Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 4
Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 4
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Dizionario enciclopedico termini con lettera iniziale D parte 4
Demòstene (Atene 384-Calauria 322 a. C.) Oratore e uomo politico greco, fu difensore della libertà di Atene e della Grecia. Costituì una coalizione di città greche contro Filippo il Macedone, che fu oggetto delle quattro Filippiche (350-341) e delle tre Olintiache (351-348). Capo del partito dirigente, difese Ctesifonte con l'orazione Per la corona (330). Costretto all'esilio, perché coinvolto nello scandalo di Arpalo, rientrò in patria in seguito alla morte di Alessandro e ricoprì un ruolo importante nella rivolta contro Antipatro. Si uccise per non essere catturato dai nemici, dopo la sconfitta di Atene (322).
Demostene
(?-413 a. C.) Generale ateniese. Ebbe un ruolo importante nella guerra del Peloponneso.
demòtico, agg. (pl. m.-ci) Popolare.
demotìsmo, sm. Voce o locuzione di origine popolare.
demotivàre, v. v. tr. Privare di motivazione psicologica.
v. intr. pron. Perdere la motivazione psicologica.
demotivàto, agg. Psicologicamente non motivato. ~ disinteressato. <> motivato.
agg. demotivated.
Dempsey, William Harrison "Jack" (Manassa, Colorado 1895-New York 1983) Pugile statunitense. Fu campione del mondo assoluto dei pesi massimi dal 1919 al 1926. Disputò 142 incontri vincendone 136 di cui 107 per KO.
demuscazióne, sf. Uccisione delle mosche effettuata con insetticidi.
Demuth, Charles (Lancaster 1883-New York 1935) Pittore statunitense. Tra le opere Machinery (1920, New York, Metropolitan Museum of Art).
dèna, sf. Moneta fiorentina d'argento del valore di 10 lire fiorentine. Fu coniata durante il regno di Ludovico II Borbone mentre era reggente Maria Luisa (1803-1807).
dal lat. deni a dieci a dieci.
denàrio, sm. Unità monetaria d'argento dell'antica Roma la cui prima emissione risale al 220 a. C. Ufficialmente costituiva anche la denominazione dell'unità monetaria d'oro.
dal lat. deni a dieci a dieci.
denàro, sm. 1 Moneta in uso presso gli antichi romani. 2 Moneta d'argento coniata da Carlo Magno. Corrisponde alla dodicesima parte del soldo e a 0,5 grammi d'argento. Si diffuse ovunque come mezzo di scambio per le varie merci. 3 Il mezzo di scambio e di misura del valore di tutte le merci. ~ pecunia.
sm. 1 money. 2 (contante) ready money, cash.
• Il tempo è denaro. Frase contenuta negli Essays di Francesco Bacone.
denaróso ved. "danaroso"
denasalizzàre, v. tr. Togliere da un fonema l'elemento nasale.
denatalità, sf. Tendenza delle nascite a diminuire nel tempo.
denaturànte, agg. e sm. Detto di sostanza usata per la denaturazione.
denaturàre, v. tr. 1 Trattare sostanze con additivi che ne impediscano usi diversi da quelli previsti dalla legge. 2 Alterare. ~ snaturare.
denaturàto, agg. Sottoposto a denaturazione.
denaturazióne, sf. 1 In biochimica, alterazione delle proprietà delle proteine, di solito irreversibile. 2 L'aggiunta di sostanze particolari a prodotti sottoposti a un determinato regime fiscale per evitare che vengano usati per fini diversi da quelli per i quali sono venduti.
Alcol denaturato
Alcol etilico sottoposto a denaturazione per evitare che sia usato a scopi alimentari.
Denaturazione delle proteine
Modifica delle proprietà chimico-fisiche delle proteine conseguente a riscaldamento, a variazione del pH o all'azione di alte concentrazioni di sali.
denazionalizzàre, v. tr. 1 Far sì che qualcuno o qualcosa perda del tutto o in parte le tradizioni o i caratteri nazionali. ~ snazionalizzare. 2 Far tornare privata un'azienda precedentemente nazionalizzata.
dendri-, o dendro- Primo elemento di vocaboli composti.
dal greco déndron albero.
dendrìte, sf. 1 Aggregato cristallino di aspetto arborescente, caratterizzato da un colore che lo distingue dalla roccia a cui appartiene. Minerali a cristallizzazione dendritica sono il rame e l'argento nativi.
2 In biologia ogni ramificazione della cellula nervosa che conduce l'impulso verso il corpo cellulare.
dendroaspis, sm. invar. Genere di Rettili Ofidi della famiglia degli Elapidi, serpenti africani velenosi, lunghi più di 2 m, detti comunemente mamba.
dendròbate, sm. Genere di Anfibi Anuri della famiglia dei Dendrobatidi, con dita provviste di ventose che utilizzano per muoversi sugli alberi sui quali vivono.
Dendrocèlo, sm. Genere di Platelminti Turbellari dell'ordine dei Tricladi, viventi in acqua dolce.
Dendrochiròti Ordine di Echinodermi Oloturoidi provvisti di tentacoli a ciuffo arborescente, comuni in tutti i mari.
dendroclimatologìa, sf. Metodo di studio dei paleoclimi che si basa sull'osservazione degli anelli di accrescimento annuale degli alberi.
dendrocronologìa, sf. Metodo di datazione assoluta fondato sulla determinazione dell'età di una pianta ottenuta mediante l'analisi degli strati di crescita annuale degli alberi
dendrografìa, sf. Parte della botanica dedicata allo studio degli alberi.
dendròide, agg. 1 Relativo a organismi o a organi che presentano ramificazioni come le Spugne e i Coralli. 2 Si dice della forma della radice delle piante superiori.
dendròlago, sm. Nome comune e genere di Mammiferi Marsupiani della famiglia dei Macropodidi. ~ canguro.
dal greco déndron albero e legós lepre.
dendròmetro, sm. Strumento atto a misurare le dimensioni di un albero.
Deneb La stella, appartenente alle giganti bianche, più luminosa della costellazione del Cigno; ha magnitudine 1,3.
denegàre, v. tr. Negare con decisione, ricusare. ~ rifiutare.
Deneuve, Catherine (1943-) Attrice cinematografica francese. Nome d'arte di Catherine Dorléac. Figlia di attori, giovanissima ebbe ruoli minori in Le collegiali (1958) e Les petits chats (1959) e in due film con protagonista la sorella maggiore Françoise Dorléac, Les portes claquent (1960) e Ce soir ou jamais (1960). Nei primi anni Sessanta, Roger Vadim (ex marito e pigmalione di Brigitte Bardot) cercò di lanciarla in Il vizio e la virtù (1962), ma solo con il successivo Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy raggiunse il successo e con Bella di giorno (1967) di Luis Buñuel si affermò a livello internazionale come una delle figure di riferimento del cinema francese. Bellezza statuaria e provocante, si è affermata per il suo fascino ed eleganza, alimentati dall'attività pubblicitaria per il profumo Chanel e successivamente da una propria società di produzione di profumi e gioielli. Tra i suoi film di successo, Repulsion (1965), Le creature (1966), Bella di giorno (1967), Manon 70 (1967), La mia droga si chiama Julie (1969), Tristana (1970), Non toccare la donna bianca (1973), Fatti di gente per bene (1974), L'ultimo metrò (1980), Speriamo che sia femmina (1984), Indocina (1992) e Il convento (1995).
Deng Xiaoping (Guangyan 1904-Pechino 1997) Uomo politico cinese, moderato e pragmatico. Fu stretto collaboratore di Mao Tse-tung. Acquisì in Francia nel 1924 le idee comuniste e dopo aver fatto parte del comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC), ne divenne segretario generale nel 1959, restando in carica fino al 1966. All'inizio della rivoluzione culturale, fu attaccato ed escluso nel 1969 dal comitato centrale con l'accusa di essere un deviazionista di destra. All'inizio degli anni '70, appoggiato da Chou En-Lai, riuscì a tornare al governo con la carica di vice primo ministro (1975). Alla morte di Mao (1976) recuperò completamente il potere; le sue aperture economiche e di relazioni con gli occidentali, e soprattutto con gli Stati Uniti, non portarono a una maggiore democrazia interna e sfociarono nei movimenti studenteschi di Tien-An-Men (repressione di Pechino, giugno 1989).
dengue, sf. invar. Infezione endemico-epidemica simile all'influenza, trasmessa da alcune zanzare nei paesi tropicali, in oriente e nel Mediterraneo orientale.
Dènice Comune in provincia di Alessandria (243 ab., CAP 15010, TEL. 0144).
denicotizzàre, v. tr. Togliere o ridurre la nicotina nel tabacco.
denigràre, v. tr. 1 Parlare male di una persona o di una cosa, togliendole il merito, la stima e simili. ~ sparlare. <> decantare, incensare. 2 Screditare, calunniare. ~ diffamare. <> lodare.
v. tr. to denigrate.
lat. denigrare.
denigratóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi denigra. ~ diffamatore. <> adulatore.
denigratòrio, agg. Che è atto o tende a denigrare. ~ diffamatorio, infamante. <> elogiativo.
denigrazióne, sf. Il denigrare e l'essere denigrato.
Denikin, Anton Ivanovic (Varsavia 1872-Ann Arbor 1947) Generale russo. Tra il 1918 e il 1920 fu al comando dell'esercito controrivoluzionario che si oppose ai sovietici in Ucraina e nella Russia meridionale. Battuto, andò in esilio.
Denis, Maurice (Granville 1870-St-Germain-en-Laye 1943) Pittore francese. Tra le opere Le Muse (Parigi, Musée National d'Art Moderne) e Bagnanti (1899, Parigi, Petit Palais).
denitrazióne, sf. 1 Recupero di acido nitrico da una miscela solfonitrica esausta. 2 Reazione chimica che si ottiene togliendo gruppi nitrici a un composto.
Denizli Città (203.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia occidentale. Capoluogo della provincia omonima.
Dènno Comune in provincia di Trento (1.052 ab., CAP 38010, TEL. 0461).
denocciolàto, agg. Privato del nocciolo. ~ snocciolato.
denominàle, agg. e sm. Di parola, derivata da un nome.
denominàre, v. v. tr. Imporre un nome. ~ chiamare.
v. intr. pron. Avere per nome, prendere un nome. ~ chiamarsi.
v. tr. to name.
lat. denominare, comp. da de-+ nominare.
denominatìvo, agg. e sm. Di una parola formata con la radice di un nome.
denominàto, agg. Che ha nome. ~ chiamato.
denominatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. e sm. Che, chi denomina.
sm. 1 Il termine della frazione che le dà il nome, indicando in quante parti è divisa l'unità. • denominatore comune, multiplo comune a tutti i denominatori delle frazioni considerate. 2 Elemento comune. • tutte quelle situazioni avevano un comune denominatore.
sm. denominator.
lat. denominatòr,-oris.
denominazióne, sf. Il denominare e l'essere denominato. • vino a denominazione d'origine controllata, a certificazione che la vite utilizzata proviene dalla zona indicata.
sf. denomination, name.
lat. denominatio,-onis designazione.
denotàre, v. tr. 1 Dare a vedere, a conoscere. ~ indicare. 2 Essere elemento identificatore. ~ contrassegnare.
v. tr. to show, to denote.
denotazióne, sf. Indicazione. ~ indizio.
Denpasar Città (261.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia di Bali.
densìmetro, sm. Strumento per determinare la densità dei liquidi o dei gas.
densità, sf. 1 L'essere denso. ~ consistenza, concentrazione. <> inconsistenza, rarefazione. 2 Il rapporto tra la massa e il volume di un corpo. Quando viene espressa come rapporto tra la massa del corpo e quella di un egual volume di acqua distillata a 4 °C, si parla di d. relativa; è un numero puro, e coincide con il peso specifico relativo. Più in generale si chiama densità il rapporto tra una data grandezza e l'estensione su cui essa si distribuisce (densità lineare di massa, densità elettrica superficiale, …).
sf. density.
Densità elettrica e densità di corrente
In elettrologia, misurano, rispettivamente, la quantità di carica elettrica e di corrente che attraversa un conduttore.
Densità di popolazione
Il rapporto tra il numero delle persone che popolano un Paese e la sua estensione.
Densità di un insieme ordinato
In matematica è la proprietà di un insieme ordinato per cui, per ogni coppia di valori A e B (con A che precede B), esiste un terzo valore C che segue A e precede B.
Densità di frequenza e di probabilità di una variabile casuale
La densità di frequenza in un certo intervallo è il rapporto tra la frequenza relativa con cui la variabile casuale sperimentalmente assume valori nell'intervallo e l'ampiezza dell'intervallo stesso; la densità di probabilità in x è il limite per Δx → 0 del rapporto tra la probabilità con cui la variabile casuale assume valori in [x, x+Δx] e Δx.
densitometrìa, sf. 1 Misurazione del grado di opacità del negativo fotografico ottenuta usando un densitometro. 2 In medicina, metodica che serve per determinare la composizione corporea.
densitòmetro, sm. Strumento che serve a misurare in modo veloce la densità ottica di un negativo fotografico.
dènso, agg. 1 Che ha una gran massa e piccolo volume; compatto. ~ condensato. <> rado. 2 Che contiene qualcosa in grande quantità; pieno. ~ fitto. <> scarso.
agg. 1 dense. 2 (fitto) thick.
lat. densus.
Dent Blanche Monte (4.357 m) della Svizzera, nelle Alpi Pennine.
Dent d'Hérens Monte (4.179 m) delle Alpi Pennine, all'inizio della Valtournenche.
dentàle, agg., sm. e sf. agg. Del dente.
agg. e sf. Di consonante, che si pronuncia poggiando la lingua contro i denti anteriori.
sm. Legno al quale si attacca il vomere dell'aratro.
agg. dental.
dentàlio, sm. Mollusco (Dentalium vulgare) della famiglia dei Dentalidi e della classe degli Scafopodi. Lungo 8 cm, è protetto da una conchiglia conica. Vive nei fondali sabbiosi del Mediterraneo.
dentalium, sm. invar. Genere di Molluschi Scafopodi della famiglia dei Dentalidi, aventi conchiglia a forma di cono.
dentària, sf. Genere di piante erbacee rizomatose della famiglia delle Crocifere che presentano grandi fiori bianchi, lilla o viola. Tipiche delle regioni temperate settentrionali, le dentarie vengono anche coltivate nei giardini a scopo ornamentale.
dentàrio, agg. Relativo ai denti.
agg. dental.
dentàta, sf. 1 Colpo dato con i denti. 2 Morso e segno lasciato da un morso.
dentàto, agg. 1 Che ha denti. 2 Che ha sporgenze a forma di denti.
Muscoli dentati
Termine anatomico che designa i muscoli che uniscono la scapola alle costole (grande dentato) e quelli che uniscono i processi spinosi vertebrali alle singole costole (piccolo dentato).
dentatrìce, sf. Macchina utensile che serve a fabbricare i denti degli ingranaggi.
dentatùra, sf. Il complesso dei denti e la loro disposizione.
sf. set of teeth.
dènte, sm. 1 Ciascuno dei piccoli organi presenti nella bocca dei Vertebrati che servono a masticare il cibo. 2 Elemento sporgente di un oggetto o di un meccanismo. 3 Estremità dei bracci dell'ancora. 4 Cima appuntita di un monte.
sm. 1 tooth. 2 (ruota) cog. 3 (forchetta) prong. 4 (cima) jagged peak.
lat. dens, dentis.
• Il dente è formato da una parte esterna detta smalto, e da una interna, a sua volta distinta in dentina (all'esterno) e polpa dentaria (all'interno). Il dente nasce dalla corona ricoperta di smalto e rimane fissato negli alveoli della mascella tramite la radice. L'uomo adulto ha trentadue denti collocati negli alveoli mascellari e mandibolari. I primi denti, denominati da latte, appaiono verso il sesto mese di vita, per cadere intorno al sesto anno e venire sostituiti da quelli definitivi.
Dènte dél Gigànte Vetta (4.014 m) delle Alpi Graie, nel massiccio del Monte Bianco.
dènte di leóne, sm. => "tarassaco"
dentellàre, v. tr. Fare dentelli.
dentellària, sf. Nome comune della Plumbago europaea, una pianta erbacea perenne della famiglia delle Plumbaginacee, che cresce nei in Europa in luoghi aridi.
dentellàto, agg. Fatto a dentelli.
dentellatùra, sf. L'insieme dei dentelli e il modo in cui sono composti.
dentèllo, sm. 1 Sporgenza a forma di piccolo dente. 2 Piccolo parallelepipedo sporgente che, in serie con altri, forma modanature o cornici.
dèntice, sm. Pesce (Dentex vulgaris) della famiglia degli Sparidi e dell'ordine dei Perciformi. Di colore argentato, misura sino a 1 m. Vive nel Mediterraneo e nell'Atlantico. Ha i denti anteriori allungati e forti con cui caccia prede di ogni genere. Viene pescato soprattutto per le sue carni assai pregiate.
sm. dentex.
Denticéti => "Odontoceti"
denticìda, agg. (pl. m.-i) Relativo all'apertura della capsula, quando questa avviene per mezzo di denti situati alla sommità della stessa.
denticolàto, agg. Munito di piccoli denti.
dentièra, sf. 1 Dentatura artificiale. La prima dentiera fu applicata nel 1770 dal medico francese Alexis Duchateau. ~ protesi. 2 Asta dentata. ~ cremagliera.
sf. set of false teeth, dentures.
dentifrìcio, agg. e sm. agg. Atto a pulire i denti.
sm. Di sostanza che serve per la pulizia dei denti.
sm. toothpaste.
dentìna, sf. Diversamente detta anche avorio, è la sostanza che forma la struttura del dente attorno alla polpa dentaria.
dentinàle, agg. Di canali microscopici presenti nella dentina, i quali consentono alla polpa dentaria di penetrare nel dente con ramificazioni fino ad arrivare allo smalto.
Dentiròstri Denominazione di un gruppo di Uccelli Passeriformi che veniva utilizzato nelle classificazioni antiche.
dentìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Il medico specialista nei denti. ~ odontoiatra.
sm. e sf. dentist.
dentìstico, agg. (pl. m.-ci) Di dentista. ~ odontoiatrico.
agg. dental.
dentizióne, sf. Lo spuntare dei denti.
dentòma, sm. (pl.-i) Tumore benigno che si sviluppa nel dente adulto a partire da denti in via di sviluppo oppure in embrioni dentari. ~ odontoma.
D'Entrecasteaux, Antoine-Raymond-Joseph de Bruni (Entrecasteaux, Var 1737-Mare di Giava 1793) Esploratore francese. Arruolatosi in marina a soli quindici anni, nel 1785 divenne comandante della flotta nelle Indie orientali e poi fu nominato governatore dell'isola Maurizio. Promosso al grado di contrammiraglio, nel 1791 partì alla ricerca dell'esploratore Jean-François La Pérouse, che da tre anni non dava proprie notizie dall'Australia. Pur non portando a compimento la propria missione, Entrecasteaux ebbe la possibilità di perlustrare le coste dell'Australia meridionale, della Tasmania e della Caledonia, eseguendo accurati rilievi geografici di quell'area inesplorata. Scoprì inoltre un gruppo di isole vulcaniche accanto alla costa di Papua-Nuova Guinea che, in suo onore, vennero battezzate isole d'Entrecasteaux.
déntro, avv., prep. e sm. avv. 1 Nella parte interna. ~ internamente. <> esternamente. • essere messo dentro, essere incarcerato. 2 Nell'animo. ~ intimamente. <> esteriormente.
prep. 1 In, nel. • essere dentro la politica. 2 Nella parte interna. ~ entro. <> fuori.
sm. La parte interna. ~ interno. <> esterno.
1 inside. 2 (fig.) inwardly. prep. 1 inside. 2 (entro) within.
lat. de intro.
denuclearizzàre, v. tr. Sgombrare una zona da installazioni nucleari.
denuclearizzàto, agg. Liberato dalla presenza di armi nucleari.
denudaménto, sm. Il denudare, il denudarsi.
denudàre, v. tr. v. tr. 1 Rendere nudo, snudare, svestire. ~ spogliare. <> vestire. 2 Gettare nella miseria. ~ immiserire. 3 Svelare. ~ palesare. <> mascherare.
v. rifl. Spogliarsi. ~ svestirsi. <> vestirsi.
denudazióne, sf. Il denudare e l'effetto.
denùncia, sf. 1 Il denunciare, l'essere denunciato, la cosa che si denuncia. ~ delazione. 2 Dichiarazione spontanea o richiesta per legge. ~ rapporto. 3 Disdetta di un contratto o di un trattato che non si ha intenzione di rinnovare.
sf. 1 charge, accusation, denunciation. 2 (dichiarazione) statement, declaration. 3 (redditi) income tax return.
• Atto attraverso cui le autorità giudiziarie vengono a conoscenza di un fatto che può rappresentare un reato perseguibile d'ufficio. È una dichiarazione o comunicazione richiesta dalla legge al fine di ricevere una difesa od ottemperare a un obbligo.
denunciànte, agg., sm. e sf. Che, chi denuncia; denunciatore.
denunciàre, v. tr. 1 Sporgere denuncia contro qualcuno, dichiarare alle autorità competenti. ~ accusare. 2 Rendere palese, manifestare. ~ rivelare. • aveva denunciato per primo il malcostume dilagante delle tangenti. 3 Disdire un contratto o un trattato che non si ha intenzione di rinnovare.
v. tr. 1 to report, to denounce. 2 (rivelare) to show.
lat. denuntiare.
denunciatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi denuncia. ~ denunciante.
denùnzia e derivati => "denuncia e derivati"
denutrìto, agg. Nutrito in modo scarso o insufficiente. ~ deperito. <> pasciuto.
agg. undernourished.
denutrizióne, sf. Nutrizione non sufficiente e deperimento che ne consegue.
sf. malnutrition.
Denver Città (468.000 ab.) degli USA, sul fiume South Platte, capitale dello stato del Colorado.
deo gratias, loc. inter. 1 Espressione di ringraziamento a Dio nella messa in latino. 2 Esclamazione di sollievo o di gioia.
deodorànte, agg. e sm. Di sostanza, capace di deodorare.
sm. deodorant.
deodoràre, v. tr. Correggere o eliminare odori non desiderati o sgradevoli.
deontologìa, sf. Il complesso delle norme morali che regolano certe professioni.
deontològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla deontologia.
Deoria Città (56.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo.
deostruìre, v. tr. Liberare da un'ostruzione. <> ostruire.
depacchettizzazióne, sf. Processo di ricomposizione di un messaggio in una rete di trasmissione a pacchetto. Questa operazione è fattibile solo se sono stati ricevuti tutti i pacchetti nei quali era stato suddiviso il messaggio.
deparaffinazióne, sf. Operazione di separazione della paraffina da un olio lubrificante.
Depardieu, Gérard (Châteauroux 1948-) Attore cinematografico francese. Interpretò Mon oncle d'Amérique (1980), L'ultimo metrò (1980), Danton (1983), Sotto il sole di satana (1987), Cyrano de Bergerac (1990), Una pura formalità (1994), Il collonnello Chabert (1994), Amleto (1996).
depauperaménto, sm. Il depauperare e l'essere depauperato. ~ impoverimento.
depauperànte, agg. In agricoltura, relativo a specie o coltura che impoverisce il terreno.
depauperàre, v. tr. Rendere povero. ~ impoverire. <> arricchire.
depenalizzàre, v. tr. Togliere a un atto il carattere di reato che aveva in precedenza.
v. tr. to decriminalize.
depenalizzazióne, sf. Provvedimento con il quale si trasforma un reato di minore gravità in illeciti amministrativi. Viene regolata da due leggi del 1975 e 1981. La competenza spetta a organi amministrativi (prefetto, sindaco).
dépendance, sf. invar. Edificio minore annesso a uno principale.
depennàre, v. tr. 1 Togliere con un tratto di penna una o più parole. ~ cancellare. 2 Eliminare, escludere. ~ togliere. 3 Radiare. ~ espellere.
lat. mediev. depennare, comp. da de-+ deriv. da penna.
deperìbile, agg. Soggetto a deterioramento. ~ degradabile. <> indeperibile.
agg. perishable.
deriv. da deperire.
deperibilità, sf. L'essere deperibile.
deperiménto, sm. 1 Perdita di forza, di energia. ~ esaurimento. 2 Deterioramento di cose. ~ consunzione.
sm. poor state of health.
deperìre, v. intr. 1 Perdere forza, salute, bellezza. ~ debilitarsi. <> irrobustirsi. 2 Deteriorarsi, guastarsi. ~ alterarsi.
v. intr. to waste away, to lose strength.
lat. deperire, comp. da de-+ perire.
deperìto, agg. 1 Debilitato, sciupato. ~ patito. 2 Deteriorato, guasto. ~ alterato.
agg. run-down.
Depèro, Fortunàto (Fondo, Val di Non 1892-Rovereto 1960) Pittore. Tra le opere Figura seduta a un tavolo del caffè (1918, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e La casa del mago (1919-1920, Torino, Collezione privata).
depersonalizzazióne, sf. In psicologia è l'inibizione di processi emotivi causata da controcariche violente. È tipica delle psicosi.
depigmentàto, agg. Che ha subito una depigmentazione.
depigmentazióne, sf. Decolorazione della pelle provocata da una malattia.
depilàre, v. tr. Rendere privo di peli. ~ radere, rasare.
v. tr. to depilate, to remove hair from.
depilatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Apparecchio o prodotto che serve a eliminare i peli.
depilatòrio, agg. e sm. Di sostanza che serve per depilare.
agg. depilatory, hair-removing.
depilazióne, sf. Il depilare, il depilarsi e l'essere depilato.
deriv. da depilare.
depistage, sm. invar. In pedagogia indica soggetti portatori di handicap psicofisico per i quali è necessario attuare un'efficace terapia di recupero nella scuola materna o dell'obbligo.
depistàggio, sm. Il depistare, l'essere depistato.
depistàre, v. tr. Far uscire dalla giusta pista, fornendo indicazioni fuorvianti.
v. tr. to mislead, to sidetrack.
dépliant, sm. invar. Pieghevole pubblicitario. ~ opuscolo, pieghevole.
sm. invar. brochure, leaflet.
deploràbile, agg. Da deplorare.
deploràre, v. tr. 1 Compiangere, lamentare. ~ commiserare. <> rallegrarsi. 2 Biasimare. ~ riprovare. <> approvare.
v. tr. to disapprove of, to deplore.
lat. deplorare, comp. da de-+ plorare piangere.
deplorazióne, sf. Il deplorare e l'essere deplorato. ~ disapprovazione, biasimo. <> approvazione, plauso.
sf. disapproval.
lat. deploratio,-onis pianto.
deplorévole, agg. Degno di biasimo, miserevole, riprovevole. ~ biasimevole. <> lodevole.
agg. regrettable, deplorable.
depolarizzàre, v. tr. Provocare una depolarizzazione.
depolarizzazióne, sf. In elettronica, eliminazione dell'idrogeno che si forma sull'elettrodo positivo di una pila durante il suo funzionamento.
Depolarizzazione della luce
Fenomeno fisico consistente nella perdita di polarizzazione da parte di un fascio luminoso causata da rifrazioni e riflessioni disordinate.
Onda di depolarizzazione
In fisiologia è l'influsso nervoso della superficie del neurone.
depolimerizzazióne, sf. Trasformazione di un composto polimero in un composto di forma più semplice. <> polimerizzazione.
depoliticizzàre, v. tr. Liberare qualcuno o qualcosa dagli influssi politici.
depolverizzatóre, sm. Depuratore che serve per eliminare le particelle presenti, in sospensione, in un gas.
depolverizzazióne, sf. Operazione di asporto da un gas delle polveri presenti in esso. ~ depurazione.
deponènte, agg. e sm. agg. e sm. Nella grammatica latina, si dice di un verbo con forma passiva e significato attivo.
sm. Lettera o numero aggiunto sotto la riga.
depórre, v. v. tr. 1 Porre, mettere giù. ~ posare. <> sollevare. 2 Rimuovere da un incarico. ~ dimettere. • è stato deposto dalla carica di direttore amministrativo. 3 Togliersi di dosso. 4 Abbandonare, desistere. ~ lasciare. 5 Produrre uova. •: : pesci depongono molte uova.
v. tr. e intr. Riferire in giudizio. ~ testimoniare. • fu chiamato per deporre al processo in aula.
v. intr. 1 Fornire elementi utili alla formazione di un giudizio. ~ dichiarare, affermare. • i fatti depongono completamente a tuo sfavore. 2 Sedimentare.
v. tr. 1 (depositare) to deposit, to put down. 2 (dir., testimoniare) to testify, to give evidence. 3 (destituire da carica) to remove.
lat. deponere comp. da de-+ ponere porre incrociato con l'italiano porre.
deportàre, v. tr. Sottoporre a deportazione. ~ confinare. <> rimpatriare.
v. tr. to deport.
deportàto, agg. Sottoposto a deportazione. ~ esiliato. <> rimpatriato.
deportazióne, sf. Pena consistente nel trasferire qualcuno lontano dalla madrepatria. ~ esilio. <> rimpatrio.
depositànte, sm. e sf. Chi deposita o dà qualcosa in deposito.
depositàre, v. v. tr. 1 Consegnare una cosa ad altri perché la custodiscano, per poi restituirla a richiesta o a una data scadenza. ~ affidare. <> prendere. • depositare i cappotti al guardaroba. 2 Di liquidi, lasciar posare sul fondo le particelle solide in sospensione. ~ sedimentare. 3 Posare. ~ deporre. <> sollevare. 4 Registrare. LOC. depositare la firma, per permettere verifiche di autenticità.
v. intr. pron. Posarsi sul fondo. ~ decantare.
v. tr. 1 to put down. 2 (dare in deposito) to deposit. 3 (lasciare) to leave. 4 (registrare) to register. 5 (immagazzinare) to store.
deriv. da deposito.
depositàrio, agg. e sm. 1 Che, chi ha ricevuto qualcosa in deposito. ~ consegnatario. 2 Che, chi custodisce, difende, salvaguarda. ~ custode.
sm. depositary.
depositàto, agg. 1 Posto. ~ deposto. 2 Affidato. ~ consegnato.
Marchio depositato
Marchio industriale registrato e quindi coperto dal diritto di esclusiva.
depòsito, sm. 1 Il depositare, il depositarsi, l'essere depositato; ciò che si deposita. 2 Luogo dove si lasciano temporaneamente gli oggetti. ~ magazzino. 3 L'atto con cui si deposita. ~ custodia. 4 In diritto è un contratto reale gratuito, con il quale il depositario riceve dal depositante una cosa mobile con l'obbligo di custodirla e di restituirla. 5 Accumulo di materiale dovuto all'azione di agenti naturali. ~ sedimento. 6 Rimessa di autobus, locomotive ecc.
sm. 1 deposit. 2 (accumulo di materiale) sediment, deposit. 3 (locale) warehouse, depot. 4 (merci) storage. 5 (bagagli) left-luggage office.
Deposito bancario
Operazione tramite cui la banca riceve una determinata somma di denaro da parte del depositante, con l'obbligo di restituirla (maggiorata degli interessi). Può essere in conto corrente (pagabile a vista e mediante assegni) e a risparmio (pagabile con un certo preavviso).
deposizióne, sf. 1 L'atto del deporre, l'essere deposto. 2 Testimonianza davanti a un magistrato. ~ dichiarazione. 3 In arte, opera figurativa che rappresenta Gesù deposto dalla croce. 4 Allontanamento forzato da un potere. ~ rimozione.
sf. 1 deposition. 2 (da carica) removal. 3 (testimonianza) testimony, evidence.
lat. tardo depositio,-onis.
depotenziàre, v. tr. Diminuire la potenza. ~ indebolire. <> potenziare.
depravàre, v. tr. Rendere cattivo, viziare, corrompere. ~ pervertire.
depravàto, agg. e sm. Corrotto, viziato. ~ pervertito. <> morigerato.
agg. corrupt, depraved. sm. e sf. degenerate.
depravatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che o chi deprava.
depravazióne, sf. 1 Il depravare e l'essere depravato. ~ degenerazione. 2 Pervertimento morale. ~ corruzione. <> rettitudine.
lat. depravatio,-onis.
deprecàbile, agg. Che sarebbe da deprecare. ~ biasimevole. <> stimabile.
deprecàre, v. tr. Biasimare energicamente, disapprovare. ~ riprovare.
v. tr. to deprecate, to condemn.
lat. deprecari, comp. da de-+ precari pregare.
deprecatìvo, agg. Che depreca, atto a deprecare.
deprecazióne, sf. Il deprecare. ~ disapprovazione.
lat. deprecatio,-onis.
depredàre, v. tr. 1 Mettere a sacco, spogliare. ~ saccheggiare. 2 Sottrarre qualcosa con l'inganno o con la violenza. ~ derubare.
v. tr. to plunder, to rob.
lat. depraedari, comp. da de-+ praedari.
depredatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che o chi depreda.
depredazióne, sf. 1 Rapina, saccheggio. ~ razzia. 2 Devastazione. ~ rovina.
depressionàrio, agg. Che riguarda una depressione.
depressióne, sf. 1 Area che si trova sotto al livello del mare o a un livello inferiore rispetto a quello delle regioni circostanti. ~ avvallamento. <> dosso, duna. 2 Abbassamento di livello di una superficie. ~ buca. <> rialzo 3 In economia è sinonimo di recessione, ossia quella fase discendente di un ciclo economico. ~ congiuntura. <> espansione. 4 Alterazione dell'umore caratterizzata da malinconia e scarso interesse per il futuro. 5 Avvilimento, debolezza. ~ sconforto. <> allegria. 6 Zona di bassa pressione atmosferica raffigurata da isobare concentriche con valore decrescente verso l'interno.
sf. depression.
lat. depressio,-onis, deriv. da depressus, p.p. di deprimere.
• In psichiatria è uno stato mentale evidenziato da riduzione delle attività psichiche e motorie, incapacità di progettare il futuro, ansia. Può essere ereditaria (depressione endogena) oppure derivare da traumi psichici (reattiva), cronica o acuta. Può essere curata con farmaci o con la psicoterapia.
Depressione sull'orizzonte
In relazione a un osservatore che si trova a una certa altezza sul livello del mare, è l'angolo compreso tra il piano tangente alla superficie terrestre passante per un punto e quello parallelo alla superficie terrestre in quello stesso punto. La depressione apparente risulta essere molto inferiore a quella vera, per l'effetto della rifrazione atmosferica; in questo modo la superficie terrestre sembra più piatta di quello che è realmente.
depressìvo, agg. 1 Atto a deprimere. 2 Di depressione.
agg. depressive.
deprèsso, agg. e sm. agg. Che si trova in condizione di depressione. ~ abbattuto, demoralizzato. <> rianimato, rincuorato.
sm. Che si trova in stato di depressione.
agg. depressed. sm. depressive.
lat. depressus, p.p. di deprimere.
depressóre, agg. 1 Di muscolo, che abbassa l'organo a cui è unito. 2 Di nervo che, opportunamente stimolato, determina l'abbassamento della pressione arteriosa.
depressurizzàre, v. tr. Portare la pressione dell'aria in un ambiente da valori superiori a quelli dell'esterno. <> pressurizzare.
depressurizzazióne, sf. Il depressurizzare, l'essere depressurizzato. <> pressurizzazione.
Depretis Canale del Piemonte, le cui acque derivano dalla Dora Baltea.
Deprètis, Agostìno (Mezzana Corti, Bressana Bottarone 1813-Stradella 1887) Uomo politico, fino all'età di quarant'anni seguì l'ideologia mazziniana. Nel 1848 fu deputato al parlamento subalpino (collegio di Stradella) con incarichi di amministratore terriero. Cominciò nel 1859 ad avvicinarsi alle idee politiche di Cavour e, dopo aver ricoperto l'incarico di governatore a Brescia, nel 1860 divenne prodittatore di Sicilia. Nel 1862 venne nominato ministro dei lavori pubblici nel governo Rattazzi e quattro anni dopo, ministro delle finanze e della marina con il governo Ricasoli. Nel 1873, dopo la morte di Rattazzi, tornò all'opposizione e guidò la sinistra. Fermo oppositore del governo Minghetti, nel 1876 con la rivoluzione parlamentare, riuscì a formare il suo primo governo di sinistra. Ricoprì quindi l'incarico di presidente del consiglio per circa undici anni. Importanti leggi vennero varate o abolite: varo della legge Coppino sull'istruzione elementare (gratuita e obbligatoria); l'abolizione del corso forzoso della lira; l'abolizione della tassa sul macinato e approvazione della riforma elettorale al fine di aumentare il numero degli aventi diritto. Concluse la Triplice Alleanza con gli imperi dell'Europa centrale (1881) e diede inizio alla politica espansionistica in Africa (1885) che sfociò nella sconfitta di Dogali del 1887. Agevolò l'industria e l'agricoltura italiana fissando dei dazi doganali sui prodotti esteri. Favorì lo sviluppo dei lavori per la costruzione di strade e ferrovie.
deprezzaménto, sm. Il deprezzare e l'effetto.
deprezzàre, v. v. tr. 1 Fare diminuire di valore, di prezzo. ~ svalutare. <> rivalutare. 2 Stimare meno del giusto. ~ declassare. <> valorizzare.
v. intr. pron. Diminuire di valore. ~ svalutarsi.
v. tr. to depreciate, to lower the price of. v. intr. pron. to depreciate.
lat. tardo depretiare, comp. da de-+ deriv. da pretium prezzo.
deprimènte, agg. e sm. agg. 1 Che deprime. ~ demoralizzante. <> incoraggiante. 2 Che abbassa la pressione sanguigna.
sm. Farmaco che abbassa la pressione sanguigna.
deprìmere, v. v. tr. Abbattere fisicamente o moralmente. ~ demoralizzare, indebolire. <> rincuorare.
v. intr. pron. Avvilirsi, abbattersi. ~ demoralizzarsi.
v. tr. to depress.
lat. deprimere, comp. da de-+ premere premere.
deprivazióne, sf. Perdita, carenza. ~ mancanza.
deproteinizzazióne, sf. Detrazione di proteine da una sostanza o da un mezzo.
depuràre, v. v. tr. 1 Eliminare le impurità. ~ purificare. <> inquinare. 2 Rimuovere errori e imperfezioni. ~ correggere. 3 Liberare da elementi corrotti. ~ epurare.
v. intr. pron. Diventare puro. ~ purificarsi.
v. tr. to purify.
depuratìvo, agg. e sm. agg. Atto a depurare.
sm. Medicamento che serve a depurare.
depuratóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che depura.
sm. 1 Chi depura. 2 Apparecchio che serve a depurare.
sm. purification plant.
depurazióne, sf. Rimozione delle impurità.
deputàre, v. tr. Destinare qualcuno allo svolgimento di un compito. ~ incaricare.
deputàto, agg. e sm. agg. Designato. ~ destinato.
sm. Membro della camera eletto dai cittadini come rappresentante in parlamento per esercitarvi il potere legislativo. ~ parlamentare, onorevole.
sm. deputy.
• In Italia, il termine designa i membri della camera dei deputati, per la cui elezione, dal 1993, viene adottato il metodo maggioritario uninominale per il 75 % dei seggi, assegnando i rimanenti con il metodo proporzionale. I deputati beneficiano della cosiddetta immunità parlamentare, che garantisce loro la libertà necessaria a svolgere la propria attività politica. Anche questa norma costituzionale è stata modificata nel 1993, abolendo l'obbligo di ottenere l'autorizzazione di un'apposita commissione parlamentare per sottoporre un deputato a procedimento penale.
deputazióne, sf. 1 Il compito, il mandato che si assegna al deputato. 2 Commissione di persone incaricate di svolgere particolari funzioni. 3 Delegazione.
sf. 1 deputation. 2 (pol.) position of deputy.
dequalificàre, v. tr. Abbassare il livello della qualifica professionale. ~ squalificare.
dequalificazióne, sf. Perdita o decremento della qualifica professionale di un lavoratore.
deragliaménto, sm. Il deragliare e l'effetto.
deragliàre, v. intr. L'uscire dalle rotaie di un treno, di un tranvai ecc.
v. intr. 1 to be derailed, to go off the rails. 2 (far deragliare) to derail.
deragliatore, sm. Dispositivo che serve a spostare la catena nel cambio di velocità delle biciclette.
Derain, André (Chatou 1880-Garches 1954) Pittore francese. Tra le opere Il ponte di Westminster (1906, Parigi, Musée d'Orsay) e Paesaggio (1908, Zurigo, Kunsthaus).
D'Èramo, Lùce (Roma 1928-) Scrittrice. Tra le opere Deviazione (1979), Nucleo zero (1981), Partiranno (1986), Ultima luna (1993) e Si prega di non disturbare (1995).
dérapage, sm. invar. Il derapare.
derapàre, v. intr. L'effettuare da parte di un aereo o di un veicolo simile una deviazione, uno spostamento laterale in modo improvviso e rapido.
derattizzànte, agg. e sm. Di sostanza velenosa che uccide i topi.
derattizzàre, v. tr. Liberare dai topi.
derattizzazióne, sf. Il derattizzare e l'effetto.
Dèrbidi Famiglia di Insetti Emitteri Omotteri comprendente cicale dalle ali lunghe e dal corpo sottile.
Derborence Romanzo di Ch. F. Ramuz (1934).
Derby Città (215.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea omonima.
Derby
Contea (851.000 ab.) della Gran Bretagna, che si estende fino ai Monti Pennini.
derby, sm. invar. 1 Corsa al galoppo per puledri di tre anni. 2 Competizione tra due squadre di calcio della stessa città o regione.
Derby, Edward Geoffrey Stanley cónte di (Knowsley 1799-1869) Politico britannico conservatore. Fu primo ministro nel 1852, 1858, 1859 e dal 1866 al 1868.
derealizzazióne, sf. In psicologia, processo che porta alla perdita del senso della realtà.
deregolamentàre, v. tr. Liberare da regolamenti, sbloccare. ~ liberalizzare. <> regolamentare.
deregulation, sm. invar. Deregolamentazione; in particolare, liberalizzazione delle attività economiche dai vincoli imposti dall'autorità pubblica.
derelìtto, agg. e sm. agg. Che è lasciato in completo abbandono materiale e morale. ~ solo, trascurato.
sm. Chi si trova in una condizione di estrema miseria e solitudine. ~ meschino, povero, tapino.
agg. derelict. sm. wretch.
lat. derelictus, p.p. di derelinquere abbandonare.
derelizióne, sf. In diritto, abbandono volontario di cosa propria che può, pertanto, divenire oggetto di occupazione.
derequisìre, v. tr. In diritto, restituire un bene precedentemente requisito al proprietario, essendo decaduti i motivi che ne avevano giustificato la requisizione.
deresponsabilizzàre, v. v. tr. Esimere da responsabilità.
v. intr. pron. Perdere la coscienza delle proprie responsabilità.
deretàno, sm. 1 La parte posteriore del corpo umano. ~ natiche, glutei. 2 Sedere. ~ posteriore.
sm. buttocks, bottom.
derìdere, v. tr. Prendere in giro. ~ schernire.
v. tr. to deride, to mock, to laugh.
lat. deridere, comp. da de-+ ridere.
derisióne, sf. Il deridere. ~ dileggio.
lat. tardo derisio,-onis, deriv. da derisus, p.p. di deridere.
derìso, sm. Derisione. ~ dileggio.
derisóre, agg. e sm. Che, chi deride.
derisòrio, agg. Che è fatto per deridere.
derìva, sf. 1 Corrente marina superficiale prodotta da venti di direzione costante. 2 Deviazione di un natante o di un aereo per azione della corrente. 3 Andare alla deriva: lasciarsi andare al corso degli eventi. 4 Tavola o lama metallica applicata alla chiglia di alcune imbarcazioni per aumentarne la stabilità; parte fissa di un velivolo, alla quale è incernierato il timone di direzione.
sf. drift.
franc. dérive.
• In elettronica è la fluttuazione del livello di zero che si verifica in un circuito privo di segnale. Particolarmente critica è la deriva in uscita di un amplificatore di tensione continua. Viene causata da variazioni di temperatura di particolari componenti (resistori, transistor ecc.) e può essere parzialmente compensata con l'adozione di stabilizzatori chopper o con l'uso di particolari tecniche differenziali.
Deriva dei continenti
Teoria geologica formulata da A. Wegener, in relazione alla quale l'attuale disposizione dei continenti sarebbe stata provocata dalla spaccatura di un'unica massa (Pangea), i cui frammenti si sarebbero mossi sotto l'azione della rotazione e delle forze endogene terrestri.
Piano di deriva
Negli aerei è il piano stabilizzatore fisso verticale di coda dei veicoli, sul quale è incernierato il timone di direzione. Permette di correggere le imbardate durante le virate e di atterrare anche quando la pista è investita da vento laterale.
Pinna di deriva
Nelle navi è la continuazione della chiglia che ne impedisce lo spostamento trasversale (scarroccio).
derivàbile, agg. 1 Che si può derivare. 2 Che ammette almeno una derivata (di funzione matematica).
derivàre, v. v. tr. 1 Far provenire, trarre. ~ dedurre, ricavare. 2 Deviare (in particolare un corso d'acqua, ad es. per usi agricoli). 3 calcolare la derivata di una funzione.
v. intr. Trarre origine; scaturire. ~ sgorgare.
v. tr. e intr. to derive
franc. dériver, dall'oland. drijven trascinare.
derivàta, sf. Concetto matematico che esprime la rapidità con cui una funzione F varia al variare dell'input. Viene indicata con F'. Al posto di F'(x) si scrive anche dF(x)/dx. Questa seconda notazione richiama il fatto che la derivata F'(p) di F in p può essere definita come il limite per x che tende a 0 del rapporto tra la differenza dei valori che assume F al passare dell'input da p a p+x e la differenza x dei valori dell'input.'x o con F'1 o con ∂F(x,y)/∂x viene indicata la derivata parziale rispetto alla prima variabile.
derivatìvo, agg. 1 Dovuto a derivazione. ~ derivato. 2 Che produce derivazione.
derivàto, agg. e sm. agg. Che deriva da qualcosa.
agg. e sm. 1 Voce che deriva da un'altra lingua o da un altro vocabolo. 2 Sostanza ricavata da un'altra.
derivatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Di ciò che serve a derivare.
derivazióne, sf. 1 Il derivare e l'essere derivato. ~ discendenza. 2 Processo di formazione di una parola da un'altra già esistente. ~ etimologia. 3 Diramazione di un conduttore elettrico in più conduttori. ~ ramo. 4 Prelievo da un bacino naturale o artificiale di acque da utilizzare per la produzione di energia elettrica o per irrigazione. 5 Origine. ~ provenienza. 6 Nel calcolo è il procedimento per ottenere la derivata di una funzione.
sf. derivation, diversion.
lat. derivatio,-onis.
Derivazione d'acqua
Prelievo di acqua da un corso o da uno specchio d'acqua al fine di consentire l'irrigazione o per svolgere attività industriali.
derivòmetro, sm. Apparecchio che misura la deriva rispetto al suolo degli aeromobili.
dèrma, sm. Strato intermedio della cute, fondamentalmente costituito da tessuto connettivo riccamente vascolarizzato e con fibre nervose e muscolari. Dal derma si evidenziano una serie di papille i cui capillari nutrono lo strato germinativo dell'epidermide e i peli.
greco dèrma pelle.
derma-, dermato-, dermo- Primi elementi di vocaboli composti.
dal greco dérma-atos pelle.
dermaschèletro, sm. Aggregato di piastre ossee e calcaree presente in alcuni Vertebrati e negli Echinodermi che si forma in corrispondenza dei connettivi cutanei o sottocutanei.
dermatìte, sf. Infiammazione della cute, che può essere limitata a zone circoscritte o estesa a tutto il corpo. La sintomatologia della dermatite è strettamente collegata al grado di irritazione dell'area interessata: nei casi più lievi può limitarsi al semplice arrossamento accompagnato da prurito. Nelle forme più gravi, è invece possibile che il derma desquami e dia origine alla formazione di croste. È dovuta a molti fattori, quali microbi, parassiti, allergia e sostanze tossiche.
dermatocaliptrògeno, sm. Tessuto meristematico dal quale, nelle gimnosperme e nei dicotiledoni, si originano la cuffia e l'epidermide. È posto nell'apice radicale.
dermatofìta, sm. Nome generico di Funghi patogeni, parassiti dell'epidermide, che provocano alterazioni di vario genere.
dermatògeno, sm. Tessuto meristematico situato nell'apice vegetativo da cui si origina l'epidermide.
dermatologìa Branca della medicina che si occupa della pelle.
dermatològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla dermatologia.
dermatòlogo, sm. (pl. m.-gi) Medico specialista in dermatologia.
sm. dermatologist.
dermatomicòsi, sf. Malattia della pelle provocata da funghi parassiti.
dermatomiòma, sm. (pl.-i) Tumore benigno che si sviluppa sui muscoli lisci della cute. Provoca dolore e, a volte, contrazione dei muscoli interessati.
dermatomiosìte, sf. Malattia caratterizzata da un processo infiammatorio localizzato alla pelle e ai muscoli scheletrici, dove si formano accumuli di cellule infiammatorie che portano alla distruzione dei tessuti. Spesso si manifesta in associazione ad altre malattie. Si ritiene che possa essere una malattia su base autoimmune.
dermàtomo, sm. Dermatotomo.
dermatoneuròsi, sf. Malattia della pelle di origine nervosa.
dermatosclèrosi, o dermatoscleròsi, sf. => "sclerodermia"
dermatoscopìa, sf. Esame microscopico in vivo della cute per definire la natura delle lesioni osservate sulla stessa.
dermatòsi, sf. Termine medico che designa genericamente qualsiasi affezione della cute.
dermatòtomo, sm. Apparecchio utilizzato in chirurgia per tagliare lamine cutanee di piccolo spessore che verranno innestate su ustioni o piaghe non cicatrizzanti. ~ dermatomo.
Dermatozòi Parassiti cutanei di uomini e animali.
Dermàtteri Ordine di Insetti Pterigoti Ortotteri, con corpo appiattito e apparato masticatore molto sviluppato. Sono muniti di elitre rudimentali e cerci terminali che finiscono con una grossa pinza. Hanno corpo scuro, sono notturni e molte specie, pur essendo provviste di ali, si muovono a terra. Subiscono metamorfosi parziale e vivono in ambienti umidi. Si nutrono di frutta e vegetali anche se esistono alcune specie carnivore. Questi insetti, possono infettare le piante, ma non procurano danni all'uomo. Esemplare è la forbicina (Forficula auricularia).
Dermèstidi Famiglia di Insetti Coleotteri Diversicorni che presentano antenne clavate.
dèrmico, agg. (pl. m.-ci) Del derma.
dermochèlide, sf. Rettile (Dermochelys coriacea) della famiglia delle Dermochelidi e dell'ordine dei Testudinati. Lunga 2 m, pesa 50 kg. Vive nei mari caldi, ma si riproduce sulla terraferma.
Dermochelìdi Famiglia di Rettili Cheloni comprendente tartarughe dalle zampe atte al nuoto e corazza indipendente.
dermogènesi, sf. Formazione di derma ed epidermide a partire dal foglietto esterno dell'embrione.
dermografìsmo, sm. Reazione cutanea che alcuni soggetti presentano in presenza di un'irritazione meccanica della pelle.
dermòide, sf. Sostanza che ha l'aspetto e la consistenza della pelle conciata.
dermosifilopatìa, sf. Branca della medicina che studia le malattie veneree (in particolare leutiche) e della cute.
dermosifilopàtico, agg. (pl. m.-ci, f.-che) Relativo alle malattie veneree e della cute.
dermotropìsmo, sm. Proprietà che hanno certe sostanze e taluni microbi e che consiste nel fissarsi elettivamente sui tessuti cutanei.
Dermòtteri Ordine di Mammiferi comprendente la sola famiglia dei Cinocefalidi con l'unico genere Cynocephalus.
Dernìce Comune in provincia di Alessandria (292 ab., CAP 15056, TEL. 0131).
dernier cri, loc. sost. m. invar. Locuzione francese corrispondente all'italiana ultimo grido che indica l'ultima novità nel campo della moda.
dèroga, sf. 1 Il derogare e l'effetto. ~ eccezione. 2 Eccezione a una disposizione. ~ dispensa.
sf. dispensation.
deriv. da derogare.
derogàbile, agg. Che si può derogare.
derogàre, v. intr. 1 Togliere, in parte o del tutto, autorità a una legge o simili. 2 Non osservare quanto stabilito in precedenza. ~ contravvenire.
lat. derogare, comp. da de-+ rogare.
derogatìvo, agg. Che ha la forza di derogare.
derogatòrio, agg. 1 Che permette di derogare. 2 Che contiene una deroga.
Clausola derogatoria
Clausola posta in un testamento con la quale si annullano tutti i testamenti antecedenti.
derogazióne, sf. Deroga.
Deróvere Comune in provincia di Cremona (396 ab., CAP 26040, TEL. 0372).
derràta, sf. Prodotto agricolo di uso alimentare solo in quanto posto in vendita. ~ merce.
sf. pl. foodstuffs.
derrick, sm. invar. Torre metallica piramidale per sostenere e manovrare le attrezzature per la perforazione petrolifera.
Derrida, Jacques (El-Biar, Algeria 1930-) Filosofo francese. Tra le opere La voce e il fenomeno (1967), La scrittura e la differenza (1967), La grammatologia (1967), I limiti della filosofia (1972), Gli stili di Nietzsche (1978), La cartolina da Socrate a Freud e oltre (1980), Essere giusti con Freud (1994) e Donare il tempo (1996).
derrìsta, sm. (pl.-i) Operaio preposto alla manovra dei derrick.
Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure Film d'avventura, giapponese (1975). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Juri Solomin, Maksim Munzuk. Titolo originale: Dersu Uzala
derubàre, v. tr. Appropriarsi di qualcosa che appartiene ad altri. ~ rubare.
v. tr. to rob.
da de-+ rubare.
derubàto, agg. e sm. Che, chi ha subito un furto.
derubricàre, v. tr. Qualificare in un processo penale un fatto come reato di gravità minore rispetto a una precedente configurazione giuridica.
derubricazióne, sf. 1 Modificazione di un reato da più grave a meno grave. 2 Abrogazione di una norma o di un suo paragrafo.
Deruta Comune in provincia di Perugia (7.640 ab., CAP 06053, TEL. 075).
Dèrvio Comune in provincia di Lecco (2.782 ab., CAP 22050, TEL. 0341).
dervìscio, sm. Monaco musulmano di vita austera.
Derzavin, Gravil Romanovic (Sokura, Kazan 1743-Zvanka, Novgorod 1816) Poeta russo. Tra le opere A Eugenio, vita a Zvanka (1807) e Ode sulla mortalità (1816).
DES Sigla di Data Encryption Standard (standard per la codifica dei dati). È un metodo, utilizzato in informatica, per la codifica di informazioni riservate.
Des Moines Città (193.000 ab.) degli USA sul fiume omonimo, capitale dello stato di Iowa. Nelle sue vicinanze si trovano miniere di carbone. Le risorse economiche principali si basano sulle industrie alimentari, meccaniche, chimiche, tessili, della gomma, editoriali e di cosmetici. Sede di un'università e di un importante museo di arte moderna e contemporanea.
desacralizzàre, v. tr. 1 Ridurre un tempio, una cosa o una persona alla condizione profana tramite un rito. 2 Smitizzare. ~ demitizzare.
Desaguadero Fiume andino (325 km) della Bolivia, che nasce dal lago Titicaca. Sfocia nel lago Poopo.
Desai, Shri Morarji Ranchodji (Bhadeli 1896-Bombay 1995) Politico indiano del Partito Janata. Fu primo ministro dal 1977 al 1979.
desalificazióne, sf. Asportazione dal petrolio grezzo dei sali in emulsione acquosa (soprattutto cloruro di sodio).
desametasóne, sm. Corticosteroide di sintesi che esercita una forte azione antiflogistica e antiallergica, presentando un potere di ritenzione di acqua e sodio particolarmente ridotto.
Desàna Comune in provincia di Vercelli (1.053 ab., CAP 13034, TEL. 0161).
desaparecido, agg. e sm. (pl. m.-dos) Di persona scomparsa, in realtà rapita e uccisa per motivi politici.
Desargues, Girard (Lione 1591-1661) Matematico francese. Compì importanti studi di geometria proiettiva.
desattellizzazióne, sf. Distaccamento politico dei paesi satelliti dall'Unione Sovietica.
descamisados 1 Nome dato dai conservatori spagnoli ai liberali fautori della rivoluzione del 1820. 2 Denominazione dei sostenitori del generale Perón in Argentina.
Descartes "Cartesio"
deschétto, sm. Il tavolo di lavoro dei calzolai. ~ bischetto.
désco, sm. (pl.-chi) 1 Tavola su cui si mangia; mensa. 2 Pancone, banco (desco del macellaio).
descolarizzazióne, sf. Teoria che si oppone alla scolarizzazione, in quanto strumento che limita le capacità e le valenze culturali.
descrittivìsmo, sm. Tendenza all'uso, da parte di artisti e scrittori, di descrizioni oltremodo particolareggiate.
descrittìvo, agg. 1 Che descrive. 2 Che descrive l'aspetto morfologico di un oggetto studiato. 3 Che rappresenta solo aspetti esteriori. • stile molto descrittivo.
lat. descriptivus, deriv. da descriptus, p.p. di describere descrivere.
descrittóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi descrive.
descrìvere, v. tr. 1 Rappresentare con parole le caratteristiche di un oggetto, una persona o un evento. ~ raffigurare. 2 Tracciare il percorso di un oggetto in movimento. ~ segnare. •: :l proiettile descrive una traiettoria parabolica. 3 Manifestare. • cercava di descriverle la gioia che gli aveva procurato, con quel semplice gesto
v. tr. to describe.
lat. describere, comp. da de-+ scribere scrivere.
descrivìbile, agg. Che si può descrivere. <> indescrivibile.
descrizióne, sf. Il descrivere e le parole con cui si descrive. ~ narrazione, relazione, illustrazione.
sf. description.
lat. descriptio,-onis, deriv. da descriptus, p.p. di describere.
Descrizione dell'India Opera di erudizione di Abu'l Raihan al-Biruni (X-XI sec.).
Desdèmona Protagonista del dramma Otello di Shakespeare. Moglie di Otello che la uccide a causa della sua furiosa gelosia, scatenata dall'inganno di Jago.
desensibilizzànte, agg. Si dice di un tipo di inchiostro trasparente che servono a inibire la capacità di ricalco di certe zone del lato trasmittente di carte fisiche o della superficie ricevente di carte chimiche.
desensibilizzàre, v. Sottoporre a desensibilizzazione. <> sensibilizzare.
desensibilizzazióne, sf. 1 Riduzione di sensibilità di un'emulsione di luce. 2 Attenuazione o rimozione della sensibilità di un organo. 3 Riduzione o eliminazione di un'allergia mediante l'utilizzo di piccole dosi di antigene. <> sensibilizzazione.
deriv. da desensibilizzare.
Desenzàno dél Gàrda Comune in provincia di Brescia (21.183 ab., CAP 25015, TEL. 030). Centro agricolo (coltivazione di frutta e viti) e stazione climatica del lago di Garda. Vi si trovano resti di villa romana, risalenti al IV sec. Gli abitanti sono detti Desenzanesi.
desèrtico, agg. (pl. m.-ci) Proprio del deserto; simile al deserto.
desertìcolo, agg. Che vive nel deserto.
desertificàre, v. tr. 1 Trasformare in deserto. 2 Eliminare ogni attività umana ed economica di una regione.
desertificazióne, sf. Progressiva trasformazione di un terreno fertile in deserto a causa di degenerazione geologica e climatica.
desèrto, agg. e sm. agg. 1 Di luogo, incolto o inabitato; vuoto. ~ disabitato. <> popolato, abitato. 2 Di persona, derelitta. ~ abbandonato.
sm. 1 Vasta regione con scarsissime precipitazioni, vita animale ridotta e vegetazione precaria, di solito stepposa o coperta di sabbia. ~ landa. 2 Luogo privo di vita, disabitato. ~ desolato. <> ameno.
agg. deserted, desert. sm. desert.
• Nei deserti l'escursione termica è la causa della disgregazione delle rocce in ciottoli e sabbie. Esistono deserti caldi (tipici della fascia tropicale e caratterizzati da temperature diurne molto elevate e da notevoli escursioni termiche) e deserti freddi (tipici delle aree continentali, in cui la temperatura massima non è elevata). Le condizioni di vita, a causa dell'assenza d'acqua, sono comunque difficili. La vegetazione è molto ridotta (piante xerofile) se non del tutto inesistente, così come la fauna, limitata a qualche esemplare di ragno, scorpione, rettili e roditori. Qualche zona verde è riscontrabile nei pressi di falde acquifere (oasi). Il deserto più vasto è il Sahara (Africa).
Deserto dei tartari, Il Romanzo di D. Buzzati (1940). Il romanzo rappresenta la trasposizione in libro del sentimento dell'autore che, in servizio nella fortezza del Corriere della Sera, ha l'impressione che il tempo passi nella vana attesa della gloria. Il titolo doveva essere La fortezza, poi l'autore preferì il titolo attuale, perché il deserto ha un valore simbolico, mentre i tartari conferiscono un profumo di epopea con la loro stessa assenza. Mancano indicazioni precise di tempo e di luogo: il tenente Drogo si trova in un posto di frontiera, tra montagne e deserto. È considerato il romanzo dell'attesa, nel quale i personaggi vivono unicamente nell'attesa di un avvenimento mitico che potrà procurare la gloria o la morte.
Note:
Definizioni, informazioni, … sono in gran parte recuperate (a partire dal 1999) da varie fonti accessibili via Internet o da altre fonti "informatiche" freeware; per molti lemmi sono state riviste e, in modo più o meno consistente, riscritte; la revisione è tuttora in corso: solo una parte delle definizioni è stata rivista (vi sono ancora errori e imprecisioni, come del resto si trovano nei dizionari cartacei, anche "famosi"). Le, eventuali, date di morte dei personaggi citati dovrebbero essere aggiornate al luglio 2009; il numero degli abitanti delle località riportate quando è stato aggiornato riporta a fianco anche la data dell'aggiornamento.
Le informazioni (storiche, geografiche, …) sono aggiornate al 1999, ma molte sono state ulteriormente aggiornate
indica l'etimologia | |
~ indica un (circa, e in qualche contesto) "sinonimo" | |
<> indica (in genere) un "contrario" |
Fonte: http://dictionario.wikispaces.com/file/detail/dictionario_d.doc
sito web: http://macosa.dima.unige.it/diz/diz.htm
Autore del testo: http://macosa.dima.unige.it
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