutta la larghezza della nave. 2 In tecnologia, barra di modeste dimensioni utilizzata anche nelle griglie dei focolai.
Barrow, Isaac (Londra 1630-1677) Matematico inglese. Fu il primo a osservare la relazione della reciprocità fra derivazione e integrazione e introdusse Newton alla matematica.
Barry Lyndon Film drammatico, britannico (1975). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee. Titolo originale: Barry Lyndon
Barry, Charles (Londra 1795-1860) Architetto inglese. Tra le opere la chiesa di Saint Peter (1830-1832) e il palazzo del Parlamento (1840-1860) a Londra.
Barry, Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone-Napoli, duchéssa di (Caserta 1789-Brunnsee, Stiria 1870) Figlia primogenita del re di Napoli Francesco I, andò sposa al duca di Berry nel 1816. Morto il marito (1820), fu costretta all'esilio dalla rivoluzione del 1830. Rientrata in Francia, tentò di organizzare la ribellione della Vandea contro Luigi Filippo. La congiura fu scoperta e rapidamente neutralizzata. Imprigionata nel 1832, fu rimessa in libertà nel 1833.
Barrymore Famiglia anglosassone di attori cinematografici e teatrali, membri della Famiglia reale. Maurice (Agra, India 1847-Amityville, New York 1905), attore teatrale il cui vero nome era Herbert Blyte, ne fu il capostipite. Dei suoi figli Lionel (Filadelfia 1878-Hollywood 1954) recitò in teatro e poi esordì nel cinema; Ethel (Filadelfia 1879-Hollywood 1959) fu attrice teatrale dotata di grande talento sia nelle commedie leggere che nei ruoli classici; si dedicò, in maniera minore, anche al cinema; John (Filadelfia 1882-Hollywood 1942) si impegnò nell'interpretazione dei personaggi shakespeariani e fu anche un famoso attore cinematografico (Moby Dick, 1930, Arsenio Lupin, 1931, Ventesimo secolo, 1934 e Giulietta e Romeo, 1936).
Barsacq, André (Feodosija 1909-Parigi 1973) Regista e scenografo teatrale francese. Abbandonata la Russia durante il travagliato periodo della lotta tra Stalin e Trotskij, iniziò nel 1928 la propria carriera di scenografo, collaborando prima con C. Dullin e poi con J. Copeau. Fondata nel 1937 la Compagnie des Quatre-Saisons, tre anni dopo venne nominato successore di Dullin come direttore del Théâtre de l'Atelier. In qualità di scenografo e regista, curò la rappresentazione di numerose opere classiche, come l'Antigone di Anouilh e l'Enrico IV di Pirandello, senza peraltro trascurare i grandi autori russi come Gogol e Cechov. Nel 1945 mise in scena la propria commedia intitolata L'Agrippa ou La folle journée.
Barsànti, Eugènio (Pietrasanta 1821-Liegi 1864) Fisico e inventore. Ideò uno dei primi motori a scoppio applicabile a usi industriali in collaborazione con Felice Matteucci. Il brevetto risale al 1854.
Bàrtali, Gìno (Ponte a Ema, Firenze 1914-) Corridore ciclista. Fu vincitore nel 1938 e 1948 del Giro di Francia e tre volte del Giro d'Italia (1936, 1937 e 1946).
Bartet, Jeanne-Julie (Parigi 1854-1941) Attrice francese. Associata alla Comédie Française dal 1881 al 1919, quando si ritirò dalle scene.
Barth, Karl (Basilea 1886-1968) Teologo protestante svizzero. Originario di Basilea, sviluppò le teorie dell'esistenzialismo teologico (teologia della crisi) in contrapposizione al protestantesimo liberale. Tra le sue opere, Lettera ai Romani (1922) e Dogmatica ecclesiale (1932-1968).
Barthel, Max (Dresda 1893-Waldbröl, Renania 1975) Scrittore tedesco. Simpatizzante socialista, come testimoniano le sue poesie dell'epoca, fu arrestato nel 1919. Successivamente aderì al nazismo.
Barthes, Roland (Cherbourg 1915-Parigi 1980) Critico letterario. Tra le opere Il grado zero della scrittura (1953) e Critica e verità (1966).
Bartholin, Erasmus (Roskilde 1625-Copenaghen 1698) Fisico olandese. Fu scopritore della doppia rifrazione della luce.
Bartholin, Kaspar (Copenaghen 1655-1738) Anatomista olandese. Nipote di Erasmus Bartholin e insigne studioso; gli è attribuita la scoperta delle valvole vulvo-vaginali che presero il suo nome.
Bartók, Béla (Nagyszentmiklós, Transilvania 1881-New York 1945) Pianista e compositore ungherese trasferitosi negli USA nel 1940. Particolarmente interessato alle melodie popolari del suo paese, fu attratto anche da Wagner e Richard Strauss, per arrivare alla musica di Stravinskij. Tra i suoi numerosi lavori, sono da ricordare l'opera in un atto Il castello del principe Barbablù (composta nel 1911, rappresentata nel 1918), l'Allegro barbaro (1911), i Quartetti per archi n. 1 e 2 (1908 e 1915-1917), la Suite per pianoforte op.14 (1916), il balletto Il mandarino meraviglioso (1918-1919, rappresentato nel 1925), le Sette danze popolari rumene per orchestra, le due Sonate per violino e pianoforte (1921, 1923), le due Rapsodie per violino e pianoforte (1928), il Quartetto per archi n. 5 (1934), la Musica per archi, celesta e percussioni (1936), il Divertimento per archi (1939), il poema sinfonico Kossuth, concerti e composizioni vocali o per coro a cappella. L'opera di Bartók rappresenta un monumento interpretativo di profonda fedeltà alle tradizioni del suo popolo e della sua terra.
Bartolétti, Brùno (Sesto Fiorentino 1926-) Direttore d'orchestra italiano. Dal 1963 al 1975 è stato direttore stabile dell'Opera di Roma. È direttore stabile e artistico dell'Opera di Chicago dal 1964 e direttore artistico del comunale di Firenze dal 1988.
Bàrtoli, Danièllo (Ferrara 1608-Roma 1685) Predicatore gesuita e autore di opere morali, tra le quali Istoria della Compagnia di Gesù (1650-1673).
Bartolìni Salimbèni, palàzzo Palazzo di Firenze. Opera di Baccio d'Agnolo (1523) si tratta probabilmente di uno dei massimi esempi italiani di stile rinascimentale "romano", con soluzioni tecniche innovative con colonne che stanno ai lati dell'ingresso, nicchie e timpani di foggia triangolare. Inoltre, dal punto di vista dei materiali di costruzione sono stati impiegati diversi tipi di pietra fiorentina, per la precisione pietra bigia, forte e serena. La particolarità delle forme costruttive e dei materiali indusse i bravi concittadini di Baccio a criticarlo con il ben noto spirito sarcastico, proprio della gente di Toscana. A tal punto che Baccio, per replicare a tono a tutta questa valanga di critiche, appose sull'ingresso la scritta "Carpere promptus quam imitare" che tradotto suona "Criticare è più agevole che imitare", tacciando così il popolo.
Bartolìni, Èlio (Codroipo, Udine 1922-) Romanziere. Tra le opere Pontificale in San Marco (1978) e La linea dell'arciduca (1980).
Bartolìni, ghiàndole dél Ghiandole tubulo-alveolari collocate nel vestibolo vaginale che secernono muco lubrificante.
Bartolìni, Lorènzo (Savignano, Prato 1777-Firenze 1850) Scultore. Dopo aver vissuto a Parigi, nel 1807 abbandonò la capitale francese per assumere la direzione della scuola di scultura delle cave di Carrara. Tra le opere, i ritratti di Napoleone e i bassorilievi della battaglia di Austerlizsulla colonna Vendôme, di impostazione neoclassica, l'Ammostatore (1818; Firenze, Gipsoteca Bartoliniana), La Contessa Potocka (1820) e La fiducia in Dio (1835, Milano, Museo Poldi Pezzoli).
bartolinìte, sf. Infiammazione delle ghiandole del Bartolini.
Bàrtolo da Sassoferràto (Venatura, Ancona 1313-Perugia 1357) Giureconsulto. Di autorità internazionale, formulò teorie che vissero ben oltre il suo tempo tra cui commentari al Corpus Iuris Civilis.
Bartolomèa Capitànio (Lovere 1807-1833) Santa. Fu fondatrice della congregazione delle suore di Carità, detta di Maria Bambina, in collaborazione con Santa Vincenza Gerosa.
Bartolomèo Fu uno dei dodici apostoli, probabilmente identificabile secondo il vangelo di San Giovanni con Natanaele. Con il suo nome si designano un Vangelo e un'Apocalisse apocrifi; secondo tradizione morì scorticato vivo.
Bartolomèo da San Concòrdio (Pisa 1262?-1347) Frate domenicano e traduttore di classici. Scrisse una famosa guida alla confessione Summa casuum conscientiae.
Bartolomèo, Fra' (Soffignano, Prato 1472-Pian di Mugnone 1517) Pittore (Fra' Bartolomeo della Porta). Appartenne all'ordine dei Domenicani. Subì l'influenza di Leonardo e Raffaello, ma percorse una propria via definendo moduli che anticipano il primo manierismo fiorentino. Tra le opere Apparizione della Vergine a San Bernardo (1507, Firenze, Galleria dell'Accademia) e Sposalizio di Santa Caterina (1512, Firenze, Galleria dell'Accademia).
bartolomìta, sm. (pl.-i) Membro dell'ordine armeno dei monaci di San Basilio che fu soppresso nel 1650 da Innocenzo X.
Barton Fink Film drammatico, americano (1990). Regia di Joel e Ethan Coen. Interpreti: John Turturro, John Goodman, Judy Davis. Titolo originale: Barton Fink
Barton, Derek H. R. (Gravesend 1918-) Chimico inglese. I suoi studi sulle conformazioni molecolari gli valsero nel 1969 il premio Nobel con O. Hassel.
bartonellòsi, sf. Infezione da Bartonella bacilliformis, un microrganismo patogeno per l'uomo.
Baruc Personaggio biblico. Profeta ebraico, fuggì in Egitto dopo la caduta di Gerusalemme (587 a. C.) insieme a Geremia.
Baruch, Bernard Mannes (Camden 1870-New York 1965) Finanziere e politico statunitense. L'omonimo piano, presentato all'ONU nel 1946, fu il primo riguardo al controllo internazionale dell'energia atomica.
barùffa, sf. Zuffa confusa, rissa. ~ tafferuglio.
sf. scuffle, brawl.
baruffàre, v. intr. Far baruffa.
Baruffe chiozzotte, Le Commedia di C. Goldoni (1762).
Barùmini Comune in provincia di Cagliari (1.475 ab., CAP 09021, TEL. 070).
Barvinok, Hanna Aleksandra Michajlovna Bilozerskaja-Kulis (Motronivka, Ucraina 1828-1911) Narratrice. Nei suoi racconti, pubblicati nella seconda metà dell'Ottocento, idealizzò le condizioni di vita delle campagne dell'Ucraina.
Barye, Antoine Louis (Parigi 1796-1875) Scultore francese. Tra le opere Centauro e lapita (1850, Puy, Museo).
Barzàghi, Francésco (Milano 1839-1892) Scultore. Tra le opere Frine (1867, Milano, Galleria d'Arte Moderna).
Barzàgo Comune in provincia di Lecco (2.241 ab., CAP 22061, TEL. 031).
Barzàna Comune in provincia di Bergamo (1.066 ab., CAP 24030, TEL. 035).
Barzani, Mustafa al- (Barsan 1903-Georgetown 1979) Capo dei curdi iracheni. Fu a capo della guerriglia per l'indipendenza del suo popolo (1945; 1961-1966; 1968-1974).
Barzanò Comune in provincia di Lecco (4.548 ab., CAP 22062, TEL. 039).
barzellétta, sf. Storiella spiritosa. ~ facezia.
sf. funny story, joke.
barzellettàre, v. intr. 1 Raccontare barzellette. 2 Fare dello spirito su qualche cosa. ~ scherzare.
Barzìni, Luìgi (Orvieto 1874-Milano 1947) Giornalista. Tra le opere La metà del mondo vista da un'automobile (1906).
Barzìni, Luìgi junior (Milano 1908-Roma 1984) Giornalista. Tra le opere Gli americani sono soli al mondo (1952) e Mosca Mosca (1960).
Bàrzio Comune in provincia di Lecco (1.310 ab., CAP 22040, TEL. 0341).
barzòi, sm. Cane da corsa del gruppo dei levrieri. ~ levriere russo.
Basàglia, Frànco (Venezia 1924-1980) Psichiatra. Esponente dell'antipsichiatria, porta il suo nome la legge n. 180 del maggio 1978 relativa all'abolizione degli ospedali psichiatrici. Scrisse L'istituzione negata (1968).
Basaìti, Màrco (Venezia ca. 1470-ca. 1530) Pittore. Probabilmente di origine greca, fu discepolo di Alvise Vivarini e subì l'influsso di Antonello da Messina. Tra le sue opere, Cristo morto, San Giacomo, Sant'Antonio abate, Orazione sul Monte degli Ulivi, Vocazione dei figli di Zebedeo (Venezia, gallerie dell'Accademia), Cristo risorto (Milano, pinacoteca Ambrosiana) e Ritratto d'uomo (1521, Bergamo, accademia Carrara).
Basaldèlla, Àfro (Udine 1912-Roma 1976) Pittore italiano. Seguace, in un primo periodo, della scuola tonale romana, passò poi alla pittura astratta.
Basaldélla, Mìrko (Udine 1910-Cambridge, Massachussets 1969) Scultore italiano, fratello di Afro. Eseguì numerose sculture ispirate all'antica plastica mediterranea. La sua opera più importante è il cancello di bronzo delle Fosse Ardeatine a Roma.
basàle, agg. 1 Relativo alla base, fondamentale. 2 Che è essenziale per il mantenimento delle attività fondamentali di un organismo.
basaliòma, sm. Neoplasia cutanea che colpisce la parte superiore del volto.
basàltico, agg. Di roccia che ha la composizione e la struttura del basalto.
basàlto, sm. Roccia eruttiva effusiva basica del magma proveniente dai vulcani. Presenta generalmente struttura olocristallina o porfirica ma, più raramente, si possono trovare anche formazioni basaltiche con strutture più o meno vetrose od ofitiche; è di colore nero o grigio scuro, con varianti tendenti al rosso e al verde. La sua fratturazione avviene in senso perpendicolare alla superficie di raffreddamento e genera prismi. Data la sua abbondante diffusione su tutta la superficie terrestre, presente praticamente in ogni epoca geologica (si conoscono basalti risalenti al cenozoico, al mesozoico e addirittura al paleozoico), si presume che il basalto sia il principale componente magmatico del mantello. I basalti normali sono costituiti da plagioclasio basico (anortite) e pirosseno (solitamente augite); i basalti olivinici contengono olivina. Il termine viene impiegato anche per altre famiglie di rocce (basalti alcalini).
Basalùzzo Comune in provincia di Alessandria (1.884 ab., CAP 15060, TEL. 0143).
basaménto, sm. La parte inferiore di un edificio, di un monumento. ~ base, piedestallo.
basanìte, sf. Basalto alcalino ricco di feldspatoidi e contenente anche augite, plagioclasio e olivina.
dal greco básanos pietra di paragone.
basàre, v. v. tr. Collocare su una base; fondare. ~ appoggiare.
v. rifl. Riallacciarsi. <> prescindere.
v. tr. to found, to base. v. rifl. to be founded, to be based.
deriv. da base.
bàsca, o baschìna, sf. Parte della giacca femminile dalla vita al fianco.
Bascapè Comune in provincia di Pavia (1.324 ab., CAP 27010, TEL. 0382).
Baschenis, Evarìsto (Bergamo 1617-1677) Pittore. Tra le opere Strumenti musicali (Bergamo, Accademia Carrara).
Bàschi Comune in provincia di Terni (2.701 ab., CAP 05023, TEL. 0744).
bàschi Popolazione stanziata fin dal paleolitico inferiore nella Spagna settentrionale (province basche) e in Francia sul versante orientale dei Pirenei (paese basco); l'origine è incerta ma probabilmente mediterranea. Molto particolare è la lingua basca, che si pensa essere derivata da altri antichi idiomi preindoeuropei e presenta attinenze con lingue africane e asiatiche. Grande importanza nella cultura basca rivestono le canzoni, le danze e i giochi (pelota), alcuni di antica origine rituale.
Baschiri Repubblica autonoma (3.952.000 ab.) della Russia, capoluogo Ufa.
Basciàno Comune in provincia di Teramo (2.228 ab., CAP 64030, TEL. 0861).
bàsco, agg. e sm. agg. Appartenente a una popolazione stanziata presso i Pirenei, nella zona litoranea del golfo di Biscaglia.
sm. 1 Abitante e lingua parlata nei Paesi Baschi. 2 Berrettino a forma di cupolino tondo. • i baschi rossi, sono i paracadutisti delle forze armate italiane, così chiamati perché indossano questo berretto.
agg. Basque. sm. beret.
spagn. vasco.
basculàggio, agg. (pl. m.-gi) Inclinazione rispetto all'asse ottico dell'obiettivo che si può applicare al portapellicola di una macchina fotografica.
basculànte, agg. Relativo a un congegno che può oscillare intorno a un asse.
bascùlla, o bàscula, sf. Bilancia a bracci disuguali, per corpi di grandi dimensioni e peso.
bàse, agg. invar. e sf. agg. invar. Fondamentale, principale.
sf. 1 Parte inferiore di una struttura architettonica con funzione di sostegno. 2 Elemento costitutivo e fondamentale di qualcosa. 3 Principale fondamento di una dottrina. 4 Campo da cui partono spedizioni. 5 In cosmesi, crema da stendere prima del trucco. 6 Insieme degli iscritti a un sindacato o a un partito politico.
sf. 1 base. 2 (fondamento) basis. 3 (di base) base, basic. 4 (politica) rank and file. 5 (a base di) based on.
• In architettura, è la parte compresa tra il fusto della colonna e il piano di posa. Non era presente nelle colonne più antiche né in quella dorica.
• In aritmetica ed algebra, è il numero che, in un'operazione di elevamento a potenza, deve essere moltiplicato per se stesso per il numero di volte specificato dall'esponente. È inoltre il numero positivo che, in un sistema di logaritmi, ha per logaritmo l'unità.
• In geometria, è il lato o la faccia di una figura piana o solida (collocata in un dato sistema di riferimento) perpendicolare alla direzione verticale e più bassa rispetto ad essa o a cui si rifersice una altezza (ossia la distanza da un dato vertice o un dato lato).
• In algebra lineare, la base di uno spazio vettoriale indica un insieme di vettori (in quantità minima) che, combinati linearmente tra loro, consentono di generare tutti gli altri vettori.
• In elettronica, è l'elettrodo di controllo di un transistore e ha le stesse funzioni della griglia dei tubi elettronici. Il conduttore contraddistinto con tale denominazione è collegato a un'area interna del transistore che è posta tra l'emettitore e il collettore.
• In chimica, è un composto che reagendo con acidi genera dei sali; in presenza di una soluzione acquosa si dissocia liberando ioni ossidrile OH-. Più elevato è il grado di dissociazione, maggiore è la forza della base il cui comportamento è esattamente opposto a quello dell'acido. Il livello di acidità (o basicità) di una sostanza viene espresso con il logaritmo negativo (pH) della concentrazione di ioni di idrogeno nella sua soluzione acquosa. Il pH delle basi ha valori compresi tra 7 e 14, mentre quello degli acidi può variare tra 0 e 7.
Base cranica
In anatomia, è l'insieme delle ossa (sfenoide, etmoide e porzioni inferiori di occipitale, temporale e frontale) che costituiscono la parte inferiore del cranio. Vista dall'interno, presenta tre zone denominate fossa cranica anteriore, media e posteriore.
baseball, sm. invar. Sport praticato tra due squadre composte da nove giocatori su un campo di 150 per 120 m, sul quale è delineato un quadrato (diamante) con un lato di 27 m, i cui vertici sono detti basi. Il gioco consiste nel colpire con una mazza la palla tirata dalla squadra opposta (lanciatore) e coprire l'intero contorno del quadrato prima che questa giunga nelle mani del giocatore posto a difesa della base dove si deve arrivare. Si gioca in nove tempi (inning).
Basedow, Johann Bernhard (Amburgo 1723-Magdeburgo 1790) Pedagogista tedesco. Fondò un movimento di ispirazione illuministica, il filantropismo.
Basedow, Karl von (Dessau 1799-Merseburg 1854) Medico tedesco che fornì la prima dettagliata descrizione della malattia comunemente chiamata morbo di Basedow o di Flaiani-Basedow, cui il medico italiano Flaiani aveva già fatto cenno in una sua memoria clinica; la malattia va anche sotto il nome di gozzo esoftalmo ed è causata da iperattività della tiroide (secrezione di ormone); colpisce i soggetti adulti, più spesso di sesso femminile.
Basèggio, Césco (Venezia 1897-Catania 1971) Attore. Interpretò specialmente Goldoni e il teatro veneto.
Basélga di Pinè Comune in provincia di Trento (3.992 ab., CAP 38042, TEL. 0461).
Basèlice Comune in provincia di Benevento (3.193 ab., CAP 82020, TEL. 0824).
basenji, sm. Cane originario dello Zaire, dove viene adibito a stanare la selvaggina. Ha un'indole molto docile.
Basènto Fiume (149 km) della Basilicata. Nasce nell'Appennino Lucano dal monte Arioso e termina il suo corso sfociando nel golfo di Taranto, presso Metaponto.
basétta, sf. Striscia di capelli che scende sulla guancia.
sf. sideburn.
basettóne, sm. 1 Accrescitivo di basetta. 2 Chi porta grandi basette.
bash In informatica è il nome della shell omonima del sistema operativo UNIX. Si tratta di un interprete di comandi che realizza un'interfaccia tra l'utente e il sistema.
Basho, Matsuo (1643-1694) Poeta giapponese. Tra le opere Relazione di viaggio sotto la pioggia e il vento (1685-1686) e Sette raccolte di haikai (postume 1732).
Basiàno Comune in provincia di Milano (2.590 ab., CAP 20060, TEL. 02).
BASIC In informatica è la sigla di Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code (codice di istruzioni simboliche multifunzionale per principianti). È un linguaggio di programmazione sviluppato negli Stati Uniti nella metà degli anni '60. Ne esistono vari dialetti.
basicità, sf. Proprietà delle basi. <> acidità.
bàsico, agg. 1 Basilare. 2 Detto di roccia eruttiva povera di silicio. 3 Che presenta le proprietà delle basi. <> acido.
Basicò Comune in provincia di Messina (904 ab., CAP 98060, TEL. 0941).
basìdio, sm. Organo riproduttivo dei Basidiomiceti.
dal greco básis base.
basidiolichèni Classe di Licheni il cui tallo deriva dall'associazione di un fungo dei Basidiomiceti con alghe azzurre.
Basidiomicèti Classe di funghi (Basidiomycetes) di cui fanno parte più di 15.000 specie, molte parassite altre commestibili o velenose, provvisti di micelio pluricellulare e contraddistinti da spore portate da ife (basidi). Spesso i basidi sono raccolti in uno strato fruttifero (imenio), che ricopre specifiche parti del corpo fruttifero; quest'ultimo è formato da un gambo e da un cappello, che reca l'imenio. Oltre alla riproduzione mediante spore sessuate (basidiospore), il ciclo vegetativo dei Basidiomiceti include la moltiplicazione vegetativa per conidi, clamidospore o gemme.
basidiospòra, sf. Spora caratteristica dei Funghi Basidiomiceti.
basificàre, v. tr. Aggiungere una base a un liquido per renderlo basico o per neutralizzarne l'acidità.
Basìglio Comune in provincia di Milano (6.552 ab., CAP 20089, TEL. 02).
Basilan Città (126.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Zamboanga.
basilàre, agg. 1 Che fa da base. 2 Essenziale, fondamentale. ~ imprescindibile. <> secondario.
agg. fundamental, basic.
lat. basilaris.
Basildon Città (152.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Essex.
Basilèa Città della Svizzera (170.000 ab.), capitale del semicantone di Basilea città, posta sulle rive del Reno al confine con Francia e Germania. Dispone di un efficiente porto fluviale e di buoni collegamenti con le più importanti vie di comunicazione. Centro commerciale, finanziario, in cui un ruolo preponderante è svolto da banche e istituti, e industriale di rilevanza internazionale; di notevole interesse biblioteche, musei, gli antichi edifici, la cattedrale e la nota università. Di origine celtica, conquistata dai romani (Basilia), fu principato vescovile dal VII sec.; nel 1501 entrò a far parte della confederazione elvetica.
Basilea campagna
Semicantone (428 km2, 231.000 ab.) che un tempo faceva parte di Basilea città, da cui si staccò nel 1833, e che con questo forma oggi il cantone di Basilea; il territorio è prevalentemente collinare (parte nordorientale del Giura), con coltivazioni agricole e allevamento; non mancano industrie di tipo tessile e chimico.
Basilea città
Semicantone (37 km2, 193.000 ab.) formato dalle due parti in cui è divisa Basilea, cioè Grande Basilea, sul margine sinistro del Reno, e Piccola Basilea, una limitata area sul margine destro del fiume in cui hanno sede le industrie (tessili, meccaniche, chimiche e farmaceutiche).
Concilio di Basilea
Concilio ecumenico apertosi nel 1431 per iniziativa di papa Martino V che doveva esprimersi sulla superiorità papale nei confronti del concilio; poiché una corrente affermava la superiorità del concilio, giungendo a eleggere l'antipapa Felice V, il papa cercò invano di scioglierlo. Fu il nuovo papa Niccolò V, nel 1449, a levare le censure al concilio dal quale ricevette la convalida dell'elezione.
Trattati di Basilea
Diversi furono i trattati sottoscritti in questa città. L'uno, firmato il 22 settembre 1499, segnò la fine della guerra tra l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e la confederazione elvetica con il riconoscimento dell'indipendenza dei dieci cantoni dall'impero. Un altro fu stipulato tra Spagna e Francia (1795) e stabiliva il ritiro della Spagna da tutto il territorio di Santo Domingo e la fine della guerra tra i due Paesi. Infine quello tra Francia e Prussia nel 1795 secondo il quale la Prussia usciva dalla prima coalizione e la Francia otteneva la riva sinistra del Reno.
basileus, sm. invar. Nell'antichità greco-bizantina, denominazione di un sovrano potente o legato alla tradizione sacra.
dal greco basiléus re.
Basiliàno Comune in provincia di Udine (5.007 ab., CAP 33031, TEL. 0432).
basìlica, sf. 1 Edificio pubblico formato da varie sale e ambulacri in cui, in epoca romana, si tenevano pubbliche adunanze o attività commerciali. 2 Tempio cristiano a più navate. 3 Titolo di chiesa con annessi privilegi liturgici.
sf. basilica.
lat. basilica.
• Lo schema base comprendeva un'ampia sala rettangolare, alla quale si accedeva attraverso un portico. Il vano era suddiviso in tre navate, una centrale e due laterali, separate da colonne. L'altezza della navata centrale era generalmente superiore a quella delle navate laterali così da permettere un'adeguata illuminazione dell'interno tramite finestre aperte nel muro che copriva il dislivello. A un'estremità della navata centrale era ricavata un'abside semicircolare o poligonale dove sedevano i funzionari. Si conoscono notevoli variazioni dello schema base (due absidi invece di una sola, soffitto in muratura invece che di legno, galleria aggiunta, pianta pressoché quadrata ecc). Esempi di basiliche romane conservatesi fino ai giorni nostri sono: la basilica di Massenzio (306-312), la basilica Emilia (179 a. C.) e la basilica Giulia (54-44 a. C.). Nel IV sec. d. C., quando il cristianesimo ottenne la legittimazione, numerose chiese furono costruite in tutto l'impero, solitamente sulla tomba di un santo, riproducendo la struttura della basilica pagana, come nella chiesa di Santa Maria Maggiore (352-356 d. C.) a Roma. Delle basiliche pagane, la chiesa cristiana conserva lo sviluppo a pianta rettangolare e la suddivisione in navate che terminano con una o più absidi. Spesso è presente una navata trasversale, il transetto, che gli conferisce una forma detta a croce latina o greca. Il termine basilica fu più tardi attribuito, come titolo onorifico, ad alcune chiese designate dal papa. Esempi di basiliche cristiane sono quelle di San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura, Santa Costanza, Santa Maria in Trastevere.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
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<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/view/dictionario_b.doc/34501403/dictionario_b.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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